CENTRO DI RIFERIMENTO PROVINCIALE PER I DISTURBI DEL

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CENTRO DI RIFERIMENTO PROVINCIALE PER I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
1
EVOLUZIONE NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Le linee di indirizzo sono state indicate nella DGR 3540/99 e sono state precisate nell'allegato alla
lettera ai Signori Direttori Generali prot. N. 5531/20251.
Sulla base delle linee di indirizzo ogni Centro di riferimento provinciale per i Disturbi del
Comportamento Alimentare (DCA) deve adempiere alle seguenti funzioni:
1) Promozione e coordinamento tecnico funzionale, d'intesa con la Regione, delle iniziative
in materia di DCA su tutto l'ambito provinciale;
2) Integrazione dell'attività clinica rivolta ai casi inviati dalle strutture operanti nel proprio
ambito provinciale, con particolare riferimento alla definizione diagnostica ed alla
gestione terapeutica.
Le componenti fondamentali di ogni Centro, indicate come necessarie sono:
1) La struttura ambulatoriale
2) Il Centro di terapia prolungata
3) Il Day Hospital
4) La residenzialità
5) Il ricovero
Il Direttore Generale dell'Azienda ULSS n. 18, dr. G. Tessari, con delibera n. 157 del 16.2.2001 ha
recepito le direttive regionali e costituito l'équipe, che comprende un medico specialista in
Psichiatra e Neuropsichiatria Infantile (Responsabile del Centro), un medico specialista in
Dietologia, uno Psicologo , una Dietista e un'Infermiere Professionale.
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POLITICA, STRATEGIE, OBIETTIVI
Gli obiettivi individuati sono i seguenti
a) presa in carico e trattamento dei casi che rientrano nell'ambito dei disturbi del comportamento
alimentare, secondo la logica dell'integrazione sia all'interno dell'équipe che nei confronti delle
altre istanze sanitarie e sociali ospedaliere e territoriali, nel rispetto dell'unità della persona e
della continuità e certezza del trattamento ricevuto e dell'unicità del riferimento per quanto
attiene alla conduzione del caso.
b) Attività di informazione e prevenzione dei problemi legati ai rapporti col cibo e col corpo,
attraverso iniziative miranti al coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei dipartimenti
ospedalieri e territoriali interessati, del mondo della scuola, del volontariato sociale, delle
istituzioni e delle famiglie.
c) Divulgazione presso medici di famiglia, popolazione generale e scuole dell’esistenza del
Centro, delle sue finalità, dei suoi metodi e dei percorsi per accedervi e ottenerne le varie
prestazioni.
d) Attività di screening presso le scuole, il dipartimento materno infantile, i consultori familiari,
allo scopo di istituire una base di dati epidemiologici e di individuare precocemente i casi a
rischio.
e) Attuazione, mediante la costruzione di database informatizzati (DGR 320/98), del rilevamento
dei dati epidemiologici e di quelli relativi alla quantità e qualità degli interventi svolti.
Le strategie prescelte per il perseguimento dei suddetti obiettivi sono state adattate ad ognuno degli
obiettivi prefissati. Per il punto a) abbiamo ritenuto importante costituire un'équipe
multidisciplinare , unendo le competenze psichiatriche, psicologiche, internistiche e dietologiche e
programmando un percorso di formazione che privilegiasse l'apprendimento delle modalità possibili
di lavoro integrato; si è fatto riferimento ai criteri organizzativi mirati all'ottenimento, al controllo e
al miglioramento della qualità. Nei rapporti con le altre istanze si è utilizzato lo strumento dei
protocolli di intesa volti a definire esattamente il campo di applicazione delle collaborazioni e le
modalità e procedure relative. Per il punto b) si è scelta la strategia di coinvolgimento diretto
mediante l'organizzazione di esperienze formative aventi caratteristiche teoriche e pratiche e con
grande rilevanza accordata al momento della stesura di progetti effettivi di screening o di
prevenzione. Il punto c) richiede una strategia legata ai rapporti con i mass media, e la presenza nei
contesti esterni all'Azienda nei quali si fa cultura e informazione. Il punto d) è stato sviluppato
attraverso la diffusione di questionari di vario tipo. Il punto e) ha richiesto soltanto alcuni
adattamenti del sistema informatizzato già in funzione presso il Dipartimento di Salute Mentale.
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ORGANIZZAZIONE
Il Centro fa attualmente parte della Struttura operativa Complessa di Nefrologia ed emodialisi (
Direttore Dr.ssa A. Bernardi), e comprende uno psichiatra e psicoterapeuta , Dr. Marano
Gianfranco, responsabile del Centro, la dott.ssa Barbara Cavallaro, Specialista in Nutrizione
Clinica, la Dr. Ssa Sandra Bassini, laureata in Dietologia, la dr.ssa Antonella Pavarin, Psicologa e
Psicoterapeuta, e la sig.ra Carla Marzola, infermiera professionale.
