disabilità - Materiale Scienze della Formazione Primaria

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•
Tipi di sordità e cause;
•
Sviluppo affettivo e sociale;
•
Sviluppo cognitivo della memoria;
•
Sviluppo linguistico;
•
Metodi riabilitativi;
Facciamo un passo indietro...
Cosa si intende per disabilità?
E’ importante inquadrare storicamente
l’evoluzione del lessico utilizzato in questo
campo.
Prima...
Menomazione o minorazione o deficit
Secondo l’I.C.D. (International Classification of Disease) e
l’O.M.S. (1981) (Organizzazione Mondiale della Sanità),
la menomazione è:
• La perdita, l’anomalia, il difetto o altra anormalità a carico di arti,
organi o altre strutture del corpo, incluso il sistema delle funzioni
mentali.
• Essa può comportare danni a carico dell’intelligenza, della memoria
e del pensiero, delle funzioni di base.
• Le menomazioni possono assumere carattere transitorio o
permanente.
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Disabilità
 La disabilità è l’epifenomeno della menomazione
 Definisce le possibili restrizioni o carenze conseguenti
una menomazione, di cui può essere una diretta
conseguenza, o una reazione psicologica a un deficit
fisico, sensoriale o di altra natura.
 Non c’è disabilità senza menomazione.
 Esistono menomazioni fisiche che non producono
disabilità funzionale , ma danno vita a reazioni psichiche
drammatiche perché colpiscono il corpo.
 Interessa la possibilità di relazione che la persona ha con
sé.
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Disabilità
Limitazione o perdita, conseguente alla menomazione,
della capacità a svolgere particolari attività.
Si tratta di scostamenti nella realizzazione dei compiti
e nell’espressione dei comportamenti, rispetto a ciò
che sarebbe normalmente atteso.
Le disabilità possono essere reversibili o meno.
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Handicap
Condizione di svantaggio vissuta dalla persona come
ridotta capacità a conformarsi alle aspettative o norme
sociali in conseguenza di una disabilità o di una
menomazione che limita, inibisce la possibilità di ricoprire
un ruolo normalmente proprio in relazione all’età, al sesso
e ai fattori socioculturali.
Ridotta partecipazione sociale, dipendenza.
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Handicap
Discrepanza tra l’efficienza del soggetto e le aspettative
di efficienza dello stesso e del gruppo cui appartiene.
Riguarda la relazione “PERSONA
AMBIENTE ed è
l’effetto sociale della menomazione/disabilità.
Attiene al vissuto, all’esperienza che la persona fa della
propria disabilità.
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Handicap
Un handicap si presenta quando si richiedono dei livelli di
prestazione più elevati, a prescindere dalle reali possibilità del
soggetto.
Tale richiesta di prestazioni specifiche può determinare il vissuto
di svantaggio.
Limitazione delle attività: difficoltà che l’individuo incontra
nell’eseguire attività rispetto alle attese.
Restrizione della partecipazione: limitazione o inibizione a
partecipare delle attività sociali e delle possibilità di sviluppo
fornite dall’ambiente.
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Limiti del modello
Evento
morboso
Menomazione
Il modello si
concentra
SOLAMENTE
sulle
menomazioni e
sulle disabilità.
Handicap
Disabilità
Dopo…
ICF (2001) dell’OMS
Classificazione Internazionale del
Funzionamento, della Disabilità e della Salute
La salute è
una condizione di
benessere fisico e sociale,
non soltanto assenza
di malattia
(OMS, 1946, 1998)
12
ICF
• RIGUARDA TUTTE LE PERSONE
• INTRODUCE IL CONCETTO DI PERSONA “DIVERSAMENTE
ABILE”
• SPIEGA IL FUNZIONAMENTO DELLA PERSONA SECONDO
4 DIMENSIONI:
1) CORPO: Funzioni corporee e Strutture corporee
2) ATTIVITA’ :semplici e complesse
3) PARTECIPAZIONE: nei vari ambiti di vita
4) FATTORI CONTESTUALI: caratteristiche dell’ambiente fisico e
sociale; atteggiamenti; valori.
Ecco una delle figure più
importanti della storia
della musica di tutti i
tempi.
Un genio rivoluzionario.
Ludwig van Beethoven
era SORDO.
Ma Come faceva Beethoven a
“sentire” la sua musica?
... smontiamo
qualche pregiudizio sulla
sordità!
