come trattare il ticchio d`appoggio

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Ippologia, Anno 18, n. 3, Settembre 2007
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COME TRATTARE IL TICCHIO D’APPOGGIO
Estratto della relazione al 13° Congresso Multisala SIVE - Bologna, 26-28 Gennaio 2007
P. PAGEAT
Dvm, MSc, PhD, Behaviourist Dipl FVS, Dipl ECVBM-CA
Contract Professor Veterinary Faculty of Torino, Scientific Director of Pherosynthese Research Centre - France
Il ticchio d’appoggio è probabilmente il più famoso
comportamento stereotipato. La più comune sequenza
comportamentale associa l’atto di mordere una struttura
circostante di qualsiasi tipo (principalmente la porta del
box o la mangiatoia) con l’ingestione di aria che segue l’esofago prima di ritornare alla bocca. Questa quantità di
aria non giunge sempre fino all’interno dello stomaco e
quindi non ha modo di essere coinvolta nell’induzione della colite come è stato comunemente sospettato in passato.
Se i cavalli colpiti da ticchio d’appoggio per un periodo di
tempo prolungato mostrano talvolta una grave perdita di
peso, ciò è correlato ad un calo del consumo di cibo dovuto al fatto che l’animale trascorre la maggior parte del proprio tempo impegnandosi in questa attività viziosa, in un
modo che somiglia molto ai comportamenti d’assuefazione.
Questo confronto ha senso dal momento che differenti autori hanno dimostrato il coinvolgimento di beta-endorfine
(rilasciate dalla stimolazione dell’esofago).
La maggior parte delle osservazioni pubblicate sottolinea la relazione fra il ticchio d’appoggio e la somministrazione del cibo. I cavalli iniziano a manifestare questo vizio
comportamentale durante i minuti che precedono l’abituale distribuzione del pasto e questo comportamento stereotipato aumenta in occasione di qualsiasi ritardo nell’offerta
dell’alimento. Altri studi evidenziano la questione dell’impoverimento circostante e della frustrazione sociale nello
sviluppo del ticchio d’appoggio, una causa coinvolta nella
maggior parte dei tipi di comportamenti stereotipati. La
gran parte della letteratura disponibile evidenzia una possibile origine genetica del ticchio d’appoggio; la tendenza a
manifestare questo comportamento come una risposta ad
un ambiente circostante inappropriato potrebbe essere
correlata a predisposizione genetica. Questa ipotesi sostiene ed eventualmente spiega la difficoltà di trattare con successo questo problema comportamentale.
Il trattamento del ticchio d’appoggio può essere considerato come una delle sfide più difficili in medicina comportamentale equina. Al fine di evitare qualsiasi delusione
ai proprietari, è bene illustrare la prognosi ed in particolare valutarla tenendo conto di tre parametri principali:
• È possibile identificare qualche stimolo scatenante? Se la
risposta è positiva, l’identificazione di questi stimoli sarà
di importanza cruciale nel trattamento del problema.
Questa situazione può essere considerata come un ele-
mento favorevole per una prognosi ottimista. Al contrario, se è impossibile identificare qualsiasi stimolo scatenante, il trattamento sarà molto più difficile e solitamente correlato a casi cronici.
• Il cavallo smette spontaneamente di attuare il ticchio
d’appoggio? Una risposta positiva comporta una prognosi buona, perché significa che il comportamento stereotipato è ancora funzionale e serve ad alleviare l’ansia.
Il ticchio d’appoggio è uno dei più famosi comportamenti stereotipati
degli equini.
L’impiego di collari di contenimento è scarsamente efficace e sembra
aumentare il livello di stress.
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Come trattare il ticchio d’appoggio
Nei cavalli con ticchio d’appoggio cronico si osserva comunemente una
perdita di peso.
• È possibile, utilizzando uno stimolo distruttivo di qualsiasi
tipo, interrompere il comportamento? Se la risposta è positiva, porta alla conclusione che l’arricchimento ambientale
potrebbe ridurre la frequenza del ticchio d’appoggio.
Le tecniche utilizzate per trattare il ticchio d’appoggio
possono essere suddivise in tre gruppi:
• Farmaci psicotropi e feromoni: non molto utili, perché
estremamente costosi ed inaccettabili nei cavalli atleti
(doping). Gli antagonisti endorfinici si sono dimostrati
efficaci per ridurre il ticchio d’appoggio. Tuttavia, gli effetti durano appena qualche ora ed il trattamento è estremamente costoso (200-400 euro al giorno). È stata impiegata con successo la selegilina (0,5 mg/kg sid), che
però non è disponibile in forma commerciale, il farmaco
non è registrato per il cavallo ed il trattamento è molto
costoso. Infine, anche i feromoni (EAP, PherocalmTM)
sono efficaci per il controllo dell’ansia e, quindi, riducono la probabilità di accentuare il ticchio d’appoggio.
• Tecniche di modificazione del comportamento: tutte le
tecniche in grado di ridurre l’ansia sono utili per trattare
il ticchio d’appoggio. Questa metodica risulta particolarmente efficace quando il vizio comportamentale è accentuato da alcuni stimoli precisi.
• Arricchimento dell’ambiente circostante: risulta utile soprattutto per la prevenzione ed il trattamento nei cavalli
in cui il ticchio d’appoggio può essere interrotto con una
qualsiasi stimolazione circostante.
Nuove possibilità nella
diagnosi di gravidanza della cavalla:
PMSG/eCG
Prodotto dall'endometrio, l'ormone è
specifico della gravidanza. Si consiglia
di effettuare la sua misurazione tra il
45° ed il 90° giorno post ovulationem.
• materiale: 3ml di siero o plasma
• metodo: ELISA quantitativo
• tempi d'esecuzione: 8 - 10 giorni
Vet.Med.Lab - Divisione di IDEXX Laboratories Italia S.r.l.
Tel. 051-7094701 . Fax 051-7094702
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LABORATORIO PER MEDICI VETERINARI
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