Conosciamo gli alberi che “vestono” le piazze e le strade di Centuripe

Istituto Comprensivo F. Ansaldi
a.s. 2015/16 classe III A
Conosciamo gli alberi che
“vestono” le piazze e le
strade di Centuripe
Prof. Prospero Risicato
Le classi IA e IIIA
Gli alberi sono amici dell’uomo ….
…… e degli amici bisogna conoscere il nome!
Per meglio rispettarli!
Gli alberi come tutti i viventi hanno un doppio nome: il
primo , scritto in maiuscolo, rappresenta il genere
cioè il gruppo a cui appartengono;
il secondo, scritto in corsivo, rappresenta la specie
cioè il gruppo più ristretto all’interno del quale può
avvenire la riproduzione.
Spesso però usiamo il nome italiano o quello
dialettale.
Cominciamo
La nostra passeggiata da villa Corradino
Ai lati del mausoleo notiamo:
a destra i Cedri, a sinistra gli Aceri
Acero campestre
Caratteristiche dell’acero
— la corteccia è liscia e scura, le foglie sono caduche,
provviste di picciolo, i fiori sono ermafroditi, di colore
giallo l’impollinazione è entomofila (avviene per mezzo
degli insetti). Il frutto è una samara costituita da due
semi alati, la disseminazione avviene quindi ad opera
del vento
Casuarina equisetifolia (casuarina)
che si alterna con la Phoenix canariensis ( palma )
Pinus pinea, il pino del parco Robinson
Arbutus unedo il corbezzolo
I frutti del corbezzolo sono buoni da mangiare
Juniperus communis, ginepro
Hedera helix
L’edera si arrampica e abbellisce i muri
Non ci sono alberi alla vasca, ma abbiamo osservato le pietre con cui è
pavimentata: La parte più chiara del disegno a forma di arco è marmo;
quella rossiccia è porfido, Il lampione è piantato su una lastra di granito, fra
un sedile e l’altro il basalto di cui sono costituiti i marciapiedi
Le pietre con cui sono lastricate le strade e le piazze di
Cenutripe
basalto
granito
marmo
porfido
travertino
Classifichiamo le rocce in base all’origine
— Basalto e porfido sono magmatiche effusive
Si sono formate per raffreddamento della lava
— Il granito è una roccia magmatica intrusiva
Si è formato per raffreddamento del magma all’interno
della crosta terrestre
— Il marmo è una roccia metamorfica da contatto; cioè
si è formata da una roccia calcarea che a contatto col
magma ricristallizza in marmo
— Il travertino è una roccia sedimentaria di origine
chimica
La piazzetta di padre Pio
Punica granatum (melograno)
Cedrus libani Cedro del Libano
Le Paulonie di piazza V. Veneto
Paulownia tomentosa
Il nome pare derivi dalla nobildonna russa Anna
Pavlovna. Si narra fosse l’albero preferito da
Alessandro Manzoni (1785 – 1873), all’ombra del quale
scrisse la sua grande opera “I promessi sposi”. Ispirò
Gabrielle D’Annunzio per l’intenso profumo nel
giardino della sua abitazione di Pescara (1863 – 1938).
Curiosità
— Presenta la più veloce crescita nel mondo (5metri/anno
per i primi 3 anni)
— Produce il miglior pellet esistente
— Ottimo per mobili ( è duro e antitarme)
Le Robinie di piazza Lanuvio
basalto
Robinia pseudoacacia
Significa portatrice d’ombra, è una pianta
arborea della famiglia delle Leguminose
simile alla mimosa. Presenta un tronco a
corde, rami spinosi, foglie imparipennate,
fiori raccolti in grappoli bianchi o rosei, molto
profumati.
I fiori sono commestibili, le foglie leggere, fatte
vibrare dalle labbra emettono un suono acuto
caratteristico
All’ombra della Robinia
Gli alberi del cortile comunale
A destra i frassini, a sinistra la robinia, quindi il
piccolo quercus ilex,
ancora una robinia, dopo la palma e per finire il ligustro
Fraxinus angustifolia
Caratteristiche del frassino
La corteccia è di colore grigio chiaro, fessurata.
