Cap. 2

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CAPITOLO 2
INDIVIDUO, AMBIENTE
PSICOLOGICO
Nuove prospettive nello studio delle
differenze individuali
• Rapporti tra ambiente e sviluppo più complessi di quello che si pensava
• Convergenza tra diverse prospettive:
• Genetica comportamentale per capire le origini delle differenze individuali sulla base
di ricerche longitudinali (Plomin)
• Ricerche sul temperamento  migliore conoscenza delle predisposizioni individuali
 una base biologica che interagisce con l’ambiente
• Teoria ecologica di Bronfenbrenner
• Sistemi evolutivi (Ford & Lerner)
• Sistemi Dinamici Complessi (Thelen)
Nuova concezione dell’ambiente: dimensioni psicologiche
Sandra Scarr
• Da nomotetico (sequenze di sviluppo
universali) a idiografico (pattern di
sviluppo unici)
• Occorre spiegare le variazioni entro
le specie (riferimento a Darwin)
• Incorporare sia sviluppo tipico sia le
variazioni individuali entro pattern
tipici per creare nuove teorie che
spiegano meglio lo sviluppo umano
in quanto tale, nella sua unicità
KURT LEWIN E LE DIFFERENZE INDIVIDUALI
• Se ne riscopre l’attualità  Denuncia della
mentalità «pre-galileiana»
• Spiegazione causale usando concetti
classificatori: un comportamento è spiegato
facendo riferimento all’appartenenza ad una
classe (per esempio lo stadio)
• Concezione «frequentista»: degni di indagine
solo gli eventi che si verificano con una certa
frequenza e scarso peso alle variazioni
intorno alla media
• Compito della psicologia: studiare e
comprendere i comportamenti anche quando
sono unici
KURT LEWIN E LE DIFFERENZE INDIVIDUALI
“non c’è nulla di più pratico di una buona teoria”
• C=f(P,A)
• Il comportamento di un individuo a un momento dato è funzione
congiunta delle caratteristiche della persona e dell’ambiente
• Per studiare la variabilità è necessario per comprendere la natura del
fenomeno studiato
• Per un cambiamento: scongelare, cambiare, ricongelare
• Teoria utilizzata molto anche in campo organizzativo
KURT LEWIN E LE DIFFERENZE INDIVIDUALI
• Ambiente medio: appartenenza allo stesso livello sociale, quindi condiviso da altri
• Ambiente individuale (o vissuto): sperimentato da una singola persona
• Lo stesso ambiente può essere diverso per due bambini in rapporto all’età, al carattere
e alla condizione d’animo del momento  non più «oggettivo»
• Iniziale distinzione tra Persona e non-Persona ma tale distinzione non è mai netta
• Cerchio più ampio che comprende Ambiente e Persona
• P + A = Spazio di vita
• Ai confini tutti quei meccanismi (fisici, geografici, sociali) che influenzano l’ambiente in
un momento dato  Zona ecologica
• Influenza bidirezionale tra persona e ambiente: le persone contribuiscono a formare il
proprio ambiente  precorre moderne concezioni ecologiche
KURT LEWIN: RAPPRESENTAZIONE DELLO
SPAZIO DI VITA
LA GENETICA COMPORTAMENTALE
• Nuova prospettiva teorica
relativamente ai rapporti tra fattori
genetici e ambientali  nuova idea
di ambiente in senso psicologico
• Plomin & Bronfenbrenner:
rimandano l’uno all’altro per
comprendere i rapporti tra individuo
e ambiente
LA GENETICA COMPORTAMENTALE
• Non si rivendica un maggiore peso dei fattori genetici
• Ricerche longitudinali, studio sui gemelli e bambini
adottati, modelli statistici
• Vecchia concezione: genotipo è una entità prefissata e
agisce sullo sviluppo  interagendo con i fattori
ambientali forma il fenotipo (le caratteristiche
osservabili)
LA GENETICA COMPORTAMENTALE
• Diversi tipi di geni:
• Geni strutturali  non sono influenzabili
• Geni con funzione regolatore  controllano le modalità
con cui i geni si esprimono, ovvero dialogano con
l’ambiente (Plomin)
• Concezione bidirezionale del rapporto tra ambiente e
geni
EPIGENETICA: un video
VARIAZIONI LUNGO L’ARCO TEMPORALE
• Il peso dei fattori genetici sul funzionamento cognitivo aumenta con il
crescere dell’età
• Gli effetti dei geni sul comportamento sono diversi a seconda dell’età
• Varianza spiegata dai fattori genetici raramente supera il 50%
• Dipende anche dagli individui
NATURA VERSUS CULTURA: un video
AMBIENTE CONDIVISO E NON CONDIVISO
• I fattori ereditari hanno un effetto anche sull’ambiente che gli individui
contribuiscono a creare intorno a sè suscitando specifiche risposte da parte
delle persone con cui si interagisce (effetto evocativo)
• L’ambiente influenza il comportamento rinforzando gli effetti dei fattori
genetici.
