FEDERAZIONE RUSSA Ricerca di: Tommaso Meini – Sergio Skhullaku LA FEDERAZIONE RUSSA NOME: Russia FORMA DI GOVERNO: Repubblica FEDERALE CAPITALE: Mosca SUPERFICIE: 17.075.400 chilometri quadrati POPOLAZIONE: 140.000.000 POPOLAZIONE URBANA: 73% LINGUA: Russo RELIGIONE: Ortodossa per il 16%, Musulmana per il 10%. REDDITO NAZIONALE LORDO PROCAPITE: 5780 $ MONETA: Rublo CARATERISTICHE FISICHE La Federazione Russa chiamata comunemente anche Russia, è uno Stato che si estende tra l’Europa e l’Asia. SUPERFICIE E CONFINI La Russia è il paese più vasto del pianeta. Ha una superficie di 17.075.400 chilometri quadrati (nella parte europea 4.238.500). La Russia confina a nord-ovest con Norvegia e Finlandia; a ovest con Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia e Ucraina; a sud con Georgia, Azerbaigian, Kazakistan, Cina, Corea del Nord e Mongolia. Inoltre possiede dei confini marittimi con il Giappone (attraverso il mare di Ochotsk) e gli Stati Uniti (attraverso lo stretto di Bering). È bagnata a nord ovest dal mar Baltico nel Golfo di Finlandia, a nord dal Mar Glaciale Artico, a est dall’Oceano Pacifico e a sud dal mar Nero e dal mar Caspio. Insieme alla Cina è lo stato al mondo con il maggior numero di stati limitrofi (14). TERRITORIO La Federazione Russa si estende su gran parte dell’area settentrionale dell’Eurasia e per questo motivo conosce una grande varietà di paesaggi e climi. Il territorio, diviso solitamente in Russia europea e Russia asiatica, appartiene alla Regione biogeografica boreale. Il territorio russo è costituito per la quasi totalità da vastissime pianure e da rilievi molto deboli; le zone montuose accidentate si estendono presso i confini meridionali (catena del Caucaso, Monti dell'Altaj), nella parte centrale con la catena degli Urali che si allunga per oltre 2.000 chilometri e nell'estremo oriente, che è anzi una zona molto accidentata dal punto di vista geologico. Ovunque, escluse le estreme zone meridionali, sono ben visibili i segni del glacialismo, che è stato uno dei più potenti fattori di costruzione del territorio russo attuale. La massima elevazione è raggiunta nella catena del Caucaso dal monte Elbrus (5 642 m). La Siberia orientale e l’estremo Oriente russo sono zone invece prevalentemente montuose, generalmente molto accidentate, che possono raggiungere quote notevoli (si sfiorano i 5 000 m nelle massime cime della Kamčatka) La parte della Russia asiatica è costituita dagli immensi spazi della Siberia, a sua volta suddivisa in tre settori: la pianura della Siberia occidentale è una zona piatta in modo formidabile, fatto questo che origina enormi problemi di drenaggio delle acque (che pure, per le caratteristiche climatiche, non sono abbondanti); l’altopiano centrale le alture della Siberia orientale. Le coste si estendono per varie decine di migliaia di chilometri e sono prevalentemente basse tranne che in alcune zone rivolte all’oceano Pacifico che sono alte e scoscese. I mari del Nord sono gelati per la maggior parte dell’anno e quindi la navigazione si presenta estremamente difficile nonostante l’uso di navi rompighiaccio a propulsione nucleare. Le principali isole sono la Terra di Francesco Giuseppe, le Isole della Nuova Siberia, le Isole Curili. IDROGRAFIA Per le rilevanti dimensioni territoriali e la ridotta frammentazione degli spazi i fiumi russi sono fra i maggiori del mondo, come lunghezza, portata d’acqua e vastità del bacino idrografico. I maggiori fiumi russi sono il Volga (3531 km), che scorre lentamente sul territorio europeo con ampie anse e riceve le acque da numerosi affluenti per poi sfociare con un enorme delta nel Mar Caspio, e i tre grandi fiumi siberiani: l’Ob’ (4070 km), lo Enisej o Jenisej (4750km) e la Lena. Al di fuori di questi fiumi, di rilevanza mondiale, esistono altre decine di fiumi di lunghezza superiori ai 1000 km: in Europa si estendono i bacini del Dnepr, del Don, della Pečora, della Dvina Settentrionale e Occidentale e altri meno noti nella parte asiatica. I due laghi maggiori, situati