La sordità è un deficit sensoriale
e non cognitivo
L’apparato vocale dei sordi è
integro
Con la legge del 2006 n° 59
si è sostituito il termine Sordomuto
con il termine Sordo.
Sordo è colui che ha un deficit
uditivo e non per questo perde la
facoltà di apprendere la lingua.
Per sordità si intende:
1.
2.
Una lesione di una qualsiasi struttura dell’apparato uditivo
Una disabilità conseguente
Ipoacusia lieve, media,
grave, profonda
3.
Anacusia qualora l’udito
sia completamente scomparso
Uno svantaggio o handicap:
- perdita di informazioni acustiche dell’ambiente;
- alle compromissioni delle abilità linguistiche.
Fattori che determinano le
variabilità fra persone con deficit
uditivo??:
• Se ereditaria o acquisita;
• La qualità e il grado delle perdite uditive;
• La presenza di altri danni associati;
• L’appartenenza a famiglia di sordi;
• La qualità e il tipo di educazione;
• La qualità dell’utilizzo di apparecchi
acustici;
La disabilità uditiva è una patologia
“invisibile” comportando dunque un ritardo
nella diagnosi. E’ necessario intervenire
favorendo un supporto psicologico, materiale
e tecnico ai bambini con tale deficit e alle
loro famiglie.
Struttura dell’orecchio
Criteri di definizione delle ipoacusie
1- Localizzazione del danno
SORDITA’
TRASMISSIVA
PERCETTIVA
Neurosensoriale
Centrali
(Patologie della coclea
e del nervo acustico)
(Alterazioni del sistema
nervoso centrale)
Trasmissiva:
Dovuta a una lesione dell’orecchio medio e/o
esterno, può avere origine nel condotto uditivo o
nella catena degli ossicini. Questa ipoacusia viene
causata da un’ostruzione che impedisce al suono di
raggiungere l’orecchio interno.
Può trattarsi di:
• Un accumulo di cerume
• Liquido nell’orecchio interno
• Un’insolita escrescenza ossea nell’orecchio interno
• Infezioni dell’orecchio medio
• Perforazioni del timpano
Neurosensoriale:
Dovuta a una lesione dell’ orecchio interno e/o delle fibre
nervose che trasmettono gli impulsi nervosi al cervello.
Le cellule possono piegarsi o spezzarsi
a causa di:
• Esposizione a rumori molto forti
• Predisposizione genetica
• Infezioni virali dell’orecchio interno
• Particolari cure mediche come la chemioterapia e la
radioterapia
• Una lesione al capo
• Età avanzata
Centrale:
Con disfunzione del processing uditivo da lesioni delle vie
centrali
Cause:
La più frequente causa di rallentamento delle vie centrali è
rappresentata dall’invecchiamento ma anche tutta un’altra
serie di malattie, anche gravi, possono determinare il
problema
Apparato Uditivo
2- Gravita’ della perdita uditiva
• LEGGERA (perdita fra 20 e 40 dB)
•MEDIA (perdita fra 40 e 70 dB)
•GRAVE (perdita fra 70 e 90 dB)
•PROFONDA (perdita oltre i 90 dB)
GRADO
lieve
EFFETTI
Solo la voce bisbigliata non viene percepita.
media
La voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita
perfettamente;ad intensità superiore la persona percepisce i suoni ma ha
una certa difficoltà a discriminare le parole. In particolare se il deficit uditivo
è presente in un bambino alla nascita o nel primo periodo di vita,
l’acquisizione del linguaggio senza la protesi acustica avverrà in modo
limitato e sempre con un certo ritardo nel tempo.
grave
La persona avente un tale deficit percepisce solo alcuni suoni delle parole
anche se pronunciate a intensità elevata.
Vengono percepiti solo i suoni più gravi e intensi aventi una notevole
componente vibratoria, come il rombo del motore, lo sbattere della porta e
profonda pochi altri. La parola non viene assolutamente udita per cui senza un ausilio
protesico associato alla lettura delle parole sulle labbra non è possibile
alcuna forma di apprendimento del linguaggio verbale.
Parametri di riferimento
GRAVITA’
INTENSITA’
PIANO
FORTE
ALTEZZA
SUONI
ACUTI
SUONI
GRAVI
3-Classificazione in base alle cause e all’epoca di insorgenza
Ereditarie
50%
Autosomiche
Recessive
Autosomiche
Dominanti
77%
22%
X linked
1%
Acquisite
33%
Prenatali
Infettive
Esogene
Perinatali
Tossiche
Ipossia
Endogene
Ittero
Postnatali
Infettive Traumatiche Tossiche
Sconosciute 17%
Lo sviluppo affettivo e sociale
del soggetto audioleso
• Bowlby : importanza della relazione madre-bambino per lo
sviluppo di una personalità psicologicamente sana.
