Valorizzazione del giardino e delle serre di Villa Olmo

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 Serre del lago di Como: dalla conoscenza del patrimonio esistente un progetto per la riqualificazione delle serre di Villa Olmo e del loro giardino Valorizzazione del giardino e delle serre di Villa Olmo
Progetto promosso e finanziato da: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Como. Referente del Progetto: Fondazione Minoprio Arch. Manuela Strada, Dott. Piero Frangi. 1 Relazione parco Villa Olmo Sommario Premessa ........................................................................................................................................................... 3 Cenni storici ....................................................................................................................................................... 4 Il Giardino .......................................................................................................................................................... 6 Stato di fatto .................................................................................................................................................. 6 Censimento della vegetazione: schede di analisi ........................................................................................ 11 Progetto di riqualificazione ......................................................................................................................... 21 Le Serre ............................................................................................................................................................ 40 Stato di fatto ................................................................................................................................................ 40 Proposta di valorizzazione ........................................................................................................................... 42 2 Premessa Il complesso di villa Olmo si trova inserito nel progetto "Il Km della conoscenza" che prevede l'unione non solo ideale, ma anche fisica degli spazi di cultura che partendo dal centro espositivo di Villa Olmo, raggiungibile dal centro cittadino di Como percorrendo una gradevole passeggiata lungolago, arriva a Villa del Grumello per poi proseguire verso Villa Sucota. La realizzazione di tale percorso è attuabile mediante l’attraversamento della strada Regina con un ponte ciclo‐pedonale che dal giardino di Villa Olmo porta alle serre e permetta quindi la prosecuzione del percorso in sicurezza. Tale progetto, già avviato, permetterà il compimento di un programma di riqualificazione e rivalutazione complessiva delle ville storiche, che saranno connesse tra loro e con il centro della città di Como, e la realizzazione di un percorso di visita attrattivo a fini turistici. All’interno di questo programma di riqualificazione e valorizzazione, le serre storiche e la parte di parco di Villa Olmo isolato dall’intero complesso e attinente al complesso delle serre, sono coinvolte in un progetto che intende dare nuova funzionalità, vitalità e identità al giardino stesso. A partire dalla lettura storico‐culturale del complesso di villa, giardini e serre e sulla base delle considerazioni fin qui esposte Fondazione Minoprio, a fronte dell’esperienza maturata negli anni in questo campo, attraverso un progetto finanziato da CCIAA Como ha sviluppato un piano di riqualificazione delle serre e rifunzionalizzazione del giardino a fini turistici, per meglio integrarlo nei percorsi di visita alle architetture storiche del lago di Como, per renderlo parte integrante delle attività di villa Olmo. 3 Cenni storici Villa Olmo è una delle più celebri ville storiche comasche, di impianto neoclassico del XVIII secolo prospiciente il lago è espressione delle forme più elevate dell'architettura di fine settecento che hanno reso Como uno dei centri propulsori dell'Illuminismo in Italia. Il paesaggio in cui è inserita la Villa Olmo è tra i più pittoreschi al mondo e la sua posizione, affacciata sulle rive del lago ma prossima al centro abitato, rendono la villa ed il suo giardino estremamente interessante per lo sviluppo di piani e strategie di valorizzazione della storia, dell’arte e della cultura comasca e italiana. L'impianto complessivo della villa secondo un preciso sistema geometrico‐proporzionale conferisce all'insieme un equilibrio composto che si riflette nel parco di dimensioni contenute, costituito da giardino all'italiana davanti alla villa con aiuole regolari che conducono fino al lago, ed un giardino all'inglese con radure che si insinuano fra le macchie arboree oltre le quali si intravedono il lago e i monti sovrastanti. Proprio questa porzione di parco è stata interessata dalla modifica del tracciato della strada Regina che lo ha diviso in due parti, isolando il complesso delle serre inizialmente collegato al nucleo originario attraverso un ponte non più presente e sostituito da un nuovo ponte inaugurato nel 2012 in vetro e ferro. L’opera di costruzione di Villa Olmo e dell’annesso parco inizia alla fine del ‘700 per opera dell’architetto neoclassico Simone Cantoni su commissione della famiglia dei Marchesi Odeschalchi. Il nome del complesso deriva da un antico bosco di olmi dove, secondo la leggenda, sarebbe sorta la villa di Caninio Rufo e più tardi, nel 1136, un monastero di Umiliati chiamato Santa Maria di Vico. Sia il parco che la villa hanno subito nel corso degli anni delle modifiche, 4 anche profonde, che seguono in genere il cambio di proprietà del complesso stesso. Dopo la famiglia Odeschalchi divenne padrone della villa la famiglia dei Marchesi Raimondi, responsabile della nascita del giardino ad impianto paesistico all’inglese su progetto di Luigi Sada nel 1829. A partire dal 1880 il complesso passò alla famiglia dei Visconti di Modrone, che operarono importanti modifiche ad opera dell’architetto Emilio Alemagna, che nel 1883 decise che le due ali sporgenti sul piazzale antistante la villa, dovevano essere demolite con l'intenzione di far risaltare il palazzo con lo sfondo del giardino e della corte. Sempre su commissione del visconte fu eretto nel parco anche un tempietto neoclassico. Questo ulteriore intervento portò all’ampliamento ed al completamento della parte del parco retrostante la villa e costituita dal giardino all’inglese. Nel 1925, la villa Olmo e il suo giardino è stata ceduta al comune di Como che è tuttora il proprietario dell’intero complesso. Il giardino disegnato nell’800 presenta fin dalla sua originale realizzazione una notevole quantità di essenze arboree di pregio, talune anche monumentali. Diversamente dal giardino all’italiana antistante la villa, questa parte di giardino si compone di elementi di alto valore naturalistico, a partire dalle varietà arboree e arbustive, nei quali si inseriscono elementi artificiali quali grotte, ruscelli, tempietti, rovine e, successivamente, serre, secondo un impianto tipico del periodo storico in cui è stato realizzato. 5 Il Giardino Stato di fatto Allo stato attuale la parte di parco caratterizzata da un impianto paesistico all’inglese è divisa in due dalla strada statale Regina (oggi via Bellinzona e via per Cernobbio). La prima parte circonda villa Olmo, mentre la seconda parte si trova al di là della strada statale ed è caratterizzata dalla presenza delle serre ornamentali. Il parco è ricco di specie arboree e arbustive, anche esotiche e rare, che evidenziano l’interesse per il patrimonio vegetale e la volontà di formare vere e proprie collezioni botaniche che contraddistingue l’arte dei giardini nel corso del XIX secolo. In particolare la parte di giardino che si snoda dietro Villa Olmo presenta una notevole varietà botanica, in cui si possono identificare piante di grande pregio come cedri dell’atlante (Cedrus Atlantica) e cedri del libano (Cedrus Libani), lecci, un cipresso di nootka (Chamaecyparis Nootkatensis) e altre conifere che insieme a piante spoglianti di grande pregio, come un monumentale ippocastano e un faggio rosso (Fagus Sylvatica), realizzano un impianto ricco e diversificato nelle forme e nei cromatismi. La parte di parco dietro il faggio, che va in direzione di villa del Grumello, confina con un bosco e si presenta come una vasta area a prato coglionato. In prossimità dell’arrivo del ponte, si rileva una grande macchia di bambù. 6 Nella porzione di giardino rimasto di pertinenza di Villa Olmo, a seguito della divisione causata dalla costruzione della strada, non si ritrovano opere architettoniche particolari come invece si ritrovano nella parte di parco paesistico oggetto del presente progetto, collegata dal nuovo ponte che attraversa la strada regina, dove troviamo le antiche serre di ricovero delle essenze alloctone, le grotte adiacenti alla serra, caratteristiche di questo tipo di giardino, e alcune rovine. In questa porzione di giardino si possono trovare, oltre a una vasca di depurazione, piante di grande pregio, che negli anni hanno assunto dimensioni e portamenti caratteristici della specie tali da divenire piante monumentali e fondamentali capisaldi nella composizione del giardino. Tra questi i magnifici Platanus x acerifolia che accompagnano il visitatore dall’ingresso, il gruppo di tre splendidi cipressi calvi (Taxodium disticum), il maestoso Fagus sylvatica “Pendula” che chiude la prospettiva a nord della grande serra, un imponente esemplare di sequoia gigante (Sequoiadendron Giganteum). 7 Nell’area, nonostante le numerose fallanze testimoniate dai ceppi ancora visibili, si trovano molte altre specie di minor dimensione o interesse botanico, anche se va sottolineata certamente la presenza di numerosi ilex di grandi dimensione e, soprattutto si osserva una grande presenza di palme quali Chamaerops Excelsa. Si riconoscono nel parco elementi tipici dell’impianto ottocentesco come i cordoli in rocailles, ossia componenti che denotando un linguaggio architettonico che ha il suo riferimento nel gusto eclettico‐floreale assai diffuso tra la seconda metà del XIX secolo e gli inizi del XX secolo. La decorazione a rocaille, eseguita con pietre, rocce e conchiglie, è qui usata anche come abbellimento di grotte ricavate ai lati della grande serra e lungo le scale che portano al piano della grande serra. 8 In generale le componenti vegetali del giardino si presentano in buono o al più discreto stato vegetativo, in cui è sufficiente effettuare delle potature del secco e togliere l’edera dai tronchi delle piante per ripristinare le condizioni ottimali. Tuttavia occorre evidenziare alcuni esemplari che presentano problemi strutturali e compromessa stabilità, che ne richiedono la messa in sicurezza. Lo stato di conservazione dei viali rimasti appare appena sufficiente ma rimangono comunque alcune delle visuali paesistiche tanto ricercate dai progettisti dell’epoca. La manutenzione dell’area di parco adiacente alla villa appare buona mentre insufficiente è lo stato di manutenzione e di conservazione della zona delle serre. Qui il disegno originale del giardino appare compromesso soprattutto dalla mancanza delle relazioni con la parte del giardino adiacente la Villa, dalla realizzazione di strutture moderne, come il depuratore, e dalla manutenzione che sembra non aver tenuto conto della storicità e dell‘importanza del sito. Costituiscono elementi di alterazione di grande impatto le costruzioni residenziali sorte all’intorno, che modificano fortemente la struttura delle viste verso il paesaggio. 9 Tuttavia la complessità del disegno compositivo e il buon livello di conservazione dell’impianto storico, la ricchezza del patrimonio vegetale e il notevole interesse dei caratteri architettonici e materici, sono certamente elementi di notevole valore, da conservare e valorizzare nell’ambito di una riqualificazione complessiva, che deve anche ri‐funzionalizzare il complesso delle serre e prevedere modalità di fruizione e gestione per il pubblico, anche a fini turistici ed educativi. E’ certamente di grande importanza mostrare una particolare cautela nel definire i criteri e le modalità d’uso della destinazione pubblica del complesso: il parco e il complesso delle serre richiedono interventi di manutenzione e gestione che sappiano valorizzare i caratteri tipologici, architettonici e materici del sito, senza che questo rischi di perdere la sua identità ed il suo alto valore storico. 10 Censimento della vegetazione: schede di analisi Ø Ø N. Genere e specie chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
