apparato cardiocircolatorio il sangue

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APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO
IL SANGUE
Il sangue è formato da diversi elementi cellulari in sospensione in un liquido, detto plasma. Il
plasma è costituito dal 90% di acqua e per il restante 10% da sali, metaboliti idrosolubili, e proteine.
Le principali proteine del plasma sono:
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l´albumina, che regola la pressione oncotica (=la pressione osmotica esercitata dalle
proteine plasmatiche) e il pH del sangue,
le lipoproteine, per il trasporto dei trigliceridi e del colesterolo,
il fibrinogeno, coinvolto nei processi di coagulazione del sangue in caso di lesione,
e le immunoglobuline, responsabili della risposta immunitaria.
Gli elementi figurati del sangue sono:
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i globuli rossi, o eritrociti, che hanno la forma di dischi biconcavi assottigliati al centro; essi
contengono l´emoglobina, una proteina quaternaria, che ha il compito di trasportare i gas
respiratori: nel piccolo circolo assorbe l´ossigeno dai polmoni e rilascia l´anidride carbonica,
nel grande circolo rilascia l´ossigeno nel liquido interstiziale nei tessuti e assorbe anidride
carbonica;
i globuli bianchi, o
leucociti, sono cellule
coinvolte nella risposta
immunitaria, sono dotati
di motilità e sono in
grado di lasciare il
torrente circolatorio per
penetrare nei tessuti
danneggiati:
o i granulociti
neutrofili hanno
il compito di
fagocitare corpi
estranei, come
batteri o funghi;
o i granulociti
basofili sono richiamati da segnali chimici nei processi infiammatori cronici;
o i granulociti eosinofili (o acidofili) sono coinvolti soprattutto nelle infezioni
parassitarie e nelle reazioni allergiche;
o i monociti, sensibili a stimoli infiammatori, raggiungono i tessuti e maturano in
macrofagi, cellule che, come i neutrofili, sono capaci di eliminare gli agenti patogeni
mediante fagocitosi;
o i linfociti sono le cellule dell´immunità specifica; si suddividono in linfociti B, che
producono gli anticorpi, e i linfociti T, per la risposta cellulo-mediata.
le piastrine non sono cellule, ma frammenti del citoplasma periferico di grandi cellule
polinucleate del midollo osseo, i megacariociti, e, ripieni di vescicole contenenti
fibrinogeno e altre sostanze, partecipano ai processi di coagulazione del sangue.
IL CUORE
STRUTTURA
Il cuore è situato nel torace, tra i due polmoni e il diaframma.
Lo avvolgono tre diverse membrane chiamate endocardio, miocardio e pericardio in relazione
alla loro posizione più interna, intermedia o più esterna.
Possiede una circolazione nutrizionale distinta da quella funzionale, che comprende le arterie
coronarie e le vene cardiache.
Il cuore è un muscolo della grandezza di un pugno;
è cavo all´interno ed è suddiviso in quattro camere:
due atri (sinistro e destro) e due ventricoli (sinistro
e destro).
Atri e ventricoli dello stesso lato comunicano tra di
loro attraverso una valvola: la valvola tricuspide a
destra e la bicuspide (o valvola mitrale) a sinistra,
mentre il cuore destro e il cuore sinistro sono
nettamente separati dal setto atrio-ventricolare,
che assicura la distinzione fra sangue venoso a
destra e sangue arterioso a sinistra.
La parte destra è denominata cuore venoso in
quanto raccoglie il sangue che proviene dalla
periferia e che torna carico di anidride carbonica,
mentre la parte sinistra è detta cuore arterioso in
quanto il sangue è quello carico di ossigeno che proviene dai polmoni per essere reimmesso in
circolo.
FISIOLOGIA
Il cuore è una pompa che serve a permettere la circolazione
sanguigna. Il ciclo cardiaco si svolge in tre tempi:
1. la diastole (della durata di 0.4 s) comporta il rilasciamento del
miocardio; la cavità, svuotata in precedenza, accoglie negli atri il
sangue proveniente dalle vene polmonari a sinistra e dalle vene
cave a destra; le valvole cardiache sono aperte e il sangue fluisce
liberamente ai ventricoli;
2. la sistole atriale (della durata di 0.1 s) comporta la contrazione
degli atri, e ne provoca lo svuotamento totale;
3. la sistole ventricolare (della durata di 0.3 s) comporta la
contrazione dei ventricoli che provoca l´apertura delle valvole
semilunari presenti all´imboccatura delle arterie aorta e
polmonare, e la chiusura delle valvole mitrale e bicuspide per
impedire che esso ritorni agli atri; il questo modo, il sangue si
riversa nelle arterie e i ventricoli si svuotano;
al termine della sistole le valvole semilunari si chiudono e il ciclo può ricominciare.
Ogni minuto, mediamente, il ciclo si ripete per 75 volte. Il battito cardiaco che percepiamo per
auscultazione corrisponde alla sistole ventricolare (un primo tono cupo) e alla successiva chiusura
delle valvole semilunari (un secondo tono breve e chiaro).
Alcuni gruppi di cellule cardiache specializzate generano e conducono gli impulsi per la
contrazione ritmica del cuore, proprio come le cellule del sistema nervoso, solo che qui si tratta di
miocardiociti. Le fibre motorie dei sistemi parasimpatico e ortosimpatico, poi, ne regolano il ritmo
nell´ambito più complessivo dell´intero organismo che interagisce con l´ambiente.
