POR CALABRIA FESR 2007/2013 ASSE II - ENERGIA OBIETTIVO SPECIFICO 2.1 - LINEA DI INTERVENTO 2.1.2.1 AVVISO PUBBLICO PER IL SOSTEGNO ALLA REALIZZAZIONE DI MODELLI PER LA DIMINUIZIONE DEI CONSUMI NEGLI USI FINALI SOSTITUZIONE DELL'IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE CENTRALIZZATO PRESSO LA FACOLTA' DI INGEGNERIA CON UN NUOVO IMPIANTO CENTRALIZZATO AD ALTA EFFICIENZA CON POMPE DI CALORE AD ESPANSIONE DIRETTA E VOLUME DI REFRIGERANTE VARIABILE INDICE PREMESSA 1 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE VOLUME REFRIGERANTE VARIABILE AD ESPANSIONE DIRETTA 1 POMPA DI CALORE ARIA-ACQUA REVERSIBILE 1 TERMINALI ED ACCESSORI PER ARIA 1 CANALIZZAZIONI PER ARIA 1 TUBAZIONI 1 ISOLAMENTI TERMICI 1 PREMESSA Le Specifiche Tecniche che seguono, relative agli impianti meccanici, rappresentano le prescrizioni minime richieste per apparecchiature e materiali. Rivestendo carattere generale, possono talvolta comprendere apparecchiature e materiali non previsti nel presente appalto. Qualora siano richieste caratteristiche peculiari differenti da quelle indicate nel presente documento, esse saranno chiaramente precisate negli altri elaborati forniti per la gara di appalto. L’appaltatore dovrà indicare chiaramente nei propri documenti di offerta eventuali difformità rispetto alle presenti specifiche, in caso contrario esse conserveranno piena validità. Saranno accettate esclusivamente le variazioni ben documentate e giustificate. Le apparecchiature ed i materiali saranno forniti e posti in opera in conformità alle leggi, norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione. Per una perfetta comprensione del funzionamento degli impianti inerenti il presente capitolato di appalto, nonché per una visione complessiva degli spazi dedicati alle distribuzioni ed alle apparecchiature, è necessario tenere presente quanto esposto anche negli elaborati degli impianti elettrici e delle opere civili. Sono oggetto del presente progetto le seguenti opere impiantistiche: - Impianto di climatizzazione estiva ed invernale; - Impianto di regolazione automatica; - Impianti elettrici per le utenze meccaniche; In relazione tecnica sono ben specificati i limiti di fornitura degli impianti oggetto del presente appalto. IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONEA VOLUME DI REFRIGERANTE VARIABILE AD ESPANSIONE DIRETTA Sistema di climatizzazione a volume di refrigerante variabile a espansione diretta con pompa di calore a inversione di ciclo costituito da unità moto condensanti/motoevaporanti esterne posizionate in copertura, connesse agli organi di distribuzione del fluido termovettore di sistema o sottosistema (collettori e/o valvole deviatrici) da cui si dirameranno le partenze delle tubazioni gas/liquido verso le unità di trattamento aria interne. L’aria primaria prima di essere inviata in ambiente dovrà essere trattata da unità a recupero entalpico a flussi incrociati in modo da garantire il minimo normativo di Legge in quanto a recupero termico/frigorifero dell’aria espulsa. La pompa di calore aria-aria a inversione di ciclo prevista utilizza il fluido frigorigeno HFCR410a; questo refrigerante garantisce particolari vantaggi dal punto di vista ecologico. Le grandezze delle macchine descritte costruttivamente sono indicate nel presente documento. Il sistema di climatizzazione dovrà essere in grado di fornire energia frigorifera o termica durante tutto l’anno contemporaneamente in base alle esigenze dei vari locali in maniera indipendente dalle varie utenze facenti parte dello stesso sistema e/o sottosistema di climatizzazione. - Unità esterne a pompa di calore ad alta efficienza Unità esterna a pompa di calore LOW CO2 di ridotte dimensioni in pianta caratterizzata da un'elevata efficenza di funzionamento per la riduzione delle emissioni di CO2, idonea per installazione all’esterno, raffreddata ad aria, essenzialmente costituita da struttura in lamiera zincata pre-verniciata autoportante e pannelli asportabili per l'ispezione e la manutenzione del quadro elettrico e degli organi frigoriferi.Scambiatore di calore costituito da tubi di rame alettati in alluminio con trattamento anticorrosione (Blue Fin) contro inquinamento atmosferico e smog, ventilatore elicoidale modulante con mandata dell’aria verticale e aspirazione frontale e laterale.Compressore di tipo Scroll ermetico ad alta efficienza equipaggiato con inverter a controllo lineare avente un campo di modulazione della potenza 16% - 100%.L’unità esterna è inoltre equipaggiata di valvola di ritegno sul compressore, separatore olio, valvola a 4 vie, valvole solenoidi, ricevitore di liquido, accumulatore del gas, sonde di alta e bassa pressione, pressostati di sicurezza e valvola by-pass.All’unità esterna della serie LOW CO2 Standard è possibile collegare fino a un massimo di 17/21/26 unità interne alle rispettive taglie P200/250/300, con potenzialità totale unità interne collegate comprese tra il 50% il 130%. Le caratteristiche tecniche delle unità esterne, sono riportate nel dettaglio anche negli elaborati grafici esse hanno le seguenti specifiche: Potenza Nom. In Potenza Nom. In Potenza Assorbita. In Potenza Assorbita. In Raffreddamento (KW) Riscaldamento (KW) Raffreddamento( KW) Riscaldamento(KW) UE 200 22,4 25 5,30 5,81 UE 250 28 31,5 7,73 7,83 UE 300 33.5 37,5 8,33 9,37 Unità esterna L’unità esterna permette uno sviluppo massimo delle linee frigorifere fino a 1000 mt. con una lunghezza massima di un singolo circuito pari a 165 mt. (lunghezza equivalente 190 mt.) e un dislivello pari a 50 mt. (40 mt. se l’unità esterna è posizionata inferiormente rispetto alle unità interne) oppure 90 mt (60 mt. se l’unità esterna è posizionata inferiormente rispetto alle unità interne) su richiesta su base progetto. Le tubazioni del refrigerante possono essere collegate da tre diverse direzioni, sul lato inferiore, anteriore e sinistro per facilitarne l’installazione.Le tubazioni frigorifere di collegamento tra unità esterna ed interne, possono essere realizzate tramite collettori o giunti (oppure misti).L’unità può essere installata in modo affiancato ad altre unità. Per facilitare la pulizia e l'accesso alla batteria si suggerisce comunque di prevedere uno spazio adeguato tra le unità esterne. Un display interno a 4 cifre in grado di fornire informazioni di servizio (indicazione di più di 250 voci informative, manutenzione e assistenza) è posizionato a bordo della scheda principale in posizione di facile lettura. L’unità esterna sarà settata tramite rotary switch per configurare il sistema. Tale settaggio dovrà corrispondere allo schema elettrico-frigorifero eseguito in Autocad dal fornitore. - Unità interne a parete Unità interna a vista disponibile in tre grandezze (15, 20, 25) per installazione a parete così costituita: scocca esterna in materiale plastico di colorazione bianco puro di dimensioni compatte, dima in materiale metallico per la predisposizione dei fori necessari per il montaggio dell’unità con indicazioni direttamente stampate sulla stessa. Prese d’aria posizionate nella parte superiore ed inferiore dell'elegante pannello piatto frontale dell’unità con mandata dell’aria ubicata nella parte inferiore per permettere una migliore circolazione della stessa. Il pannello frontale con apertura verso l’alto permette un facile accesso ai filtri velocizzando così i tempi di manutenzione. I filtri sono in fibra sintetica a nido d’ape rigenerabili e lavabili. I deflettori aria sono di due diverse tipologie, consentono una ottimizzazione del flusso dell’aria in uscita. Il deflettore orizzontale ad orientamento motorizzato permette la scelta del lancio dell’aria seguendo così le caratteristiche proprie del locale ove è installata l’unità a tutto vantaggio del comfort ambientale, sarà a chiusura automatica nella fase di spegnimento. I deflettori verticali grazie al loro corretto posizionamento consentono una distribuzione del flusso dell’aria uniforme lungo tutta la girante del ventilatore, migliorando così l’efficienza dell’unità. Il ventilatore di tipo tangenziale direttamente accoppiato al motore monofase ad induzione a quattro velocità è dotato di pale a spaziatura differenziata consentendo così l’utilizzo di giranti a diametro ridotto al fine di diminuire l’ingombro dell’unità senza nulla togliere alla portata d’aria. La batteria a più ranghi è di tipo Cross-Fin con tubi di rame alettati in alluminio. La regolazione del flusso di refrigerante avviene tramite valvola modulante LEV con controllo della potenza tra il 25% ed il 100%. L’unità è collegata al bus di comunicazione così da riconoscere il refrigerante utilizzato, e poter funzionare con i refrigeranti R410A/R407C/R22. Il quadro di alimentazione è posto sul frontale dell’unità facilitando così l’esecuzione dei collegamenti elettrici anche ad installazione dell’unità ultimata. Le tubazioni frigorifere e quella di drenaggio possono essere collegate dal lato destro e sinistro, posteriore destro e posteriore sinistro e di fondo destro dell’unità consentendo la massima flessibilità nel layout delle tubazioni e nella scelta del posizionamento della stessa. L'unità è dotata di ricevitore di segnali per telecomando ad infrarossi. L'unità sarà settata tramite i rotary switch al fine di verificare la corretta configurazione del sistema. Tale settaggio dovrà corrispondere allo schema elettrico-frigorifero eseguito in Autocad dal fornitore. L’unità interna è dotata di appositi connettori liberamente programmabili per il collegamento di segnali di INPUT ed OUTPUT digitali, al fine di gestire apparecchiature generiche tecnologiche di terzi presenti in campo. Sono disponibili 3 segnali di INPUT e 4 segnali di OUTPUT. Ogni unità interna può collegare 2 apparecchiature generiche, ognuna delle quali viene gestita attraverso i seguenti segnali : INPUT : * Stato di ON/OFF * Stato di Anomalia OUTPUT : * Comando di ON/OFF Tramite il kit composto da sistema di supervisione TG-2000A o controllo di supervisione AG-150A + Interfacce è possibile programmare liberamente i segnali collegati all’unità interna, visualizzarli, ed interagire con essi. E’ inoltre possibile programmare liberamente interazioni tra le apparecchiature generiche e le unità interne dell’impianto, per le quali potranno essere controllate le seguenti funzioni : * ON/OFF * Impostazione della temperatura * Modo operativo * Velocità ventilatore Le caratteristiche tecniche principali delle unità interne, sono riportate nel dettaglio anche negli elaborati grafici esse hanno le seguenti specifiche: Potenza Potenza Portata Aria Potenza Assorbita. Raffreddamento (KW) Riscaldamento (KW) Mc/h (KW) UI 15 1,7 1,9 300 0,04 UI 20 2,2 2,5 336 0,04 UI 25 2,8 3,2 336 0,04 Unità Interna - Unità interne a cassetta 600x600 a 4 vie Unità interna per installazione a soffitto disponibile in quattro grandezze ad incasso tipo cassette con mandata a 4 vie, così costituita: scocca esterna in materiale plastico di colorazione neutra di dimensioni compatte. Presa d’aria di ricircolo posizionata nella parte inferiore dell’unità al centro della griglia. Mandata dell’aria posizionata nella parte perimetrale della stessa griglia. L’unità è altresì predisposta per il collegamento a presa di aria esterna tramite foratura pre tranciata della scocca. La griglia con apertura semplificata permette un facile accesso ai filtri riducendo così i tempi di manutenzione. I deflettori sono ad orientamento motorizzato, consentono una ottimizzazione del flusso dell’aria in uscita, permettono la scelta del lancio dell’aria seguendo così le caratteristiche proprie del locale ove è installata l’unità a tutto vantaggio del comfort ambientale, grazie al loro posizionamento consentono all’aria in uscita di prevenire il richiamo di aria ambiente impedendo così il fenomeno di sporcamento del soffitto. Sono a riposizionamento automatico nella fase di spegnimento. Il ventilatore direttamente accoppiato al motore monofase ad induzione a quattro velocità è in materiale plastico consentendo così una drastica riduzione del peso dell’unità . I filtri aria sono in fibra sintetica a nido d’ape rigenerabili e lavabili. L’unità è completamente ispezionabile dal basso. La batteria a più ranghi è di tipo Cross-Fin con tubi di rame alettati in alluminio. La regolazione del flusso di refrigerante avviene tramite valvola modulante LEV con controllo continuo della potenza tra il 25% ed il 100%. L’unità è collegata al bus di comunicazione così da riconoscere il refrigerante utilizzato, e poter funzionare con i refrigeranti R22/R407C/R410A. L’unità è dotata di pompa di sollevamento della condensa. Il quadro di alimentazione è posto in posizione agevole con accesso facilitato, semplificando così l’esecuzione dei collegamenti elettrici. Le tubazioni frigorifere e di drenaggio hanno attacchi in punti differenti dell’unità per facilitare le operazioni di cartellatura e posa delle stesse. Le unità saranno settate tramite i rotary switch al fine di verificare la corretta configurazione del sistema. Tale settaggio dovrà corrispondere allo schema elettricofrigorifera eseguito in Autocad dal fornitore. Le caratteristiche