Dal 1848 all`Unità d`Italia

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DAL 1848 ALL’UNITA’ D’ITALIA
1848
(12 Gennaio) Scoppia a Palermo un moto insurrezionale; i liberali siciliani mettono in fuga le
truppe borboniche e formano un governo provvisorio che adotta la costituzione spagnola del
1812. Di fronte all'estendersi dell'insurrezione e non potendo contare sull'aiuto dell'Austria,
poiché il papa Pio IX aveva vietato l'attraversamento dei
propri territori, il re delle Due Sicilie Ferdinando II si vede
costretto a cedere agli insorti ed a promulgare una
Costituzione ispirata a quella Francese del 1830. Pochi
giorni dopo (11 Febbraio) anche il granduca di Toscana
Leopoldo concede una Costituzione.
(22 Febbraio) A Parigi, una manifestazione per la riforma
elettorale viene attaccata dalla polizia. La popolazione,
esasperata per la grave crisi economica, dà man forte ai
dimostranti ed eleva barricate; Il 24 Febbraio gli insorti
(sostenuti dagli operai parigini e dalla guardia nazionale,
che era passata dalla loro parte) sono ormai padroni di
Parigi. Luigi Filippo viene deposto e la sera stessa viene
proclamata la Repubblica.
(3 Marzo) Le notizie provenienti da Parigi suscitano grande
agitazione in tutto l'Impero asburgico. I liberali ungheresi,
guidati da Kossuth, reclamano l'autogoverno, formando
quindi un governo liberale presieduto dal conte Lajos
Batthyàny.
(4 Marzo) Il re di Sardegna Carlo Alberto promulga, come concessione dall'alto, uno Statuto, che
rimarrà in vigore anche nel Regno d'Italia. E' poi la volta dello Stato Pontificio (14 Marzo), che
istituisce un consiglio di deputati elettivo col compito di affiancare la gerarchia ecclesiastica
nell'attività legislativa.
(13 Marzo) L'ondata rivoluzionaria raggiunge Vienna, dove la folla (prevalentemente piccoli
borghesi e studenti) scende nelle strade e si scontra con la polizia. Metternich è costretto ad
abbandonare il paese. L'Imperatore abolisce la censura e promette la convocazione di un
Assemblea Costituente.
(18-22 Marzo) Alla notizia della insurrezione di Vienna, esplode la rabbia dei Milanesi, che in
cinque giornate di lotta accanita costringono le truppe austriache del generale Radetzky a
ritirarsi nelle fortezze del cosidetto quadrilatero (Peschiera, Mantova, Verona, Legnano).
(21 Marzo) Il duca di Modena Francesco V è costretto a fuggire dallo Stato, dove viene creato un
nuovo governo provvisorio. Anche il duca di Parma e Piacenza Carlo II Ludovico viene cacciato
dal ducato (20 Marzo), che dopo un plebiscito viene ammesso al regno di Sardegna (29 Maggio).
(23 Marzo) A Venezia, insorta il 17 Marzo contro l'occupante austriaco, viene restaurata la
Repubblica Veneta. A capo del governo provvisorio è posto Daniele Manin. Il re di Sardegna,
Carlo Alberto, approfittando dei moti popolari di Milano, dichiara guerra all'Austria ed invade la
Lombardia. Ha inizio la Prima Guerra d'Indipendenza
PRIMA GUERRA D’INDIPENDENZA
A seguito delle insurrezioni di Berlino e Vienna la rivoluzione si estende nel marzo anche all
Polonia, specie alla Posnania, a Cracovia, alla Galizia.
In Aprile truppe di tutti gli stati italiani si uniscono ai Piemontesi nella guerra all'Austria. Per un
istante l'entusiasmo dei patrioti ha la meglio sulla prudenza dei governi, ma il clima unitario è di
breve durata: il 29 Aprile il Papa dichiara di non avere nulla contro la "cattolicissima Austria" e
richiama le proprie truppe; il suo esempio sarà seguito dagli altri Stati.
