1 - Prof. Renato Atzeni

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1.3 LO SCHELETRO
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L'insieme delle ossa forma lo scheletro che svolge una funzione di sostegno, di
protezione degli organi interni e esercitando un vero e proprio sistema di leve insieme
ai muscoli determina il movimento.
Lo scheletro di un uomo adulto risulta composto da 206 ossa divise fra:
•
il tronco (colonna vertebrale,coste,sterno e bacino),
•
la testa (cranio e faccia)
•
gli arti (superiori ed inferiori).
Le ossa, in base alle tre dimensioni, lunghezza, larghezza e spessore vengono
distinte in:
•
ossa lunghe,
•
ossa larghe (o piatte)
•
ossa brevi (o corte).
Un osso lungo, come ad esempio il femore, ha una parte centrale chiamata diafisi e
due stremità chiamate epifisi.
Queste ultime hanno superfici lisce per permettere le articolazioni con le ossa
vicine e sono dette superfici articolari; inoltre le epifisi si distinguono in:
•
epifisi superiore o prossimale
•
epifisi inferiore o distale.
Nell’interno di certe ossa lunghe si trova un midollo giallastro, mentre nelle cellette
dell’osso spugnoso si trova il midollo rosso, che ha la funzione di generare i globuli
rossi ed i globuli bianchi.
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Come sono fatte le ossa
L’apparato scheletrico è composto dall'unione di tessuti diversi che sviluppandosi
danno forma a strutture particolari chiamate ossa.
Le ossa, che nel loro insieme formano lo scheletro, costituiscono l'impalcatura del
corpo umano garantendone il sostegno; inoltre proteggono le parti molli e rendono
possibile, in collaborazione con i muscoli e le articolazioni, il movimento. Perciò lo
scheletro è l'apparato che serve al sostegno, alla difesa e al movimento del corpo
umano.
Le comunità di cellule che compongono questo apparato sono:
 il tessuto osseo
 il tessuto cartilagineo
 il midollo osseo
Tessuto osseo.
È formato da un particolare materiale chiamato sostanza fondamentale, a cui sono
mescolate le cellule ossee. La sostanza fondamentale ha colore bianco-giallastro ed è
costituita, nell'adulto, da ;
 sostanze e sali minerali per il 55%
 acqua per il 17%
 osseina per il 28%.
L’osso deve la sua rigidità ai sali minerali e la sua elasticità all'osseina.
Le cellule ossee hanno dimensioni molto ridotte, forma simile a noccioli di prugna e
sono dotate di sottili e lunghi prolungamenti che penetrano nella dura sostanza
fondamentale nella quale sono immerse.
Tramite questi sottili prolungamenti comunicano tra loro e in particolare con altri
piccoli canali nei quali circola il sangue da cui prelevano le sostanze per nutrirsi.
Queste cellule si riproducono e muoiono continuamente, permettendo il lento
accrescimento e la rigenerazione del tessuto osseo.
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Tessuto cartilagineo.
È la parte terminale delle ossa, in particolare nella zona ,di contatto delle
articolazioni, ed è formato da fibre disposte a rete tra le quali sono imbrigliate le
cellule cartilaginee che conferiscono all'articolazione l'aspetto liscio e lucente.
Midollo osseo
E formato da una sostanza molle racchiusa nella parte più interna delle ossa di una
certa dimensione. Il midollo osseo ha il compito importantissimo di creare
continuamente parte delle sostanze che compongono il sangue, precisamente i globuli
rossi e alcuni tipi di globuli bianchi.
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Devi sapere che…
Nell'età giovanile la quantità di osseina è maggiore di quella dei sali minerali: per
questa ragione le ossa sono molto flessibili e resistenti all'urto. Ma si dovrà prestare
particolare attenzione per non deformare l'ossatura sotto carichi esagerati o con la
permanenza prolungata in posizioni scorrette.
Nell'età adulta invece predominano i sali minerali; per questo le ossa sono meno
flessibili e meno resistenti.
Con l'aumento dei sali minerali aumenta il peso delle ossa. Infatti i ragazzi hanno un
galleggiamento notevolmente migliore degli adulti nell'acqua, dovuto in particolare alla
leggerezza della loro ossatura.
Gli effetti del movimento sulle ossa
L’ apparato osseo presenta nel periodo giovanile una caratteristica da tenere in
massima considerazione: “la plasticità”. Infatti, più l'individuo è giovane, più
facilmente le ossa si modelleranno in conseguenza degli stimoli ricevuti. Ciò è possibile
perché non è terminato il processo di ossificazione e il percorso di accrescimento è
ancora in corso. Il movimento, se ben impiegato, è il mezzo per provocare le
sollecitazioni necessarie a guidare l'accrescimento.
