PEER EDUCATION E PREVENZIONE DALLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI ASP RAGUSA - SERT VITTORIA DOTT.SSA M. CAPUZZELLO DOTT.SSA D. DI STEFANO AIDS L'AIDS è una sindrome clinica caratterizzata da un progressivo deterioramento del sistema immunitario causato dal Virus HIV. Questo stato degenerativo progredisce finché il sistema immunitario diventa incapace di contrastare l’attacco di alcuni microrganismi, portando all’insorgenza di gravi infezioni e tumori. Il virus, una volta penetrato nell’organismo umano, determina il cosiddetto stato di “Sieropositività”. Con il termine “Sieropositivo” si intende comunemente una persona che ha nel sangue gli anticorpi anti-HIV. Chi è sieropositivo può trasmettere il virus ad altre persone. Lo stadio di sieropositività è un stato latente e solitamente asintomatico che precede la Fase Conclamata (AIDS). Si può rimanere sieropositivi per un periodo più o meno lungo, che può durare anche molti anni. Tuttavia se non ci si sottopone a terapia farmacologica si va sicuramente in contro alla fase conclamata (AIDS). Fasi della malattia I FASE Infezione acuta (i sintomi possono essere molto sfumati) II FASE III FASE Gli anticorpi “lottano” contro il virus che continua a replicarsi , distruggendo il sistema immunitario (no sintomi) Il sistema immunitario è inefficiente e facilita una serie di malattie infettive e tumorali (un banale raffreddore può essere pericoloso) Quando il soggetto può infettare? Il paziente può infettare in tutte e tre le fasi che abbiamo visto; il rischio comunque è maggiore durante l’infezione acuta (prima fase) e nella fase dell’AIDS (terza fase) Esiste inoltre il cosiddetto “periodo finestra” che è caratterizzato dal fatto che vi è una infezione in corso, ma non sono ancora evidenziabili né il virus né gli anticorpi diretti contro il virus. Stime sul rischio di trasmissione del virus con il rapporto sessuale La probabilità di contrarre il virus con un singolo rapporto sessuale è diversa a seconda del tipo di rapporto. Dopo un rapporto anale la probabilità è dello 0.13%, mentre dopo un rapporto vaginale è dello 0.1-0.2% Rapporti oro-genitali e il bacio sono considerati comportamenti a rischio scarso ma non assente: anche se la quantità di virus presente nella saliva è molto bassa, si può verificare il contagio attraverso le mucose che presentino piccole ulcerazioni Come si trasmette? Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale). Un solo contatto sessuale può provocare il contagio Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati Tramite scambio di siringhe, rasoi, spazzolini o altri oggetti che possano venire a contatto con il sangue Con trasfusioni di sangue infetto Tramite passaggio del virus dalla madre sieropositiva al bambino durante il parto o l’allattamento I liquidi biologici in grado di trasmettere l’infezione da HIV sono: sperma, liquido lubrificante pre-spermatico, secrezioni vaginali. sangue, latte materno. Non è necessario il contatto con ferite aperte o piccoli traumi: è sufficiente il contatto del virus con le mucose intatte Come non si trasmette? Tramite contatto cutaneo attraverso la pelle integra, carezze e baci Attraverso la puntura di insetti Tramite starnuti o colpi di tosse Nei servizi igienici Utilizzando stoviglie comuni Sui mezzi di trasporto Tramite asciugamani Condizioni che facilitano la trasmissione sessuale dell’HIV Il rischio di trasmissione sessuale è maggiore in soggetti che hanno comportamenti sessuali a rischio: rapporti occasionali con più partner, rapporti non protetti con preservativo e rapporti anali. Anche la presenza di altre malattie a trasmissione sessuale, soprattutto se ultcerative, facilita la trasmissione virale tra i partner. Avere rapporti sessuali durante il ciclo mestruale è maggiormente a rischio per il partner di una donna HIV positiva, data la presenza del virus oltre che nelle secrezioni vaginali anche nel sangue mestruale. Strategie da adottare nella prevenzione della trasmissione sessuale Le strategie di prevenzione si