ai confini meridionali, sono il Mar Caspio e il Bajkal che è il più profondo lago della terra. Gli altri laghi principali sono situati nella parte europea, sono mediamente poco profondi, vista la debole ondulazione del territorio e sono il Ladoga e l’Onega. Nelle vaste pianure siberiane sono invece molto estese le zone paludose. Molto importanti, nel panorama russo, sono i bacini artificiali, alcuni dei quali di rilevanza mondiale, originati dallo sbarramento dei maggiori fiumi a scopi energetici. CLIMA E VEGETAZIONE Il clima appartiene alla fascia continentale fredda (inverni freddi e lunghi con basse temperature) e a quella sub polare (nelle zone della Siberia le temperature sono estreme tanto che si ha il “polo del freddo” con temperature fino a -70°C. Un terzo del territorio ha terreni gelati per almeno sei mesi all’anno; nel complesso il territorio russo è coperto da una coltre di neve per un minimo di quattro mesi in inverno, eccetto brevi tratti lungo il Mar Caspio e sulle coste del Mar Nero. Ad ogni tipologia di clima corrisponde uno specifico tipo di vegetazione. Il clima artico si sviluppa sulle coste settentrionali che sono ricoperte dalla tundra; Il clima subpolare si sviluppa in gran parte della Siberia e nel nord della Russia europea e presenta una vegetazione che comprende la taiga, la foresta che domina il paesaggio russo; Il clima continentale vero e proprio è tipico della parte meridionale, dominata dalla steppa; Il clima mediterraneo si sviluppa nel breve tratto costiero sul mar Nero e Mar Caspio e presenta la vegetazione tipica mediterranea (pini e macchia mediterranea). POLITICA, POPOLAZIONE E CITTA’ PRINCIPALI POLITICA La Federazione Russa è una democrazia federativa con un presidente, eletto direttamente per un mandato di sei anni, che detiene un notevole potere esecutivo. Il presidente risiede al Cremlino e nomina le più alte cariche ufficiali dello Stato, compreso il Primo ministro, che deve essere approvato dalla Duma, la camera bassa del parlamento. Il presidente è il capo delle forze armate e del consiglio nazionale di sicurezza. I forti poteri di cui è titolare hanno determinato una definizione della forma di governo russa come “presidenzialistica”. POPOLAZIONE La popolazione è di 140 milioni di abitanti, distribuita in modo disomogeneo nell’immenso territorio. Circa l’80% è concentrato nella parte europea. Sono praticamente disabitate la tundra e la taiga. Circa il 73% vive nelle aree urbane che tendono ad ingrandirsi a causa del progressivo spopolamento delle campagne. La Russia può essere definito uno dei principali stati multietnici: - il 79,8% degli abitanti è russo il resto è costituito da 76 diverse nazionalità. Nella Russia si è verificata una forte riduzione della natalità fin dagli anni 1990 a causa degli avvenimenti politici ed economici (disgregazione dell’URSS) CITTA’ IMPORTANTI Le città più importanti e popolose della Russia, oltre alla capitale Mosca di cui parleremo in seguito, sono: SAN PIETROBURGO: conta 5 milioni di abitanti. E’ nata nel 1703 per volontà dello zar Pietro I il Grande. E’ stata capitale dell’impero russo fino al 1918. La città è costituita da un insieme di isole e isolotti separata da canali e collegata da più di 600 ponti. Nella città si trovano molti palazzi e monumenti antichi tra cui spicca l’Ermitage NOVGOROD: è uno dei più importanti porti fluviali. SAMARA: piena di poli chimici TOGLIATTIGRAD: definita la “città dell’automobile” dove la Fiat ha insediato le sue industrie negli anni 1960. KAZAN: centro della chimica e della raffinazione del petrolio ATTIVITA’ ECONOMICHE I lavoratori, rispetto alle attività economiche, sono così distribuiti: 59% nei servizi, il 31% nell’industria e il 10% nell’agricoltura. servizi industria agricoltura Nell’agricoltura le principali produzioni riguardano i cereali come: il grano, il mais e l’orzo; la barbabietola da zucchero, quasi esclusivamente nella parte europea; le patate, tradizionalmente utilizzate per l’alimentazione e la produzione di alcool; il