• Esempi:
• Bambini dotati di fattori ereditari che favoriscono lo sviluppo intellettuale creeranno
intorno a loro ambienti ricchi e stimolanti che favoriranno ulteriormente il loro
sviluppo (effetto attivo del genotipo sull’ambiente)  quest’ambiente favorirà
ulteriormente lo sviluppo
• Diversa esperienza di sviluppo linguistico dello stesso asilo nido su bambini diversi
AMBIENTE CONDIVISO E NON CONDIVISO
• Se adulti consapevoli  questa circolarità può essere interrotta o
rafforzata
• Ambiente né «dato» né «subìto» ma co-costruito per mezzo delle
scelte effettuate e delle risposte evocate
PROSPETTIVA DELLA PSICOLOGIA CULTURALE
• L’ambiente non è indipendente dai significati che i partecipanti
costruiscono
• Interpretazioni diverse a seconda delle persona e la stessa persona a
seconda del momento
• «Shared» environment: esperienze condivise dai più
• «Non shared» environment: specifica modalità di interpretazione delle
proprie esperienze
Ecco perché le stesse esperienze possono essere vissute in modo diverso da
persone diverse (due fratelli, due studenti della stessa classe, etc…)
PROSPETTIVA DELLA PSICOLOGIA CULTURALE
Quanto conta l’educazione famigliare?
• Scarr: differenze tra famiglie possono avere un peso minore delle differenze
dei singoli entro la stessa famiglia (a condizione di variabilità entro la
norma)  variabilità entro la stessa famiglia è maggiore della variabilità tra
famiglie
• Il bambino contribuisce a costruire l’ambiente familiare intorno a sé
• Famiglia sufficientemente buona
VERSUS
• Baumrind: effetti degli stili educativi delle famiglie
• Non è possibile definire cosa si intenda per «famiglia sufficientemente
buona»
Il punto di vista della Teoria Generale dei
Sistemi
• La Genetica Comportamentale rischia iper-semplificazioni:
• Ambiente non condiviso -> spiegazione post-doc della varianza residua non
spiegata dai fattori genetici
• Thelen: si considerano solo le influenze sistematiche sottovalutando eventi
straordinari (malattie, incidenti, etc.)
