Azienda USL 6 Livorno Bilancio di esercizio 2013 Allegato 5 Relazione sulla gestione 1 1 CRITERI GENERALI DI PREDISPOSIZIONE DELLA RELAZIONE SULLA GESTIONE ..... 3 2 GENERALITÀ SUL TERRITORIO SERVITO, SULLA POPOLAZIONE ASSISTITA E SULL’ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA ................................................................................. 3 3 GENERALITÀ SULLA STRUTTURA E SULL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI ................. 4 3.1 Assistenza Ospedaliera ............................................................................................................... 4 3.2 Assistenza Territoriale .............................................................................................................. 10 3.3 Prevenzione .............................................................................................................................. 16 4 L’ATTIVITÀ DEL PERIODO ........................................................................................................ 18 4.1 Assistenza Ospedaliera ............................................................................................................. 18 4.1.1.1.1 L’Attività chirurgica .......................................................................................................................................... 18 4.1.1.1.2 Ortopedie ........................................................................................................................................................... 18 4.1.1.1.3 Chirurgie ............................................................................................................................................................ 19 4.1.1.1.4 Specialistiche ..................................................................................................................................................... 19 4.1.1.2 La Degenza ................................................................................................................................................................ 20 4.1.1.3 Gli accessi al Pronto Soccorso ................................................................................................................................... 23 4.1.1.4 Fughe regionali ricoveri ordinari ............................................................................................................................... 23 4.1.1.5 Fughe extra regionali ricoveri .................................................................................................................................... 25 4.1.1.6 DH medici con finalità diagnostica (C14.2) ............................................................................................................... 26 4.1.1.7 DRG medici dimessi da reparti chirurgici: ricoveri ordinari (C4.1.1) ........................................................................ 27 4.1.1.8 Ricoveri con degenza maggiore di 30 giorni per residenza (C8a.1) ........................................................................... 28 4.1.1.9 Performance degenza media per acuti (C2.a) ............................................................................................................. 28 4.1.1.10 Frattura del femore con degenza tra l'ammissione e l'intervento <= 2 giorni (C5.2) ................................................ 30 4.1.1.11 Standard Chirurgici: Percentuale standard raggiunti per Day Surgery (c4.12) ......................................................... 31 4.1.1.12 DRG ad alto rischio di non appropriatezza .............................................................................................................. 31 4.2 Assistenza Territoriale .............................................................................................................. 35 4.3 Prevenzione .............................................................................................................................. 46 4.4 Processi trasversali ................................................................................................................... 