prima del comportamentismo

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Lezione 3: Anticipazioni del
comportamentismo
Stefano Ghirlanda
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Bologna: Dip. Psicologia, V.le Berti-Pichat 5 su accordo email
Lezione 3: Anticipazioni del comportamentismo
Elementi di storia della psicologia, S. Ghirlanda
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Funzionalismo e comportamento
Con il funzionalismo, gli studi sul comportamento
cominciarono ad entrare in psicologia a fianco degli studi sulla
coscienza.
Ciò è connesso con l’enfasi sulla evoluzione biologica e sul
rapporto uomo-ambiente:
Il rapporto uomo-ambiente si realizza nel comportamento;
i processi di interazione con l’ambiente sono giudicati più
interessanti dell’analisi della coscienza in sé.
La visione evoluzionista rende interessante lo studio degli
animali, per il quale occorre necessariamente passare per
il comportamento.
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Gli esperimenti di Thorndike
Apprendimento per prove ed
errori nei gatti
Tempo di fuga (s)
240
180
120
60
0
0
5
10
15
20
25
Tentativo
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Le “leggi” di Thorndike
Thorndike riassume i suoi risultati sperimentali in un certo
numero di “leggi dell’apprendimento”. Alcuni esempi:
Legge dell’esercizio: l’apprendimento è graduale e
migliora con la ripetizione delle prove.
Legge dell’effetto: l’apprendimento avviene in funzione
delle conseguenze del comportamento: azioni seguite da
riduzione di “stati di bisogno” o ricompense tendono ad
essere ripetute.
Legge del trasferimento: una risposta acquisita in una
situazione verrà effettuata in altre situazioni nella misura
in cui queste ultime sono simili alla prima.
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La teoria di Thorndike
Thorndike anticipa il comportamentismo in molti modi:
Non usa l’introspezione e si concentra sul comportamento
osservabile.
Formula una teoria dell’apprendimento basata sulla
connessione tra stimoli e risposte, il che rende necessarie
poche ipotesi su cosa succede dentro l’individuo.
Generalizza dall’animale all’umano.
Per esempio, la sua pedagogia utilizza le leggi dell’apprendimento
di cui sopra: occorre fare esercizio (legge dell’esercizio), i
comportamenti “giusti” vanno premiati e quelli “sbagliati” puniti
(legge dell’effetto) e non ci si può aspettare che l’apprendimento
sia generalizzato al di fuori dell’ambito specifico di insegnamento
(legge del trasferimento). Conduce anche esperimenti in materia.
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Il connessionismo di Thorndike
L’apprendimento è un graduale stabilirsi di connessioni tra
situazioni stimolanti e risposte motorie. Nell’esempio del gatto:
Prima:
Dopo:
Gratta
le sbarre
Stimoli
ambientali
Spingi le
pareti
Gratta
le sbarre
Stimoli
ambientali
Spingi le
pareti
Miagola
Miagola
Tira la
leva
Tira la
leva
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La scuola neurofisiologica russa
La neurofisiologia russa di fine ’800 era ben integrata con le
scuole europee: le sue basi erano la neurofisiologia tedesca e in
modo rilevante anche l’evoluzionismo Darwiniano.
Le idee dei ricercatori russi influenzarono sia la psicologia
europea che la nascente psicologia americana, soprattutto il
comportamentismo.
Questa influenza si attribuisce soprattutto a Pavlov, ma ebbe
in Secenov e Bechterev importanti figure.
I ricercatori russi cercarono di comprendere la “attività nervosa
superiore” partendo dalla neurofisiologia, ma andando molto
oltre con le loro indagini teoriche.
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Secenov: i “riflessi cerebrali”
Il lavoro di Secenov si basa sul concetto di riflesso, forse l’unica attività
del sistema nervoso di cui si comprendeva ragionevolmente bene il funzionamento.
