PEER EDUCATION E
PREVENZIONE DALLE
MALATTIE
SESSUALMENTE
TRASMISSIBILI
ASP RAGUSA - SERT VITTORIA
DOTT.SSA M. CAPUZZELLO
DOTT.SSA D. DI STEFANO
AIDS
L'AIDS è una sindrome clinica
caratterizzata da un progressivo
deterioramento del sistema immunitario
causato dal Virus HIV.
Questo stato degenerativo progredisce
finché il sistema immunitario diventa
incapace di contrastare l’attacco di alcuni
microrganismi, portando all’insorgenza di
gravi infezioni e tumori.
Il virus, una volta penetrato
nell’organismo umano, determina il
cosiddetto stato di “Sieropositività”.
Con il termine “Sieropositivo” si intende
comunemente una persona che ha nel
sangue gli anticorpi anti-HIV. Chi è
sieropositivo può trasmettere il virus ad
altre persone.
Lo stadio di sieropositività è un stato
latente e solitamente asintomatico che
precede la Fase Conclamata (AIDS).
Si può rimanere sieropositivi per un
periodo più o meno lungo, che può durare
anche molti anni.
Tuttavia se non ci si sottopone a terapia
farmacologica si va sicuramente in
contro alla fase conclamata (AIDS).
Fasi della malattia
I FASE
Infezione acuta (i
sintomi possono essere
molto sfumati)
II FASE
III FASE
Gli anticorpi “lottano”
contro il virus che
continua a replicarsi ,
distruggendo il sistema
immunitario (no
sintomi)
Il sistema immunitario è
inefficiente e facilita
una serie di malattie
infettive e tumorali (un
banale raffreddore può
essere pericoloso)
Quando il soggetto può
infettare?
Il paziente può infettare in tutte e tre le fasi
che abbiamo visto; il rischio comunque è
maggiore durante l’infezione acuta (prima fase)
e nella fase dell’AIDS (terza fase)
Esiste inoltre il cosiddetto “periodo finestra”
che è caratterizzato dal fatto che vi è una
infezione in corso, ma non sono ancora
evidenziabili né il virus né gli anticorpi diretti
contro il virus.
Stime sul rischio di
trasmissione del virus con il
rapporto sessuale
La probabilità di contrarre il virus con un singolo
rapporto sessuale è diversa a seconda del tipo di
rapporto.
Dopo un rapporto anale la probabilità è dello 0.13%, mentre dopo un rapporto vaginale è dello
0.1-0.2%
Rapporti oro-genitali e il bacio sono considerati
comportamenti a rischio scarso ma non assente:
anche se la quantità di virus presente nella saliva
è molto bassa, si può verificare il contagio
attraverso le mucose che presentino piccole
ulcerazioni
Come si trasmette?
Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di
rapporto (orale, anale, vaginale). Un solo contatto sessuale può
provocare il contagio
Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati
Tramite scambio di siringhe, rasoi, spazzolini o altri oggetti che
possano venire a contatto con il sangue
Con trasfusioni di sangue infetto
Tramite passaggio del virus dalla madre sieropositiva al bambino
durante il parto o l’allattamento
I liquidi biologici in grado di trasmettere l’infezione da HIV sono:
sperma, liquido lubrificante pre-spermatico, secrezioni vaginali.
sangue, latte materno. Non è necessario il contatto con ferite aperte
o piccoli traumi: è sufficiente il contatto del virus con le mucose
intatte
Come non si trasmette?
Tramite contatto cutaneo attraverso
la pelle integra, carezze e baci
Attraverso la puntura di insetti
Tramite starnuti o colpi di tosse
Nei servizi igienici
Utilizzando stoviglie comuni
Sui mezzi di trasporto
Tramite asciugamani
Condizioni che facilitano la
trasmissione sessuale
dell’HIV
Il rischio di trasmissione sessuale è maggiore in
soggetti che hanno comportamenti sessuali a
rischio: rapporti occasionali con più partner,
rapporti non protetti con preservativo e
rapporti anali.
Anche la presenza di altre malattie a
trasmissione sessuale, soprattutto se
ultcerative, facilita la trasmissione virale tra i
partner.
Avere rapporti sessuali durante il ciclo
mestruale è maggiormente a rischio per il
partner di una donna HIV positiva, data la
presenza del virus oltre che nelle secrezioni
vaginali anche nel sangue mestruale.