10637 Aesculus hippocastanum 10638 1 3936 3937 2 3 4 5 6 7 8 Chamaerops excelsa Fraxinus excelsior Chamaerops excelsa Chamaerops excelsa Chamaerops excelsa Chamaerops excelsa Chamaerops excelsa Chamaerops excelsa Chamaerops excelsa Chamaerops excelsa Malus spp 6 0 4 2 1 1 1 2 2 2 2 1 1 1 3 2 2 2 1 1 1 1 2 1 1 problemi giudizio pianta inclinata, vicina a manufatti, radici affioranti con ferite, tronco capitozzato policormico, branche ferite con carie, chioma ridotta, sbilanciata, parassiti pessimo stato vegetativo crescita all'interno di un ottimo stato manuffatto di pietra che ricopre il vegetativo colletto della pianta da abbattere sviluppo pianta addossata ad un muro sviluppo pianta addossata ad un muro sviluppo pianta addossata ad un muro, da seme sviluppo pianta addossata ad un muro, da seme sviluppo pianta addossata ad un muro, da seme sviluppo pianta addossata ad un muro, da seme sviluppo pianta addossata ad un muro da seme radici emergenti sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo 11 N. Genere e specie 10646 Ilex aquifolium 2 Chamaerops excelsa 1 2 Chamaerops excelsa 2 11 2 Chamaerops excelsa 10 4 9 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
1 2 problemi radici emergenti, attività pollonifera giudizio ottimo stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo Inclinata sufficiente stato vegetativo 1 10640 Aesculus hippocastanum 10639 10641 10644 10645 Carpinus betulus 3613 3614 Cedrus deodara 2 20 2 5 5 sufficiente stato vegetativo pessimo stato vegetativo sufficiente stato vegetativo chioma senza punta, sviluppo pollonifero basale sufficiente stato vegetativo chioma senza punta radici strozzate, presenza zona necrotiche, pianta inclinata a causa della "concorrenza" dei tigli sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo presenza di carpofori al colletto, edera lungo il tronco 4 ecc. capitozzature, chioma ridotta a bandiera e senza punta 4 sufficiente stato vegetativo 10 2 2 8 Platanus acerifolia 3 3 5 Pianta inclinata,radici emergenti, ferite con carie ed ecc. capitozzature su branche e rami Tilia Cordata 2 3 Ferite con carie sul tronco, ecc. capitozzatura ferite con carie su branche e rami, sufficiente capitozzatura rami, chioma senza stato punta vegetativo 3 7 2 10643 2 4 Tilia cordata 3 2 7 Fraxinus excelsior 3 5 10642 Carpinus betulus 7 Carpinus betulus sufficiente stato vegetativo presenta zone necrotiche secche 12 N. Genere e specie 3928 Cedrus deodara 3930 6 Platanus acerifolia 12 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
15 Ilex aquifolium 3927 13 Malus spp 3627 Platanus acerifolia 3926 Platanus acerifolia 14 Ilex aquifolium 3977 Ilex aquifolium 3882 Picea abies 4 4 2.5 ceppai 12 4 6 4 4 2 1 4 1 4 1 2 4 giudizio edera lungo il tronco,ecc. capitozzature delle branche, chioma a bandiera senza punta, sbilanciata a causa della mancaza di un terzo esemplare che chiuda la forma. pessimo stato vegetativo 12 4 Quercus robur 3 problemi presenta radici strozzanti,chioma ridotta, ampie zone di "secco"; prevedere indagine fitopatologica sufficiente stato vegetativo biforcato alla base del tronco ottimo stato vegetativo 3 1 3 2 2 presenta zone di "secco", posizionato troppo a ridosso di un platano sufficiente stato vegetativo pessimo stato vegetativo biforcato alla base del tronco già abbattuto presenza carpofori, chioma ridott,prevedere indagine fitopatologica sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo presenza di edera, posizione sottochioma del platano sufficiente stato vegetativo posizione sottochioma del platano
sufficiente stato vegetativo 2 3881 Picea abies 5 5 sufficiente stato vegetativo 3 4009 Pinus nigra 8 5 3 pianta inclinata con il fusto "filato" sufficiente stato vegetativo 13 N. Genere e specie 4011 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
Pinus nigra 8 5 problemi giudizio sufficiente stato vegetativo 3 fusto "filato", biforcato a 15 Mt 15 Ilex aquifolium 3651 4024 3658 3659 3665 3.5 3 2 Chamaecyparis lawsoniana 3672 Chamaecyparis lawsoniana 3671 3 ceppai
a 5 Cedrus atlantica “Glauca” 3 8 4 Cedrus atlantica “Glauca” 2 8 2 Cedrus Deodara 2 2 Chamaecyparis lawsoniana 2 ? 2 Chamaecyparis lawsoniana 4026 1 4 1 Picea (abies?) 3 3 4 Ilex aquifolium 2 6 6 Cedrus Deodara 16 4 3628 2 2 Chamaecyparis lawsoniana 4059 4 2 2 tronco biforcato dalla base ottimo stato vegetativo sufficiente stato vegetativo chioma ridotta, presenta zone di "secco" ottimo stato vegetativo presenta zone di "secco", presenza di chamaerops excelsa da seme addossata sufficiente stato vegetativo tronco biforcato a 2.5 Mt, radici sufficiente affioranti, presenta zone di stato "secco",posizionata molto vicino a vegetativo pianta N 4023 radici affioranti, presenta zone di "secco",crea "macchi" unica conpianta N 4026 sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo presenta zone di "secco" tronco con codominanza ottimo stato vegetativo già abbattuto pessimo stato vegetativo chioma senza punta, presenta zone di secco ecc. capitozzature branche, presenta chioma ridotta,a bandiera e senza punta, estese aree necrotiche; da abbattere pessimo stato vegetativo ecc. capitozzature branche e chioma senza punta, presenta estese aree necrotiche pessimo stato vegetativo 14 N. Genere e specie 3705 Sequoiadendron giganteum Picea pungens Ilex aquifolium 4 3 3855 11 Pinus strobus 5 4 2 18 7 5 Abies nordmanniana 4072 3649 7 Chamaecyparis lawsoniana (4 tronchi) 17 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
3 1 2 giudizio scarsa presenza di zone di "secco" sufficiente stato vegetativo 2 4 problemi presenza carpofori alla base, chioma unica per i quattro "tronchi", analisi per scelta abbattimento 2 2 pessimo stato vegetativo sufficiente stato vegetativo tronco policormico presenza di zone a secco ottimo stato vegetativo 5 fusti tronco policormico Ø 10 cm ottimo stato vegetativo sufficiente stato vegetativo 2 3856 Pinus strobus 5 2 sufficiente stato vegetativo 2 3860 Pinus strobus 5 4 sufficiente stato vegetativo 2 3859 Pinus strobus 3858 Picea excelsia 5 2 2 2 pessimo stato vegetativo da abbattere sufficiente stato vegetativo 2 3862 Pseudotsuga douglasii 5 3 sufficiente stato vegetativo 2 3864 Picea exclesa 5 4 3 sufficiente stato vegetativo 15 N. Genere e specie 3861 Picea excelsa 5 Cupressus sempervirens 20 2 2 2 4 3899 Aesculus hippocastanum 2 19 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
5 Picea excelsa 3 2 2 21 Picea excelsa 2 2 giudizio sufficiente stato vegetativo tronco filato, chioma ridotta pessimo stato vegetativo presenza di edera, pianta da abbattere pianta inclinata, presenza di tumori sulle parti legnose, corteccia inclusa, pianta da abbattere problemi pessimo stato vegetativo pessimo stato vegetativo chioma ridotta,pianta da abbattere pessimo stato vegetativo pianta da abbattere 22 Corylus avellana 3693 23 2 2 3 1 Picea spp 3 Fagus sylvatica "Pendula" 3715 9 3 5 9 Fagus sylvatica "Pendula" 3713 3 15 Fagus sylvatica "Pendula" 3712 5 3 15 Taxodium distichum 5 15 Taxodium distichum 1 3695 8 Taxodium distichum 3694 1 3 3 3 1 tronco policormico ottimo stato vegetativo sufficiente stato vegetativo presenza di zone di "secco" sufficiente stato vegetativo presenza di zone di "secco" sufficiente stato vegetativo presenza di zone di "secco" ottimo stato vegetativo ottimo stato vegetativo posizione inadatta, presenza di manufatti vicini,branche e tronco ecc. capitozzati, chioma ridotta e sbilanciata, pianta da abbattere sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo da abbattere 16 N. Genere e specie 3745 Taxus baccata 3746 3 sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo tronco policormico, parti secche sufficiente su branche, presenza di stato popolamento infestante di bambù vegetativo e aucuba scarsa distanza d'impianto,presenza di popolamento infestante di bambù
2 sufficiente stato vegetativo tronco presenta ferite con carie, forte codominanza, presenza di popolamento infestante di bambù
2 presenza di popolamento infestante di bambù 2 3 8 sufficiente stato vegetativo presenza di popolamento infestante di bambù 2 3 2 Cedrus deodara scarsa distanza di impianto, ferita con carie e cancri corticali sul tronco e presenza di corteccia inclusa sulle branche 2 3 8 Cedrus deodara 3720 sufficiente stato vegetativo scarsa distanza di impianto, ferita con carie e cancri corticali sul tronco e presenza di corteccia inclusa sulle branche 2 2 10 Chamaecyparis lawsoniana 3724 scarsa distanza di impianto, ferita con carie e cancri corticali sul tronco e presenza di corteccia inclusa sulle branche 2 2 5 Quercus rubra 3723 sufficiente stato vegetativo presenza di manufatti vicini,presenza di ferite con carie su branche e tronco , chioma a bandiera 2 3 5 Chamaecyparis lawsoniana 3725 giudizio presenza di manufatti vicini,presenza di ferite con carie su branche e tronco , chioma a bandiera 2 3 5 Chamaecyparis lawsoniana 3727 problemi 3 3 5 Acer saccharinum 2 2 5 Acer saccharinum 3714 2 4 Acer saccharinum 3730 3729 4 Taxus baccata 3728 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
sufficiente stato vegetativo scarsa distanza d'impianto,presenza di popolamento infestante di bambù
sufficiente stato vegetativo 17 N. Genere e specie 3719 Cedrus deodara 3718 1 pessimo stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo presenza di edera sul tronco, manufatti vicini sufficiente stato vegetativo tronco policormico, parassiti sulla chioma (cocciniglia Ceroplaste) sufficiente stato vegetativo tronco policormico, parassiti sulla chioma (cocciniglia Ceroplaste) pessimo stato vegetativo pianta da abbattere 2 sufficiente stato vegetativo 2 tronco policormico,circonadato da popolamento di alloro 2 1 3 pianta da abbattere 2 2 1 Prunus spp sufficiente stato vegetativo presenza di ferite con carie, tronco policormico 2 2 4 Chamaerops excelsa 25 scarsa distanza d'impianto, tronco sufficiente policormicopresenza di stato popolamento infestante di bambù vegetativo 2 3 4 Laurus nobilis 3904 sufficiente stato vegetativo scarsa distanza d'impianto,presenza di popolamento infestante di bambù
2 2 4 Laurus Nobilis 3817 scarsa distanza d'impianto,presenza di popolamento infestante di bambù
2 2 2 Diospyros virginiana 3816 sufficiente stato vegetativo 2 2 4 Chamaerops excelsa 3966 scarsa distanza d'impianto,presenza di popolamento infestante di bambù
2 4 Taxus baccata 24 giudizio 2 4 10 Fagus spp. 3812 problemi 2 4 8 Acer saccharinum 2 4 8 Cedrus deodara 3722 3 8 Cedrus deodara 3721 3711 8 Cedrus deodara 3717 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
sufficiente stato vegetativo gruppo 18 N. Genere e specie 3830 Taxus baccata 3704 Chamaerops excelsa 3703 2 Chamaerops excelsa 1 2 1 1 1 sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo sufficiente stato vegetativo 2 giudizio 2 problemi 3 3 Chamaerops excelsa 2 3710 10 Ø Ø chioma altezza fusto (Mt) (Mt) (Mt)
