Corso Prof. Zaccaria Reti e network lez. 2

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Applicazione della nozione di network sociale
all’analisi di problemi e comportamenti politici
Oggetto privilegiato di analisi: relazioni di potere
Due dimensioni principali:
1. relazioni di influenza
 filone di studi focalizzato sul flusso di comunicazione attraverso il network
 trasmissione intenzionale di informazione per modificare opinioni e azioni
altrui  influenza
 uso del network sociale per spiegare le dinamiche della comunicazione
politica e le loro implicazioni per il comportamento degli individui.
Sottolinea l’influenza della struttura del network sull’azione individuale.
2. relazioni di dominazione
 filone di studi focalizzato sul flusso di beni e servizi attraverso il network
 dominio = relazione asimmetrica in cui un attore controlla il comportamento di
un altro attore offrendo una ricompensa o minacciando una punizione per
ottenere adesione ai suoi comandi
 uso del network sociale per studiare le dinamiche dello scambio politico e del
consenso
Sottolinea la manipolazione del network da parte di Ego per i suoi scopi.
la relazione di potere conterrà sempre sia un flusso di
informazione sia un trasferimento di risorse e servizi, sia elementi di costrizione che
di manipolazione.
AZIONI IDEALTIPICHE:
Il ricercatore sceglie quale dei due aspetti evidenziare
Temi affrontati in modi diversi nelle due tradizioni di studio delle reti sociali.
Scuola di Manchester – antropologia sociale – interpretazione analitica
situazionale e processuale.
 Privilegia aspetti manipolativi delle relazioni di potere e i contenuti di scambio
dei legami.
 Considera i legami prevalentemente come flusso di beni e servizi,
secondariamente come flusso di informazione.
 Mette in risalto gli aspetti della scelta e dell’uso strumentale delle reti
personali da parte degli individui per il conseguimento dei loro scopi.
Tre ambiti di interesse:
a) i processi di influenza e controllo politico;
b) i fenomeni di intermediazione;
c) le coalizioni di interessi e le competizioni per il potere nelle situazioni
di conflitto.
a. Influenza e controllo politico
Mayer A. (1966): saggio sulle elezioni nella città di Dewas, in India e le reti di
influenza politica:
studia in maniera dettagliata la campagna elettorale del candidato del Congresso e
delinea la catena dei contatti personali attraverso cui recluta i voti che lo portano
alla vittoria sul candidato del partito Indipendente
Introduce il concetto di action-set:
 parte del network personale attivata in determinate situazioni, per scopi
strumentali.
 si forma intorno a un Ego per un proposito specifico e limitato nel tempo
(vittoria elettorale /benefici immediati-futuri in cambio del sostegno)
 i legami attivati, qualunque sia la loro natura (di parentela,
religione, partito, ecc.), implicano delle transazioni, sono strumentali
 Due tipi di contatti nell’action-set:
 di patronage , implica rapporto diretto fra Ego/candidato e
sostenitori/elettori
 di brokerage, implica un intermediario tra loro.
Mayer elabora il modello di contatti personali attraverso cui un candidato mobilita il
sostegno elettorale, non ricostruisce le sequenze del processo.
Studi successivi con analisi diacronica dell’evoluzione dei processi politici.
Harries-Jones (1969): studia le «basi» organizzative del Partito Unito di
Indipendenza Nazionale a Luanshya (Copperbelt).
Dimostra:
 l’importanza dei legami basati sulla parentela, così come sulla comune origine
rurale e la residenza (i cosiddetti legami home-boy)
 come i legami personali sono usati, a livello locale, per organizzare le
«sezioni» di partito nei quartieri
 come tali legami sono usati dai leaders politici per affermare e rafforzare il loro
potere
 come, in determinate situazioni, possano diventare determinanti nell’assicurare
il successo.
Studi che affrontato l’analisi delle reti personali di influenza e pressione politica
a livello di realtà locali (città o quartieri).
b. Fenomeni di intermediazione
Studi che
 esplorano i collegamenti tra micro e macro sistema
 collocano la realtà locale nel quadro della società più ampia
 al centro dell’analisi la categoria di mediazione.
Incorporazione di realtà periferiche nel «centro»  vuoti di «comunicazione
all’origine di estesi rapporti di intermediazione economica e politicamanifestazione
di fenomeni di controllo violento del territorio quali la mafia (paesi mediterranei) e il
«caciquismo»(America centrale).
J. Boissevain (1968, 1974) :
 sistematizza concetti analitici (action-set e quasi-gruppi)
 elabora categoria di broker.
