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Indice
7
9
Premessa
Introduzione
yAz
40
42
43
45
48
ACNE
ALITOSI
ALLERGIE
ANSIA
ARTRITE E ARTROSI
yBz
52 BLEFARITE
54 BORSITE
56 BRONCHITE
ycz
60
62
63
66
68
71
73
CANDIDOSI
CEFALEA
CELLULITE
CISTITE
COLESTEROLO ALTO
COLON IRRITABILE
CONGIUNTIVITE
ydz
76
78
80
82
83
DEPRESSIONE
DIABETE
DIARREA
DIGESTIONE DIFFICILE
DISTORSIONE
yez
86
87
89
91
93
ECZEMA
EMICRANIA
EMORROIDI
ERITEMA
ERNIA IATALE
yFz
96 FARINGITE
97 FIBROMIALGIA
98 FLEBITE
yGz
102
104
105
106
GASTRITE
GENGIVITE
GOMITO DEL TENNISTA
GOTTA
yHz
110 HERPES GENITALE
111 HERPES SIMPLEX
112 HERPES ZOSTER
yIz
116
117
119
120
123
INAPPETENZA
INCONTINENZA
INFLUENZA
INSONNIA
INTOLLERANZE ALIMENTARI
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y Indice z
124 IPERTENSIONE
127 IPOTENSIONE
yLz
130 LABIRINTITE
132 LARINGITE
yMz
136
137
139
142
144
146
148
MAL D’AUTO
MAL DI DENTI
MAL DI SCHIENA
MEMORIA (disturbi della)
MENOPAUSA (disturbi della)
METEORISMO
MORBILLO
yNz
152 NAUSEA
153 NEVRITE E NEVRALGIA
155 NEVROSI
yOz
158
159
161
162
ORECCHIONI
ORZAIOLO
OSTEOPOROSI
OTITE
yPz
166
167
169
171
173
174
PALPITAZIONI
PERTOSSE
PIORREA
PROSTATA (disturbi della)
PRURITO
PSORIASI
yQz
178 QUINTA MALATTIA
yRz
182
184
185
187
190
191
193
194
RAFFREDDORE
RAGADI
REUMATISMI
RITENZIONE IDRICA
ROSACEA
ROSOLIA
RUGHE
RUSSAMENTO
ySz
198
200
201
204
205
207
208
211
213
216
219
220
223
224
SCARLATTINA
SCOTTATURE
SINDROME PREMESTRUALE
SINGHIOZZO
SINUSITE
SMAGLIATURE
SOVRAPPESO
STANCHEZZA
STITICHEZZA
STOMATITI
STRAPPO MUSCOLARE
STRESS
SUDORAZIONE ECCESSIVA
SVENIMENTO
yTz
228 TENDINITE
229 TOSSE
232 TRIGLICERIDI ALTI
yVz
236 VARICELLA
237 VARICI
Il tuo armadietto
fitoterapico: rimedi
di pronto intervento
241
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Erbe medicinali
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introduzione:
cos’è la fitoterapia
y un po’ di storia z
I
l rapporto tra essere umano e piante è cominciato tanto
tempo fa, quando un nostro lontanissimo progenitore
iniziò a nutrirsi con frutti ed erbe di vario genere. Si potrebbe supporre che, cibandosi di un particolare elemento vegetale, egli abbia notato un senso di benessere diffuso o il
miglioramento di un disturbo che lo affliggeva. In un secondo tempo, il nostro antenato ricorse ancora a quell’elemento del regno vegetale per ottenere lo stesso beneficio.
Nasce così l’impiego terapeutico delle erbe.
