Vaccini: Antonio Clavenna, dell`Istituto “Mario Negri”, al congresso

annuncio pubblicitario
DATA
SITO WEB
INDIRIZZO
domenica 18 dicembre 2016
www.dailycases.it
http://www.dailycases.it/vaccini-antonio-clavenna-dellistituto-mario-negri-al-congresso-medicina-pseudoscienza-del-gruppo-c1v/
Vaccini: Antonio Clavenna, dell’Istituto “Mario Negri”, al
congresso “Medicina e pseudoscienza” del Gruppo C1V
L’esperto sarà tra i relatori dell’evento formativo per i professionisti della sanità. Al centro
dell’iniziativa la salute tra scienza e falsi miti
Ci sarà anche Antonio Clavenna, responsabile dell’unità di Farmacoepidemiologia dell’Istituto “Mario Negri”
di Milano, tra i relatori del primo congresso nazionale promosso e organizzato dal Gruppo C1V e in
programma il 7 e l’8 aprile a Roma dal tema: “Medicina e pseudoscienza. La salute tra scienza e falsi miti
nell’era 2.0: dai vaccini, al cancerogeno, agli psicofarmaci, al ruolo dell’informazione sul web”.
Al congresso – rivolto ai medici (“area interdisciplinare”), agli infermieri, ai biologi, ai farmacisti, agli
psicologi e ai medici specializzanti, e valido 9 crediti Ecm (Educazione continua in medicina) grazie alla
collaborazione della (Sifop) “Società italiana di formazione permanente per la medicina specialistica” –
Clavenna parlerà dell’importanza della scoperta dei vaccini per la società. L’intervento è in programma per
il 7 aprile nell’ambito della sessione dedicata ai vaccini moderata da Armando De Vincentiis, psicologo,
consulente del Cicap e direttore della collana “Scientia et Causa” per la casa editrice C1V Edizioni. Una
sessione in linea con lo spirito dell’iniziativa che, come risulta dal vasto programma consultabile sul sito
www.c1vedizioni.com, punta a fare chiarezza sui falsi miti che ruotano attorno ai temi della salute e spesso
alimentati dal web.
Di seguito un’anticipazione dell’intervento con le dichiarazioni di Antonio Clavenna, responsabile dell’unità di
Farmacoepidemiologia del Laboratorio per la salute materno-infantile, Dipartimento di salute pubblica
dell’Irccs – Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano: “I vaccini, insieme all’accesso
all’acqua potabile e all’implementazione dei sistemi fognari, e alla scoperta degli antibiotici, sono tra gli
interventi di salute pubblica che hanno avuto il maggiore impatto nel migliorare l’aspettativa di vita della
popolazione. Grazie alle vaccinazioni, infatti, alcune malattie infettive che in passato nel mondo causavano
ogni anno decine o centinaia di migliaia di morti sono scomparse, come nel caso del vaiolo, sono state
quasi del tutto debellate, come avvenuto nel caso della poliomielite, o sono comunque tenute sotto
controllo”.
“Rispetto ai farmaci – prosegue Clavenna -, i vaccini hanno il vantaggio di fornire bene ci non solo alle
persone a cui vengono somministrati, impedendo loro di ammalarsi, ma a tutta la comunità: più persone
accettano di vaccinarsi, più si riduce la circolazione del batterio o del virus che causa la malattia. Al di
sopra di una certa percentuale di persone vaccinate (soglia convenzionalmente identi cata nel 95%) il
batterio o virus non è più in grado di causare epidemie e tutta la comunità è protetta. In questo modo è
protetto anche chi non ha ricevuto il vaccino, per scelta o per impossibilità dovuta allo stato di salute, o l’ha
ricevuto ma il suo organismo non ha prodotto una quantità di anticorpi tale da proteggerlo dalla malattia”.