girasole e la soia per la produzione di olio. Diminuito, ma ancora consistente, l’allevamento di bovini, suini e ovini, a cui si affiancano renne e animali da pelliccia nella parte settentrionale della Siberia. L’enorme manto forestale pone la Russia ai primi posti nella lavorazione ed esportazione di legname e cellulosa. Molto importante anche la pesca nelle acque interne e nel mare,per la quale si avvale di navi-officina per la lavorazione in alto mare del pescato. La Russia aveva costruito, durante il periodo sovietico, un potente sistema basato essenzialmente sull’industria pesante, ma oggi questi impianti sono stati in parte ridimensionati perché risultano invecchiati e inquinanti. Comunque la Russia mantiene la produzione di materiale ferroviario, aerei, navi, macchinari per l’agricoltura, veicoli spaziali, strumenti elettronici di alta precisione e armamenti. E’ in sviluppo l’industria leggera dei beni di consumo come il tessile, l’abbigliamento e l’industria agroalimentare. La Russia è un paese immenso,perciò il sistema dei trasporti è fondamentale. La rete ferroviaria resta il mezzo principale nel movimento di persone e merci. Lungo oltre 9000 km da Mosca al Pacifico, la Transiberiana gestisce da sola un sesto di tutto il traffico ferroviario. La rete stradale risulta invece piuttosto arretrata, dato che il passaggio si è sempre privilegiato il treno. La rete navigabile collega regioni minerarie,industriali e agricole e insieme ai numerosi oleodotti e gasdotti consente di alleggerire il traffico commerciale sulle altre vie. Negli immensi spazi del grande nord privo di strade e ferrovie, il trasporto aereo è fondamentale è molto utilizzato. Numerosi sono anche gli aeroporti internazionali, addirittura 5 nella sola zona di Mosca. RISORSE ENERGETICHE Il bacino carbonifero del Kuzbass, a est degli Urali, è uno dei principali del mondo. Lo stesso vale per il bacino petrolifero di Baku. Nei primi anni del XXI secolo la produzione di carbone si è grandemente ridotta grazie alla crescente disponibilità di petrolio e di gas naturale. La Russia, infatti, è primo produttore e secondo esportatore di petrolio nonché primo produttore e primo esportatore di gas, di cui detiene anche le riserve di gran lunga più cospicue. Molto numerosi i giacimenti di ferro (che da soli contengono un sesto delle riserve mondiali). Per le altre risorse minerarie, la Russia è tra i primi produttori mondiali di oro, diamanti, platino, uranio, rame, nichel, stagno, molibdeno, zolfo e fosfati naturali. Ne deriva una rilevante produzione chimica e una metallurgia molto sviluppata. Completa il quadro energetico la produzione idroelettrica che conta per il 20% dell’elettricità prodotta molto sviluppata grazie alle favorevoli condizioni del sistema fluviale. Un altro 20% di elettricità è di origine termonucleare: sono infatti attivi circa 31 reattori nucleari e altri 7 sono attualmente in costruzione. STORIA DELLA RUSSIA ETA’ ANTICA Nei secoli precedenti l’era volgare, le vaste terre della Russia meridionale erano abitate da popoli indoeuropei (di cui erano probabilmente la terra d’origine) come gli Sciti, a cui si avvicendarono i Sarmati A partire dal III secolo dell’era volgare le steppe subirono, a ondate successive, le invasioni di popoli nomadi guidate da tribù bellicose che si dirigevano verso l’Europa occidentale. Fu il caso, ad esempio, degli unni, degli avari, dei goti, dei chazari e bulgari. Nell’VIII secolo un popolo turco, i cazari, governò la Russia meridionale alleandosi con l’impero bizantino che la aiutò a condurre diverse guerre contro i califfati arabi. ETA’ MEDIEVALE Attraverso lente migrazioni si insediarono nella regione popolazioni slave e scandinave chiamate poi Variaghi. Gradualmente i Variaghi assunsero un ruolo dominante, dando vita ad un vasto principato con capitale NOVGOROD. I Variaghi si allearono con la chiesa ortodossa di Bisanzio, trasferendo nell’882 la capitale a KIEV. In questo periodo i Variaghi e, a seguito anche gli slavi, vennero chiamati con