ATTIVITA’ SPERIMENTALE SVOLTA DALLA CLASSE 2 C IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO FLORA AUTOCTONA- PARCO MONTE BARRO E UNIVERSITA’ INSUBRIA-VARESE A partire da novembre 2011 fino alla fine del 2012, la nostra classe è stata coinvolta in un' attività sperimentale volta sia a conoscere le caratteristiche della 'Calluna vulgaris', pianta tipica delle nostre brughiere, in forte contrazione, che a contribuire al suo ripopolamento Il brugo (Calluna vulgaris) è una pianta della famiglia delle Ericacee, unica specie del genere Calluna. Si tratta di un piccolo arbusto perenne che cresce fino ad un'altezza di 20–50 cm (rar. fino a 1-1,5 m). 3/11/11 CONFERENZA C/O LICEO: “LE BRUGHIERE PEDAMONTANE LOMBARDE E PIEMONTESI”- Relatore Prof. Cerabolini - Università Insubria di Varese Punti salienti della conferenza: - Il brugo è un piccolo arbusto diffuso in centro Europa dove il clima è umido, - Nella brughiera possiamo trovare piante appartenenti alle Ericacee, ginestre, graminacee. - Il brugo possiede la capacità di colonizzazione. - Un clima caldo non è ottimo per il Brugo; inoltre potrebbe essere danneggiato dal traffico, che produce ossido di azoto. - Il brugo è arbustivo, legnoso e cresce su terreni argillosi, sabbiosi e poveri di humus (materia organica presente nel suolo). Vive su terreni acidi con clima “cfb” : clima temperato, piogge frequenti, estati che non superano i 22 gradi. Le brughiere devono essere protette dalle invasioni esotiche, che a lungo andare ne provocherebbero l’estinzione 1 11/11/11 PARCO DEL TICINO Venerdì 11 novembre, nel Parco del Ticino, abbiamo assistito ad una lezione, tenuta dalla dott. Ceriani del CFA, sulle piante del Parco e in specifico su quella della Calluna Vulgaris, comunemente chiamata Brugo. Questa pianta ha foglie piccole aghiformi e piccoli rametti ascendenti con fiori tendenti al colore violetto. Il brugo, è importante per i boschi perché non fa crescere erbacce nei suoi dintorni in quanto i rami distendendosi sul terreno non fanno germogliare semi e con le sue radici evita al terreno di franare. È una fonte di nutrimento importante per diversi animali come pecore o cervi, che possono nutrirsi degli apici delle piante quando la neve copre la vegetazione bassa. Le pernici si nutrono di giovani germogli e di semi. La dott.ssa Ceriani ci ha fornito tutte le indicazioni per procedere alla raccolta di semi e talee. Obiettivo: Raccogliere semi e talee da poter piantare nella serra del Liceo Materiali: Piccola vanga Sacchetti di plastica (spazzatura) Sacchetti di carta/tessuto cm 10x15 circa Quaderno per appunti Procedimento: Inoltrarsi nella brughiera del Parco, raccogliere i semi delle piante di Brugo, cercando di cambiare pianta e introdurli nei sacchettini di carta. Tagliare o strappare rametti verdi (talee) lunghi 5 cm circa, posti in posizione terminale, privi di fiori e introdurli in un sacchetto di plastica Prelevare con la vanga un po’ di lettiera umida dell’area di raccolta e riporla in un sacchetto di plastica Osservazioni: I semi non possono essere raccolti direttamente perché sono contenuti in capsule, ma si possono facilmente raccogliere i fiori secchi che li contengono. La raccolta di semi e talee di piante diverse aumenta la percentuale di geminazione e di attecchimento delle talee. Le piogge dei giorni precedenti alla raccolta, potrebbero aver bloccato la maturazione. 