esercizi per attivita` fisica adattata (afa) in palestra

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ESERCIZI PER ATTIVITA’ FISICA ADATTATA (AFA) IN PALESTRA
N.
ESERCI
ZIO
DESCRIZIONE ESERCIZIO
RIPETIZIONI/
MATERIALE
OBIETTIVO
PROGRESSIONE
Progressione di
durata e di
livello di
difficoltà,
richiedendo
cambi di
direzione e
minor sostegno
Progressione di
ripetizioni e
nella difficoltà,
con minor
supporto
concesso
durante la
prova
Progressione di
ripetizione e
nella difficoltà:
nella seconda
fase si propone
la variante
dell’appoggio al
muro (2)
Progressione in
ripetizione e
nella difficoltà:
nella seconda
fase si riduce
l’appoggio
Progressione in
ripetizione
DURATA
1
Cammino in palestra (1) 6 – 9 – 12 min.
Parallele o
punti di
appoggio
Aumento della
resistenza
2
Trasferimenti di carico in 5 – 8 – 10 per
senso antero-posteriore arto
e laterale
Appoggio
anteriore
(spalliera)
Aumento
dell’equilibrio e
miglior
distribuzione
del carico
durante il
cammino
3
Mezzo squat
5 – 8 – 10 per
due ripetizioni
Appoggio
anteriore
(spalliera)
Aumento
dell’equilibrio in
statica e
miglior
distribuzione
del carico
4
Circonduzioni del bacino 5 – 8 – 10 per
con ginocchia
direzione
semiflesse
Appoggio
anteriore
(spalliera)
5
6
7
Aumento
dell’equilibrio in
statica e
dissociazione
di movimento
tra i cingoli
Appoggio
Mobilizzazione
5 – 8 – 10 per
Con le mani alla
lato
anteriore
dell’articolazion
spalliera movimenti
(spalliera)
e dell’anca e
dell’anca in abduzione,
allungamento
flesso-estensione, extrarotazione
muscolare
10 – 15 per lato Appoggio
Movimenti alternati dei
Mobilizzazione
due arti di flessione
anteriore
in catena delle
anca-ginocchio
(spalliera)
articolazioni
(simulazione scale)
arti inferiori e
coordinamento
del gesto
Seduto (3) su una
5 – 8 – 10 per
Panca o
Allungamento
panca: partire con busto lato
seduta
muscoli
dritto, mani incrociate e
comoda e
paravertebrali
braccia in avanti a 90°
sicura ad
e dissociazione
dal busto e andare a
un’altezza di movimenti del
toccare per terra
45 cm
tronco
strisciando lungo la
gamba sx e poi dx
Progressione in
ripetizione
Progressione in
ripetizione e in
difficoltà
richiedendo un
maggior
allungamento
del tronco
8
Passare dalla posizione
seduta in piedi in
sequenza
9
Seduto con mani giunte, 5 - 8
protrazione/retrazione
delle spalle, flessoestensione delle spalle,
prono-supinazione con
braccia in avanti
Seduto mani giunte con 5 – 8 – 10
braccia flesse a 90°:
rotazioni del cingolo
scapolare
10
5 – 8 – 10
11
Seduto portare le
5 – 8 -10 per
braccia in appoggio
lato
lateralmente al bacino e
poi portarle in appoggio
dall’altro lato
12
Ripetere l’esercizio N°
10 di rotazione del
cingolo scapolare in
piedi
13
Seduto con la mano
5 – 8 – 10
plegica appoggiata sulla
panca con le dita
mantenute in
estensione; si
trasferisce il peso sul
braccio; gamba sana
accavallata sull’arto
plegico sollevando
l’emibacino sano dal
piano. Ripetere dall’altro
lato.
5 – 8 – 10
Panca o
Allenamento a
seduta
gesto
comoda e
sicura ad
un’altezza di
45 cm
Panca o
seduta
comoda e
sicura ad
un’altezza di
45 cm
Panca o
seduta
comoda e
sicura
all’altezza di
45 cm
Panca o
seduta
comoda e
sicura
all’altezza di
45 cm
Appoggio
sicuro nelle
vicinanze
per
sicurezza
del soggetto
Panca o
seduta
comoda e
sicura
all’altezza di
45 cm
Progressione in
ripetizione e
nella difficoltà:
si propongono
le prove senza
il supporto dei
braccioli
Mobilizzazione Progressione in
articolare e
ripetizione
allungamento
muscolare
Mobilizzazione Progressione in
articolare e
ripetizione
dissociazione
tronco-cingolo
scapolare
Mobilizzazione
tronco e
dissociazione
movimenti del
cingolo
scapolare
Mobilizzazione
articolare e
dissociazione
tronco-cingolo
scapolare
Trasferimenti
di carico sugli
arti superiori
stimolando la
tenuta del
bacino.