tecniche principali delle unità interne, sono riportate nel dettaglio anche negli elaborati grafici di sono state individuare le seguenti tipologie Potenza Potenza Portata Aria Potenza Assorbita. Raffreddamento (KW) Riscaldamento (KW) Mc/h (KW) UI 25 2,8 3,2 720 0,04 UI 32 3,6 4,0 720 0,04 UI 40 4,5 5,0 840 0,04 UI 50 5,6 6,3 840 0,04 UI 63 7,1 8,0 960 0,05 Unità Interna - Unità interne canalizzate a tutt’aria esterna Unità interna canalizzabile disponibile in quattro grandezze per installazione entro controsoffitto particolarmente adatta al rinnovo aria ambiente di grandi superfici dove è richiesta una notevole estensione della rete canalizzazioni aria. Presa d’aria esterna di rinnovo posizionata nella parte posteriore dell’unità. Le unità potranno comunque variare la loro prevalenza (40/115/190 Pa grandezza 80, 50/115/190 Pa grandezza 140, 150/210 Pa grandezza 200, 120/200 Pa grandezza 250) con opportuno settaggio (l'unità non è dotata di filtri d'aria). Tutti gli attacchi, sia frigoriferi che elettrici che di condensa saranno posizionati nello stesso lato al fine di semplificare i collegamenti . Il ventilatore direttamente accoppiato a motore elettrico a una velocità, consente di distribuire l’aria di rinnovo in ambiente tramite canalizzazioni. La regolazione del flusso di refrigerante avverrà tramite valvola modulante LEV con controllo della potenza tra il 25% ed il 100%. L’unità è collegata al bus di comunicazione così da riconoscere il refrigerante utilizzato, e poter funzionare con i refrigeranti R22/R407C/R410A. La batteria è a più ranghi con tubi in rame alettati in alluminio Le unità saranno settate tramite i rotary switch al fine di verificate la corretta configurazione del sistema. Tale settaggio dovrà esattamente corrispondere allo schema elettrico-frigorifero eseguito in Autocad dal fornitore. Le caratteristiche tecniche principali delle unità interne canalizzate, sono riportate nel seguito Potenza Potenza Portata Aria Potenza Assorbita. Raffreddamento (KW) Riscaldamento (KW) Mc/h (KW) UI 80 9 8,5 540 0,09 UI 140 16 15,1 1080 0,14 UI 200 22,4 21,2 1680 0,20 UI 250 28 26,5 2100 0,23 Unità Interna Unità di Trattamento Aria Macchine di trattamento dell’aria diretta a volume di refrigerante portata dove, a differenza degli sfrutta la più efficiente tecnologia esterna con recuperatore entalpico e batteria ad espansione variabile per impianti di rinnovo aria con elevati valori di impianti tradizionali alimentati con fluidi caldi e freddi, si dell’espansione diretta dell’ecologico gas refrigerante R410A. L’unità dovrà essere costituita dalle seguenti principali sezioni: Sezione di ripresa (motoventilatore di ripresa) Sezione filtrante (mandata, ripresa) Sezione di recupero Sezione batterie di scambio termico (preriscaldamento, raffreddamento/riscaldamento ad espansione diretta e post-riscaldamento) Sezione di mandata (motoventilatore di mandata) Vano tecnico contenente il quadro generale di potenza e regolazione Sezione con serranda di Free-Cooling ed inoltre - Prefiltro e filtro G4 a protezione del recuperatore di calore. - Filtro ad alta efficienza F7 del tipo a tasche rigide a monte della batteria ad espansione. - Tetto di protezione alle intemperie in alluminio. - Serranda di by pass elemento recuperatore. - Rete antivolatile e griglia parapioggia sulla ripresa aria esterna. Sistema automatico per portata aria costante Sistema che tramite trasduttori di pressione consente di monitorare ed adeguare la portata dei ventilatori di mandata e ripresa, mantenendo i valori impostati al variare delle perdite di carico dovute all’intasamento dei filtri. Filtro a tasche combinato con carboni attivi E’ un filtro che somma la filtrazione ad alta efficienza F7 con le proprietà chimiche dei carboni attivi che neutralizzano i contaminanti gassosi e ne riducono la percezione olfattiva. Specifiche Portata aria nominale Campo delle portate d’aria Prevalenza utile max Resa totale Raffreddamento Resa batteria Raffreddamento Resa recuperatore Raffreddamento Resa totale Riscaldamento Resa batteria Riscaldamento Resa recuperatore Riscaldamento Efficienza recupero calore sensibile Efficienza recupero calore tot. Raffred. Efficienza recupero calore tot. Riscald. Quantità di Recuperatori mc/h mc/h Pa kW kW kW kW kW kW % 5000,00 3.500 5.000 250,00 54,90 29,10 25,80 51,60 31,50 20,10 72,00 % 62,00 % n° 67,00 1,00 ESTATE I valori riportati si riferiscono alle seguenti condizioni nominali: Campo delle temperature di funzionamento da 0°C a 43°C B.S. Esterno 35°C B.S. 50% Interno 27°C B.S. 50% U.R. U.R. INVERNO Interno 20°C B.S. 50% U.R. - Esterno 7°C B.S. 85% U.R. Organi di distribuzione del fluido termovettore Unità di distribuzione gas frigorigeno, per impianti a recupero di calore in impianti a portata variabile di refrigerante VRF. Come anticipato nel sottocapitolo 2.1 in base all’impianto di volume refrigerante variabile selezionato vi è un sistema a due tubi con distributori centralizzati per sottosistemi a volume di refrigerante variabile. Distributori centralizzati: Le caratteristiche tecniche dell'unità saranno: •involucro in lamiera d'acciaio zincato, •circuito elettronico di controllo per la commutazione automatica in ognuna delle uscite di refrigerante, in grado di commutare automaticamente la funzione riscaldamento /raffreddamento in relazione ai segnali inviati, •dalle singole unità ambiente periferiche tramite bus di trasmissione, •collegamento al sistema di controllo tramite bus di comunicazione di tipo non polarizzato, •sistema di controllo di tipo evoluto installato e cablato all'interno dell'unità dotato di dispositivi di settaggio, •refrigerante utilizzabile R410a, •separatore di liquido ad alta efficienza in grado di mantenere il livello del refrigerante liquido, •sottoraffreddatore di refrigerante liquido, •valvole di by-pass e regolazione, •bacinella di raccolta condensa, •alimentazione elettrica di tipo monofase 230 V÷50 Hz con assorbimento elettrico massimo di 0,13 kW, •massimo 16 unità periferiche controllabili tramite un singolo distributore. Gli attacchi della linea del refrigerante tra l'unità esterna ed il distributore dovranno essere , per l'alta pressione pari a 15,88/19,05/22,2/28,58 mm con attacco a brasare, mentre per la linea di bassa pressione con attacco a brasare per la linea che potrà essere di 19,05/22,2/28,58/34,9 mm. Gli attacchi della linea del refrigerante verso il distributore Slave (quando presente) dovranno essere, per l'alta pressione pari a 15,88/19,05 mm, per la bassa pressione pari a 19,05/22,2/28,58/34,9 mm , per il liquido pari a 9,52/12,7 mm tutti con attacchi a brasare. Gli attacchi della linea del refrigerante in uscita verso ognuna delle unità periferiche dovranno essere di 9,52 mm per le linee del liquido e di 15,88 mm per le linee del gas , ambedue con attacco a cartella. Lo scarico della condensa, sarà di tipo flessibile. Valvole deviatrici distribuite: Valvole selettrici per sistema a volume di refrigerante variabile a recupero di calore, ad R410A, per il passaggio di liquido o gas all’unità interna, che permettono a parti diverse dello stesso sistema di funzionare contemporaneamente in riscaldamento ed in raffreddamento, adattandosi alle variazioni di carico termico. Caratteristiche: •carrozzeria in lamiera d’acciaio zincato dotata di isolamento termoacustico in polietilene espanso resistente al calore e alle fiamme, tre attacchi in ingresso per le tubazioni del refrigerantee due in uscita, scheda elettronica con protezione a fusibile, •valvole di espansione elettronica con controllo motorizzato per la selezione dell’alimentazione del refrigerante – allo stato condensato o di gas surriscaldato all’unità interna, •possibilità di collegamento di più unità interne alla stessa valvola selettrice, •collegamento al sistema di controllo tramite bus di comunicazione di tipo non polarizzato, •alimentazione monofase , 220-240 V, 50 Hz, •accessori standard: manuale d’installazione, tubi di collegamento, isolante per tubazioni,morsetti, fusibili, viti, rondelle. E' compresa la quota parte della linea trasmissione dati tra le unità interne installate entro apposite tubazioni ed ogni altro onere e magistero occorrenti per dare l'opera installata a perfetta regola d'arte e funzionante. Per il dimensionamento dei distributori fa fede lo schema altimetrico-funzionale dell’impianto di climatizzazione in cui è indicato il numero delle unità interne ed esterne divisi per sistemi e sottosistemi. - Centralizzatore web server Controllore centralizzato ambiente costituito da un unico dispositivo dotato di display touch screen 9' a colori ad alta risoluzione retroilluminato per montaggio da incasso, oppure a parete, con l'ausilio di scatole di montaggio opzionali. Il centralizzatore viene collegato ai sistemi di climatizzazione/produzione acqua calda per mezzo di linea di trasmissione dedicata costituita da cavo a due conduttori non polarizzato, con alimentatore dedicato da fornirsi separatamente. Il centralizzatore può gestire fino a 50 unità interne suddivise in 50 gruppi, in modo indipendente e in modo collettivo. Il controllo centralizzato può essere collegato ad una rete informatica di tipo Ethernet senza hardware aggiuntivo e/o dedicato e può essere collegati direttamente alla rete, senza hardware aggiuntivo dedicato, computers per l'eventuale sistema di supervisione. Sarà possibile interfacciarsi con una rete LAN Ethernet aziendale esistente (non dedicata). Le unità sono rappresentate da apposite icone e simboli che riportano lo stato di funzionamento delle stesse. Le informazioni minime previste, in modo indipendente oppure in modo collettivo, saranno le seguenti. Unità interne standard: •on/off, •modo di funzionamento, •temperatura set point, •temperatura ambiente, •velocità del ventilatore, •direzione del flusso aria, •indirizzo del climatizzatore, •nome del climatizzatore, •anomalie (codice e messaggio esteso di descrizione), •segnalazione filtro sporco, •eventuali programmazioni orarie, •eventuali proibizioni/abilitazioni delle funzioni dei comandi locali. Interagendo con i comandi dovrà essere possibile regolare il funzionamento dei climatizzatori tramite le seguenti operazioni : •on/off, •modo di funzionamento, •regolazione temperatura set point, •regolazione velocità del ventilatore, •regolazione direzione del flusso aria, •proibizioni/abilitazioni delle seguenti funzioni dei comandi locali: on/ff, regolazione temperatura, scelta modo di funzionamento, reset segnalazione filtro sporco. Sarà possibile controllare in modo indipendente o interbloccato le funzioni principali di eventuali sistemi di recupero e/o di trattamento aria. Il controllo centralizzato disporrà dell'archivio storico degli eventi relativi alle anomalie delle unità, comprensivi delle seguenti informazioni: •data e ora anomalia, •indirizzo dell'unità in anomalia, •codice dell'anomalia, •indirizzo del dispositivo che ha rilevato l'anomalia. Esso manterrà in memoria gli ultimi 64 eventi, e gestirà la registrazione degli stessi attraverso il metodo FIFO, cioè cancellando gli eventi più vecchi quando l'archivio è pieno. Il controllo centralizzato dovrà consentire la gestione di ingressi ed uscite digitali per informazioni di tipo collettivo : •Input: comando di arresto di emergenza delle unità •Input: comando di on/off collettivo ordinario •Output: informazione collettiva on/off unità •Output: informazione collettiva anomalia/normale unità II controllo centralizzato disporrà di un Programmatore Orario (Timer) su base settimanale in grado di organizzare, sulla base di intervalli minimi di 1 minuto, le funzioni principali delle apparecchiature dell'impianto. Per ogni giorno saranno disponibili 24 profili di funzionamento. Possibilità di una programmazioni settimanale. La programmazione timer delle unità, dovrà consentire, per ogni singola programmazione, le seguenti operazioni minime: •on/off, •temperatura regolata di set point, •velocità del ventilatore, •direzione del flusso aria, •proibizioni/abilitazioni delle seguenti funzioni dei comandi locali: on/off, regolazione temperatura set point, scelta modo di funzionamento, reset segnalazione filtro sporco/anomalia circuito acqua. Saranno previsti strumenti di programmazione facilitata per semplificare la programmazione di grandi parti di impianto, del tipo "copia e incolla". Il controllo disporrà di porta dedicata al collegamento di memorie USB per il trasferimento del data base della programmazione, e dei dati registrati nella memoria dello stesso (registrazioni consumi, misure sensori analogici, dati di trend). Per mezzo di licenze PIN code opzionali dovrà essere possibile attivare le seguenti funzioni opzionali : Funzione WEB server Tramite Internet Explorer, in lingua Italiana, dovrà essere possibile interagire con il centralizzatore al fine di gestire tutte le funzioni delle unità controllate, analogamente alla navigazione di un sito web. La gestione tramite Internet Explorer dovrà essere possibile senza la necessità di installare software aggiuntivo o dedicato sul computer. La gestione tramite internet Explorer dovrà essere possibile sia