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Sclerosi multipla
Copyright by THEA 2003
La sclerosi multipla è una malattia caratterizzata dalla formazione di piccoli focolai di
demielinizzazione e di ipertrofia nevroglica sparsi in tutto il sistema nervoso centrale. È una
malattia autoimmunitaria: la guaina di rivestimento dei nervi (mielina) si danneggia perché
colpita per errore dal sistema immunitario. Colpisce soprattutto soggetti dai venti ai
quarant'anni e le cause rimangono ancora abbastanza sconosciute (in Italia 50.000 casi). La
sclerosi multipla di solito si manifesta bruscamente e l'andamento della malattia è molto
irregolare; alterna periodi di quasi assoluta impotenza funzionale ad altri d'inspiegabile ripresa,
ma considerato nel suo complesso il decorso è lentamente progressivo. Dopo un periodo che
va dai cinque ai quindici anni inizia il periodo senza più remissioni e il paziente peggiora
costantemente (fase progressiva). La sintomatologia clinica è estremamente ricca e varia, in
rapporto alla diversa localizzazione dei focolai degenerativo-sclerotici. In genere però si
manifesta con disturbi visivi e motori, alterazioni dell'articolazione del linguaggio, tremori non
intenzionali e paresi, ma si possono avere anche convulsioni epilettiche, paralisi degli arti
inferiori e un progressivo decadimento mentale. Se attacchi di questo genere si presentano a
distanza ravvicinata (per esempio un mese) si deve valutare la possibilità di sclerosi multipla.
La risonanza magnetica (e in particolare una tecnica messa a punto da P. Brasser e
sperimentata alla Duke University) può evidenziare le lesioni mieliniche in alcune aree del
cervello e del midollo spinale. Le cause non sono note; abbandonate precedenti teorie che la
ritenevano una malattia ereditaria, oggi si pensa che la causa sia una predisposizione genetica
o un virus, in quanto quattro malati su cinque non hanno parenti di primo grado colpiti dalla
malattia.
Le cure - Il trattamento degli attacchi è cortisonico, mentre per contrastare il decorso della
malattia si ricorre a farmaci come l'interferone beta che attenuano la reazione del sistema
immunitario. Poiché gli effetti collaterali dell'interferone risultano intollerabili per un 10% dei
malati, si stanno introducendo altri farmaci con azione simile, ma minori effetti collaterali
(glatiramer). Vengono utilizzati anche altri farmaci come la vecchia "azatioprina" o il recente
mitoxantrone.
La speranza - Se sul fronte della guarigione della sclerosi multipla si è ancora piuttosto
fermi, notevoli progressi si stanno facendo nelle conoscenze che permettono di bloccare la
patologia. È stato sperimentato su 200 pazienti (USA, Gran Bretagna e Canada) un nuovo
anticorpo monoclonale, il natalizumab (lo stesso farmaco è stato utilizzato in altre patologie
autoimmuni come il morbo di Chron). Si è avuta la riduzione di oltre il 90% delle nuove lesioni
e un dimezzamento delle ricadute. Ora in altre ricerche si cerca di verificare l'efficacia del
natalizumab in associazione all'interferone rispetto al solo uso dell'interferone. Il natalizumab
funziona agendo sulla proteina (integrina alfa 4) che agevola il passaggio degli anticorpi
"nocivi" dal sangue al cervello.
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