Radici della civiltà - Volume 1 Capitolo 11 I popoli italici e le origini

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Radici della civiltà – Volume 1
Capitolo 11 I popoli italici e le origini di Roma
1 In Italia le caratteristiche geografiche
A favorirono la formazione di due grandi culture, una a Nord, quella delle Terramare e una nel centro-sud, la
Magna Grecia
B pur rendendo difficili i collegamenti non poterono impedire alla popolazione italica di aggregarsi in comunità
sempre più ampie
C furono il risultato delle trasformazioni provocate dai vari insediamenti umani che modificarono il paesaggio
D rendevano difficili i collegamenti, perciò le diverse popolazioni che la abitavano restarono separate e non
formarono una sola cultura
2 Nel II millennio a. C. la cultura delle Terramare
A stanziata negli Appennini, era formata da pastori nomadi che poi si erano dedicati all’agricoltura
B si diffuse nell’Italia centro-settentrionale e fu caratterizzata dal culto dei morti, dall’uso del ferro e dalla
costruzione di capanne
C si sviluppò nella pianura Padana e fu caratterizzata da villaggi costruiti su piattaforme di legno sorrette da pali
D fiorì in Sardegna e fu caratterizzata da abitazioni fortificate di forma circolare; il ruolo dominante fu assunto
dai guerrieri
3 Tra la fine del II millennio e l’inizio del primo, la cultura villanoviana
A stanziata negli Appennini, era formata da pastori nomadi che poi si erano dedicati all’agricoltura
B si diffuse nell’Italia centro-settenrionale e fu caratterizzata dal culto dei morti, dall’uso del ferro e dalla
costruzione di capanne
C si sviluppò nella pianura Padana e fu caratterizzata da villaggi costruiti su piattaforme di legno sorrette da pali
D fiorì in Sardegna e fu caratterizzata da abitazioni fortificate di forma circolare; il ruolo dominante fu assunto
dai guerrieri
4 Verso il 1200 a.C., la cultura nuragica
A stanziata negli Appennini, era formata da pastori nomadi che poi erano si erano dedicati all’agricoltura
B si diffuse nell’Italia centro-settenrionale e fu caratterizzata dal culto dei morti, dall’uso del ferro e dalla
costruzione di capanne
C si sviluppò nella pianura Padana e fu caratterizzata da villaggi costruiti su piattaforme di legno sorrette da pali
D fiorì in Sardegna e fu caratterizzata da abitazioni fortificate di forma circolare; il ruolo dominante fu assunto
dai guerrieri
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5 Gli Etruschi
A fondarono una civiltà caratterizzata dall’esistenza di numerose città-stato, governate prima da un re e in seguito
dagli aristocratici
B furono un popolo proveniente dalla Lidia, che diede vita prima alla cultura villanoviana, poi a potenti città-stato
C fondarono dapprima numerose città-stato, rette da aristocratici, che poi si riunirono in un unico Stato,
governato da un lucumone
D erano un popolo autoctono della pianura Padana che si fuse con gli immigrati lidi dando origine alla prima vera
civiltà italica
6 La civiltà etrusca
A rimase localizzata ad alcune zone dell’Italia centrale, essendo una cultura pacifica, basata sul commercio
B si estese a tutta l’Italia centrale, ma si trattò di un’egemonia economica e culturale e non militare
C grazie alla forza militare e alla flotta, estese la sua influenza fino alla pianura Padana e dominò sul Tirreno
D era dotata di un forte esercito e di una potente flotta con cui conquistò l’Italia centrale e quella meridionale
7 Nella società etrusca, le donne
A partecipavano ai banchetti e alla vita sociale e avevano un ruolo importante nei riti funebri
B restavano chiuse in casa, come in altre società antiche, ma partecipavano ai riti funebri
C potevano partecipare ai banchetti e assistere alle assemblee pubbliche, ma non potevano votare
D svolgevano un unico ruolo pubblico, anche se molto importante, quello di sacerdotesse
8 La scrittura degli Etruschi è ancora oggi difficile da decifrare perché
A non si è conservato un numero sufficiente di iscrizioni
B manca un testo in più lingue che ne dia la chiave di interpretazione
C le iscrizioni arrivate fino a noi sono mal conservate
D non riusciamo a leggere ciò che hanno scritto a causa della sua estrema complessità
9 Al di là delle leggende, Roma nacque
A da un villaggio sul colle Palatino, circondato da mura e da una fascia di territorio sacro, detta pomerium
B da un’aggregazione di villaggi, posti sui colli intorno al Tevere che costituiva un’importante via di
comunicazione
C da un villaggio sul colle Esquilino, su cui sono state ritrovate le tracce più antiche di un insediamento
D dalla conquista, da parte del villaggio sul Gianicolo, dei villaggi sorti sui colli che si trovavano sulla sponda