Strategie da adottare nella
prevenzione della
trasmissione sessuale
Le strategie di prevenzione si basano
essenzialmente nel diminuire i
comportamenti sessuali a rischio,
limitare il numero di partner,
promuovere l’uso corretto e costante
del preservativo, trattare le malattie a
trasmissione sessuale.
Purtroppo in molte occasioni è stata
dimostrata la tendenza a non seguire
queste regole comportamentali o a
dimenticarsene quanto prima.
SINTOMI
Non sempre si manifestano sintomi
in seguito all’infezione da HIV.
Tuttavia può comparire una
sindrome “Acuta” che dura poco
più di una settimana, con sintomi
quali: febbre, ingrossamento dei
linfonodi ed eritema sulla pelle.
COME SI DIAGNOSTICA?
Esistono test specifici per la rilevazione degli
anticorpi nel sangue. Questi esami possono
risultare falsamente negativi durante il
cosiddetto “Periodo finestra” (8-12 settimane
circa dopo il contagio), poiché il nostro
organismo impiega del tempo a fabbricare gli
anticorpi.
Se risulti positivo, avvisa tutte le persone con
cui hai avuto rapporti sessuali nell’ultimo anno
e consiglia loro di fare il test.
COME SI CURA?
Per contrastare il virus esistono ormai molti
farmaci che agiscono a diversi livelli del ciclo vitale
del virus. Attualmente la terapia serve per
controllare la replicazione del virus, mentre non si
è ancora in grado di eliminarlo definitivamente.
Il sieropositivo che non si sottoponga alla terapia
farmacologica, prima o poi si ammalerà di AIDS. La
malattia, se non trattata, può condurre alla morte.
Esistono inoltre trattamenti d’emergenza
(profilassi post-esposizione) per ridurre il rischio
di contrarre il virus HIV, in seguito a esposizione
accidentale a materiale infetto (rottura del
profilattico, violenza sessuale, ferite con siringhe
usate, contatto con sangue infetto). Queste cure
vanno iniziate il prima possibile dal presunto
contatto.
COME SI PREVIENE?
Utilizzando sempre il profilattico in modo corretto durante
qualsiasi tipo di rapporto sessuale (orale, anale, vaginale)
Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e
non indossarlo solo poco prima di terminare
Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati
per la pratica sessuale
Utilizzando il profilattico fin dall’inizio anche durante i rapporti
orali
Evitando rapporti sessuali non protetti con persone infette
Con rapporti sessuali “responsabili”: basso numero di partner,
conoscenza dello stato di salute del proprio partner
Effettuando il test periodicamente (ogni 6 mesi) se si hanno
rapporti occasionali e frequenti con più persone.
Utilizzando siringhe sterili monouso, che non vanno scambiate
con altre persone o riutilizzate per successive iniezioni
Tramite profilassi post-esposizione in seguito a contatto
accertato con materiale infetto
Epatiti
A
B
C
Per Epatite si intende uno stato di infiammazione del fegato dovuto a
diversi fattori o a sostanze tossiche, quali: alcol, farmaci, alcune
sostanze chimiche, virus e altri microbi.
Noi tratteremo le Epatiti di origine virale, che sono quelle trasmissibili
anche sessualmente.
I principali virus che causano Epatite sono i virus A, B e C.
Come si trasmettono?
A
B
C
- rapporti sessuali di ogni tipo (orali,
anali e vaginali)
- scambio di oggetti per l’igiene
personale (spazzolini, rasoi) scambio
di siringhe usate
- cibo e bevande contaminate (frutti
- scambio di giocattoli sessuali
di mare crudi, frutta e verdura
contaminati
contaminate e non lavate)
- furante l’esecuzione di tatuaggi o
- uso comune di stoviglie
piercing, tramite strumenti non
contaminate
- pratiche sessuali che coinvolgono la sterilizzati e contaminati da sangue di
altre persone
bocca e l’ano oppure le mani
- il bacio profondo e prolungato può
essere un possibile veicolo di
contagio
- trasmissione del virus dalla madre
al bambino durante il parto
tramite scambio di sangue, ma non
tramite contatto cutaneo
ha una bassa probabilità di essere
trasmessa tramite rapporti sessuali,
anche se esiste la possibilità che
questo avvenga.
Sintomi
A
Spesso non compare alcun
sintomo.
B
C
I sintomi sono per lo più
simili a quelli dell’Epatite A.