Già gli abitanti delle palafitte conoscevano le proprietà medicinali del sambuco e del prugnolo, come dimostrano i
semi ritrovati nei siti archeologici di Varese e di Parma e
nelle zone delle palafitte di Casale. Secondo gli antichi, molte piante medicinali vennero però scoperte osservando
proprio gli animali. Plutarco sosteneva che l’Arum maculatum era utile per disintossicare l’organismo, perché aveva notato che gli orsi appena usciti dal letargo invernale se
ne nutrivano per ripulire l’intestino. Le cerbiatte, secondo
Cicerone, prima di partorire mangiano il Seseli montanum,
mentre Aristotele racconta che l’uso del dittamo per curare
le ferite venne suggerito all’uomo dalle capre. Ebrei, egizi,
greci e romani conoscevano centinaia di piante medicamentose, e fino allo sviluppo della chimica moderna, la maggior
parte dei medicinali era ricavata dai vegetali.
9
y introduzione z
La teoria delle segnature
Durante il Rinascimento, quando le scienze naturali ebbero un grande sviluppo, la descrizione più dettagliata delle
erbe officinali portò a una loro conoscenza sempre più precisa e ampia. In questo periodo si sviluppò la teoria della
segnatura, secondo cui le erbe medicamentose possono
essere individuate per analogia morfologica tra la pianta e
l’organo o la malattia da curare.
Fu Matteo Silvatico (XV sec.), detto il Pandettario, a diffondere per primo questa idea; per esempio, egli raccomandava il frutto rosso del Ruscus aculeatus per facilitare le mestruazioni. Fu, però, Paracelso (1493-1541) medico, filosofo
e alchimista il vero teorico della segnatura, sostenendo che
il medico dovesse porre particolare attenzione alla forma
dei “semplici”, termine con cui all’epoca si indicavano le
piante, poiché Dio, per aiutare l’uomo, ha marcato con segni
indelebili le erbe medicamentose. Così l’erba di San Giovanni grazie alle sue foglie perforate, ha proprietà cicatrizzanti, mentre la pulmonaria con le foglie macchiate di bianco che ricordano i polmoni, cura proprio questi e altri
organi della respirazione.
Alchimia o chimica?
Paracelso affermava che scoprire le virtù medicamentose
dei semplici non basta, occorre infatti isolarne la “quintessenza”. Il termine alchemico quintessenza potrebbe indicare i principi attivi delle piante, quelli che la chimica moderna ha scoperto e isolato con il nome di aldeidi, chetoni,
terpeni, saponine ecc. In realtà con questo termine gli alchimisti indicavano anche una parte più sottile, energetica,
della pianta, in grado di comunicare con la parte energetica dell’essere umano che la introduce nel suo organismo;
in questo modo il rimedio agisce in modo armonico e controllabile, mentre l’impiego del solo principio attivo risulta
10
y Cos’è la fitoterapia z
più brutale e incontrollato nei suoi effetti collaterali. Il dottor H. Leclerc, uno dei maestri della moderna fitoterapia
francese, affermava che: «Nulla è meno semplice di un
semplice», a evidenziare che nella pianta sono presenti numerosi elementi che non è sempre possibile estrarre senza
una loro conseguente alterazione.
Per questo motivo, oggi si sta tornando all’impiego delle
piante medicinali così come sono offerte dalla natura, sia
per la prevenzione sia per il trattamento di numerosi disturbi e malattie. Occorre tuttavia sottolineare che ciò non
è sempre possibile, e che in alcuni casi è di fondamentale
importanza il ricorso ai farmaci di sintesi da assumere sempre sotto il controllo del medico.
y Conoscere le piante z
Le piante descritte in questa enciclopedia hanno tutte un
corpo nettamente differenziato in tre parti fondamentali,
radice, fusto e foglia, e producono infiorescenze, frutti e semi.
LA Radice
La radice fissa la pianta al terreno e assorbe da questo l’acqua e le sostanze minerali che contiene. Non possiede né
gemme né foglie. Può essere fascicolata, ossia costituita da
un insieme di radici più o meno della stessa lunghezza, che
si diramano dal colletto della pianta formando un fascio;
fittonante, quando si presenta come un prolungamento più
o meno ramificato del fusto che discende verticalmente nel
terreno; tuberosa, quando risulta molto ingrossata e carnosa, circondata da rade e sottili ramificazioni.