I brokers :
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«professionisti» delle relazioni di network
«speciali talenti manipolativi»
mediano tra sistemi sociali e culturali diversi
modello di imprenditore antropologico, capace di innovare e pronto
o ad assumere i rischi dell’iniziativa.
controllano risorse economiche e politiche a proprio vantaggio
controllano risorse di second’ordine= reti informali di contatti strategici su cui
costruiscono il loro potere.
agenti innovatori che svolgono una funzione attiva nel favorire e dirigere il
mutamento
promuovono l’integrazione economica e politica
impongono un «controllo» all’incorporazione periferica e alla penetrazione dei
nuovi meccanismi di mercato.
Emerge con forza :
 l’azione manipolativa dell’Ego per raggiungere i suoi scopi.
 una nuova visione del rapporto tra lealtà locale e centro superamento della
visione del mutamento indotto esclusivamente dall’esterno.
Aspetti manipolativi e strumentali delle reti sociali emergono con particolare
evidenza nelle analisi di situazioni di crisi e di conflitto.
Thoden van Velzen (1973): analizza un conflitto che si protrae per oltre dieci anni in
un villaggio della Tanzania. Usa la network analysis per delineare le coalizioni e
investigare il ruolo che giocano nella lotta per il controllo delle risorse.
Chomo , il più ricco agricoltore del villaggio, grazie ai suoi rapporti col personale
governativo bianco e al sostegno di clienti fedeli, minaccia l’equilibrio economico e
morale del villaggio.
Momenti cruciali del conflitto:
 tentativo fallito di bandire Chomo
 la morte di un bambino, figlio di un suo sostenitore;
 la disputa su un giardino di canna da zucchero di cui Chomo rivendica la
proprietà;
 la morte della moglie divorziata di Chomo;
Stessi personaggi principali in tutti i «drammi sociali», che riflettono aspetti diversi
dello stesso conflitto strutturale contro le pretese di Chomo.
Importanti elementi di innovazione teorica e metodologica:
 concentra l’attenzione su un particolare tipo di non-gruppo: la coalizione
introduce una distinzione concettuale tra:
coalizione di interesse (interest coalition: meglio conosciuta come
fazione)
 controlla risorse (materiali e simboliche)
 è centrata su un leader
 recluta membri tramite legami transazionali
 è una costruzione sociale
 è una unità con dei confini
 si mobilita per molti scopi
 ha l’obiettivo di proteggere ed espandere le risorse
coalizione livellante (levelling coalition)
 non è centrata su un leader
 viene attivata da catalizzatori sociali (coloro che spargono
dicerie,
 diffondono pettegolezzi)
 è temporanea
 ha un centro instabile
 è poco strutturata
 si mobilita con un unico scopo
 ha l’obiettivo di minimizzare la minaccia costituita dal
bersaglio (un arrampicatore sociale o un innovatore), il
danno e le perdite che può causare
Entrambi i tipi di coalizione coesistono in tutti i casi di conflitto esaminati
 discute due postulati teorici, tratti da Kapferer (1969), usati dagli analisti di rete
per spiegare i processi di mobilitazione micro-politica:
Kapferer : le persone si allineano in una disputa in modo da «subire la
perdita minore nei loro investimenti in rapporto all’insieme totale di relazioni
nella situazione»  attenzione analitica verso transazioni (investimenti)
passate.
Thoden van Velzen: i partners di scambio cercano di assicurarsi o
salvaguardare i loro «dividendi» futuri piuttosto che gli investimenti passati
attenzione verso la possibilità di transazioni future.
Cruciale importanza delle aspettative dei partecipanti «relativamente agli sviluppi
emergenti nella distribuzione del potere» in modo da realizzare «il tasso di scambio
ottimale nelle transazioni future relativamente all’insieme totale dei circuiti di
scambio in cui sono inseriti».
Nel solco della tradizione anglosassone, la network analysis risulta una metodologia
particolarmente adatta per studiare:






stratificazione e tessuto dei rapporti politici in una società
caratterizzata da mobilità, eterogeneità, conflittualità;
ruolo di individui e gruppi nei processi di intermediazione e di
integrazione nelle società di vasta scala
situazioni di crisi e di conflitto in cui convergono e si condensano
tutte le dinamiche dei processi del mutamento sociale.
Scuola Harward- sviluppa le tecniche quantitative e matematiche interpretazione analitica strutturale
 La relazione è l’unità di base della struttura sociale, definita come «un modello
persistente di relazioni sociali fra posizioni sociali» (Laumann e Pappi 1976, p.
6).
 Attenzione sulle relazioni fra gli attori - comportamento spiegato in termini di
costrizioni strutturali.
 L’analisi strutturale dei fenomeni politici deve spiegare «la distribuzione del
potere fra gli attori in un sistema sociale come una funzione delle posizioni che
essi occupano in uno o più networks» (Knoke 1990b, p. 9).
 Gli attori che occupano le diverse posizioni cambiano, ma le configurazioni di
potere tra le posizioni rimangono stabili.
