Diapositiva 1

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I MERCATI DEI BENI E I
MERCATI FINANZIARI IN
ECONOMIA APERTA
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I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA
Il concetto di “Economia aperta” si applica ai
 mercati dei beni: l‟opportunità per i consumatori e le
imprese di scegliere tra beni nazionali e beni esteri
(principali vincoli: dazi e quote sui beni importati);
 mercati delle attività finanziarie: l‟opportunità per
gli investitori finanziari di scegliere tra attività
finanziarie nazionali ed estere
(principali vincoli: controlli ai movimenti di capitali).
2
I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA (2)

mercati dei fattori: l‟opportunità delle imprese di
scegliere dove localizzare un‟attività produttiva e per i
lavoratori di scegliere dove lavorare
Si pensi ad esempio
- alle multinazionali
- ai vari accordi internazionali, quali il North
American Free Trade Agreement (Nafta) tra
Canada, Messico e U.S.A.
3
IL TREND DI ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI NEGLI
U.S.A.

Ultimi quarant’anni: sempre maggiore apertura agli scambi
con l‟estero: oggi gli U.S.A. commerciano con il resto del
mondo in misura doppia (in rapporto al Pil).

Trend import-export: importazioni ed esportazioni seguono
lo stesso trend, ma dalla metà degli anni Ottanta
manifestano
una
tendenza
divergente:
disavanzo
commerciale/ Pil
= 3% nel 1986;
= 1% nel primi „90;
= 5,9% nel 2006.
\
4
IL TREND DI ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI NEGLI
U.S.A. (2)
Esportazioni e importazioni degli Stati Uniti in rapporto al Pil dal 1960
5
COME MISURARE IL GRADO DI APERTURA DI UN‟ECONOMIA?

Un possibile indice è rappresentato dal rapporto delle
importazioni o delle esportazioni sul Pil
Rapporto percentuale esportazioni/Pil per
alcuni paesi OCSE, 2006

Austria
58
Italia
28
Belgio
88
Olanda
52
Francia
27
Regno
Unito
29
Germania
45
Stati Uniti
11
Giappone
14
Svizzera
48
un migliore indice di apertura commerciale è però la
proporzione di prodotto aggregato composta dai beni
commerciabili – beni che competono con i beni esteri sia
sul mercato interno sia sui mercati esteri.
6
DA COSA DIPENDE IL GRADO DI APERTURA DI
UN‟ECONOMIA? (2)

Le differenze tra paesi in termini di apertura commerciale
dipendono essenzialmente da due fattori:
1)
- la geografia (maggiore è la distanza tra i mercati
minore è l‟intensità degli scambi)
2)
- la dimensione dei paesi stessi (quanto più grande è un
paese tanto più elevato sarà il numero di prodotti in cui si
specializza e quindi minori gli scambi).
7
LA SCELTA TRA BENI NAZIONALI E BENI ESTERI


In economia aperta gli individui decidono se
- risparmiare o comprare
- comprare beni nazionali o esteri
Variabile cruciale =
prezzo dei beni nazionali in
termini di beni esteri (prezzo
relativo)
= tasso di cambio reale .
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TASSI DI CAMBIO NOMINALI
I tassi di cambio nominali tra valute possono essere quotati
in due modi:
1) come il prezzo della valuta nazionale in termini di valuta
estera;
2) come il prezzo della valuta estera in termini di valuta
nazionale.
Noi adottiamo la prima definizione:
E = tasso di cambio nominale
= prezzo della moneta nazionale in termini di
moneta estera.
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FLUTTUAZIONI DEL TASSO DI CAMBIO NOMINALE
I movimenti dei tassi di cambio nominali sono denominati in
relazione al regime esistente tra due paesi.
Regime di cambi flessibili

Apprezzamento: E

aumenta il prezzo della moneta nazionale in termini di moneta
estera = beni esteri più convenienti
Deprezzamento: E
Diminuisce il prezzo della moneta nazionale in termini di
moneta estera = beni esteri più costosi
Regime di cambi fissi