L'équipe svolge la propria attività presso le Strutture del Centro, situate presso l'Ospedale S. Maria
della Misericordia di Rovigo e presso le strutture ambulatoriali dell'Ospedale San Luca di Trecenta.
.
4
ATTIVITA', INDICATORI, STATISTICHE
PRESE IN CARICO
Gli utenti che sono attualmente in carico sono n. 280.
Le diagnosi che contano il maggior numero di utenti sono "Obesità", "Obesità grave" e
"Alimentazione eccessiva". La diagnosi di "obesità grave" si riferisce soprattutto ai pazienti il cui
sovrappeso è così alto da compromettere la salute e la vita di relazione; questa coorte di pazienti è
costituita per il 90% da persone sottoposte a bendaggio gastrico o segnalate dal Servizio di
Fisiopatologia Respiratoria.
I soggetti con Obesità che vengono trattati presso il Centro sono caratterizzati da un numero elevato
di tentativi di dieta senza successo e da una particolare intensità del conflitto fra il desiderio di
dimagrire e il desiderio di mangiare. Di questo gruppo fanno parte anche i bambini obesi ( e per tle
motivo l'età media del gruppo è di circa 28 anni).
I soggetti con diagnosi di Alimentazione eccessiva sono coloro che non sono ancora Obesi ma
corrono il rischio di diventarlo in quanto attraversano un periodi di alimentazione compulsiva che
spesso è il sintomo di difficoltà nel gestire le tensioni legate alla vita relazionale e affettiva.
L'anoressia nervosa anche nel nostro campione colpisce soprattutto le femmine in età
adolescenziale. Contiamo attualmente 33 utenti, 12 delle quali sono in terapia di mantenimento,
avendo risolto i problemi iniziali gravi, ma necessitando ancora di controlli e monitoraggio
periodico.
L'anoressia sintomatica si è presentata alla nostra osservazione con una frequenza relativamente
piuttosto alta; trattasi di una diagnosi che viene posta quando vi sono alcuni elementi, ma non tutti
quelli necessari per la diagnosi di Anoressia Nervosa. Riguarda pazienti femmine di età più adulta.
I casi di bulimia sono 19, quasi tutti trattati in terapia individuale.
Segnalo anche i 12 casi di Difficoltà ed errori alimentari, cioè casi in cui il rapporto con
l'alimentazione è alterato, ma non per motivi di non accettazione della propria immagine corporea o
per il desiderio di magrezza, bensì per la presenza di pensieri e abitudini più o meno bizzarri e
soprattutto per la tendenza ad attribuire all'alimentazione significati e valori che si intersecano con
altri aspetti della vita relazionale e interna.
La tabella I mostra il numero di utenti per ogni diagnosi, le prestazioni totali ricevute, la media di
prestazioni per ogni diagnosi, l'età media degli utenti di ogni gruppo e la distribuzione
femmine/maschi.
TABELLA
DIAGNOSI
Anoressia Nervosa
Anoressia Sintomatica
Perdita dell'appetito non organica
Bulimia
Alimentazione Eccessiva
Obesità
Obesità grave
Anomalie dell'appetito
Difficoltà ed errori alimentari
Vomito psicogeno
Altri disturbi secondari
N° ut. N° prest. M. prest.
33
605
18,34
21
139
6,62
6
43
7,23
19
236
12,41
57
278
4,88
71
630
8,88
56
295
5,26
1
7
7,00
12
43
3,56
4
14
3,44
0
0
0
TOTALI
280
2290,09
8,18
M. Età
15,85
25,23
19,66
31,82
50,66
28,22
35,47
30,76
30,27
29,77
N° F
30
21
5
18
49
61
48
0
9
4
0
245
N° M
3
0
1
1
8
10
8
1
3
0
0
35
ACCERTAMENTO E PROGETTI INDIVIDUALIZZATI
Ci è stato possibile completare il programma di accertamento diagnostico che viene effettuato
sistematicamente su tutti gli utenti e comporta la produzione di alcune fra le più importanti e
condivise scale cliniche. Possiamo produrre grafici di profilo da mettere in relazione con i valori
normativi della popolazione di riferimento.
Per ogni utente viene stilato un progetto individuale che definisce il percorso diagnostico e
terapeutico, gli operatori implicati e la eventuale partecipazione del medico di famiglia o di altre
U.O.
PRESTAZIONI: Al momento attuale vengono fornite agli utenti prime visite e controlli
psichiatrici, psicologico-clinici, internistici e nutrizionali; viene assegnato e revisionato
periodicamente il diario alimentare sia negli aspetti dietetici che in quelli psicologici; vengono
svolti colloqui di sostegno, psicoterapie brevi di tipo focale a orientamento psicoanalitico,
psicoterapie a orientamento cognitivo.
