[c-nazemi - 33] carlino/giornale/var/20 03/01/14

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VENERDÌ 3 GENNAIO 2014
SPETTACOLI
IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE
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Rimini, cantando sotto
la pioggia con Abbati
Rimini, Jazz Night
con Bob Stoloff
Il Teatro Novelli (via Cappellini 3) alle
21 ospita, fuori abbonamento, la
compagnia di Corrado Abbati nel
musical ‘Cantando sotto la pioggia’:
musiche di Nacio Herb Brown e
coreografie di Giada Bardelli. Due ore
che evocano il film di Gene Kelly
Serata di musica dedicata ai talenti
vocali del jazz guidati dall’americano
Bob Stoloff dalle 22 al Belleville
Jazzclub di Rimini. Li accompagna una
ritmica d’eccezione: Massimo Manzi
alla batteria, Luca di Luzio alla chitarra
e Claudio Campadello al basso
33 il caffè
IL PERSONAGGIO
Il busker lanciato
da Lucio Dalla
DAL
L
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AL
BAALTRAMONTO
1 RAVENNA h. 22,30
2
FORLIMPOPOLI h. 21,30
3
RAVENNA h. 18
La video arte
di Juliano Dhembi
Capitale bizantina
e della cultura
Performance di video arte di
Juliano Dhembi e musica di
Emmanuele Gattuso al Valtorto
di via Faentina 216. Il giovane
artista albanese sarà
protagonista di ‘Audio visual
carnet’, nata dalla voglia di
giocare con i sensi. Dopo si
proseguirà con la musica dei dj
Diceva lo storico Arnaldo
Momigliano: «Se vuoi conoscere la
storia d’Italia prendi un treno e vai
a Ravenna’. La città candidata a
capitale della cultura 2019 è al
centro dello studio ‘Ravenna
Eterna’ di Massimiliano David che
sarà presentato a Casa Melandri
oggi alle 18
Invenzioni a due voci
per piano e Kaleiduò
Marco Sbarbati, 28 anni, è marchigiano ma vive a Bologna
dove frequenta il Dams. E’ al lavoro sul suo primo album
Annalisa Uccellini
· BOLOGNA
«SARANNO dieci anni che non
metto gli sci ai piedi, chissà se sono ancora capace». Un sornione
Marco Sbarbati, cantautore maceratese (di Urbisaglia, tiene a
precisare) e studente dell’Alma
Mater di Bologna, nel giorno
del suo 28esimo compleanno si
concede un po’ di relax ad alta
quota in Val Camonica. «Il giovane talento notato da Lucio
Dalla e lanciato da Caterina Caselli», questo il promettente incipit.
La nuova edizione di Artusi Jazz
inverno è itinerante e ha come
protagonista il pianoforte. Stasera
alla Chiesa dei Servi ‘Invenzioni a
due voci’ con il Kaleiduò: Yuri
Ciccarese al flauto e Gianni
Fassetta alla fisarmonica con Luigi
Bonafede (foto) al piano
Sbarbati, com’è andata veramente con Dalla?
«Una sera come tante ero in piazza Maggiore a Bologna con la
MARCO SBARBATI
«L’ho incontrato mentre
suonavo in piazza. Poi è
arrivata Caterina Caselli...»
mia chitarra e lui passava di lì
tornando a casa. Io nemmeno
mi ero accorto di lui, è stata la
mia coinquilina che ha iniziato
a gesticolare e a dirmi ‘guarda
chi c’è, guarda chi c’è’».
CINA E ITALIA LEGATE DALLA MUSICA
Dalla le ha detto qualcosa?
«Mi ha messo in mano un foglietto con un indirizzo e-mail
chiedendomi di inviargli qualche mio brano».
Olmi profeta d’opera
nel Celeste Impero
PRIMO direttore italiano inviato dal Ministero degli Esteri a
dirigere in Cina nell’ormai lontano 1988 per cercare di aprire
un varco con questo grande paese anche attraverso la musica,
Paolo Olmi è di nuovo a Shanghai in questi giorni dopo due
settimane trascorse a Macao.