Altre volte compaiono
affaticamento, febbre,
nausea o vomito, feci
In casi rari l’Epatite B ha un
chiare, una colorazione
decorso detto "Fulminante"
gialla degli occhi e della
e in pochissimi giorni si va
pelle chiamata “Ittero”,
incontro al coma e alla
urina color scuro, dolore al
morte (ciò succede in un
fianco destro che si può
caso su mille).
diffondere alla schiena.
Il 70% delle persone
contagiate da questo virus
non ha sintomi; quando
compaiono, sono gli stessi
della epatite A o B.
Come si diagnostica?
….tramite
appositi esami
di laboratorio
Come si cura?
Dall’Epatite A si guarisce
sempre, tranne in rari casi in cui
si arriva al trapianto di fegato o
alla morte
Per le forme croniche di Epatite
B e C esistono attualmente delle
cure con farmaci particolari
(Interferone e Ribavirina)
Come si previene?
Per le Epatiti A e B esiste un
vaccino efficace. Mentre per il
tipo C non è ancora possibile
vaccinarsi.
Valgono tutte le regole del sesso
sicuro per evitare di essere
contagiati dal virus di tipo A e B.
Assolutamente da evitare lo
scambio di siringhe usate per
iniettare droghe.
Condilomi
I condilomi, detti anche “Creste di Gallo” sono
dei piccoli tumori benigni che possono insediarsi
sugli organi genitali (pube, pene, testicoli),
all’entrata della vagina e dell’ano, sull’uretra e
sul collo dell’utero. Talvolta ne sono colpiti
l’inguine e la coscia.
Queste escrescenze (verruche) possono essere
piatte o in rilievo, di dimensioni variabili e
possono trovarsi isolate o in gruppi.
Chi è infettato da Condilomi corre un rischio sei
volte maggiore di essere contagiato dal virus
dell’HIV durante un rapporto non protetto con
persone sieropositive.
In alcuni casi i Condilomi possono evolvere verso
il cancro dell’utero (nella donna) o dell’ano e del
retto (uomo).
Come si trasmettono?
Sono causati da un virus, il Papilloma Virus (HPV), simile a quello delle
verruche che si formano sulla pelle. Questo virus colpisce in maniera
indiscriminata uomini e donne, omoessuali ed eterosessuali.
Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di
rapporto (orale, anale, vaginale)
Con il semplice contatto fra genitali
Tramite contatto diretto con la pelle della persona infetta
Tramite lo scambio di biancheria intima e di salviette
Utilizzando strumenti a uso genitale contaminati
Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati
Anche appoggiare semplicemente il pene vicino all’ano di una persona
con Condilomi in zona perianale può provocare il contagio
SINTOMI
Sia nell’uomo che nella donna, si formano escrescenze
più o meno grandi in prossimità dei genitali o in zona
anale. Queste formazioni possono essere totalmente
asintomatiche, possono dare fastidio o provocare dolore.
A volte si ha rottura e sanguinamento dei condilomi.
Generalmente i Condilomi sono destinati a crescere nel
tempo, fino a diventare un ostacolo per il rapporto: sia
dal punto di vista meccanico che per il dolore e il
sanguinamento che provocano durante l’atto sessuale.
Se non curati, oltre ad aumentare il rischio di contrarre
il virus dell’HIV, i Condilomi possono portare al cancro.
Va però precisato che non tutti i tipi di condiloma
evolvono a tumore! Tuttavia è sempre meglio rimuoverli
quanto prima, anche per evitare che l’infezione si
propaghi ad altre persone.
Come si diagnostica?
La diagnosi va fatta dal medico
specialista, che sarà in grado
di distinguerlo da altre lesioni
apparentemente simili (sifilide
per esempio).
E’ inoltre consigliabile indagare
su eventuali infezioni
contratte
contemporaneamente (Sifilide,
HIV, Epatite, eccetera).
Come si cura?
La terapia varia a seconda della grandezza delle
escrescenze e del distretto corporeo sul quale sono
presenti:
Terapia di tipo FISICO: crioterapia (bruciatura con
azoto liquido), diatermocoagulazione (bruciatura con
calore), laser-terapia, intervento chirurgico;
Terapia di tipo CHIMICO: consiste nell’applicazione di
specifici prodotti dermatologici direttamente sulla
lesione.
La durata della cura può essere molto lunga ed è
necessario avere pazienza, finché il proprio sistema
immunitario non riesca a “far piazza pulita” del virus.
Infatti non è raro che le escrescenze si riformino.
Inoltre è consigliabile evitare rapporti sessuali per tutto
il periodo del trattamento per non diffondere l’infezione.
Come si previene?