I peli posti sulle parti più sottili delle radici succhiano il
nutrimento necessario alla pianta; da qui poi le sostanze
nutritive passano alle parti più grosse della radice fino ad
arrivare al fusto e alle foglie.
11
y introduzione z
A
p
o
I
12
I
a
L
m
c
n
e
q
f
m
I
p
p
p
d
è
p
y Cos’è la fitoterapia z
LE Foglie
Le foglie sono un elemento fondamentale delle piante, in
quanto esercitano una funzione di capitale importanza.
In particolare, le foglie, con l’azione della luce e il concorso
della clorofilla, partendo dall’acqua che arriva dalle radici
e dall’anidride carbonica che captano dall’aria, sintetizzano
i carboidrati che forniscono energia alla pianta. È importante sapere però che esistono anche piante prive di clorofilla,
che perciò devono vivere come “parassite”, ovvero sottraendo le sostanze necessarie alla loro vita ad altre piante che
al contrario possiedono la clorofilla. Il vischio è invece una
pianta semiparassita, che vive in parte a spese di altre piante, ma allo stesso tempo conserva foglie verdi capaci di funzione clorofilliana. Le foglie si possono distinguere in base
alla disposizione delle loro nervature sopra la superficie
fogliare. Si osservano foglie con nervature parallele, altre
con nervature pennate, altre ancora con nervature reticolate o, come nel caso del ginepro, con una nervatura unica. Le
foglie si differenziano in base ad alcuni elementi.
• Alla loro collocazione sul fusto: si definiscono alterne, quando ce n’è una per ogni nodo; oppure opposte, se sono due
frontali; verticillate, nel caso in cui ogni nodo sia circondato da una corona di foglie; a rosetta, se le foglie sono disposte a circolo presso il colletto della pianta.
• Alla forma: rotonde, ellittiche, ovali od ovate (con la parte
più appuntita in cima), obovate (con la parte più appuntita
verso il picciolo), filiformi, aghiformi ecc.
• Al margine: intero (senza incisioni); seghettato, dentato,
lobato, ondulato, spinoso.
Inoltre, vi è un’altra divisione tra le foglie che possono essere semplici o composte da diverse foglioline.
In quest’ultimo caso prendono il nome di imparipennate o
paripennate, a seconda che le foglioline ai lati dell’asse centrale siano pari o dispari, e palmate o digitate, quando si
posizionano e dispongono come le dita di una mano.
13
y introduzione z
I Fiori e LE infiorescenze
Si può affermare che i fiori sono formati da foglie che hanno subito una “metamorfosi”.
In un fiore completo si distinguono quattro parti che partendo dall’esterno all’interno sono: il calice, formato da
foglioline di colore verde, chiamate sepali, che svolgono
una funzione protettiva; la corolla, composta da foglie variamente colorate che servono da richiamo per gli insetti
impollinatori, chiamate petali; l’androceo, che è la parte
maschile del fiore, formato da foglie profondamente trasformate chiamate stami; e il gineceo, la parte femminile
costituita da uno o più organi chiamati pistilli, posti di solito nella parte centrale del fiore.
Quando le foglie del calice e quelle della corolla sono di
forma e colore uguali e non possono essere differenziate,
prendono il particolare nome di tepali.
Il fiore non è sempre completo in tutte le sue parti, alcune
di queste possono mancare o presentarsi sotto aspetti inconsueti. Molte piante recano un solo fiore, altre portano
numerosi fiori isolati, in cima ai rami, al fusto o all’ascella
delle foglie. In altre piante i fiori sono riuniti in infiorescenze e distribuiti su un asse chiamato “rachide”, che può essere di forma semplice o ramificata.