Obiettivi:
analizzare e descrivere modelli stabili delle relazioni politiche tra posizioni (usando
strumenti derivati dalla teoria matematica dei grafi)
cercare di scoprire gli effetti di questi modelli su attitudini,
percezioni, comportamenti dei membri che ne fanno parte
prendendo in considerazione sia legami di influenza che di dominazione.
networks di comunicazione:
canali di comunicazione politica interpersonale
pubblicità e propaganda politica attraverso i mass-media
processi di contagio sociale e di
mobilitazione per l’azione collettiva
ecc.
networks di scambio politico:
morfologia e struttura delle coalizioni di potere
delle relazioni di patronage, clientela,
intermediazione
dei gruppi di pressione locali e nazionali
dei comitati elettorali
dei legami di scambio e dipendenza tra gruppi
di interesse e stati-nazione
ecc.
Studi di piccoli networks egocentrici (o personali), partendo da individui focali, per
studiare come le reti sono percepite dagli individui che ne sono al centro.
Analisi sull’intero network, per descrivere, come osservatori esterni, le relazioni che
legano tutti i membri di un sistema sociale.
Reti egocentrate di influenza: il voto e la partecipazione politica
Il voto esprime soprattutto relazioni di influenza.
Punti di vista e opinioni relativamente ai candidati e alle alternative elettorali
scaturiscono dallo scambio di comunicazione politica nei network personali di
parenti, amici, vicini, colleghi di lavoro.
Studiare il flusso delle influenze politiche attraverso le reti personali, e misurare il
reale impatto delle strutture dei networks egocentrici sul comportamento politico.
Tenere conto sia della forma che del contenuto del network.
Laumann (1973): studio su un campione di uomini di Detroit
 Reti più densemaggiore omogeneità politica
 Reti meno dense minore omogeneità politica + maggiore apertura a politiche
nuove
Contenuto della rete :
 scambi di informazioni politiche (relative al partito, ai candidati, ai problemi,
ecc.)
 altri importanti elementi di persuasione (appello alle lealtà di gruppo,
obbligazioni personali, ecc.)
Network analysis particolarmente adatta per indagare:
 l’impatto del contesto relazionale sulle scelte politiche degli individui
 i meccanismi che generano conformità o devianza nell’ambito di attitudini e
comportamenti
 i cambiamenti e le fratture a livello macro.
Cautela: rilevare non solo le percezioni di Ego, ma anche quelle degli altri membri
della rete!
Reti di scambio informali e modelli di intermediazione
Attenzione sulle organizzazioni informali e, in particolare, sui rapporti di patronage,
clientela, intermediazione (relazioni di dominazione).
Eisenstadt e Roniger (1980, 1984): modello delle relazioni patrono-cliente come
modo specifico di regolazione del flusso di risorse e delle relazioni di scambio.
Analisi delle caratteristiche e natura di questi legami e delle condizioni sociali
più adatte al loro sviluppo e continuità.
Gould e Fernandez (1989) : definizione formale rigorosa del concetto di broker per
renderlo operativo nella ricerca sul campo.
Identificazione di cinque differenti strutture di mediazione che corrispondono
a differenti posizioni (o ruoli) di mediazione che gli attori possono occupare nei
sistemi di scambio o nei networks dei flussi di risorse.
Misurazione della capacità di un attore di mediare scambi tra altri attori, attraverso la
«centralità» della teoria dei grafi (betweenness).
Insistenza sulla necessità di rendere operativo il concetto per la ricerca ma solo
elaborazioni teoriche astratte e poche verifiche empiriche.
Reti di azione collettiva: élites locali e politiche nazionali
1. Studi sui processi di decisione politica
 Ambito di indagine: comunità locali, realtà urbane, politica .
 Oggetto: l’intero network.
 Attenzione focalizzata sugli individui come attori chiave del processo di
decisione politica.
Laumann e Pappi (1976): analisi della struttura di influenza politica in una
cittadina tedesca.
 identificato il gruppo degli uomini più influenti (cinquantuno);
 descritti sistematicamente gli attributi (posizione sociale, interessi, attitudini,
credenze, comportamenti).
 analizzato la struttura delle relazioni tra gli uomini influenti
in tre ambiti diversi:
 le relazioni strumentali (professionali e «di affari»)
 le relazioni sociali o espressive (derivano dal background religioso
ed educativo
 le relazioni che si formano in rapporto ai problemi della comunità.
Come la struttura delle relazioni tra gli attori influisce sui processi di decisione
politica?
Cinque issues della comunità e le coalizioni opposte (favorevoli o contrari) che
attorno a questi problemi si definiscono, in base alle strutture della élite identificate in
precedenza.