da postazione locale che da postazione remota. La gestione remota del controllo centralizzato dovrà essere possibile attraverso il collegamento su rete Ethernet e tramite la funzione di accesso remoto per mezzo di router su linea telefonica pubblica o privata e/o su linea trasmissione dati. Il controllo centralizzato dovrà essere pronto per essere pubblicato direttamente in Internet, senza software o hardware aggiuntivo, mediante linea ADSL del tipo "ad indirizzi IP statici", in modo da consentire la gestione remota attraverso il web. La sicurezza del collegamento pubblico dovrà essere garantita dal protocollo di criptatura SSL, e l'accesso alle pagine web dovrà essere protetto da apposite password. Dovrà essere possibile collegare il controllo a reti LAN aziendali dotate di Proxy server. Il controllo centralizzato disporrà di serie del protocollo di comunicazione XML, mediante il quale dovrà essere possibile scambiare informazioni di tipo gestionale con un sistema BMS di building automation di terzi. Il protocollo XML dovrà essere disponibile tramite il collegamento di rete Ethernet. Funzione di collegamento del sistema di supervisione Questa funzione dovrà consentire di collegare il sistema di supervisione direttamente al controllo centralizzato per mezzo della rete LAN Ethernet senza hardware aggiuntivo. Funzione di notifica automatica dei malfunzionamenti attraverso l'invio di e-mail Dovrà essere possibile programmare 10 indirizzi e-mail per la notifica automatica dei messaggi di malfunzionamento e di successivo ripristino. Il messaggio di notifica conterrà il codice e la data&ora dell'anomalia, nonché l'identificazione del controllo centralizzato. Dovrà essere possibile selezionare la tipologia di codici di anomalia da inoltrare. Per espletare questa funzione il controllo centralizzato dovrà essere predisposto per il collegamento ad un router /modem esterno, oppure attraverso un server di posta presente nella rete LAN. Funzione di "personal WEB browser" per la gestione individuale dei climatizzatori Per questa funzione dovrà essere che il controllo centralizzato sia collegato ad una rete LAN aziendale. Dovrà essere possibile impostare fino a 50 utenti, ciascuno dei quali con proprio nome utente e password, ed assegnare agli stessi da 1 a 50 climatizzatori per la gestione individuale degli stessi. Funzione di timer programmatore esteso, giornaliero, settimanale, ed annuale Disponibile giornaliera, settimanale o annuale, per gruppi o per blocchi di unità. Per ogni giorno saranno disponibili 24 profili di funzionamento. Possibilità di due programmazioni settimanali e di impostazione delle date di inizio e di fine stagione. Per ogni anno saranno disponibili 5 profili di funzionamento da P1 a P5 ed a ciascuno di essi possono essere assegnate fino a 50 date. Le impostazioni della temperatura, della velocità del ventilatore e della direzione di mandata dell'aria saranno modificabili e dovrà essere anche possibile eseguire una ritaratura oraria della temperatura. Per ogni passo di programmazione dovrà essere possibile impostare : •on/off, •modo di funzionamento, •temperatura regolata di set point, •velocità del ventilatore, •direzione del flusso aria, •eventuali proibizioni/abilitazioni delle funzioni dei comandi locali II timer esteso settimanale dovrà consentire di impostare la funzione di "frostprotection", mediante la quale dovrà essere possibile regolare in modo HEAT temperature di mantenimento a partire da 12°C. Saranno previsti strumenti di programmazione facilitata per semplificare la programmazione di grandi parti di impianto, del tipo "copia e incolla". Funzione di gestione di controllore PLC Questa funzione dovrà consentire di integrare un controllore PLC nel sistema hardware e software di controllo. Tramite il controllore PLC dovrà essere possibile gestire apparecchiature generiche in campo mediante l'acquisizione di segnali e l'attuazione di comandi. Per questa funzione dovrà essere utilizzato il sistema di supervisione dedicato. La funzione di gestione del controllore PLC dovrà permettere di utilizzare i climatizzatori dell'impianto (unità interne) come morsettiere periferiche per il collegamento dei segnali delle apparecchiature generiche, e la loro successiva gestione tramite il sistema di supervisione. Restano comprese le linee di trasmissione dati col sistema di climatizzazione entro tubo di protezione e ogni altro onere e magistero per dare l'opera completa e funzionante. - Sistema di controllo Controllo remoto ambiente costituito da un unico dispositivo comprendente tastiera e display a cristalli liquidi alfanumerico. Esso dovrà essere collegato ai sistemi di climatizzazione per mezzo di linea di trasmissione dedicata costituita da cavo a due conduttori non polarizzato. Dovrà essere possibile gestire 1 gruppo fino a 16 climatizzatori in modo collettivo. I climatizzatori dovranno essere rappresentati sul display tramite icone e simboli che riportino lo stato di funzionamento degli stessi. Le informazioni minime previste saranno le seguenti: 1. on/off, 2. modo di funzionamento, 3. temperatura regolata, 4. temperatura ambiente, 5. velocità del ventilatore, 6. direzione del flusso aria 7. Anomalie •segnalazione filtro sporco •eventuali programmazioni orarie •eventuali proibizioni/abilitazioni delle funzioni dei comandi locali Interagendo con i comandi dovrà essere possibile regolare il funzionamento dei climatizzatori tramite le seguenti operazioni : •on/off •modo di funzionamento •regolazione temperatura •regolazione velocità del ventilatore •regolazione direzione del flusso aria Dovrà essere possibile controllare in modo indipendente o interbloccato le funzioni principali di eventuali sistemi di recupero e/o di trattamento aria, ed in modo indipendente eventuali sistemi di trattamento aria. II controllo remoto dovrà disporre di apposito connettore per il collegamento optional di un segnale di arresto di emergenza. Il controllo remoto dovrà disporre di un timer interno su base giornaliera, con funzioni di ON/OFF singolo, ciclico, e OFF automatico. Dovrà essere possibile limitare il campo di impostazione della temperatura, sia da tastiera locale che da parte di un sistema di supervisione. Dovrà essere possibile proibire, da parte di un controllo gerarchicamente superiore, le funzioni di ON/OFF, scelta modo funzionamento, regolazione temperatura, reset segnalazione filtro. Resta compresa la linea di trasmissione dati dal comando alle unità interna installate entro tubo di protezione e ogni altro onere e magistero per dare l'opera completa e funzionante. POMPA DI CALORE ARIA-ACQUA REVERSIBILE Refrigeratore d’acqua reversibile a pompa di calore, a recupero di calore ed allestimento Extra silenziato Refrigeratore d’acqua reversibile certificato EUROVENT, tipo RLA IP 290.4 VD AX 0M5 o equivalente, a pompa di calore, in versione speciale a recupero di calore fase desurriscaldamento ed allestimento Extra silenziato con gas ecologico R410A. Struttura portante: realizzata in pannelli di lamiera zincata/verniciata con polveri poliuretaniche per garantire buona resistenza agli agenti atmosferici. Compressori : n° no.4,00, del tipo SCROLL a spirale orbitante, sono collegati in parallelo in un circuito frigorifero per modulare la potenza generata dal 50% al 100% adattandosi al carico dell’impianto servito; sono completi di protezione termica, riscaldatore olio e posizionati su supporti antivibranti in gomma. Per questo allestimento vengono rivestiti da un cappottino fonoassorbente e viene rivestito il vano tecnico con materiale fonoassorbente di adeguato spessore. Scambiatore per recupero calore compressori : del tipo a piastre, posizionato fra compressore e valvola di inversione ciclo, permette un recupero di calore che va dal 15 al 20% della potenza termica totale altrimenti smaltita in aria. Viene inserito in un guscio termoisolante e integrato di serie con un riscaldatore elettrico antigelo. Circuito frigorifero; n°2,00 composti singolarmente da pressostato di alta pressione a riarmo manuale, e pressostato di bassa pressione a riarmo automatico, valvola termostatica, valvola di espansione elettronica che ottimizza l’efficienza dell’unità sia a pieno carico che ai carichi parziali e quindi consente di ottenere la massima efficienza stagionale, valvole unidirezionali, valvola solenoide del liquido, valvola inversione ciclo a 4 vie, valvole di sicurezza e termostato di protezione per alte temperature, rubinetto del liquido e del gas, filtro deidratatore, indicatore liquido umidità, ricevitore di liquido e separatore di liquido. Evaporatore : n°1,00del tipo a piastre in acciaio inox (AISI 316) saldobrasate, inserito all'interno di un guscio termoisolante per impedire formazione di condensa e scambio di calore verso l'esterno; completo di resistenza antigelo e pressostato differenziale per prevenire pericoli di congelamento in mancanza di flusso d'acqua. Ventilatori : quantità n°6,00, di ampia sezione DD800mm sono del tipo elicoidale con pale a profilo a falce per aumentare l’efficienza e ridurre le emissioni sonore, completi di protezione termica e con velocità di rotazione regolata da un dispositivo elettrico che, in funzione sia dei parametri di funzionamento della macchina che della temperatura esterna, ne aumentano o ne diminuiscono il numero di giri. Per questo allestimento, rispetto all'allestimento silenziato, è prevista una maggiore riduzione del numero di giri per ridurre ulteriormente il livello di pressione sonora dell'unità. Batterie condensanti : n°2,00, di dimensioni maggiorate rispetto all’allestimento silenziato, sono del tipo a pacco alettato in alluminio con profilo intagliato per incrementare il coefficiente di scambio. Nelle parti inferiori sono integrate le sezioni di sottoraffreddamento per aumentare l’efficienza del refrigeratore. Quadro elettrico : di comando e controllo adatto per esterni (grado di protezione minimo IP 54), posizionato all’interno di un armadio verniciato di adeguato spessore, completo di sezionatore generale blocco porta, fusibili sezionabili di protezione compressori, resistenze carter e antigelo e magnetotermico di protezione pompa (se presente). La sezione ausiliaria comprende il filtro di rete antidisturbi elettromagnetici, i fusibili sul trasformatore ausiliario e di protezione del gruppo di ventilazione, la scheda per la regolazione di velocità dei ventilatori e il trasformatore d'isolamento e sicurezza per alimentazione del circuito ausiliario. La sezione di controllo è il terminale di interfaccia utente a LCD completo di tasto selezione a ON-OFF-MODE e i LED di visualizzazione compressore attivo/spento, segnalazione riscaldatori antigelo attivi, autodiagnosi con visualizzazione del codice guasto. Le principali funzioni del sistema di controllo sono la regolazione della temperatura dell'acqua, il bilanciamento compressori, gestione sbrinamenti, valvola di inversione e termostato alte temperature, verifica presenza corretta sequenza fasi di alimentazione, verifica termico compressori-ventilatori-pompa (se presente), pressostato differenziale lato acqua, resistenza antigelo, regolazione continua della velocità di rotazione, la funzione ON/OFF remota e E/I remoto. 