Capitolo 20 - MORIS ITALIA srl

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 Capitolo 20 ASCENSORI SM2 CON TESTATA E/O FOSSA RIDOTTE (IN DEROGA) Moris Italia s.r.l. Via Per Cadrezzate, 21/C 21020 Brebbia (VA) ‐ Italy Tel. ++39 0332 984211 ‐ Fax ++39 0332 984280 e‐mail [email protected] www.moris.it MORIS ITALIA S.r.l. si riserva il diritto di apportare qualsiasi variazione senza alcuno preavviso su tutti i documenti in allegato al presente manuale e relativa produzione. DISEGNO
DESCRIZIONE
NOTE INFORMATIVE PER LE PREDISPOSIZIONI
UTT
Indice Capitolo 20
DATA
09/09
ASCENSORI SM2 CON TESTATA
e/o FOSSA RIDOTTA (IN DEROGA)
IT-CAP-20
Note informative per le predisposizioni a carico del Proprietario*
* Documento redatto ai sensi dell’art.4 comma 4 del DPR 162/99.
Prima di installare ESSE EMME®
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1. PREMESSA.............................................................................................................................................................................................4
2. VANI DI CORSA ...................................................................................................................................................................................4
2.1 Configurazione.............................................................................................................................................................................4
2.2 Dimensioni del Vano di Corsa ....................................................................................................................................................4
2.3 Principi di Dimensionamento......................................................................................................................................................5
2.4 Tolleranze Previste nei disegni ...................................................................................................................................................5
2.5 Pareti e Spessori del Vano di Corsa...........................................................................................................................................6
2.6 Fossa del Vano di Corsa..............................................................................................................................................................6
2.7 Fissaggio Staffe di Ancoraggio Guide........................................................................................................................................6
2.8 Adattamento delle Porte all’Edificio ..........................................................................................................................................7
3. PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO .................................................................................................................8
3.1. Azionamento ................................................................................................................................................................................8
3.2 Assorbimenti di Corrente.............................................................................................................................................................8
3.3 Cablaggio dell’Alimentazione Principale ..................................................................................................................................9
3.4 Cablaggio llluminazione..............................................................................................................................................................9
3.5 Cablaggio del Dispositivo di Allarme.........................................................................................................................................9
3.6. Interferenze Elettriche ................................................................................................................................................................9
4 LOCALE DEL MACCHINARIO ......................................................................................................................................................10
4.1. Locale in muratura o in struttura metallica ............................................................................................................................10
4.2. Armadio......................................................................................................................................................................................11
5. VENTILAZIONE .................................................................................................................................................................................12
5.1 Vano di Corsa.............................................................................................................................................................................12
5.2 Umidità .......................................................................................................................................................................................12
5.3 Polvere........................................................................................................................................................................................12
5.4 Dispersione di calore nel Vano di Corsa..................................................................................................................................12
6. ALTRE INFORMAZIONI .................................................................................................................................................................13
6.1 Articolo 2.2 dell’allegato 1 della Direttiva Ascensori 95/16 CE............................................................................................13
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1. Premessa
Questo documento nasce per fornire al costruttore dell’edificio le informazioni di base necessarie ad incorporare in
maniera adeguata l’ascensore nell’edificio. Spesso vengono trascurati da parte del progettista alcuni elementi
fondamentali per dimensionare il vano corsa, sia in termini di resistenza che di volumi per l’allocazione del giusto
ascensore. Identificando a priori i parametri relativi al traffico da smaltire e gli spazi che si vogliono dedicare
all’ascensore, è possibile ottimizzare: i tempi di installazione, i costi per realizzare le opere preventive necessarie
all’installazione dell’ascensore e i costi dell’impianto ascensore.
2. Vani di Corsa
2.1 Configurazione
Per ogni modello fornito vengono date le quote e i carichi dinamici indotti dall’impianto specifico; le quote sono
conformi allo standard ISO 4190-1,e per quanto possibile alle Legge 13/89. Nei fogli “misure standard e carichi”
sono riportati gli ingombri e i carichi indotti dall’installazione.
Inversione della Configurazione
Gli ascensori sono interamente evidenziati in una configurazione (in termini di posizionamento della macchina e di
apertura delle porte), ma tutti gli ascensori possono essere considerati visti ribaltati rispetto all’asse di simmetria
ortogonale alla porta principale di accesso.