50 4.4.1 La Performance aziendale 2013 ....................................................................................... 50 4.4.2 La semplificazione delle procedure amministrative ......................................................... 53 5 LA GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELL’AZIENDA ............................................. 55 5.1 Sintesi del Bilancio e Relazione sul grado di raggiungimento degli obiettivi EconomicoFinanziari ....................................................................................................................................... 55 5.2 Confronto Ce Preventivo/Consuntivo e Relazione Sugli Scostamenti .................................... 69 5.3 Relazione Sui Costi Per Livelli Essenziali Di Assistenza E Relazione Sugli Scostamenti ..... 75 5.4 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio .......................................................... 76 Non si sono verificati fatti degni di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio. ................................ 76 5.5 Proposta di copertura perdita/destinazione dell’utile ............................................................... 76 2 1 CRITERI GENERALI DI PREDISPOSIZIONE DELLA RELAZIONE SULLA GESTIONE La presente relazione sulla gestione, correda il bilancio di esercizio dell’Azienda Usl 6 di Livorno, anno 2013, secondo le disposizioni del D.Lgs. 118/2011, quindi facendo riferimento al Codice Civile e ai Principi Contabili Nazionali (OIC), fatto salvo quanto difformemente previsto dallo stesso D.Lgs. 118/2011. Tale relazione, in particolare, contiene tutte le informazioni minimali richieste dal D.Lgs. 118/2011. Fornisce inoltre tutte le informazioni supplementari, anche se non specificamente richieste da disposizioni di legge, ritenute necessarie a dare una rappresentazione esaustiva della gestione sanitaria ed economico-finanziaria dell’esercizio 2013. 2 GENERALITÀ SUL TERRITORIO SERVITO, SULLA POPOLAZIONE ASSISTITA E SULL’ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA La ASL 6 di Livorno opera su un territorio coincidente con la provincia di Livorno (e per alcuni comuni della Val Di Cecina con la Provincia di Pisa), con una popolazione complessiva di 353.316 abitanti (fonte ESTAV Nord Ovest), distribuiti in 27 comuni, suddivisi in 4 zone distretto. La distribuzione della popolazione per fasce di età è la seguente: La popolazione esente da ticket, nell’esercizio 2013, è pari a: Rilevazione numero di soggetti esenti per età e reddito con esenzione valida al 01/01/2013 Codice esenzione Descrizione E01 E02 E03 E04 Soggetti esenti SOGGETTI CON MENO DI 6 ANNI O PIÙ DI 65 ANNI CON REDDITO FAMILIARE INFERIORE A 36.151,98 EURO (EX ART 8, COMMA 16 L537/1993 E SUCC MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI) 69.101 DISOCCUPATI - E LORO FAMILIARI A CARICO- CON REDDITO FAMILIARE INFERIORE A 8.263,31 EURO INCREMENTATO A 11.362,05 EURO IN PRESENZA DEL CONIUGE ED IN RAGIONE DI ULTERIORI 516 EURO PER OGNI FIGLIO A CARICO (EX ART 8 COMMA 16 DELLA L 537/1993 E SUCC. MOD TITOLARI DI ASSEGNO (EX PENSIONE) SOCIALE - E LORO FAMILIARI A CARICO- (ART 8 COMMA 16 DELLA L 537/1993 E SUCC MODIFICHE E INT.) TITOLARI DI PENSIONE AL MINIMO, CON PIÙ DI 60 ANNI - E LORO FAMILIARI A CARICOCON REDDITO FAMILIARE INFERIORE A 8.263,31 EURO INCREMENTATO A 11.362,05 EURO IN PRESENZA DEL CONIUGE ED IN RAGIONE DI ULTERIORI 516 EURO PER OGNI FIGLIO A CARICO (EX. ART8 CO 4.331 4.507 1.101 Dichiarazione sulla coerenza dei dati esposti con i modelli ministeriali di rilevazione flussi: MODELLO FLS 11 Anno 2013 I dati sulla popolazione assistita, e sulla sua scomposizione per fasce d’età, sono coerenti con quelli esposti nel QUADRO G del Modello FLS 11. I dati relativi alla popolazione assistita, sopra riportati, differiscono da quelli utilizzati dalla Regione per il riparto del fabbisogno sanitario regionale standard. In particolare, la popolazione utilizzata dalla Regione per il riparto è pari a 365.098 unità. 