Progressione in
ripetizione
Progressione in
ripetizione e
difficoltà:
all’inizio si dà
l’appoggio della
schiena al
muro e poi si
richiede la
stazione eretta
senza supporto
Progressione in
ripetizione e
difficoltà:
partire con il
trasferimento di
carico sul lato
sano per far
comprendere al
meglio
l’esecuzione
dell’esercizio
14
Cammino in percorso
variabile (4)
1– 2 ripetizioni
del percorso
15
Cammino in palestra (1) 6 – 9 – 12 min
(tempo uguale
al cammino
iniziale)
Parallele (o
appoggi
stabili lungo
il percorso),
cerchi,
sacchetti
sabbia,
nastro
adesivo.
Ostacoli non
superiori a
30 cm di
altezza.
Parallele o
punti di
appoggio
Aumentare la
stabilità e
l’equilibrio in
statica e
durante il
movimento
Progressione in
ripetizione e
difficoltà
Aumento della
resistenza
Progressione di
durata e di
livello di
difficoltà,
richiedendo
cambi di
direzione e
minor sostegno
(1) Il cammino rappresenta la fase di riscaldamento precedente alla batteria di esercizi ed è molto
importante che venga eseguito in modo scrupoloso rispetto alle direttive indicate. La durata del
riscaldamento è progressiva in 6, 9,12 min. e prevede di giungere ai 12 min. nella terza settimana di lavoro.
Si richiede uno spazio ampio che possa garantire una buona agibilità di esecuzione della deambulazione in
gruppo, ma allo stesso tempo fornisca la giusta sicurezza, quindi sia priva di ostacoli non previsti e abbia
degli appoggi distribuiti lungo il percorso stesso. Noi proponiamo un percorso alternato che prevede una
parte di cammino libero, una parte di cammino ad ostacoli (solo se al soggetto è garantito un sicuro punto di
appoggio dal lato sano che può non utilizzare se ritenuto superfluo, ma che offre la sufficiente sicurezza
durante la prova) e una parte di cammino laterale, sempre fornendo un appoggio dal lato sano e facendo
attenzione ad alternare gli arti nel gesto di abduzione.
(2) Nei soggetti che non mostrano una sufficiente stabilità in statica, senza un appoggio anteriore, si evita la
progressione in difficoltà, che prevede l’appoggio del tronco alla parete.
(3) Nei soggetti che manifestano maggiore difficoltà nel controllo del tronco in posizione seduta si può
concedere il sostegno di un appoggio posteriore (per es. appoggio posteriore alla parete).
(4) In questo caso il cammino rappresenta una forma di esercizio per stimolare il paziente al miglioramento
dell’equilibrio e della coordinazione cingolo superiore-inferiore durante il movimento, per questo non si
fornisce un limite di tempo ma di ripetizioni.
CRITERI DI APPLICAZIONE DEGLI ESERCIZI
1. Il lavoro proposto NON deve richiedere un dispendio energetico superiore a quanto previsto nel
prospetto e occorre adattare il ritmo proposto alle capacità evidenziate dal soggetto.
2. Gli esercizi devono sempre essere eseguiti in duplice “garanzia di sicurezza”: sicurezza immediata
per prevenire incidenti o disagi durante la lezione, sicurezza secondaria per evitare conseguenze
anche di ordine psicologico, emergenti di seguito alla lezione.
3. Gli esercizi devono essere sempre motivati anche dal punto di vista funzionale, con una spiegazione
a misura di “utente”, allo scopo di far riconoscere il significato di movimenti apparentemente banali.
4. Le proposte devono essere trainanti e coinvolgenti al fine di stimolare una risposta motoria attiva e
partecipe.
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE AFA
La conduzione di tutta l’attività motoria e lo svolgimento di ogni lezione dipendono dall’insegnate.
Il suo ruolo è complesso perché comprende sia la figura del “tecnico competente” e professionalmente
preparato, sia la figura dell’”animatore”, ricco di carica vitale e di entusiasmo, capace di coinvolgere il
soggetto in tutte le strategie motorie proposte anche quando l’individuo non si sente propriamente adeguato.
Attento al singolo e al gruppo, il provider deve ricercare un rapporto empatico e deve dare attenzione alla
ricezione dei feed-back. E’ meglio parlare a voce alta e ben scandita usando una terminologia facile ma
corretta. Occorre spiegare le finalità degli esercizi stimolando l’autocorrezione.
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