• Il bambino avrebbe una predisposizione geneticamente
determinata a ricercare e mantenere la vicinanza con il
caregiver che assolve ad una funzione di protezione dai
pericoli oltre che di nutrimento (anche se non come funzione
principale)
La sordità
E’ fondamentale per i soggetti
audiolesi:
* L’odore (che sostituisce la voce durante la fase neonatale);
* Lo sguardo ;
* Il canto ( lo stimolo sonoro ha una durata più lunga che facilita
l’ascolto da parte dei bambini sordo profondi);
* Il linguaggio visivo-gestuale ;
* I vocalizzi ( con tonalità particolari, percepibili anche da
bambini ipoacustici gravi);
* Il
ruolo dell’intervento verbale: la parola guida l’azione, la
inserisce in un contesto ambientale e sottolinea l’azione stessa;
* La stimolazione precoce: lallazione e vocalizzi se non stimolati
si impoveriscono e spariscono.
La mancanza di udito incide sullo
sviluppo psichico e relazionale del
bambino.
Il suono è una componente importantissima
dello sviluppo d’identità e delle capacità
relazionali ed affettive dell’individuo.
I rischi:
 attaccamento insicuro nella diade madrebambino;
 interazione ridotte;
 disturbo della reciprocità nella
comunicazione;
 insicurezza;
 iperdipendenza;
 difficoltà relazionali.
Dallo strutturarsi di relazioni
problematiche, possono nascere degli
effetti secondari:
Bassa
autostima
Aggressività
Impulsività
Cosa può provocare un comportamento
intrusivo e direttivo da parte degli adulti:
 Mancata conquista dell’indipendenza;
 Insicurezza;
 Iperprotezione;
 Difficoltà di acquisizione di abilità alla portata del
bambino;
 Dipendenza forte dalla figura genitoriale;
 Ansia.
Il genitore:
 Incide sullo sviluppo del bambino;
 Deve rivolgersi al bambino, non alla sua sordità;
 Se troppo ansioso non permette lo sviluppo delle
potenzialità del bambino;
 Deve rispettare i tempi personali necessari alla
strutturazione di una personalità indipendente;
 Deve imparare a capire con il tempo i limiti e i tempi
della disponibilità attentiva del proprio figlio;
 Deve accogliere le iniziative e sostenere le curiosità.
Lo sviluppo
cognitivo e della memoria
La vita psichica di un bambino
affetto da sordità congenita, può
essere mobilitata nel momento in
cui si ricorre ad un intervento
tempestivo ed efficace.
Alcune teorie..
Furth
«Il ritardo dello sviluppo
di bambini con problemi
di udito è attribuito alla
povertà di esperienze e
solo indirettamente al
carente sviluppo
linguistico»
Oléron
«L’idea di un ritardo di
sviluppo è quella che
meglio caratterizza la
vita psichica del soggetto
sordo. Esso si manifesta
soprattutto nel pensiero
astratto ed è strettamente
legato alle carenze dello
sviluppo linguistico»
Il ritardo nell’acquisizione di alcune competenze non può
essere attribuito alla condizione di sordità di per sé…
… ma tutto dipende dalla qualità dell’esperienza educativa
e dall’efficacia dei metodi riabilitativi impiegati.
Ad ogni modo gli studi compiuti e le statistiche ci portano a concludere
che il grado elevato di istruzione di molti soggetti ipoacusici e la loro
abilità nel svolgere determinati lavori con competenza non sono aspetti
che fanno pensare alla sordità in sé come unico limite dello sviluppo
cognitivo del soggetto.
Sviluppo della memoria..
I deficit uditivi compromettono infatti anche la capacità
mnemonica del bambino.
Le possibili lacune dovute alla difficoltà di attenzione,
concentrazione e memoria sono colmabili attraverso l’ausilio
di strategie di apprendimento adeguate alle diverse di abilità
Il percorso di recupero e sostegno deve essere costruito ad hoc
tenendo conto di quanto esperito dal bambino
Dallo studio condotto da Marschark è emerso che i bambini sordi usano
codici linguistici a seconda delle abilità linguistiche possedute.