Il sistema di conduzione interno è costituito da diverse parti:
1. il nodo seno-atriale, o pacemaker
(letteralmente segna passi), che mantiene il
ritmo regolare di contrazione, e si trova nella
regione compresa fra lo sbocco delle due vene
cave, e provoca la contrazione degli atri;
2. le vie internodali, una striscia di tessuto
conduttore attraverso cui l´impulso si trasmette
al nodo successivo,
3. il nodo atrio-ventricolare, sempre nella zona
destra del cuore, responsabile sia del ritardo
con cui gli impulsi giungono ai ventricoli, sia
della unidirezionalità della contrazione, dagli
atri ai ventricoli e non viceversa;
4. le fibre del fascio di His, che si diramano in
due tratti diretti ai due ventricoli, ove si ramificano ulteriormente in una fitta rete di cellule,
denominate cellule del Purkinje, a trasmissione molto rapida.
I sistemi para- ed ortosimpatico agiscono in modo antagonista su tutti gli organi viscerali. Sul
cuore il sistema parasimpatico, che utilizza l´acetilcolina come neurotrasmettitore, determina il
rallentamento della frequenza cardiaca, mentre l´ortosimpatico, che utilizza la noradrenalina, ne
determina l´aumento. I due sistemi agiscono contemporaneamente, ma in condizioni di stress
prevale l´azione dell´ortosimpatico. Il fatto che in presenza di emozioni (quindi in situazioni di
stress, dal punto di vista fisiologico) il battito cardiaco acceleri ha provocato in passato l´errata
convinzione che il cuore fosse il primum movens: il centro dell´affettività, dell´emotività e della
spiritualità.
I VASI SANGUIGNI
I vasi all´interno dei quali circola il sangue sono:
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le arterie, che conducono il sangue dal cuore alla periferia,
le vene, che conducono il sangue dalla periferia al cuore,
e, nei distretti in cui avvengono gli scambi con i tessuti, il sangue scorre nei vasi capillari.
ATTENZIONE! Poiché è denominato sangue arterioso il sangue ossigenato, e sangue venoso il
sangue deossigenato, nel piccolo circolo nelle arterie polmonari troviamo sangue venoso, e nelle
vene polmonari sangue arterioso, mentre nel grande circolo nelle arterie fluisce sangue arterioso e
nelle vene sangue venoso.
Nei vasi sanguigni sono presenti, procedendo dall´interno verso l´esterno,
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un endotelio di rivestimento,
una tunica intima, ricca di
fibre elastiche (prevale
l´elastina nelle arterie e il
collagene nelle vene),
una tunica media, costituita
all´interno da tessuto
muscolare liscio circolare o a
spirale (quasi assente nelle
vene) e da fibre collagene
all´esterno,
e una tunica esterna (o
avventizia) di tessuto
connettivale, sulla quale sono
presenti i vasa vasorum, per
la circolazione nutrizionale del tessuto.
Nelle arterie più prossime al cuore prevale la componente elastica: la spinta alla circolazione del
sangue è offerta dalla gittata cardiaca e questi vasi devono essere in grado di dilatarsi
opportunamente. Via via che ci si allontana dal cuore la propulsione è assicurata dalla contrazione
muscolare dei vasi.
I vasi della circolazione reflua, le vene, sono dotati di una parete muscolare esigua, ma presentano
numerose valvole a nido di rondine che impediscono il riflusso del sangue.
Molto importante per il ritorno del sangue al cuore è l´attività fisica, infatti la contrazione muscolare
determina una pressione sulle vene che impedisce il ristagno di liquidi soprattutto a livello degli
arti.
I VASI PRINCIPALI
Dal ventricolo sinistro del cuore si dirama la più grande arteria: l´aorta. Essa ha una prima porzione
ascendente, forma poi un´ansa, da cui partono le arterie dirette agli arti superiori e al capo, dal tratto
discendente partono i vasi diretti agli organi del tronco, e infine si divide nelle due arterie dirette
agli arti inferiori.
All´atrio destro del cuore giungono col sangue refluo dalla circolazione sistemica le vene cave
superiore ed inferiore. Nella vena cava superiore confluiscono le vene provenienti dagli arti
superiori e dal capo. Nella vena cava inferiore giungono tutte le vene del tronco e degli arti
inferiori.
Dal ventricolo destro parte il tronco polmonare che si dirama ben presto nelle due arterie
polmonari destra e sinistra recando ai polmoni sangue deossigenato.
All´atrio sinistro del cuore giunge il sangue ossigenato grazie alle vene polmonari.
GLI SCAMBI
A livello dei vasi capillari avvengono gli scambi coi tessuti, attraverso il liquido interstiziale. Le
pareti dei vasi capillari sono ridotte al solo endotelio che poggia sulla membrana basale.
Due sono le forze che agiscono a livello dei
capillari sanguigni: la pressione
idrostatica e la pressione oncotica. Nel
tratto arterioso del capillare la pressione
idrostatica è parecchio più elevata rispetto
alla pressione idrostatica del liquido
interstiziale, e il plasma è spinto ad uscire
dal lume; viceversa nel tratto venoso del
capillare la pressione idrostatica crolla e
sale di importanza la pressione oncotica
maggiore nei capillari che nel liquido
interstiziale, che richiama liquido
all´interno del lume.
Dal liquido interstiziale poi, i gas
respiratori, gli elettroliti e i vari metaboliti
raggiungono le cellule per trasporto passivo,
secondo gradiente di concentrazione.
Il liquido che non riesce ad essere drenato direttamente dai capillari venosi entra nel circolo
linfatico e da qui nella vena cava inferiore.
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