sufficiente stato vegetativo 19 20 Progetto di riqualificazione Per lo studio di riqualificazione della porzione di giardino di Villa Olmo di pertinenza delle serre si è tenuto conto dei caratteri paesistici e architettonici del sito, dello stato di conservazione e delle potenzialità riscontrate e si sono individuate le criticità e le componenti da valorizzare e promuovere attraverso l’attuazione di un piano di manutenzione straordinaria volto al controllo dei costi di manutenzione ordinaria e la rifunzionalizzazione dell‘intero complesso. Lo sviluppo del progetto si potrà, inoltre, integrare in un più ampio progetto di riqualificazione e valorizzazione del verde storico delle ville sul lago connesse nel progetto del chilometro della conoscenza e al centro della città di Como. L’obiettivo del progetto è la conservazione e valorizzazione del giardino, al fine di ristabilirne il ruolo di parco storico inserito nel complesso sistema paesistico tipico del lago di Como con ricadute di tipo culturale ‐ ambientale – ecologico e il miglioramento della fruibilità da parte del pubblico, anche implementando i percorsi museali di Villa Olmo. 21 Nel parco pubblico i percorsi possono essere resi accessibili ai portatori di handicap nel rispetto del disegno storico. Con questa attenzione si deve intervenire per mettere in sicurezza le parti del parco maggiormente degradate per garantire l’accessibilità e la possibilità di visita, ma al tempo stesso ci si pone l’obiettivo di conservare l’impianto architettonico e paesistico storico del giardino. Si indica, quindi, la necessità di manutenzione straordinaria con rifacimento del manto con materiali compatibili con quelli storicamente impiegati, nel rispetto dei percorsi presenti e con l’integrazione dei materiali storici ancora conservati. Occorre inoltre ridefinire i cordoli in roccaille in parte persi e definirli liberandoli dalla vegetazione. Avendo riscontrato una generale carenza di elementi di arredo si propone la posa di nuove panchine nei luoghi più suggestivi del giardino, inserendole in luoghi idonei alla sosta, o in prossimità di punti con viste significative verso il panorama o ancora lungo il percorso principale favorendo l‘integrazione e la riunificazione del giardino. Le panchine potranno essere del tipo presente nel giardino annesso a Villa Olmo, riunificando idealmente le due parti. Dovrà essere inoltre previsto l’inserimento di cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti, lungo i percorsi principali e nelle aree di sosta mostrando una particolare attenzione affinché tali elementi non risultino invasivi, ma per materiali, forme e posizione si integrino nel parco. Il parco, come già evidenziato, presenta notevoli elementi di pregio ed un’elevata ricchezza varietale, pertanto si suggerisce la realizzazione di percorsi educativi legati ad attività di indirizzo ambientale con lo scopo di aumentare la fruibilità del parco e dar conoscenza delle piante e degli ambienti storici del sito in continuità con il giardino annesso alla villa, riferendosi sia al pubblico adulto che ai più piccoli. A supporto dell’attività didattica si possono individuare esemplari arborei di particolare valore botanico‐architettonico e storico‐ornamentale da sottoporre a specifica cartellinatura, rispettando il codice internazionale di nomenclatura, con una grafica che faciliti la lettura e con indicazioni utili per lo sviluppo di laboratori didattici e percorsi di riconoscimento botanico. Durante le operazioni di analisi e aggiornamento del rilievo botanico si è evidenziata la presenza di vegetazione spontanea infestante e la presenza di piante degradate, nella parte del giardino compressa dietro la grande serra e nelle parti più a monte, al contrario di quanto si rileva nella porzione di giardino adiacente Villa Olmo, che appare meglio mantenuta. La mancata sostituzione degli individui arborei che presentano oggi gravi problemi 22 fitopatologici, potrebbero alterare in pochi anni e in modo quasi irreversibile la qualità dell’architettura oltre che l’ambiente del giardino. In questo senso occorre dedicare particolare attenzione al mantenimento ed eventualmente al reintegro degli esemplari facenti parte di collezioni botaniche, che devono essere sostituiti con specie di pregio e con una particolare attenzione rivolta alla storicità e al valore dell’impianto, evitando piantumazioni errate per specie impiegate o per collocazione degli individui arborei, l’impoverimento delle varietà botaniche presenti nel sito, potature eccessive o errate, che potrebbero trasformare il giardino storico in una composizione vegetale impoverita e banale. Come si è visto la vegetazione arborea presente non mostra, in generale, gravi segni di deperimento, tuttavia è necessario intervenire per sanare situazioni che risultano compromesse. Alcuni esemplari presenti, infatti, mostrano evidenti segni di sofferenza e necessitano di intereventi di potatura del secco e di rimozione della presenza di edera sul tronco. In particolare occorre sottolineare il problema della presenza del bambù che cresce lungo la scarpata prima dell’arrivo del ponte che tende ad invadere tutta l'area circostante. Occorrerà procedere al diserbo utilizzando un prodotto ad azione ormonica‐sistemica, in grado cioè di devitalizzare anche i potenti rizomi di cui sono dotate queste piante, badando bene di irrorare accuratamente la chioma del bambù. Tali interventi andranno fatti durante la stagione vegetativa. In linea generale, come si è già detto, il parco presenta una tale varietà di esemplari arborei presenti che già può essere considerato un parco botanico di pregio: la conservazione ed eventualmente la ricomposizione/integrazione di tale varietà dovrebbe essere l’obiettivo primo da perseguire intervenendo sul parco, sia sull’impianto arboreo che su quello arbustivo. A fronte di ulteriori abbattimenti arborei motivati da cause fitopatologiche sarà opportuno intervenire con risarcimenti ambientali, con impianti arborei tali da garantire un’elevata varietà colturale, introducendo esemplari insoliti e rari al fine di incrementare il valore botanico del parco, ma al contempo compatibili con i caratteri storici del sito. La scelta degli esemplari da introdurre dovrà quindi essere ponderata di volta in volta, avendo sempre l’obiettivo di mantenere la varietà colturale, anche preferendo cultivar e varietà di nuova diffusione, di genere e specie precedentemente già coltivati all’interno del parco. I risarcimenti, infine, non dovranno riguardare obbligatoriamente il genere e la specie oggetto di abbattimento, né tantomeno dovranno essere effettuate piantumazioni sul luogo del recente espianto, potranno invece essere inseriti esemplari a ricostituzione o accrescimento di altri gruppi presenti nel parco, compatibilmente con i caratteri 23 architettonici e percettivi del sito, secondo le indicazioni di progetto che di volta in volta dovranno essere predisposte, sempre con l’obiettivo di conservare e valorizzare il disegno dell’impianto storico, in particolare i maggiori interventi di messa a dimora di vegetazione si concentrano lungo il margine con la strada regina, in particolare a mascherare le strutture accessorie della strada. Per esempio è consigliabile l’inserimento di una grande pianta, ad esempio una Sequoia sempervirens, davanti alle serre in prossimità della strada che divide il parco con il giardino di Villa Olmo, per mascherare un cartello stradale sovradimensionato, che danneggia l’estetica della visuale. NOME LATINO / CARATTERISTICHE VOLGARE FOTO Sequoia sempervirens Albero coni colonnare con rami orizzontali o curvati verso il basso e la corteccia marrone‐ rossa spessa, che si fessura, morbida, con getti inizialmente verdi successivamente marroni‐ rossi, e le basi delle foglie decorrenti. Le foglie verde scuro, dure, lineari, molto appuntite, lunghe 2 cm, di colore bianco argenteo sulla pagina inferiore, sono distiche. Sui rami molto robusti le foglie sono squamose. I coni sono globosi‐ cilindrici: quelli femminili, terminali, verdi, lunghi 3 cm, maturano durante il loro primo autunno; i coni maschili, terminali o ascellari, piccoli, verde brunastro, sono lunghi fino a 4 mm. Rustica Altezza: fino a 112 m, ma più comunemente 20‐ 30 m Larghezza: 6 – 9 m Origine: USA (coste della California e dell’Oregon) 24 A livello arbustivo non si rileva una ricca varietà colturale, a riproporre la varietà floristica che un tempo caratterizzava il parco, al fine di renderlo nuovamente interessante anche per eventuali percorsi di visita, si propone la realizzazione di una collezione di piante arbustive soprattutto da fiore, tutte cartellinate con precisione, rispettando il codice internazionale di nomenclatura, con una grafica semplice e leggibile. Lungo il percorso perimetrale verso villa Olmo, laddove si sono concentrati gli abbattimenti arborei maggiori con conseguente perdita di valore del sentiero, si inseriscono degli arbusti, per lo più sempreverdi, per realizzare una barriera arboreo/ arbustiva di sicurezza. Attraverso l’inserimento di questa barriera si intende aumentare il valore estetico della vegetazione presente, inserendo piante con fioriture anche appariscenti che possano inserirsi nel contesto, senza alterarlo. NOME LATINO/VOLGARE Aralia japonica Hydrangea macrophylla / Ortensia in varietà Hydrangea quercifolia / Ortensia in varietà CARATTERISTICHE IMMAGINI Arbusto sempreverde espanso, spollonante, arrotondato, con spessi rami di foglie glabre, aventi da 7 a 11 lobi, dentate, verde scuro, lunghe 15‐ 4 cm. In autunno produce fiori a 5 petali, bianco crema, larghi 6 mm, in ombrelle composte ramificate a picciolo lungo, larghe 2,5‐ 4 cm, seguiti da frutti neri sferici. Quasi rustica Altezza: 1,5‐ 4 m Larghezza: 1,5‐ 4 m Origine: Corea del Sud, Giappone Arbusto deciduo, arrotondato, con foglie ampiamente ovate, grossolanamente dentate, lucide, verde cupo, lunghe fino a 20 cm. A metà e fine estate porta corimbi appiattiti, larghi 15/20 cm, di pochi fiori sterili, rosa e numerosi fiori fertili, blu o rosa. Rustica Altezza: 2 m Largezza: 2,5 m Origine: Giappone. Arbusto deciduo, arrotondato, con foglie lobate, rugose sul lato superiore, di colore verde brillante, al rosso scuro in autunno. Infiorescenza di colore bianca da luglio a settembre. Rustica Altezza: 2 m Largezza: 2,5 m Origine: Giappone. 25 NOME LATINO/VOLGARE CARATTERISTICHE IMMAGINI Hydrangea sargentiana / Arbusto deciduo, arrotondato, con fogliame verde opaco vellutato, preferisce l’esposizione Mezzombra – Ombra. A luglio – settembre fiorisce con larghi fiori di colore lilla e rosa al centro Rustica Altezza: 2 m Largezza: 2,5 m Origine: Giappone. Arbusto cespuglioso con foglie ovate o ovali, lunghe 2,5‐ 6 cm. A tardo inverno o inizio primavera porta fitte cime di 3‐6 fiori bianchi radiati, con dolce profumo, larghi 2 cm. Quasi rustica Origine: Cina, Birmania, Giappone Ortensia in varietà Loropetalum chinense Ligustrum japonicum Arbusto sempreverde, fitto ed eretto, con foglie ovate, lucenti, verde molto scuro, lunghe fino a 10 cm. Da metà estate a inizio autunno compaiono fiori bianchi, raccolti in pannocchie lunghe fino a 15 cm; seguono frutti ovoidali‐ oblunghi, neri. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 2,5 m Origine: Cina sett., Corea, Giappone Tale barriera può essere riproposta anche in prossimità della vasca di depurazione, in modo da mascherare e mitigare l’impatto della vasca lungo il percorso principale, lasciando al contempo una possibilità di affaccio e visibilità verso nord, dove si intende ripristinare il percorso che dalla serra gira intorno al manufatto. Infatti, in relazione all’aumento della varietà floristica e al maggior valore dell’area, si intende intervenire inserendo nella vasca di depurazione ad oggi non utilizzata, una piccola collezione di piante acquatiche. Si tratta di piante radicate emergenti (Elofite), utilizzate per la fitodepurazione e a scopo ornamentale. Di norma le piante elofite sono utilizzate nei sistemi a flusso sommerso, dove il livello dell’acqua non è mai esposto al contatto diretto con l’atmosfera, ma si mantiene sempre 5‐ 10 cm al di sotto della zona di contatto suolo‐ atmosfera. Per questo, questi tipi di impianti occupano superfici contenute e si presentano come bacini impermeabilizzanti in modo naturale o atropico, su cui poggia un substrato inerte destinato alla piantumazione di macrofite radicate emergenti. In seguito alla riqualificazione della vasca di depurazione, il percorso che la circonda viene avvicinato fino ad affiancarsi, per assicurare una visuale sulle collezioni acquatiche. 26 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE IMMAGINI Carex elata Iris pseudacorus / Giaggiolo acquatico Juncus effusus/ Giunco comune Nymphaea spp. Pianta acquatica che popola le acque stagnanti e le rive dei fiumi. L´aspetto è quello di un cespuglio con lunghe foglie filiformi di un bel verde brillante; nel periodo primaverile l´infiorescenza di piccoli fiori bruni si erge su lunghi steli a sezione triangolare. Vive sia in prossimità di corsi d´acqua sia parzialmente immerse, può anche essere coltivata in vasi molto grandi dato che adulta può raggiungere i 50 centimetri di diametro. Altezza: 40‐ 50 cm Larghezza: 40‐ 50 cm Origine: Europa, Asia centrale È una pianta erbacea perenne, con foglie erette lunghe fino a 90 cm e larghe 3 cm. I fiori, raccolti in un'infiorescenza che termina con un fiore apicale, sono giallo brillante, con la tipica forma da Iris. Fiorisce da Aprile a Giugno. Altezza: 1‐ 1,5 m Impianto: Fitodepurazione a flusso subsuperficiale orizzontale Profondità di impianto dal pelo dell'acqua: fino a 40 cm Pianta acquatica molto comune, lo si trova anche in Italia nei pressi dei corsi d´acqua, paludi e in generale in zone dove il terreno è costantemente umido. Forma cespugli con lunghi steli privi di foglie e un apparato radicale molto sviluppato e robusto. L´infiorescenza che si sviluppa da metà primavera fino a settembre sboccia sulla sommità dei fusti con fiori a ventaglio di color verde tendente al bruno. Particolarmente resistente al freddo, predilige la luce diretta del sole e può essere messo a dimora sia completamente sommerso sia sulle rive a mantenendo il livello dell´acqua qualche centimetro sopra il rizoma. Altezza: 1,5 m Idrofita con foglie sommerse triangolari o sagittate di colore verde‐rossastro (bruno) non omogeneo con maculature e/o striature rosse, incise alla base le foglie galleggianti, mentre quelle sommerse sono rotondeggianti e più grandi. Può essere semplicemente adagiata ma anche piantata nel fondo dove le radici delle piante acclimatate si diffondono velocemente. Si consiglia di collocarla nella zona centrale dell’acquario, la competizione con le piante confinanti può, infatti, limitarne notevolmente lo sviluppo. 27 Particolare attenzione si è rivolta alle parti a prato, infatti, dove non si rende necessario la predisposizione di prati rasati, questi possono essere sostituiti da prati fioriti, che non necessitano di particolari cure e una manutenzione ridotta a 1/2 tagli annui per permetterne la continua rifioritura. La ridotta manutenzione a regime, a fronte di una attenta semina e manutenzione del primo anno, garantisce una continua fioritura che certamente potrà dare valore all’area, garantendo una varietà di fioriture e di colori interessanti in diversi periodi dell’anno. Nell’anno della semina: in base alla presenza di malerbe sarà necessario effettuare un taglio di pulizia, mentre a partire dal secondo anno occorre sfalciare il prato da 1 a 2 volte in base alla crescita tra giugno e settembre e rimuovere i residui dello sfalcio, frequenze di taglio maggiori porteranno alla perdita delle specie da fioritura. Il tipo di prato proposto è composto da piante perenni da fiore e graminacee, che formano un tappeto piuttosto alto (70‐80 cm) e variopinto non calpestabile, adatto per questo tipo di terreni. Le specie presenti sono più di 20: Arrhenatherum Elatius, Bromus Erectus, Dactylis Glomerata, Festuca Ovina Duriuscula, Festuca Rubra, Trisetum Flavescens, Antyllis Vulneraria, Trifolium Pratense, Achillea Millefolium, Centaura Scabiosa, Crysanthemum Leucantemum, Daucus Carota, Dianthus Carthusianorum, Echium Vulgare, Galium Verum, Hypericum Perforatum, Salvia Pratensisi, Saponariq Officinalis, Scabiosa Columbaria, Silene Nutans, Silene Vulgaris, Antoxantum Odoratum, Festuca Ovina Ovina, Aquilegia Atrata, Papaver Rhoeas. Tali prati dovranno essere intervallati da altri con maggiori esigenze, laddove si presume una maggiore attività, come nelle vicinanze delle serre e lungo il percorso principale. Le altre parti a prato esistenti dovranno semplicemente essere ripristinate con opportune lavorazioni agronomiche, mentre i sottoboschi dovranno essere valorizzati e integrati con vegetazione tappezzante ed eventualmente con bulbi rustici che non necessitano il reintegro annuale, ma sono capaci di diffondersi autonomamente. Per quanto riguarda la vegetazione tappezzante si tratterà di erbacee perenni da sottochioma e bulbose da bordura o sottochioma luminosi. La sistemazione delle parti sottobosco e sottochiome alle essenze arboree di maggiore dimensione e pregio potrà riguardare l’intero giardino di pertinenza delle serre di Villa Olmo, in particolare si sottolinea la necessità di riqualificare la parte boscata più a nord, che si estende in prossimità del retro della serra grande. 28 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE IMMAGINI Acanthus mollis/ Acanto Aegopodium podagraria Alchemilla mollis Aquilegia vulgaris/ Aquilegia comune Pianta erbacea o arbustiva con grandi foglie lobate pennato‐partite, dal margine dentato, molto eleganti, lunghe fino a 80 cm, di colore verde‐scuro, lucide sulla pagina superiore, con fiori dalla corolla bianco‐rosea, riuniti in lunghe infiorescenze a spiga alte oltre 1 m, che da maggio a luglio si ergono sopra il fogliame. Rustica Altezza: 1,5 m Larghezza: 90 cm Origine: Europa sudocc., Africa nordocc. Perenne tappezzante con foglie ternate o biternate, dentate, verde cupo, lunghe 10‐ 20 cm, marginate e spruzzate di bianco crema. Porta ombrelle piatte, larghe 2‐ 6 cm, di fiori bianco crema ad inizio estate. Rustica Altezza:30‐ 60 cm Perenne cespi tosa, con foglie arrotondate, poco profondamente da 9‐ a 11‐ lobate, dentate, con fitto tomento morbido, di colore verde chiaro, lunghe fino a 15 cm. Da inizio estate a inizio autunno produce cime lasse di minuscoli fiori color giallo verdastro. Tollera la siccità. Ottima come tappezzante e per fornire fiori recisi. Rustica Altezza: 60 cm Larghezza: 75 cm Origine: Carpazi orient., Caucaso, Turchia Perenne eretta resistente con foglie biternate, la cui pagina superiore è di colore verde, quella inferiore è glauca, divise in foglioline lobate lunghe 1‐4 cm. A tarda primavera e inizio estate molti steli ramificati e rigidi portano racemi frondosi, terminali di 5‐15 fiori da ricurvi a orizzontali con corti speroni uncinati lunghi fino a 2 cm, con colori che variano dal viola scuro al blu al rosa fino al bianco. Rustica Altezza: 90 cm Larghezza: 45 cm Origine: Europa 29 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Lamium maculatum Perenne rizomatosa e stolonifera a crescita Vinca Major/ Pervinca maggiore Vinca Minor/ Pervina minore IMMAGINI bassa, tappezzante, con steli prostrati e ascendenti che portano foglie triangolari‐ ovate, dentate, opache, di colore verde, lunghe 2‐ 8 cm, cordate alla base, spesso maculate o con chiazze bianco argentee o rosa. In estate produce spighe di fiori rosso porpora, a volte bianchi o rosa, lunghi fino a 2 cm. Rustica Altezza: 20 cm Larghezza: 1 m Origine: Europa, Africa sett., Asia occ.
Piante sempreverdi, erbacee o arbustive, a portamento strisciante o eretto, che formano dei delicati fiori che sbocciano ininterrottamente dalla primavera all'autunno a seconda della specie. I fiori sono tubolari formati da 5 lobi tondeggianti o allungati di colore variabile a seconda delle specie e delle varietà. Le foglie sono lanceolate‐ ovali, di un verde intenso e lucido. Esistono diverse varietà tra le quali ricordiamo: la Vinca major varietà Alba con i fiori bianchi; la Vinca major varietà elegantissima con i fiori color azzurro‐porpora e foglie screziate di bianco. Rustica Altezza: 30‐ 40 cm Larghezza: fino a 1 m Origine: Europa
Appartiene alla famiglia delle Apocynaceae ed è una liana erbacea perenne tipica del sottobosco, dove forma estesi tappeti sempreverdi, ma comune anche lungo i bordi delle strade. Ha un portamento strisciante e tappezzante. I fiori compaiono tra marzo e maggio, con una possibile seconda fioritura in autunno e sono caratterizzati da un colore azzurro‐violetto, denominato appunto blu‐pervinca. I fiori sbocciano su peduncoli di 1 ‐ 1,5 cm all'ascella di corti rametti ascendenti. La corolla è composta da 5 petali di un inconfondibile colore blu pervinca con l'apice troncato obliquamente. Rustica Altezza: 10‐ 15 cm Origine: Europa centrale e meridionale 30 Al fine di allungare il periodo di fioritura, introducendo macchie di colore, soprattutto sottochiome, si consiglia l’introduzione di piante bulbose nelle parti di parco dove vi è maggiore necessità. NOME LATINO/VOLGARE Allium ursinum Camassia auamash Chionodoxa luciliae Convallaria majalis / Mughetto CARATTERISTICHE IMMAGINI Bulbosa perenne con bulbo sottile e solo 2 foglie leggermente pelose sulla pagina inferiore, da ovate‐ lanceolate a ovate, lunghe fino a 25 cm e larghe 3‐ 9 cm. Da metà a fine primavera porta infiorescenze ombrelliformi larghe 3‐ 6 cm, di 6‐ 20 fiori bianchi con petali lanceolati di 7‐ 10 mm. Rustica Altezza: 20‐ 40 cm Larghezza: 20 cm Origine: Europa, Asia Bulbosa perenne con foglie lineari lunghe 20‐ 50 cm. A fine primavera porta racemi lunghi fino a 30 cm, di fiori a forma di coppa profonda, blu brillante, larghi 3‐ 5 cm. Forma rapidamente larghi cespi e si naturalizza facilmente nell’erba, richiede suoli umidi. Quasi rustica Altezza: 20‐ 80 cm Larghezza: 5 cm Origine: Canada, USA
Perenne bulbosa con foglie spesso ricurve, lunghe 7‐ 20 cm. A inizio primavera sviluppa racemi composti da un massimo di 3 fiori stellati, blu con il centro bianco, larghi 1‐ 2 cm. Rustica Altezza: 15 cm Larghezza: 3 cm Origine: Turchia occ. Perenne rizomatosa producente rizomi duri, affusolati, ramificati, che portano coppie di foglie basali da ovate‐ lanceolate ad ellittiche, picciolate, glabre, lunghe 4‐ 20 cm. A fine primavera produce racemi arcuati di fiori penduli, a campana sferica, dal profumo intenso, cerosi, bianchi, larghi 0,5‐ 1 cm, su steli privi di foglie. Rustica Altezza: 23 cm Larghezza: 30 cm Origine: Regioni temperate settentrionali 31 NOME LATINO/VOLGARE Crocus vernus Eranthis hyemalis Sternbergia lutea CARATTERISTICHE IMMAGINI Croco che fiorisce dalla primavera all’inizio dell’estate producendo dei fiori solitari, lunghi 3‐ 6 cm, in bianco o vari toni di lilla e porpora. Naturalizza facilmente nell’erba. Rustica Altezza: 10‐ 12 cm Larghezza: 5 cm Origine: Russia occ., Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, ex Iugoslavia, Ungheria, Romania, Italia.