GRUPPI: Sono stati avviati e funzionano regolarmente:
-
1 gruppo informativo ed educativo-occupazionale ( in Day Hospital pomeridiano con 5 ore di
attività varie) per persone con grave sovrappeso secondario a disturbi di tipo psicologico.
1 gruppo educativo e psicoterapico per persone sovrappeso resistenti al regime dietetico che
chiedono espressamente un aiuto avendo fallito ripetutamente precedenti programmi dietetici.
1 gruppo psicoterapico per pazienti obesi con ripetuti fallimenti di programmi dietetici
tradizionali.
1 gruppo psicoterapico per pazienti con anoressia o bulimia.
1 gruppo psicoeducazionale e di discussione per genitori di bambini o adolescenti obesi o
sovrappeso.
1 gruppo psicoeducazionale e di discussione per soggetti operati di bendaggio gastrico.
DAY HOSPITAL: Abbiamo gestito in day hospital utenti con patologia grave attraverso
l'alimentazione assistita, e l'intervento programmato durante la giornata dei diversi operatori del
centro .
RICOVERO OSPEDALIERO
-
E' stato risolto il problema del ricovero dei soggetti di età inferiore ai 19 anni attraverso i protocolli
con i Reparti di Pediatria.
Si deve notare che questi ricoveri non si intendono come "terapeutici" nei riguardi del disturbo del
comportamento alimentare, in quanto tale scopo va perseguito attraverso il Centro di terapia
prolungata e il Day Hospital. Tanto è vero che dall'apertura del Centro nessun ricovero è stato
effettuato presso il reparto Pediatrico per scopi di rieducazione alimentare o per alimentazione
assistita. Soltanto 2 ricoveri sono stati effettuati per patologia organica sopraggiunta come
complicazione del digiuno.
Il ricovero per i soggetti adulti si svolge presso il reparto Nefrologico e ha le seguenti funzioni:
Consentire l’approfondimento diagnostico di patologie eventualmente correlate.
Diagnosticare o trattare aspetti metabolici o endocrinologici o altri aspetti organici dei disturbi
alimentari.
Dall'apertura del Centro nessun utente adulto è stato ricoverato presso il reparto Nefrologico per
rieducazione alimentare o alimentazione protetta.
PROMOZIONE SALUTE E PREVENZIONE:
PROTOCOLLI DI INTESA:
Sono stati attivati i sguenti protocolli di intesa, di cui si riportano i punti qualificanti:
PEDIATRIA
Punto qualificante del protocollo stilato con le Pediatrie di Rovigo e di Trecenta è l'individuazione
dei soggetti che costituiscono il target della presa in carico condivisa; sono stati indicati gli utenti
con le seguenti tipologie di disturbo::
1) Un disturbo primario del comportamento alimentare
2) Un comportamento alimentare alterato, con o senza aumento o
diminuzione del peso corporeo, secondario a
- un disturbo del carattere o della personalità
- una forma di depressione mascherata
- una crisi adolescenziale o relazioni familiari alterate
- disturbi dell'identità in formazione o della rappresentazione del
proprio corpo
- altri disturbi psicologici dell'infanzia o dell'adolescenza
Il concetto di presa in carico da parte del Centro viene esplicitato per mezzo dell'elenco delle
prestazioni possibili:
Visite di Controllo Psichiatriche
Visite di Controllo Psicologiche
Visite di Controllo Nutrizionali
Visite di Controllo Internistiche
Consulenza Dietistica
Psicoterapia Individuale
Psicoterapia Familiare
Psicoterapia di Gruppo
Attività Informative
Educazione Alimentare
Attività Terapeutico-Occupazionale
Gruppi di Discussione
La collaborazione viene individuata nei seguenti punti:
1) LeU.O. di Pediatria e il Centro D.C.A gestiranno in coordinamento fra loro i Progetti
Terapeutici Individuali relativi agli utenti portatori delle diagnosi di cui ai punti 1 e 2 della
premessa.
2) Le diagnosi di cui ai punti 1 e 2 della premessa, per la parte inerente al Centro DCA,
verranno effettuate attraverso l'istituto della consulenza presso l'U.O. di Pediatria per gli utenti
ricoverati e attraverso l'invio presso l'ambulatorio DCA presso l'Ospedale degli utenti ambulatoriali.
A tale scopo il Responsabile dell'U.O. pediatrica individuerà fra i medici della U.O. un referente
che terrà i contatti col DCA, concorderà il progetto terapeutico e ne seguirà lo svolgimento.
3) Il Centro DCA curerà l'applicazione agli utenti di metodiche diagnostiche, educative,
riabilitative e psicoterapiche; tale applicazione si svolgerà presso la sede del Centro presso
l'Ospedale Civile di Rovigo; i controlli ambulatoriali relativi allo stato del progetto terapeutico e
alle condizioni di salute psicofisica e nutrizionale si svolgeranno presso l'ambulatorio Pediatrico per
la componente Internistica e presso l'ambulatorio DCA per la componente psicologica e
nutrizionale.