2 11/11/11 PARCO DEL TICINO-LEZIONE SULLE PECULIARITA’ DEL PARCO A CURA DEL DOTT. FRANCESCO MAGNA Punti salienti della lezione: Il territorio del Parco si estende per oltre 90000 ettari dal Lago Maggiore fino alla confluenza del Po ed è il più grande parco fluviale d’Europa. In esso è presente una grande variabilità di ambienti: aree agricole (circa 60%), boschi di conifere, boschi di latifoglie decidue, corsi d’acqua, brughiere, zone umide Il Parco è caratterizzato da una straordinaria biodiversità; sono quasi 5000 le specie censite tra animali , vegetali e funghi Il Parco si sviluppa in una zona con altissima densità di popolazione (una delle maggiori in Europa) distribuita in 47 comuni delle province di Milano, Varese e Pavia. Sono pertanto presenti numerose infrastrutture tra le quali l’aeroporto di Malpensa che ha portato ad un rafforzamento della rete stradale Il territorio ha subito nel tempo varie trasformazioni dovute, in prevalenza, alle attività umane, ma , negli ultimi anni, gli effetti sono devastanti per i livelli d’inquinamento (aria, acqua, suolo, acustico, luminoso) raggiunti. Si registrano effetti negativi sugli uccelli migratori con frequenti collisioni mortali con gli aerei. E’ in aumento il numero di specie non autoctone invasive che causano danni alle piante e agli animali e alterano l’equilibrio ambientale La realizzazione della terza pista aggraverebbe ancora di più la situazione e comporterebbe una ulteriore riduzione del Parco 12/11/11 MESSA A DIMORA DELLE TALEE (SERRA) Obiettivo: Mettere a dimora le talee e contarle Materiali e strutture: Serra con impianto d’irrigazione automatizzato Contenitori in plastica di 15x12 cm con 9 moduli Contenitori in plastica di 50x30 cm con 8 moduli Terriccio con torba e sabbia Talee di Brugo Tavoletta in legno Guanti in lattice monouso Procedimento: - Prendere un contenitore a 9 scomparti, riempirlo di terriccio e poi appiattirlo delicatamente con la tavoletta - Interrare circa 2/3 talee per modulo - Mettere 8 contenitori piccoli in quelli più grandi - Avviare l’impianto d’irrigazione, programmato per 3 nebulizzazioni al giorno della durata di 2 minuti 3 Le talee messe a dimora Osservazioni: Novembre non è il mese migliore per interrare le talee Conclusione: Sono state messe a dimora 985 talee Note: Dopo circa un mese le nebulizzazioni sono state ridotte a 2 per eccessiva crescita di muschio 29/11/11 STESURA DELLA LETTIERA e SEMINA (SERRA) Obiettivo: Interrare i semi raccolti nel Parco del Ticino Materiali e strutture: Serra con impianto d’irrigazione automatizzato Semi di Brugo con capsula Lettiera del Parco Ticino Terriccio per acidofile Contenitori in plastica di 15x12 cm con 9 moduli Contenitori in plastica di 50x30 cm con 8 moduli Pala Tavoletta in legno Guanti in lattice Semi raccolti nel Parco del Ticino Procedimento: - Riempire quasi completamente i contenitori piccoli con il terriccio - Posare circa 10 capsule sul terriccio di ciascun modulo piccolo - Ricoprire i semi con altra terra - Appiattire delicatamente con la tavoletta - Mettere 8 contenitori piccoli in quelli più grandi - Stendere la lettiera (parte di terra sottostante la pianta, in cui si depositano alcuni semi) in 2 contenitori 50x30 - Posizionare un contenitore con lettiera P. T. all’esterno - Controllare quotidianamente ( controllo effettuato dalla Prof. Fedele) 4 Microfotografia di infiorescenze secche con peduncolo contenenti le capsule con i semi Conclusione: Sono stati interrate circa 5000 capsule 10/1/12 CONTA DEI SEMI DECAPSULATI (LAB. DI CHIMICA) Obiettivo: Contare i semi decapsulati e pesarli Materiali e strumenti: Semi di brugo senza capsula Punta ad ago con impugnatura Bilancia digitale (sens. 0.01g) Procedimento: - contare 100 semi sparandoli da un mucchietto con la punta ad ago - Mettere i semi in un pirottino e pesarli Microfotografia di semi di Calluna vulgaris La forma è irregolare , il colore marroncino, la superficie mostra una struttura ad alveare 5 Difficoltà emerse: la nostra bilancia ha una sensibilità che non consente di determinare la massa di 100 semi. Abbiamo provato a pesare fino a 2000 semi per ottenere una rilevazione pari a 0,07 g, comunque il primo dato ricadeva nella prima cifra incerta (cg). Per accertare la massa di 100 semi circa abbiamo consegnato 5 piccoli contenitori, contenenti 