EVIDENZE FRA SCLEROSI MULTIPLA ED ACIDO LIPOICO ABSTRACTS TRATTI DA sito web dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla NOTIZIE DALL'AISM Report American Academy of Neurology 8 Giugno 2004 Studi clinici in fase precoce Dal Report American Academy of Neurology tenutosi a San Francisco dal 24 aprile al 1 maggio 2004. STUDI CLINICI IN FASE PRECOCE 1) E' stato condotto un piccolo studio controllato con placebo sulla sicurezza dell’acido alfa lipoico, un antiossidante. I responsabili sono il dr. Vijayshree Yadav, il dr. Dennis Bourdette ed altri dell’Università dell’Oregon. Trenta volontari con SM recidivante o progressiva hanno ricevuto una o due dosi di acido lipoico o di placebo per 2 settimane. Questo studio non valutava i benefici clinici, ma il farmaco è risultato ben tollerato. Dalle analisi del sangue dei partecipanti è emerso che alcuni di quelli che avevano assunto l’acido lipoico mostravano inferiori livelli ematici di un enzima, metalloproteasi–9, che si pensa faciliti il passaggio dei linfociti T dal sangue al cervello ed al midollo spinale. I linfociti T sono coinvolti nella patogenesi della malattia. I ricercatori suggeriscono che dovrebbero essere intrapresi altri studi sull’acido lipoico. 2) Un team internazionale di ricercatori è impegnato nel Progetto Lesioni nella SM, un progetto finanziato dalla National MS Society (USA) teso a trovare legami tra i diversi tipi di danno cerebrale nei soggetti con SM e di meccanismi immunologici ad essi correlati. Il gruppo, guidato dalla dr.ssa Claudia Lucchinetti (Mayo Clinic), ha illustrato i risultati derivanti dallo studio effettuato su un piccolo gruppo di pazienti che avevano effettuato un trattamento di plasmaferesi, una tecnica che consente di “pulire” il sangue utilizzata nelle forme gravi di SM progressiva. Il dr. Mark Keegan ha mostrato che hanno risposto al trattamento solo i pazienti che, tra i parametri considerati, possedevano anche gli anticorpi (pazienti di pattern II), mentre quelli che non li possedevano non hanno risposto alla plasmaferesi. Questi dati forniscono ulteriori prove sulla possibilità che esistano diversi tipi di danno tissutale cerebrale nella SM e che ognuno di questi possa rispondere ad una diversa terapia. 24 Febbraio 2004 Uno studio finanziato dalla FISM sul ruolo dell'acido lipoico nel modello sperimentale della SM Un nuovo studio, finanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, evidenzia l’importante ruolo svolto dall’acido α-lipoico nell’ambito del modello animale della Sclerosi Multipla. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Neuroimmunology (vol. 148, pag. 146-153, Marzo 2004). Nel 2002 lo stesso gruppo di ricercatori, appartenenti al laboratorio di biologia molecolare e del modulo di biologia neoplastica dell’Istituto nazionale per la ricerca sul Cancro di Genova e al dipartimento di Scienze neurologiche dell’Università di Genova erano risultati tra i finalisti del premio Focus, attribuito a idee semplici e innovative realizzate tutte a partire durante il 2002. I ricercatori avevano già evidenziato che l’acido αlipoico, una sostanza prodotta dall’organismo umano, oltre ad avere elevate capacità antiossidanti, è dotato anche di un effetto sulle reazioni di tipo autoimmune. La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale caratterizzata dall’attacco autoimmune rivolto verso antigeni mielinici per cui non è ancora stata trovata una terapia risolutiva. La maggior parte di ciò che si conosce su questa malattia deriva dallo studio dell’encefalite sperimentale autoimmune, un modello animale di demielinizzazione che mima ciò che accade nell’uomo. In pratica gli animali vengono sensibilizzati verso alcune proteine della mielina inducendo sintomi simili a quelli della sclerosi multipla e su di essi vengono quindi testate le terapie sperimentali per verificarne l’efficacia. In questo modello i meccanismi che danneggiano la mielina, oltre all’attacco diretto da parte di linfociti ed anticorpi, comprendono anche la produzione in loco di radicali liberi dell’ossigeno e dell’azoto da parte delle cellule coinvolte nell’infiammazione ed il conseguente stress ossidativo. Per questo motivo si è pensato di utilizzare un noto antiossidante, l’acido lipoico, nella prevenzione e nel trattamento di tale malattia. L’acido lipoico è una sostanza normalmente presente nelle cellule del nostro organismo che possiede elevate capacità antiossidanti, è rapidamente assorbito se assunto per bocca e supera la barriera ematoencefalica, membrana che protegge il cervello ed il midollo spinale. E’ un farmaco che si è già dimostrato utile come neuroprotettore in modelli sperimentali di ictus, traumi cerebrali e diabete ed è attualmente in uso nel trattamento della neuropatia diabetica. Presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova è stato testato l’utilizzo dell’acido lipoico nel trattamento dell’encefalite autoimmune sperimentale, modello di laboratorio della sclerosi multipla. I risultati di questo studio indicano che l’acido lipoico è efficace sia se somministrato prima (come prevenzione) che dopo (come terapia) l’esordio dei sintomi della malattia. "Tale effetto - afferma il Dott. Antonio Uccelli, ricercatore FISM e neurologo presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova - sarebbe ottenuto sia inibendo la capacità di invasione del sistema nervoso centrale da parte di cellule effettrici del danno quali linfociti e macrofagi, sia modulandone l’attività immunologica attraverso un azione soppressoria su alcune citochine". In conclusione, questo studio ha dimostrato che l’acido lipoico, oltre alle sue note capacità antiossidanti e neuroprotettive, possiede anche un’attività immunosoppressiva che può interferire efficacemente con i meccanismi immunologici di questa malattia. Tali risultati, che confermano un’analoga ricerca condotta da un gruppo americano, potrebbero suggerire l’utilizzo di questo farmaco nel trattamento di pazienti con sclerosi multipla nell’ambito di un’adeguata sperimentazione clinica.