Le infiorescenze più comuni sono la spiga, con i fiori inseriti lungo l’asse centrale; il racemo o grappolo, con fiori
sostenuti da peduncoli di uguale lunghezza e collocati lungo un asse centrale; l’ombrella, con numerosi fiori retti da
peduncoli che partono tutti dallo stesso punto e sono lunghi
uguale; il corimbo, simile all’ombrella, ma con i fiori che,
pur raggiungendo la stessa altezza, non hanno i peduncoli di uguale lunghezza; il capolino raccoglie numerose spighe riunite in un ricettacolo, così da dare l’impressione di
un unico fiore; la cima scorpioide, si presenta con i fiori
inseriti unilateralmente su di un asse ricurvo a spirale.
14
y Cos’è la fitoterapia z
I Frutti e I semi
Dopo che il fiore è stato fecondato, gli ovuli contenuti nei
pistilli crescono e si modificano diventando semi, e nel contempo cresce anche l’ovario (la parte del pistillo dove sono
contenuti gli ovuli), dando origine al frutto. Come le foglie
e i fiori, anche i frutti e i semi si presentano sotto forme
molto diverse tra loro. I frutti si possono dividere in due
grandi categorie: frutti secchi e frutti carnosi.
I frutti secchi si distinguono a loro volta in deiscenti, ovvero quando raggiungono la maturità si aprono lasciando
liberi i semi (capsula, legume o baccello, follicolo, siliqua);
oppure indeiscenti, ovvero quando anche
maturi non si aprono e i semi vengono
liberati solo dalla decomposizione
del frutto o perché questo viene
aperto o distrutto dall’uomo o
dagli animali (achenio, samara, cariosside).
I principali frutti carnosi
sono: la drupa (prugne, pesche, ciliegie,
olive), le bacche (mirtilli, ribes, vischio),
l’esperidio (arance e
limoni), il sicono o siconio
(fico), la balausta o balaustia
(melagrana), il peponio o
peponide (zucca) ecc. Esistono anche frutti carnosi complessi, formati da piccoli frutti
uniti insieme, come le more, e
falsi frutti, quando non derivano esclusivamente dall’ovario,
Fragole
come la fragola e la mela.
15
y colesterolo alto z
tRattamento con i maceRati gliceRici
• Cistite cronica: assumere 40 gocce di macerato glicerico di
Zea mais 3 volte al giorno; versare le gocce in una tazza di
decotto di mais preparato facendo bollire per 5 minuti un
cucchiaino di stimmi in una tazza e mezzo di acqua, filtrare e unire le gocce di macerato. Proseguire il trattamento
per 1-2 mesi consecutivi.
• Cistiti croniche dovute ad autoinfezioni che originano nell’intestino: assumere Calluna vulgaris, macerato glicerico, 50
gocce in un po’ di acqua, 3 volte al giorno, 15 minuti prima
dei pasti, per 2 mesi.
IL CONSIGLIO IN PIÙ
In caso di cistiti in fase acuta assumere:
❂ Rame: 1 fiala 2-3 volte al dì, per 10 giorni.
Nelle forme recidivanti:
❂ Manganese-Rame: 1 fiala 3 volte a settimana.
❂ Rame-Oro-Argento: 1 fiala una volta a settimana.
Il trattamento va proseguito per un ciclo di 3 mesi,
ripetibile al bisogno.
y colesterolo
alto z
È l’aumento del colesterolo nel sangue. Il colesterolo non è
di per sé una molecola nociva, anzi svolge importantissime
funzioni per l’organismo (per esempio, partecipa alla sintesi degli ormoni sessuali maschili). Quindi, un valore di
colesterolo totale nel sangue superiore alla norma non è di
68
y colesterolo alto z
per sé preoccupante. Occorre però distinguere tra “colesterolo cattivo” – legato alle lipoproteine LDL (Low Density
Lipoprotein), che provocano il depositarsi del colesterolo
sulle pareti delle arterie – e “colesterolo buono” – legato
alle HDL (High Density Lipoprotein), che rimuovono l’eccesso di colesterolo dalle arterie.
