La lezione passerà in rassegna molte delle varie opere letterarie

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Conferenza di Claudio Magris, 11 maggio 2011, Università di Copenaghen
Titolo: Gli Ulissi dopo Omero, nelle letterature europee
Riassunto:
La lezione passerà in rassegna molte delle varie opere letterarie che nei secoli hanno ripreso la
figura di Ulisse, una di quelle figure che Valèry diceva essere indipendenti quasi dall’autore o dagli
autori, “strumenti dello spirito universale che vanno di là da ciò che furono” nelle singole opere,
“consacrate all’espressione di taluni estremi dell’umano e dell’inumano”. Insomma si cercherà di
seguire l’ombra che Ulisse proietta nei secoli sulla letteratura di ogni tempo e paese. Un criterio
fondamentale sarà l’analisi di una contrapposizione che caratterizza il mito di Ulisse: quella che, in
tante rielaborazioni, narra il ritorno e dunque la possibilità del ritorno a Itaca (a se stessi, al
significato dell’esistenza), da Omero a Joyce, e quella che invece narra l’impossibiltà del ritorno, un
viaggio che non ha mai fine, variante presente del resto già in Omero, che caratterizza ovviamente
Dante e che contrassegna la maggior parte delle odissee, specie moderne. Si parlerà naturalmente
anche dei diversi significati del viaggio, ora lineare ora circolare e ci si soffermerà sulla figura di
Ulisse dalla tradizione greca post omerica a quella romana a quella medioevale, accenando anche a
quei personaggi di altre letterature che assumono connotati di Ulisse, come il Sinbad arabo, lo
scandinavo Egill o l’irlandese Mailduin.
Ovviamente l’accento principale andrà sugli autori moderni e contemporanei, da Tennyson a Joyce,
da Kafka a Elliot a Brecht, da Pascoli a D’Annunzio, soffermandosi anche su autori di letterature
lontane, come il brasiliano Haroldo de Campos o Walcott, su Feuchtwanger; su D’Arrigo e su
Margaret Atwood e molti altri; particolare attenzione sarà data alle rielaborazioni di alcuni momenti
essenziali dell’Odissea, quali ad esempio Circe o le Sirene. Il mito di Ulisse verrà interpretato
soprattutto quale parabola esemplare del grande interrogativo, di tutti i tempi e specialmente
moderno e contemporaneo, che riguarda l’identità dell’Io.
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