Il modo migliore per evitare il contagio durante un
rapporto sessuale resta sempre il profilattico, anche
se non dà garanzie per altri contatti di tipo
extragenitale (oro-anale, cutaneo).
Valgono poi le regole d’oro per ogni rapporto sessuale:
- Usare il profilattico durante il rapporto sessuale e
utilizzarlo fin dall’inizio, anche durante i rapporti orali
- Evitare rapporti sessuali non protetti con persone
infette
- Utilizzare il profilattico per proteggere gli oggetti
utilizzati per la pratica sessuale
- Effettuare periodicamente visite dallo specialista se
si hanno rapporti occasionali e frequenti con più
persone.
- Evitare di scambiarsi biancheria intima e salviette.
Herpes genitale
E’ una Malattia Sessualmente Trasmissibile
molto diffusa causata da un virus, l’Herpes
Virus (HSV-2), simile a quello che provoca
le classiche vescicole sulla bocca.
Una volta infettati, il virus rimane nel
nostro corpo per tutta la vita e non è
attualmente possibile liberarsene. Si
possono solamente effettuare terapie
volte ad alleviare i sintomi e ad accorciare i
tempi di guarigione delle lesioni.
Chi ha l’Herpes genitale corre un rischio
cinque volte maggiore di essere contagiato
dal virus dell’HIV se ha rapporti non
protetti con persone sieropositive durante
un episodio erpetico acuto.
Come si trasmette?
Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio
TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale)
Praticando sesso orale non protetto (sia attivo
che passivo)
Con il semplice contatto fra genitali
Tramite la masturbazione reciproca
Tramite baci, carezze, effusioni (il virus viene
eliminato sulla pelle e sulle mucose)
Tramite il contatto con le lesioni (sono molto
infettive!)
Utilizzando strumenti a uso genitale contaminati
Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali
contaminati
Tramite passaggio del virus dalla madre infetta
al bambino durante il parto
SINTOMI
Prima infezione:
inizia con una fastidiosa sensazione di bruciore e
formicolio nella zona dove poi compariranno le lesioni
Si formano lesioni multiple e dolenti, simili a vescicole,
sulla mucosa o sulla cute dei genitali. Rapidamente le
vescicole si rompono lasciando piccole ulcere dolorose. In
seguito compaiono le croste che spariranno in pochi giorni.
Possibili complicanze come: febbre, mal di testa, dolori
articolari, costipazione (in caso di herpes anale), difficoltà
o impossibilità a urinare.
Raramente meningite.
Gonfiore dei genitali (le ghiandole della zona inguinale sono
dolenti), possibili perdite uretrali, vaginali o anali.
Successivi episodi herpetici:
Gli episodi successivi al primo sono molto più blandi ma
sempre fastidiosi, data la localizzazione. Una volta
infettato l’organismo, il virus si risveglia periodicamente in
seguito anche a svariati stress (febbre, altre infezioni,
luce solare, lampade abbronzanti, traumi) e provoca
sintomi simili alla prima volta, ma più lievi.
Come si diagnostica?
La diagnosi è di norma basata
sull'osservazione delle lesioni.
Volendo è possibile confermarla
con esami in centri specializzati.
Per stabilire se una persona è
stata esposta al virus
dell'Herpes, esistono test per la
ricerca degli anticorpi nel sangue.
Come si cura?
Attualmente non esiste una cura definitiva
per il virus dell’Herpes. Il medico potrà
comunque stabilire se utilizzare farmaci
antivirali, volti alla riduzione della durata
delle lesioni e dei sintomi.
Possono dare sollievo bagni con acqua
leggermente salata oppure impacchi con
ghiaccio avvolto in un panno. Inoltre
sostanze come l’amido o l’alcol (molto
doloroso!) risultano più efficaci delle
creme dermatologiche a base di antivirali.
In casi gravi possono essere prescritti
anche antidolorifici (soprattutto durante la
prima infezione).
.
Come si previene?
Astenersi da rapporti sessuali durante gli episodi
acuti (quando cioè sono presenti le vesciche sui
genitali)
Usare il profilattico durante il rapporto sessuale, fin
dall’inizio e non indossarlo solo poco prima di
terminare … anche per i rapporti orali
Utilizzare il profilattico per proteggere gli oggetti
utilizzati per la pratica sessuale
Il profilattico resta sempre il modo migliore per
ridurre il rischio di contrarre Malattie Sessualmente
Trasmissibili (MST), anche se nel caso dell’Herpes non
dà garanzie di protezione totale contro il virus.