4) L'U.O. di Pediatria resta responsabile e gestisce autonomamente la fase della presa in
carico legata alle eventuali necessità di ricovero Ospedaliero e di tutti gli accertamenti relativi allo
stato di salute fisica e conseguenti trattamenti. Gli aspetti più propriamente nutrizionali vengono
gestiti in coordinamento fra le due équipes.
5) Vengono previste due modalità di Ospedalizzazione Diurna:
il Day Hospital Ospedaliero, inteso come sostituto del ricovero, quando si abbiano
necessità legate alla fase diagnostica o alla nutrizione parenterale o di altro tipo; tale forma di D.H.
si svolgerà presso l'U.O. di Pediatria di Rovigo e sarà gestita dal referente interno a quella équipe
il Day Hospital Terapeutico Riabilitativo, volto a favorire il processo di acquisizione
o recupero del corretto comportamento alimentare e la possibilità di svolgere attività ricreative ed
espressive e di partecipare a progetti occupazionali; tale forma di D.H. si svolgerà presso il Centro
DCA presso l'Ospedale di Rovigo e sarà gestito dall'équipe DCA
6) Per i casi di sovrappeso o obesità di bambini e giovani fino a 18 anni il Centro DCA
organizza un progetto psicoeducazionale rivolto ai genitori che si affianca agli altri interventi come
sopra descritti.
CHIRURGIA E FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA
-
-
-
Il protocollo ha preso atto del fatto che l'Unità Operativa di Chirurgia dell' Ospedale di Trecenta
effettuava da alcuni mesi l'intervento definito "bendaggio gastrico" e che il reclutamento dei
potenziali candidati all'intervento non comprendeva a quel momento una valutazione completa degli
aspetti personologici e della valutazione prospettica della "compliance" post-operatoria.
Inoltre per la parte relativia alla Fisiopatologia respiratoria si è sottolineata l'esistenza di una coorte
di soggetti il cui sovrappeso si associa o causa gravi problemi di salute, per alcuni dei quali
potrebbe porsi l'indicazione al bendaggio, ma solo previo accurato screening psicologico e
l'inserimento in un progetto di "counseling" psicologico post-operatorio. Viene posto come
obiettivo comune quello di identificare propriamente la popolazione potenzialmente candidata
all'intervento inserendo nella procedura di reclutamento una fase informativa ed una fase di
monitoraggio e studio delle motivazioni all'intervento stesso.
Viene sottolineato come, per tutti i soggetti sottoposti all'intervento, si pongano problemi relativi
alla compliance, alla modificazione dello schema corporeo, ai problemi psicologici che sostenevano
la condotta di iperalimentazione e che non trovano più questa via di scarica.
Scopo del protocollo è avviare procedure che rendano possib ile il conseguimento delle seguenti
finalità:
-
-
Ampliare la base di selezione dei potenziali candidati all'intervento di bendaggio gastrico, attraverso
modalità concordate di informazione, di rinforzo motivazionale e di screening da effettuarsi
secondo un percorso definito da precise procedure.
Consentire anche ad alcuni gravi pazienti in riabilitazione respiratoria di accedere all'intervento di
bendaggio.
Rinforzare la motivazione all'intervento e fornire un "counseling" post-operatorio integrato:
chirurgico, dietistico e psicologico.
Gli scopi comuni saranno perseguiti attraverso le seguenti procedure:
-
-
Preparazione di una modalità strutturata di selezione dei casi aventi indicazione all'intervento,
coinvolgendo i medici di famiglia e le varie U.O.
Attuazione da parte dell'èquipe del Centro D.C.A. di un programma di sostegno motivazionale nei
confronti dei soggetti segnalati dalle varie agenzie coinvolte in quanto potenziali beneficiari
dell'intervento ma carenti di motivazioni.
Inserimento nel percorso dell'intervento di una fase di screening psicologico attuato dallo psichiatra
e dalla psicologa del Centro D.C.A. e di una fase di counseling post-operatorio attuata dai chirurghi
e dalla dietista del Presidio Ospedaliero di Trecenta in associazione con lo psichiatra, la psicologa e
la specialista in dietologia del Centro.
OPUSCOLO INFORMATIVO
E ' stato redatto il seguente opuscolo informativo per gli utenti e i loro familiari.
Programma per il trattamento
dei disturbi dell'alimentazione
CENTRO PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
SOC DI NEFROLOGIA ED EMODIALISI
Opuscolo informativo
per i pazienti e le famiglie
Ospedale Civile Santa Maria della Misericordia
45100 Rovigo - Viale Tre Martiri
Tel. 0425-394357
Istituzione del Centro
Le linee di indirizzo sono state indicate nella DGR 3540/99 e sono state precisate nell'allegato alla
lettera ai Signori Direttori Generali prot. N. 5531/20251.
