igiene della gravidanza

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IGIENE DELLA GRAVIDANZA
Vengono qui esaminati quei comuni problemi che spesso, per la donna in gravidanza,
costituiscono motivo di incertezza su come comportarsi.
Riposo
E' giusto che la donna in gravidanza non si faccia mancare il giusto riposo: mi
raccomando, dovete dormire sette-otto ore per notte!
Un'accortezza per il terzo trimestre. Stando sdraiate, la posizione più consigliata è quella
su un fianco: questa posizione evita che l'utero gravido vada a comprimere i grossi vasi
addominali. In particolare evita la compressione della vena cava inferiore che è quella
vena che riporta il sangue non ossigenato verso il cuore, da dove potrà essere ripompato
verso i polmoni per la sua riossigenazione e quindi di nuovo verso tutto il corpo e verso il
feto.
Lavoro
Vicino al riposo parliamo del lavoro.
Il periodo di astensione dal lavoro previsto dalla Legge italiana, per tutte le donne
lavoratrici dipendenti in gravidanza, corrisponde agli ultimi due mesi di gestazione. In
effetti, una donna che svolga un lavoro piuttosto sedentario e che abbia una gravidanza
fisiologica può di solito lavorare con relativa tranquillità fino a quest'epoca. Diverso è il
caso delle donne che sono impiegate in lavori gravosi o che lavorano in ambienti a rischio
(sostanze tossiche) che potranno beneficiare dell'astensione dal lavoro in epoca
gestazionale più precoce.
Anche le gravidanze a rischio, per complicanze medico-chirurgiche, per minaccia d'aborto
e minaccia di parto prematuro, possono ottenere, attraverso una certificazione
specialistica, gli opportuni periodi di cura e convalescenza a qualunque epoca
gestazionale.
Le lavoratrici autonome che abbiano una gravidanza fisiologica dovranno valutare,
soggettivamente e dietro consiglio del curante, quale sia il carico di lavoro sopportabile nel
terzo trimestre di gravidanza e decidere, negli ultimi mesi, tra una riduzione di tale carico
di lavoro e l'astensione dall'attività. In caso di gravidanza patologica o a rischio, il
"richiamo" del lavoro autonomo non dovrebbe costituire un motivo valido per trascurare la
salute della gravidanza.
Esercizio fisico
Non a tutte le donne, pur con gravidanza fisiologica, può far bene l'esercizio fisico durante
la gravidanza.
A parte i rischi di caduta e di traumatismo, l'esercizio fisico comporta una "sottrazione" di
sangue all'utero a favore di cute e muscoli, impegnati nell'esercizio. Non è noto se vi sia
un livello assoluto di entità dell'esercizio fisico al di sopra del quale si determini una
pericolosa riduzione del flusso ematico materno-fetale attraverso la placenta. Quel che è
certo è che vi è una grossa variabilità individuale, tra una donna e l'altra, rispetto al rischio
fetale da iperlavoro.
Pertanto è corretto osservare le seguenti linee guida:
1. Possono pensare all'esercizio fisico in gravidanza soltanto quelle donne che siano
già abituate alla stessa attività prima della gravidanza, tenendo comunque presente
che si renderà necessaria una riduzione dei carichi di lavoro.
2. Evitare in ogni caso gli affaticamenti, il notevole aumento della temperatura
corporea e la disidratazione in corso di attività fisica.
3. Evitare trattamenti "termali" come bagni molto caldi e saune.
4. Evitare l'esercizio fisico in caso di qualunque patologia della gravidanza e
possibilmente anche in presenza di una gravidanza gemellare.
Attività sessuale
In una gravidanza fisiologica, i rapporti sessuali non sono controindicati, poiché non si è
mai dimostrata alcuna relazione tra il coito e complicanze della gravidanza, come ad
esempio l'aborto o il parto prematuro.
Nel caso opposto, invece, di alcune patologie della gravidanza, l'attività sessuale è
controindicata. In particolare essa è controindicata in caso di: minaccia d'aborto, minaccia
di parto prematuro, rottura delle membrane (comunemente detta "rottura delle acque"),
sanguinamenti vaginali da accertare (placenta previa, distacco di placenta), infezioni
(genitali e non) potenzialmente trasmissibili per via sessuale.
Fumo
Le fumatrici di oltre 10 sigarette al giorno hanno una gravidanza a rischio per diverse
possibili complicanze: aborto, parto prematuro, distacco di placenta, iposviluppo fetale
(riduzione dell'accrescimento del feto) con basso peso alla nascita e quindi aumento della
mortalità e morbidità perinatale.
Questi rischi risultano ancora peggiori se la gravida ha più di 35 anni, se presenta
ipertensione, se presenta anemia o se non mostra il fisiologico aumento di peso nel corso
dei mesi.
Tutte le donne in gravidanza devono osservare o l'astensione dal fumo o perlomeno
devono fumare meno di 10 sigarette al giorno, optando per tipi di sigaretta a basso
contenuto di nicotina e catrame.
Alcool
La sindrome fetale causata dall'alcool vede come conseguenza più frequente il ritardo di
crescita intrauterino, come nel caso del fumo di tabacco; anzi, se la donna gravida eccede
contemporaneamente sia nel fumo che nell'alcool si espone ad un rischio potenziato di
iposviluppo fetale.
Aspetti più gravi della sindrome feto-alcolica sono la microcefalia e il ritardo mentale.
Non è noto con certezza il massimo quantitativo di alcool che sia da considerare sicuro dal
punto di vista delle conseguenze fetali. Mi sembra abbastanza sensato consigliare di non
bere superalcolici in gravidanza e di bere con i pasti un quantitativo di vino non superiore a
150-200 cc. al giorno.
Igiene dentale
La gravidanza porta con sé la necessità di curare meglio del solito i denti e le gengive. Le
gengive soffrono dell'aumento del volume di sangue e di liquidi interstiziali che si ha in
gravidanza, tendono a sanguinare e la loro costituzione favorisce maggiormente il ristagno
dei residui alimentari, con conseguenze ulteriori anche per i denti.
In gravidanza è possibile eseguire con sicurezza, qualora necessarie, otturazioni ed
estrazioni dentarie in anestesia locale.
Igiene del corpo
I bagni e le docce non sono controindicati in gravidanza, purché, soprattutto i bagni, non
siano a temperatura troppo calda.
Contrariamente a quanto alcuni pensano, il bagno e il nuoto non fanno entrare acqua nella
vagina!
L'uso dei colori di guerra non è controindicato (oops, intendevo dire il trucco del viso!).
Anche i trattamenti di acconciatura e di tintura per capelli non sono controindicati se
eseguiti al di là del primo trimestre di gravidanza e senza porre le sostanze a diretto
contatto con il cuoio capelluto.
Viaggi
Per i viaggi lunghi il mezzo più indicato in gravidanza è l'aereo, poiché non sottopone la
donna a sobbalzi laterali o verticali.
Occorre comunque tenere presente che la maggior parte delle compagnie aeree non
permettono alle gravide di viaggiare durante l'ultimo mese di gestazione.
Il viaggio in automobile è invece quello più scomodo poiché sottopone il fisico a
sollecitazioni maggiori.
In ogni caso, per ogni tipo di viaggio occorrerà prevedere di camminare per qualche
minuto almeno una volta all'ora per consentire un adeguato ritorno venoso dagli arti
inferiori e per evitare un eccessivo affaticamento della persona.
Dovunque una gravida si sposti è consigliabile che porti con sé la documentazione clinica
dell'intera gravidanza e comunque sono sconsigliati, anche in una gravidanza fisiologica,
viaggi verso zone che non assicurino un pronto intervento ostetrico in caso di emergenza.
Farmaci
Alcuni farmaci sono controindicati in gravidanza, poiché è noto che possono portare a
conseguenze sfavorevoli dal punto di vista fetale. Alcuni altri farmaci non sono
controindicati poiché si è escluso che possano determinare danni allo sviluppo fetale.
Tuttavia la maggioranza dei farmaci non sono stati a sufficienza studiati riguardo agli effetti
fetali, perlomeno nella specie umana; sembra che non siano dannosi ma è meglio non
utilizzarli in gravidanza.
Detto questo, in generale è meglio, nel limite del possibile, scoraggiare e limitare il più
possibile le prescrizioni di farmaci in una donna gravida, cercando di somministrare
medicinali soltanto quando strettamente indicato. In questi casi di necessità occorre
impiegare farmaci dall'uso medico ben consolidato, evitando i farmaci più nuovi che sono
sempre quelli meno ben studiati.
Per ogni farmaco vale comunque il criterio generale secondo cui il tipo e la gravità di un
effetto sfavorevole, anatomico o funzionale, sul feto dipende dall'età del feto (il primo
trimestre pone un rischio malformativo maggiore delle epoche successive) e dal dosaggio
del farmaco usato.
L'età gestazionale a maggior rischio malformativo con l'assunzione di farmaci è quella
compresa fra 5 e 10 settimane poiché è questo il periodo in cui avviene l'organogenesi,
cioè la formazione strutturale degli organi fetali. Gli stessi farmaci di solito cessano di
causare un rischio di malformazioni quando vengano usati nel secondo e nel terzo
trimestre di gravidanza.
Quando vengano usati nel secondo e nel terzo trimestre determinano piuttosto un rischio
di alterazione della crescita o difetti funzionali degli organi, ma non difetti anatomici.
La trattazione estesa dei farmaci in gravidanza potrebbe occupare un intero libro, pertanto
qui si elencheranno soltanto quei medicinali sicuramente controindicati in maniera
pressoché assoluta.
Ecco l'elenco di questi farmaci, per i quali vengono indicati i nomi farmacologici dei principi
attivi e non i molteplici nomi commerciali:

Antineoplastici (chemioterapie antitumorali).

Talidomide (un sedativo non più in commercio, aveva causato malformazioni
intorno al 1960).

Isotretinoina ed Etretinato (usati in dermatologia per psoriasi o intensa acne).

Ormoni androgeni per rischio di mascolinizzazione di feti femmine.

Anticonvulsivanti, come il Trimetadione e l'Acido Valproico. Difatti il trattamento
dell'epilessia in gravidanza prevede l'impiego di prodotti diversi da questi, come il
Fenobarbitale e la Carbamazepina.

Antitiroidei, come lo Iodio radioattivo e il Metimazolo. Pertanto in gravidanza il
farmaco di scelta nell'ipertiroidismo diventa il Propiltiouracile.

Ipoglicemizzanti orali. Difatti il trattamento farmacologico del diabete in gravidanza
prevede l'uso dell'Insulina.

Analgesici (non se usati saltuariamente a basse dosi).

Antipsicotici come le fenotiazine e il Litio.

Pochi antibiotici, come le tetracicline, gli aminoglicosidi, il Cloramfenicolo, la
Nitrofurantoina. Va precisato che sono molti gli antibiotici che è invece possibile
usare con tranquillità anche in gravidanza.

Anticoagulanti.

Alcuni farmaci cardiovascolari. Tra gli antiipertensivi ad esempio è meglio non
usare i diuretici e i beta-bloccanti: non hanno un effetto teratogenico (malformativo)
ma possono alterare l'ossigenazione fetale e portare ad iposviluppo.
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