L’utilizzo del profilattico riduce di oltre il 50% il
rischio di contagio nei periodi in cui c'è l’eliminazione
del virus dalla pelle (ma non ci sono le vesciche).
SIFILIDE
E’ una malattia complessa, sia per le vie di
trasmissione che per le sue manifestazioni.
Queste infatti possono essere molto diverse
da persona a persona, e può capitare che alcuni
sintomi vengano scambiati per quelli di altre
malattie meno gravi, ritardando o sbagliando la
cura.
La Sifilide (detta anche Lue) è causata da
un batterio, il Treponema Pallidum, presente in
tutte le secrezioni corporali delle persone
infette e nelle lesioni cutanee, genitali e
mucose (anche quella della bocca!)
Chi ha la Sifilide rischia
maggiormente di essere contagiato
dal virus dell’HIV perché le lesioni
cutanee rappresentano la porta di
ingresso per il virus. Spesso inoltre
Sifilide e HIV vengono trasmessi
insieme
Una volta guariti non si acquisisce
immunità nei confronti di successive
infezioni: si può infatti essere
nuovamente contagiati un numero
infinito di volte. A seguito della
guarigione, nel sangue rimangono gli
anticorpi (che non danno protezione!)
per moltissimi anni, spesso per tutta la
vita (cicatrice sierologica).
Come si trasmette?
Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio
TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale)
Con il semplice contatto fra genitali
Tramite contatto fra genitali e strumenti a uso
genitale contaminati
Tramite contatto dei genitali con lesioni cutanee o
mucose provocate dalla Sifilide
Tramite contatto con lesioni cutanee che si
manifestano nel corso della malattia
Tramite passaggio del batterio dalla madre infetta
al bambino (Sifilide congenita)
SINTOMI
Fase primaria (da 2 a 8 settimane dopo il
contagio):
Comparsa di un nodulo, cioè una specie di
brufoletto indolore, in corrispondenza del luogo
in cui il batterio è penetrato (bocca, lingua,
labbra, faringe, scroto, glande, asta del pene,
vagina, regione attorno all’ano).
In seguito questo nodulo può trasformarsi in
un’ulcera, detta Sifiloma, che non è dolente (a
differenza, per esempio, dell’Herpes)
Il Sifiloma può apparire anche sulle mani o in
altre parti del corpo. Possono ingrossarsi i
linfonodi vicini al Sifiloma.
Fase secondaria (da 3 a 12 settimane dalla
comparsa del Sifiloma):
Macchie disseminate sulla pelle del corpo che
possono coinvolgere anche mani e piedi (rash
cutaneo)
Linfonodi ingrossati in tutto il corpo (circa nel
10% dei casi)
Possibile caduta di peli e unghie
Formazione di chiazze circolari con un contorno
rosso (bocca, palato, faringe, laringe, glande,
pene, vulva, canale anale e retto)
Sintomatologia simile a quella influenzale, che
però può essere di lieve entità o non esserci del
tutto
Danni a vari organi del corpo (cervello, cuore,
soprattutto nei soggetti sieropositivi)
Fase terziaria (da 3 a 10 anni dalla
fase secondaria):
Ingenti danni agli organi interni,
al cervello, ai nervi, agli occhi, al
cuore, ai vasi sanguigni, al fegato,
alle ossa e alle articolazioni.
Se non curata, la Sifilide porta
a gravi danni al sistema nervoso,
con perdita della capacità di
controllare i movimenti muscolari,
paralisi, confusione mentale,
sviluppo di
demenza, cecità, meningite. Infine
sopraggiunge la morte.
Come si diagnostica?
Esistono specifici
esami di
laboratorio in
grado di
diagnosticare la
Sifilide in
qualsiasi fase si
trovi.
Come si cura?
La Sifilide viene curata con
la Penicillina e, se la terapia
viene effettuata nella maniera
corretta, si guarisce
completamente. Va ricordato
che, una volta guariti, non si
diventa immuni a successive
infezioni. Questo vuol dire che
è sempre possibile ammalarsi di
Sifilide.
Come si previene?
Con l’utilizzo corretto del profilattico durante il
rapporto sessuale
Evitando rapporti sessuali non protetti con persone
infette
Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del
rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di
terminare
Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti
utilizzati per la pratica sessuale
Utilizzando il profilattico fin dall’inizio anche
durante i rapporti orali
Effettuando il test periodicamente se si hanno
rapporti occasionali e frequenti con più persone.