4.2 Accessori SAA - Serbatoio di accumulo realizzato in lamiera verniciata di adeguato spessore, consente di ridurre sia il numero di spunti del compressore, sia le fluttuazioni della temperatura dell'acqua inviata alle utenze. Posizionato all’interno del refrigeratore per ottimizzare gli spazi di installazione, con capienza pari a 325 litri, è isolato con materiale termoisolante per impedire la formazione di condensa e scambio di calore verso l'esterno. Viene fornito completo di scarico acqua, sfiato aria e valvola di sicurezza aria. M2P AM 2P STD Modulo di pompaggio con serbatoio di accumulo sulla mandata, costituito da valvole a sfera di intercettazione, filtro acqua a cartuccia metallica, pompe gemellari ( una in stand-by ) con girante in acciaio inox protetta da un salvamotore montato nel quadro elettrico del refrigeratore, valvole unidirezionali, vaso di espansione, caricamento acqua, valvola di sicurezza e scarico acqua e sfiato aria. La pompa aspira l’acqua dall’impianto, la invia allo scambiatore a piastre e quindi al serbatoio di accumulo. AVG - Antivibranti in gomma. È costituito da 4 antivibranti in gomma da installare al di sotto dell'unità. Consente di ridurre la trasmissione al piano d'appoggio della macchina dalle vibrazioni meccaniche generate da compressore e ventilatore/i durante il loro normale funzionamento. Il grado di isolamento degli antivibranti è di circa 85%. GM - Gruppo Manometri. È costituito da 2 manometri che consentono la visualizzazione delle pressioni del fluido frigorigeno sull'aspirazione e sulla mandata del compressore. GP - Griglie di Protezione. È costituito da griglie metalliche elettrosaldate poste a protezione della batteria alettata. FLS : Flussostato acqua. CR - Comando Remoto. E' costituito da un comando remoto che replica ad una distanza massima di 100 metri tutte le funzionalità di controllo e visualizzazione del comando presente a bordo macchina. Per l'installazione bisogna utilizzare un cavo a tre poli oppure tre fili in PVC tipo N07-VK aventi sezione pari a 1mm2. La posa della linea di trasmissione deve essere effettuata in un condotto separato da eventuali linee di alimentazione elettrica (230/400 V). Il comando comprende i tasti: Tasto MODE : seleziona il modo di funzionamento Tasto ON-OFF : svolge le funzioni di ON/OFF dell'unità e di reset degli allarmi Tasti mode + ON-OFF : servono per entrare ed uscire nei diversi livelli di menù Tasto UP-DOWN: scorre in avanti o indietro le voci del menù oppure aumenta o diminuisce il valore di un parametro. TAT Termostato Alta Temperatura (di serie su IP) costituito da un termostato a contatto installato sul tubo di mandata a protezione di eventuali sovratemperature del compressore. MTC - Interruttori magnetotermici su tutti i carichi in sostituzione dei fusibili. RIS - Soft Starter + Condensatori di rifasamento,avviatori dolci per compressori, permettono di ridurre a circa un 60% la corrente di spunto nominale con condensatori di rifasamento sui compressori, permettono di aumentare il fattore di potenza cos (> 0.91) e ridurre la corrente assorbita. Dati tecnici TERMINALI ED ACCESSORI PER ARIA - Diffusore circolare ad effetto elicoidale regolabile: Diffusore in grado di generare un flusso d'aria elicoidale di direzione regolabile, costituito da un corpo in alluminio a forma di tubo, con bordi rialzati antipolvere ad alette radiali ad inclinazione fissa. Il diffusore sarà fornito, se richiesto nel computo metrico, di camera di raccordo/plenum in lamiera di acciaio zincato, munita di serranda a farfalla di regolazione e di attacchi laterali per flessibile. La camera di raccordo dovrà essere coibentata internamente mediante materassini di poliuretano a cellula aperta in classe 1, con caratteristiche fonoassorbenti. Colore a scelta della Committente o della D.L. Il diffusore sarà fissato alla camera di raccordo/plenum, mediante manicotto di collegamento, la quale sarà dotata di alette forate per il sostegno a soffitto, mediante barre filettate. Diametro nominale 375 mm. - Portine e pannelli di ispezione: Nelle sezioni dei canali che richiedono pulizia interna ed ove sono installati filtri, serrande tagliafuoco, batterie di post-riscaldamento, serrande, è necessario installare portine o pannelli di ispezione. Le portine d'ispezione devono essere in lamiera di forte spessore con intelaiatura in profilati, complete di cerniere, maniglie apribili da entrambi i lati, guarnizioni ed oblò di ispezione. Nel caso di canali preisolati saranno preferibilmente realizzate con il medesimo pannello sandwich. In ogni caso tali componenti dovranno generalmente essere conformi a quanto richiesto nella norma UNI EN 12097:2007 “Requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte”. Note finali Le bocchette, le griglie di ripresa e le valvole di aspirazione vanno scelte in modo da soddisfare le seguenti condizioni: • funzionamento a bassi livelli sonori • assenza di movimenti d'aria non tollerabili • massima facilità di pulizia e di installazione • perfetta tenuta agli agenti atmosferici (acqua, sabbia, ecc.) con idonee guarnizioni. La velocità dell'aria in uscita dalle bocchette di mandata misurata mediante anemometro deve essere limitata a 2,5 m/s per le bocchette poste in prossimità delle persone ed a 6 m/s per le bocchette poste in zona lontana dalle persone. La velocità frontale dell'aria alle bocchette di ripresa deve essere limitata a 2 m/s max, se non diversamente indicato. I diffusori circolari o quadrati a soffitto devono essere dimensionati con una velocità nel collo non superiore a 5 m/s. Per i diffusori lineari da parete vale quanto precisato per le bocchette, mentre per i diffusori lineari da soffitto vale quanto detto per i diffusori quadrati o circolari. In ogni caso nelle zone dove in genere sostano persone la velocità dell'aria, rilevata a 2 m da pavimento, non deve essere superiore a 0,15 m/s. Gli organi finali di distribuzione dell'aria devono armonizzare con l'arredamento degli ambienti pertanto: A. la loro scelta definitiva è subordinata all'approvazione della D.L. B. il loro posizionamento definitivo è pure subordinato all'approvazione della D.L. in quanto funzione della modularità dei controsoffitti C. va tenuto presente che gli adattamenti di cui alle precedenti lettere A) e A) vanno eseguiti salvaguardando in modo prioritario la corretta distribuzione dell'aria. CANALIZZAZIONI PER ARIA - Criteri di dimensionamento Le canalizzazioni per aria saranno dimensionate con il metodo a perdita di carico lineare costante, utilizzando una perdita di carico compresa tra 0,5 e 0,7 Pa/m (impianti a bassa velocità). Le condotte saranno classificate secondo UNI EN 1507 come segue: •classe di tenuta "B” per le condotte di mandata; •classe di tenuta “A” per le condotte di ripresa/espulsione aria. Canali circolari in lamiera zincata I canali a sezione circolare per il convogliamento dell'aria saranno realizzati utilizzando nastri in lamiera di ferro zincata a caldo, con processo "Sendzimir" o equivalente, avvolti a spirale e con giunzioni traversali ottenute con nipples od a flange (diametri superiori a 1000 mm). Gli spessori da impiegare per le lamiere zincate saranno i seguenti: Diametro Spessore lamiera fino a mm 300 6/10 mm oltre 300 e fino a mm 700 8/10 mm oltre 700 e fino a mm 1000 10/10 mm oltre 1000 mm 12/10 mm Le giunzioni dovranno essere sigillate oppure munite di idonee guarnizioni. I cambiamenti di direzione verranno eseguiti mediante curve ad ampio raggio, con rapporto non inferiore ad 1,25 fra il raggio di curvatura e diametro del canale. Quando in una canalizzazione intervengano cambiamenti di sezione, di forma oppure derivazioni, i tronchi di differenti caratteristiche dovranno essere raccordati fra di loro mediante adatti pezzi speciali di raccordo. Prima di essere posti in opera, i canali dovranno essere puliti internamente e, durante la fase di montaggio dovrà essere posta attenzione al fine di evitare l'intromissione di corpi estranei che potrebbero portare a malfunzionamenti o a rumorosità durante l'esercizio dell'impianto stesso. I supporti per i canali a sezione circolare saranno costituiti da staffe formate da una fascia di sostegno, in lamiera di ferro zincata, sostenuta da tiranti regolabili ancorati alle strutture del soffitto. Fra le staffe ed i canali dovrà essere interposto uno strato di neoprene in funzione di antivibrante. Saranno ritenuti inaccettabili i supporti costituiti da fogli di lamiera ad "L" fissati al soffitto e rivettati al canale. La distanza tra i vari supporti, funzione delle dimensioni dei canali, sarà tale da evitare l'inflessione degli stessi e comunque non superiore a 2,50 m. Ove possibile ogni tronco di canale dovrà essere staffato singolarmente, così da permetterne lo smontaggio indipendentemente dalle restanti tratte di canalizzazione adiacenti. Nell'attacco ai gruppi di ventilazione, sia in mandata che in aspirazione, i canali dovranno essere collegati con interposizione di idonei giunti antivibranti del tipo a soffietto flessibile. Il soffietto dovrà essere eseguito in tessuto ininfiammabile e tale da resistere sia alla pressione che alla temperatura dell'aria convogliata. Gli attacchi saranno del tipo a flangia o del tipo in lamiera graffata al tessuto stesso. Le canalizzazioni nelle vicinanze dei punti di attacco saranno sostenute mediante supporti rigidi. Nell'attraversamento delle pareti i fori di passaggio entro le strutture dovranno essere chiusi con guarnizioni di tenuta in materiali fibroso o spugnoso. Tutte le canalizzazioni, anche se non correnti in vista, dovranno essere contraddistinte da apposite targhette che indichino il loro circuito di appartenenza e la direzione del flusso dell'aria. La natura dell'aria convogliata sarà convenzionalmente indicata mediante apposizione attorno al perimetro dei canali di una striscia colorata, alta 5 cm. Il senso di flusso dell'aria sarà indicato mediante una freccia situata in prossimità del colore distintivo di base. La tenuta d'aria delle canalizzazioni dovrà essere garantita adottando sigillanti idonei. I canali dovranno essere sottoposti alle prove di tenuta con perdite tollerabili non superiori al 5%. Le giunzioni flessibili saranno realizzate con tela gommata, completa di flange, bulloni e guarnizioni in gomma. Tutte le parti metalliche non zincate quali supporti, staffe, flange, dovranno essere pulite mediante spazzola metallica e successivamente protette con verniciatura antiruggine, eseguita con due mani di vernice di differente colore. Canali flessibili nudi Condotto flessibile in copolimero ed alluminio, completo di fascette stringitubo in acciaio inox. Le connessioni ai collari verranno realizzate con apposito adesivo e il fissaggio tramite fascette stringitubo in lamiera di acciaio tenute da viti autofilettanti. Prima di essere posti in opera i canali dovranno essere puliti internamente e, durante la fase di montaggio, dovrà essere posta attenzione al fine di evitare l'intromissione di corpi estranei, che potrebbero portare a malfunzionamenti o a rumorosità durante l'esercizio dell'impianto stesso. Il materiale costituente il canale dovrà essere di tipo ignifugo (classe 1) e provvisto del relativo certificato di omologazione. 5.8 Canali flessibili coibentati I canali flessibili a sezione circolare saranno realizzati con strati multipli di foglio d'alluminio, con protezione di poliestere, isolato termicamente e acusticamente mediante materassino in lana di vetro sp. 25 mm e protetto esternamente da alluminio, completo di fascette stringitubo in acciaio inox Le connessioni ai collari verranno realizzate con apposito adesivo e il fissaggio tramite fascette stringitubo in lamiera di acciaio tenute da viti autofilettanti. Prima di essere posti in opera i canali dovranno essere puliti internamente e, durante la fase di montaggio, dovrà essere posta attenzione al fine di evitare l'intromissione di corpi estranei, che potrebbero portare a malfunzionamenti o a rumorosità durante l'esercizio dell'impianto stesso. Il materiale costituente il canale dovrà essere di tipo ignifugo (classe 1) e provvisto del relativo certificato di omologazione. Sospensioni, supporti, ancoraggi Le sospensioni, i supporti ed ancoraggi devono essere in ferro a forte zincatura e, se costituiti da più elementi, questi devono essere pure zincati. Canali a bassa velocità •nei percorsi orizzontali i supporti devono essere costituiti da profilati posti sotto i canali e sospesi con tenditori a vite regolabile. Tali tenditori saranno generalmente fissati mediante chiodi a sparo nelle strutture oppure murati (a meno che diversamente indicato). Il numero dei supporti dipende dal percorso e dalle caratteristiche dei canali: generalmente la distanza tra i supporti non è superiore a metri 2,4 •nei percorsi verticali, i supporti devono essere costituiti da collari con l'interposizione di spessori ad anelli di gomma o materiale analogo. I collari vanno fissati alle strutture od alle murature come sopra indicato. La distanza tra gli stessi dipende dal peso o dalle caratteristiche dei canali. L'Appaltatore deve comunque fornire alla D.L., per approvazione, i disegni dettagliati indicanti i tipi di sospensioni, supporti ed ancoraggi che intende installare ed il numero e la posizione degli stessi. Curve I canali devono essere costruiti con curve ad ampio raggio per facilitare il flusso d'aria. Tutte le curve ad angolo retto o aventi il raggio interno inferiore alla larghezza del canale devono essere provviste di deflettori in lamiera. La velocità dell'aria deve essere scelta in relazione alle dimensioni in modo tale da non avere rumorosità. Per garantire la silenziosità devono essere previsti dispositivi di assorbimento e smorzamento delle vibrazioni sonore. Le curve di grande sezione devono essere comunque dotate di deflettori. In ogni caso, se in fase d'esecuzione o collaudo si verificassero delle vibrazioni, l'installatore dovrà provvedere all'eliminazione mediante l'aggiunta di rinforzi senza nessun onere aggiuntivo. Note finali I giunti ed i raccordi dei canali devono essere eseguiti secondo le indicazioni contenute sul "Guide" edito da Ashrae. I canali devono essere a perfetta tenuta d'aria e devono quindi essere sigillati con mastice nelle giunzioni e nei raccordi. In tutti i tronchi dei canali principali e a valle di ogni serranda di taratura devono essere previste delle aperture con chiusura ermetica, per permettere la misurazione delle portate di aria. Tutti i giunti in genere devono essere fissati alle componenti dell'impianto (condotti metallici, ventilatori ecc.) mediante flange e bulloni con guarnizioni per garantire una perfetta tenuta. Tutte le giunzioni tra i tronchi di canale, devono essere realizzate con flange e bulloni in acciaio zincato. TUBAZIONI - Tubazioni in rame per impianti di climatizzazione ad espansione diretta Note generali Le tubazioni in rame, se non diversamente indicato, devono essere conformi alla tabella UNI EN 1057:1997, avere titolo 99,9% ed essere disossidate con fosforo (P residuo compreso tra 0,015% e 0,04%) secondo le norme ASTM. In particolare i tubi devono essere sgrassati internamente e presentare la superficie interna ed esterna lisce, esenti da difetti come bolle, soffiature, scaglie, ecc., che possono provocare inconvenienti nell'utilizzazione dei tubi stessi. 