Power Quality: Gruppi rotanti di continuità e compensatori dei buchi di tensione (DVC) Interazione con l’impianto elettrico Dott. Ing. Gabriele Tacchi 23 febbraio 2017 Scuola di Ingegneria ed Architettura – Università di Bologna Macchina sincrona • Funzionamento normale: la macchina sincrona funziona da motore elettrico e da compensatore sincrono • Funzionamento diesel: la macchina sincrona funziona da generatore • tensione: 400 V • frequenza: 50 Hz • velocità di rotazione 1500 giri/min • classe d’isolamento: H • classe di protezione: IP 21 Macchina sincrona • In funzionamento normale ruota a 1500 giri/min alimentata dalla rete: produce energia reattiva. • In funzionamento diesel ruota a 1500 giri/min azionata dal motore a combustione: si comporta da alternatore e produce energia attiva e reattiva. Macchina sincrona • Il compensatore sincrono, detto anche condensatore rotante, è di fatto costituito da una condizione particolare di funzionamento della macchina sincrona, che si ha sotto le seguenti ipotesi: • funzionamento da motore della macchina sincrona; • fem di fase indotta dal flusso di rotore > tensione di fase (sovraeccitazione) In questa condizione, la macchina sincrona produce potenza reattiva Q 3E E0 E xd Con: xd = reattanza sincrona E = tensione di fase ai morsetti E0 = f.e.m. di fase indotta dal flusso di rotore I E0 E = corrente di statore xd E0 > E produzione di potenza reattiva E0 < E assorbimento di potenza reattiva Macchina sincrona Alcune caratteristiche peculiari • Macchina sincrona sovradimensionata per garantire correnti di guasto confrontabili con quelle dei trasformatori • L’ andamento delle correnti di guasto (corto circuito a valle del DUPS) in “normal operation” o in funzionamento diesel sono molto simili • si può quindi utilizzare un unico criterio di selettività delle protezioni a valle del sistema Potenza apparente di targa “no break” 2.000 kVA Inom “no break” 2.890 A Potenza attiva (cos =0,8) 1.600 kW Potenza di targa macchina sincrona (H1) 3.550 kVA Il reattore • La presenza del reattore consente di assolvere a diverse funzioni. • • • • consente la regolazione di tensione a valle della macchina; costituisce parte del sistema di filtraggio delle armoniche; elimina piccoli disturbi di rete in modo autonomo; in caso di cortocircuito a monte garantisce: – variazione di tensione < 20% – recovery time < 1 s – componente della corrente di guasto <2In Il reattore • Il reattore utilizzato è costituito da un unico avvolgimento trifase su nucleo, con una presa intermedia, quindi elettricamente si configura come due induttori magneticamente accoppiati connessi in serie. Alla presa intermedia è collegata la macchina sincrona. • Tale reattore può essere schematizzato in modo semplice utilizzando la trasformazione a T. Trasformazione a “T” L’induttore “virtuale” M* serve a tener conto del mutuo accoppiamento tra L1 e L2, la scelta dei segni dipende dal verso di accoppiamento delle induttanze L1*=L1 M L2*=L2 M M* = - M Trasformazione a “T” L1*=L1 M L2*=L2 M M* = - M L1+M L2+M -M L1 M M -M L2 Trasformazione a “T” Reattore rete Xa Xb Xc Uin Trasformatore (solo sistemi MT) Uout Xtr Xg Macchina sincrona Eg. Xl carico Metodo di calcolo Dati: • • reattanza reattore Np/(Np+Ns) – definisce il punto in cui è derivato il terzo ramo Procedimento: • • Dai dati, si ricavano i valori di Lp, Ls ed M Si attua la trasformazione a T ricavando Xa, Xc, Xb Richiami sulle armoniche • I carichi non lineari assorbono correnti non sinusoidali; • Le correnti non sinusoidali causano cadute di tensione non sinusoidali ai capi dell’impedenza di rete (legge di Ohm); • Le tensioni non sinusoidali (armoniche) si propagano sulle reti; • Le armoniche causano problemi di varia natura (disturbi, surriscaldamenti, malfunzionamento dei motori, flicker etc.); • I carichi lineari non esistono quasi più. Richiami sulle armonica Un tipico carico non lineare può essere schematizzato come il parallelo di m generatori a corrente impressa di frequenza f (2n 1) con n = 2, m e f = 50 per la rete europea. 150 Hz \ \ 350 Hz \ \ 250 Hz \ \ (2n-1) Hz \ \ 450 Hz \ \ Impianto Funzione filtro per armoniche Distorsioni armoniche all’uscita del D-UPS dovute al carico • Il carico non lineare assorbe correnti distorte, ovvero affette da armoniche; • La distorsione della tensione dipende dall’entità delle correnti armoniche e dall’impedenza equivalente di rete vista dal carico (legge di Ohm). Calcolo dell’impedenza equivalente Utilizzando le note regole dell’elettrotecnica, l’induttanza equivalente vista dal carico è data dalla seguente: Xa rete Xg Macchina sincrona Eg Lato carico Xc Xtr Xm X Xb eq X b ( X a X m)( X c X tr X g ) X a X m X c X tr X g Il reattore è dimensionato in modo tale che X c X tr X g 0 Per cui risulta: X eq X b All’ennesima armonica risulta che X eqn X bn Da ciò discende: U out n I out n X b n I out n nX b 1 VALE SEMPRE, PER QUALSIASI ARMONICA GENERATA DAL CARICO Funzione filtro per le armoniche Distorsioni armoniche all’ingresso del D-UPS dovute al carico • Il carico non lineare assorbe correnti distorte, ovvero affette da armoniche; • La distorsione della tensione dipende dall’entità delle correnti armoniche e dall’impedenza equivalente di rete vista dal