Clamidia
Molto comune, causata da un batterio, la Chlamydia
trachomatis. È un’infezione “silenziosa” perché
spesso i suoi sintomi non sono sempre evidenti, e
spesso possono essere scambiati per lievi disturbi di
altro genere. Seppur caratterizzata da
manifestazioni molto leggere, alla lunga, se non
curata, può essere causa di seri danni all’apparato
riproduttivo (soprattutto quello femminile).
Spesso viene trasmessa assieme alla Gonorrea. Chi è
infettato da Clamidia corre un rischio cinque volte
maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV
durante un rapporto non protetto con persone
sieropositive.
Una volta guariti non si acquisisce immunità nei
confronti di successive infezioni: si può infatti
essere nuovamente contagiati un numero infinito di
volte.
Come si trasmette?
Con rapporti sessuali non protetti: sono
a rischio TUTTI i tipi di rapporto
(orale, anale, vaginale)
Praticando sesso orale non protetto (sia
attivo che passivo)
Con il semplice contatto fra genitali
Tramite la masturbazione reciproca
Utilizzando strumenti a uso genitale
contaminati
Con scambio e utilizzo di giocattoli
sessuali contaminati
Tramite passaggio del batterio dalla
madre infetta al bambino durante il
parto
SINTOMI
Nell’uomo (da una a tre settimane dopo il contatto):
- Spesso è asintomatica
- Bruciore sulla punta e lungo il pene
- Perdite di consistenza fluida
- Dolore al retto (se trasmessa durante rapporto anale)
Nella donna:
- Spesso è asintomatica
- Perdite vaginali anomale
- Fastidiosa sensazione di irritazione
- Dolori al basso ventre e alla schiena
- Nausea
- Febbre
- Perdite sanguinolente anche fuori dal normale ciclo
mestruale
- Dolore al retto (se trasmessa durante rapporto anale)
Se non viene curata, possono insorgere conseguenze
anche a lungo termine fino a portare, nella donna, a:
infiammazioni pelviche, danno permanente alle tube,
all’utero e ai tessuti circostanti con conseguente
dolore cronico, infertilità e possibilità di gravidanze
extrauterine.
Negli uomini la sterilità è meno probabile, ma
l’infezione può colpire i testicoli causando dolore e
febbre.
Raramente possono verificarsi: artrite, lesioni
epidermiche, infiammazione agli occhi e all’uretra.
Come si diagnostica?
Tramite un esame delle urine e un
prelievo di tessuto infetto.
Se risulti positivo alla Clamidia
astieniti da qualunque tipo di rapporto
sessuale per almeno 4 mesi dal
termine della cura e, trascorso questo
tempo, rifai i test di controllo.
Avvisa inoltre tutte le persone con cui
hai avuto rapporti sessuali negli ultimi
6 mesi e consiglia loro di fare i dovuti
test.
Come si cura?
La Clamidia viene curata con antibiotici.
La terapia va fatta in modo corretto,
attenendosi scrupolosamente alle
istruzioni del personale medico, per
evitare la comparsa di resistenze.
Va ricordato che, una volta guariti, non si
diventa immuni a successive infezioni. Chi
ha già contratto la Clamidia corre un
elevato rischio di contrarre nuovamente
l’infezione. Inoltre aumenta notevolmente
la possibilità che le conseguenze
dell’infezione diventino molto serie.
.
Come si previene?
- Con l’utilizzo corretto del profilattico
durante il rapporto sessuale
- Evitando rapporti sessuali non protetti
con persone infette
- Utilizzando il profilattico fin dall’inizio
del rapporto sessuale e non indossarlo
solo poco prima di terminare… anche nei
rapporti orali
- Utilizzando il profilattico per
proteggere gli oggetti utilizzati per la
pratica sessuale
- Effettuando il test periodicamente
(almeno una volta all’anno) se si hanno
rapporti occasionali e frequenti con più
persone.
Tricomoniasi
E’ causata da un Protozoo, il Trichomonas
vaginalis, che infetta la vagina e le vie
urinarie. E’ una delle MST più diffuse al
mondo. Come per altre Malattie
Sessualmente Trasmissibili, dopo essere
guariti non si acquisisce immunità.
Chi è infettato da Tricomoniasi corre un
rischio due volte maggiore di essere
contagiato dal virus dell’HIV durante un
rapporto non protetto con persone
sieropositive.
Come si trasmette?