• Prospettiva dello sviluppo non è lineare  per dare rilievo agli eventi
casuali:
• Differenze individuali si creano senza codici o fonti predeterminati
• Per alcuni processi di sviluppo non vi è possibilità di predizione
Plomin  Genetista
• Sostituisce «Ambiente» (troppo passivizzante) con il termine esperienza 
i geni contribuiscono a costruirla ma non la determinano
Sameroff  Psicologo Clinico
• Raccordo tra aspetti intrapersonali e interpersonali e dimensioni
ecologico-sociali
• Rapporti tra genotipo e fenotipo  ecotipo = organizzazione che
regola come gli esseri umani entrano in rapporto con la loro società
• Adattamento evolutivo è la risultante delle transazioni fra ecotipo,
fenotipo e genotipo in entrambe le direzioni
IL RUOLO DEL TEMPERAMENTO
• Thomas & Chess: alcune predisposizioni comportamentali sono
relativamente stabili (ricerche longitudinali) e sono legate a differenze
genetiche
• Non sono i caregiver gli unici responsabili dello sviluppo
• 9 variabili: livello di attività, intensità delle reazioni, adattabilità,
modalità di risposte a situazioni nuove, umore, ritmi quotidiani,
perseveranza nell’attenzione, distraibilità, soglia di risposta
• Da qui 3 configurazioni:
• Bambino facile: reazione e attività moderate, adattabile, ben disposto alle
novità, umore positivo
• Bambino difficile: opposto
• Bambino a lenta attivazione: adattabilità lenta e reazioni caute ma positive
• Il ricorso a categorie correva il rischio di semplificazione e dicotomie
(vedasi Lewin)
• Invece sono emersi molti modelli e teorizzazioni ..
Modello di Buss & Plomin
• Disposizioni temperamentali raggruppate secondo tre dimensioni (ricavate da
analisi fattoriali):
• Attività, emozionabilità, sociabilità
Modello di Rotbarth & Posner
• Due tendenze fondamentali/dimensioni più generali: eccitabilità e
auto-regolazione  rispondere agli stimoli e regolare la tensione
eccitativa
Kagan
• Soggetti inibiti (reazioni caute e ansiose; timidi) versus disinibiti
(tendenza a decidere, autonomia, apertura)  collegamento con
differenze nel funzionamento biologico
Come si misura il temperamento?
• Strumenti: osservazioni, autovalutazioni,
questionari, interviste
SENSATION SEEKING (ZUKERMAN, 1979)
• Tratto congenito: predilezione per attività con alto livello di tensione:
• Droghe, film horror, sport estremi, comportamenti sessuali a rischio,
comportamenti anti-sociali
• Ruolo della trasmissione della dopamina, serotonina, epinefrina
• Questi fattori coprono solo il 5% della varianza comportamentale
(Plomin)
• Contribuiscono a formare altri tratti di personalità che hanno a che
fare con le esperienze sociali, relazionali e culturali
Tratto congenito: un video
COME MISURARE IL TEMPERAMENTO?
• Questionari differenziati per fasce di età
• Coinvolgimento dei caregiver
• Scala di Brazelton: rileva tratti temperamentali già nelle prime
settimane di vita  misura la capacità di assuefazione a stimoli
ripetuti, grado di consolabilità e di irritabilità, livello di attività e sorrisi
spontanei
Scala di Brazelton: un video
I risultati alla Scala di Brazelton
• Differenze individuali nel decremento della reazione a stimoli visivi,
acustici e tattili -> è un processo di apprendimento mediato dal
caregiver
• Si valuta l’integrità del Sistema Nervoso Centrale
• Indicatore di comportamenti più generali
• Ricadute in campo psicoanalitico  Precursori dell’Io:
•
•
•
•
Capacità del neonato di assuefarsi a input eccessivi
Mettersi in comunicazione con il mondo attraverso forme di orientamento
Tollerare stimoli che provocano disagio
Organizzazione motoria
I risultati alla Scala di Brazelton
• Studi transculturali:
• Alcuni genitori funzionano bene con alcuni bambini
• Dotazione specifica della coppia madre-bambino che include anche il resto
delle relazioni
• Le caratteristiche temperamentali del bambino influenzano le risposte della
madre -- > ricerca longitudinale (6 mesi): la risposte positive delle madri
diminuiscono con bambini irritabili
• Irritabilità: risultato di interazione tra dotazione genetica ed esperienze
prenatale
• Circolarità tra madre-figlio include caratteristiche temperamentali anche degli
altri partecipanti e le caratteristiche ambientali
LE DIFFERENZE TEMPERAMENTALI: un video
UTILITA’ CLINICA
• Aiutare i genitori a comprendere il ruolo delle varie componenti nella
gestione dei bambini difficili
• Diminuire inutili sensi di colpa
• Suggerire modalità più adeguate per azioni educative e/o
terapeutiche
Che influenza ha il temperamento nello
sviluppo successivo?