(30 Maggio) I Piemontesi sconfiggono nuovamente gli Austriaci a Goito, ma non approfittando
del successo concedono all'Austria il tempo di riorganizzarsi.
(29 Giugno) Il Piemonte decide di annettersi la Lombardia, confermando così i sospetti di quanti
ritengono che la casa di Savoia persegua esclusivamente i propri fini dinastici e destando stupore
e sconforto negli ambienti democratici, che si erano distinti come i più decisivi nel voler portar
avanti la guerra.
(23/25 Settembre) Poco dopo, la battaglia di Custoza rovescia le sorti della prima guerra
d'Indipendenza:i Piemontesi sono pesantemente sconfitti e sono costretti a chiedere un
armistizio.
1849
(12 Marzo) Il re di Sardegna, Carlo Alberto, cedendo alle pressioni dei liberali piemontesi,
denuncia l'armistizio con l'Austria. Il 23 Marzo l'esercito piemontese, sotto la guida del generale
polacco Chrzanowski, viene nuovamente sconfitto dagli austriaci.
(29/30 Aprile) I francesi sferrano un attacco contro i volontari repubblicani che difendono Roma,
ma vengono respinti dagli uomini del generale Garibaldi.
(15 Maggio) Le truppe del Regno di Napoli riconquistano la Sicilia ed occupano Palermo.
(30 Giugno) Le autorità della Repubblica Romana sono costrette a cedere ai Francesi e i politici si
dimettono.
(20 Novembre) In Piemonte, Vittorio Emanuele II scioglie il parlamento che manifesta resistenza
ad approvare la pace di Milano.
L’UNITA’ D’ITALIA
1850
(9 Aprile) In Piemonte, si introduce una legge che restringe notevolmente i poteri della Chiesa
cattolica, abolisce i tribunali ecclesiastici ed il diritto di asilo.
(12 Aprile) Il papa Pio IX fa ritorno a Roma sotto la protezione delle
truppe francesi. Viene abbandonata la costituzione del 1848 e si
adotta una politica decisamente reazionaria, ispirata dal cardinale
Antonelli. In novembre il conte Camillo Benso di Cavour , leader della
destra moderata, entra nel gabinetto D'Azeglio occupando i dicasteri
dell'agricoltura, del commercio estero e della marina.
1851
Il governo piemontese, influenzato dalle idee liberali-scambiste del Cavour, conclude una serie di
trattati commerciali con la Francia e con l'Inghilterra.
1852
(2 Febbraio) Cavour annuncia al governo piemontese la costituzione di una nuova maggioranza
uscita dalla alleanza fra centro-destra e centro-sinistra, nota in seguito col nome di "connubio",
che preclude ad una nuova fase, più moderna e dinamica, nella vita politica del Regno di
Sardegna.
(4 Novembre) Dopo le dimissioni del gabinetto D'Azeglio in seguito ad un contrasto col re per un
progetto di legge che introduce il matrimonio civile, il conte di Cavour assume la carica di capo
del governo.
1853
In Piemonte Urbano Rattazzi, leader del gruppo di centro-sinistra, entra a far parte del ministero
Cavour in qualità di ministro di Grazia e Giustizia. Sotto la spinta riformatrice del Cavour, il
governo piemontese riorganizza le proprie finanaze, approva una nuova legislazione sulle banche,
le società cooperative ed il credito agrario, e promuove lo sviluppo industriale della regione e la
costruzione di ferrovie.
1855
In Piemonte, la presentazione del progetto di legge Rattazzi per la soppressione delle
corporazioni religiose che non svolgano funzioni assistenziali o di insegnamento provoca la
reazione dei vescovi ed un conflitto politico tra il re Vittorio Emanuele II ed il governo,
intransigente nel difendere il progetto. Dopo le temporanee dimissioni di Cavour, che ottiene
una nuova investitura, il progetto viene approvato.
1856
In Sicilia, scoppia un moto insurrezionale, prontamente represso, contro il regime borbonico.
Francia ed Inghilterra rompono le relazioni diplomatiche con il Regno delle Due Sicilie.