Sempre riguardo ai vaccini, Clavenna si sofferma inoltre sui timori che “non hanno basi scienti che” e
sottolinea l’importanza di puntare alla cultura scienti ca e all’educazione sanitaria: “Fin dall’origine, con la
vaccinazione antivaiolosa proposta dal medico inglese Jenner, i vaccini hanno suscitato dubbi, timori e
opposizioni che durano ancora oggi. E’ comprensibile che molti genitori possano avere dei dubbi o dei
timori, considerando che si tratta di somministrare un “farmaco” a un bambino sano per evitare che in
futuro si ammali. Purtroppo, spesso questi timori non hanno basi scienti che e si fatica a convincere le
mamme e i papà sul fatto che siano infondati. Il caso più noto è quello del presunto legame tra il vaccino
contro morbillo-parotite e rosolia e l’autismo. Sui social media è una notizia che continua a circolare,
nonostante sia nata da una truffa e che sia stata smentita da numerosi studi scienti ci che non hanno
osservato differenze nella frequenza di ammalati tra i vaccinati e i non vaccinati. In Italia, più che in altri
Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario
paesi europei, scontiamo forse una mancanza di cultura scienti ca e di educazione sanitaria: le persone
fanno fatica a comprendere quali sono le basi e i meccanismi per stabilire se c’è un legame di tipo causaeffetto tra un vaccino, o più in generale un farmaco, e una malattia”.
opposizioni che durano ancora oggi. E’ comprensibile che molti genitori possano avere dei dubbi o dei
DATA
SITO WEB
INDIRIZZO
timori, considerando
che si tratta di somministrare un “farmaco” a un bambino sano per evitare che in
domenica
18 dicembre 2016
futuro
si
ammali.
Purtroppo,
spesso questi timori non hanno basi scienti che e si fatica a convincere le
www.dailycases.it
mamme e i papà sul fatto che siano infondati. Il caso più noto è quello del presunto legame tra il vaccino
http://www.dailycases.it/vaccini-antonio-clavenna-dellistituto-mario-negri-al-congresso-medicina-pseudoscienza-del-gruppo-c1v/
contro morbillo-parotite e rosolia e l’autismo. Sui social media è una notizia che continua a circolare,
nonostante sia nata da una truffa e che sia stata smentita da numerosi studi scienti ci che non hanno
osservato differenze nella frequenza di ammalati tra i vaccinati e i non vaccinati. In Italia, più che in altri
paesi europei, scontiamo forse una mancanza di cultura scienti ca e di educazione sanitaria: le persone
fanno fatica a comprendere quali sono le basi e i meccanismi per stabilire se c’è un legame di tipo causaeffetto tra un vaccino, o più in generale un farmaco, e una malattia”.
“I vaccini – dichiara ancora Clavenna -, come tutti i farmaci, possono causare effetti indesiderati. Quelli più
frequenti (per esempio febbre, dolore, gon ore al sito di iniezione) sono lievi e si risolvono da soli nell’arco
di pochi giorni. Quelli più seri, che possono richiedere il ricovero in ospedale, sono rari, con una frequenza
inferiore a un caso su 1.000 (convulsioni febbrili) o ancora più bassa. Il rischio di effetti indesiderati
associati alla vaccinazione è più basso di quello riguardante molti farmaci, anche di uso comune. Occorre
essere consapevoli dei rischi, ma – avverte in ne l’esperto – con la capacità di comprendere i rischi
dimostrati da quelli, invece, mai documentati dalla scienza”.
Il via libera per iscriversi al congresso è già scattato. In più, no a ne dicembre è possibile aderire a
condizioni agevolate. Tanti gli argomenti al centro dell’iniziativa. E tanti i relatori. Tra questi, oltre a
Clavenna: il giornalista e divulgatore scienti co Piero Angela, il virologo Roberto Burioni, il pediatra
Giovanni Ragazzini e Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di
sanità. Responsabile scienti co del congresso è il professor Giorgio Dobrilla, gastroenterologo e
giornalista.
Ritaglio Stampa Ad uso Esclusivo del destinatario
Scarica