Attraverso rapporti vaginali non
protetti
Attraverso lo scambio di oggetti
per il piacere sessuale contaminati
SINTOMI
Nell’uomo (da una a tre settimane dopo il contatto):
spesso asintomatica, talora bruciore mentre si urina
e piccole perdite
Se non curata provoca irritazione del pene,
infiammazione delle prostata, infertilità
Nella donna:
prurito o bruciore ai genitali esterni, con perdite
vaginali giallastre e maleodoranti
Se non curata provoca infezioni all’utero e alle tube
Come si diagnostica?
Tramite diagnosi di laboratorio,
basata sull’esame microscopico
delle secrezioni e dell’urina.
Nell’uomo la diagnosi è più
difficoltosa.
Come si cura?
Con un ciclo di antibiotici mirati e
prescritti dal medico
Come si previene?
Con il corretto utilizzo del
profilattico e seguendo
scrupolosamente le regole del
sesso sicuro
Gonorrea
E’ detta anche Blenorragia o Scolo, è notevolmente diffusa in
tutto il mondo. Negli ultimi anni in Italia si sta verificando un
preoccupante aumento dei casi.
È un’infezione causata da un batterio, il Gonococco, che si trova
preferibilmente nelle mucose genitali, nella faringe e nell’ano
delle persone infette. Per tale motivo il contagio può avvenire
anche in caso di rapporto sessuale non completo.
Chi è infettato da Gonorrea corre un rischio 5 volte maggiore di
essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non
protetto con persone sieropositive.
Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di
successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati
un numero infinito di volte.
Spesso la Gonorrea viene trasmessa assieme a un altro batterio
che causa una sintomatologia simile: la Clamidia. Di conseguenza
la terapia prevede di trattare entrambe le infezioni.
Come si trasmette?
- Con rapporti sessuali non protetti: sono a
rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale,
vaginale)
- Con il semplice contatto fra genitali
- Tramite la masturbazione reciproca
- Tramite un bacio profondo e prolungato
- Tramite lo scambio di biancheria intima e di
salviette
- Utilizzando strumenti a uso genitale
contaminati
- Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali
contaminati
- Tramite passaggio del batterio dalla madre
infetta al bambino
- E’ possibile le trasmissione dai genitali ad altre
parti del corpo: per esempio, attraverso le mani
si contagia l’occhio
SINTOMI
Nell’uomo (dopo 2-14 giorni):
- Bruciore, prurito e/o difficoltà a urinare
- Abbondanti perdite di colore biancastro o gialloverdastro
- Bruciore alla punta del pene
Nella donna (dopo 7-21 giorni):
- Prurito e bruciore mentre si urina
- Perdite vaginali anomale
- I genitali esterni si possono infiammare e il rapporto
sessuale risulta doloroso
- Raramente dolore al basso ventre e sanguinamento
anche se non si hanno mestruazioni
Se l’infezione non viene curata, il batterio può diffondersi
a tutto il corpo compromettendo: articolazioni (artrite),
cuore, pelle, occhi (congiuntivite), testicoli, prostata,
vescica, fino ad arrivare a gravi infezioni e alla sterilità
(soprattutto nella donna).
Come si diagnostica?
Esistono specifici esami di laboratorio in grado di
diagnosticare la Gonorrea in maniera rapida e
affidabile
Come si cura?
La Gonorrea viene curata con
un’associazione di antibiotici, in modo
da debellare anche eventuali infezioni
opportunistiche (Clamidia).
Bisogna astenersi da rapporti sessuali
fino al termine della terapia, per
evitare di infettare altre persone
Come si previene?
- Evitando rapporti sessuali non protetti
con persone infette
- Utilizzando il profilattico fin dall’inizio
del rapporto sessuale e non indossarlo
solo poco prima di terminare
- Utilizzando il profilattico per
proteggere gli oggetti utilizzati per la
pratica sessuale
- Utilizzando il profilattico fin dall’inizio,
anche durante i rapporti orali
- Effettuando il test periodicamente se
si hanno rapporti occasionali e frequenti
con più persone.
Vaginosi batterica
E’ una malattia femminile in cui il normale
ecosistema vaginale è alterato e alcuni
batteri proliferano più del normale: i
sintomi più frequenti sono le perdite,
anche maleodoranti, il dolore, il prurito o
l’irritazione.
La vaginosi batterica è l’infezione
vaginale più comune tra le donne in età
fertile
Come si trasmette?
Qualsiasi donna può contrarre la vaginosi, tuttavia
alcune attività e comportamenti sono in grado di
turbare il normale equilibrio della flora batterica
vaginale e quindi di aumentare il rischio; tra di
essi troviamo:
• i rapporti con un nuovo partner o con diversi
partner;
• le lavande vaginali.
