VEGLIA DI NATALE 2004 Canto SALVE REGINA (solista) Luci spente. Solo i piccoli ceri di chi entra Faro sull'icona di Maria Faro segui-persona sul coro Faro sull'ambone Proclamazione di Luca 1,26-38 ALESSANDRO Cel. Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. Entrano Ilaria e Federica Commento Vibrations 1 Van Der Meer chiama Dio il grande poeta dell'universo, secondo il significato greco del termine "poeta" cioè "Colui che fa", e con la sua azione fa scaturire una realtà nuova, Dio è l'inesauribile poeta che chiama ILARIA E FEDERICA all'essere le cose, le fonda nella loro realtà più intima secondo la bella a ds e sn dell'altare con due microfoni (il espressione biblica: Egli chiama la luce ed essa risponde "eccomi", vecchio del coro e quello della sede) chiama le stelle ed esse rispondono: «siamo presenti»! La chiamata di Maria fa parte di questa mirabile poesia di Dio che ha sogni e progetti di salvezza sull'umanità. E' Dio che prende l'iniziativa. E' lui che chiama. E' lui che "entra" nella vita di Maria in modo non previsto, chiedendole di assecondare il suo progetto. E Maria non pone resistenza. Si affida pienamente alla richiesta del Signore. Anche lei, come le stelle e la luce, come già Abramo, Mosè e i profeti, risponde prontamente il suo: "eccomi". Realizza al femminile "la figura del servo": «Eccomi, sono la serva del Signore». Meditazione Escono Ilaria e Federica 1. "ENTRANDO DA LEI" Il vangelo di Luca ambienta la scena a Nazaret, una cittadina costruita sopra una collinetta che confina, da un lato, con i monti di Galilea. Maria sembra essere in casa. Infatti l'angelo Gabriele, mandato da Dio, «entra Entrano SIMONE E MARIKA, Francesco e Bianca da lei». Si proietta il titolo La Vergine riceve l'annuncio dell'angelo mentre sta pregando, forse con Mantra 2 il libro dei Salmi fra le mani, in casa, in quell'atteggiamento di ascolto e di comunione con il Signore che permeava le giornate di Maria. Entrando da lei disse: «Ti saluto piena di grazia, il Signore è con te». Invece di chiamarla per nome "Maria!", Gabriele la chiama "piena di grazia". E' come se Maria ricevesse un nome nuovo, una nuova identità: "piena di grazia", anzi meglio sarebbe tradurre “riempita di grazia”. Cosa vuol dire questa espressione? La parola "grazia" indica l'amore misericordioso e benevolo del Signore che dona salvezza. Maria è "piena" di questa benevolenza di Dio. E' piena del suo amore, un amore pienamente accolto e corrisposto. Il saluto dell'angelo evoca a Maria le grandi pagine della Scrittura, e in particolare l'annuncio gioioso che il profeta Sofonia aveva rivolto a Gerusalemme: Sof. 3,14-17 Annuncio alla figlia di Sion FRANCESCO Gioisci, figlia di Sion, rallegrati (...) figlia di Gerusalemme! Re d'Israele è il Signore in mezzo a te. Luca 1,26-31 Non temere, Sion L'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. il Signore tuo Dio nel tuo seno è un salvatore potente Annuncio a Maria BIANCA Rallegrati, o piena di grazia, il Signore è con te. A queste parole ella rimase turbata, e si domandava che senso avesse un tale saluto. Ecco concepirai nel tuo seno un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù, salvatore Canto: Non temere Maria SILENZIO 2. "ECCO CONCEPIRAI NEL TUO SENO" Si proietta il titolo Le parole dell'angelo annunciano dunque a Maria la sua vocazione alla SIMONE maternità. Una maternità che viene da Dio, per opera di Spirito Santo. «Concepirai nel tuo seno» L'umile ragazza di Nazaret avrà un figlio che chiamerà Gesù, ma che sarà anche chiamato «Figlio dell'Altissimo». Così Maria, in maniera eminente, è posta a diretto contatto con l'autore MARIKA della vita, il Dio da cui ha origine ogni paternità e maternità. Il bambino che nascerà da lei, sarà al contempo figlio della donna e figlio dell'Altissimo. E in lui ogni nato da donna potrà diventare figlio di Dio, figlio dell'Altissimo. «Ecco il Regno non avrà fine!» Lo aveva predetto il profeta Natam al re David, in nome di Dio: un trono stabile, un regno senza fine, basato sulla reciprocità più profonda: «Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio». 