Ogni Centro di riferimento provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) deve
adempiere alle seguenti funzioni:
3) Promozione e coordinamento tecnico funzionale, d'intesa con la Regione, delle iniziative
in materia di DCA su tutto l'ambito provinciale;
4) Integrazione dell'attività clinica rivolta ai casi inviati dalle strutture operanti nel proprio
ambito provinciale, con particolare riferimento alla definizione diagnostica ed alla
gestione terapeutica.
Le componenti fondamentali di ogni Centro, indicate come necessarie sono:
1) La struttura ambulatoriale
2) Il Centro di terapia prolungata
3) Il Day Hospital
4) La residenzialità
5) Il ricovero
Il Direttore Generale dell'Azienda ULSS n. 18, dr. G. Tessari, con delibera n. 157 del 16.2.2001 ha
recepito le direttive regionali e costituito l'équipe, che comprende un medico psicoterapeuta,
specialista in Psichiatra e Neuropsichiatria Infantile (Responsabile del Centro), un medico
specialista in Dietologia, uno Psicologo psicoterapeuta , una Dietista laureata e un'Infermiere
Professionale.
I disturbi trattati presso il nostro Centro DCA
PROBLEMI DI RAPPORTO CON L'IMMAGINE DEL CORPO, DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO ALIMENTARE, PROBLEMI DI PESO,
Il Centro Disturbi Comportamento Alimentare si occupa delle persone di tutte le età che si trovano in
una o più delle seguenti condizioni:
-
avere un peso notevolmente inferiore o notevolmente superiore a quello previsto in base al sesso,
all'età, alla statura e alla costituzione fisica
-
avere stabilmente abitudini alimentari particolari, come una o più delle seguenti:
-
mangiare solo pochi tipi di cibi
-
mangiare una sola volta al giorno oppure moltissime volte al giorno
-
mangiare cibi che non garantiscono un corretto equilibrio fra carboidrati, grassi e proteine oppure
evitare stabilmente uno o più di questi elementi, oppure mangiare in grande quantità alimenti che
contengono prevalentemente uno solo di questi elementi
-
mangiare cibi che, per quantità e qualità, non garantiscono un sufficiente apporto calorico oppure
apportano una quantità eccessiva di calorie in rapporto al metabolismo e al livello di attività fisica
svolta
-
avere un rapporto particolare con il cibo in uno o più dei seguenti
modi:
-
desiderare fortemente alcuni cibi ma cercare con tutte le proprie forze di non mangiarli e sentirsi
disperati tutte le volte che non vi
si riesce
-
pensare continuamente al cibo e al suo valore calorico ed essere terrorizzati all'idea che una
qualunque porzione di esso produrrà l'inizio di un ingrassamento temuto come il peggiore dei
mali
-
organizzare in modo minuzioso e ossessivo il proprio programma alimentare restringendolo
progressivamente fino a non mangiare quasi nulla o a non mangiare nulla di ciò che non era
previsto
-
pensare di ricorrere al vomito oppure ricorrervi realmente
-
cercare di consumare il maggior numero possibile di calorie attraverso l'attività fisica, che non
viene effettuata per il piacere del movimento o del gioco ma solo per disperdere calorie
-
andare soggetti a grandi mangiate (abbuffate) nel corso delle quali viene ingerita una grande
quantità di cibo, di nascosto, in fretta, senza sentire il gusto, mescolando cibi diversi ed essendo
incuranti della preparazione (freddi, non cucinati); dopo l'abbuffata è presente un intenso senso di
colpa che può portare la persona a procurarsi il vomito sempre o quasi sempre
-
pensare continuamente al cibo e alla dieta ma non essere mai in grado di rispettare quanto
propostosi a causa dell'intenso desiderio e dell'incapacità di trattenersi
-
mangiare grandi quantità di cibo oppure mangiare moltissime volte al giorno, oppure mangiare
cibi molto "ingrassanti" e dichiarare di mangiare in modo normale o dichiarare che "altri"
mangiano allo stesso modo ma non ingrassano
-
essere affetti da una malattia generale o dell'apparato digerente che implica un regime dietetico e
non sopportare agevolmente tale regime o sviluppare sentimenti ostili o comunque penosi nei
confronti della malattia nel suo insieme e dell'alimentazione in particolare
-
avere un rapporto particolare con l'immagine del proprio corpo in uno o più dei seguenti modi:
-
essere profondamente insoddisfatti di come il proprio corpo è (troppo grande, troppo piccolo,
troppo sviluppato in alcune parti, troppo poco sviluppato in alcune parti, con una forma ritenuta
non soddisfacente); l'insoddisfazione può apparire agli altri come giustificata o ingiustificata
-
passare moltissimo tempo a rimuginare sul proprio aspetto fisico e a confrontarsi con gli altri,
recriminando su di esso e pensando a come poter fare per cambiarlo
-
modificare il proprio modo di vestire, il proprio modo di trascorrere il tempo, le proprie scelte
sociali e/o lavorative in funzione della vergogna per il proprio aspetto
-
essere in profondo disaccordo con i familiari e gli amici sulla definizione del proprio aspetto
-
non sopportare un qualche minimo difetto fisico o imperfezione (compresi quelli legati allo
sviluppo, come l'acne giovanile) ed essere ossessionati dal desiderio di eliminarlo
SINDROMI CLINICHE
Ognuno dei punti trattati in questa pagina giustifica di per sé stesso un approfondimento di tipo
medico e psicodiagnostico, ed eventualmente un trattamento di qualche tipo.