Secenov cercò di estendere il concetto di riflesso in modo da
spiegare tutto il comportamento, visto come una catena molto
complicata di riflessi che si scatenano a vicenda.
Secenov era un convinto naturalista e per le sue idee
progressiste fu censurato dall’amministrazione zarista.
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Pavlov: i riflessi “condizionati”
Pavlov comincia come fisiologo dell’apparato digerente,
vincendo per questi studi il Nobel nel 1904. Ad un certo punto
cambia la psicologia accorgendosi di una forma di
apprendimento oggi noto come condizionamento classico, o
Pavloviano.
Pavlov presentava del cibo ai cani per studiarne le secrezioni
salivari e gastriche. Si accorse che il cane cominciava a salivare
prima che venisse presentato in cibo, usando degli stimoli
ambientali come “indizi” della prossima disponibilità di cibo. . .
Comincia quindi uno studio trentennale su questo tipo di
apprendimento, variando le caratteristiche dello stimolo, le
modalità di presentazione e il numero degli stimoli.
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Il sistema teorico di Pavlov
Pavlov è più interessato di Secenov ai processi “superiori”
dell’attività nervosa (apprendimento e comportamento in
genere).
Pavlov è anche interessato al comportamento nell’animale
integro, poiché vede lo sviluppo del riflesso condizionato come
adattamento all’ambiente, in cui sui riflessi “incondizionati”, si
innestano attività più sofisticate.
Questo fa sı̀ che egli sviluppi una “neurofisiologia concettuale”
che prende a prestito concetti dalla neurofisiologia tradizionale
(eccitazione, inibizione, riflesso) mutandone il significato.
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Il sistema teorico di Pavlov
Pavlov inferisce i suoi concetti “neurofisiologici” dal
comportamento, non in base e esperimenti di neurofisiologia
tradizionale. È troppo fisiologo per gli psicologi e troppo
psicologo per i fisiologi.
Estende il concetto di riflesso condizionato ai comportamenti
umani più sofisticati, come l’apprendimento del linguaggio,
visto come l’apprendimento di riflessi condizionati verbali.
In sostanza, il contributo di scoperte empiriche di Pavlov è
ancora attuale mentre le sue teorie sono discusse di rado.
Con la Rivoluzione d’Ottobre la scuola Pavloviana diventa
egemone nella psicologia russa, dominando sterilmente (con
poche eccezioni) fino alla morte di Stalin.
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Bechterev: i “riflessi associativi”
Il lavoro di Bechterev è in parte simile a quello di Pavlov, ma si
concentra sui riflessi motori:
Un cane sente un suono prima che gli venga data una scossa
elettrica alla zampa. Dopo alcune ripetizioni, il suono in sé
provoca la flessione della zampa.
Secondo Bechterev, questa nuova reazione è dovuta allo
stabilirsi di un nuovo collegamento nervoso tra quella parte del
cervello che riceve il suono e quella che controlla la flessione
della zampa. Questa descrizione è abbastanza vicina al vero.
Una volta che la nuova via nervosa si è costituita, il nuovo
circuito funziona come un riflesso. Anche Bechterev tenta di
usare il concetto di riflesso per spiegare il comportamento,
spingendosi fino al comportamento sociale.
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Konorski: la sintesi tra Russia e occidente
Konorski è uno psicologo polacco importante anche prima di
studiare con Pavlov a Leningrado.
Insieme a Miller distinge esplicitamente tra due tipi di riflessi
condizionati, il tipo Pavloviano e quello studiato da
Thornkdike, poi chiamati condizionamento “classico” e
“strumentale”.
Ritiene troppo chiusa in se stessa la scuola pavloviana e cerca
di riconciliare la neurofisiologia pavloviana e quella occidentale,
ricevendo dure critiche dai pavloviani.
Formula (1948) una teoria dell’attivittà cerebrale in termini di
gruppi funzionali di neuroni e di connessioni tra loro. Questa
opera fu importante per la “fuga dal comportamentismo” post
1950.
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