laparoscopic living donor nephrectomy in patients with vascular

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IMPATTO DELLA PRESENZA DI ANOMALIE VASCOLARI SUI RISULTATI DEL
PRELIEVO DI RENE DA DONATORE VIVENTE NELLA CURVA DI
APPRENDIMENTO LAPAROSCOPICA
De Lorenzis E.1, Tarabuzzi R.1, Volpe A.1, Di Domenico A.1, Cassatella R.3, Airoldi A.2, Quaglia
M.2, Brustia P.3, Stratta P.2, Terrone C.1
1
S.C.D.U. Urologia, Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, A.O.U. Maggiore Della
Carità, Novara
2
S.C.D.U. Nefrologia e Trapianto, Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, A.O.U.
Maggiore Della Carità, Novara
3
S.C.D.O. Chirurgia Vascolare, Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, A.O.U.
Maggiore Della Carità, Novara
ABSTRACT
Obiettivi
Scopo di questo lavoro è stato valutare i risultati del prelievo laparoscopico di rene da donatore vivente (PLRDV) in
pazienti con anomalie vascolari durante la curva di apprendimento di un singolo chirurgo.
Materiali e metodi
Da Gennaio 2006 a Marzo 2011, 23 pazienti sono stati sottoposti a PLRDV eseguito da un singolo chirurgo (C.T.). In
tutti i casi è stato utilizzato un approccio transperitoneale con utilizzo di 4 trocars. È stato sempre scelto il rene sinistro,
anche quando l’angioTC preoperatoria rivelava anomalie vascolari. I pazienti sono stati divisi in 2 gruppi: gruppo A,
pazienti con anomalie vascolari (n=8); gruppo B, pazienti con regolare anatomia dei vasi renali (n=15). Sono state
individuate dieci anomalie vascolari nel gruppo A: biforcazione precoce dell’arteria renale (2), doppia arteria renale (6),
vena renale retroaortica (1) e arteria renale breve per trasposizione aorto-cavale (1). I gruppi sono stati confrontati per
valutare differenze tra i parametri preoperatori, intraoperatori e postoperatori e nella sopravvivenza del trapianto.
Risultati
Le caratteristiche preoperatorie sono risultate sovrapponibili nei 2 gruppi. Il tempo operatorio mediano è stato 227
minuti (IQR 165-270) nel gruppo A e 210 (IQR 180-225) nel B (p>0.05). Il tempo di ischemia calda mediano è stato
140 secondi (IQR 120-200) nel gruppo A e 145 (IQR 110-180) nel B (p>0.05). Le perdite ematiche stimate sono state
sovrapponibili nei 2 gruppi.
Una sola complicanza intraoperatoria è stata osservata nel gruppo A (lacerazione splenica con necessità di conversione
a cielo aperto). La degenza mediana dei donatori è stata maggiore nel gruppo A (8, IQR 8-10, vs. 7 giorni, IQR 5-8,
p<0.05), probabilmente per una maggior cautela nell’osservazione di questi casi più difficoltosi. La creatininemia alla
dimissione non è stata significativamente diversa nei 2 gruppi. Il trapianto dei reni prelevati è avvenuto con successo in
tutti i casi. Un paziente del gruppo B è stato sottoposto a revisione dell’anastomosi dell’arteria renale in quindicesima
giornata postoperatoria. In entrambi i gruppi sono state osservate 2 complicanze di terzo grado secondo la
classificazione di Clavien. Per quanto riguarda i riceventi non sono state osservate significative differenze tra i due
gruppi in termini di degenza e creatininemia alla prima, terza giornata postoperatoria e alla dimissione. Con un followup medio di 29 mesi, non si è osservata nessuna perdita di funzione dei reni trapiantati, mentre un paziente è deceduto
per causa non correlata ad insufficienza renale.
Discussione
Sulla base della nostra analisi il PLRDV in pazienti con anomalie vascolari ed il successivo trapianto del rene nel
ricevente sono caratterizzati da buoni risultati in termini di sicurezza e funzione del rene trapiantato.
Conclusioni
La presenza di anomalie vascolari non ha un impatto significativo sui risultati del PLRDV durante la curva di
apprendimento laparoscopica di un singolo chirurgo.
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