Quando alcuni di questi punti si associano in determinati modi possono dar luogo a disturbi che
vengono descritti attraverso un'etichetta diagnostica.
Fra le più conosciute sindromi cliniche abbiamo le seguenti:
-
ANORESSIA NERVOSA: marcata perdita di peso ottenuta volontariamente e in poco tempo
con un comportamento restrittivo riguardante quasi tutti i cibi; perdita delle mestruazioni nelle
femmine; desiderio intenso di perdere ancora peso nonostante una magrezza che solo il soggetto
non riconosce; negazione della propria magrezza e terrore di ricominciare ad ingrassare in modo
incontrollato se si riprende a mangiare anche minime quantità di cibo.
-
BULIMIA NERVOSA: peso normale o appena inferiore o appena superiore al normale; presenza
almeno due volte alla settimana e per almeno 3 mesi di abbuffate seguite da intenso senso di
colpa e vomito, oppure da digiuno ai pasti seguenti oppure da aumento eccessivo dell'attività
fisica o da uso di diuretici e lassativi. Anche le persone anoressiche possono avere comportamenti
bulimici, ma la differenza sta nel fatto che esse sono sempre di molto sotto il peso normale.
-
DISORDINI DA SOVRALIMENTAZIONE: episodi ricorrenti di mangiate di grand i quantità di
cibo in poco tempo con il senso della perdita del controllo, seguiti da senso di disgusto morale e
colpa ma senza l'uso regolare di condotte per eliminare il cibo o i suoi effetti e quindi spesso con
aumento del peso corporeo.
-
OBESITA' DA SOVRALIMENTAZIONE: aumento del peso consistente legato all'introduzione
di una quota maggiore di calorie di quelle necessarie in base alla costituzione e al metabolismo
e/o alla riduzione del livello di attività fisica e di altri tipi di attività normali che producono
consumo di calorie. Questa diagnosi si può porre soltanto dopo che si sia accertato che non vi
siano malattie metaboliche o di altro tipo che giustifichino l'aumento di peso o la riduzione del
metabolismo.
-
INTERVENTO DI BENDAGGIO GASTRICO: si tratta di un intervento chirurgico, svolto
presso l'U.O. dell'Ospedale di Trecenta, nel quale viene inserito attorno allo stomaco un anello il
cui diametro può essere regolato nel tempo. Lo scopo è quello di ridurre le dimensioni dello
stomaco e rendere possibile solo l'assunzione di alcuni cibi, ad intervalli ben definiti e con
caratteristiche e quantità adeguate a garantire un corretto, duraturo e progressivo dimagramento.
Sia la fase pre-intervento che quella post- intervento richiedono un accurato appoggio psicologico
per appurare l'effettiva motivazione e per aiutare la persona nella fase di cambiamento della
propria immagine corporea.
-
OBESITA' DELLA PRIMA INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA: aumento del peso legato ad
un regime alimentare inappropriato, sostenuto da abitudini familiari errate o da difficoltà dei
genitori nel contenere e indirizzare il comportamento alimentare dei figli.
-
PERDITA DELL'APPETITO: assunzione di quantità di cibo limitate rispetto al fabbisogno e
conseguente dimagramento, senza che il soggetto abbia lo scopo di dimagrire o sia ossessionato
dalla forma del suo corpo. La mancanza di appetito può essere coscientemente connessa alla
presenza di dispiaceri o altri problemi psicologici, oppure può verificarsi come se provenisse da
un rifiuto del fisico verso l'alimentazione, senza che il soggetto sia consapevole di altre cause
psicologiche di malessere.
-
VOMITO PSICOGENO: impossibilità di trattenere il cibo in assenza di malattie organiche dello
stomaco o dell'intestino. Necessità di procurarsi il vomito o vomito spontaneo dopo l'assunzione
di cibi "normali".
-
COMPORTAMENTI
ALIMENTARI
PARTICOLARI:
ad
esempio
forme
estreme
di
vegetarianismo o di altre limitazioni culturali o ideologiche del cibo assunto; oppure consumo
inappropriato di particolari alimenti (ad es. noccioline americane, merendine, ecc.); oppure
disturbi della deglutizione che riguardano solo alcuni cibi e non altri e obbligano il soggetto a
particolari rituali alimentari.