carico (legge di Ohm). Calcolo dell’impedenza equivalente Utilizzando le note regole dell’elettrotecnica, la corrente armonica verso l’ingresso è data dalla seguente: rete Iin Xb Xc Xtr Xg Macchina sincrona Lato carico Xm Xa Iout ( X c X tr X g ) I in I out X X X X X Il reattore è dimensionato in modo tale che X c X tr X g 0 a m Per cui risulta: I Eg c in n tr g 0 VALE SEMPRE, PER QUALSIASI ARMONICA GENERATA DAL CARICO Icc La Icc del sistema DRUPS non è la Icc del generatore! La parte elettrica della macchina non è costituita solo dal generatore. Icc – schema equivalente Icc Presenza rete, cc all’uscita, I picco 45 kA = 18 In Diesel, cc all’uscita, I picco 25 kA = 10,2 In Stato del neutro • Il problema non si pone nel caso di impianti in bassa tensione: il centro stella del generatore è collegato francamente a terra, il conduttore di neutro proveniente dal trasformatore MT/BT è passante e non è interessato dal quadro di potenza del sistema, che non modifica lo stato del neutro dell’impianto. Stato del neutro • Sistema TNC Stato del neutro • Sistema TNS Stato del neutro • In caso di impianto con distribuzione MT si pone il problema dello stato del neutro della rete MT. • Lo stato del neutro MT può essere gestito a piacere solo se ciò non altera lo stato del neutro della rete di pubblica distribuzione. • Ciò implica che il neutro, in impianti non galvanicamente separati dalla rete, non debba essere collegato a terra Stato del neutro Sistema in media tensione Stato del neutro Sistema in media tensione Attenzione, modifica stato neutro rete MT!! In Italia ammesso solo con separazione galvanica a monte rete AT (fornitura a un diverso livello di tensione, AT o MT) Stato del neutro • Attenzione, lo stato del neutro MT desiderato deve essere segnalato al costruttore del sistema poiché ha impatto sul dimensionamento dell’isolamento del reattore MT. • Per gruppi con neutro MT isolato da terra, in caso di guasto monofase a terra, la sollecitazione dielettrica tra avvolgimenti e nucleo magnetico del reattore assume valori che possono 1 arrivare molto vicino a Vn (1 ) durante il funzionamento in 3 isola. Funzionamento di breve durata in parallelo Norma tecnica CEI 0-16 par 8.5.4.1. • La NT recepisce l’esigenza di fare le prove a “carico” dei Gruppi di soccorso ed emergenza e regolamenta la possibilità del funzionamento in parallelo con la Rete permettendo di “caricare” i Gruppi con la potenza necessaria e variabile al fine di una più puntuale verifica e messa a punto degli stessi • Le prescrizioni tecnico – autorizzative per il parallelo fino a 30 minuti sono semplificate e non richiedono autorizzazione, ma solo notifica. • Per durate maggiori, è da concordare con il Distributore l’applicazione integrale della Norma, ma con le semplificazioni praticabili a giudizio del Distributore stesso. Funzionamento di breve durata in parallelo Norma tecnica CEI 0-16 par 8.5.4.1. • È richiesto l’inserimento di un Sistema di Protezione di Interfaccia (SPI) che comprende una protezione di controllo dello stato della Rete al fine di fornire un consenso o una inibizione (in caso di cadute Rete) all’Interruttore di Interfaccia (DDI), ossia all’interruttore che realizza la condizione di parallelo tra la Rete Pubblica e il Generatore in prova. • Nell’esempio specifico (vedere Schema Unifilare semplificato,) la condizione di erogazione di potenza tra il Generatore in prova e la Rete BT interna dell’Utenza (collegata alla Rete Pubblica), si realizza nella condizione di interruttore Q2 aperto, e con la chiusura dell’interruttore Q1, previa sincronizzazione, effettuando così il parallelo. Esempio schema di inserzione PPR Predisposizioni e procedura autorizzativa A) Predisposizione della funzione • settaggio dei parametri di gestione del gruppo per adattarli alla configurazione di impianto e alle normative italiane; • installazione di selettore di comando nel quadro UCP • prove e test in bianco; • collaudo finale; • B) Procedura autorizzativa • Espletamento delle pratiche di notifica, come previsto dalla Norma CEI presso le autorità preposte. • Installazione del pannello Protezione Rete. PPR: funzioni di protezione secondo CEI 016 Codice ANSI/IEEE Descrizione 27 Minima tensione 59 Massima tensione 59N Massima tensione residua 81O Massima frequenza 81U Minima frequenza 81R Derivata di frequenza Norma tecnica CEI 0-16 par 8.5.4.1. Funzionamento di breve durata < 30 s in parallelo • Qualsiasi impianto di produzione trifase, statico o rotante, anche privo di SPI può funzionare in parallelo rete purché la durata non ecceda, tramite relè temporizzatore, 30 s. • Trascorso tale tempo, la condizione di parallelo deve essere interrotta. • Il suddetto relè deve quindi: • avviarsi al momento di inizio del funzionamento breve in parallelo • separare l’impianto di produzione dalla rete alla fine del tempo di ritardo. Cogenerazione e DRUPS Un DRUPS e un cogeneratore nello stesso unifilare? SI, come: 1. Il cogeneratore deve lavorare in parallelo rete a monte del DRUPS. 2. In caso di mancanza rete è opportuno aprire l’interruttore a monte del DRUPS lasciando a quest’ultimo il compito di alimentare i carichi critici. Cogenerazione e DRUPS: rete presente Cogenerazione e DRUPS: rete non presente