basano essenzialmente nel diminuire i comportamenti sessuali a rischio, limitare il numero di partner, promuovere l’uso corretto e costante del preservativo, trattare le malattie a trasmissione sessuale. Purtroppo in molte occasioni è stata dimostrata la tendenza a non seguire queste regole comportamentali o a dimenticarsene quanto prima. SINTOMI Non sempre si manifestano sintomi in seguito all’infezione da HIV. Tuttavia può comparire una sindrome “Acuta” che dura poco più di una settimana, con sintomi quali: febbre, ingrossamento dei linfonodi ed eritema sulla pelle. COME SI DIAGNOSTICA? Esistono test specifici per la rilevazione degli anticorpi nel sangue. Questi esami possono risultare falsamente negativi durante il cosiddetto “Periodo finestra” (8-12 settimane circa dopo il contagio), poiché il nostro organismo impiega del tempo a fabbricare gli anticorpi. Se risulti positivo, avvisa tutte le persone con cui hai avuto rapporti sessuali nell’ultimo anno e consiglia loro di fare il test. COME SI CURA? Per contrastare il virus esistono ormai molti farmaci che agiscono a diversi livelli del ciclo vitale del virus. Attualmente la terapia serve per controllare la replicazione del virus, mentre non si è ancora in grado di eliminarlo definitivamente. Il sieropositivo che non si sottoponga alla terapia farmacologica, prima o poi si ammalerà di AIDS. La malattia, se non trattata, può condurre alla morte. Esistono inoltre trattamenti d’emergenza (profilassi post-esposizione) per ridurre il rischio di contrarre il virus HIV, in seguito a esposizione accidentale a materiale infetto (rottura del profilattico, violenza sessuale, ferite con siringhe usate, contatto con sangue infetto). Queste cure vanno iniziate il prima possibile dal presunto contatto. COME SI PREVIENE? Utilizzando sempre il profilattico in modo corretto durante qualsiasi tipo di rapporto sessuale (orale, anale, vaginale) Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di terminare Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale Utilizzando il profilattico fin dall’inizio anche durante i rapporti orali Evitando rapporti sessuali non protetti con persone infette Con rapporti sessuali “responsabili”: basso numero di partner, conoscenza dello stato di salute del proprio partner Effettuando il test periodicamente (ogni 6 mesi) se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone. Utilizzando siringhe sterili monouso, che non vanno scambiate con altre persone o riutilizzate per successive iniezioni Tramite profilassi post-esposizione in seguito a contatto accertato con materiale infetto Epatiti A B C Per Epatite si intende uno stato di infiammazione del fegato dovuto a diversi fattori o a sostanze tossiche, quali: alcol, farmaci, alcune sostanze chimiche, virus e altri microbi. Noi tratteremo le Epatiti di origine virale, che sono quelle trasmissibili anche sessualmente. I principali virus che causano Epatite sono i virus A, B e C. Come si trasmettono? A B C - rapporti sessuali di ogni tipo (orali, anali e vaginali) - scambio di oggetti per l’igiene personale (spazzolini, rasoi) scambio di siringhe usate - cibo e bevande contaminate (frutti - scambio di giocattoli sessuali di mare crudi, frutta e verdura contaminati contaminate e non lavate) - furante l’esecuzione di tatuaggi o - uso comune di stoviglie piercing, tramite strumenti non contaminate - pratiche sessuali che coinvolgono la sterilizzati e contaminati da sangue di altre persone bocca e l’ano oppure le mani - il bacio profondo e prolungato può essere un possibile veicolo di contagio - trasmissione del virus dalla madre al bambino durante il parto tramite scambio di sangue, ma non tramite contatto cutaneo ha una bassa probabilità di essere trasmessa tramite rapporti sessuali, anche se esiste la possibilità che questo avvenga. Sintomi A Spesso non compare alcun sintomo. B C I sintomi sono per lo più simili a quelli dell’Epatite A. Altre volte compaiono affaticamento, febbre, nausea o vomito, feci In casi rari l’Epatite B ha un chiare, una