-
DIFFICOLTA'
ALIMENTARI
NELL'AMBITO
DI
MALATTIE
GENERALI
O
DELL'APPARATO DIGERENTE: ad es. trasgressioni dietetiche in soggetti affetti da varie
forme di diabete, difficoltà a seguire la dieta e alterazioni del rapporto con il cibo in malattie
come il morbo di Crohn, la Celiachia, la Colite Spastica
-
DISMORFOFOBIA: rifiuto assoluto per una parte del corpo (il naso, i denti, gli occhi, ecc.) o per
una conseguenza dello sviluppo
psicosessuale (acne, seni, peli, ecc) o per l'esito di un incidente o intervento (cicatrici, macchie sulla
pelle, ecc. ) o per vari inestetismi (nei, foruncoli, ecc). Pensieri continui e dolorosi rivolti al
problema, evitamento degli altri, modifica importante delle attività quotidiane e delle abitudini.
Pressioni sui familiari per ricorrere al chirurgo estetico o ad altre modalità anche molto costose di
eliminazione del problema.
Strutture e funzioni del Centro DCA
AMBULATORIO
E' svolto attraverso l'attività congiunta di diverse figure professionali: un Medico Psicoterapeuta
Specialista in Psichiatria e Neuropsichiatra Infantile, un Medico Specialista in Dietologia, una Psicologa
Psicoterapeuta, una Psicologa Volontaria, una Dietista e un'Infermiera professionale.
Le prestazioni ambulatoriali sono le seguenti:
-
Presa in carico: ogni persona che si rivolge o viene inviata al Centro viene sottoposta ad un primo
colloquio di accoglimento da parte del Responsabile del Centro. Il colloquio ha lo scopo di
accogliere e analizzare la "domanda di aiuto" che proviene dal paziente e/o dalla famiglia. Se il
problema portato viene ritenuto consensualmente meritevole di ulteriori approfondimenti, viene
svolto un Colloquio Psicologico Clinico con somministrazione di una Intervista Strutturata allo
scopo di raccogliere ulteriori notizie utili alla diagnosi. Successivamente si svolgono la visita
Internistica e Dietologica da parte del Medico Dietologo e l'Anamnesi del Comportamento
Alimentare da parte della Dietista. Al termine di questo primo ciclo di interventi viene
concordato col paziente ed eventualmente con la sua famiglia un "progetto terapeutico".
-
Progetto terapeutico: alcuni progetti vengono svolti interamente nell'ambito dell'ambulatorio
attraverso interventi periodici, mentre altri richiedono una frequenza diurna e altri ancora un
ricovero. Alcuni
progetti vengono portati a termine interamente dall'équipe del Centro, mentre altri richiedono la
partecipazione di altre figure esterne (soprattutto nel caso in cui il paziente provenga da zone lontane
da Rovigo o sia già in trattamento presso Specialisti esterni).
-
Interventi Ambulatoriali: presso l'ambulatorio si svolge la parte del progetto terapeutico che
comporta i seguenti interventi:
-
Visite di Controllo Psichiatrico
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Visite di Controllo Dietologico
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Colloqui Psicologici di Controllo
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Sedute di Psicoterapia Individuale
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Sedute di Psicoterapia Familiare
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Sedute di Psicoterapia di Gruppo
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Consulenza Dietologica (Stesura della Dieta, Revisione del Diario Alimentare)
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Corsi di Educazione Alimentare
DAY HOSPITAL E CENTRO DIURNO
L'ambiente in cui avvengono le attività di Day Hospital e Centro Diurno si caratterizza per la sua
valenza "non-ospedaliera", cioè per il tentativo di riprodurre un ambiente di tipo domestico o con aspetti
dei luoghi di ritrovo.
Si rivolge soprattuto ai casi "acuti", cioè in fase di grave e continuo dimagramento oppure in stato di
bulimia accentuata o, infine, con grave sovrappeso legato ad alimentazione fortemente incontrollata. E'
in fase di organizzazione e non funziona a pieno regime per carenza di spazi e per la mancanza di un
Educatore-Animatore.
Le persone in trattamento passano parte della giornata presso la struttura, consumandovi i pasti e
partecipando ad attività di vario tipo, sia strutturate che non strutturate.
Le attività strutturate riguardano:
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l'Assistenza ai Pasti, che consiste nella partecipazione della Dietista alla scelta dei Pasti e alla
loro consumazione, secondo un approccio Psico-Educazionale volto a consentire un
miglioramento dell'Autogestione del Comportamento Alimentare.
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Le Riunioni Organizzative fra il Gruppo dei Pazienti e l'Équipe Curante che servono a comporre
il Programma delle Attività non Strutturate.
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Le Attività Strutturate (in fase di organizzazione): lettura dei giornali, proiezione del film, seduta
di stretching, creazione marionette.
