La prima secessione

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La prima secessione
Nel 494 a. C. il popolo dei Volsci, stanziato sull’Appennino, minacciava
Roma indebolita dai conflitti fra patrizi e plebei che dividevano la città. I plebei, infatti,
erano pieni di debiti nei confronti dei patrizi: a causa delle continue guerre non avevano
potuto coltivare i campi e quindi si trovavano in uno stato di estrema povertà. I plebei
debitori, a seconda dell’ammontare del loro debito, dovevano subire le pene severissime
previste nella Legge delle XII tavole: la prigionia, oppure la vendita da parte del
creditore o perfino alla morte nel caso di un debito altissimo. I plebei ritenevano ingiusta
qualunque punizione perché i debiti erano stati contratti a causa della guerra così, per
costringere i patrizi a venire a patti, proprio durante l’attacco a Roma da parte dei Volsci
misero in atto la prima secessione: si radunarono sul monte Sacro (o Aventino) e si
rifiutarono di combattere a fianco dei patrizi contro i nemici. I patrizi, allora, per
convincerli a ritornare a combattere, mandarono come ambasciatore il nobile Menenio
Agrippa che pronunciò uno storico discorso tramandato da Tito Livio nelle sue “Storie
di Roma”.
« Una volta, tutte le altre parti del corpo dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne
stava ozioso ad aspettare che gli arrivasse il cibo, si arrabbiarono e mettendosi
d’accordo fra loro, decisero che le mani non avrebbero più portato il cibo alla bocca,
che la bocca lo avrebbe più accettato, e che i denti non lo avrebbero più masticato. Ma
mentre cercavano di punire lo stomaco, cominciarono ad indebolirsi anche loro, e ben
presto tutto il corpo diventò molto molto debole. Così tutte la parti del corpo capirono
che il compito dello stomaco non è quello di un pigro che aspetta, perchè una volta
ricevuto il cibo lo distribuisce in tutto il resto del corpo per mantenerlo forte ed in
salute. Così bocca, mani e denti fecero pace con lo stomaco. Anche Senato e popolo
sono come un unico corpo: con la discordia si indeboliscono e muoiono, con la
concordia rimangono in salute.»
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Rifletti e rispondi sul quaderno
1. Ritieni giusta la protesta dei plebei contro le peretese dei patrizi? Perché?
2. Ritieni che i plebei abbiano messo in atto una protesta violenta o pacifica ma
efficace?
3. Nel discorso di Menenio Agrippa chi rappresentano le varie parti del corpo?
4. E chi rappresenta lo stomaco?
5. Quale messaggio ha voluto dare Menenio Agrippa ai plebei?
6. Sei d’accordo con il paragone fatto da Menenio Agrippa fra le varie parti del
corpo e le classi sociali della città di Roma?
7. Ritieni che i plebei abbiano fatto bene a tornare a Roma ed a combattere insieme
ai Patrizi?
Sai che…
Il Monte Sacro è uno dei sette colli di Roma ed è più conosciuto con il nome di
Aventino. Secondo una leggenda su questo monte si recavano gli auguri per osservare il
volo degli uccelli e fare i loro vaticini, per questo il monte veniva definito “sacro”.
Inoltre, dopo la prima secessione, in ricordo di quell’ evento, fu costruita un’ara dedicata
a Giove dove i tribuni della plebe giuravano per accettare il mandato.
Nel 1800 questo monte, per la sua lontananza dai quartieri della città era spesso meta di
gite da parte dei romani e degli altri visitatori dei luoghi per tranquille scampagnate, le
cosiddette “gite fuori porta” che ancora oggi sono una consuetudine dei cittadini romani
nei fine settimana o nei giorni di festa. Sembra che nel 1805 durante una di queste gite,
Simon Bolivar, dopo aver saputo da un suo amico che in quel luogo di era svolta la
prima ribellione della plebe romana, decise di scegliere quello stesso luogo per giurare
di liberare i popoli sudamericani dal dominio spagnolo
Prova d’attore
Provate a rappresentare con una piccola scenetta la prima secessione dei
plebei. Chi interpreta i plebei? E chi interpreta Menenio Agrippa?
Scrivete prima un dialogo con le battute per ogni personaggio!
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