il termine “RHOS” oppure “RUS” da cui deriverà il nome Russia. Il principe della casata dei variaghi Vladimiro, volendo sposare la figlia dell’imperatore bizantino si convertì al cristianesimo ortodosso, dando inizio al processo di cristianizzazione di tutta l’area. Tra il X e l’XI secolo la RUS’ divenne lo stato più grande e propsero d’Europa grazie anche alla sua posizione commerciale molto favorevole tra Europa e Asia. Nel XIII secolo i Tartari di Gengis Khan, conosciuti anche come Mongoli, distrussero Kiev e conquistarono la Russia, dividendone il territorio in una serie di ducati governati da aristocrazie mongole. Uno dei principali ducati fu quello di Moscovia o Granducato di Mosca che con Ivan I si avviò a divenire il più importante principato russo. La Moscovia riuscì a liberarsi dal dominio mongolo grazie alla guida di IVAN III il Grande. Dopo la Caduta di Costantinopoli nel 1453, la Russia moscovita rimase l’unico stato cristiano sulla frontiera orientale dell’Europa, tanto che rivendicò, in qualità di Terza Roma, l’eredità dell’Impero Romano d'Oriente. ETA’ MODERNA Nel 1547 Ivan IV detto il Terribile venne incoronato primo Zar di Russia perché aveva sconfitto definitivamente i mongoli riunificando il territorio russo. La parola zar deriva dal latino Caesar, cognomen di Gaio Giulio Cesare che aveva finito per indicare il “capo” per antonomasia. Durante il proprio lungo regno, Ivan il Terribile rafforzò lo stato e represse duramente i grandi aristocratici (detti boiari o boiardi) che non accettavano di sottomettersi al potere centrale. Riducendo il potere dei boiari, ossia i signori feudali, dette inizio ad uno stato autocratico. Alla sua morte seguì un periodo di turbolenze dovute ai tentativi dei boiari di recuperare il potere perduto ed anche all’ingerenza polacca. Dopo di lui il titolo di zar restò alla casata dei ROMANOV che regnò fino alla rivoluzione russa. I più importanti zar di questa casata furono Pietro I il Grande, Caterina II e Alessandro I. Pietro il Grande salì sul trono dal 1682 al 1725, sconfisse la Svezia nella Grande guerra del nord, costringendola a cedere Ingria, Estonia e Livonia; proprio in Ingria venne fondata una nuova capitale, San Pietroburgo che sostituì Mosca. Pietro riuscì ad importare cultura e nuove idee dall’Europa occidentale. Fece arrivare alla sua corte artisti, architetti, ingegneri e tecnici dall’Europa per sviluppare industrie e costruire palazzi e infrastrutture (ponti, strade…) riuscendo a modernizzare un paese seriamente arretrato, in cui l’istituto feudale della servitù della gleba era ancora vivo e vitale. La Russia ebbe un grande esercito ed una forte flotta. Non riuscì però a migliorare la base contadina della società. Caterina II salì al trono 1762. Conquistò nuovi territori lungo il mar nero e attuò alcune riforme di stampo illuminista. Alessandro I salì al trono nel 1801 e fu uno dei maggiori ispiratori della coalizione antinapoleonica che portò al Congresso di vienna nel 1815. Sotto il regno degli Zar della dinastia Romanov, la Russia divenne una delle maggiori potenze europee, conosciuta come Russia Imperiale, ammodernata e sempre più espansa verso est, a partire dal XVIII secolo. ETA’ CONTEMPORANEA Nonostante le riforme di Pietro I il Grande e Caterina II, l’inizio del XX secolo vide però una diminuzione dell’importanza della Russia; montava lo scontento nella popolazione, a causa delle dure condizioni di vita in uno Stato che conservava ancora aspetti totalitari e che era pesantemente impegnato nelle vicende della prima guerra mondiale. Nelle scuole era vietato insegnare le scienze e l’abolizione della servitù della gleba avvenuta con Alessandro II portò aveva paradossalmente impoverito i contadini che dovevano riscattare comprandoli i terreni che una volta lavoravano come servi. Anche gli aristocratici si impoverirono perché non utilizzarono i soldi del riscatto per reinvestirli nell’industria ma per pagare i debiti e continuare a vivere nel lusso e nei costosi viaggi. Per rispondere a questi