Il movimento però può essere anche pericoloso; infatti tale malleabilità dello
scheletro rende possibile il crearsi di deformazioni, che una volta acquisite sono
permanenti. Ovviamente questi danni si hanno soltanto esagerando con gli esercizi di
forza con pesi e sovraccarichi inadeguati.
Le ossa infatti seguono la legge generale sui tessuti secondo la quale nei tessuti,
deboli eccitazioni danno origine all'attività vitale, eccitazioni medie la stimolano,
quelle forti la danneggiano, quelle violente la arrestano.
L'esercizio fisico in primo luogo stimola la crescita delle ossa in lunghezza e in
larghezza; infatti le pressioni esercitate dal peso e dalla trazione delle masse
muscolari favoriscono la moltiplicazione delle cellule ossee.
La pratica motoria poi attiva e migliora la circolazione sanguigna della membrana che
avvolge le ossa (periostio); ciò permette una migliore nutrizione del tessuto osseo,
che può diventare più forte e resistente.
Se si confrontano le ossa di una persona abituata all'attività muscolare con quelle di
una persona sedentaria, si noterà che le prime presentano una superficie ricca di
creste e curvature molto marcate e, se sollecitate, si dimostreranno assai resistenti;
nel secondo caso invece la superficie sarà liscia e nell'insieme le ossa risulteranno
molto più fragili e quindi maggiormente soggette a fratture.
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La testa
E’ formata da ossa piatte e comprende il cranio e la faccia.
Il cranio ha 8 ossa laminari (frontale, etmoide, sfenoide, occipitale,temporale e
parietale; questi ultimi due in numero pari) che delimitano la scatola cranica entro la
quale è racchiuso l’encefalo.
Queste ossa si articolano fra loro per mezzo delle suture.
Le ossa della faccia sono 14; di queste 6 sono pari (mascellare superiore,
zigomatico, unguis, palatino,cornetto inferiore e osso nasale) e 2 sono impari (vomere
e mandibola).
L’osso ioide, situato nella parte anteriore del collo, è completamente indipendente
dallo scheletro, ma vi è unito tramite muscoli e legamenti.
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La colonna vertebrale
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E’
costituita
dalla
sovrapposizione
di
30
o
31
segmenti
ossei
detti vertebre, intervallati da una sorta di protezione di natura fibro-cartilaginea che
ne assicura l’elasticità che corrisponde ai dischi intervertebrali.
Le vertebre sono ossa corte,di forma e dimensione leggermente diverse a seconda
della posizione che occupano nel rachide.
Ogni vertebra ha una parte anteriore semi-cilindrica chiamata corpo ed una parte
posteriore chiamata arco che, congiungendosi al corpo, delimita il foro vertebrale, in
cui sono contenuti il midollo spinale e la prima parte dei nervi spinali; l’arco vertebrale
presenta 3 sporgenze, una dorsale (l’apofisi spinosa) e due laterali (le
apofisi trasverse).
La colonna vertebrale si suddivide in quattro regioni:
•
regione cervicale
formata da 7 vertebre delle quali la prima (atlante) si articola con l’osso occipitale
del cranio (epistrofeo)•
regione dorsale
formata da 12 vertebre, che tramite alcune faccette articolari si articolano con le
coste costituendo la gabbia toracica•
regione lombare
formata da 5 vertebre
•
regione sacro-coccigea
formata da 5 o 6 vertebre che hanno la caratteristica di essere saldate tra loro in
modo da costituire due diverse ossa, l’osso sacro ed il coccige.
Le vertebre cervicali e dorsali rappresentano il tratto mobile della colonna, le
sacrali ed le coccigee il tratto rigido.
La colonna vertebrale non ha uno sviluppo rettilineo, ma presenta quattro curve
antero-posteriori:
•
la curva cervicale convessa anteriormente
•
la curva dorsale convessa posteriormente
•
la curva sacrale convessa anteriormente
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•
la curva sacro-coccigea convessa posteriormente.
Queste quattro curve sono considerate fisiologiche e sono di grande utilità:
- evitano che il peso dei visceri sbilanci il corpo in avanti,
- permettono una maggiore capacità toracica (respirazione)
- aumentano la flessibilità della colonna
- aumentano la resistenza ai colpi violenti
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La gabbia toracica
Destinata a contenere ed a proteggere il cuore ed i polmoni, è formata dalle costole
+ lo sterno.
le prime 7 paia di coste, dette vere, si articolano anteriormente per mezzo di
cartilagini allo sterno, e posteriormente alle vertebre dorsali.
Le altre 3 paia di coste dette fluttuanti, sono libere, cioè non si articolano nè fra
loro nè allo sterno.