colorazione decorso detto "Fulminante" gialla degli occhi e della e in pochissimi giorni si va pelle chiamata “Ittero”, incontro al coma e alla urina color scuro, dolore al morte (ciò succede in un fianco destro che si può caso su mille). diffondere alla schiena. Il 70% delle persone contagiate da questo virus non ha sintomi; quando compaiono, sono gli stessi della epatite A o B. Come si diagnostica? ….tramite appositi esami di laboratorio Come si cura? Dall’Epatite A si guarisce sempre, tranne in rari casi in cui si arriva al trapianto di fegato o alla morte Per le forme croniche di Epatite B e C esistono attualmente delle cure con farmaci particolari (Interferone e Ribavirina) Come si previene? Per le Epatiti A e B esiste un vaccino efficace. Mentre per il tipo C non è ancora possibile vaccinarsi. Valgono tutte le regole del sesso sicuro per evitare di essere contagiati dal virus di tipo A e B. Assolutamente da evitare lo scambio di siringhe usate per iniettare droghe. Condilomi I condilomi, detti anche “Creste di Gallo” sono dei piccoli tumori benigni che possono insediarsi sugli organi genitali (pube, pene, testicoli), all’entrata della vagina e dell’ano, sull’uretra e sul collo dell’utero. Talvolta ne sono colpiti l’inguine e la coscia. Queste escrescenze (verruche) possono essere piatte o in rilievo, di dimensioni variabili e possono trovarsi isolate o in gruppi. Chi è infettato da Condilomi corre un rischio sei volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive. In alcuni casi i Condilomi possono evolvere verso il cancro dell’utero (nella donna) o dell’ano e del retto (uomo). Come si trasmettono? Sono causati da un virus, il Papilloma Virus (HPV), simile a quello delle verruche che si formano sulla pelle. Questo virus colpisce in maniera indiscriminata uomini e donne, omoessuali ed eterosessuali. Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale) Con il semplice contatto fra genitali Tramite contatto diretto con la pelle della persona infetta Tramite lo scambio di biancheria intima e di salviette Utilizzando strumenti a uso genitale contaminati Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati Anche appoggiare semplicemente il pene vicino all’ano di una persona con Condilomi in zona perianale può provocare il contagio SINTOMI Sia nell’uomo che nella donna, si formano escrescenze più o meno grandi in prossimità dei genitali o in zona anale. Queste formazioni possono essere totalmente asintomatiche, possono dare fastidio o provocare dolore. A volte si ha rottura e sanguinamento dei condilomi. Generalmente i Condilomi sono destinati a crescere nel tempo, fino a diventare un ostacolo per il rapporto: sia dal punto di vista meccanico che per il dolore e il sanguinamento che provocano durante l’atto sessuale. Se non curati, oltre ad aumentare il rischio di contrarre il virus dell’HIV, i Condilomi possono portare al cancro. Va però precisato che non tutti i tipi di condiloma evolvono a tumore! Tuttavia è sempre meglio rimuoverli quanto prima, anche per evitare che l’infezione si propaghi ad altre persone. Come si diagnostica? La diagnosi va fatta dal medico specialista, che sarà in grado di distinguerlo da altre lesioni apparentemente simili (sifilide per esempio). E’ inoltre consigliabile indagare su eventuali infezioni contratte contemporaneamente (Sifilide, HIV, Epatite, eccetera). Come si cura? La terapia varia a seconda della grandezza delle escrescenze e del distretto corporeo sul quale sono presenti: Terapia di tipo FISICO: crioterapia (bruciatura con azoto liquido), diatermocoagulazione (bruciatura con calore), laser-terapia, intervento chirurgico; Terapia di tipo CHIMICO: consiste nell’applicazione di specifici prodotti dermatologici direttamente sulla lesione. La durata della cura può essere molto lunga ed è necessario avere pazienza, finché il proprio sistema immunitario non riesca a “far piazza pulita” del virus. Infatti non è raro che le escrescenze si riformino. Inoltre è consigliabile evitare rapporti sessuali per tutto il