diffusi disagi nacquero numerose associazioni rivoluzionarie clandestine che volevano eliminare lo zarismo. Nel 1881 un anarchico uccise lo zar Alessandro II e questo portò lo stato a reprimere violentemente qualsiasi manifestazione contraria ad esso. Tutti questi eventi precipitarono drammaticamente nel 1917 quando durante la rivoluzione di febbraio, d’ispirazione borghese, fu spazzato via il regime zarista di Nicola II e la seguente Rivoluzione d'ottobre portò al potere il partito bolscevico sotto la guida di Lenin. Il partito bolscevico di Lenin conquistò il potere trasferendolo ai SOVIET, comitati di operai, contadini e soldati. Fu abolita l’economia di mercato, furono tolte ai padroni le grandi proprietà terriere e la Russia uscì dalla guerra mondiale. Gli anni che seguirono, fino al 1922, videro lo scontro tra l’esercito sovietico dei bolscevichi, la cosiddetta Armata Rossa, organizzato e comandato da Lev Trockij ed i vari eserciti che si rifacevano al potere zarista, le Armate Bianche. Nel 1922 venne fondata l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (abbreviata in URSS), di cui entrò a far parte anche la Repubblica Russa. Lenin soffrì per una serie di infarti, che lo portarono alla morte nel 1924. Dopo una breve lotta per il potere, la guida dell'Unione Sovietica venne consolidata nelle mani del dittatore Stalin. Il regno brutale di Stalin costò milioni di vittime, tra le quali oppositori politici, noti o sospettati, e ufficiali militari che vennero giustiziati o esiliati in Siberia durante le Grandi Purghe Staliniane degli anni trenta. L’aspetto positivo della dittatura staliniana fu la forte industrializzazione del paese. Durante la seconda guerra mondiale l’URSS venne invasa dall’esercito tedesco subendo ingenti perdite. Alla fine però le armate naziste tedesche, indebolite dalla mancanza di rifornimenti e dal freddo, furono sconfitte grazie all’esercito e ai partigiani russi. A seguito della vittoria Sovietica sulla Germania Nazista l’Unione Sovietica è diventata una delle due potenze dominanti della Guerra Fredda, fungendo da principale avversario ideologico degli Stati Uniti. Le due nazioni ingaggiarono una lunga lotta per inglobare quanti più paesi possibili nella loro sfera di influenza; inoltre costruirono enormi arsenali nucleari. I sovietici crearono il Patto di Varsavia (i più importanti stati: Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Repubblica democratica tedesca, Romani, Ungheria…) per opporsi alla NATO, e le due parti si imbarcarono in una lunga e costosa corsa per accumulare il maggior numero possibile di armi nucleari. Dopo Stalin la Russia fu guidata da CRUSCEV che ruppe con il passato staliniano criticandolo. Nel 1962 con la crisi dei missili di Cuba, il leader sovietico Nikita Khruščёv e il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy raggiunsero l’acme della crisi fra i blocchi sovietico e americano, con il posizionamento di basi missilistiche a Cuba in seguito all’embargo inferto alla stessa da parte degli Stati Uniti, e in un più ampio ambito di conflitto ideologico ed economico fra i due schieramenti. I sovietici diedero anche il via alla corsa allo spazio lanciando lo Sputnik 1, il primo satellite a orbitare attorno alla Terra, e rendendo il colonnello Jurij Gagarin il primo uomo a viaggiare nello spazio. Dopo di lui subentrò BREZNEV che cancellò alcune delle riforme di Cruscev. Dal 1985 alla guida del paese vi fu il leader sovietico Michail Gorbačëv che introdusse delle riforme come la glasnost e la perestroika, che dovevano aprire la Russia all’economia di mercato ma che determinarono il crollo dell’economia e prepararono la via al collasso dell'Unione Sovietica, anche a seguito di vari movimenti indipendentisti all’interno dell’URSS e dei paesi che facevano parte del Patto di Varsavia. Nel 1991, dopo un fallito colpo di stato militare Boris ELTSIN mise da parte Gorbacev, sciolse il Partito Comunista dell’Unione Sovietica, l’URSS e il Patto di Varsavia dichiarando l’indipendenza della