Perenne tuberosa cespi tosa che fra inverno e primavera sviluppa fiori giallo brillante, larghi 2‐ 3 cm, al di sopra di un collare di foglie verde brillante sezionate. Forma grandi colonie, specialmente in suoli alcalini. Rustica Altezza: 5‐ 8 cm Larghezza: 5 cm Origine: Francia mer. fino alla Bulgaria Perenne bulbosa a fioritura libera; in autunno porta fiori giallo intenso, a calice, larghi 4 cm, insieme a foglie verde intenso, molto lanceolate, lunghe fino a 30 cm. Quasi rustica Altezza: 15cm Larghezza: 8 cm Origine: dalla Spagna all’Afghanistan Attraverso la realizzazione di tali interventi si intende riqualificare il parco conservandone i caratteri storici e incrementandone il valore architettonico e paesistico attraverso introduzioni arboree ed arbustive capaci di valorizzare il sito. Tali interventi non aumenteranno considerevolmente le operazioni necessarie per il mantenimento dell’area stessa, mentre aumenterebbe molto il valore estetico aggiunto, favorendo la creazione di progetti e attività promozionali. Nella porzione lungo il percorso che porta a villa del Grumello si prevede la realizzazione di un prato fiorito e l’inserimento di nuovi gruppi arborei, principalmente piante da frutto. Si è scelto di realizzare questo tipo di intervento, come a completamento di un percorso didattico, che prevede di inserire nelle serre delle coltivazioni di piante tropicali, mentre nella parte di prato che porta a villa del Grumello piante da frutto autoctone, largamente diffuse nel nostro paese. 32 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE IMMAGINI Arbutus unedo / Corbezzolo Cornus mas / Corniolo Corylus avellana / Nocciolo Ficus carica / Fico Morus alba / Gelso Albero con fronde allargate, a volte cespuglioso, con corteccia rosso‐ marrone rugosa che si sfalda e foglie verdi lucide, da ovate a obovate e poco dentate, lunghe fino a 10 cm. I piccoli fiori autunnali sono bianchi, a volte sfumati di rosa, in pannocchie ricurve lunghe fino a 5 cm; i frutti rosso globosi con escrescenze, larghi 2 cm e maturano nell’autunno dell’anno successivo. Rustica Altezza: 8 m Larghezza: 8 m Origine: Europa sudorient., Turchia, Libano. Arbusto o piccolo albero deciduo, vigoroso, espanso, con foglie ovate, grigio cupo, lunghe fino a 10 cm, che diventano rosso porpora in autunno. A fine inverno, prima delle foglie, produce fiori gialli in piccole ombrelle, larghe fino a 2 cm. I frutti oblungo‐ ellissoidi, carnosi, rosso vivido sono prodotti a fine estate e sono commestibili, quando maturi. Rustica Altezza: 5 m Larghezza: 5 m Origine: Europa, Asia occ. Arbusto eretto o arboreo con foglie ampiamente cordate, ad apice arrotondato, dentate, verde medio, lunghe fino a 10 cm. A fine inverno ed inizio primavera produce amenti penduli gialli, lunghi 4‐ 6 cm. Rustica Altezza: 5 m Larghezza: 5 m Origine: Europa, Turchia. Albero o grande arbusto deciduo con la chioma espansa e arrotondata, le foglie tri‐ o penta lobate, lunghe 10‐24 cm, cruciformi alla base. I ricettacoli a pera formano frutti singoli, lunghi fino a 10 cm, verdi da giovani, poi verde scuro, porpora o marrone scuro. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 4 m Origine: Asia occ., Mediterraneo orient. Albero espanso con foglie da ovate a cordate, talvolta lobate, lucide , verde vivo, lunghe fino a 20 cm, viranti al giallo in autunno. A fine estate produce frutti bianchi, insipidi, lunghi fino a 2,5 cm, che diventano rosa e rossi maturando. Rustica Altezza: 10 m Larghezza 10m Origine: Cina. 33 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE IMMAGINI Prunus Amanogawa / Ciliegio in fiore Ziziphus jujuba / Giuggiolo Albero deciduo eretto, con foglie obovate, lunghe fino a 12 cm, giallo bronzeo in primavera, spesso gialle, rosse e verdi sullo stesso albero contemporaneamente, in autunno. A tarda primavera porta mazzetti fitti di fiori a piattino o semidoppi, profumati, rosa pallido, larghi 4 cm, retti verticalmente da peduncoli robusti. Rustica Altezza: 8 m Larghezza: 4 m
Pianta a foglie decidue della famiglia delle Rhamnaceae, noto anche come dattero cinese. La struttura dell’albero è molto articolata con rami contorti e spesso ricoperti di spine. Produce fiori di piccole dimensioni dal colore bianco verdastro e frutti, simili a olive, di colore dal rosso porpora al bruno rossastro. Rustica Altezza: dai 5 m ai 12 m Origine: Africa sett., Siria, Cina, India.
In questa porzione di giardino si sottolinea l’assenza e quindi la necessità della realizzazione di una barriera arbustiva di protezione e contenimento lungo la scarpata su via Regina. A partire dall’arrivo del ponte, e quindi dell’avvio del percorso connesso al chilometro della conoscenza, si suggerisce la realizzazione di una barriera che accompagni il visitatore lungo il percorso, salvaguardando e allontanadolo, visivamente e fisicamente, dal bordo della scarpata, dove sarà possibile realizzare una recinzione che avrà un impatto visivo molto mitigato. Per la realizzazione di questa barriera si rende immediatamente necessario un intervento di estirpazione definitiva del bambù. Solo dopo sarà possibile procedere alla piantumazione delle essenze, scelte per la fioritura e il fogliame sempreverde, con lo scopo di realizzare una bordura con colori intensi, capace di contra distinguere il percorso, che subito dopo si inserisce nel bosco per giungere fino alla villa del Grumello. Nella composizione della barriera si suggerisce la possibilità di introdurre una piccola, ma interessante collezione di viburni, che contraddistingua ancor meglio tale ambito. 34 NOME LATINO/VOLGARE Ceanothus thyrsiflorus Elaeagnus x ebbingei / Eleagno Euonymus europaeus / Euonimo Ligustrum vulgare / Ligustro
Prunus lusitanica / Lauro portoghese CARATTERISTICHE IMMAGINI Arbusto sempreverde eretto, vigoroso, con rami ricurvi e foglie verdi alterne, ovate, dentate, lucenti, lunghe fino a 4 cm. A primavera sbocciano pannocchie terminali e laterali globose, lunghe 3,8 cm, di fiori da azzurro pallido a scuro. Rustica Altezza: 6 m Larghezza: 6 m Origine: USA( California, Oregon).
Arbusto sempreverde denso, da arrotondato ad espanso con foglie ellittiche, coriacee, lunghe fino a 10 cm, lunghe, lucide , di colore verde mare scuro o metallico sulla pagina superiore, argentanti a scaglie in quella inferiore. In autunno sbocciano dei fiori bianco crema, argentanti a scaglie, lunghi 1 cm. Rustica Altezza: 4 m Larghezza: 4 m Origine orticola.
Arbusto o alberello largamente conico, deciduo, con getti divaricati, a volte penduli, e foglie ovali, crenate, di colore verde scuro, lunghe fino a 7 cm, diventano rose in autunno. Produce mazzetti di frutti sferici quadrilobati, di colore rosso, larghi 2 cm; i semi hanno gli arilli arancione. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 2,5 m
Arbusto deciduo o semipersistente, cespuglioso, con foglie da strettamente ovali a lanceolate di colore verde scuro, lunghe fino a 6 cm. A inizio e metà estate compaiono fiori bianchi, raccolti in pannocchie lunghe fino a 5 cm; seguono frutti neri da globosi a ovoidali. E’ indicata per formare siepi. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 3 m Origine: Europa, Africa sett., Asia sudocc.
Arbusto o albero sempreverde folto, cespuglioso, con foglie dal picciolo rosso, da ovate a ellittiche, lucenti, verde scuro, lunghe fino a 12 cm. A inizio estate sbocciano i fiori a coppa, bianchi, profumati, larghi 1,5 cm, raccolti in racemi esili, ascendenti, allargati o penduli, lunghi fino a 25 cm, seguiti dai frutti ovoidali rossi, simili a ciliegie, larghi 1 cm, neri a maturità. Quasi rustica Altezza: fino a 20 m Larghezza: fino a 20 m Origine: Europa sudocc.
35 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Viburnum acerifolium Viburnum x bodnantense Viburnum carlcephalum Viburnum dentatum IMMAGINI Arbusto deciduo eretto con foglie simili a quelle dell’acero, trilobate, verde scuro, lunghe fino a 12 cm, viranti ai colori arancione, rosso e porpora in autunno. All’inizio dell’estate porta piccoli fiori tubulari bianchi, larghi 5 mm, riuniti in cime lungamente peduncolate, larghe 8 cm, all’apice dei getti. I frutti ovoidali rossi, lunghi 8 mm, sono porpora‐neri a maturità. Rustica Altezza: 1‐2 m Larghezza: 1,2 m Origine: America del Nord orient. Arbusto deciduo eretto con foglie da ovate a oblunghe, dentate, verde scuro, lunghe fino a 10 cm, bronzee da giovani. Per un lungo periodo dal tardo autunno alla primavera i fiori intensamente profumati, tubulari, da rosa‐ rosso carico a bianco‐rosa, larghi fino a 1 cm, spuntano in fitti mazzetti terminali e ascellari, larghi 7 cm, sui rami nudi. Potenzialmente sterile, produce pochi frutti sferici, blu‐neri o purpurei, larghi 3‐6 mm. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 2 m Origine orticola. Arbusto deciduo cespuglioso, arrontdato, avente foglie largamente cuoriformi, con denti irregolari, verde scuro, lunghe 12 cm, viranti al rosso in autunno. Nella tarda primavera dalle gemme rosa sbocciano fiori a tromba allungata, profumati, bianchi, larghi 1,5 cm, riuniti in corimbi terminali, a cupola. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 3 m Origine orticola. Arbusto deciduo eretto con rami arcuati e foglie da ovate ad arrotondate, grossolanamente dentate, verde scuro, lunghe fino a 11 cm, viranti al giallo o al rosso in autunno. Nella tarda primavera e all’inizio dell’estate i minuti fiori tubulari, bianchi, larghi 4 mm, spuntano in corimbi piatti, terminali, larghi 10 cm; sono seguiti da frutti ovoidali, blu‐neri, lunghi 8 mm. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 3 m Origine: America del Nord orient. 36 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Viburnum fragrans Arbusto deciduo eretto con foglie ovali, Viburnum lantana Viburnum odoratissimum IMMAGINI dentate, verde scuro, lunghe fino a 10 cm, bronzee da giovani, viranti al rosso porpora in autunno. Nel tardo autunno e, con tempo mite, in inverno e all’inizio della primavera i rami nudi portano fiori tubulari, profumati, bianchi o bianchi sfumati di rosa, lunghi 1 cm, raccolti in fitti mazzetti terminali e laterali , larghi fino a 5 cm; sono seguiti da frutti sferici, rosso brillante, lunghi 5 mm. Rustica Altezza: 3 m Larghezza: 2,5 m Origine: Cina sett.