11.2.2 Giunzioni I giunti tra tubi in rame e raccordi a brasare vanno effettuati mediante brasatura dolce a bassa temperatura di fusione (300°C) o equivalente. Devono essere impiegati solo raccordi normalizzati. I giunti tra i tubi in rame, devono essere effettuati mediante brasatura forte con lega saldante ad alta temperatura di fusione (800°C) o equivalenti. Le estremità dei tubi vanno tagliate perpendicolarmente e sbavate. Le parti terminali dei tubi vanno calibrate mediante apposito attrezzo e mazzuolo di legno. Le superfici da saldare dei tubi e dei raccordi vanno pulite metallicamente, devono cioè risultare prive di sporcizia e di ossido. Per la pulizia va usata lana di acciaio fine o tela smeriglio con grana 240 (o più fine) oppure spazzole metalliche circolari e rotonde. Non è ammesso l'impiego di lime, spazzole di ferro o carta vetrata. Le estremità dei tubi vanno successivamente spalmate con disossidante (solo le parti di tubo che entrano nei raccordi). Il disossidante per le brasature dolci deve essere di tipo normalizzato autoneutralizzante. Il disossidante per le brasature forti deve essere di tipo normalizzato sotto forma di pasta o di polvere secca. Nella brasatura forte deve essere in ogni caso evitato il surriscaldamento sino all'incandescenza delle parti da saldare. I giunti tra i tubi di rame e i tubi di ferro vanno eseguiti mediante ghiera di bronzo od ottone. I giunti tra tubi in rame ed apparecchiature (valvole, saracinesche, filtri ecc.) ad eccezione delle centrali dove sono previsti del tipo a flangia, vanno effettuati mediante bocchettone in bronzo od ottone. I giunti tra i tubi in rame e flange in acciaio vanno effettuati mediante bocchettone filettato in ottone o bronzo collegato ad uno spezzone di tubo gas saldato alla flangia e filettato all'altra estremità. Le guarnizioni devono essere di spessore idoneo per il diametro delle flange e comunque non inferiore a 2 mm. Specifiche tecniche • Composizione:Cu-DHPCW024A(Cu+Ag ≥ 99.90%) secondo UNIEN1412 • Disossidato al fosforo (P: 0.015 ÷ 0.040 %) secondo UNI EN 1412 • Stato fisico duro R290 secondo UNI EN 12735-1 • Rame ad elevata pulizia della superficie interna del tubo (secondo la normativa UNI 12735-1 e ASTM B 280) • Superficie interna lucida • Residuo carbonioso solubile C < 0.38 mg/dm2 • Caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali e tolleranze conformi alla UNI EN 12735-1 • Tubi in verghe nelle dimensioni 10,12,15,18 e 22 mm con spessore nominale di parete di 1 mm • Tubi in verghe nelle dimensioni 28,35, e 42 mm con spessore nominale di parete di 1.5 mm • Tubi in verghe nella dimensione 54 mm con spessore nominale di parete di 2 mm • Tubi in verghe nelle dimensioni 1”1/8, 1”3/8, 1”5/8 con spessore nominale di parete di 1.25 mm • Tubi in verghe nelle dimensioni 2”1/8 con spessore nominale di parete di 1.65mm • Pressione massima di esercizio secondo la ASTM compresa tra 4,42 e 14,79 MPa (44,2 ÷ 148 atm) - Tubazioni in polietilene PP per reti di scarico - Per le reti di scarico condensa saranno adottate tipologie di tubazioni in PP. Tale tipologia di tubazione impiegata sarà realizzata in polipropilene rigido per reti a bassa pressione, tipo PP 80 conformemente alla norma UNI EN 12666. I tubi avranno i giunti saldati testa a testa con il sistema a specchio e, dove necessario, si impiegheranno i pezzi speciali filettati e giunti a bicchiere. Le norme per la posa in opera e la buona esecuzione delle schemature di scarico dovranno essere conformi a quanto prescritto dalla Casa Costruttrice. Quando richiesto, i tubi saranno di tipo anti-rumore, precisamente in polipropilene con fibre minerali durante il processo produttivo, con capacità fonoisolante minima di 13 dB(A). - Collare antincendio per tubazioni di scarico Collare antincendio per tubazioni di scarico nell’attraversamento di solai e pareti, secondo DIN 19561. Costruito in due semigusci per applicazione su tubazioni già in opera, costituito da speciale rivestimento impermeabile al fumo, tasselli e viti resistenti al fuoco. Il comportamento al fuoco del materiale sarà certificato da istituto riconosciuto legalmente dal Ministero dell’Interno. Saranno rispettate pienamente le direttive di posa del Costruttore al fine di garantire l’efficacia del dispositivo. - Mensole, supporti ed ancoraggi per tubazioni Le tubazioni non correnti sottotraccia devono essere sostenute da apposito staffaggio atto a sopportarne il peso, consentirne il bloccaggio e permetterne la libera dilatazione; lo staffaggio può essere eseguito sia mediante staffe continue per fasci tubieri o mediante collari e pendini per le tubazioni singole. Le staffe o i pendini devono essere installati in modo tale che il sistema delle tubazioni sia autoportante e quindi non dipendente dalla congiunzione alle apparecchiature in alcun modo. Il mensolame deve essere in acciaio verniciato previo trattamento con due mani di antiruggine di diverso colore, o in acciaio zincato. Il mensolame esposto agli agenti atmosferici deve essere zincato e, se richiesto, ulteriormente protetto con vernice a base bituminosa. Nelle tratte diritte la distanza fra due supporti successivi non deve superare m 2,5 circa, in presenza di curve il supporto deve essere posizionato a non più di 60 cm dal cambiamento di direzione, possibilmente nella tratta più lunga. Tranne qualche caso assolutamente particolare, quanto fissato a detti supporti deve essere smontabile; pertanto non sono ammesse saldature fra supporti e tubi o altri sistemi di fissaggio definitivo. Qualora sia necessario effettuare saldature, queste devono essere ricoperte con due mani di vernice antiruggine. Quando necessario i supporti devono essere di tipo scorrevole, a slitta od a rulli. Devono essere previsti adeguati isolamenti, quali guarnizioni in gomma o simili, per eliminare vibrazioni e trasmissione di rumore, nonché per eliminare i ponti termici negli staffaggi delle tubazioni percorse da acqua refrigerata. È ammesso l'uso di collari pensili purché di tipo snodato regolabili (Flamco o similare). L'assuntore dovrà sottoporre all'approvazione della D.L. i disegni dettagliati indicanti i tipi, il numero e la posizione di sospensioni, supporti ed ancoraggi che intende installare. - Note finali Tubazioni, giunzioni, curve, raccordi ed organi vari facenti parte dell'impianto devono essere adatti alla pressione di esercizio dell'impianto stesso. Tutte le tubazioni (in acciaio, ghisa, rame, PVC, ecc.) prima dell'installazione devono essere corredate di una specifica dichiarazione di conformità alle prescrizioni richieste. Le tubazioni devono essere installate in modo da uniformarsi alle condizioni del fabbricato così da non interessare né le strutture, né i condotti ed in modo da non interferire con le apparecchiature installate per altri impianti. Nell'attraversamento di pavimenti, muri, soffitti, tramezze, devono essere forniti ed installati spezzoni di tubo zincato aventi un diametro sufficiente alla messa in opera della tubazione; per le tubazioni che debbono attraversare il pavimento la parte superiore dello spezzone deve sporgere 5 cm sopra la quota del pavimento finito. Il diametro del manicotto deve essere maggiore di almeno 4 centimetri al diametro esterno della tubazione (isolamento compreso). La corona circolare di circa 2 cm, così formata, va riempita con adatto materiale, pressata e resa impermeabile. Nel montaggio dei circuiti di acqua calda, fredda, refrigerata e di torre si deve avere cura di realizzare le opportune pendenze minime ammesse in relazione al fluido trasportato (comunque mai al disotto dello 0,2%) nel senso del moto, in modo da favorire l'uscita dell'aria dagli sfiati che devono essere previsti in tutti i punti alti dei circuiti, mentre nei punti bassi devono essere previsti dispositivi di spurgo e scarico. Sfiati e scarichi devono essere convogliati ad imbuti di raccolta collegati alla fognatura completi di rete antitopo. Per la formazione degli scarichi soggetti al bagnasciuga si adottano tubazioni zincate con raccorderie zincate, o se richiesto, in acciaio inossidabile. Alla fine del montaggio tubazioni, mensolame, tiranti, ecc. devono essere spazzolati esternamente con cura, prima di essere verniciati previo trattamento con due mani di antiruggine bicolore ed una mano di vernice a finire (se specificatamente richiesta), da eseguirsi dopo il collaudo preliminare o su autorizzazione della D.L.. Anche tutti i macchinari e le saracinesche in ghisa devono essere forniti completamente verniciati. Eventuali ritocchi a fine lavori, per consegnare gli impianti in perfetto stato, devono essere effettuati dall'Appaltatore. Alla fine del montaggio, le reti devono essere pulite con soffiaggio mediante aria compressa e con lavaggio prolungato, previo accordo con la D.L.. Le tubazioni devono essere date complete di tutti gli accessori, collettori, valvole di intercettazione, di ritegno, ecc. atte a garantire il razionale funzionamento degli impianti. Tutti i collettori devono avere coperchi bombati ed essere di diametro minimo pari a 1,25 volte il diametro della massima diramazione. Per i collettori zincati la zincatura deve essere fatta a caldo dopo la lavorazione. Tutte le diramazioni devono essere dotate di targhetta indicatrice. Su tutte le tubazioni in PVC, PVC pesante, polietilene alta densità, polipropilene, devono essere previsti dei manicotti di dilatazione. ISOLAMENTI TERMICI Premessa Sono nel seguito richiamate le specifiche tecniche attinenti i rivestimenti termoisolanti e/o anticondensa di canali e tubazioni. La selezione del materiale effettivamente utilizzato all’interno delle tipologie nel seguito descritte è richiamato negli altri elaborati di progetto. Coibentazione per canali L'isolamento termico applicato all'esterno dei canali dell'aria, sarà eseguito mediante materassino in lana minerale densità 20÷22 kg/m³ e carta kraft. All’interno dell’ edificio saranno isolati solo i canali di mandata con spessore 25mm, all’ esterno lo spessore della coibentazione sarà pari a 50mm e saranno isolati sistematicamente anche i canali di ripresa dell’aria per assicurare il rendimento minimo sui recuperatori di calore posti sulle unità di trattamento aria. In alternativa a quanto sopra è ammesso l’isolamento esterno dei canali con lastre di materiale flessibile estruso a cellule chiuse, spessore nominale 13 mm all’interno dell’edificio e 25mm all’esterno, incollate alle superfici e con sigillatura dei giunti tramite apposito collante. L'esecuzione dell'isolamento dovrà in ogni caso rispettare tassativamente il manuale di montaggio della Ditta costruttrice dell'isolamento stesso. L'isolamento dei canali in vista all’esterno e nelle centrali sarà finito esternamente con fogli di lamierino di alluminio spessore 6/10, fissato con viti autofilettanti inox. Coibentazione acustica per canali Isolamento acustico delle condotte aerauliche mediante lastra flessibile composita sp. 20mm costituita da doppio strato di poliuretano espanso a celle aperte con interposta lamina di piombo 0,35/0,50mm, finitura esterna in lamierino di alluminio spessore 6/10 con sigillatura a tenuta d'acqua. Coibentazione per tubazioni con guaina elastomerica Le tubazioni ed i collettori di acqua in oggetto saranno coibentati termicamente, tramite guaina flessibile in gomma sintetica vulcanizzata a cellula chiusa. Gli spessori saranno quelli di seguito indicati, tranne nel caso di impianti a due tubi (caldo e freddo stagionale), lo spessore d'isolamento sarà sempre il maggiore tra quelli derivanti dal calcolo invernale (Legge 10/91) ed estivo. Le guaine dovranno normalmente essere infilate; dove ciò non fosse possibile, la guaina installata tramite taglio longitudinale, dovrà essere sigillata con apposito collante. Anche le giunzioni di testa tra le guaine dovranno essere sigillate perfettamente tramite collante. L'esecuzione di tutte le giunzioni dovrà costituire una perfetta barriera al vapore. Il collante ed il nastro isolante autoadesivo dello spessore di 3 mm, utilizzati a tale scopo dovranno essere del tipo previsto dal costruttore del materiale isolante. L'esecuzione dell'isolamento dovrà rispettare tassativamente il manuale di montaggio della Ditta costruttrice. Nel caso venisse richiesto il rivestimento in laminato plastico autoavvolgente (tipo Isogenopak), esso verrà realizzato con curve stampate e tenuto da chiodi a pressione. Prima dell'installazione del rivestimento in laminato plastico, la Ditta dovrà richiedere l'approvazione dell'esecuzione del rivestimento alla D.L. Nel caso venisse richiesto il rivestimento in alluminio si dovrà dapprima procedere alla protezione dell'isolamento con avvolgimento dello stesso mediante cartone cannettato legato tramite filo di ferro e successivamente rifinire esternamente con lamierino d'alluminio spessore 6/10. Prima