Dimensionamento degli accessi e dell’atrio
Nell’installazione dell’ascensore vanno presi inconsiderazione eventualmente le dimensioni minime richieste dalla
legge 13/89. In tale ipotesi bisogna considerare le porte automatiche ad apertura centrale o laterale le cui
dimensioni minime sono di 750x2000mm per impianti con portata 5 persone (portata minima per gli impianti
installati in edifici preesistenti con dimensioni nette di cabina 800x1200) . La distanza di ingresso fra porte e
muratura opposta all’accesso di cabina deve essere non minore della luce delle porte di cabina.
2.2 Dimensioni del Vano di Corsa
Le dimensioni riportate nei disegni sono nominali. Nei limiti del possibile, sarà opportuno impiegare le dimensioni
dello standard ISO per ascensori al fine di ridurre la probabilità di errore nell’intero processo di costruzione.
Le dimensioni riportate nei disegni sono inferiori o uguali alle corrispondenti dimensioni dei vani di corsa secondo
la normativa ISO e comprendono una vasta gamma di larghezze porta e di tipi di porta.
Nella maggior parte dei casi, la larghezza del vano di corsa è determinata dalle porte e non dalla cabina. Le porte
con apertura laterale telescopica richiedono una larghezza inferiore rispetto alle porte con apertura centrale.
La profondità del vano di corsa dipende dalla profondità della cabina e dall’eventualità che la cabina possa avere
un doppio accesso.
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2.3 Principi di Dimensionamento
L’edizione 1989 della normativa ISO (4190-1)
prevede due serie di dimensioni standard della
cabina.
Alcune dimensioni erano in comune per le serie
destinate agli edifici residenziali e per quelle
destinate agli edifici commerciali. La nuova
normativa ISO tratta questo problema annoverando
tre diverse serie di configurazioni: residenziale,
normale e alta elevazione. Inoltre, la nuova
normativa ISO riferisce le tolleranze passando dal
principio di 0/+20 mm a -25/+25 mm per i primi 20
piani: 1 mm in più per ogni piano supplementare,
con un massimo di 50 mm. L’abuso delle tolleranze,
può causare o una riduzione del comfort o un
aumento dei costi del progetto globale.
Va anche considerato che i vani di corsa troppo
stretti o comunque di dimensioni che si allontanano
dallo standard, portano ad un aumento dei costi e a
soluzioni costruttive che richiedono maggiore
manutenzione e/o maggiori difettosità dell’impianto.
È dunque auspicabile che anche la progettazione
degli edifici residenziali sia conforme alle dimensioni
della normativa ISO. Utilizzare le dimensioni
standard velocizza anche i tempi di fornitura
dell’impianto.
2.4 Tolleranze Previste nei disegni
Tutte le dimensioni sono nominali. La tolleranza di
costruzione adottata è di ± 25 mm rispetto alle
dimensioni nominali del filo a piombo. Il principio è
evidenziato nell’illustrazione a margine.
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2.5 Pareti e Spessori del Vano di Corsa
Si presume che il vano di corsa dell’ascensore sia realizzato in cemento armato. Strutture diverse, ad esempio in
incastellatura metallica, devono essere realizzate sotto la guida dell’installatore che fornisce dettagli sul
dimensionamento e sulla tamponatura o realizzazione delle pareti. Le dimensioni delle pareti del vano di corsa
sono correlate alla dimensione del nucleo ascensore. Le dimensioni sono influenzate anche da fattori quali le
esigenze di stabilità globale dell’edificio e della protezione antincendio. La combinazione di tutti questi fattori fa sì
che, normalmente, lo spessore della parete è di almeno 150 mm.
Le pareti del vano ascensore siano a piombo e senza riseghe;quelle eventualmente presenti siano raccordate con
uno smusso non maggiore di 45° rispetto alla verticale.
Carichi dal gruppo di trazione
Le forze provenienti dal gruppo di trazione (gruppo pistone-cilindro, masse in movimento etc), gravano
direttamente a terra: non sarà quindi necessario avere strutture portanti in alto come normalmente accade per gli
impianti elettrici tradizionali. Sono solo richiesti dei ganci in testata per la movimentazione dei carichi in fase di
montaggio o di manutenzione straordinaria (posizionamento del pistone, sospensione gruppo arcata cabina etc).
Ponteggi nel vano
Gli ascensori ESSE EMME vengono montati normalmente con un sistema
che prevede il montaggio di un impalcatura all’interno del vano corsa.