Vigoroso arbusto deciduo, eretto con le foglie largamente ovate, finemente dentate, grigio‐
verdi, lunghe fino a 12 cm, spesso viranti al rosso in autunno. Nella tarda primavera e all’inizio dell’estate spuntano i piccoli fiori tubulari, bianchi, larghi 6 mm, in cime a forma di cupola lassa, larghe fino a 10 cm; sono seguiti da frutti rossi oblungo‐ovoidali, lunghi 8 mm, neri a maturità. Rustica Altezza: 5 m Larghezza: 4 m Origine: Europa, Africa sett., Asia sudocc.
Vigoroso arbusto sempreverde, cespuglioso, con foglie ovali, lucide, verde scuro, lunghe fino a 20 cm. Nella tarda primavera i piccoli fiori tubulari, profumati, bianchi, larghi 6 mm, spuntano in pannocchie largamente coniche, lunghe 8‐10 cm, seguiti da frutti ovoidali rossi, lunghi 1 cm, neri a maturità. Quasi rustica Altezza: 5 m Larghezza: 5 m Origine: India, Cina, Birmania, Filippine, Giappone. Viburnum opulus / Palla di neve Vigoroso arbusto deciduo, cespuglioso con foglie simili a quelle dell’acero, trilobate, verde scuro, lunghe fino a 10 cm, viranti al rosso in autunno. Nella tarda primavera e all’inizio dell’estate porta cime piatte, terminali, larghe fino a 8 cm, composte da fiori centrali fertili, tubulari, larghi 2 cm, circondati da vistosi fiori del raggio sterili, piatti, bianchi, larghi fino a 2 cm; seguono frutti sferici, carnosi, rosso brillante, larghi 8 mm. Rustica Altezza: 5 m Larghezza: 4 m Origine: Europa, Africa sett., Asia centr. 37 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Viburnum opulus compactum Viburnum rhytidophyllum Viburnum tinus IMMAGINI Rispetto al genere questa varietà ha una crescita lenta e diventa molto folto. Altezza: 1,5 m Larghezza: 1,5 m Vigoroso arbusto sempreverde, eretto, avente foglie da oblunghe a lanceolate, con margine ondulato e venature molto profonde, lucide, verde scuro, lunghe 20 cm o oltre. Nella tarda primavera porta piccoli fiori tubulari, bianco crema, larghi 5 mm, riuniti in fitte cime simili a ombrelle, terminali, a cupola, larghe fino a 20 cm, seguiti da frutti ovoidali rossi, lunghi 8 mm, neri e lucidi a maturità. Rustica Altezza: 5 m Larghezza: 4 m Origine: Cina centr. e occ. Compatto arbusto sempre verde, cespuglioso, con foglie da strettamente ovate a oblunghe, verde scuro, lunghe fino a 10 cm. Per un lungo periodo nel tardo inverno e nella primavera produce piccoli fiori piatti, bianchi, larghi 6 mm, riuniti in piatte cime terminali, larghe fino a 10 cm; sono seguiti da frutti ovoidali, nero‐blu scuro, lunghi 6 mm. Rustica Altezza: 3 m Larghezza : 3 m Origine: Mediterraneo. 38 39 Le Serre Stato di fatto Il complesso delle serre di Villa Olmo è attualmente utilizzato come ricovero di piante tropicali ed esotiche e per l’allevamento delle piante in vaso necessarie per la decorazione e l’allestimento degli spazi del comune in occasioni particolari. Tale funzione ha assicurato un mantenimento del complesso edilizio adeguato alle coltivazioni inserite e funzionante nonostante la necessità di operazioni di restauro conservativo e riqualificazione complessiva. In tutte le sere del complesso, infatti si evidenziano stati di degrado delle strutture metalliche, talvolta anche gravi, tali da comprometterne la fruibilità e la conservazione. In numerosi punti della serra, infatti, si riscontrano infiltrazioni di acqua che mettono a repentaglio gli impianti (elettrico in primis, ma anche quello di riscaldamento) e la stessa struttura della serra, costruita con ferro verniciato. Questa tipologia di costruzione, molto diffusa agli inizi del ‘900 anche sul lago come evidenziato nell’ambito del censimento delle strutture serricole, è stata recentemente abbandonata in quanto richiede una manutenzione costante con frequenti interventi di verniciatura per proteggere il ferro dalla ruggine che altrimenti si diffonde in un ambiente umido come una serra di coltivazione. Poiché la struttura serricola di Villa Olmo non è stata adeguatamente mantenuta negli anni recenti, si riscontrano numerosi punti di ruggine sui porta vetri, sui serramenti di accesso alle serre (alcuni sono stati tolti perché pericolanti), sui bancali e sulle tubazioni dell’impianto di riscaldamento. 40 Il riscaldamento delle serre è effettuato con acqua calda prodotta da una caldaia a gasolio e fatta circolare mediante pompe in tubazioni aeree (poche) e in tubazioni sotto i bancali (solo in qualche punto alettati). Alcuni bancali della serra piccola sono in questo momento senza riscaldamento perché sono completamente arrugginiti i tubi che portano l’acqua calda per il riscaldamento. La caldaia attualmente in funzione possiede un antiestetico camino in cemento inserito nella serra grande. I bancali sono in cemento nella serra grande e nella zona centrale della parte sinistra della serra piccola. Gli altri bancali della serra piccola sono invece in ferro (con moltissimi punti di ruggine). Occorre evidenziare un generale stato di degrado delle strutture diffusi nelle murature e negli elementi portanti in ferro, che ne compromettono la conservazione oltre che la possibilità di aprire al pubblico. Inoltre critica è la possibilità di rendere visitabile la serra grande così com’è ora, sia per i corridoi stretti che per la comunicazione tra parte inferiore e superiore dove è presente una scala a chiocciola. 41 Proposta di valorizzazione La pianificazione di operazioni di restauro delle serre di Villa Olmo deve essere subordinata allo sviluppo di un piano di riconversione che preveda e programmi l’utilizzo delle serre e ne evidenzi le intenzioni d’uso a fini espositivi e colturali. Le decisioni in merito all’utilizzo di questi preziosi spazi devono necessariamente essere correlate al progetto di sviluppo del turismo nella città di Como, anche attraverso la realizzazione del percorso del “Km della Conoscenza”, oltre che essere rapportate ad analisi e studi che ne evidenziano le potenzialità tecniche e tecnologiche. Le attività di pianificazione turistica della città di Como certamente si dovranno confrontare con il grande tema dell’expo 2015, che rappresenta una grande opportunità per l’Italia e la Regione Lombardia in particolare. Migliaia di visitatori saranno presenti a Milano per l’esposizione e sicuramente questo potrebbe diventare una buona occasione da sfruttare per visitare il ricco patrimonio paesaggistico, storico ‐ culturale, ambientale, agricolo della regione. Occorre sottolineare come lungo il percorso del “Km della Conoscenza” siano presenti altre serre già interessate da progetti di recupero e conversione ad attività differenti da quelle di 42 coltivazione di piante esotiche e tropicali. La conversione di spazi a serre in spazi espositivi è certamente molto frequente soprattutto per le strutture che negli anni hanno perso gli elementi impiantistici necessari per il riscaldamento delle serre. Questo, come si è detto, non è accaduto alla serra di villa Olmo, che negli anni ha mantenuto inalterati funzione, impianti e strumenti, che quindi dovrebbero essere solamente restaurati e recuperati, eventualmente integrati con moderni sistemi per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. Inoltre il complesso delle serre di villa Olmo sono ora inserite in una porzione di parco che si intende riqualificare nel presente progetto. Appare evidente l’importanza del complesso di architetture ed elementi naturali, e quanto sia importante recuperare il rapporto tra gli edifici e il parco all’intorno, che sempre ha coperto un ruolo importante con cui deve nuovamente correlarsi e relazionarsi. Obiettivo della proposta di riqualificazione e valorizzazione, è il ripristino funzionale delle serre per la coltivazione e l’allevamento di piante esotiche e tropicali in vaso. Preoccupa soprattutto lo stato della serra principale e delle serrette adiacenti, comprese le due grotte che affiancano il serrone principale. Qui l’incuria di decenni ha portato ad un forte degrado strutturale con di conseguenza una possibilità di utilizzo molto limitata ed un livello di sicurezza ben al di sotto di quello richiesto. Il serrone dovrà essere oggetto di un completo progetto di restauro mirato alla rifunzionalizzazione della struttura e degli impianti. Per lo sviluppo di tale progetto occorrerà tenere presente le necessità relative alle nuove funzioni che si desidera inserire nelle strutture. Al piano terra della serra restaurata occorrerà prevedere l’eliminazione dei bancali centrali, conservando invece gli elementi perimetrali che potranno essere utilizzati per la coltivazione delle piante in vasetto. Nella parte centrale, liberata dai bancali potranno essere sistemati i vasi per la coltivazione delle piante facenti parte della collezione di piante eduli tropicali. In questo sarà possibile ottenere spazio per ospitare dei visitatori, altrimenti impossibile. Il secondo piano della serra potrà essere mantenuta per la conservazione delle piante ornamentali in cui conservare anche parte delle piante da frutto prima della loro esposizione al pubblico nel piano inferiore. In questo modo la serra potrà conservare la sua funzione, che può diventare strumento di comunicazione e per la realizzazione di programmi didattici. Le due serre gemelle di minore dimensione potranno, una volta restaurate e completamente recuperate, essere utilizzate per la coltivazione delle piante generalmente 43 utilizzate per gli allestimenti degli eventi comunali. I lettorini potranno essere conservati e coinvolti in attività di eventi di mostre/mercato/scambio floreale, ecc… come storicamente avveniva nel complesso. Inoltre i lettorini potranno, almeno parzialmente, conservare le proprie funzioni di ricovero ed esposizione di piante in vaso. Impianti da sostituire e/o introdurre I vetri attualmente montati sulle serre non sono a norma. Sono da sostituire con vetri di sicurezza (temprati o stratificati). Se l’intera struttura, a seguito di verifiche adeguate, non potesse essere recuperata, la sostituzione andrebbe eseguita con materiali costruttivi più moderni (ferro zincato, alluminio), più leggeri e richiedenti minore manutenzione. Nel restauro andrebbero recuperati anche i locali di servizio del piano inferiore (c’era uno spogliatoio con pavimento in legno e poi locali di lavorazione e di accumulo del terriccio per le invasature). Per l’accesso alla parte superiore della serra grande occorre prevedere una alternativa alla sola scala a chiocciola interna, nel caso si intenda favorire la vista alla parte superiore, anche sistemando il passaggio esterno. L’impianto elettrico va messo a norma e gli ambienti delle serre vanno dotati di impianto di illuminazione secondo la destinazione d’uso. Per quanto riguarda l’impianto di riscaldamento, occorre sostituire la caldaia a gasolio con una meno inquinante, ad esempio a metano. Oltre ad una combustione più pulita, tale caldaia risulta essere meno rumorosa, più compatta e richiede minore manutenzione. Dalla caldaia occorre che partano due circuiti di riscaldamento: una basale, realizzato con tubi di PE sotto i bancali o annegati nel pavimento, ed uno aereo, con tubi in ferro verniciato. Il sistema di controllo del riscaldamento deve prevedere sonde per la rilevazione della temperatura nei vari ambienti di serra, una centralina per l’elaborazione dei dati ed il comando per la regolazione dei circuiti (tramite elettrovalvole o valvole a 3 vie). Nel piano terra della serra grande i bancali centrali andrebbero eliminati per poter disporre le piante in vaso