2. Studi sulla mobilitazione nelle realtà urbane
 organizzazioni come attori chiave del processo di decisione politica.
 ogni gruppo di interesse politico “ efficace” a livello locale deve
mobilitare risorse (denaro e credito, competenza, connessioni, ecc.) che lo
rendano capace di persuadere o forzare gli organi preposti a prendere decisioni
in suo favore.
 una persistente relazione empirica tra posizione strutturale in un network di
risorse e possibilità di una organizzazione di mobilitare e influenzare differenti
ambiti di decisione politica.
(Perrucci e Pilisuk 1970; Galaskiewicz 1979a, 1979b; Knoke 1983)
Galaskiewicz (1979a, 1979b): studia i networks di informazione, denaro e sostegno
morale tra una vasta gamma di organizzazioni in una città di circa 32.000 abitanti
(Towertown):
 la centralità nei networks di risorse consente alle organizzazioni l’accesso a un
più grande numero di altre organizzazioni che potevano assicurare loro le
risorse necessarie.
 Il potere di una organizzazione dipende anche dal suo potenziale di accesso
alle risorse di altre organizzazioni.
3. Studi sui processi decisionali a livello nazionale.
Politiche dello stato come prodotto di complesse interazioni fra organizzazioni
governative e organizzazioni private, ciascuna delle quali cerca di influenzare le
decisioni politiche a proprio vantaggio.
Organizzazioni private inserite in network di comunicazione e di scambio
controllare e di comunicare problemi e intenzioni in rilevanti ambiti di
decisione politica che hanno conseguenze per i loro interessi.
Importanza della centralità nelle strutture di rete :




scambio di tempestiva informazione politica
scambio di risorse materiali utili politicamente per formare
coalizioni
possibilità di intervenire nei processi di contrattazionenegoziazione
 che producono politiche nazionali.
Organizzazioni attori chiave del processo di decisione politica
Laumann e Knoke (1987, 1989): studio sulle politiche americane nell’ambito della
energia e della salute negli anni ’70.
 Analisi congiunta degli attori e degli eventi.
 Individuano gli attori (organizzazioni) che occupano le posizioni centrali nei
domini della salute e della energia e delineano la struttura delle loro relazioni.
 Relazioni particolarmente significative:
 trasmissione di informazione
 scambio di risorse
 penetrazione dei confini (membri dei consigli di amministrazione, di
commissioni, ecc.).
Eventi particolarmente controversi analisi della struttura nei due domini
Interfaccia attori/eventisovrapposizione dei modelli di consenso e dissenso
(sostenitori e oppositori) negli eventi politici alle reti di rapporti (informazione,
risorse, personale) individuate in precedenza.
La struttura dei legami fra organizzazioni
influisce sulle politiche nazionali
sia nell’ambito dell’energia che della salute
La struttura degli eventi in ciascun dominio
ha diverse implicazioni per la strutturazione delle relazioni
e della partecipazione degli attori.
La linea «dura»
 modelli di relazioni stabili
 costrizioni strutturali sul comportamento
 determinismo strutturale
 concetto di «equivalenza strutturale»:
 due attori sono equivalenti, quindi intercambiabili, nella misura in cui i loro
rapporti con altri attori sono uguali;
 attori «strutturalmente equivalenti» come una unica posizione nel sistema e
 considerati nello stesso «blocco».
 attori «strutturalmente equivalenti» hanno stesse attitudini, opinioni, si
comportano allo stesso modo.
 Si misura la posizione di ciascuno degli elementi del sistema e la loro distanza
relativa confronto tra strutture d’insieme e posizioni locali.
La linea «flessibile»
 rete = elemento di costrizione ma anche risorsa
 vincoli strutturali del network ma anche aspetti di scelta, strategie,
negoziazioni, cambiamento.
Padgett e Ansell (1993): ascesa dei Medici a Firenze nel 1400.
 Processo di centralizzazione politica, perseguito e realizzato da Cosimo
de’ Medici
 indagine approfondita delle reti di relazioni formali e informali (strategiche)
costruite da Cosimo tra le famiglie della élite fiorentina (matrimoni, affari,
patronage, amicizia, ecc.)
Importanti innovazioni teoriche e metodologiche nell’analisi strutturale americana:
 affrontano gli aspetti dinamici del fenomeno sotto osservazione (alleanze,
nuove leadership...
 introducono e valorizzano caratteristiche soggettive (personalità di Cosimo),
aspetti ambigui e contraddittori dei comportamenti politici
 applicano in maniera originale le tecniche dei «modelli a blocchi»:
 non solo analisi morfologica dei rapporti
 ma anche delle dinamiche che le sottendono
 e loro potenziale di trasformazione.
Combinare gli approcci!
 Sviluppare l’analisi in dimensione diacronica
 combinare i metodi e le tecniche dell’«osservazione partecipante» e dell’analisi
situazionale
 con le procedure di formalizzazione matematica e algebrica
elaborate dall’analisi strutturale.
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