3 3 GENERALITÀ SULLA STRUTTURA E SULL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI 3.1 Assistenza Ospedaliera A) STATO DELL'ARTE L’azienda opera mediante 4 presidi a gestione diretta e 1 case di cura convenzionata. I Presidi Ospedalieri Aziendali sono ospedali di Classe C1. cl A 2 ovvero presidi di ricovero a ciclo continuo e diurno per acuti di classe A 2. Nel corso nell’anno 2011, in vigenza della precedente normativa sull’accreditamento, si è proceduto all’Accreditamento, quindi secondo il precedente modello, della Riabilitazione ospedaliera del Presidio Ospedaliero di Cecina e del Reparto di Emodinamica del Presidio ospedaliro di Livorno. Si è infine autocertificato la sussistenza dei requisiti di esercizio per la Risonanza Magnetica del Presidio Ospedaliero di Piombino. Con lettera protocollo 12323 del 4/02/2011 è stato diffuso il “Piano Strategico per l’attivazione del processo di Accreditamento Istituzionale della Asl 6 di Livorno”. A partire da tale data si è iniziato a dare attuazione a tale Piano che ha portato alla data del 21.12.2012 ai risultati di seguito descritti suddivisi nei due processi organizzativi che vanno sotto il nome di “Processo di Accreditamento Istituzionale ex LRT51/2009. Accreditamento e Verifica requisiti di esercizio Alla luce della L.51/2008 ed il successivo regolamento attuativo 61/r del 28/12/2010 e smi si è provveduto a dare supporto alle strutture da sottoporre a verifica dei requisiti di esercizio attraverso riunioni informative/formative e verifiche interne sui requisiti organizzativi. Inoltre, per gli aspetti strutturali, c’è stato un costante collegamento con il referente dell’Area Tecnica per l’Accreditamento. E’ stato utilizzato “Il manuale per la verifica dei requisiti generali e specifici per l’accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private” ai fini della autovalutazione interna: NO SI X Specificare: N° strutture organizzative coinvolte nel programma di autovalutazione / N° totale strutture organizzative X100 (riportare numeratore, denominatore e indicatore calcolato) (54/54)x100 = 100% Anche per queste attività sono state eseguite verifiche interne per un totale di 105 incontri di autovalutazione. Relativamente al programma di accreditamento istituzionale, sono già state inviate le domande di accreditamento (entro il 31/12/2011) per tutti i percorsi di interesse delle diverse SOF. Nel Corso nell’anno 2013 sono state sottoposte a verifica ispettiva per l’accreditamento, i seguenti percorsi: Percorso 1: PERCORSO ORGANIZZATIVO AREA CHIRURGICA Percorso 3: PERCORSO ORGANIZZATIVO AREA MEDICA Percorso 5: PERCORSO ORGANIZZATIVO AREA ORTOPEDICO TRAUMATOLOGICA Percorso11:PERCORSO ORGANIZZATIVO AREA RIABILITAZIONE Il percorso di accreditamento della Azienda USL 6 di Livorno, nell’anno 2013 ha portato all’accreditamento (secondo la modalità della legislazione vigente denominata Verifica dei Requisti di Esercizio) dei seguenti edifici e per le seguenti attività: 4 Zona Edificio Sub Edificio Disciplina Livorno Presidio Ospedaliero III Padiglione Neurochirurgia Livorno Presidio Ospedaliero IX Padiglione Malattie Infettive / Livorno Presidio Ospedaliero IX Padiglione Malattie Infettive C1_3b, C1_4 1 RDH A1, A2, C, + 18 RO C1_3, C1_4 Livorno Presidio Ospedaliero I Padiglione Oncologia C1.4 10 RO + A1, A2, C, 14 DH C1_3, C1_4 Livorno Presidio Ospedaliero III Padiglione Ortopedia e Traumatologia C1_5.b 29 RO + A1, A2, C, 3 DS C1_3, C1_5 Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione Gastroenterologia B_5 / A1, A2, B, B1_5 Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione Medicina Interna, Cardiologia B1.4c, B1.4e / A1, A2, B, B1_4 Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione Medicina Interna C1_4 Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione Medicina Interna, Reumatologia, Angiologia B1_2a Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione Medicina Interna C1_4 Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione Livorno Presidio Ospedaliero VIII Padiglione 5 Neurologia Allergologia, Endocrinologia, Pediatria, Neonatologia , Malattie dell’apparato respiratorio Attività Posti letto Liste autovalutaz. 