(25 Febbraio) Il Piemonte, rappresentato da Cavour, protesta per la presenza di truppe straniere
(austriache) sul territorio dello Stato Pontificio e riscuote molte simpatie presso gli alleati inglesi
e francesi.
1857
Un gruppo di patrioti italiani, fra cui molti ex-mazziniani, decide di fondare un'associazione
tendente ad indurre il governo piemontese a patrocinare la causa dell'unità d'Italia.
In giugno scoppia un nuovo tentativo insurrezionale dei mazzianiani a Genova, prontamente
represso. Di fronte a questi continui fallimenti, alcuni elementi repubblicani, fra cui Garibaldi, si
avvicinano alla Società nazionale di Manin, la cui linea politica appare più realistica.
In giugno un gruppo di patrioti italiani guidati da Carlo Pisacane si impadronisce di un piroscafo,
sbarca a Ponza, dove libera trecento ergastolani, e si dirige alla volta di Sapri dove viene
affrontato dalle truppe borboniche.
1858
(20 Luglio) Napoleone III e Cavour si incontrano a Plombières; l'imperatore acconsente a
partecipare a fianco del Piemonte alla futura guerra contro l'Austria a condizione che il conflitto
sembrasse causato da quest'ultima. Il 10 dicembre Francia e Piemonte stringono un formale
trattato di alleanza.
1859
(23 Aprile) L'Austria invia un ultimatum al Piemonte e ne intima il disarmo entro tre giorni. E'
l'occasione pazientemente aspettata da Cavour per provocare la Seconda Guerra d'Indipendenza.
Sei giorni più tardi gli austriaci iniziano l'invasione del Piemonte, ma la loro lenta avanzata
consente alle truppe francesi di affluire in massa a rinforzo dei piemontesi.
(30 Maggio) Dopo aver sconfitto gli austriaci a Palestro, le truppe franco-piemontesi varcano il
Ticino ed entrano in Lombardia. Il 4 giugno, dopo una confusa battaglia contro i francesi, gli
austriaci si ritirano da Magenta; quattro giorni più tardi Vittorio Emanuele II e Napoleone III
entrano in Milano.
(8 Giugno) Napoleone III preoccupato per i costi e la cresciente impopolarità della guerra in
Francia, e temendo una troppo rapida espansione del Piemonte, conclude con l'Austria
l'armistizio di Villafranca. Tre giorni più tardi Napoleone III si incontra a Villafranca con
l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, con il quale conclude un accordo in base al quale
l'Austria cede la Lombardia, tranne Mantova, alla Francia, e questa a sua volta consegna la
regione al Piemonte. L'Austria conserva il Veneto ed ed i principi italiani debbono venir
reintegrati nei rispettivi possessi. Cavour che mirava a ben altro, si dimette in favore di La
Marmora.
1860
(4 Aprile) Fallisce a Palermo un moto insurrezionale contro i Borboni; la rivolta prosegue nelle
campagne siciliane e nei centri minori.
(5 Maggio) Dopo aver raccolto un migliaio di volontari, Garibaldi si imbarca da Quarto alla volta
della Sicilia per sostenere la rivoluzione anti-borbonica. Garibaldi e i suoi sbarcano a Marsala
l'undici e iniziano la marcia verso l'interno raccogliendo l'appoggio delle popolazioni locali.
(6 Giugno) Dopo aver sconfitto i Borbonici a Calatifimi, i garibaldini occupano Palermo e vi
instaurano un governo provvisorio. Il 20 luglio le truppe borboniche sconfitte presso Milazzo
sono costrette ad abbandonare la Sicilia.
(7 Settembre) Garibaldi entra a Napoli accolto trionfalmente dalla popolazione. Il 18 i piemontesi,
sbaragliano le truppe pontificie presso Castelfidardo.
(26 Ottobre) Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrano a Teano e si accordano su un pacifico
trapasso dei poteri.
1861
(18 Febbraio) A Torino si svolge la prima riunione del nuovo Parlmento Italiano, che ratifica
l'avvenuta unificazione del paese.
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