Quelli principali sono:
 Codice visivo o cinestetico
 Codice verbale o fonologico
Altre strategie mnemoniche sono impiegate per condurre un lavoro
sistematico con i bambini sordi:
Ripetizione
Imitazione
Occasioni di immagazzinamento che
consentono una fissazione permanente delle info e
un’acquisizione di nuove conoscenze e nozioni
La sordità in sé non va intesa come sintomo
di cecità mentale.
È importante che un linguaggio fondato su
una terminologia emotiva, sia parte integrante
di programmi di riabilitazione per offrire un
supporto ai processi cognitivi propri e altrui.
L’ACQUISIZIONE DEL
LINGUAGGIO E’ L’OSTACOLO
MAGGIORE:
il bambino vicino ai 6 mesi smette di
produrre suoni.
Come comunicare allora?
Con la Lingua Dei Segni,
che NON è mimica, ma una
vera Lingua con il suo
lessico e la sua grammatica.
Tempi di apprendimento lingua:
Bambino sordo
(con genitore sordo, segnante)
≈
Bambino udente
Questo non avviene per i bambini sordi con genitori
udenti, perché l’ambiente non è di tipo segnante e i
genitori, qualora imparassero la LIS non la
padroneggerebbero come la lingua parlata.
Quindi …
è lecito supporre che anche il bambino sordo segnante
entri nella lingua con un ritardo più o meno marcato
rispetto ai coetanei udenti, soprattutto se il bambino
viene educato oralmente.
LINGUAGGIO: sistema complesso.
• Fonologiche
• Lessicali-semantiche
• Grammaticali-pragmatiche
Interagiscono competenze:
Bambino sordo
aspetto compromesso: Fonologico
Sensibilità alle differenze tra i suoni
della lingua inibita dal feedback uditivo
A livello grammaticale:
DIFFICOLTA’ NELL’ACQUISIZIONE DI
FONEMI LIBERI (articoli, preposizioni)
perché parole brevi, difficili da percepire e
riprodurre.
Pensare che l’utilizzo di frasi brevi (soggettoverbo-complemento) è una conseguenza della
sordità è un’inferenza, poiché non è dimostrato!
Il contesto educativo è fondamentale.
Infatti …
alcuni studi dimostrano che se un ragazzo è
ADEGUATAMENTE AIUTATO E SUPPORTATO
DALLA FAMIGLIA E DAI TERAPISTI,
può raggiungere capacità di lettura simile a quella del
compagno udente della stessa età.
Per facilitare l’accesso alla scrittura
bisogna favorire il collegamento tra
SEGNO, RAPPRESENTAZIONE DELLA
PAROLA CON L’ALFABETO MANUALE
E RAPPRESENTAZIONE
ORTOGRAFICA DELLA STESSA.
I METODI RIABILITATIVI
Metodo bimodale
Nel metodo bimodale si utilizza l’Italiano Segnato (IS) trasmesso in
due modalità: segni e parole.
Bimodale significa doppia modalità e infatti in questa metodologia
vengono utilizzate la modalità acustico-verbale perché si parla e la
modalità visivo-gestuale perché si segna, rispettando la struttura
della lingua vocale.
L’aspetto peculiare della modalità bimodale sta nel fatto di dare la
massima importanza alla scelta e alla comprensione dei contenuti da
trasmettere.
METODO BIMODALE
si divide in
Modalità acustico-verbale
(parole)
Modalità visivo-gestuale
(segni)
LINGUA VOCALE
Nella metodologia bimodale si lavora su tre
livelli:
 STIMOLAZIONE FONO-ACUSTICA
 LETTURA LABIALE
 STIMOLAZIONE COGNITIVO-LINGUISTICO
 STIMOLAZIONE FONO-ACUSTICA
Con la stimolazione fono-acustica si intende l’allenamento volto a
sfruttare al massimo, tramite l’uso della protesi acustica, il residuo
uditivo, l’impostazione dei fonemi e della prosodia della lingua
italiana. Già nella fase di osservazione si cerca di comprendere se il
bambino risponde ad alcuni stimoli acustici. È importante notare,
anche, il tipo di suoni che emette il bambino, in quanto sono un
indice di come sente. Nell’ottica di una stimolazione si utilizzano
diverse modalità della voce: parlata, modulata e cantata.
LETTURA LABIALE
La lettura labiale consente, in caso di allenamenti
specifici, di far concentrare l’attenzione del
bambino sui piccoli movimenti delle labbra,
anziché sui segni, facili da percepire.