periodo del trattamento per non diffondere l’infezione. Come si previene? Il modo migliore per evitare il contagio durante un rapporto sessuale resta sempre il profilattico, anche se non dà garanzie per altri contatti di tipo extragenitale (oro-anale, cutaneo). Valgono poi le regole d’oro per ogni rapporto sessuale: - Usare il profilattico durante il rapporto sessuale e utilizzarlo fin dall’inizio, anche durante i rapporti orali - Evitare rapporti sessuali non protetti con persone infette - Utilizzare il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale - Effettuare periodicamente visite dallo specialista se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone. - Evitare di scambiarsi biancheria intima e salviette. Herpes genitale E’ una Malattia Sessualmente Trasmissibile molto diffusa causata da un virus, l’Herpes Virus (HSV-2), simile a quello che provoca le classiche vescicole sulla bocca. Una volta infettati, il virus rimane nel nostro corpo per tutta la vita e non è attualmente possibile liberarsene. Si possono solamente effettuare terapie volte ad alleviare i sintomi e ad accorciare i tempi di guarigione delle lesioni. Chi ha l’Herpes genitale corre un rischio cinque volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV se ha rapporti non protetti con persone sieropositive durante un episodio erpetico acuto. Come si trasmette? Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale) Praticando sesso orale non protetto (sia attivo che passivo) Con il semplice contatto fra genitali Tramite la masturbazione reciproca Tramite baci, carezze, effusioni (il virus viene eliminato sulla pelle e sulle mucose) Tramite il contatto con le lesioni (sono molto infettive!) Utilizzando strumenti a uso genitale contaminati Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati Tramite passaggio del virus dalla madre infetta al bambino durante il parto SINTOMI Prima infezione: inizia con una fastidiosa sensazione di bruciore e formicolio nella zona dove poi compariranno le lesioni Si formano lesioni multiple e dolenti, simili a vescicole, sulla mucosa o sulla cute dei genitali. Rapidamente le vescicole si rompono lasciando piccole ulcere dolorose. In seguito compaiono le croste che spariranno in pochi giorni. Possibili complicanze come: febbre, mal di testa, dolori articolari, costipazione (in caso di herpes anale), difficoltà o impossibilità a urinare. Raramente meningite. Gonfiore dei genitali (le ghiandole della zona inguinale sono dolenti), possibili perdite uretrali, vaginali o anali. Successivi episodi herpetici: Gli episodi successivi al primo sono molto più blandi ma sempre fastidiosi, data la localizzazione. Una volta infettato l’organismo, il virus si risveglia periodicamente in seguito anche a svariati stress (febbre, altre infezioni, luce solare, lampade abbronzanti, traumi) e provoca sintomi simili alla prima volta, ma più lievi. Come si diagnostica? La diagnosi è di norma basata sull'osservazione delle lesioni. Volendo è possibile confermarla con esami in centri specializzati. Per stabilire se una persona è stata esposta al virus dell'Herpes, esistono test per la ricerca degli anticorpi nel sangue. Come si cura? Attualmente non esiste una cura definitiva per il virus dell’Herpes. Il medico potrà comunque stabilire se utilizzare farmaci antivirali, volti alla riduzione della durata delle lesioni e dei sintomi. Possono dare sollievo bagni con acqua leggermente salata oppure impacchi con ghiaccio avvolto in un panno. Inoltre sostanze come l’amido o l’alcol (molto doloroso!) risultano più efficaci delle creme dermatologiche a base di antivirali. In casi gravi possono essere prescritti anche antidolorifici (soprattutto durante la prima infezione). . Come si previene? Astenersi da rapporti sessuali durante gli episodi acuti (quando cioè sono presenti le vesciche sui genitali) Usare il profilattico durante il rapporto sessuale, fin dall’inizio e non indossarlo solo poco prima di terminare … anche per i rapporti orali Utilizzare