Non è possibile, in linea generale, indicare un valore unico,
universalmente accettato come limite massimo di normalità per la colesterolemia, perché gli studi continuamente
approfondiscono le conoscenze su questa sostanza e sui
suoi differenti e possibili effetti: orientativamente, tuttavia,
si può oggi indicare in 200 mg per 100 ml di sangue un
valore ritenuto ancora accettabile.
A determinare il livello di colesterolo nel sangue contribuiscono diversi fattori endogeni (o fisiologici) ed esogeni (o
alimentari). Tra i fattori alimentari che influenzano la colesterolemia, i più importanti sono certamente la natura e la
quantità di grassi consumati.
Rimedi fitoterapici consigliati
• Per un’azione depurativa del fegato: assumere 30 gocce di
TM di carciofo, con poca acqua, al mattino e 30 gocce alla
sera per almeno un mese.
• Per un’azione regolatrice delle funzioni biliari ed epatiche
e fluidificante del sangue, in caso di sovrappeso e per coloro
che fumano e bevono alcolici: assumere 20 gocce di TM di
fumaria con poca acqua naturale, 3 volte al dì, per 2 mesi.
• In caso di ipercolesterolemia accompagnata da ritenzione
e alta pressione sanguigna: assumere 30 gocce di TM di be-
tulla, da diluire in poca acqua minerale naturale, al mattino,
e 30 gocce alla sera, per 2 mesi consecutivi.
• In caso di ipercolesterolemia accompagnata da osteoporosi e per le donne in menopausa: assumere 20 gocce di TM di
equiseto con poca acqua, per 3 volte al giorno, per due mesi.
69
y colesterolo alto z
• In caso di ipercolesterolemia accompagnata da anemia, acidi
urici e/o ritenzione: assumere 30 gocce di TM di ortica con poca
acqua, per 2 volte al giorno, per due mesi. È utile soprattutto
in primavera per la sua azione depurativa e rivitalizzante.
tRattamento con i maceRati gliceRici
• In caso di ipercolesterolemia accompagnata da glicemia
elevata e ipertensione: assumere 50 gocce di macerato gli-
cerico di olivo, con poca acqua, 15 minuti prima dei pasti
principali, per 3 volte al giorno, per 2-3 mesi.
• In caso di ipercolesterolemia causata da stress, con digestione lenta: assumere 50 gocce di macerato glicerico di
rosmarino con poca acqua, per 3 volte al giorno, 15 minuti
prima dei pasti principali, per due mesi. I rimedi a base di
rosmarino non sono indicati in presenza di ipertensione.
• In caso di ipercolesterolemia accompagnata da sovrappeso:
assumere 50 gocce di macerato glicerico di Fagus sylvatica
diluite in poca acqua minerale naturale, da bere 2 volte al
giorno, preferibilmente 15 minuti prima di pranzo e di cena.
IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile abbinare al trattamento fitoterapico prescelto
l’impiego degli oligoelementi più indicati.
❂ Manganese-Cobalto: 1 fiala 3 volte a settimana, a
digiuno (Lu-Me-Ve).
❂ Zolfo: 1 fiala 3 volte a settimana, 5 minuti dopo
l’oligoelemento precedente.
❂ Zinco-Nichel-Cobalto: 1 fiala 3 volte a settimana,
sempre a digiuno (Ma-Gi-Sa).
È utile un’integrazione con olio di pesce, ricco di acidi
grassi essenziali Omega 3 che contribuiscono alla
“pulizia” delle arterie: 1-2 perle al giorno.
70
y influenza z
y INFLUENZA z
L’infezione si manifesta bruscamente e spesso si accompagna a disturbi come cefalea, febbre, malessere generale,
dolori muscolari e alle ossa, brividi, sensazione di freddo
associati a infiammazione delle alte vie respiratorie (faringe, laringe, trachea) e tosse secca.
Nella persona senza altre patologie di solito la malattia si
risolve spontaneamente e senza necessitare di cure particolari e invasive entro 3-7 giorni.