2 Sam 7,12-14 Annuncio a Davide - FRANCESCO Io farò grande la tua discendenza. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Il trono del tuo regno io renderò stabile per sempre. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre (...) Luca 1, 32-33 Annuncio a Maria - BIANCA Sarà grande e chiamato figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine. SILENZIO Escono Simone e Marika - Entrano Ilaria e Federica 3. «COME E' POSSIBILE?» Si proietta il titolo Mantra 1 Dalle parole dell'angelo, Maria si rende conto che Dio sta capovolgendo i ILARIA suoi piani. Lei è vergine. E' promessa sposa a Giuseppe, un uomo della casa di Davide. Ma non aveva ancora avuto con lui (né con altri) alcun rapporto. In tal senso dice: «Non conosco uomo». Ed ecco che l'angelo la rassicura: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo». FEDERICA Queste parole, più che "spiegare" interpellano la fede della ragazza di Nazaret, che viene invitata a fidarsi totalmente di Dio. Nulla è impossibile a Dio. Lei sarà come l'arca dell'alleanza. Piena della presenza di Dio. Avvolta dalla sua potenza che genera vita. Osserviamo la somiglianza con Es 40,35 : Esodo 40,35 Dio sopra e dentro l'arca La nube la coprì della sua ombra e la gloria del Signore riempiva la dimora FRANCESCO Luca 1, 34-35 l'arca della nuova alleanza BIANCA Allora Maria disse all'angelo: Come è possibile? Non conosco uomo. Le rispose l'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su di te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio. Escono Tutti - Entrano Simone e Gioia 4. NULLA E' IMPOSSIBILE A DIO Si proietta il titolo Gabriele lascia un "segno" a Maria. C'è un'altra donna che ha speri- SIMONE mentato la grazia del Signore nella sua vita. E' la cugina Elisabetta. Tutti la dicevano "sterile". Ebbene nella sua vecchiaia, come già Sara, la moglie di Abramo, anche lei è rimasta incinta. Aspetta un figlio. E' già al sesto mese. Davvero "nulla è impossibile a Dio''. E' difficile per noi, donne moderne, capire l'umiliazione di una donna ebrea nel ritrovarsi sterile. Il grembo, fonte della vita, nella sterile asGIOIA somiglia a una tomba. "Dammi dei figli, se no io muoio", esclama Rachele nella amara umiliazione della sua sterilità (cf. Gen 30,1). Anche la mamma del profeta Samuele era sterile e, tra le lacrime, supplicò Dio per avere un figlio (cf 1 Sam 1,9-18), e il Signore si ricordò di lei. Il segno della sterile riempita di grazia sta ad indicare che il figlio non è semplice frutto di una fecondità iscritta nell'uomo e nella donna. E' frutto di grazia, di una maternità ricevuta in dono. Ecco il segno di Sara e quello di Elisabetta Gn 18,9-14 SIMONE Sara tua moglie avrà un figlio. Sara disse: Avvizzita come sono... il mio signore è vecchio! Era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. Il Signore disse: C’è forse qualcosa di impossibile per me? Luca 1, 36-38 GIOIA Vedi: anche Elisabetta, tua parente, ha concepito un figlio nella sua vecchiaia e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio. SILENZIO Si spengono tutte le luci, ad eccezione dei lumini e dell'Icona Appare la scritta del titolo 5 e la musica sfuma