Il ruolo dell’attività sessuale nello sviluppo della
vaginosi batterica non è invece chiaro ed anche
chi non ha mai avuto rapporti può ammalarsi.
E’ impossibile contrarre la vaginosi venendo in
contatto con gli oggetti che ci circondano come
l’asse del water, le lenzuola o l’acqua della piscina.
.
SINTOMI
Perdite vaginali anomale, con un odore
sgradevole
Le eventuali perdite di solito sono di
colore bianche o grigie e possono essere
piuttosto fluide.
Bruciore durante la minzione e/o prurito
sui genitali esterni.
NB. La maggior parte delle donne
malate non presenta alcun sintomo.
L’infezione può rendere la donna
maggiormente soggetta alle altre
malattie sessualmente trasmesse, come
il virus HIV, l’herpes genitale, la
clamidia e la gonorrea.
Come si diagnostica?
Il disturbo si può diagnosticare controllando la natura
delle perdite, e con le seguenti prove: controllo del pH
e delle secrezioni vaginali, test con idrossido di
potassio ed esame al microscopio.
Come si cura?
La vaginosi batterica a volte può
guarire senza nessuna cura, tuttavia
le donne che presentano i sintomi
dovrebbero farsi visitare per evitare
le potenziali complicazioni.
La vaginosi batterica può essere
curata con semplici antibiotici
prescritti dal medico
Come si previene?
I ricercatori non hanno ancora
chiarito completamente le cause
della vaginosi batterica, quindi non
si sa ancora quali siano i modi
migliori per prevenirla.
Tuttavia sembra che un fattore di
rischio certo siano i rapporti con
un partner nuovo o con diversi
partner.
Candida
E’ un'infezione causata da un fungo che
abita normalmente sulle mucose genitali e
nel cavo orale.
In determinate circostanze, legate a
particolari condizioni in cui si trova la
persona (per esempio, lievi stati di deficit
immunologico, uso di antibiotici, uso della
pillola contraccettiva, diabete ecc.) la
candida può crescere velocemente e più
abbondantemente, provocando sintomi
fastidiosi e irritazioni alle mucose.
Come si trasmette?
La candida si trasmette attraverso i rapporti
sessuali e utilizzando nelle parti intime
asciugamani e biancheria usata da persona
infetta.
L'infezione però può insorgere anche
spontaneamente, in seguito a deficit immunitario
legato, ad esempio, all'uso protratto di antibiotici,
all'impiego di contraccettivi orali, estrogeni o
corticosteroidi.
Anche l'uso di biancheria intima troppo stretta o
di nylon è stato messo in relazione con la
comparsa di candidosi.
SINTOMI
Nella donna: arrossamento, bruciore, a volte
prurito in corrispondenza delle mucose genitali,
accompagnati spesso da perdite biancastre,
lattiginose più o meno cospicue, dolore durante i
rapporti e alla minzione.
Nell’uomo: eruzione cutanea e infiammazione
evidente della pelle del pene (glande) che può
raggiungere anche la zona del prepuzio; intenso
bruciore della zona infiammata; raramente perdite
biancastre e la formazione di materia grumosa
giallastra intorno al prepuzio.
I sintomi possono comparire anche dopo molto
tempo dall’inizio della crescita anomala di questo
fungo sulle mucose.
Come si diagnostica?
La diagnosi di candidosi si effettua
con l’esecuzione di uno striscio
vaginale nella donna e di tampone
uretrale nell’uomo per la ricerca del
fungo.
Occorre quindi rivolgersi ad uno
specialista dermatologo o ad un
ginecologo.
Come si cura?
La terapia della candidosi è antimicotica
sia sistemica (compresse) che locale
(con crema, ovuli e lavande).
Essendo un'infezione sessualmente
trasmissibile, il trattamento va eseguito
in entrambi i partner, altrimenti
l’infezione rischia di si ritrasmettersi
fra i due membri della coppia
(cosiddetto effetto “ping-pong”).
Come si previene?
L’unica forma di prevenzione
possibile consiste nei rapporti
sessuali protetti.
E’ importante la cura dell'igiene
intima; si consigliano saponi e
detergenti acidi.
Utile, infine, indossare biancheria
intima di cotone ed evitare capi in
nylon, microfibra e abiti trappo
stretti e attillati.
Da oggi proteggiamo l’amore!