Negli anziani, nei bambini, nei cardiopatici, nei portatori
di malattie croniche, l’indebolimento delle difese dovuto
all’influenza può portare ad altre infezioni, generalmente
di origine batterica, quali polmoniti e broncopolmoniti.
Rimedi fitoterapici consigliati
• Per rinforzare il sistema immunitario: assumere Echinacea
angustifoglia, nella dose di 20 gocce di estratto idroalcolico,
diluite in poca acqua minerale naturale, 2-5 volte al giorno,
per un periodo non superiore ai 2 mesi consecutivi.
È importante non somministrare il rimedio indicato in precedenza in contemporanea con altri farmaci di sintesi ad
azione immunomodulatrice.
Trattamento con i macerati glicerici
• In tutti i casi di influenza: assumere il macerato glicerico
di Ribes nigrum, 50 gocce; il macerato glicerico di Betula
pubescens, 50 gocce; il macerato glicerico di Alnus glutinosa, 50 gocce. Assumere i diversi gemmoderivati ogni 2 ore,
alternandoli, per alcuni giorni. Ricordarsi di diluire il macerato glicerico in poca acqua minerale naturale.
119
y inSOnnia z
IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile abbinare al trattamento fitoterapico prescelto
l’impiego degli oligoelementi più indicati.
❂ Manganese-Rame: 1 fiala a digiuno,
2 volte a settimana.
Il trattamento va iniziato in autunno e deve
proseguire durante la stagione invernale, in modo
da consentire il rafforzamento del terreno.
Trattamento in fase acuta:
❂ Rame: 1 fiala 2-4 volte al dì per 5-7 giorni,
calibrando la posologia a seconda della risposta
del soggetto.
❂ Rame-Oro-Argento: 1 fiala 3 volte a settimana,
per soli 7 giorni.
Continuare con il solo Manganese-Rame,
2 volte a settimana, per tutto l’inverno.
y inSOnnia z
Con il termine “insonnia” si intende la difficoltà ad addormentarsi, i risvegli frequenti durante la notte, i risvegli anticipati al mattino. Esistono due differenti tipologie d’insonnia, la primaria e la secondaria. L’insonnia primaria non
ha cause scatenanti apparenti, ma potrebbe essere comunque riconducibile, in massima parte, ad ansia, depressione,
paura, eccitazione.
L’insonnia secondaria, invece, che consegue a disturbi o
malattie, può avere cause fisiche e psichiche, come malattie
cardiocircolatorie; apnee notturne causate da polipi nasali,
sinusiti ecc.; problemi digestivi; sindrome premestruale;
120
y mal di schiena z
tRattamento con i maceRati gliceRici
• Come cura preventiva: per i bambini, si consiglia invece il
macerato glicerico Abies pectinata, 20 gocce al giorno per
cicli di due mesi.
IL CONSIGLIO IN PIÙ
Nel corso dell’anno, si consigliano tre cicli di
trattamento, della durata di un mese ciascuno, in cui
è opportuno assumere, distanziate di tre giorni una
dall’altra, una fiala di Fluoro, una di Rame-OroArgento, una di Manganese, oligoelementi.
y mal di schiena z
Il più diffuso è quello localizzato nella zona lombare, ma il
dolore può manifestarsi anche nella zona dorsale, oppure in
quella cervicale. Può essere determinato da fattori diversi:
contrattura dei muscoli che muovono la colonna vertebrale
in seguito a un’infiammazione oppure posture scorrette o
ancora può essere la conseguenza di infortuni. In particolare, la lombosciatalgia, detto anche “colpo della strega” è una
sintomatologia dolorosa localizzata alla parte bassa della
schiena, sopra i glutei. A seconda dell’intensità, ci possono
essere difficoltà di movimento della parte inferiore della
colonna, impossibilità a piegarsi in avanti e, soprattutto, una
contrattura dolorosa dei muscoli che scorrono lungo la colonna lombare. Perlopiù è dovuta a movimenti e posture
scorrette, traumi muscolari, artrosi delle vertebre lombari.