Le foglie sono decidue (cadono), composte,
imparipennate e sono costituite da foglioline sessili
di forma lanceolata con margine denticolato. Il frutto
è una samara, presenta un’ala che permette la
disseminazione ad opera del vento.
Ligustrum japonicum
Ogni cellula del
Ligustrum contiene 46
cromosomi, come le
nostre cellule
Notare il marmo e il basalto
Phoenix canariensis (palma)
Morus platanifolia (I gelsi di viale Lazio)
Morus platanifolia (gelso a forma di platano)
— Origine: Giappone, Corea.
— Caratteristiche botaniche: albero deciduo, con
chioma arrotondata molto espansa. Grandi foglie
lobate profondamente incise e nervate, simili a
quelle del Platano, verde brillante e lucide sopra, più
scure sotto.
.
Sambucus nigra ( Sambuco) presso la “dogana”
I gelsi di piazza S. Maddalena.
A destra la Paulonia
Ceratonia siliqua (carrubo)
Il carrubo
— albero sempreverde, dioico (esistono cioè piante con soli
fiori maschili e alberi con solo fiori femminili, )
Il fusto è vigoroso, con corteccia grigiastra
Ha foglie composte, paripennate, con foglioline robuste,
ellittiche di colore verde scuro con margini interi.
I frutti, chiamati carrube , sono dei grandi baccelli,
marrone scuro, a maturazione presentano una superficie
esterna molto dura, con polpa carnosa e dolce. I frutti
contengono semi scuri, tondeggiati e appiattiti, assai
duri, molto omogenei in peso, detti "carati" poiché
venivano utilizzati in passato come misura dell'oro
Le carrube e i “carati”
La Tamerice
Curiosità sulla Tamerice
—
Giovanni Pascoli intitola la sua prima raccolta di poesie Myricae,
parola latina che significa, appunto, tamerice.
—
Vengono inoltre citate nella poesia di Gabriele D'Annunzio La
pioggia nel pineto: ..."piove su le tamerici/salmastre ed arse...“
—
—
Le tamerici sono presenti anche nella poesia "Fine dell'infanzia“
di Eugenio Montale, presente nella raccolta Ossi di seppia: ..."non
erano che poche case/di annosi mattoni, scarlatte,/e scarse
capellature di tamerici pallide...“
—
Nell'Iliade di Omero, Adrasto, incalzato da Menelao, inciampa col
cavallo in un cespuglio di tamerice.
Ailanthus altissima (ailanto)
l’ailanto o albero del paradiso o pacinzia
E’ considerato la specie invasiva con il più alto
potenziale distruttivo del patrimonio archeologico.
È infatti un pericoloso demolitore di opere murarie e
monumenti, che poco per volta sgretola per azione
dell’apparato radicale.
La sua invasività è dovuta soprattutto all’enorme
numero di semi prodotti: fino a 250 mila per albero
all’anno.
A Enna i contadini lo chiamano pacinzia cioè
pazienza, poiché ci vuole tanta pazienza per
estirparlo.
Quercus ilex (leccio)
Il leccio si trova entrando alla villetta Agliastrello
Quercia sempreverde, presenta corteccia liscia e grigia
— Le foglie coriacee con un breve picciolo, sono verde scuro e
lucide nella pagina superiore , grigie nella pagina inferiore.
La pianta è dotata di una spiccata eterofillia cioè presenta foglie
diverse sulla stessa pianta, ellittiche o lanceolate; anche il
margine può essere intero o dentato. La stessa pianta produce
sia fiori maschili che femminili
— Il frutto del leccio è una ghianda lunga di colore verde chiaro
prima e poi bruna in autunno quando giunge a maturità
— Qualche migliaio di anni fa era l’albero
predominante del nostro territorio
Villetta Agliastrello
Palma nana; Pino e Tiglio
Ringraziamenti
Si ringrazia il dott. Vito Barbagallo
per aver fornito l’inventario floristico.
Buone Vacanze!