il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale Il profilattico resta sempre il modo migliore per ridurre il rischio di contrarre Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), anche se nel caso dell’Herpes non dà garanzie di protezione totale contro il virus. L’utilizzo del profilattico riduce di oltre il 50% il rischio di contagio nei periodi in cui c'è l’eliminazione del virus dalla pelle (ma non ci sono le vesciche). SIFILIDE E’ una malattia complessa, sia per le vie di trasmissione che per le sue manifestazioni. Queste infatti possono essere molto diverse da persona a persona, e può capitare che alcuni sintomi vengano scambiati per quelli di altre malattie meno gravi, ritardando o sbagliando la cura. La Sifilide (detta anche Lue) è causata da un batterio, il Treponema Pallidum, presente in tutte le secrezioni corporali delle persone infette e nelle lesioni cutanee, genitali e mucose (anche quella della bocca!) Chi ha la Sifilide rischia maggiormente di essere contagiato dal virus dell’HIV perché le lesioni cutanee rappresentano la porta di ingresso per il virus. Spesso inoltre Sifilide e HIV vengono trasmessi insieme Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati un numero infinito di volte. A seguito della guarigione, nel sangue rimangono gli anticorpi (che non danno protezione!) per moltissimi anni, spesso per tutta la vita (cicatrice sierologica). Come si trasmette? Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale) Con il semplice contatto fra genitali Tramite contatto fra genitali e strumenti a uso genitale contaminati Tramite contatto dei genitali con lesioni cutanee o mucose provocate dalla Sifilide Tramite contatto con lesioni cutanee che si manifestano nel corso della malattia Tramite passaggio del batterio dalla madre infetta al bambino (Sifilide congenita) SINTOMI Fase primaria (da 2 a 8 settimane dopo il contagio): Comparsa di un nodulo, cioè una specie di brufoletto indolore, in corrispondenza del luogo in cui il batterio è penetrato (bocca, lingua, labbra, faringe, scroto, glande, asta del pene, vagina, regione attorno all’ano). In seguito questo nodulo può trasformarsi in un’ulcera, detta Sifiloma, che non è dolente (a differenza, per esempio, dell’Herpes) Il Sifiloma può apparire anche sulle mani o in altre parti del corpo. Possono ingrossarsi i linfonodi vicini al Sifiloma. Fase secondaria (da 3 a 12 settimane dalla comparsa del Sifiloma): Macchie disseminate sulla pelle del corpo che possono coinvolgere anche mani e piedi (rash cutaneo) Linfonodi ingrossati in tutto il corpo (circa nel 10% dei casi) Possibile caduta di peli e unghie Formazione di chiazze circolari con un contorno rosso (bocca, palato, faringe, laringe, glande, pene, vulva, canale anale e retto) Sintomatologia simile a quella influenzale, che però può essere di lieve entità o non esserci del tutto Danni a vari organi del corpo (cervello, cuore, soprattutto nei soggetti sieropositivi) Fase terziaria (da 3 a 10 anni dalla fase secondaria): Ingenti danni agli organi interni, al cervello, ai nervi, agli occhi, al cuore, ai vasi sanguigni, al fegato, alle ossa e alle articolazioni. Se non curata, la Sifilide porta a gravi danni al sistema nervoso, con perdita della capacità di controllare i movimenti muscolari, paralisi, confusione mentale, sviluppo di demenza, cecità, meningite. Infine sopraggiunge la morte. Come si diagnostica? Esistono specifici esami di laboratorio in grado di diagnosticare la Sifilide in qualsiasi fase si trovi. Come si cura? La Sifilide viene curata con la Penicillina e, se la terapia viene effettuata nella maniera corretta, si guarisce completamente. Va ricordato che, una volta guariti, non si diventa immuni a successive infezioni. Questo vuol dire che è sempre possibile ammalarsi di Sifilide. Come si previene? Con l’utilizzo corretto del profilattico durante il rapporto sessuale Evitando rapporti sessuali non protetti con persone infette Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di terminare Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale Utilizzando il profilattico fin dall’inizio anche durante i rapporti orali Effettuando il test periodicamente se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone. Clamidia Molto comune, causata da un batterio, la Chlamydia trachomatis. È un’infezione “silenziosa” perché spesso i suoi sintomi non sono sempre evidenti, e spesso possono essere scambiati per lievi disturbi di altro genere. Seppur caratterizzata da manifestazioni molto leggere, alla lunga, se non curata, può essere causa di seri danni all’apparato riproduttivo (soprattutto quello femminile). Spesso viene trasmessa assieme alla Gonorrea. Chi è infettato da Clamidia corre un rischio cinque volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive. Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati un numero infinito di volte. Come si trasmette? Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale) Praticando sesso orale non protetto (sia attivo che passivo) Con il semplice contatto fra genitali Tramite la masturbazione reciproca Utilizzando strumenti a uso genitale contaminati Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati Tramite passaggio del batterio dalla madre infetta al bambino durante il parto SINTOMI Nell’uomo (da una a tre settimane dopo il contatto): - Spesso è asintomatica - Bruciore sulla punta e lungo il pene - Perdite di consistenza fluida - Dolore al retto (se trasmessa durante rapporto anale) Nella donna: - Spesso è asintomatica - Perdite vaginali anomale - Fastidiosa sensazione di irritazione - Dolori al basso ventre e alla schiena - Nausea - Febbre - Perdite sanguinolente anche fuori dal normale ciclo mestruale - Dolore al retto (se trasmessa durante rapporto anale) Se non viene curata, possono insorgere conseguenze anche a lungo termine fino a portare, nella donna, a: infiammazioni pelviche, danno permanente alle tube, all’utero e ai tessuti circostanti con conseguente dolore cronico, infertilità e possibilità di gravidanze extrauterine. Negli uomini la sterilità è meno probabile, ma l’infezione può colpire i testicoli causando dolore e febbre. Raramente possono verificarsi: artrite, lesioni epidermiche, infiammazione agli occhi e all’uretra. Come si diagnostica? Tramite un esame delle urine e un prelievo di tessuto infetto. Se risulti positivo alla Clamidia astieniti da qualunque tipo di rapporto sessuale per almeno 4 mesi dal termine della cura e, trascorso questo tempo, rifai i test di controllo. Avvisa inoltre tutte le persone con cui hai avuto rapporti sessuali negli ultimi 6 mesi e consiglia loro di fare i dovuti test. Come si cura? La Clamidia viene curata con antibiotici. La terapia va fatta in modo corretto, attenendosi scrupolosamente alle istruzioni del personale medico, per evitare la comparsa di resistenze. Va ricordato che, una volta guariti, non si diventa immuni a successive infezioni. Chi ha già contratto la Clamidia corre un elevato rischio di contrarre nuovamente l’infezione. Inoltre aumenta notevolmente la possibilità che le conseguenze dell’infezione diventino molto serie. . Come si previene? - Con l’utilizzo corretto del profilattico durante il rapporto sessuale - Evitando rapporti sessuali non protetti con persone infette - Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di terminare… anche nei rapporti orali - Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale - Effettuando il test periodicamente (almeno una volta all’anno) se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone. Tricomoniasi E’ causata da un Protozoo, il Trichomonas vaginalis, che infetta la vagina e le vie urinarie. E’ una delle MST più diffuse al mondo. Come per altre Malattie Sessualmente Trasmissibili, dopo essere guariti non si acquisisce immunità. Chi è infettato da Tricomoniasi corre un rischio due volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive. Come si trasmette? Attraverso rapporti vaginali non protetti Attraverso lo scambio di oggetti per il piacere sessuale contaminati SINTOMI Nell’uomo (da una a tre settimane dopo il