Russia il 13 novembre dello stesso anno, come Federazione Nazionale Russa. Tale indipendenza fu riconosciuta ufficialmente il 26 dicembre 1991, insieme a quella delle altre ex repubbliche sovietiche, dopo che il Soviet Supremo aveva decretato lo scioglimento dell’URSS. In quanto principale erede dell’Unione Sovietica, la Russia ha da allora cercato di mantenere la sua influenza globale, ma è stata ostacolata da difficoltà economiche. La Federazione Nazionale Russa diventò una repubblica presidenziale, adottò l’economia di mercato e attualmente conserva il ruolo di partner economico dell’Europa con un arsenale militare secondo solo a quello degli Stati Uniti. L’ARTE INTRODUZIONE Quando, verso la fine del V secolo, gli antichi popoli nomadi Slavi degli Sciti e dei Sarmati iniziano a insediarsi stabilmente sul territorio, comincia un certo sviluppo dell’artigianato, legato alla produzione di armi, pellicce e oggetti di metallo lavorati a sbalzo. I rapporti commerciali con le terre vicine si fanno sempre più intensi e soprattutto con l’Impero bizantino. Affascinati dalla cultura e dallo splendore della loro capitale Costantinopoli, iniziarono gradualmente ad assumerne le caratteristiche. Se fin ad allora gli oggetti presentavano una decorazione a motivi esclusivamente geometrici e dai forti colori, man mano si va assottigliando con l’introduzione di figure zoomorfe che poi si fonderanno con motivi vegetali. ARTE RUSSA Tuttavia l’arte russa propriamente detta, sviluppatasi direttamente dall’arte bizantina, si fa partire dalla conversione del principe di Kiev, Vladimir I al Cristianesimo, bizantino-ortodosso, nel 988. Infatti le arti applicate si sviluppano in funzione dell’adozione del Cristianesimo: dalle necessità di costruire nuovi luoghi di culto (architettura russa), secondo gli stilemi importati da Costantinopoli; dall’introduzione di testi scritti, per le liturgie e l’insegnamento della nuova religione (letteratura russa), tradotti dal greco e dal bulgaro antico, di cui l’adozione dell’Alfabeto cirillico; dalla figurazione dei Santi cristiani, riportando le effigi dei mosaici bizantini poi gradualmente sostituiti con affreschi e preziose immagini votive, le famose icone (pittura russa). ICONE L’arte dell’icona fa la sua comparsa in Russia con il cristianesimo, nel 988. Le prime icone sono portate da Bisanzio a Kiev. Gli imperatori fecero venire artisti bizantini per formare i propri sudditi sulle tecniche di pittura delle icone, dell’affresco e del mosaico. Nel giro di poco tempo andò creandosi una vera e propria scuola delle icone, che raggiunse il massimo splendore nel XV secolo. Le icone illustrano delle vere e proprie narrazioni, mescolano personaggi reali e accadimenti contemporanei ad interventi divini. Iniziano a diffondersi le opere dedicate alle vite dei santi, che occupano posizione centrale di maggior rilievo, circondati da immagini più piccole che costituiscono una vera e propria biografia illustrata. I primi pittori sono monaci che a seguito di guerre e invasioni migrano con la popolazione nel territorio. I pezzi più complessi sono create da più di un artista, formando una sorta di laboratorio (artel), in cui però solo il maestro dipinge volti e mani. Le scuole russe si moltiplicano e prendono il nome dalle città in cui sorgono (Kiev, Mosca, Vladimir, etc), ognuna con un proprio stile, in base all’ambiente, alla ricchezza dei monasteri, dei disegni e dei colori, ma tutte secondo i canoni bizantini, riguardo alle tecniche di esecuzione, alla tipologia dei soggetti e delle composizioni. Le prime icone ancora oggi ben conservate, sono di grande bellezza artistica, tra queste si cita in particolare la celebre “Vergine di Vladimir”, detta anche Theotokos di Vladimir. Nel momento di massimo splendore dell’arte dell’icona (XV e XVI secolo), la scuola più prestigiosa era quella di Mosca: vi lavoravano tre artisti particolarmente dotati, Teofane il Greco, Andrej Rubliov e Dionisij. Nel XVII secolo, l’arte delle icone inizia a subire l’influenza del