100 semi ciascuno, ad un laboratorio di chimica esterno che ha determinato la massa utilizzando una bilancia METTLER TOLEDO AJ 150 (SENS: 0,0001g). Dati rilevati: Contenitore 1: 0.0025g Contenitore 2: 0.0035g Contenitore 3: 0.0034g Contenitore 4: 0.0033g Contenitore 5: 0.0038g Osservazioni: gli scostamenti nei dati possono dipendere dalla diversa massa dei semi o da un errore nel conteggio dei semi Suggerimenti: acquistare una bilancia con maggiore sensibilità per effettuare più pesate in autonomia 17/1/12 OSSERVAZIONE DEI PRIMI GERMOGLI (SERRA) Nel Mese di gennaio sono apparsi i primi 4 germogli dalle capsule interrate nel mese di novembre . Microfotografia di germoglio di Calluna vulgaris Osservazioni: Dalla capsula emergono, in basso 2 radichette lunghe circa 3mm biancastre, in alto uno stelo rossiccio lungo circa 5 mm terminante con due foglioline ovali verdi di 2mm circa, disposte in modo opposto 6 31/1/12 SEMINA DEI SEMI SENZA CAPSULA PER PROVE DI GERMINAZIONE IN VITRO (LAB. DI CHIMICA) Obiettivo: Seminare in capsule Petri per verificare il numero di germinazioni su terreni diversi Materiali: 16 capsule Petri diam. 9 cm Semi senza capsula Carta da filtro Terriccio per acidofile Torba Terriccio del parco del Ticino Ormoni vegetali Acqua distillata Carta argentata Spruzzetta Pipetta Pasteur Film Procedimento: Tagliare la carta da filtro in modo che corrisponda alla forma della capsula. Porre sul fondo della capsula 3 dischetti Bagnare delicatamente i dischetti Distribuire 25 semi di brugo in 5 file 1cm di distanza. Chiudere la capsula con film per evitare contaminazioni Stendere un leggero strato di terriccio sul fondo della capsula e bagnarlo con acqua utilizzando la spruzzetta. Porre delicatamente sul terriccio 25 semi in 5 file 1cm di distanza Chiudere la capsula con film Controllare settimanalmente e bagnare, se necessario, con pipetta Pasteur Elenco capsule dei vari gruppi: Capsula Capsula Capsula Capsula Capsula ormoni Capsula 1: carta da filtro 2: torba 3: terriccio acidofile 4: terriccio Parco delTicino 5: terreno acidofile più 6: torba al buio Capsule Petri con substrati diversi 7 Semi germinati su terriccio per acidofile, si nota uno stelo biancastro di circa 0,5 cm e due foglioline verdi opposte di 1 o 2 mm Semi germinati in laboratorio e andamento dal 31/01 al 19/03 Capsula 31/01 21/02 28/02 5/03 12/03 19/03 1 0 9 \ \ \ \ 2 0 2 6 6 6 4 3 0 2 14 13 13 13 4 O 10 6 2 2 2 5 0 0 1 3 3 3 6 0 1 1 1 \ \ Capsule 1 2 3 4 5 6 % di germinazione dal 31/01/2012 al 19/03/2012 31-gen 21-feb 28-feb 05-mar 12-mar 19-mar 0% 36% 0% 0% 0% 0% 0% 8% 24% 24% 24% 16% 0% 8% 56% 52% 52% 52% 0% 40% 24% 8% 8% 8% 0% 0% 4% 12% 12% 12% 0% 4% 4% 4% 0% 0% 8 CURVE DI GERMINAZIONE Osservazioni: Durante questa attività non tutti hanno utilizzato lo stesso substrato, infatti si è voluto differenziarli per verificare la capacità di crescita del Brugo. Una capsula con torba è stata avvolta con carta argentata per verificare se c’è germinazione al buio. Inoltre per ogni tipo di semina sono state fatte 4 copie (2 dalla nostra classe e 2 dalla classe 2A) e una copia è stata lasciata in laboratorio dove la temperatura si mantiene intorno ai 22°C, l’altra in serra dove vi sono forti escursioni termiche, per vedere appunto come reagiscono i semi. Dopo tre settimane sono comparsi i primi germogli. Nelle capsule lasciate in serra, il 26 di marzo, si sono evidenziate 4 germinazioni su terriccio per acidofile. Conclusione: Le condizioni migliori per la germinazione sono quelle ottenute nella capsula N 3 con il nostro terriccio per acidofile e a temperatura costante circa 22°C 17/3/12 1° CONTROLLO DELLE TALEE E DEI GERMOGLI Obiettivo: Contare le talee che sembrano aver attecchito e contare i nuovi germogli Procedimento: Contare le talee che oppongono resistenza all’estrazione comprese quelle che appaiono secche