STIMOLAZIONE
COGNITIVO-LINGUISTICA
La stimolazione cognitivo-linguistico fornisce al
bambino contenuti cognitivi e linguistici adeguati
alla sua età, tramite giochi, racconti, conversazioni
con la lettura e la scrittura.
Metodo bilingue
Il metodo bilingue consiste nell’esposizione contemporanea
del bambino alla lingua vocale e alla Lingua dei segni
Italiana (LIS). La LIS è a tutti gli effetti una lingua con una
sua grammatica e sintassi. Ciascuna comunità di sordi
sviluppa e utilizza una sua lingua dei segni con
caratteristiche legate al gruppo e ai bisogni comunicativi.
È significativo evidenziare il termine «segno» come
insieme di movimenti manuali e/o espressioni facciali dal
«gesto» prodotto dagli udenti in accompagnamento al
vocale.
Nel metodo bilingue non si parla di fonemi ma di «cheremi»
dal greco «chero» (mano).
Si conferisce molta importanza alla costruzione e posizione
della mano. Infatti nella costruzione del segno si possono
rintracciare quattro parametri:
•
•
•
•
Luogo: lo spazio dove si esegue il movimento
Configurazione: la forma della mano nell’eseguire il segno
Movimento: come si muovono mano, braccio, polso e dita
Orientamento: posizione del palmo rispetto a colui che segna
Metodo orale-classico
si pone come obiettivo primario di fornire al bambino, anche sordo,
una competenza linguistica più vicina possibile a quella degli altri
utenti.
È importante:

Una diagnosi precoce

L’esatta valutazione del deficit

Una tempestiva protesizzazione

La collaborazione della madre al programma riabilitativo.
Si basa principalmente su:
Tattolettura
Allenamento acustico
Labiolettura
Esercizi di respirazione
Impostazione dell’articolazione
Associazione della parola
Una lettura precoce
Metodo verbo-tonale
Ideato da P. Guberina.
È un metodo multidisciplinare, infatti,
tutto il corpo viene considerato uno
strumento appropriato per ricevere e
trasmettere messaggi, in quanto
sensibili alla componente vibratoria
del suono
Amplificatori
Situati direttamente sul
corpo del bambino e sono
impiegati nella
riabilitazione
Strumenti
musicali
Apparecchi
audio-visivi
Alla sua
realizzazione
concorrono:
Attività
corporee
ritmiche
Simulazioni
musicali
Stimolazioni
grafo-motorie
Psicomotricità
Attività
drammatiche
Suvag
macchinario che permetteva agli studenti di
ascoltare solo il ritmo e l'intonazione delle
lingua straniera. Successivamente P. Guberina inventò
il Suvag 1 per applicare la sua teoria ai sordi
ritenendo che si potesse sfruttare al massimo il
ritmo e l'intonazione (frequenze gravi)
Metodi riabilitativi
Uso delle tecnologie informatiche
attraverso
SOFTWARE
RIABILITATIVI E
DIDATTICI
INTERNET
Software riabilitativi e didattici:
 Programmi di riconoscimento vocale
«PROGETTO VOICE»: studia l’utilizzo di riconoscimenti
vocali in varie situazioni per generare sullo schermo di un
computer ciò che viene detto in simultanea.
Software riabilitativi e didattici:

Programmi finalizzati a incrementare la competenza
linguistica
«ELSE»: software volto a migliorare le abilità
ortografiche e la costruzione delle frasi corrette
Software didattici e riabilitativi:
 Dizionario mimico gestuale
 Programmi che permettono di
visualizzare le caratteristiche acustiche
della voce
 Programmi che mettono in comunicazione bambini audiolesi
in diverse scuole
 Programmi finalizzati alla costruzione di testi
Internet
 Grazie ad internet diventa
più facile fare conoscenze,
imparare, divertirsi,
comunicare liberamente
senza mettere in campo la
propria disabilità.
Vantaggi:
• Aumento della stima di sé
• Sentirsi al pari degli altri.
«Metodo creativo, stimolativo, riabilitativo
della comunicazione orale con le strutture
musicali di Zora Drežančić»:
finalizzato all’insegnamento di un
linguaggio orale e scritto intellegibile
anche a bambini sordi profondi
I principi che caratterizzano il metodo
adottato da Zora Drezancic
riflettono
la peculiarità
della
comunicazione
orale
scritta
I principi fondamentali del metodo in questione
sono:
 La competenza linguistica di un bambino sordo
può essere mobilitata attraverso un intervento
pedagogico tempestivo e corretto. La
stimolazione deve iniziare precocemente
rispettando le fasi di sviluppo vocale e linguistico
normale.