27 RO A1, A2, C, C1_3 / A1, A2, B / A1, A2, C, C1_3, A1, A2, B Dipartimento Materno Infantile A1, A2, B, B1_2 41 RO + A1, A2, C, 2 DH C1_3, C1_4 15 RO / Dipartimento di Chirurgia Dipartimento Oncologia Medica Dipartimento Oncologia Medica Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Chirurgia Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico 43 RO + A1, A2, C, 2 DH C1_3, C1_4 / SOF Dipartimento Materno Infantile Dipartimento Materno Infantile Livorno Presidio Ospedaliero VIII Padiglione Pediatria C1_3a 13 RO A1, A2, C, C1_3 Livorno Presidio Ospedaliero VIII Padiglione Ginecologia e Ostetricia B1.2a / A1, A2, B, B1_2 Livorno Presidio Ospedaliero VIII Padiglione Ginecologia e Ostetricia C1_4, C1_5c Livorno Presidio Ospedaliero XI Padiglione Nefrologia B1_7b, B1_8 Livorno Presidio Ospedaliero XI Padiglione Nefrologia C1_4 Livorno Presidio Ospedaliero XV Padiglione Anestesia e Rianimazione / / A1, A2, B Dipartimento Alta Intensità Livorno Presidio Ospedaliero XV Padiglione Anestesia e Rianimazione / 14 RO A1, A2, C, C1_2 Dipartimento Alta Intensità Livorno Presidio Ospedaliero IV Padiglione Oftalmologia B1_7d / A1, A2, B1, B1_7 Dipartimento di Chirurgia Livorno Presidio Ospedaliero IV Padiglione Dermatologia B1_7d / A1, A2, B1, B1_7 Dipartimento di Chirurgia Livorno Presidio Ospedaliero IV Padiglione Otorinolarngoiatria B1_7d / A1, A2, B1, B1_7 Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione B1.5 / A1, A2, B, B1_5 Livorno Presidio Ospedaliero V Padiglione Dipartimento di Chirurgia Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Livorno Presidio Ospedaliero Livorno Livorno 6 Malattie dell’apparato respiratorio 20 RO + A1, A2, C, 6 C1_3, C1_4, DH/DS C1_5, C1_6 / A1, A2, B, B1_7, B1_8 10 RO + A1, A2, C, 1 DH C1_3, C1_4 Dipartimento Materno Infantile Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico / 13 A1, A2, C, C1_3 VII Padiglione Malattie dell’apparato respiratorio Direzione medica di Presidio Ospedaliero B1.2a / A1, A2, B, B1_2 Presidio Ospedaliero X Padiglione Neurologia / / A1, A2, B / Dipartimento di Medicina Clinica ad Indirizzo Specialistico Presidio Ospedaliero X Padiglione Neurochirurgia / / A1, A2, B Dipartimento di Chirurgia Livorno Presidio Ospedaliero XX Padiglione Oncologia Livorno Presidio Ospedaliero XX Padiglione Dermatologia e venerologia / / A1, A2, B Livorno Presidio Ospedaliero XX Padiglione Ematologia / / A1, A2, B Livorno Presidio Ospedaliero XXII Padiglione Radioterapia / / A1, A2, B, B1_6 7 A1, A2, B Dipartimento Oncologia Medica Dipartimento di Chirurgia Dipartimento Oncologia Medica Dipartimento Oncologia Medica I posti letto direttamente gestiti sono pari a 808 unità, quelli convenzionati sono pari a 16 unità. Ad inizio anno la situazione dei posti letto era la seguente: POSTI LETTO FLUSSI MINISTERIALI HSP11-12-13 al 01/01/2013 TOT ORD + DH ORD DH CULLE LIVORNO 437 382 55 16 CECINA 160 143 17 12 ELBA 75 66 9 5 PIOMBINO 136 120 16 8 ASL 6 LIVORNO pubblici 808 711 97 41 16 9 7 824 720 104 Villa Tirrena ASL 6 LIVORNO 41 Alla fine dell’anno la situazione dei posti letto è la seguente: POSTI LETTO FLUSSI MINISTERIALI HSP11-12-13 al 31/12/2013 TOT ORD + DH 437 ORD 375 DH 62 CULLE 16 CECINA 160 143 17 12 ELBA 75 66 9 5 PIOMBINO 136 120 16 8 ASL 6 LIVORNO pubblici 808 704 104 41 16 9 7 824 713 111 LIVORNO villa tirrena ASL 6 LIVORNO 41 Dichiarazione sulla coerenza dei dati esposti con i modelli ministeriali di rilevazione flussi: MODELLO HSP 11 Anno 2013 MODELLO HSP 12 Anno 2013 MODELLO HSP 13 Anno 2013 8 I dati sul numero di strutture a gestione diretta e convenzionate sono coerenti con quelli complessivamente desumibili dai modelli HSP 11. I dati relativi ai posti letto dei presidi a gestione diretta sono coerenti con quelli riportati nel Modello HSP 12. I dati relativi ai posti letto dei presidi in convenzione sono coerenti con quelli riportati nel Modello HSP 13. B) OBIETTIVI DELL’ESERCIZIO RELATIVI ALLA STRUTTURA E ALL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI Nel rispetto di quanto previsto nel protocollo d’intesa del 30.9.2009, l’Azienda ha avviato una generale azione di riorganizzazione delle attività ospedaliere su base dipartimentale e, in