Erede di quel Mario Paci che
nel 1922 fondò l’orchestra di
Shanghai (città dov’è sepolto e
venerato), vi ha diretto nel 1998
lo spettacolo inaugurale del
Grand Theatre in una memorabile Aida allestita dal teatro Comunale di Firenze e c’è poi tornato tante volte con Traviata,
Barbiere di Siviglia, Otello. E con
i giovani del Conservatorio di
Shanghai ha anche realizzato
una tournèe in tutta Italia nel
2006. Ora è stato aperto un nuovo teatro all’Oriental Arts Center e in questa sala ha diretto il
Concerto di Capodanno con
un’operetta di Strauss, Il Pipistrello, proposta con le parti cantate in lingua originale ma con i
dialoghi in cinese. E a maggio,
a conclusione del Festival di
Shanghai, dirigerà la prima esecuzione in Cina (e in Asia)
dell’Andrea Chenier di Giordano mentre il mese prima il Conservatorio di Shanghai l’ha invi-
Le sarà sembrato di sognare…
Paolo Olmi e, nella foto grande,
una sua direzione d’orchestra
tato a tenere una Masterclass
per direttori d’orchestra riguardante la direzione d’Opera mentre in autunno sono previste
Boheme e Italiana in Algeri. Il 7
aprile poi sarà di nuovo in Palestina a dirigere il Concerto di
Pasqua. Un’appendice del programma natalizio che ha coinvolto Italia e Terra Santa sarà il
concerto dell’Epifania a Cesena
(ore 21, chiesa di Sant’Agostino) con la European Musicians
Youth Orchestra e il violinista
Roman Kim.
«In quel periodo, era il 2011, Dalla lavorava alla colonna sonora
del film AmeriQua e decise di inserire il mio brano I don’t wanna
start».
Poi ha trovato sulla sua
strada Caterina Caselli...
«Ho partecipato a un hangout
(una sorta di piazza virtuale creata da Google+ dove dialogare
faccia a faccia con le persone,
ndr) promosso da Sugar, ci siamo incontrati lì per la prima volta. E’ iniziato un vero e proprio
rapporto lavorativo e la mia avventura con Sugar».
Cosa ha convinto la Caselli?
«Dice che sembro molto sincero
nella musica che faccio, e per me
è un gran complimento».
Dalla in piazza, Caselli sul
web. Busker sì, ma molto
internettiano.
«Io mi ritengo un busker, la strada è stata il mio palcoscenico per
anni. Ma penso che la rete, e soprattutto YouTube, abbiano facilitato moltissimo la carriera di
tanti artisti».
E sulle piattaforme streaming è possibile trovare il
suo
brano
d’esordio
‘Backwards’ che è anche
in rotazione radiofonica.
«In attesa dell’album che
uscirà… Backwards mi è stato
ispirato da una poesia di Eliot. A
volte ci succedono delle cose che
ci fanno sentire come se cadessimo all’indietro. Tutte le nostre
convinzioni svaniscono».
Ha avuto questa sensazione quando ha incontrato
Dalla?
«Ho fatto tanta gavetta, quando
sono arrivati i primi risultati
non mi sono stupito, ero preparato».
Ma non succede a tutti…
«Le cose sono arrivate un passo
per volta. Chi invece viene catapultato nel mondo della musica
grazie a un successo televisivo,
penso ai talent come X Factor,
può trovarsi spiazzato».
Parteciperebbe a un talent?
«Per la parte professionale forse
sì ma non mi piace parlare di me
o della mia vita privata davanti a
una telecamera. E poi vorrei essere sereno sulle scelte artistiche,
libero da condizionamenti perché per me la musica è una passione, non è un lavoro».
C’è un piano B?
«I miei studi. Mi sono laureato
in Dams Cinema a Bologna, così
i miei non facevano troppe storie per la musica, e a marzo prendo la magistrale in Comunicazione».
Tesi?
«Sul modo in cui ci rappresentiamo sui social, su come parliamo
di noi».
La sua vita da studente fuorisede continua…
«Sono spesso a Milano ma a Bologna vivo ancora in centro con
due coinquilini, entrambi musicisti, e ci divertiamo un mondo».
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