subito Il faro seguipersona si punta sull'icona di Maria Escono Simone e Gioia 5. «ECCOMI, SONO LA SERVA DEL SIGNORE» Voce di Gioia sullo sfondo "Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". RIFLESSIONE DEL CELEBRANTE Celebrante Eccomi, eccomi! Signore io vengo Eccomi, eccomi! Si compia in me la tua volontà. Coro Eccomi, eccomi! Signore io vengo Eccomi, eccomi! Si compia in me la tua volontà. Assemblea Eccomi, eccomi! Signore io vengo Eccomi, eccomi! Si compia in me la tua volontà. Entra Gioia al microfono vicino ambone Dal Carmen Paschale di Sedulio GIOIA Quale luce nuova sul mondo, quale grazia per tutto il cielo! Quanto grande fulgore, quando Cristo esce dal ventre di Maria, in uno splendore nuovo! Egli è come uno sposo esultante del suo glorioso talamo, bello di una bellezza attraente al di sopra di quella degli uomini, nelle belle labbra del quale, tra il raggiare della persona, è diffusa una grazia soave. Il sommo Signore che dalla prima origine del mondo veste dei suoi doni tutte le cose che nascono, non ha vestimento che i poveri stracci di cui è coperto; e quello che non riescono a contenere né l’onda agitata del mare tempestoso né tutto il suolo della terra né la spaziosa reggia dell’immenso cielo, sta tutto intero nel corpo di una vergine e – lui Dio! – giacie in una piccola greppia. Salve, santa madre, che hai partorito un re, il quale governa per i secoli il cielo e la terra, e il cui nume e il cui potere, abbracciata ogni cosa in un eterno cerchio, dura senza fine; tu che, avendo nel ventre beato i gaudi della madre insieme con l’onore della verginità, sei apparsa non aver l’eguale né tra le donne precedenti né tra quelle future: tu sei la sola donna, unica e senza esempio, che sia piaciuta a Cristo!" Si accende il faro centrale dal fondo Canto Faro segui-persona sul coro Salve dolce Vergine, salve dolce Madre in te esulta tutta la terra e i cori degli angeli. Tempio santo del Signore, gloria delle vergini, tu giardino del paradiso, soavissimo fiore. Tu sei trono altissimo, Tu altar purissimo, >>>>>>>>>>>>>>>>> in Te esulta, piena di grazia, tutta la creazione. Paradiso mistico, fonte sigillata, il Signore in te germoglia l’albero della vita. O sovrana semplice, o Potente umile, apri a noi le porte del cielo, dona a noi la luce. (l'organo continua il motivo finché i ragazzi non si siano sistemati) Durante la 3 strofe - L'icona della Vergine viene presa da 3 giovani e portata di fianco, dinanzi al crocifisso. - Viene scoperto il Mistero senza Gesù. - Subito dopo, dal fondo, i ragazzi portano e pongono la scatola-dono vicino all'icona di Maria, sistemano accanto al mistero, in basso, i fiori cresciuti in avvento e i piccoli ceri - Poi si dispongono intorno al Mistero - Si accendono tutte le luci possibili Dai « Discorsi » di san Gregorio Nazianzeno, vescovo MARIELLA Dopo la prima incerta luce del Precursore, viene la Luce stessa, che è tutto fulgore. Dopo la voce, viene la Parola, dopo l’amico dello Sposo, viene lo Sposo stesso. Dio si fece uomo perché noi ricevessimo la vita. Il Verbo stesso di Dio, colui che è prima del tempo, la Luce che nasce All'annuncio del brano di S. Gregorio Una catechista, dal fondo, intronizza il Bambino al centro e lo innalza alla contemplazione dell'Assemblea. Finito il brano, i ragazzi baciano Gesù dalla Luce, la fonte della vita e della immortalità, assume un corpo per salvare ogni uomo. Fu concepito dalla Vergine, già santificata dallo Spirito Santo nell’anima e nel corpo per l’onore del suo Figlio e la gloria della verginità. Colui che dà ad altri la ricchezza si fa povero. Dio chiede in elemosina la mia natura