Il futuro dell`energia rinnovabile

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L’opinione di Costantino Lato
Il futuro
dell’energia rinnovabile
Costantino Lato
Responsabile
Unità Ingegneria del Gestore
dei Servizi Elettrici – GSE
el 1999, quando in Italia entrava in
vigore il decreto legislativo 79/99 per
la liberalizzazione del mercato elettrico e veniva introdotto anche il sistema dei certificati verdi per l’incentivazione delle
fonti rinnovabili, il prezzo del petrolio risultava pari
a circa 18 $ al barile; nello scorso aprile è stato
raggiunto l’importo di 119 $ al barile (pari a circa
0,47 € per litro di greggio di petrolio).
Attualmente ciascun americano consuma ogni
anno energia equivalente a circa 26 barili di petrolio, un europeo 13 barili e ciascun cinese meno di 2 barili e molti abitanti dei paesi in via di
sviluppo consumano ancora meno.
Nel contempo, grazie al miglioramento generale delle condizioni di vita correlato certamente alla disponibilità di energia ottenuta soprattutto a partire dai combustibili fossili (petrolio,
gas e carbone), la popolazione mondiale passerà, secondo alcuni studi demografici, dai
circa 6,5 miliardi di persone del 2005 a circa 9 miliardi nel 2050.
N
Conseguentemente si capisce molto bene perché le politiche energetiche di molti paesi puntino decisamente al massimo utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (FER). Tale scelta è
infatti sospinta in maniera vigorosa sia dall’aumento dei costi dei combustibili fossili, dovuto
anche alla forte domanda di energia proveniente da Cina e India, sia dall’esigenza di ridurre
significativamente le emissioni climalteranti.
Ciò è d’altronde dimostrato dallo straordinario trend di crescita che alcune tipologie di fonti
rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, hanno fatto registrare a livello globale. Ad
esempio nel mondo la potenza eolica installata ha raggiunto nel 2006 il valore di circa 68000
MW e di questi 56000 MW sono stati installati nell’UE-25. La Germania, sempre nell’anno
2006, ha raggiunto il primato a livello mondiale di potenza elettrica installata, sia per l’eolico
con 20000 MW sia per il fotovoltaico con 1500 MW.
Vanno ovviamente in questa direzione anche le decisioni nel campo energetico della UE.
Infatti la Commissione Europea, come è noto, nella proposta di direttiva dello scorso 23 gennaio ha individuato per l’Italia un obiettivo vincolante, molto elevato, per l’utilizzo dell’energia
rinnovabile al 2020, corrispondente al raggiungimento del 17 % come valore del rapporto tra
energia rinnovabile e consumo interno lordo (rispetto al 5,2 % del 2005). Anche se si tratta
solo di una stima, ciò dovrebbe comportare per l’ltalia un considerevole aumento del rapporto tra energia elettrica rinnovabile e il consumo interno lordo di elettricità, aumento che
dovrebbe passare dall’attuale 14 % a circa il 30 % al 2020.
Risulta ben chiaro a tutti che si tratta di obiettivi molto sfidanti. A questo proposito possiamo prendere anche a riferimento le valutazioni del potenziale tecnico teorico massimo di
produzione di energia rinnovabile al 2020 riportato nel Position Paper presentato alla UE
dall’Italia. In tale documento la produzione elettrica massima da FER è stata stimata pari a
circa 100 TWh (corrispondenti a 46000 MW installati) rispetto ai dati di produzione FER del
2005 di 50 TWh (corrispondenti a 21000 MW).
Non bisogna però scoraggiarsi pensando che l’obiettivo di raddoppiare la produzione rinnovabile nazionale al 2020 sia fuori dalla nostra portata. Si deve, piuttosto, operare sinergicamente come “sistema paese” nel suo complesso, per poter installare il massimo possibile di impianti alimentati da fonti rinnovabili nel prossimo futuro, ossia da qui al 2020, compatibilmente con i vincoli di fattibilità tecnico economica e nel rispetto dell’ambiente.
A questo proposito si può evidenziare che, con l’incentivazione delle FER basata sul sistema dei certificati verdi (recentemente rivisto ed aggiornato dalla legge finanziaria per il 2008),
divenuta operativa dall’anno 2001, sono stati installati, a fine del 2007, le seguenti potenze
afferenti a nuovi impianti FER: 1820 MW di impianti eolici, 570 MW di impianti idroelettrici,
260 MW di impianti a biomasse, 210 MW di impianti di impianti a biogas.
Inoltre è doveroso segnalare che con il nuovo conto energia per l’incentivazione degli
impianti fotovoltaici, operativo dal 2005, è in corso anche in Italia, forse per la prima volta in
modo convincente, un significativo sviluppo dell’energia fotovoltaica. Infatti nel mese di aprile del 2008 è stata superata la soglia simbolica dei 100 MW di nuovi impianti fotovoltaici
entrati effettivamente in esercizio (corrispondenti a circa 10.000 impianti).
Come si può vedere la strada da percorrere verso una crescita sostanziale delle fonti rinnovabili nel nostro paese è solamente iniziata. Per avvicinarsi quanto più possibile agli obiettivi
vincolanti posti dalla UE al 2020 bisogna lavorare sodo e portare a soluzione alcune problematiche di sistema che rendono difficile ed alcune volte impediscono sia la programmazione sia la concreta realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili. Fermo restando infatti che il
quadro economico degli incentivi previsti per le FER può ritenersi certamente soddisfacente, soprattutto con le novità introdotte dalla finanziaria 2008, le problematiche più importanti da affrontare e risolvere sono, come è noto, sinteticamente le seguenti:
- il coinvolgimento attivo delle comunità locali per il raggiungimento degli obiettivi previsti
dalla UE (da promuovere nell’ambito della ripartizione della produzione di energia rinnovabile tra le diverse regioni italiane; art.1 comma 167 della finanziaria del 2008);
- l’adozione di un sistema di procedure autorizzative di competenza regionale, provinciale e
comunale degli impianti FER chiaro, snello e stabile nel tempo;
- lo sviluppo di filiere industriali legate alle fonti rinnovabili nei settori emergenti delle FER (in modo
da riversare buona parte degli incentivi concessi alle FER nel sistema produttivo italiano);
- il potenziamento e/o l’adeguamento delle reti elettriche ad alta, medie e bassa tensione
necessario al collegamento dei nuovi impianti FER nel sistema elettrico.
Inoltre, ritornando a quanto detto all’inizio sul prezzo del petrolio, è utile anche evidenziare
che se, come molto probabile, il prezzo del petrolio continuerà a crescere significativamente, lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel futuro dovrebbe risultare ancora più sostenuto rispetto a quanto abbiamo potuto constatare negli ultimi anni soprattutto in Europa.
Tenuto conto dell’importanza del settore delle FER nel nuovo scenario energetico,
l’Associazione Energia Elettrica (AEE) della Federazione AEIT, nella riunione di insediamento
del nuovo Consiglio Nazionale (Milano 10-4-08), ha deliberato la creazione di un apposito
Gruppo Tematico sulle fonti rinnovabili ed è con grande piacere che, su richiesta del
Consiglio, ne ho assunto il coordinamento (fra le prime iniziative AEE sul tema delle FER
segnalo un rilevante convegno che si terrà a Bari, nel mese di giugno).
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