Le cause più frequenti però sono due: un movimento maldestro in un momento di tensione; uno sforzo eccessivo, ad
esempio il sollevamento di un peso.
139
y mal di schiena z
Rimedi fitoterapici consigliati
• Per un’azione antinfiammatoria (qualsiasi sia l’origine del
mal di schiena): è indicata la tintura madre (TM) di artiglio
del diavolo, 50 gocce in un po’ di acqua, 2 volte al giorno,
per un periodo di 2 mesi.
• Per un’azione sedativa: è indicata la TM di passiflora, 50
gocce diluite in poca acqua minerale naturale, 2 volte al
giorno fino a che persiste il dolore.
• Per un’azione antinfiammatoria e immunostimolante, per
esempio quando il mal di schiena si presenta con l’influenza:
è adatta la TM di Uncaria tomentosa, 50 gocce in un po’ di
acqua, 2 volte al giorno, per almeno un mese.
• In caso di mal di schiena accompagnato da artrite: assumere 30 gocce di TM di salsapariglia, in un po’ di acqua, 3
volte al giorno, per 2 mesi. Ripetere il trattamento, se necessario, dopo un mese di interruzione.
• In caso di mal di schiena accompagnato da dolori articolari
in genere: assumere l’estratto secco di guggul titolato al 10%
in guggulsteroni, in un’assunzione di 250 mg 3 volte al
giorno, per un periodo non superiore a 4-5 mesi consecutivi. In alternativa, prendere 4-16 g al giorno di polvere di
resina (non purificata), da dividersi in 3 singole dosi.
• Stati infiammatori cronici: assumere 500 mg di polvere di
uncaria in compresse 3 volte al giorno, per 1-3 mesi. I bambini, invece, possono prendere 250 mg di polvere di uncaria
1-3 volte al giorno.
• Come trattamento locale: applicare sulla zona interessata
una crema a base di arnica o di artiglio del diavolo.
Trattamento con i macerati glicerici
• Se la persona affetta da mal di schiena soffre anche di reumatismi: è indicato il salice bianco (Salix alba, scorza di
giovane ramo), 30 gocce di macerato glicerico, in un po’ di
140
y mal di schiena z
acqua, per 2-3 volte al giorno, per cicli di due mesi. Il salice
contiene acido acetilsalicilico e quindi va evitato in caso di
allergia all’aspirina.
• In presenza di sovrappeso: è indicato il macerato glicerico
di frassino (Fraxinus excelsior), 50 gocce in poca acqua 1-2
volte al giorno, per cicli di due mesi.
IL CONSIGLIO IN PIÙ
È utile abbinare al trattamento fitoterapico prescelto
l’impiego degli oligoelementi più indicati:
❂ Manganese-Rame: 1 fiala 2 volte a settimana
(Lu-Gi).
❂ Fluoro: 1 fiala 2 volte a settimana, al pomeriggio
(Lu-Gi).
❂ Magnesio: 1 fiala 2 volte a settimana, a digiuno
(Me-Sa).
❂ Fosforo: 1 fiala 2 volte a settimana, a digiuno
(Ma-Ve).
Questo trattamento va iniziato possibilmente fin
dall’età giovanile, a cicli di 3 mesi (con pause di 2-3
settimane) e protratto per molto tempo, associando
una sistematica igiene fisioterapica.
In caso di sciatica, la cura migliore consiste nella
somministrazione di vitamine del gruppo B e acido
alfa-lipoico, che rigenerano la guaina del nervo che
provoca dolore. Da assumere seguendo le indicazioni
riportate sulla confezione per almeno 2 mesi.
Controlla la postura: mantieni la schiena dritta e la
faccia rivolta in avanti quando stai in piedi; se stai
seduto tieni la schiena appoggiata allo schienale e
usa una sedia provvista di sostegno all’altezza dei
reni. In ogni caso evita di stare a lungo seduto; se lo
devi fare poggia i piedi su uno sgabello basso.
141