Eliminare quelle che si estraggono con facilità Contare i nuovi germogli 9 Dati rilevati: Su 985 talee piantate in novembre, 111 sembra che abbiano sviluppato radici Germogli in totale 12 dei quali 8 su terriccio per acidofile e 4 su terriccio del P. T. Nessuna germinazione su lettiera del Parco lasciata all’esterno. Osservazioni: Alcuni germogli presentano due sole foglioline ovali e opposte di circa 2 mm, altri hanno sviluppato in alto altre due foglie opposte disposte ad angolo retto rispetto alle precedenti 16/4/12 2°CONTROLLO DELLE TALEE E DEI GERMOGLI (SERRA) Obiettivo: Contare le talee che sembrano aver attecchito e contare i nuovi germogli Procedimento: Contare le talee che oppongono resistenza all’estrazione Eliminare quelle che si estraggono con facilità Contare i nuovi germogli Dati rilevati: Su 111, selezionate nel mese di marzo, 63 sembra che abbiano sviluppato radici, 10 iniziano a presentare nuovi getti Germogli in totale 31 dei quali 22 su terriccio per acidofile e 9 su terriccio del P. T. Nessuna germinazione su lettiera del Parco lasciata all’esterno. Piantina sviluppatasi dal primo seme germogliato nel mese di gennaio Osservazioni: La piantina sviluppatasi dal primo seme germogliato è alta 2 cm circa. Le foglioline, dopo le prime quattro, si dispongono in coppia verso l’alto in modo opposto e alterno 10 26/5/12 3° CONTROLLO DELLE TALEE E TRAVASO DELLE PIANTINE E DELLE TALEE CHE PRESENTANO RADICI FUORIUSCITE DAI FORI DEI CONTENITORI MODULARI (SERRA) Obiettivo : Contare e travasare le talee che presentano nuovi getti. Contare e travasare le piantine di Calluna nate da semi Materiali: Vasi in plastica diam. 8 cm Terriccio per acidofile Guanti di protezione in lattice Piccola paletta in metallo Spruzzatore Procedimento: - Prendere un vaso in plastica e riempirlo per 2/3 di terriccio - Prelevare delicatamente con una palettina le piantine dal contenitore modulare -Trasferire 1 o 2 piantine nel vaso più grande -Aggiungere un po’ di terriccio per riempire lo spazio vuoto - Ripetere lo stesso procedimento con le talee - Bagnare con lo spruzzatore -Trasferire tutte le piante all’esterno Piantine di Calluna travasate Dati rilevati: N. 22 le piantine di Calluna nate dalla lettiera del P.T. tenuta nella serra N. 0 le piantine nate dalla lettiera del P.T. tenuta all’esterno N. 34 le talee che hanno sviluppato nuovi getti e che sono state travasate N. 103 le piantine nate dalla nostra semina su terriccio per acidofile N. 53 le piantine travasate Pianta di Calluna sviluppatasi dal primo germoglio 11 Osservazioni: La pianta di Calluna che si è sviluppata dal primo germoglio ora è alta 20 cm e presenta ramificazioni laterali. Le foglie non hanno picciolo e hanno forma ellittico-lanceolata, sono lunghe 1-3 mm e larghe 0,5 1 mm; esse presentano in basso due piccole espansioni terminanti a punta. Ora è più evidente la disposizione delle foglie lungo i rami: sono embricate e formano quattro file longitudinali, a coppia alterne Conclusioni: Il numero attuale di piantine nate (2 % circa) risulta abbastanza basso visto il numero di capsule interrate, ma non è definitivo perché possono svilupparsi nuovi germogli. Le motivazioni possono essere diverse: 1. momento non favorevole della raccolta 2. condizioni sperimentali (terriccio, temperatura, umidità, luminosità) non del tutto idonee 3. presenza della capsula 4. difficoltà della pianta a svilupparsi Per quanto riguarda le talee ci riteniamo soddisfatti perché, pur essendo bassa la percentuale di talee radicate (3,5 %), bisogna tener conto che sono state prelevate nel mese di novembre, cioè in un periodo non favorevole per ottenere il maggior successo 13/09/12 MESSA A DIMORA DELLE PIANTE DI CALLUNA NELL’ORTO BOTANICO Obiettivo: Contare e interrare le piante di Calluna in un’area specifica dell’Orto Botanico dopo aver preparato il terreno Materiali: Vanghe, zappe, rastrelli Terriccio per acidofile Guanti di protezione in lattice Pale in metallo Procedimento: Prendere la zappa e dare dei colpi decisi nel terreno per riuscire a formare dei solchi nel terreno e per rivoltare la terra. Rimescolare, aiutandosi con la vanga, la terra in superficie con la terra sotto che è più ricca di sostanze ed è più fresca dato che non ha subito ancora lavorazioni Aggiungere con la pala il terriccio per acidofile e rimescolare nuovamente Eliminare i residui delle erbacce Usare il rastrello per uniformare la superficie Scavare delle buche di almeno 15 x 15 cm ad una distanza di circa 20 cm Interrare le piante estraendole delicatamente dai vasi Contare talee e piante nate da seme che hanno superato il periodo estivo 12 Gli studenti “ agricoltori” Dati rilevati: N. 21 le piante da talea interrate N. 62 le piante nate dalla nostra semina in serra e interrate N. 12 le piante nate da lettiera P.T e interrate Piante di Calluna interrate 13 Osservazioni: Le piante di Calluna ora presentano, a partire dalla base, numerose ramificazioni che mostrano una tendenza ad adagiarsi sul terreno. Nelle piante più alte (30 cm) il fusto appare legnoso. Conclusioni: Sono state interrate in totale 95 piante, cioè tutte quelle che hanno superato il periodo estivo; mediamente il 60% delle piante sviluppatesi da seme/talea e il 55% di piante nate da lettiera P.T 04/10/12 OSSERVAZIONE DELLE INFIORESCENZE Obiettivo: Osservare le infiorescenze, i singoli fiori e contare le piante che sono arrivate a fioritura Infiorescenze di Calluna vulgaris Dati rilevati: N. 14 le piante da talea che hanno sviluppato fiori N. 20 le piante nate dalla nostra semina che hanno sviluppato fiori N. 6 le piante nate da lettiera P.T che hanno sviluppato fiori 14 Osservazioni: I fiori, dotati di un breve peduncolo, sono in generale piuttosto pendenti e rivolti dallo stesso lato; essi si trovano in posizione terminale raggruppati in una infiorescenza detta racemo a forma di spiga (10-15 cm) che può completarsi con delle foglie. Ogni singolo fiore (4-5 mm) possiede alla base un involucro formato da 4/8 piccole brattee e presenta una corolla a forma di campanula di colore rosa-lilla che, in alcuni fiori, può sfumare verso il bianco nella zona inferiore. Otto stami circondano lo stilo che è più lungo del fiore. La fioritura è iniziata in agosto e si è conclusa in ottobre. Microfotografia di fiore di Calluna vulgaris Microfotografia di fiore di Calluna vulgaris Si notano le brattee, 4 petali lilla, 4 sepali lilla, le antere fessurate e lo stilo sporgente con lo stimma Conclusioni: Sono arrivate a fioritura il 62% delle talee, il 29% delle piante nate da seme e il 50% delle piante nate da lettiera P.T 15 07/12/12 OSSERVAZIONI E CONCLUSIONE DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITA’ SPERIMENTALE “COLTIVAZIONE EX SITU DI CALLUNA VULGARIS” Infruttescenze di Calluna vulgaris Osservazioni: Le infiorescenze si sono trasformate in infruttescenze coperte dall’involucro fiorale ormai secco. Il frutto della Calluna è una capsula che contiene 4 piccolissimi semi ovali. I semi visti al microscopio stereoscopico mostrano una superficie irregolare ad alveare (foto a pag. 4-5) Conclusione Si conclude nel mese di dicembre 2012 il primo anno di attività sperimentale “Coltivazione ex situ di Calluna vulgaris”, iniziato nel novembre 2011 con la raccolta dei semi nel Parco del Ticino. Lasceremo che i semi cadano con la speranza di un naturale ripopolamento e continueremo a monitorare la crescita delle piante. Si è trattato di un vero percorso “dal seme al seme” di Calluna vulgaris. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, benché un po’ al di sotto delle nostre aspettative, ma ciò ci stimola a riprovare modificando alcuni parametri sperimentali. 16 GLI ALUNNI DELLA CLASSE 2 C SA (novembre 2011) 17