grande e per lasciare lo spazio per il passaggio dei visitatori. Nelle serre piccole i bancali in ferro, se occorre, vanno sostituiti con bancali che non richiedono manutenzione (in ferro zincato o in alluminio. L’apertura e la chiusura dei vetri delle serre va motorizzata e la regolazione va controllata 44 mediante termostato ambiente. Occorre inoltre prevedere un sensore di pioggia che, montato esternamente alla serra, comanda la chiusura dei vetri in caso di precipitazioni. Gli ambienti di coltivazione entro le serre vanno dotati di impianto di irrigazione. La distribuzione dell’acqua deve essere a goccia negli ambienti senza bancali e sulle mensole, e ad ala gocciolante + tappetino sui bancali. Occorre prevedere la temporizzazione dell’irrigazione mediante timer e la possibilità di irrigare a zone la serra (mediante elettrovalvole). A monte dell’impianto di irrigazione va prevista la possibilità di collegare un dosatore di concime per poter effettuare, secondo richiesta, la fertirrigazione. Occorre verificare lo stato di conservazione delle strutture metalliche esterne alle serre per l’ancoraggio delle reti ombreggianti e procedere alla sostituzione delle parti non in grado di assicurare la tenuta delle reti. Poiché sono relativamente pochi i punti di apertura dei vetri nelle serre, per cercare di raffrescare gli ambienti nel periodo estivo occorre prevedere un sistema di ventilazione entro gli ambienti di serra. L’impianto vegetale Si propone di inserire nelle serre, recuperate nella loro completa funzionalità, piante alimentari esotiche. Infatti di questa tipologia di piante non sono presenti specifiche serre, è sovente trovare all’interno delle serre storiche recuperate o in serre appositamente realizzate, coltivazioni di piante ornamentali esotiche e tropicali, come ad esempio presso il parco della Fondazione Minoprio, ma il tema delle piante esotiche destinate ad uso alimentare sarebbe del tutto nuovo. Questo porterebbe un vantaggio in termini di unicità d’impianto, di eccezionalità botanica capace di attrarre un numero maggiore di utenti e visitatori, inoltre la specificità di tale coltura potrebbe portare allo sviluppo di progetti e percorsi di visite didattiche. Il tema delle piante alimentari esotiche certamente ben si integra con il tema della nutrizione legato ad EXPO 2015 che può, però, essere affrontato sotto diversi aspetti. Infatti se la nutrizione è la scienza che studia il rapporto tra regime alimentare e stato di salute o malattia, spesso usiamo il termine nutrire ad indicare l’apporto di elementi utili non solo al corpo ma anche alla mente e all’anima, relazionando ancor meglio e più profondamente il tema scelto per la riqualificazione delle serre di Villa Olmo. 45 Fondazione Minoprio assicurerebbe, oltre il necessario know‐how per la produzione e la coltivazione di piante esotiche e tropicali, la possibilità di coltivare le medesime piante inserite nella serra di villa olmo nelle serre di Fondazione Minoprio, esclusivamente al fine di garantire la tempestiva sostituzione delle eventuali piante sofferenti a villa Olmo ed avere sempre in esposizione piante in stato ottimale. Questa pratica consentirebbe l’allevamento nelle serre di villa Olmo, di un numero limitato di piante, in modo da garantire lo spazio necessario all’accoglienza di visitatori, alla realizzazione di mostre a tema, all’eventuale sviluppo di attività di educazione ambientale ed ecoturismo. Per lo sviluppo di programmi di visita, percorsi di ecoturismo e attività didattiche si propone la sistemazione all’interno della serra di cartellonistica con indicazioni riguardo la storia del giardino, delle serre e il relativo restauro, oltre che indicazioni riguardanti le piante introdotte. Inoltre tutte le piante dovrebbero essere cartellinate con precisione, rispettando il codice internazionale di nomenclatura, indicandone provenienza e utilizzo, realizzate con una grafica identificativa in continuità con quella prescelta per la cartellonistica introdotta, con un chiaro richiamo ad altre eventualmente presenti nel giardino di villa Olmo. Infine potranno essere sviluppati dei depliant informativi ed altri educativi riguardanti le coltivazioni inserite all’interno della struttura, come utile materiale di supporto per lo sviluppo di un circuito di visita, integrabile all’interno delle proposte in previsione di Expo 2015. 46 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE IMMAGINE Acca sellowiana/ Feijoa o ananas guava Ananas comosus/ Ananas Annona muricata Annona squamosa Grande arbusto sempreverde che richiede una posizionata calda e riparata. Foglie grigio‐verde, ricoperte di un tomento bianco sulla pagina inferiore, lunghe circa 5 cm, I fiori, medio‐piccoli, hanno petali cremisi e bianchi; lunghi stami raccolti in un grappolo centrale, cremisi. Bacche ovoidali. Sia i frutti che i fiori, dal sapore molto aromatico, sono commestibili. Altezza: 4‐7 m Brasile, Uruguay. Gli ananas sono frutti curiosi, perché tecnicamente sono infruttescenze. Le foglie coriacee sono lunghe, lanceolate e con un margine seghettato, e sono riunite in grandi rosette. L'infiorescenza fuoriesce dal centro della rosetta, i singoli fiori sono compatti su di uno stelo breve e robusto. Ogni fiore possiede un proprio sepalo; i sepali diventano carnosi e succosi e si sviluppano nel frutto, coronato da una rosetta di foglie. Una pianta di ananas fa un frutto ogni 18 mesi. La caratteristica di questo frutto è la polpa di colore giallo, rivestita da una scorza marrone, formata da placchette fuse tra loro. Altezza: fino a 1 m Origine: Brasile e Colombia Arbusto con chioma poco ramificata e poco fornita, con fiori gialli verdastri allungati che esalano un forte profumo che attira insetti impollinatori. Produce un frutto della larghezza di 20‐30 cm, con buccia sottile color verde scuro e con aculei morbidi, il cui peso può arrivare a 2,5 kg. Internamente il frutto è bianco, morbido, succoso e molto dolce. La semina si effettua quando le temperature superano i 15 gradi o, in alternativa, in serra per massimizzare la germinazione. L'emersione delle piantine si ha dopo circa 15‐20 giorni. Le piantine vanno difese dalle temperature troppo basse, che possono danneggiare la graviola. Altezza: 8 m Origine: America tropicale Arbusto o piccolo albero a foglia caduca con fiori penduli riuniti in piccoli bouquet a l’ascella delle foglie.. Nei climi meno caldi della nostra penisola, ma pur sempre temperati, può essere allevata a spalliera contro un muro esposto a sud. La buccia del frutto è verde giallognola con curiose squame polpose, la polpa del frutto è bianca. Altezza: 8‐ 12 m Origine: America tropicale 47 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE IMMAGINE Artocarpus altilis (Parkinson) Pianta sempreverde ai tropici, semideciduo nei climi Fosberg monsonici. Monoica, i fiori maschili sono gialli, quelli femminili verdi. Il frutto commestibile, che ha le dimensioni di un piccolo melone, ha una scorza ruvida e coriacea e una polpa bianca e farinosa. Deve essere parzialmente ombreggiata nei primi tempi dopo la messa a dimora. Clima ideale è quello caldo tropicale. Sesto d’impianto: 6‐ 12 m Altezza: fino a 30 m Origine: Polinesia Artocarpus heterophyllus Averrhoa carambola/ Carambola Sempreverde ai tropici, semideciduo nei climi monsonici. I fiori sono infiorescenze corte che nascono direttamente sul tronco e sulle branche ( caulifloria). Fiori unisessuali insignificanti. Il frutto è un sincarpo di forma ovale che si origina dallo sviluppo dell'infiorescenza femminile direttamente dal tronco e può superare i 40 cm di diametro e i 30 kg di peso. I singoli frutti del sincarpo derivano dall'ovario dei fiori e circondano ognuno un seme, anch'esso commestibile. Può essere paragonato a un fico gigante. Il colore della buccia matura è giallo scuro, quello della polpa è generalmente giallo carico. Originario dell’India, ma coltivato in tutto il Sud est asiatico. Altezza: 30 m Origine: India Arbusto o grande cespuglio perenne. Produce fiori rosa o rossi lunghi fino a 2,5 cm riuniti in mazzi lunghi 15 cm all’estremità delle branche e all’ascella delle foglie frutti ovoidali gialli che , in sezione trasversale, hanno la forma di una stella. Nel corso di un’annata la pianta fruttifica 2‐3 volte, per cui si possono trovare contemporaneamente fiori e frutti in via di sviluppo o maturi. La carambola preferisce i climi tropicali e subtropicali, teme le basse temperature invernali infatti non è in grado di tollerare a lungo temperature vicine allo zero, la stessa cosa vale per i venti caldi; le piogge molto forti ostacolano l’impollinazione e, quindi, la fioritura. Nelle zone tropicali come la Malesia la pianta fruttifica tutto l’anno, in India la raccolta si effettua nei mesi di settembre‐ottobre ed a dicembre‐gennaio, mentre in Florida viene eseguita in tre epoche: fine estate, novembre‐dicembre e marzo‐aprile. Altezza: 5‐ 12 m Origine: Sud‐Est asiatico. 48 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Carica papaya/ Papaya Cinnamomum zeylanicum/ Cannella Cocos nucifera/ Palma da cocco IMMAGINE Arbusto in genere ramificato e terminante con un gruppo di foglie. Il tronco di legno tende a portare le cicatrici delle foglie precedenti. Specie dioica, i fiori maschi hanno sepali color crema riuniti in panicoli. Infiorescenze femminili composte da fiori più corti dello stesso color crema. Le foglie, disposte a rosetta all'apice del tronco, sono larghe, palmato‐lobate, 50–70 cm di diametro. I frutti hanno una consistenza delicata e una forma oblunga e possono essere di color verde, giallo, arancio o rosa. Possono pesare fino a 9 kg. La pianta non è esigente in quanto ai suoli, potendo svilupparsi in qualunque terreno o perfino in grandi vasi. Vive in ambienti tropicali a temperature che non devono mai scendere sotto 0 C per evitare marciumi. Altezza: 7 m Origine: America centrale La cannella Cinnamomum zeylanicum è un piccolo albero sempreverde, della famiglia delle Lauraceae. Le foglie sono opposte, di forma ovale e allungata, possono raggiungere i 18 cm di lunghezza e i 5 cm di larghezza. I fiori, bianchi, sono riuniti in infiorescenze. Il frutto è una drupa che contiene un seme privo di albume. Altezza: 10‐ 15 m Origine: Sri Lanka e sud dell’India Il fusto è colonnare e slanciato, con la superficie di colore grigio, segnata dalle cicatrici a forma di anello lasciate dalle foglie e dai racemi caduti, termina all'apice con una corona di grandi foglie paripennate. Le foglie sono paripennate, lunghe 4–5 m, con la base dilatata a formare una larga guaina, erette nei primi 2 anni di vita, successivamente cadenti, formate da leggerissime foglioline, allungate e brevemente picciolate, divise in due. I fiori sono piccoli giallastri, riuniti in infiorescenze a spadice, ramificate in circa 50 rami secondari, protette esternamente da una grande spata concava. Ogni pianta porta annualmente da 6 a 12 infiorescenze, prodotte in tempi diversi. Nella parte basale dei rami dello spadice si trovano generalmente 5 fiori femminili. I fiori maschili, sono molto numerosi, circa 300 per ogni ramo dello spadice. L'impollinazione è anemofila ed entomofila. I frutti sono drupe voluminose, di circa 1 kg di peso, che si formano dopo 2 settimane dalla fioritura, e crescono rapidamente per circa 6 mesi. Occorrono 12‐13 mesi perché da una spata aperta si passi ad un frutto maturo, ma in alcune varietà serve anche più