dell'installazione del cartone cannettato e lamierino d'alluminio la Ditta dovrà richiedere l'approvazione dell'esecuzione del rivestimento alla D.L.. L'isolamento non dovrà avere soluzione di continuità, le sezioni di inizio e di fine dovranno essere accuratamente sigillate; all'esterno dell'isolamento dovranno essere riportate apposite targhette indicanti il circuito di appartenenza del fluido convogliato e la direzione del flusso. Tutto il valvolame relativo alle tubazioni in oggetto sarà coibentato con lo stesso materiale e chiuso con scatole presagomate apribili con cerniere e clips, in lamierino di alluminio spessore 8/10. Coibentazione per tubazioni con coppelle in polistirolo Le tubazioni di acqua refrigerata in oggetto saranno coibentate termicamente tramite coppelle di polistirolo (Lambda max = 0,035 W/m °C), ininfiammabile, spessori come indicato nelle descrizioni e nel computo metrico, applicate previa spalmatura del tubo con mastice bituminoso. Il fissaggio delle coppelle sarà ottenuto con filo zincato fino al diametro esterno dei tubi di 76 mm, o con rete zincata per diametri superiori. Le coppelle saranno poi avvolte con nastratura in p.v.c. con lembi sormontati per una perfetta barriera al vapore. Prima dell'installazione del rivestimento in laminato plastico, la Ditta dovrà richiedere l'approvazione dell'esecuzione del rivestimento alla D.L. Nel caso venisse richiesto il rivestimento in alluminio si dovrà dapprima procedere alla protezione dell'isolamento con avvolgimento dello stesso mediante cartone cannettato legato tramite filo di ferro e successivamente rifinire esternamente con lamierino d'alluminio spessore 6/10. Prima dell'installazione del cartone cannettato e lamierino d'alluminio la Ditta dovrà richiedere l'approvazione dell'esecuzione del rivestimento alla D.L. L'isolamento non dovrà avere soluzione di continuità, le sezioni di inizio e di fine dovranno essere accuratamente sigillate; all'esterno dell'isolamento dovranno essere riportate apposite targhette indicanti il circuito di appartenenza del fluido convogliato e la direzione del flusso. Tutto il valvolame ed i collettori relativo alle tubazioni in oggetto saranno coibentati con lo stesso materiale e chiuso con scatole presagomate apribili con cerniere e clips, in lamierino di alluminio spessore 8/10. Coibentazione per tubazioni con coppelle in lana minerale Le tubazioni di distribuzione acqua calda saranno coibentate termicamente tramite coppelle di lana di vetro, densità 60 kg/m³, chimicamente neutra (Lambda max = 0,041 W/m °C), spessore secondo la Legge n° 373, del 30.4.1976, avvolte con cartone ondulato, legate con filo zincato sino ai diametri esterni del tubo di 76 mm e con rete zincata per diametri superiori. Nel caso venisse richiesto il rivestimento in laminato plastico autoavvolgente (tipo Isogenopak), esso verrà realizzato con curve stampate e tenuto da chiodi a pressione. Prima dell'installazione del rivestimento in laminato plastico, la Ditta dovrà richiedere l'approvazione dell'esecuzione del rivestimento alla D.L.. Nel caso venisse richiesto il rivestimento in alluminio esso sarà realizzato con lamierino spessore 6/10. Prima dell'installazione del lamierino d'alluminio la Ditta dovrà richiedere l'approvazione dell'esecuzione del rivestimento alla D.L.. All'esterno dell'isolamento dovranno essere riportate apposite targhette indicanti il circuito di appartenenza,la natura del fluido convogliato e la direzione del flusso. Spessori isolamento in funzione del diametro e del luogo di posa delle tubazioni (acqua calda fino a 85°C) secondo la legge 10/91. Finitura esterna in laminato plastico Verrà utilizzato laminato plastico autoavvolgente in P.V.C. ininfiammabile. Prima dell'esecuzione del rivestimento di finitura, la Ditta dovrà richiedere l'approvazione della coibentazione eseguita alla D.L.. Il laminato plastico verrà tenuto in posto mediante chiodini a strappo di nylon. Le testate terminali verranno rifinite con lamierini di alluminio. Finitura esterna in alluminio Verrà utilizzato lamierino di alluminio al 99,5%, spessore 6/10 per tubazioni e 8/10 per serbatoi e canali. Prima dell'esecuzione del rivestimento di finitura, la Ditta dovrà richiedere l'approvazione della coibentazione eseguita alla D.L.. L'isolamento dovrà essere protetto mediante cartone canettato legato tramite filo di ferro zincato. Il lamierino di alluminio verrà fissato mediante viti autofilettanti zinco cromate. Le testate terminali verranno rifinite anch'esse con lamierini di alluminio. Coibentazione per valvole acqua refrigerata Le valvole installate su circuiti di acqua refrigerata e fredda verranno coibentate termicamente tramite lastre flessibili di gomma sintetica vulcanizzate a cellula chiusa. Conducibilità termica inferiore a 0,040 W/mK. Fattore di resistenza alla diffusione del vapore: 2500. Classe di resistenza al fuoco 1; verrà fornito certificato di omologazione alla suddetta classe. Finitura mediante scatole presagomate apribili con cerniere e clips, in lamierino di alluminio spessore 8/10 per le sole valvole in vista. L'esecuzione dell'isolamento dovrà rispettare tassativamente il manuale di montaggio della Ditta costruttrice. Gli spessori saranno quelli dell'isolamento installato sulle tubazioni lungo le quali sono montate le valvole da coibentare. Le lastre verranno sigillate con apposito collante e le giunzioni coperte con adatto nastro adesivo. L'esecuzione di tutte le giunzioni dovrà costituire una perfetta barriera al vapore. Il collante ed il nastro autoadesivo utilizzati a tale scopo dovranno essere della marca e del tipo previsto dal costruttore del materiale isolante. Le scatole presagomate in alluminio, apribili con cerniere e clips, dovranno permettere l'assoluta manovrabilità del comando della valvola stessa. All'esterno delle scatole dovranno essere riportate apposite targhette indicanti il circuito di appartenenza del fluido convogliato. IMPIANTI ELETTRICI PRESCRIZIONI TECNICHE SPECIFICHE Premessa Con le presenti prescrizioni tecniche specifiche si intende fornire indicazioni circa le modalità secondo cui realizzare i sistemi elettrici ed elettronici nell’edificio su cui si interviene e realizzare le opere relative, oggetto del Capitolato e della presente disciplinare tecnico. Le soluzioni tecniche indicate sono mirate a definire i seguenti temi: - struttura della rete di distribuzione; - organizzazione del sistema di protezione; - selezione dei componenti e dei materiali. Gli obiettivi rispetto ai quali deve essere orientata la scelta delle soluzioni, possono essere così riepilogati: - conseguimento della massima sicurezza per le persone e gli ambienti; - affidabilità e continuità di esercizio; - razionalizzazione ed unificazione dei componenti del sistema distributivo; - flessibilità ed espandibilità; - facilità di gestione e manutenzione. Tutti gli impianti elettrici e speciali dovranno essere compatibili con gli impianti già realizzati QUADRI ELETTRICI E COMPONENTI ELETTRICI VARI Tutti i quadri elettrici dovranno essere realizzati in conformità alle normative tecniche vigenti specifiche (CEI 17-13/1, CEI 23-51) e dovranno consentire futuri ampliamenti. Il costruttore del quadro dovra’ utilizzare carpenterie con dimensioni idonee al quadro elettrico da costruire, a tal fine, i disegni di progetto sono da considerare di massima, in quanto in fase di esecuzione sara’ necessario definire puntualmente le dimensioni e gli ingombri. In corrispondenza dei singoli interruttori automatici devono essere installate targhette indicatrici ( fissate con viti autofilettanti) in materiale plastico a fondo nero con incisioni di colore chiaro, riportanti il circuito di riferimento. Per ogni quadro sarà onere della Ditta aggiudicataria presentare lo schema elettrico e lo schema del fronte quadro con il posizionamento delle apparecchiature installate. Inoltre, la Ditta aggiudicataria dovrà presentare dichiarazione di conformità dei quadri forniti e installati in cui siano indicate le caratteristiche tecniche, l’elenco dei componenti utilizzati e l’esito delle verifiche e prove stabilite dalle norme di riferimento. In particolare l'Impresa appaltatrice deve produrre alla Stazione Appaltante, prima della posa in opera di ogni quadro elettrico, apposita dichiarazione di conformità per quadri elettrici, certificazione di collaudo ed attestazione della procedura di collaudo seguita secondo norme CEI 17-13/1 III edizione. Tali documenti devono essere redatti secondo i modelli previsti dalle norme tecniche specifiche. 1 -Poteri di interruzione degli interruttori in relazione alle potenze contrattuali Si ritiene opportuno rappresentare nella Tabella 1, in funzione della potenza contrattuale prevista e in funzione della tensione nominale d’impiego, i valori indicativi minimi del potere d’interruzione ai vari livelli d’impianto sia per gli interruttori scatolati che per gli interruttori modulari. Resta inteso che i valori dei poteri d’interruzione P.I. sotto riportati si riferiscono alla Icu o alla Icn in relazione alla specifica normativa di riferimento. Nelle tavole grafiche allegate degli schemi unifilari dei quadri elettrici sono tuttavia riportate le scelte progettuali relative ai poteri di interruzione. TABELLA 1 poteri di interruzione. IMPIANTO P.I. per tensione d’impiego P.I. per tensione d’impiego nominale di400 V nominale di 230 V Per impianti elettrici con potenza contrattuale 15 kW < Pc < 250 kW Edificio I 25 kA 10 kA Edificio II 15 kA 10 kA Edificio III 25 kA 10 kA Per impianti elettrici con potenza contrattuale 250 kW < Pc < 400 kW Edificio I 35 kA 15 kA Edificio III 25 kA 15 kA Si prescrive comunque che tali valori non debbano essere inferiori alla corrente di corto circuito presunto nel punto di installazione e che il rapporto Ics/Icu deve essere >0,5. Quadri elettrici I quadri sono costituiti da: a) Quadro di protezione d'arrivo (esistente); b) Quadro generale di distribuzione; c) Quadri di zona o di piano; I suddetti quadri devono avere le caratteristiche in appresso specificate. Quadro di protezione d'arrivo Il quadro di protezione d'arrivo deve essere collocato nel locale cabina elettrica immediatamente a valle del punto di consegna dell'energia . Il tratto di linea fra i morsetti del misuratore di energia ed il quadro di protezione d'arrivo deve essere realizzato in cavo quadripolare del tipo FG 0,6/1 kV di sezione adeguata posato possibilmente in tubo di plastica tipo RK 15/200. Il quadro deve essere del tipo applicabile a parete, con contenitore in materiale isolante (vetroresina o materiale equivalente), munito di portella e con grado di protezione non inferiore a IP 55 a portella chiusa. Il quadro di protezione d’arrivo così come i contatori di energia, saranno installati entro ulteriore contenitore isolante di protezione così come previsto nella tavola grafica allegata . Il contenitore esterno globale dovrà avere tettuccio di protezione e essere dotato di adeguate fessure di ventilazione antipioggia e disposte in modo che l’eventuale innaffiamento anche automatico con irroratori su tappeto erboso dell’area verde circostante non possa causare problemi di infiltrazioni di acqua all’interno del contenitore globale. L'ingresso e l’uscita dei cavi del quadro di protezione d’arrivo deve avvenire dal basso ed i conduttori di fase e di neutro devono essere direttamente attestati sui morsetti di ingresso dell'interruttore generale di protezione che deve essere dotato di coprimorsetti adeguati. Particolare attenzione deve essere attribuita al proporzionamento termico del sistema contenitore-interruttore; il proporzionamento stesso deve garantire il funzionamento continuativo a 40°C di temperatura ar ia esterna, con corrente pari a quella nominale dell'interruttore generale, senza che le temperature dell’interruttore superino i limiti fissati dalle norme CEI 17-13/1. Il comando dell'interruttore deve avvenire a mezzo di maniglia rotante, interbloccata meccanicamente con la portella; l'interruttore deve inoltre essere dotato di dispositivo che consenta l'applicazione di lucchetto per l'inibizione della manovra di chiusura. Il comando deve altresì essere munito di blocco a chiave. L'interruttore deve essere tetrapolare, con corrente nominale adeguata alle esigenze con possibilità di regolazione, riferita alla temperatura ambiente di 40C° e con tensione nominale di 690V, corredato di bobina di sgancio a lancio di corrente con dispositivo di controllo funzionalità per disattivare in caso d’emergenza l’impianto elettrico a distanza. Il comando di sgancio deve essere posto nelle vicinanze dell’ingresso principale dell’edificio o in luogo presidiato, il collegamento tra il pulsante e la bobina di sgancio dovrà essere realizzato con cavo resistente al fuoco, con circuito distinto e chiaramente identificabile, e sia installato un adeguato sistema di segnalazione per l’eventuale interruzione del circuito di comando. L'interruttore deve essere equipaggiato, sulle fasi e sul neutro con idonei relè termomagnetici aventi taratura termica regolabile. La taratura sul neutro deve essere pari al 50% di quella di fase. La taratura