contatto): spesso asintomatica, talora bruciore mentre si urina e piccole perdite Se non curata provoca irritazione del pene, infiammazione delle prostata, infertilità Nella donna: prurito o bruciore ai genitali esterni, con perdite vaginali giallastre e maleodoranti Se non curata provoca infezioni all’utero e alle tube Come si diagnostica? Tramite diagnosi di laboratorio, basata sull’esame microscopico delle secrezioni e dell’urina. Nell’uomo la diagnosi è più difficoltosa. Come si cura? Con un ciclo di antibiotici mirati e prescritti dal medico Come si previene? Con il corretto utilizzo del profilattico e seguendo scrupolosamente le regole del sesso sicuro Gonorrea E’ detta anche Blenorragia o Scolo, è notevolmente diffusa in tutto il mondo. Negli ultimi anni in Italia si sta verificando un preoccupante aumento dei casi. È un’infezione causata da un batterio, il Gonococco, che si trova preferibilmente nelle mucose genitali, nella faringe e nell’ano delle persone infette. Per tale motivo il contagio può avvenire anche in caso di rapporto sessuale non completo. Chi è infettato da Gonorrea corre un rischio 5 volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive. Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati un numero infinito di volte. Spesso la Gonorrea viene trasmessa assieme a un altro batterio che causa una sintomatologia simile: la Clamidia. Di conseguenza la terapia prevede di trattare entrambe le infezioni. Come si trasmette? - Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale) - Con il semplice contatto fra genitali - Tramite la masturbazione reciproca - Tramite un bacio profondo e prolungato - Tramite lo scambio di biancheria intima e di salviette - Utilizzando strumenti a uso genitale contaminati - Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati - Tramite passaggio del batterio dalla madre infetta al bambino - E’ possibile le trasmissione dai genitali ad altre parti del corpo: per esempio, attraverso le mani si contagia l’occhio SINTOMI Nell’uomo (dopo 2-14 giorni): - Bruciore, prurito e/o difficoltà a urinare - Abbondanti perdite di colore biancastro o gialloverdastro - Bruciore alla punta del pene Nella donna (dopo 7-21 giorni): - Prurito e bruciore mentre si urina - Perdite vaginali anomale - I genitali esterni si possono infiammare e il rapporto sessuale risulta doloroso - Raramente dolore al basso ventre e sanguinamento anche se non si hanno mestruazioni Se l’infezione non viene curata, il batterio può diffondersi a tutto il corpo compromettendo: articolazioni (artrite), cuore, pelle, occhi (congiuntivite), testicoli, prostata, vescica, fino ad arrivare a gravi infezioni e alla sterilità (soprattutto nella donna). Come si diagnostica? Esistono specifici esami di laboratorio in grado di diagnosticare la Gonorrea in maniera rapida e affidabile Come si cura? La Gonorrea viene curata con un’associazione di antibiotici, in modo da debellare anche eventuali infezioni opportunistiche (Clamidia). Bisogna astenersi da rapporti sessuali fino al termine della terapia, per evitare di infettare altre persone Come si previene? - Evitando rapporti sessuali non protetti con persone infette - Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di terminare - Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale - Utilizzando il profilattico fin dall’inizio, anche durante i rapporti orali - Effettuando il test periodicamente se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone. Vaginosi batterica E’ una malattia femminile in cui il normale ecosistema vaginale è alterato e alcuni batteri proliferano più del normale: i sintomi più frequenti sono le perdite, anche maleodoranti, il dolore, il prurito o l’irritazione. La vaginosi batterica è l’infezione vaginale più comune tra le donne in età fertile Come si trasmette? Qualsiasi donna può contrarre la vaginosi, tuttavia alcune attività e comportamenti sono in grado di turbare il normale equilibrio della flora batterica vaginale e quindi di aumentare il rischio; tra di essi troviamo: • i