Se l’installazione dell’ascensore sarà eseguita con l’utilizzo di un
ponteggio, quest’ultimo deve essere costruito in modo che non ostacoli
l’installazione dell’ascensore e che garantisca la sicurezza del personale
che ci opererà. Lo stesso è normalmente a
carico del proprietario del fabbricato salvo
diversi accordi con l’installatore. È necessario
che il ponteggio abbia dei piani in
corrispondenza di ogni livello di sbarco e dei
piani ausiliari ogni 2,5 metri al di sopra di esso se l’interpiano ha una distanza > di 4,0
metri. I piani devono essere collegati da scale e protetti contro la caduta di oggetti
verso il basso come previsto dalle vigenti norme antinfortunistiche. I piani devono
essere distanziati dalla parete su cui saranno ancorate le guide di almeno 50 cm.
2.6 Fossa del Vano di Corsa
Le forze sugli ammortizzatori così come la reazione sul puntone di appoggio pistone, possono essere considerate
come carichi dinamici in corrispondenza degli stessi. Le forze dinamiche che agiscono sulle guide vengono
distribuite sulle pareti del vano di corsa attraverso le staffe di fissaggio. Tuttavia la forza che agisce quando
interviene l’apparecchio di sicurezza farà scorrere le guide sull’ancoraggio e le forze di tensione agiranno allora
direttamente sul fondo fossa del vano di corsa. Queste forze, che agiscono in corrispondenza di ciascuna delle
guide della cabina, possono essere considerate come carichi dinamici, ciascuno uguale al peso di una cabina
ascensore completamente carica. Le forze degli ammortizzatori e dell’apparecchio di sicurezza possono
considerarsi come non agenti allo stesso tempo e di questo se ne terrà conto nel dimensionamento della soletta in
fossa. Le reazioni sono indicate nei progetti di ogni installazione specifica.
2.7 Fissaggio Staffe di Ancoraggio Guide
Per motivi pratici, tutte le staffe vengono fornite e montate dall’installatore.
Le staffe di ancoraggio guide devono essere fissate con passo di 1500 mm.
Le staffe saranno chiaramente vincolate alle strutture portanti. La staffa
normalmente è del tipo a tasselli. Se è prevista per motivi particolari una
staffa ad inserto, lo stesso deve essere preferibilmente in lamiera zincata,
montato nella superficie della parete e poi riempito di polistirene. Ogni
inserto va strutturato e fissato in modo da sopportare le forze e la coppia
specificate nella configurazione dei vani di corsa. Passi diversi di fissaggio
devono essere verificati dall’installatore mediante calcolo conforme alle
norme EN 81.2:1998.
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Fissaggio delle staffe di guida
Le staffe delle guide vanno fissate alla parete o con tasselli a
espansione o con inserti inseriti nel calcestruzzo.
Forze di reazione sulla parete
Le forze sui punti di fissaggio della guida sia del contrappeso che di
cabina sono calcolate di volta in volta in funzione dei parametri
dimensioni cabina, portata e distanza di ancoraggio guide se diverse
dallo standard, e sono riportate nei disegni di progetto.
2.8 Adattamento delle Porte all’Edificio
Quando la parete su cui si ancorano le porte è in cemento si consiglia di fissare le porte di piano all’interno del
vano di corsa in quanto, con questo metodo, i punti di fissaggio sono rettilinei; ne consegue che saranno ridotti i
processi di adattamento tra il costruttore dell’edificio e il fornitore dell’ascensore. Questo metodo consente anche al
proprietario di realizzare i piani prima che vengano installate le porte. In caso contrario, ovvero quando è
necessario incassare le porte sul ballatoio per motivi di spazio, bisogna concordare con l’installatore le modalità di
preparazione del vano in funzione del tipo di porte da incassare. In ogni caso ogni disegno di progetto riporta il
dettaglio soglia di piano, da cui possono essere ricavate tutte le istruzioni necessarie all’impresa che esegue le
opere murarie.
Nei casi in cui si ha una distanza fra porta di cabina e parete del vano >150 mm (per esempio quando in particolari
impianti panoramici non si ha una parete frontale alle porte o tale parete non è continua) bisogna prevedere che le
porte di cabina abbiano un blocco meccanico che ne impedisca l’apertura dall’interno con cabina fuori piano.
Le porte non possono avere luce libera in altezza <2000mm.
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3. Progettazione dell’Impianto Elettrico B
Lo scopo di questa sezione è dare assistenza nei calcoli che rientrano nel campo della progettazione dell’impianto
elettrico. In particolare sono fornite indicazioni circa:
• Potenza installata, per tutti gli ascensori dell’edificio.