magnetica deve essere prevista solo sulle fasi e la soglia d'intervento deve essere pari a circa dieci volte la taratura termica. Il potere di interruzione Icu a 400 V non deve essere inferiore a 35 kA simmetrici secondo norme CEI EN 60947.2, comunque non inferiore al valore della corrente di corto circuito presunto nel punto di installazione. Il potere di interruzione di servizio Ics non deve essere inferiore al 50% di Icu. L'interruttore deve essere corredato di un elemento differenziale facente corpo unico con l’interruttore, a sensibilità amperometrica regolabile tra 0,03÷3 A e con ritardo a tempo indipendente a sensibilità cronometrica regolabile almeno tra 0 ÷ 3 sec. (sono richiesti almeno 4 gradini di regolazione sia per i tempi che per le correnti). Entrata e uscita dei cavi devono essere protette in modo da garantire una tenuta non inferiore a IP 54 per il complesso. L'apparecchio deve essere munito di segnalazioni ottiche differenziate per scatto degli sganciatori magnetotermici e del differenziale. Quadro generale di distribuzione Il quadro generale di distribuzione sarà installato presso il locale quadri Edificio I al piano primo e provvederà ad alimentare tutti i quadri di piano e di zona dell’edificio e degli altri due edifici. Il quadro deve essere realizzato preferibilmente con struttura in lamiera e deve essere del tipo componibile, che permetta l’affiancamento laterale onde poter realizzare quadri B.T. a più sezioni, segregazione in forma 1 destinato ad ambiente di tipo 1 con grado di inquinamento previsto. Il quadro deve essere previsto per essere posato a pavimento ; pertanto, tutte le operazioni d’allacciamento e manutenzione devono essere realizzabili dal fronte del quadro stesso. Il sistema di cablaggio interno al quadro tra il generale e i vari apparecchi derivati deve essere realizzato con opportuno sistema di sbarre di sezione adeguata. Il quadro deve avere una porta munita di chiusura a chiave, costituita da una cornice portante in lamiera e da una superficie interna alla cornice realizzata con materiale plastico trasparente con caratteristiche antifiamma ad alta resistenza meccanica; tale porta esterna deve essere fissata alla struttura con cerniere. Il quadro deve presentare un grado di protezione non inferiore a IP 43 a porta chiusa, e IP 30 a porta aperta. In corrispondenza dei singoli interruttori automatici devono essere installate targhette indicatrici in materiale plastico a fondo nero con incisioni di colore chiaro, fissate con viti, riportanti il circuito di riferimento. Le varie morsettiere devono essere opportunamente contraddistinte da idonee indicazioni per la segnalazione dei singoli circuiti in partenza, con una individuazione chiara delle singole utenze alimentate. In generale il quadro deve essere costituito fondamentalmente dall’aggregazione di tre unità funzionali: - Unità di sezionamento e misura; - Unità di protezione e distribuzione; - Unità di partenza. Occorre che i pannelli di chiusura delle corrispondenti unità, comunque esse siano articolate, siano realizzati in lamiera ricordata, siano indipendenti tra loro, siano incernierati da una parte e fissati dall'altra con pomelli o viti di tipo imperdibile e siano interbloccati meccanicamente in modo che sia impossibile accedere all'unità inferiore senza aver aperto il pannello relativo all'unità superiore. - Il pannello superiore relativo all'unità di sezionamento e misura deve essere dotato di maniglia rotante interbloccata meccanicamente con la portella in modo che non si possa: o aprire la portella se il sezionatore non è aperto; o chiudere la portella e il sezionatore senza ripristinare il dispositivo di interblocco. - L'alimentazione del quadro generale deve poter avvenire sia dall'alto che dal basso. - Qualora l'alimentazione avvenga dall'alto, il cavo di alimentazione si deve attestare direttamente sui morsetti del sezionatore generale che devono essere provvisti di idonei coprimorsetti. Normative di riferimento dei quadri generale, utenze sicurezza, commutazione. Ogni quadro deve corrispondere, oltre che alle prescrizioni specifiche del presente Disciplinare tecnico , anche alle seguenti normative: b) - Norme C.E.I. 17-13/1 IV edizione fasc. n. 5862 . c) - Pubblicazione EN 60439 - 1. Caratteristiche costruttive dei quadri generale. La costruzione relativa a ciascun quadro deve essere di tipo unificato e modulare, in modo da poter soddisfare ogni esigenza di potenza installata, utilizzando e affiancando un numero di elementi modulari sufficienti a soddisfare le varie necessità. Il singolo elemento modulare di quadro potrà avere indicativamente le seguenti caratteristiche: Dimensioni di massima altezza 200 -220 cm circa larghezza 80 -120 cm circa profondità 40-60 cm circa Morsettiera di arrivo in materiale autoestinguente costituita da n. 5 elementi (di cui uno di riserva) adatti per il serraggio di cavi aventi sezione 35 mmq, oppure in casi particolari, aventi sezioni maggiori; - numero 6÷12 morsettiere di partenza in materiale autoestinguente, ciascuna costituita da n. 6 elementi (di cui uno di riserva), adatti per il serraggio di cavi aventi sezione di 25 –35 mmq, di cui n. 1 elemento in colore giallo-verde per ciascun conduttore di protezione. Le varie morsettiere devono essere costituite da morsetti di tipo componibile per montaggio su guida DIN simmetrica. Il materiale di cui devono essere costituiti i morsetti relativi ai conduttori attivi (fasi + neutro) deve essere adatto per una temperatura massima di esercizio di 140° C. Occorre realizzare una idonea separazione tra morsettiera di arrivo se presente (dotata di una chiara indicazione che serve ad individuarla) e morsettiere di partenza. In corrispondenza alle estremità delle due morsettiere devono essere montati appositi moduli per il fissaggio di coprimorsettiere, fornite ed installate dalla Ditta appaltatrice, in materiale trasparente resistente ad una temperatura di almeno 100° C (plexiglass, propinato di cellulosa, o materiali equivalenti). - idonea sbarra di terra in rame, costituente il nodo equipotenziale di terra dotata di numero 8÷14 fori passanti. Ad un foro deve far capo il conduttore di protezione da 50 mmq, dotato di idoneo capocorda, proveniente dal collettore generale di terra. Dai fori restanti devono partire i conduttori di protezione da 16 - 25 mmq anch'essi dotati di idoneo capocorda, di cui uno deve far capo al bullone di terra del quadro generale e gli altri ai rispettivi morsetti di terra delle morsettiere di partenza. Il collegamento dei vari conduttori alla sbarra di terra deve avvenire tramite vite/bullone, rondella elastica, rondella piana. - Dati nominali Il dimensionamento del quadro deve essere riferito ai seguenti dati nominali: - tensione nominale 400 V; - tensione di isolamento 690 V; - tensione di prova 2500 V 50 Hz; - temperatura massima dell'aria ambiente: 40°C - con media giornaliera non superiore a 35°C; - umidità non superiore a 50% a 40°C; - installazione a 250 m di quota sopra il livello del mare; - corrente di corto circuito 25 kA simmetrici a cosj = 0,25; - corrente di cresta 52,5 kA (pari a 2,1xIcc); - tensione nominale dei circuiti ausiliari 12-24-220 V. Caratteristiche delle apparecchiature Le apparecchiature contenute in ogni singolo quadro generale devono possedere le caratteristiche qui di seguito elencate: - tensione nominale 690 V; - tensione di prova 3000 V; - tensione di tenuta ad impulso 6000 V - corrente nominale secondo schemi unifilari - attitudine al sezionamento SI -Potere di interruzione nominale 380-415 V 25-35 kA. Gli interruttori sulle partenze devono essere tetrapolari o bipolari, automatici, con relè termomagnetici sulle fasi e sul neutro e devono avere le caratteristiche previste nelle relative tavole progettuali eventuali variazioni possono essere realizzate previa approvazione da parte della Direzione Lavori. Normative di riferimento per l’accettazione dei quadri elettrici L'Impresa appaltatrice deve produrre alla Stazione Appaltante, prima della posa in opera del quadro generale di distribuzione, apposita dichiarazione di conformità per quadri elettrici, certificazione di collaudo ed attestazione della procedura di collaudo seguita secondo norme CEI 17-13/1. Descrizione comune delle specifiche tecniche per interruttori automatici ed interruttori differenziali modulari magnetotermici Gli interruttori automatici magnetotermici devono avere potere di interruzione Icn ( kA ) a 380 – 415 V, in relazione alle necessità di impiego, non inferiore a quanto previsto nelle tavole unifilari allegate. Il potere di interruzione tra le fasi non deve comunque essere inferiore al valore della corrente di corto circuito presunto nel punto di installazione. Gli interruttori automatici magnetotermici e differenziali devono rispondere alle norme CEI 2318, CEI EN 61009 App. G e IEC 1009, In base alla forma d’onda delle correnti di dispersione a cui sono sensibili, i differenziali devono rispondere alle norme CEI EN 61008 - 61009 per la classe AC e alle norme CEI EN 61008 61009, IEC 1800 -1900 per la classe A. Il potere di interruzione tra le fasi non deve comunque essere inferiore al valore della corrente di corto circuito presunto nel punto di installazione. Quadri di piano o di zona I quadri di piano o di zona che saranno installati ai relativi piani e zone di competenza devono essere realizzati in lamiera, con spessore non inferiore a 15/10 e devono essere previsti preferibilmente per montaggio incassato in nicchia oppure, in caso di impossibilità, per montaggio a vista, segregazione in forma 1 destinato ad ambiente di tipo 1 con grado di inquinamento previsto 1. I quadri dovranno avere verniciatura con vernici epossidiche, previa sgrassatura, fosfatazione e passivazione. I quadri devono avere una portella munita di chiusura a chiave tipo “Yale”, costituita da una cornice portante in lamiera e da una superficie realizzata con materiale plastico trasparente con caratteristiche antifiamma ad alta resistenza meccanica o con vetro temperato. Tale portella esterna deve essere fissata alla struttura con cerniere. Il grado di protezione garantito dalla portella chiusa deve essere non inferiore a IP 30. Dietro la portella esterna devono essere collocate una o più piastre in lamiera ribordata e sfinestrata per la manovra frontale del sezionatore e degli interruttori. Il sistema di piastre suddette deve essere collegato al corpo del quadro tramite cerniere, con rotazione nello stesso senso della portella esterna e deve essere fissato, dalla parte opposta, tramite viti imperdibili con pomello ed essere rimovibile solo a mezzo di attrezzo. L'apertura del sistema di piastre sfinestrate non deve essere possibile se il sezionatore di quadro non è in posizione di "aperto", così come la chiusura di dette piastre non deve poter avvenire senza ripristinare il dispositivo di interblocco. A portella anteriore aperta, deve essere garantito verso l'esterno il grado di protezione IP 20. La singola unità anteriore, aperta, deve presentare caratteristiche dimensionali adeguate al numero delle apparecchiature installate. Dimensioni di massima altezza 180 cm circa larghezza 120 cm circa profondità 30 –40 cm circa Il quadro deve essere completo di: - un idoneo sistema costituito da sbarra metallica per una sicura messa a terra del quadro; a tale sbarra metallica devono fare capo, opportunamente collegati tramite capicorda, i conduttori di protezione relativi alle linee di partenza ed il conduttore di protezione proveniente dal quadro generale; - un adeguato numero di morsettiere di partenza in materiale autoestinguente, ciascuna costituita da un numero di elementi, per ogni interruttore, pari al numero dei poli dell'interruttore medesimo maggiorato di n. 2 unità (un elemento di riserva ed un elemento di colore giallo-verde per ciascun conduttore di protezione). - singole morsettiere, costituite da morsetti di tipo componibile per montaggio su guida DIN simmetrica, che devono essere adatte per il serraggio di cavi aventi sezioni adeguate alle necessità dei singoli circuiti in partenza e comunque non superiori a 16 mmq. Il materiale di cui devono essere costituiti i morsetti relativi ai conduttori attivi (fasi+neutro) deve essere adatto per temperatura massima di esercizio di 140°C. In corrispondenza alle estremità delle morsettiere, dovranno essere montati appositi moduli per il fissaggio di copri-morsettiere (fornite ed installate dalla Ditta) in materiale trasparente resistente ad una temperatura di almeno 100°C (plexiglas, PVC, propionato di cellulosa o materiali equivalenti); - idoneo sistema di ancoraggio dei cavi in uscita. Il fissaggio deve essere effettuato, per ciascun circuito di partenza, in modo sicuro e tale da non compromettere l'integrità dei singoli conduttori. - targhette indicatrici, In corrispondenza delle singole apparecchiature, in materiale plastico a fondo nero con incisioni di colore chiaro, fissate con viti e riportanti il circuito di riferimento. RETE DI DISTRIBUZIONE - Il sistema di distribuzione sarà di tipo TT a 5 conduttori per tensione nominale 400 - 230 V trifase + neutro