Rassegna stampa - UniTN

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Data: 09/10/2015 | Fonte: Vita Trentina | Pagina: 6 | Autore: Antonella Carlin di Antonella Carlin |
Categoria: Università di Trento
Scoperta da un gruppo di ricerca delCibio di Trento una proteina cellulare che può bloccare la
diffusione del virus Hiv: "È una svolta peri meccanismi molecolari"
L'Aids non è più invincibile
Si chiama Serinc5 la proteina cellulare in grado di bloccare la diffusione del virus Hiv e altri simili. E' stata scoperta da un
gruppo di ricercatori italiani del Centro per la Biologia Integrata (cibio) dell'Università di Trento, guidato da Massimo
Pizzato. I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica "Nature" lo scorso 30 settembre, aprono nuove prospettive nella lotta
contro l'Aids. Una malattia per la quale, nonostante il virus sia stato identificato 35 anni fa causando ad oggi nel mondo
oltre 39 milioni di morti, non esistono ancora cure risolutive né vaccini efficaci. Ora si è scoperto che all'interno delle
cellule umane si cela un potentissimo inibitore naturale contro le infezioni virali, finora sconosciuto. "Hiv è un retrovirus ci spiega il prof. Pizzato, il giorno dopo il grande clamore della scoperta sui media di tutto il mondo - capace di inserire la
propria sequenza genetica all'interno di alcune cellule del sistema immunitario, indebolendolo. Lo fa spostandosi da una
cellula all'altra modificandolo. Quando inizia a replicarsi per disseminare l'infezione a tutto l'organismo, interviene la
proteina Serinc5: si pone sulla superficie delle cellule e attende che il virus fuoriesca da queste per "attaccarlo" e
renderlo incapace di propagare l'infezione a nuove cellule". Perché il virus Hiv si diffonde comunque? Perché ha
sviluppato nella sua evoluzione insieme all'organismo un meccanismo per eludere questa difesa naturale utilizzando
un'altra proteina chiamata Nef, che interferisce con Serinc5 rimuovendola dalla superficie cellulare, eludendone così
l'azione antivirale. Il prossimo passo della ricerca? Abbiamo scoperto un tallone d'Achille delvirus. Serinc5 è un agente
estremamente potente, ora bisogna capirei meccanismi con cui Nef e Serinc5 interagiscono tra loro, capire come il virus
riconosce la proteina eliminandone l'azione antivirale. Stiamo lavorando per rendere "invisibile" Serinc5 e quindi
ingannare il virus stesso, generando una difesa, che Hiv non possa più eludere. Si potrebbe ricorrere ad esempio anche
a un farmaco che impedisce la interazione fra le due proteine. Si può parlare di una svolta epocale? Una svolta per
quanto riguarda i meccanismi molecolari, prima sconosciuti, che regolano l'interazione delvirus con la cellula. Il percorso
per arrivare ad una cura è ancora lungo, ma, grazie anche agli investimenti nell'innovazione della Provincia di Trento,
abbiamo trovato una strada che rende il virus attaccabile.
il 09/10/2015 alle 09:50:08
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Data: 09/10/2015 | Fonte: Vita Trentina | Pagina: 6 | Autore: Antonella Carlin di Antonella Carlin |
Categoria: Università di Trento
Scoperta
da un gruppo
di ricerca del Cibio
di Trento una
proteina cellulare
che può bloccare
la diffusione
del virus Hiv:
“È una svolta
per i meccanismi
molecolari”
di Antonella Carlin
S
i chiama Serinc5 la
proteina cellulare in grado
di bloccare la diffusione
del virus Hiv e altri simili.
E’ stata scoperta da un gruppo di
ricercatori italiani del Centro per la
Biologia Integrata (CIBIO)
dell’Università di Trento, guidato da
Massimo Pizzato. I risultati,
pubblicati sulla rivista scientifica
“Nature” lo scorso 30 settembre,
aprono nuove prospettive nella lotta
contro l’Aids. Una malattia per la
quale, nonostante il virus sia stato
identificato 35 anni fa causando ad
oggi nel mondo oltre 39 milioni di
morti, non esistono ancora cure
risolutive né vaccini efficaci. Ora si è
scoperto che all’interno delle cellule
umane si cela un potentissimo
inibitore naturale contro le infezioni
virali, finora sconosciuto.
“Hiv è un retrovirus – ci spiega il
prof. Pizzato, il giorno dopo il
grande clamore della scoperta sui
media di tutto il mondo - capace di
inserire la propria sequenza
Il gruppo di ricerca
del Centro per la Biologia
Integrata (Cibio)
dell’Università
di Trento
genetica all’interno di alcune cellule del
sistema immunitario, indebolendolo.
Lo fa spostandosi da una cellula
all’altra modificandolo. Quando inizia a
replicarsi per disseminare l’infezione a
tutto l’organismo, interviene la
proteina Serinc5: si pone sulla
superficie delle cellule e attende che il
virus fuoriesca da queste per
“attaccarlo” e renderlo incapace di
il 09/10/2015 alle 09:50:08
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propagare l’infezione a
nuove cellule”.
Perché il virus Hiv si
diffonde comunque?
Perché ha sviluppato nella
sua evoluzione insieme
all’organismo un meccanismo per
eludere questa difesa naturale
utilizzando un’altra proteina chiamata
Nef, che interferisce con Serinc5
rimuovendola dalla superficie cellulare,
eludendone così l’azione antivirale.
Il prossimo passo della ricerca?
Abbiamo scoperto un tallone d’Achille
del virus. Serinc5 è un agente
estremamente potente, ora bisogna
capire i meccanismi con cui Nef e
Serinc5 interagiscono tra loro, capire
come il virus riconosce la proteina
eliminandone l’azione antivirale.
Stiamo lavorando per
rendere “invisibile” Serinc5
e quindi ingannare il virus
stesso, generando una
difesa, che Hiv non possa più
eludere. Si potrebbe ricorrere
ad esempio anche a un farmaco
che impedisce la interazione fra le due
proteine.
Si può parlare di una svolta epocale?
Una svolta per quanto riguarda i
meccanismi molecolari, prima
sconosciuti, che regolano l’interazione
del virus con la cellula. Il percorso per
arrivare ad una cura è ancora lungo,
ma, grazie anche agli investimenti
nell’innovazione della Provincia di
Trento, abbiamo trovato una strada che
rende il virus attaccabile.
Antonella Carlin
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