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COMUNICATO STAMPA Il lavoro svolto dall’Osservatorio permanente Giovani e Alcool , in 20 anni di ricerche scientifiche sui comportamenti di consumo e di abuso della popolazione giovanile, mette in evidenza l’esigenza di diffondere un’informazione corretta che eviti di rappresentare in modo unilaterale il consumo di bevande alcoliche come sola fonte di rischio. C’è un’evidenza consolidata che collega i consumi moderati di bevande alcoliche con stili di vita e di socializzazione ispirati all’idea che l’educazione al gusto e al piacere della bevanda, insieme al controllo familiare, e all’uso alimentare delle bevande alcoliche sono una vera fonte di contrasto verso l’abuso, ben più influente della rigida proibizione. Ed è noto come In Italia , in Francia, ed in genere nei Paesi di tradizione mediterranea si registrano nell’ultimo trentennio riduzioni spinte dei consumi pro‐capite. E’ tuttavia innegabile che anche all’interno del paradigma mediterraneo emergono stili del bere importati in cui la ricerca dell’alcol è finalizzata esclusivamente allo sballo del sabato sera, scorciatoia sinistra di una parte della popolazione giovanile che ricerca in riti di stordimento collettivo una risposta ad una crescente solitudine. E’ importante ricordare che la discesa dei consumi, particolarmente marcata dopo il 1970, si é prodotta in Italia in assenza di leve politiche, quali la leva fiscale e le politiche sanitarie di dissuasione ai consumi, comuni in molti altri paesi.Tale tendenza ha cause endogene, di tipo culturale e psicologico, che hanno a che vedere con le scelte delle persone e con la modificazione di tratti profondi del sentire degli italiani. Sono proprio i Paesi di tradizione vinicola e di cultura latina a veicolare in modo naturale un messaggio di responsabilità e moderazione. Si tratta di un portato complesso che raggruppa raccomandazioni familiari, un clima sociale culturale favorevole ai valori di socialità, un’attitudine storica dei pubblici poteri a non penalizzare oltre misura il consumo moderato associandolo automaticamente ai comportamenti d’abuso. Per quanto riguarda la pericolosità della guida in stato di ebbrezza, resta necessario mantenere un alto livello di vigilanza e di coesione dell’intera comunità senza trascurare l’esigenza essenziale di mantenere un alto livello di controllo sul territorio unito a regole precise ed affidabili di gestione degli stessi. Ma tutto ciò deve coniugarsi con efficaci politiche di prevenzione che passano attraverso un’educazione diffusa e capillare al consumo responsabile, all’autoregolazione, e non attraverso misure repressive e coercitive, considerandone i possibili effetti opposti a quelli sperati, in special modo rispetto ai giovani. Tutto ciò richiama la responsabilità di un approccio meno convenzionale al problema alcool, e la necessità di uno sguardo culturale di lungo respiro. ENRICO TEMPESTA Presidente del Laboratorio Scientifico dell’Osservatorio GIANCARLO TRENTINI, Presidente dell’Osservatorio
MICHELE CONTEL Vice Presidente dell’ Osservatorio I ‐00144 Roma, Viale di Val Fiorita, 90‐ Telefono +39.06.96044009‐ Telefax +39.06.96044010 ‐C. F. 09000751009 e-mail [email protected] – http//www.alcol.net
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