• Sezione dei cavi di alimentazione per gli ascensori e i rispettivi fusibili.
Cadute di tensione in funzione di sezione e lunghezza della linea di alimentazione.
L’impianto elettrico comprende i seguenti elementi:
• llluminazione e presa di corrente.
• Collegamento apparecchio bidirezionale
• Sistema interfono e collegamenti per la comunicazione a voce.
• Collegamenti del dispositivo di allarme sull’ascensore.
• Alimentazione della forza motrice durante i lavori di installazione.
• Responsabilità contrattuali tra la ditta che esegue i lavori elettrici e il fornitore dell’ascensore
3.1. Azionamento
L’azionamento per il modello ESSE EMME è di tipo idraulico. L’olio è messo in pressione nel circuito principale
mediante una pompa volumetrica collegata direttamente ad un motore asincrono trifase. L’avviamento è diretto; su
richiesta è possibile installare un dispositivo del tipo SOFT STARTER per l’abbattimento delle correnti di spunto.
3.2 Assorbimenti di Corrente
Nella tabella sottostante si riportano i valori di assorbimento, sezione dei conduttori e cadute di tensione nella linea
di alimentazione in funzione della potenza installata e della lunghezza della linea per impianti con avviamento
diretto
Si consideri che la protezione a monte della linea Luce (cabina e vano corsa) deve essere di 20 A .
Le protezioni a monte della linea FM devono essere calcolate in funzione dei valori di assorbimento riportati nella
tabella sottostante:
Potenza
Linea di 5 m
Linea di 30 m
kW
I (A.)
S mm 2
∆V
∆V %
S
∆V
∆ V%
6
16
6
0,33
0,09
10
1,20
0,3
8
19
6
0,4
0,1
10
1,42
0,37
10
23
6
0,48
0,13
10
1,71
0,45
11,5
29
6
0,6
0,16
10
2,17
0,57
In caso di azionamento con dispositivo soft starter l’assorbimento risulta mediamente ridotto del 40%
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3.3 Cablaggio dell’Alimentazione Principale
I fusibili e gli interruttori principali per i singoli ascensori sono forniti dall’Installatore. I cavi di alimentazione e i loro
collegamenti agli interruttori principali vengono fomiti di solito dalla ditta che effettua l’impianto elettrico.
L’alimentazione degli ascensori ESSE EMME è conforme alle norme IEC TN-S e prevede 5 cavi di alimentazione
al quadro elettrico: L1+L2+L3+N+PE.
L’alimentazione deve essere portata fino al locale del macchinario o all’armadio contenente le apparecchiature di
comando elettriche ed idrauliche.
3.4 Cablaggio llluminazione
Le linee di illuminazione, i punti luce e le protezioni a monte vengono fomiti di solito dalla ditta che effettua
l’impianto elettrico salvo diversi accordi con l’Installatore.Bisogna garantire un illuminazione lungo il vano corsa di
almeno 100 lux.
3.5 Cablaggio del Dispositivo di Allarme
Ci sono tre tipi di allarme per gli impianti degli ascensori.
• Un campanello di allarme al piano di ingresso. Questa è la soluzione più comune per gli edifici residenziali.
• Un sistema di comunicazione a mezzo interfono che metta in comunicazione la cabina con il locale argano
corredato da segnalazioni visive di allarme ricevuto (legge 13/89).
• Un sistema di trasferimento dell’allarme e/o un collegamento telefonico con il Centro di Assistenza. Questi sistemi
richiedono l’installazione di una linea telefonica fissa nel vano corsa. Questa linea telefonica e il relativo cablaggio
non rientrano nel contratto dell’ascensore.L’installatore richiede la linea all’ultimo piano in prossimità della testata.
Il dispositivo di comunicazione bidirezionale è fornito dall’Installatore ed è integrato nelle dotazioni di cabina e di
vano corsa.
3.6. Interferenze Elettriche
In Europa, la Direttiva 89/336/EEC (EN 12015, EN 12016 obbligatoria dall’1.1.1996) prevede che tutti i dispositivi di
comando e di controllo devono essere progettati in modo da non causare livelli di interferenze inaccettabili.
La normativa EN60555-2 stabilisce gli standard di emissione armonica prescritti e quindi applicabili in ogni paese
membro della Comunità Europea.
Gli ascensori modello ESSE EMME garantiscono il rispetto di questi standard.