Le cartilagini rendono la gabbia toracica più elastica, permettendo una migliore
escursione degli atti respiratori.
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L’arto superiore -
Si compone di tre parti:
•
•
•
il braccio
l’avambraccio
la mano
Nella spalla sono comprese 2 ossa, la clavicola e la scapola che complessivamente
costituiscono il cingolo scapolare, grazie al quale l’arto superiore si unisce allo
scheletro del tronco.
- La scapola è un osso piatto, pari, di forma triangolare, divisa in due porzioni da una
robusta sporgenza, la spina, che determina lateralmente una superficie allargata
detta acromion, con la quale si articola la clavicola.
Le due porzioni in cui la scapola è divisa dalla spina si chiamano fossa sopraspinosa e
fossa sottospinosa nelle quali si inseriscono i muscoli omonimi.
- La clavicola è un osso lungo ed appiattito, a forma di S che si articola da un lato con
lo sterno e dall’altro con l’acromion della scapola.
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Lo scheletro del braccio è costituito dall’omero, un osso lungo e quasi cilindrico che
presenta nell’epifisi prossimale una testa con ampia superficie articolare liscia
collegata alla scapola, e nell’epifisi distale presenta una parte laterale
detta condilo che si articola con il radio, ed una parte mediale detta troclea che si
articola con l’ulna.
Lo scheletro dell’avambraccio è costituito dall’ulna a dal radio, due ossa lunghe,
situate la prima medialmente e la seconda lateralmente.
- L’ulna ha l’epifisi prossimale molto grossa con la quale si articola al tempo stesso
all’omero ed al radio, mentre l’epifisi distale è meno sviluppata e si articola con le ossa
del polso e con il radio.
- Il radio ha l’epifisi distale più sviluppata dell’ulna ed anch’essa aricolata al
polso;l’epifisi prossimale presenta la testa che si articola sia all’omero che all’ulna.
L’articolazione di queste 3 ossa costituisce il gomito.
Lo scheletro della mano è formato da ben 27 piccole ossa:
•
carpo - 8 ossa (insieme a radio ed ulna costituisce il polso)
•
metacarpo - 5 ossa (palmo della mano)
•
falangi - 14 ossa (2 pollice e 3 le altre dita)
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L’arto inferiore
Lo scheletro dell’arto inferiore comprende 3 segmenti ossei uniti alla colonna
vertebrale grazie alla cintura pelvica, questi segmenti sono:
•
la coscia
•
la gamba
•
il piede
La cintura pelvica è costituita da un unico osso per parte, l’osso dell’anca o osso
iliaco, che in realtà è l’unificazione di 3 ossa: l’ileo, l’ischio ed il pube.
Queste
due
emiparti
si
articolano
con
una
cartilagine, la
sinfisi
pubica anteriormente e con l’osso sacro posteriormente, costituendo così il bacino,
che ha una importante funzione nel contenimento dei visceri.
Nella coscia si trova il femore che è l’osso più lungo del corpo, questo si articola con
l’osso
iliaco
prossimalmente
tramite
un
apposita
fossa
emisferica
detta acetabolo dentro la quale alloggia la testa del femore. Nella parte distale
l’epifisi del femore è costituita da 2 condili, ossia 2 sporgenze rotondeggianti che
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concorrono alla costituzione dell’articolazione del ginocchio insieme alla tibia ed
alla rotula, un osso corto ed indipendente unito loro tramite alcuni legamenti.
Lo scheletro della gamba è costituito da 2 ossa lunghe:la tibia, medialmente e il
perone o fibula , lateralmente
.L’epifisi prossimale della tibia presenta 2 superfici concave, le cavità glenoidi,
deputate a contenere i condili femorali con l’interposizione dei menischi; l’epifisi
distale ha una sporgenza, il malleolo interno, ed una superficie articolare in
collegamento con l’astragalo del piede.
Il perone non partecipa direttamente a nessuna articolazione, ma solo
indirettamente a mezzo di legamenti; inferiormente costituisce il malleolo esterno.
Lo scheletro del piede comprende 26 ossa così distribuite:
•
7 nel tarso
•
5 nel metatarso
•
3 falangi per ciascun dito, tranne l’alluce che ne ha 2.
Nel tarso si distinguono l’astragalo, che nella sua parte superiore si articola con la
tibia, ed il calcagno, che rappresenta il più importante punto di appoggio del nostro
corpo.
Le ossa del piede, che nel loro insieme assumono una forma arcuata, formando la
volta plantare deputata a fare da base di appoggio del nostro corpo e consente nel
camminare di modellare la spinta senza che siano compressi i nervi ed i tendini delle
dita; quando la volta plantare cede si ha il piede piatto.
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