tempo. Altezza: 20‐ 30 m Origine: Arcipelago indonesiano/ Sud America, origine controversa 49 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Coffea arabica/ Pianta del caffè Eugenia uniflora/ Ciliegia di Cayenna Garcinia mangostana IMMAGINE Piccolo albero con foglie grandi, opposte, ovali o oblunghe, di color verde scuro. I fiori sono bianchi, riuniti in mazzetti all'ascella delle foglie. I frutti sono drupe tondeggianti o più comunemente oblunghe, che a maturità hanno colore rosso o violaceo e contengono tipicamente due semi. la coffea arabica ama posizioni molto luminose, anche a mezzombra, ma non alla luce diretta dei raggi solari che, soprattutto se filtrati dai vetri di una finestra, possono scottarne le foglie, causando antiestetiche macchie di colore bruno opaco. Non ama particolarmente l'esposizione al vento. Altezza: In vaso difficilmente arriva a più di 1 m Origine: Etiopia Arbusto o piccolo albero sempreverde molto ramificato, di sviluppo modesto spesso mantenuto a cespuglio e foglie, su un picciolo lungo 0,2‐0,4 cm, opposte, semplici, da ovate a ovato‐lanceolate con margine intero, lunghe 2‐5 cm e larghe 1‐3 cm, inizialmente di colore bronzo rosato poi verde intenso lucido superiormente, più chiaro inferiormente, piuttosto coriacee e aromatiche. Fiori ascellari, bisessuali, solitari o fascicolati su un peduncolo lungo 1,5‐3 cm, con calice persistente a 4 lobi retroflessi lunghi circa 0,4 cm, corolla con 4 petali bianchi obovati. Il frutto è una bacca globosa schiacciata ai due poli, generalmente ad 8 coste longitudinali, inizialmente di colore verde, poi arancio ed infine rosso a maturità. Altezza: fino a 6‐ 8 m Origine: Brasile Pianta tropicale sempreverde,ha la corteccia marrone‐
scuro, quasi nera e foglie corte, spesse e cuoiose. I fiori, di 4‐5 cm, sono singoli o in coppia all’apice di giovani branche. Colore o giallo o rosa. Molti alberi producono solo fiori femminili, in questi casi i frutti si formano senza fecondazione. Il frutto commestibile è contenuto in un pericarpo tondeggiante di circa 5‐7cm di diametro che assume un colore viola scuro quando giunto a maturazione. La mangostana richiede o alberi che facciano ombra alle piante giovani messe a dimora, o un’ombreggiatura artificiale. Il clima ideale prevede alte temperature e pioggia. Altezza: 8‐ 10 m ( 20 m in condizioni ottimali) Origine: Malesia e Molucche ( conosciuta solo come specie coltivata) 50 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Hylocereus undatus/ Dragon fruit Litchi chinensis/ Litchi Mangifera indica/ Mango IMMAGINE Pianta appartenente alla famiglia dei cactus. I rami normalmente sono nervati di colore verde intenso e con ondulazioni più o meno pronunciate. Le spine sono coniche fino a 1 cm di lunghezza. I fiori sono molto grandi e appariscenti, misurano fino a 30 cm di lunghezza e 25 cm di diametro. Fioriscono durante la stagione delle piogge da giugno a settembre. I frutti sono tondi rossi con scaglie. La crosta sottile racchiude la grande massa di polpa traslucida bianca o rossi, di sapore dolce, e piccoli semi neri. Predilige terreni con ph di 6.3‐ 6.8 e con buono tenore in sostanza organica anche se si adatta anche ad altri tipi di terreno ed è abbastanza resistente alla siccità. Per ottenere dei buoni risultati deve essere coltivato in terreni fertili ed irrigati, massimo 2500mm di pioggia l’anno. Altezza: fino a 10 m Origine: America centrale Sempreverde con chioma densa, tonda e simmetrica, che si estende fino ad avvicinarsi al terreno e con corteccia grigio‐nera e rami marrone‐rosso. Le foglie, composite, misurano tra 10 e 25 cm. I fiori spuntano su un'infiorescenza terminale, con molte pannocchie, raggiungendo una lunghezza di 40 centimetri o più, e portando centinaia di piccoli fiori bianchi, gialli o verdi; maschili e femminili sono separati. I frutti raggiungono dimensioni fino ai 5 centimetri di diametro con forme tondeggianti. La buccia, sottile ma non commestibile, è coperta di piccole protuberanze appuntite e all'inizio è verde ma con la maturazione diviene rossa o rosato‐
rossa. Il litchi richiede variazioni stagionali di temperatura per avere una fioritura ottimale. Il clima ideale è quello tropicale o subtropicale, con inverni corti e freschi ed estati calde con piogge. Altezza: 12 m Origine: sud della Cina
Albero sempreverde eretto: la corteccia è resinosa; il legno duro e ruvido, di color rosso. Le sue foglie sono alternate, semplici, lunghe 15‐35 centimetri. Quando sono giovani sono di colore variabile, arancio/rosa, che diviene rapidamente vinaccia per cambiare finalmente al verde quando sono mature. I fiori sono prodotti in pannocchie terminali lunghe 10‐40 centimetri. Il fiore è bianco rosato, maschile ed ermafrodita. Il frutto è ovoidale,la sua buccia può assumere diverse tonalità, verde, giallo, rosso e richiede da tre a sei mesi per maturare, a seconda delle cultivar. Si adatta al clima tropicale e subtropicale; preferisce climi con molto sole e poca pioggia. Altezza: da 10 a 30 m Origine: regione indo‐ birmana
51 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Musa spp./ Banana Pianta erbacea che produce un solo casco di frutti. Passiflora edulis/ Frutto della passione o Maracuja Psidium guajava/ Guava IMMAGINE Temperatura ottimale intorno ai 27° (compresa tra i 15 e 38°). Molte varietà crescono meglio in pieno sole, però in alcuni casi eccessivo sole può causare bruciature sul frutto. Altezza: 2‐9 m Origine: Australasia
È un arbusto a portamento rampicante e sarmentoso, i fusti sono erbacei, molto ramificati, di colore verde intenso, a sezione circolare, quadrangolare, triangolare o poligonale e dotati di viticci robusti che si avvolgono ai sostegni con molta facilità. Le foglie sono alterne, di forma, consistenza, dimensioni ed aspetto variabili, con specie a foglie semplici lanceolate, bilobate o palmate con 3‐9 lobi; in alcune specie le dimensioni sono di pochi cm mentre in altre sono lunghe circa 1 m. Il frutto è una bacca allungata o ovoidale, lunghi 5‐6 cm; la buccia è di color verde che diventa bruno‐violetto a maturità, i semi sono numerosi e di color viola scuro. I fiori hanno petali sottili bianchi e blu. Altezza: fino a 5‐ 6 m Origine: Sud America
È un albero perenne, tronco diritto e ramificato di legno duro. La corteccia è grigia e presenta macchie. Le foglie sono di colore verde chiaro. I fiori sono bianchi, grandi, profumati, solitari o a piccoli grappoli. Il frutto è di forma variabile (sferica, ellittica, piriforme), di colore giallo o verde‐giallo, lisco o rugoso, con polpa bianca o bianco‐gialla o rosa o rossa, dolce, agrodolce o acido, con numerosi semi, piccoli e bianchi. Il peso varia tra 130 e 800 g circa, con un peso medio di 390 g/frutto. La pianta cresce in ambienti subtropicali e temperato caldi, purché la temperatura non scenda al di sotto dello zero. Altezza: 2‐ 7 m Origine: America centrale
52 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Syzigium jambos Piccolo albero sempreverde con branche diffuse e Syzigium samarangense IMMAGINE ricadenti. Produce fiori bianchi riuniti in cime terminali. Le foglie, su corto picciolo (5‐10 mm), sono semplici, opposte, di forma lanceolata, lineare od oblunga con apice acuto, lunghe 10‐24 cm e larghe 2‐6 cm, piuttosto coriacee, di colore verde intenso lucido, tranne quelle giovani che sono rosate. I frutti sono bacche generalmente globose, a volte leggermente piriformi, di 2,5‐5 cm di diametro, a maturità di colore bianco o giallo pallido, a volte con sfumature rosa, dalla polpa spessa 1‐1,5 cm, giallastra, dolce, dal leggero profumo di rosa. E’ considerata invasiva in alcuni paesi dove è stata introdotta. Specie da clima tropicale e subtropicale umido, anche se da adulta resiste a brevi periodi di secco, se ne può tentare la coltivazione anche in zone temperato calde, potendo resistere fino a circa ‐4 °C per brevissimo periodo, ma dove la temperatura può scendere frequentemente sotto 0 °C, anche di poco, generalmente non fruttifica. L’esposizione ottimale è in pieno sole, tranne nella fase giovanile, quando è preferibile una leggera ombreggiatura, e riguardo al suolo non è particolarmente esigente, purché ben drenante. Altezza: 9 m Origine: India e Malesia
Arbusto con fiori riuniti in panicoli. Altezza: 5‐ 15 m Origine: Sud‐ Est asiatico Theobroma cacao/ Pianta del cacao Albero sempreverde con foglie persistenti, alterne, ovali, con margine lievemente ondulato, lucide nella parte superiore, con picciolo fogliare dotato di articolazione che permette di orientarsi a seconda dell'intensità luminosa. Piccoli fiori sparsi a mazzetti, bianchi, verdi o rosei, che spuntano direttamente sul tronco o sui rami adulti; di essi solo pochi si trasformeranno in cabosside, ovvero in frutti del cacao; hanno un calice profondamente diviso, i cinque petali sono clavati. Dall'ovario si sviluppa il frutto (cabossa) a forma di cedro allungato, di colore giallastro‐verdognolo, che diventa bruno‐rossastro a maturazione, con la buccia solcata da 10 strisce longitudinali e contenente da 25 a 40 semi; i semi sono immersi in una sostanza ricca di zuccheri, chiara e di consistenza gelatinosa. Il peso della cabosside è variabile fra 300 e 500 grammi, lunghezza di 10–
15 cm. In casi eccezionali tale frutto può arrivare anche a 1 kg. Altezza: 10 m Origine: America meridionale 53 NOME LATINO / VOLGARE CARATTERISTICHE Vanilla planifolia/ Vaniglia Flessibile e poco ramificata, la liana di vaniglia, anche Zingiber officinalis/ Zenzero IMMAGINE chiamata vaniller, si sviluppa per crescita del germoglio e forma dei lunghi terminali che si arrampicano all'assalto del loro supporto per più di dieci metri. Se il fusto è rotto, si può eseguire facilmente una talea che permette la moltiplicazione della pianta, in natura così come in coltivazione. Le foglie sono alternate lungo i lati del gambo. Sono piatte, intere, ovali con la punta aguzza, all'incirca tre volte più lunghe rispetto alla larghezza e possono raggiungere la misura di quindici centimetri. Il gambo e le foglie sono verdi, carnosi, contenenti un succo trasparente e irritante che provoca sulla pelle delle scottature e pruriti persistenti. Nelle vicinanze dell'attaccatura delle foglie ci sono spesso delle radici aeree che permettono alla pianta di appendersi al suo appoggio o se necessario ad una talea di radicarsi. I fiori, in gruppi di otto o dieci, formano dei piccoli bouquet. Di colore bianco, verdastro o giallo pallido, hanno una struttura classica di un fiore d'orchidea malgrado un'apparenza molto regolare. La fecondazione necessita l'intervento d'un ausilio specializzato: in natura, nelle regioni d'origine è effettuato grazie a degli insetti del genere Melipona, un genere di api senza pungiglione. Dopo la fecondazione, l'ovario che serve da picciolo alla base del fiore si trasforma in grosso pendente lungo da 12 a 25 centimetri. I baccelli freschi e ancora inodori hanno un diametro da 7 a 10 millimetri. Contengono migliaia di semi minuscoli che sarebbero liberati per esplosione dei frutti maturi se non si provvedesse a raccoglierli ancora verdi. Altezza: 10‐ 15 m Origine: Foreste sub tropicali del Messico
Pianta erbacea con rizoma aromatico, steli eretti con due file di foglie lanceolate e spighe di fiori bianchi. Il prodotto di interesse è la radice. Vegeta bene nei terreni umidi, ben drenati e fertili. Origine: Sud‐ Est asiatico 54 
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