Le attività non strutturate riguardano
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L'utilizzo dei materiali di gioco, dell'apparato stereo, del televisore, secondo un piano di attività
deciso collegialmente
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Attività autogestite dal Gruppo dei Pazienti su loro iniziativa
RICOVERO
Il ricovero viene proposto ai pazienti e alle loro famiglie in tutti i casi in cui esista la necessità di
compiere accertamenti diagnostici che richiedono la permanenza del paziente in Ospedale, oppure nei
casi in cui vi sia una compromissione della salute fisica che richiede un trattamento non eseguibile in
Day Hospital. Esso viene attuato presso il Reparto di Pediatria ( fino all'età di 18 a.) e presso il Reparto
di Nefrologia per le persone adulte.
Il percorso terapeutico
ACCOGLIENZA
Questa fase si propone di aiutare l'utente e la sua famiglia a prendere un primo contatto con gli
operatori del Centro, con le strutture e con le procedure che verranno seguite; si propone altresì di
indicare, anche se in modo generico i possibili percorsi successivi.
INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO
In questa fase l'utente incontra più volte i vari componenti dell'équipe e ha la possibilità di esporre la
propria situazione attuale e il modo in cui si è venuta a determinare. La visita internistica e gli
eventuali esami di laboratorio e strumentali hanno lo scopo di appurare prima di tutto lo stato di
salute fisica dell'utente, soprattutto in relazione al suo attuale comportamento alimentare. L'anamnesi
alimentare svolta dalla dietista ha lo scopo di determinare quale sia l'apporto nutrizionale quotidiano
derivante dall'alimentazione e quale sia il consumo legato alle varie attività svolte. I colloqui di
consultazione psicologica sono volti a consentire all'utente di chiarire quale sia il suo attuale rapporto
con il proprio corpo e con il cibo, quale sia il controllo cosciente che è in grado di esercitare sul
proprio comportamento alimentare e quale tipo di aiuto ritiene di poter ricevere presso il nostro
Centro. Nel corso di questa fase i familiari vengono coinvolti in vario modo e con varia intensità a
seconda dell'età dell'utente, delle problematiche e delle richieste emergenti.
SCELTA DEL TRATTAMENTO
Nel corso di un incontro che conclude la fase diagnostica vengono presentate all'utente (
eventualmente alla presenza dei genitori) le varie possibilità di intervento che il Centro può offrire.
Lo scopo è quello di trovare un accordo e una condivisione su una o più aree problematiche che
l'utente accetta di essere aiutato ad affrontare.
Per ognuna di queste aree l'utente viene informato dei percorsi che l'équipe ritiene praticabili e
invitato a scegliere quello che in quel momento senta come il più congeniale.
TRATTAMENTO
I possibili percorsi di trattamento sono i seguenti:
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Gruppi psico-educazionali: si propongono di fare acquisire all'utente le corrette informazioni
relative all'alimentazione nei suoi rapporti con il peso, la salute e l'attività corporea
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Attività riabilitativo nutrizionale: si propone di ricostruire il rapporto
fra la persona e i segnali biologici di fame e sazietà; si propone anche di
rompere i legami fra alimentazione e pensieri sul corpo e sull'immagine
fisica e di ripristinare gli aspetti di legame sociale e di "convivialità" insiti
nel momento del pasto.
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Tenuta e revisione del diario alimentare: si propone di rendere maggiormente consapevole il
comportamento alimentare e di rendere possibile un puntuale confronto fra il comportamento
effettivo e il comportamento atteso sulla base degli accordi volontariamento sottoscritti.
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Psicoterapia Individuale, familiare e di gruppo: si propone di consentire all'utente ed eventualmente
alla famiglia intera un uso quanto più possibile elevato delle risorse personali e familiari allo scopo
di raggiungere consapevolezza delle proprie emozioni, dei propri pensieri e delle proprie sensazioni
corporee in relazione al sistema delle mete e dei valori del soggetto e della famiglia e delle
caratteristiche delle varie relazioni interpersonali.
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Terapia occupazionale: si propone di favorire il ripristino di attività legate all'area dello svago e
dell'occupazione del tempo che di solito sono state messe in secondo piano in quanto tutti i pensieri
e le attività sono state "invase" dalle preoccupazioni sul cibo e sul corpo e dai comportamenti
alimentari stessi.
INFORMAZIONI ULTERIORI E PRENOTAZIONI
Qualunque altra informazione può essere richiesta personalmente rivolgendosi allo sportello sito
presso la sede del Centro (Ospedale Civile) oppure telefonando al n. 0425-394357 dal lunedì al venerdì
dalle ore 9 alle ore 15. Presso lo stesso numero possono essere presi gli appuntamenti per le prime visite
presso l’ambulatorio di Rovigo, situato al IV piano del corpo centrale dell’Ospedale Santa Maria della
Misericordia ( orario di visita: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13; martedì e giovedì dalle 14 alle 16) e
presso l’ambulatorio di Trecenta , situato presso l’ambulatorio Chirurgico ( orario di visita: giovedì
dalle 10 alle 16).
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