• Tendenza alla perseveranza, mantenimento dell’attenzione,
autoregolazione:
•
•
•
•
•
•
organizzazione dei processi esecutivi delle componenti cognitive
Processi di apprendimento
Risoluzione dei problemi
Attention Deficit and Hyperactivity Disorder (ADHD)
Comportamento sociale
Predittori della comprensione e produzione linguistica
IL RUOLO DEI FATTORI CONGENITI IN AMBITO
PSICOANALITICO
• Impostazione psicoanalitica (e Comportamentismo) ingiustamente
accusato di «ambientalismo acritico»
• Ruolo delle componenti biologiche originarie
• Freud:
• ogni «Io» è fornito fin dall’inizio di disposizioni e tendenze individuali
• Differenze individuali originarie
• M. Klein:
• Gli impulsi distruttivi e predisposizione all’avidità differiscono tra individui ma
le vicende ambientali possono mitigarli
GREENACRE (1952)
• Ruolo dei fattori genetici nelle risposte ansiose a livello
prenatale, perinatale e postnatale  sofferenza del feto a
livello biologico
• Stato di all’allerta del feto che lo rendono sensibile alle
variazioni individuali
ESPERIENZE PRENATALI E PERINATALI
• Interagiscono con i fattori genetici
• Transazioni di carattere biopsicologico con la madre: intersezioni fra
una estesa gamma di processi fisiologici tra feto e madre -> in
entrambe le direzioni
• Il feto è soggetto a processi di assuefazione (diminuzione della
reattività dopo stimoli ripetuti) e sensibilizzazione (aumento della
reattività quando uno stimolo presentato prima intensamente viene
poi presentato in modo frazionato)
• Hepper & Shahidulla (1992): assuefazione già a 19 settimane di età
gestionale
ETA’ FETALE
• Si possono già attivare processi di condizionamento
• Elabora stimoli uditivi: riconosce la voce materna –Esperimento della
suzione non nutritiva
• Non si ha lo stesso effetto con la voce del padre  misurazione del
battito cardiaco
• Condizioni emozionali della madre:
• immissione nel sistema circolatorio di acetilcolina e adrenalina ; secrezione di
diversi tipi di ormoni
• Reazioni motorie del feto
• Il corpo materno è un sistema di segnali bidirezionali  nascita come
modificazione brusca -> prima impressione del mondo
ESPERIMENTO DELLA SUZIONE
CONCLUSIONE
• Individualità risultante delle complesse transazioni tra fattori
genetici, vicende prenatali e perinatali
• Contribuiscono a formare l’ambiente che è in continua modificazione
• Riconsiderare le transazioni tra fattori predisposizionali e di base
biologica
• Riconsiderare il concetto di ambiente includendo la dimensione
psicologica e soggettiva
• Ruolo dei fattori «casuali» e conseguente imprevedibilità (Thelen)
• Sistema complesso in continua evoluzione
• 12. Quale è il contributo della Scarr allo studio delle differenze
individuali?
• 13. Che differenza c’è tra la teoria genetica e quella del
temperamento nello studio delle differenze individuali?
• 14. Come concepisce Lewin il rapporto tra individuo e ambiente?
• 15. Qual è il contributo di Plomin e dell’epigenetica?
• 16. Quali sono i fattori che determinano il temperamento?
• 17. Come cambia la definizione di ambiente nel corso degli studi della
relazione con l’individuo?
• 18. A cosa servono i risultati della scala di Brazelton?
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