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4 Locale del macchinario
Il locale del macchinario dell’impianto ESSE EMME può essere di due tipi:
• In muratura o in struttura metallica
• In armadio metallico
4.1. Locale in muratura o in struttura metallica
Il locale in muratura può essere ubicato in qualsiasi posizione adiacente al vano corsa; in alcuni casi potrebbe
essere necessario ubicare il locale macchine in posizione distaccata dal vano corsa: in tali ipotesi conviene
concordare con l’installatore la massima distanza fra locale e vano corsa che si può raggiungere in quanto la
stessa può variare a seconda delle specifiche di impianto.
Gli spazi minimi netti del locale macchine sono funzione della dimensione e disposizione di quadro di manovra,
centralina, quadretto elettrico, porta di accesso, e degli spazi minimi di sicurezza che devono essere garantiti liberi
intorno ad essi. (nella figura sottostante sono indicate le dimensioni tipiche di un locale macchine in funzione della
disposizione e dimensioni degli organi elettro meccanici)
L’altezza libera all’interno del locale nelle zone accessibili per le attività di manutenzione deve essere >= 2000 mm.
La porta di accesso deve aprire verso l’esterno del locale e deve avere altezza > 1800 mm e larghezza >= 600 mm
Il locale del macchinario deve avere accesso diretto, agevole e sicuro e adeguatamente illuminato.
Deve essere altresì raggiunto un livello di illuminazione nelle zone soggete a manutenzione all’interno del locale
pari almeno a 200 lux.
Per tutte le altre informazioni relative a casi particolari è necessario rivolgersi all’installatore o fare riferimento alle
norme EN 81.2:1998.
Il locale deve essere ventilato.
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4.2. Armadio
In opzione a quanto sopra è possibile installare le apparecchiature in un armadio metallico le cui dimensioni di
ingombro massime sono 950x570x2100(h) mm. La scelta di questa soluzione non cambia le considerazioni che
sono fatte al punto precedente circa il posizionamento, l’accessibilità, l’illuminazione e la ventilazione del locale
macchine.
Si consideri che durante la manutenzione devono essere applicate delle misure di sicurezza che possono variare
in funzione della condizione particolare di installazione e che devono garantire la non accessibilità alle aree di
lavoro da parte di persone non autorizzate durante le attività svolte in presenza di armadio aperto.
Nella figura a margine sono riportati gli ingombri
tipici di un armadio.
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5. Ventilazione
5.1 Vano di Corsa
Il vano di corsa dell’ascensore deve essere adeguatamente ventilato. Secondo la normativa EN-81, l’area di
ventilazione minima deve essere l’1% della sezione trasversale del vano di corsa. Ci sono alcune diversità di
interpretazione a tale riguardo, per cui sono previste delle variazioni nei diversi paesi europei. La nuova Direttiva
(95/16/EC) ha un’attitudine più restrittiva della precedente e prevede l’1%.
Di norma, è proibito usare il vano di corsa per fornire la ventilazione di aree diverse da quelle usate per il servizio
degli ascensori.
A prescindere dalle raccomandazioni specifiche, per assicurare la piena affidabilità del servizio operativo
dell’ascensore, si dovrà provvedere alla ventilazione del vano di corsa in modo da esaudire le seguenti condizioni:
• Temperatura ambiente: da: +5 a +40 °C
• Umidità: max 95% (a +40 °C)
Poiché l’aspetto ambientale è piuttosto complesso, si riportano qui di seguito ulteriori raccomandazioni in proposito.
5.2 Umidità
In ambienti fortemente inquinati, l’abilità nel ridurre l’umidità atmosferica è di primaria importanza per assicurare
una lunga durata dell’impianto. La combinazione di umidità e di alto grado di inquinamento porta alla formazione di
acidi corrosivi che deteriorano rapidamente componenti critici dell’impianto. Poiché questo problema è ancora più
serio durante l’uso dell’ascensore nella fase di costruzione dell’edificio, si raccomanda di avere in funzione un
sistema di filtrazione o condizionamento dell’aria, se gli ascensori vengono impiegati durante il tempo di
costruzione dell’edificio.
Dal punto di vista della durata dell’equipaggiamento, i rapidi mutamenti di temperatura costituiscono l’effetto
peggiore perché essi creano condensa, anche se l’umidità relativa non è molto alta. Ciò va preso in debita
considerazione quando si progetta la ventilazione del vano di corsa.