opposta del Tevere
10 Nella leggenda dei sette re di Roma, l’alternanza di re guerrieri e pacifici vuole indicare
A l’impossibilità di mantenere a lungo la pace,
B la necessità di venire a patti con i popoli latini
C la natura essenzialmente guerriera della società romana
D la capacità della società romana delle origini, di darsi una solida struttura politica
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Capitolo 11 I popoli italici e le origini di Roma
11 Il fatto che, nella leggenda, gli ultimi re di Roma fossero Etruschi, dimostra che la città
A subì, per un breve tempo la dominazione etrusca
B entrò a far parte della confederazione etrusca, chiamata dodecapoli
C subì il predominio delle città etrusche per circa un secolo
D fu considerata dagli Etruschi come una delle loro città-stato
12 Secondo la tradizione, Romolo divise Roma
A in tribù urbane e rustiche. I Romani erano divisi in cinque classi secondo la loro condizione economica e
sociale
B in tre grandi tribù, composte da dieci curie ciascuna, ogni curia rappresentava una gens
C in tre zone, ognuna delle quali comprendeva una parte di campagna, una di città e una di mare e tutti i cittadini
liberi in dieci tribù
D in tribù urbane e rustiche. Tutta la popolazione fu divisa in 4 classi in base alla ricchezza
13 Secondo la tradizione Servio Tullio divise Roma
A in tribù urbane e rustiche. I Romani erano divisi in cinque classi secondo la loro condizione economica e
sociale
B in tre grandi tribù, composte da dieci curie ciascuna, ogni curia rappresentava una gens
C in tre zone, ognuna delle quali comprendeva una parte di campagna, una di città e una di mare e tutti i cittadini
liberi in dieci tribù
D in tribù urbane e rustiche. Tutta la popolazione fu divisa in 4 classi in base alla ricchezza
14 La riforma dell’esercito attribuita a Servio Tullio
A confermò il ruolo dominante dell’aristocrazia, perchè solo le famiglie più antiche potevano assumere il
comando di una legione
B diede a tutti i cittadini un ruolo nella difesa della città, legato alle loro capacità e non alla nascita o alla
ricchezza
C accrebbe il peso politico di tutti coloro che possedevano beni e perciò potevano affrontare le spese per
comprare le armi
D agevolò i plebei stabilendo una paga per i soldati e affidando allo Stato l’acquisto delle armi
15 I magistrati romani
A erano affiancati da colleghi che avevano un potere minore, la loro carica era temporanea e aveva una
retribuzione simbolica
B erano retribuiti a secondo dell’importanza dell’incarico; tranne i consoli, tutti gli altri agivano da soli; la loro
carica era temporanea
C erano retribuiti allo stesso modo, indipendentemente dalla carica che era sempre collegiale e temporanea
D dividevano la carica con uno o più colleghi, non erano pagati e la loro carica durava per un tempo limitato
16 I consoli
A esercitavano il potere giudiziario e potevano assumere il comando di un esercito
B erano eletti annualmente, applicavano le leggi e guidavano l’esercito
C custodivano il denaro dello Stato di cui regolavano le entrate e le uscite
D sovrintendevano ai lavori pubblici e si occupavano dell’approvvigionamento della città
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Capitolo 11 I popoli italici e le origini di Roma
17 I comizi centuriati erano assemblee popolari
A a cui era affidato il compito di giudicare i nemici della patria ed erano formate sulla base territoriale delle tribù
B nelle quali poteva prevalere la plebe perché si votava per testa, perciò potevano solo eleggere i questori e gli
edili
C il cui compito era quello di approvare o respingere le leggi votate dal Senato
D a cui era affidato il compito di eleggere i consoli, i pretori e i censori, di dichiarare la guerra o trattare la pace
18 Nel conflitto tra patrizi e plebei, i plebei volevano ottenere
A la possibilità di diventare senatori e una maggiore protezione giuridica dei debitori
B l’accesso alle cariche pubbliche e il miglioramento della condizione dei debitori
C l’espropriazione dei latifondi che superassero una certa quantità
D l’elezione al consolato e l’abolizione della legge che condannava alla schiavitù i debitori insolventi
19 La secessione della plebe sull’Aventino si concluse
A per la rinuncia dei plebei
B quando le terre pubbliche vennero divise
C quando i patrizi accettarono di venire a patti
D quando i patrizi repressero nel sangue la rivolta
20 I tribuni della plebe avevano il compito
A di opporsi a leggi che portassero danno ai plebei
B di risolvere i conflitti tra patrizi e plebei
C di preparare un codice di leggi scritte
D di difendere gratuitamente i plebei in tribunale
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