frequenza 50 Hz. - L’alimentazione principale dal quadro di arrivo sarà attestata al quadro divisore di Linee tramite canalizzazione transitante ei cavedii interni - Ciascun quadro di piano deve essere alimentato da una propria linea in partenza dal quadro generale. - I conduttori di protezione devono essere posati parallelamente a quelli di potenza nella medesima tubazione. Proporzionamento dei conduttori Il proporzionamento standard dei conduttori è definito dalla Tabella A, mentre in casi particolari deve essere definito su indicazioni della Direzione Lavori. Si richiamano brevemente i criteri che determinano la scelta delle sezioni: - unificazione delle sezioni impiegate; - verifica con larghi margini dei vincoli posti dalle norme CEI 64-8; - flessibilità ed espandibilità dell'utenza; - limitazione delle cadute di tensione. Devono comunque essere utilizzati cavi del tipo FG 0,6/1KV per le dorsali principali in partenza dal quadro generale e conduttori unipolari del tipo N07V-K oppure cavi del tipo N1VV-K per le linee di distribuzione orizzontale. Ove necessario, si deve provvedere ad installare cavi e conduttori del tipo non propagante l'incendio, resistenti al fuoco e a ridotta o ridottissima emissione di fumi opachi, gas tossici e corrosivi, a seconda dei casi, secondo le norme CEI 20-36 e CEI 20-45 (per l’alimentazione dei dispositivi di segnalazione di allarme) dove previsto da apposite norme tecniche. TABELLA A SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI SEGMENTO DI RETE FASE NEUTRO PROTEZIONE Linea da interruttore generale a 3 x 240 mmq 1 x 120 mmq 1 x 120 mmq Linea alimentazione Edificio I 3 x185 mmq 1 x 95 mmq 1 x 95 mmq Linea alimentazione Edificio II 3 x 25 mmq 1 x 16 mmq 1 x 16 mmq Linea alimentazione Edificio II 3 x 120 mmq 1 x 70 mmq 1 x 70 mmq Linee Alimentazioni UE 3 x 4 mmq 1 x 4 mmq 1 x 4 mmq Linee Alimentazioni dorsali ed 3 x 2,5 mmq 1 x 2,5 mmq 1 x 2,5 mmq quadro generale di distribuzione unità interne Sistema di protezione Il sistema delle protezioni da installare deve soddisfare alle prescrizioni delle norme CEI 64-8 e inoltre fornire, garanzie di selettività per tutti i casi di guasto (corto circuito e guasto verso terra). Selettività della protezione Si richiede che le protezioni installate forniscano, ai vari livelli, una selettività in caso di corto circuito ed una selettività in caso di guasto a terra come di seguito specificato. Selettività sul corto circuito E’ consigliabile che i livelli di selettività sul corto circuito siano previsti almeno fra: - interruttore generale di arrivo ed interruttori di partenza installati sul quadro generale di distribuzione, con selettività, fra questi interruttori, garantita per correnti di corto circuito fino a 25 kA; - interruttori di partenza installati sul quadro generale di distribuzione ed interruttori di partenza installati sui quadri di piano, con selettività, fra questi interruttori, deve essere garantita per correnti di corto circuito fino a 6 kA. Selettività sul guasto a terra I livelli di selettività sul guasto a terra devono essere previsti almeno fra: - interruttore generale di arrivo installato sul quadro generale di arrivo con gli interruttori di partenza installati sul quadro divisore di linee; selettività garantita ed ottenuta dalla regolazione del relè differenziale dell’interruttore generale di arrivo linea sia in tempo di intervento che in corrente di intervento. - interruttori di partenza installati sul quadro divisore di linee ed interruttori di partenza installati sui quadri di piano ; - interruttori di partenza installati sui quadri generali di zona e interruttori di locale, con selettività garantita dalla mancanza di interferenza fra le curve di intervento differenziale a tempo dipendente, relative ai due tipi di interruttori. La Ditta aggiudicataria deve documentare le prestazioni garantite in termini di selettività, allegando i diagrammi di intervento corrente-tempo relativi alle varie protezioni, forniti dai costruttori delle apparecchiature ed il diagramma complessivo ottenuto dalla composizione dei diagrammi parziali. Protezione dalle sovracorrenti In perfetta aderenza alle citate norme CEI, deve essere prevista la necessaria protezione dalle sovracorrenti come in seguito specificato. Protezione dal corto circuito Gli interruttori devono sempre possedere un potere di interruzione superiore al valore della corrente di cortocircuito presunto nel punto in cui essi sono installati. Le condutture devono essere coordinate con le relative protezioni in modo che l'integrale di joule per la durata del corto circuito non determini una elevazione della temperatura dei conduttori oltre il limite ammesso per ciascun tipo di conduttore utilizzato. La Ditta aggiudicataria, su richiesta della Direzione lavori, deve produrre una documentazione, supportata da dati certificati dal costruttore degli interruttori, che comprovi la compatibilità delle energie termiche passanti con le sezioni dei conduttori ai sensi delle norme CEI 64-8. Per ciascun tipo di interruttore previsto deve essere prodotto, su richiesta, il diagramma fornito dal costruttore che riporti l'andamento dell'energia specifica passante (secondo le prescrizioni delle norme CEI 64-8 vigenti), in funzione della corrente simmetrica di guasto. Protezione dai sovraccarichi Le linee sovraccaricabili (ad esempio: linee prese, linee di alimentazione motori, ecc.) devono essere protette utilizzando apparecchi di protezione con taratura tale che la corrente di funzionamento “If”, propria dell’apparecchio, sia inferiore o uguale alla portata “Iz” della conduttura, aumentata del 45% (1,45 Iz); la portata della conduttura deve essere calcolata tenendo conto delle condizioni di posa (norme CEI 11-17 vigenti), pertanto, le caratteristiche di intervento delle succitate apparecchiature devono corrispondere in modo adeguato alla natura dei carichi ed alle condutture (sezione, isolante, condizioni di posa, temperatura ambiente, ecc.). Protezione dalle sovratensioni Al fine di proteggere l’impianto e le apparecchiature elettriche ed elettroniche ad esso collegate, contro le sovratensioni di origine atmosferica (fulminazione indiretta) e le sovratensioni transitorie di manovra e limitare gli scatti intempestivi degli interruttori differenziali, all’inizio dell’impianto deve essere installato un limitatore di sovratensioni di scariche dirette provenienti dalla linea di alimentazione, installato entro quadro predisposto che garantisca la separazione galvanica tra conduttori attivi e terra, con corrente di prova in scarica 100 kA, onda 10/350, livello di protezione 4 kV, modulare e componibile, con dispositivo di fissaggio a scatto incorporato per profilato unificato. Nei quadri di piano, in coordinazione con quello generale, devonoessere installati dei limitatori di sovratensioni che garantiscano la separazione galvanica tra conduttori attivi e terra, con corrente di prova in scarica 15 kA, onda 8/20, livello di protezione 1,5 kV, modulari e componibili, con dispositivo di fissaggio a scatto incorporato per profilato unificato. Per la protezione di particolari utenze molto sensibili alle sovratensioni, quali ad esempio computer, video terminali, centraline elettroniche e dispositivi elettronici a memoria programmabile, le linee dedicate alla loro inserzione nell’impianto devono essere protette con dispositivi limitatori di sovratensione, con capacità di scarica 2,5 kA, onda 8/20, livello di protezione 1,5 kV, tensione d’innesco coordinata con l’isolamento interessato, modulare e componibile, con dispositivo di fissaggio ascatto incorporato per profilato unificato, coordinati con i dispositivi a monte. CANALIZZAZIONI Le singole colonne montanti ( compresi impianti speciali) devono essere ubicate entro tubi in PVC pesante tipo rigido, di diametro non inferiore a 63-80 mm, installate in cavedio predisposto,. E’ previsto l’alloggiamento di una sola linea trifase con neutro e PE per ogni tubazione in modo da mantenere separate piu’ possibile le singole montanti. La colonna montante nella sua globalita’ deve essere formata sia dai cavi afferenti ai quadri di piano, sia da quelli che eventualmente alimentano utenze specifiche e concentrate (montacarichi, centrale termica, sala macchine ecc.). Ogni tubo in PVC deve contenere un singolo conduttore trifase + neutro e l’associata conduttura di protezione. Ogni tre tubi contenenti cavi, deve essere installato un tubo vuoto di riserva di diametro uguale che in corrispondenza ad ogni piano deve essere intercettato dal relativo quadro di piano o di utenza specifica. Le tubazioni plastiche impiegate devono essere provviste delle omologazioni e certificazioni previste dalla normativa vigente. Al piano priomo le canalizzazioni in arrivo dai piani superiori devono essere installate fino al di sotto del piano di calpestio e da qui, raggiungere la cabina elettrica o i quadri tramite tubazioni installate nei cavedii; le tubazioni avranno diametro non inferiore a 80 mm e la relativa conduttura elettrica associata sarà realizzata senza giunzioni. La dorsale di distribuzione ai singoli piani deve essere realizzata utilizzando una canalina installata ad una quota superiore a 2,5 m entro controsoffitto e nei cui scomparti devono essere alloggiati indicativamente i seguenti servizi: 1. dorsali, circuiti unità interne.; La distribuzione orizzontale ai vari piani deve essere, di norma, realizzata in tubo di PVC autoestinguente (incassato o a vista) ed in canalina in metallo, realizzata in acciaio zincato ad almeno tre scomparti ed avente dimensioni esterne non inferiori a 400-300 x 75 mm. Le canalizzazioni principali di piano saranno installate entro apposito controsoffitto modulare 600x600 mm che il progettista delle opere edili del settore Socio-Assistenziale ha appositamente predisposto nel corridoio dei vari piani. I raccordi di tubazione tra canalina metallica di dorsale con le apparecchiature al di sotto del controsoffitto saranno effettuate con tubazioni incassate. In corrispondenza a ciascun locale, le derivazioni dalla dorsale di alimentazione alle scatole di derivazione devono avvenire in tubo che raggiungerà sempre sotto intonaco gli utilizzatori di energia o segnale presenti nel locale. BARRIERE TAGLIAFUOCO 1- barriere fisiche tagliafuoco Le barriere sono previste per evitare la propagazione del fuoco tramite le condutture che attraversano i vari compartimenti antincendio. Le barriere dovranno soddisfare i seguenti requisiti: 1. certificazioni ottenute con attraversamento di cavi; 2. barriera ottenuta mediante l’utilizzo di prodotti in lastra, sacchetti con termoespandente, resine ad espansione, oppure mediante l’utilizzo combinato; 3. possibilità di smontaggio e rimontaggio per l’inserimento o la sostituzione di cavi; 4. assenza assoluta (verificabile dalle schede di sicurezza di prodotto) di tossicità e/o nocività per l’ambiente e per le persone; 5. ininfiammabilità anche ad elevate temperature; 6. barriere in resina termoplastica composta in generale da fibre inorganiche, additivi chimici incombustibili per il rallentamento della propagazione delle fiamme, riempitivi, pigmenti e acqua, assenza di amianto. Le barriere di sbarramento al fuoco devono essere di tipo regolarmente omologate per l’inserimento in pareti e/o soffitti nella classe di resistenza al fuoco R.E.I. 180, secondo circolare Ministero dell’Interno n. 91 del 14/09/1961. Per le caratteristiche costruttive si rimanda alle tavole grafiche allegate e alle schede tecniche. 2- Porte REI per protezione antincendio comparto montanti elettriche e quadri I vani destinati al contenimento dei montanti e dei quadri di piano saranno resi accessibili agli operatori di manutenzione tramite porte tagliafuoco REI 120. L’impresa aggiudicataria dovra’ provvedere alla fornitura in opera delle porte suddette rispettando le disposizioni di prevenzione incendi in materia di installazione di barriere passive contro gli incendi; a tal fine dovra’ essere rilasciata a cura dell’impresa la Certificazione di Conformita’ sia per le porte sia per la posa delle medesime in conformita’ alle istruzioni del costruttore. CAVI ELETTRICI Le tipologie più ricorrenti di cavi per bassa tensione che devono essere impiegati nelpresente appalto, sono le seguenti: Cavi uni/multipolari con conduttori di rame di tipo flessibile, isolamento e guaina in PVC, del tipo non propagante l'incendio a bassa emissione di gas corrosivi. Sigla: N1VV-K Norme di riferimento: Costruttive e di prova: CEI 20-14 Tabelle CEI - UNEL 35755 35756 - 35757 Non propagazione incendio: CEI 20-22 II Emissione di gas corrosivi: (HCl £ 22%): CEI 20-37 Cavi uni/multipolari con conduttori di rame *, isolamento in gomma e guaina in PVC, del tipo non propagante l’incendio a bassa emissione di gas corrosivi * U = conduttore a filo unico R = conduttore a corda rigida F = conduttore a corda flessibile Sigle: UG7(O)R 0,6/1 kV RG7(O)R 0,6/1 kV FG7(O)R 0,6/1 kV Norme di riferimento: Costruttive e di prova: CEI 20-13 Tabelle CEI - UNEL 35375 35376 - 35377 Non propagazione incendio: CEI 20-22 II Emissione di gas corrosivi (HCl £ 22%): CEI 20-37