umana perché io diventi ricco della sua natura divina. E colui che è la totalità, si spoglia di sé fino all’annullamento. Si priva, infatti, della sua gloria, perché io partecipi della sua pienezza. O sovrabbondante ricchezza della divina bontà! Egli assume la mia condizione umana per salvare me, fatto a sua immagine e per dare a me, mortale, la sua immortalità. A lui cantiamo il Gloria della fede e di tutta la chiesa in esultanza di cuore. CANTO DEL GLORIA Suono della campana a distesa MEDITAZIONE DI DON FRANCESCO L'Angelo è l'angelo della forza di Dio, Gabriele, perché proprio questa potenza creatrice stava per manifestarsi in un concepimento verginale. E, a questo punto, supponiamo un grande silenzio. Momento di tremore. Momento di ponderazione. Momento in cui le forze si riuniscono. Ci fu mai un momento simile sulla terra e nel cielo? Non momento di dubbio, di esitazione, ma momento di scelta e di libertà. Momento che precede la grande parola "Avvenga". Nell'eternità immutabile e tuttavia vivente, le tre Persone sono attente a questa svolta nella loro opera eternamente concepita. Tutto dipende da questo momento. Le promesse divine sono sospese a questo momento. E la liberazione della nazione e il riscatto degli uomini. Miliardi di esistenze sono interessate a ciò che sta per avvenire in un istante impercettibile. Il Padre sta per manifestare la sua potenza con la creazione. Il Figlio sta per nascere di una nascita temporale, immagine della sua generazione eterna. Lo Spirito sta per fecondare, avvolgere d'amore, consumando l'azione del Padre e la presenza del Figlio. Padre, Figlio e Spirito stanno per agire in maniera diversa e con una medesima azione. Un istante ancora e questa azione sarà compiuta e lo sarà per sempre. Se occorre una parola, questa parola non viene ancora pronunciata. Se occorre un comando, questo comando ancora non è trasmesso. E se occorre un movimento d'amore, questo amore riposa, pronto a scattare. Maria è sola. Nessuno sa quello che avviene in lei. Ella è perfettamente lucida, consapevole, sempre più meditativa e cosciente poiché nel colloquio con l'Angelo, tutto è stato messo in chiaro. Che cosa dirà? Sta per acconsentire? Si, senza dubbio: ma le Tre Persone rispettano il suo consenso. Maria si rende perfettamente conto dell'estrema importanza di ciò che sta per pronunciare. Come una sposa, ella sa che questo infinito ha due aspetti: uno di gioia, di godimento, di gloria; ma anche un altro aspetto, una immensità invisibile di pena, di redenzione, di riparazione per tutto. Ella si sente di essere stata scelta da Colui che sta per diventare suo Figlio. Diversa in questo da tutte le madri. Allora dirà solamente: "che ciò avvenga"; che ciò sia fatto! Come se intendesse far comprendere che gettava la sua libertà nel piano divino, oggi di gioia e domani di sofferenza. "Avvenga"! E' la parola dell'accettazione: avvenga quello che hai detto. La Vergine parla e la sua parola è efficace, come la parola di Dio nella creazione: "e il Verbo si è fatto carne e ha abitato fra noi" (Giovanni prologo). Il Verbo di Dio si incarna grazie alla parola della Madre; il Creatore assume una natura creata in seguito alla parola della creatura. Vi sia luce, aveva detto Dio. "E vi fu luce" (Genesi). Allo stesso modo, dopo che la Vergine ebbe parlato, la vera Luce apparve; "Colui che illumina ogni uomo che viene nel mondo" (Giovanni 1,9) prese carne in lei e fu portato nel suo seno. Ella lo seppe. Tacque. L'Angelo si allontanò. Tutto ritornò come prima. La campagna. Il cielo con qualche nube. I rumori familiari. E senza dubbio Giuseppe che passa e guarda la Vergine.