mondo occidentale: i pittori iniziano a firmare le icone e le scuole locali iniziano il loro declino. Viene introdotta la tecnica del chiaroscuro, con volti che esprimono sentimenti; si inizia ad adottare la nozione di volume, con sfondi paesaggistici o architettonici. L’icona diventa un dipinto religioso e viene ricoperta con metalli preziosi, lasciando apparire solo il volto e le mani. Questo processo continua fino al 1917. Nonostante quest’ultima sia l’epoca della distruzione di massa delle icone, i restauratori le riportano alla loro bellezza originaria, liberandole da strati di pittura, smalti e rivestimenti, che vengono esposti a parte, come opere d’arte in se stesse. Oggi non vi sono più scuole d’icone, ma la tecnica è stata comunque trasmessa e si esprime con nuove realizzazioni artistiche. LE RELIGIONI Il cristianesimo ortodosso, rappresentato dalla Chiesa ortodossa russa, è la religione tradizionale del popolo russo e quella attualmente più diffusa. La seconda religione per diffusione è l’Islam, presente soprattutto tra i gruppi etnici turchi. Sono presenti anche significative minoranze di protestanti, cattolici, buddhisti, ebrei, induisti. La componente neopagana è di difficile quantificazione. MOSCA Mosca (in russo Moskwa), la capitale della Federazione Russa, con i suoi 10.563.038 abitanti, è la città più grande del Paese e la più importante. Sin dai tempi più antichi, ritrovandosi al centro di importanti vie di comunicazione ed essendo attraversata dal fiume Moscova, si è sviluppata come il principale centro commerciale, politico e culturale del territorio; sede di importanti attività economiche nei settori meccanico, tessile, siderurgico, elettrotecnico, editoriale e alimentare. Fu fondata nel XII secolo e nel 1328 diventò capitale della Moscovia; venne più volte distrutta dai mongoli e dai tartari. Nel 1478 Ivan III ne fece la capitale di tutta la Russia. Nel XVII secolo, Pietro il Grande spostò la capitale a San Pietroburgo e la città iniziò il suo periodo di decadenza. Napoleone vi arrivò nel 1812, ma la storia ci insegna di come la città fu incendiata dagli stessi russi. Solo nel1918, dopo la Rivoluzione russa, ritornò a essere la capitale del nuovo Stato sovietico. La città si è sviluppata intorno a una fortezza, il Cremlino, antica residenza degli zar e poi sede del governo. Dal Cremlino partono a raggiera grandi viali che confluiscono in una circonvallazione esterna chiamata “Cintura dei giardini”. Con oltre 60 teatri, 100 musei, 75 istituti di istruzione superiore e più di 4000 biblioteche, resta ancora oggi una delle maggiori città d'arte e principali centri culturali del mondo. Due dei principali luoghi e monumenti di Mosca sono: IL CREMLINO: nasce originariamente come una fortezza in legno del 1156. Al suo interno si trovano alcuni dei più importanti e antichi monumenti della città. Tra le sue mura sono ospitare numerose chiese: la Cattedrale dell'Assunzione (XV secolo), dell'Annunciazione (XIV secolo), dell'Arcangelo Michele (1505-1509) e il Palazzo bugnato (1479-1481). Fuori delle mura del Cremlino si trovano invece la chiesa di San Basilio (1555-1560) sulla piazza Rossa, le chiese della Trinità, della Vergine della Georgia, della Natività e della Resurrezione, oltre a numerosi monasteri antichi. Sugli edifici delle cattedrali spicca l’oro dei tetti. LA PIAZZA ROSSA è un altro dei luoghi tipici di Mosca, sulla quale spiccano le cupole colorate della ortodossa Cattedrale di San Basilio. Quella di San Basilio è essenzialmente un’unione di nove chiese e stili diversi: nove diverse cappelle costruite sotto nove cupole, ognuna unica per dimensione, forma e colore. Costruita su ordine di Ivan IV di Russia (meglio conosciuto come Ivan il Terribile) per commemorare la cattura di Kazan e di Astrakhan e onorare la vittoria sui tartari mongoli nel 1555, la colorata chiesa segna il centro geometrico della città e il fulcro della sua crescita a partire dal XIV secolo. Sin dal 1990 è con il Cremlino parte del Patrimonio dell'Umanità UNESCO.