rapporti con un nuovo partner o con diversi partner; • le lavande vaginali. Il ruolo dell’attività sessuale nello sviluppo della vaginosi batterica non è invece chiaro ed anche chi non ha mai avuto rapporti può ammalarsi. E’ impossibile contrarre la vaginosi venendo in contatto con gli oggetti che ci circondano come l’asse del water, le lenzuola o l’acqua della piscina. . SINTOMI Perdite vaginali anomale, con un odore sgradevole Le eventuali perdite di solito sono di colore bianche o grigie e possono essere piuttosto fluide. Bruciore durante la minzione e/o prurito sui genitali esterni. NB. La maggior parte delle donne malate non presenta alcun sintomo. L’infezione può rendere la donna maggiormente soggetta alle altre malattie sessualmente trasmesse, come il virus HIV, l’herpes genitale, la clamidia e la gonorrea. Come si diagnostica? Il disturbo si può diagnosticare controllando la natura delle perdite, e con le seguenti prove: controllo del pH e delle secrezioni vaginali, test con idrossido di potassio ed esame al microscopio. Come si cura? La vaginosi batterica a volte può guarire senza nessuna cura, tuttavia le donne che presentano i sintomi dovrebbero farsi visitare per evitare le potenziali complicazioni. La vaginosi batterica può essere curata con semplici antibiotici prescritti dal medico Come si previene? I ricercatori non hanno ancora chiarito completamente le cause della vaginosi batterica, quindi non si sa ancora quali siano i modi migliori per prevenirla. Tuttavia sembra che un fattore di rischio certo siano i rapporti con un partner nuovo o con diversi partner. Candida E’ un'infezione causata da un fungo che abita normalmente sulle mucose genitali e nel cavo orale. In determinate circostanze, legate a particolari condizioni in cui si trova la persona (per esempio, lievi stati di deficit immunologico, uso di antibiotici, uso della pillola contraccettiva, diabete ecc.) la candida può crescere velocemente e più abbondantemente, provocando sintomi fastidiosi e irritazioni alle mucose. Come si trasmette? La candida si trasmette attraverso i rapporti sessuali e utilizzando nelle parti intime asciugamani e biancheria usata da persona infetta. L'infezione però può insorgere anche spontaneamente, in seguito a deficit immunitario legato, ad esempio, all'uso protratto di antibiotici, all'impiego di contraccettivi orali, estrogeni o corticosteroidi. Anche l'uso di biancheria intima troppo stretta o di nylon è stato messo in relazione con la comparsa di candidosi. SINTOMI Nella donna: arrossamento, bruciore, a volte prurito in corrispondenza delle mucose genitali, accompagnati spesso da perdite biancastre, lattiginose più o meno cospicue, dolore durante i rapporti e alla minzione. Nell’uomo: eruzione cutanea e infiammazione evidente della pelle del pene (glande) che può raggiungere anche la zona del prepuzio; intenso bruciore della zona infiammata; raramente perdite biancastre e la formazione di materia grumosa giallastra intorno al prepuzio. I sintomi possono comparire anche dopo molto tempo dall’inizio della crescita anomala di questo fungo sulle mucose. Come si diagnostica? La diagnosi di candidosi si effettua con l’esecuzione di uno striscio vaginale nella donna e di tampone uretrale nell’uomo per la ricerca del fungo. Occorre quindi rivolgersi ad uno specialista dermatologo o ad un ginecologo. Come si cura? La terapia della candidosi è antimicotica sia sistemica (compresse) che locale (con crema, ovuli e lavande). Essendo un'infezione sessualmente trasmissibile, il trattamento va eseguito in entrambi i partner, altrimenti l’infezione rischia di si ritrasmettersi fra i due membri della coppia (cosiddetto effetto “ping-pong”). Come si previene? L’unica forma di prevenzione possibile consiste nei rapporti sessuali protetti. E’ importante la cura dell'igiene intima; si consigliano saponi e detergenti acidi. Utile, infine, indossare biancheria intima di cotone ed evitare capi in nylon, microfibra e abiti trappo stretti e attillati. Da oggi proteggiamo l’amore!