5.3 Polvere
Anche la polvere è un potenziale problema. L’elevata riduzione di contatti elettrici, in seguito ai moderni comandi
basati sulla tecnica dei microprocessori, ha ridotto probabilmente le anomalie intermittenti dovute alla polvere.
Comunque, alcuni fattori concernenti l’affidabilità impongono l’impiego di un equo numero di contatti elettrici nel
sistema di controllo dell’ascensore. È perciò auspicabile tinteggiare sia le pareti di calcestruzzo del vano di corsa,
sia quelle della sala macchina, per ridurre la polvere di calcestruzzo sospesa nell’aria.
Sebbene le normative concernenti gli ascensori richiedano dispositivi di comando resistenti ad ambienti
particolarmente sfavorevoli, (IEC 439-1, EN 60439-1), la prevenzione dell’ambiente già nella fase di costruzione
dell’edificio riduce il numero degli eventuali problemi negli anni successivi.
5.4 Dispersione di calore nel Vano di Corsa
La dispersione di calore nel vano di corsa è causata in primo luogo dall’illuminazione della cabina. A titolo di
esempio si riporta l’energia massima (limitata da un fusibile di 6A) dissipata dall’illuminazione della cabina che è di
circa 1,4 kW a energia costante.
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6. Altre informazioni
L’impianto ascensore ESSE EMME è progettato per il trasporto di persone. Non è previsto il suo uso come
montacarichi né come dispositivo in genere per il sollevamento di sole cose. L’uso è regolato dalle istruzioni
indicate nel manuale d’uso consegnato dall’installatore ad impianto installato.
Nel caso in cui per l’installazione prevista ci siano elementi diversi o discordanti da quelli indicati in questo
documento relativamente a:
• Uso previsto dell’ascensore
• Condizioni ambientali
• Problemi di ingegneria civile
• Altri aspetti relativi ai luoghi di installazione
il costruttore deve informare l’installatore che verifica se esistono ancora le condizioni per poter installare
l’ascensore ESSE EMME ed , eventualmente, fornisce indicazioni in variante o a complemento di quanto scritto in
questo documento.
6.1 Articolo 2.2 dell’allegato 1 della Direttiva Ascensori 95/16 CE
L’installazione dell’ascensore modello ESSE EMME è possibile solo negli edifici preesistenti all’entrata in vigore
della direttiva ascensori dove è dimostrato che non è possibile evitare il rischio di schiacciamento nel vano per il
manutentore con cabina in posizione estrema mediante spazi liberi o volumi estremi di rifugio con cabina in tale
posizione.
Gli Stati membri della comunità europea devono rilasciare accordo preventivo alla richiesta di soluzioni alternative
per evitare il rischio di cui sopra. Il modello ESSE EMME risolve il rischio di cui sopra con misure di sicurezza
alternative e certificate.
NOTA: nelle pagine successive è riportata la circolare ministeriale che indica quali sono le condizioni e la
documentazione richiesta per poter installare gli impianti a fossa e testata ridotte nello Stato italiano.
C
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7. Specifiche tecniche
TIPO
ST4
ST5
ST6
PORTATA
325
375
450
CAPIENZA
4
5
6
0,63
VELOCITA’(m/s)
CENTRALINA
TIPO
CA
CM
POTENZA
(Kw)
POMPA
(l/min)
9,5
12
150
180
ISO LH 46
OLIO
GUIDE
T70/9
T70/9
RF 82/9
PASSO GUIDE
(m)
1,5
1,5
1,5
PARACADUTE
CABINA
CABINA LxP
(mm)
LVT 01
950 x 950
800 x 1200
950 x 1300
CORSA (mm)
19900
FERMATE
Min 2 max 7, accessi di cabina max 2, accessi di piano max 14
VANO LxP (mm.)
1400 x 1300
1300 x 1550
1400 (1550) x 1650
AMMORTIZZAT
ORI CABINA
Ad accumulo di energia o a dissipazione di energia
VALVOLA DI
BLOCCO
1” 1/4
PISTONE
100x12x10000
100x12x10000
110x12x10000
FOSSA MINIMA
(mm.)
250
TESTATA
MINIMA (mm.)
2700
SOSPENSIONE
PORTE
ALIMENTAZION
E
ARCATA
2:1, 4 funi SEALE
8
SELCOM 650x2000
2:1, 4 funi SEALE
8
SELCOM 750x2000
2:1, 4 funi SEALE
9
SELCOM 800 (900)x2000
400V trifase, 50 Hz
TEKNOCAM RT01 DTG 800, 700, 600, 500
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