 I modelli vanno proposti rispettando tempi e
modi di ricezione e di immagazzinamento dei
soggetti sordi.
Il linguaggio è inteso come un sistema complesso,
data la molteplicità dei suoi processi.
Tra questi ricordiamo:
VOCALIZZAZIONE
Meccanismo della fonazione
con cui l’uomo riesce ad
articolare la parola e i muscoli
coinvolti nelle corde vocali
LALLAZIONE
Produzione pre-linguistica
caratterizzata da coppie di
vocali e consonanti ben
definite e toni diversi
N.B. La fonazione non può essere separata dall’articolazione
I modelli proposti sono
multisensoriali:
l’attenzione del bambino viene richiamata
 Sulla proposta vocale
 Sulla percezione uditiva
 Sull’espressione del viso
 Sui movimenti del corpo
 Dalla voce cantata
 Dal ritmo musicale
Principali supporti per lo sviluppo
della competenza comunicativa
orale
A tal fine molta importanza riveste un uso
corretto delle protesi acustiche, adeguatamente
scelte e programmate sulla base dei residui
uditivi presenti nel soggetto.
Il bambino percepisce la voce dell’adulto e
sperimenta la sua voce all’interno di un dialogo
significativo.
La scelta dei vocaboli viene adoperata
tenendo conto
età dei bambini
capacità di
comprensione
ed espressione
vocale
« La riabilitazione non è un lavoro, ma
un processo educativo
che richiede una
spinta motivazionale
dei soggetti audiolesi »
Una programmazione rigorosa e coerente nel tempo è
necessaria per un apprendimento del linguaggio in
bambini con gravi deficit uditivi
I quattro programmi della
pedagogia
I Programma
proposte adatte dai 6 mesi ai 3 anni
Questo primo programma è adatto a partire dai 6 mesi,
poiché a quest’età la stimolazione e la produzione
cessano perché il bambino non sente. Affinché il
bambino sordo non interrompa questo processo occorre
intervenire con un’azione di rinforzo che consiste in
una stimolazione globale, attraverso l’attivazione delle
vie neurali, delle diverse funzioni psichiche dei primi
processi mentali.
Nel I Programma
si intende far progredire i processi di:
sensibilizzazione
all'ascolto delle
proposte vocali
imitazione
attraverso la
risposta vocale
alla proposta
associazione
di stimoli
vocali con gli
oggetti scelti
emissioni
di vocaboli
aventi
significato
riconoscimento
uditivo dei
modelli già
assimilati, in
presenza degli
oggetti
II Programma
dai 3 ai 6 anni
Caratterizzato da procedimenti pedagogici per
stimolare:
La voce
I suoni del linguaggio
L’intonazione
I ritmi
Il dialogo
Le prime parole
Le prime frasi
III Programma
dai 6 ai 14 anni
Si consolidano le acquisizioni precedenti e si estendono
le competenze linguistiche sui versanti fonologico,
semantico, sintattico e pragmatico, riguardo a:
• Sviluppo delle attività psichiche necessarie per leggere e
scrivere;
• Lettura delle note musicali;
• Esercizio e controllo della voce parlata;
• Apprendimento della grammatica nella forma orale
• I tre tempi dei verbi
• Approccio alla letteratura e ad una lingua straniera.
IV Programma
dai 14 ai 20 anni
Prevede la possibilità di esercitarsi da parte del
soggetto stesso per non perdere la qualità di
quanto appreso nei precedenti programmi,
sviluppando:
Stimolazione
e
controllo della
voce
Collaborazione
tra famiglia,
scuola e
intervento
logopedico per
aiutarli nella
scelta della scuola
Conclusioni
I nuovi progressi tecnologici e pedagogici fanno
sperare in una maggiore possibilità di
integrazione delle persone con deficit uditivi
nella società.
Oggi si dà molto peso alla qualità del processo
educativo, grazie al superamento di quei
pregiudizi che volevano l’individuo sordo
chiuso nel suo silenzio, senza la possibilità di
alcun miglioramento.
Un segno vale più di mille
parole..
È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al
cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco,
cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi.
Gianni Rodari
Realizzato da:
Armenia Doriana
Butticè Simona Paola
Chiarenza Giulia
Curto Giada
Di Blasi Flavia
Gambino Denise
Nicotra Adele
Quartarone Selene
Sallemi Irene
Strazzante Francesca
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