Rivalutazione: E
Svalutazione: E
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ANDAMENTO DEI TASSI DI CAMBIO
Tasso di cambio nominale tra l’euro e il dollaro, 1999-2008.
Deprezzamento
dell’euro
Apprezzamento
dell’euro
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IL NOSTRO POTERE D‟ACQUISTO IN TERMINI DI
BENI ESTERI
Costruzione del tasso di cambio reale tra Italia e Stati Uniti
 prezzo in euro di un‟Alfa (P) = 50.000 €;
 conversione in dollari (con E = 1,2) = 50,000 € x 1,20 =
60.000 $ (EP).
 prezzo in dollari di una Cadillac (P*) = 40.000 $;
 valore di un‟Alfa in termini di Cadillac = 60.000$/40.000$
= 1,5 Cadillac.
12
IL TASSO DI CAMBIO REALE
 Abbiamo semplicemente costruito il tasso di cambio reale
tra Italia e Stati Uniti!
 Passaggi:
EP 1, 2  50000($)
 * 
 1.5
P
40000($)
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MOVIMENTI DEL TASSO DI CAMBIO REALE
Un aumento del tasso  si definisce
apprezzamento reale (E↑, P↑ oppure P*↓)
Una diminuzione del tasso  si definisce
deprezzamento reale (E↓, P↓ oppure P* ↑)
All’inizio del 2005, il cambio reale era uguale a 1,31,
superiore del 15% rispetto al valore di 1,14 registrato nel
primo trimestre del 1999.
14
DAI TASSI DI CAMBIO NOMINALI AI TASSI DI
CAMBIO REALI
Tasso di cambio reale e nominale tra l’Italia e gli Stati Uniti, 1999-2005.
15
IL TASSO DI CAMBIO REALE EFFETTIVO TRA DUE ECONOMIE
Ogni economia produce più di due beni…
tasso di cambio reale multilaterale (o effettivo): prezzo medio
dei beni di una nazione rispetto a quello di tutti i beni dei suoi
partner commerciali.
Come si misura?
Si usano
come pesi le quote dei flussi commerciali di questa nazione con gli altri
paesi;
come prezzi i deflatori del Pil di ciascuna nazione (= prezzi medi di tutti i
beni ).
Quindi:
dalle quote delle esportazioni si calcola il tasso di cambio all‟esportazione;
dalle quote delle importazioni si calcola il tasso di cambio all‟importazione;
si calcola la media delle quote di esportazioni e importazioni.
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MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA
Acquisto o vendita di valuta estera
Acquisto o vendita di attività
finanziarie estere
Diversificazione del portafoglio dei
cittadini residenti
Possibilità di registrare avanzi e disavanzi
commerciali
ESEMPIO: posso finanziare il disavanzo commerciale (Importazioni
(€) > Esportazioni (€)) rendendo convenienti le mie attività
finanziarie nazionali agli investitori esteri
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LA BILANCIA DEI PAGAMENTI
La bilancia dei pagamenti sintetizza le transazioni di un paese
con il resto del mondo in una serie di conti:
=
conto corrente + conto capitale (tutti i pagamenti da e verso il
mondo: merci, servizi, redditi, investimenti non finanziari)
+
conto finanziario = tutti gli investimenti in attività finanziarie
da e verso il mondo.
Tuttavia i conti non tornano…!!
discrepanza statistica = differenza esistente tra il saldo del
conto corrente e il saldo del conto finanziario (fonti diverse ed
errori di misurazione).
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COMPOSIZIONE DEL SALDO DI CONTO CORRENTE
19
BILANCIA DEI PAGAMENTI NEL 2009
20
CONTRIBUTO DEGLI SCAMBI CON L‟ESTERO ALLA CRESCITA
ECONOMICA
Esportazioni dell’Italia, commercio e produzione mondiale, 1970-2008 (variazioni
percentuali dei valori a prezzi costanti).
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SALDO DI CONTO CORRENTE DELL‟ITALIA
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LA SCELTA TRA ATTIVITÀ FINANZIARIE NAZIONALI ED
ESTERE
Rendimenti attesi di titoli statunitensi e italiani a un anno:
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PARITÀ SCOPERTA DEI TASSI DI INTERESSE
Detengo titoli sia italiani che statunitensi se essi presentano lo
stesso tasso di rendimento atteso, cioè se vale la condizione di
arbitraggio
 1 
(1 + i )  ( E )(1 + i ) 

E 
*
t
e
t
t
t 1
Riorganizzando:
 E 
(1 + i )  (1 + i ) 

E 
*
t
t
t
e
t 1
Tale equazione è chiamata parità scoperta dei tassi di
interesse o parità dei tassi di interesse.
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È SUFFICIENTE CONSIDERARE SOLO I RENDIMENTI
ATTESI?
1) L‟ipotesi che gli investitori finanziari tengano
soltanto i titoli con tasso di rendimento atteso più
elevato è troppo restrittiva per due ragioni:
- ignora i costi di transazione;
- ignora l‟esistenza del rischio (almeno quando non si
fissa un tasso di cambio a termine o “forward”, cioè
parità coperta dei tassi di interesse)
2) Tuttavia essa spiega abbastanza bene i movimenti
di capitale tra i principali mercati finanziari del
mondo.
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TASSI DI INTERESSE E TASSI DI CAMBIO
- Riscriviamo l‟equazione come:
(1 + i )
(1 + i ) =
[1 + ( E  E ) / E )]
*
t
t
e
t 1
t
t
- Una buona approssimazione di questa equazione è
data da:
E
E
i i 
e
*
t
t 1
t
E
t
t
Il tasso di interesse nazionale dev’essere uguale al
tasso di interesse estero meno il tasso di
deprezzamento atteso della moneta estera.
- Se E
e
t 1
 E allora i  i
t
t
*
t
.
26
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