tale contesto, adottando un modello di assistenza per intensità di cure (art. 68, comma 2, legge regionale n. 40/2005 s.m.i.; P.S.R. 2008-2010, parte 4.4.2 e 5.4.1). Il Dipartimento si pone nel nuovo assetto, quale struttura operativa con competenza provinciale in riferimento ai vari settori di disciplina (medica, chirurgica, dei servizi, delle diagnostiche, etc.); potranno essere istituiti più dipartimenti in presenza di complessità e specialistiche tali da giustificare tale scelta. La struttura dipartimentale è costituita quale soggetto titolare di budget. L’introduzione di un modello di assistenza per intensità di cure amplia le modalità di esercizio delle attività in forma integrata e interdisciplinare e richiede l’introduzione di funzioni logistiche innovative per la gestione delle risorse (spazi, strumenti), la programmazione dei piani di lavoro all’interno delle aree, l’accesso alle prestazioni. Sono stati costituiti i Dipartimenti di assistenza infermieristica e tecnica. In tale contesto, anche sulla base delle indicazioni regionali derivanti dai provvedimenti che si sono succeduti nel corso del 2012/2013 in materia di “Spending review”, nel 2014 l’Azienda ha intenzione di sottoporre a rivisitazione l’intera rete ospedaliera (ospedali di Livorno, Cecina, Piombino, Portoferraio), che è ritenuta in sé funzionale ai bisogni del territorio, ma bisognevole di rilettura alla luce dei dati di attività e della evoluzione dei modelli assistenziali ospedalieri e territoriali. L’organizzazione ospedaliera deve evolvere verso la ricerca di un nuovo equilibrio tra qualità delle cure e sostenibilità del sistema. Da questo punto di vista è possibile agire sia per migliorare l’efficienza di funzionamento dei nostri ospedali che per aumentarne l'appropriatezza di utilizzo. Nel ridisegno complessivo, l’area medica ospedaliera deve riuscire a coprire con continuità e sicurezza lo spazio fisico e culturale tra urgenza medica e complessità del paziente fragile, mentre quella chirurgica deve superare la sua attuale connotazione eccessivamente generalista in base alla quale la casistica relativa alle varie tipologie di intervento tende a disperdersi numericamente tra le chirurgie di tutti i presidi. Una delle strade percorribili proprio per superare l'approccio chirurgico inefficiente è quello di segmentare il bisogno chirurgico garantendo un utilizzo migliore delle sale operatorie e dei reparti di degenza e favorendo una mobilità dei professionisti all’interno dell’azienda e dell'Area vasta. La logica conseguenza di questo approccio è la realizzazione di ospedali focalizzati sulle prestazioni di media e bassa complessità, con percorsi di cura caratterizzati da alti volumi ed alta standardizzazione. Questa soluzione, oltre ad aumentare l'efficienza, assicura volumi di casistica adeguati a garantire lo sviluppo professionale e quindi la qualità delle prestazioni erogate. E' evidente che anche il ragionamento sulla riorganizzazione sui punti nascita è esattamente riconducibile a questa logica. Se il percorso chirurgico in elezione è già sufficientemente definito, il modello prevalente nell’accesso diurno al livello ambulatoriale del sistema sanitario regionale rimane invece impostato prevalentemente sulla erogazione di singole prestazioni. Per superare questa criticità è necessario individuare dei percorsi ambulatoriali sulla base sia della prevalenza epidemiologica di alcune patologie che sulla criticità delle stesse, e predisporre delle aree ambulatoriali ad hoc in cui professionisti appartenenti ad ambiti disciplinari diversi possano in parallelo mettere a disposizione le proprie competenze su cluster di pazienti selezionati e soprattutto condividere le informazioni in tempo reale. Ulteriori spazi di miglioramento sono da ricercarsi nell'organizzazione notturna degli ospedali. La presenza medica nell’orario notturno nei presidi ospedalieri è garantita sostanzialmente da due gruppi di professionisti: i medici del pronto soccorso, che gestiscono solo il flusso di pazienti nell’area dell’emergenza/urgenza, e i medici in guardia attiva divisionale o interdivisionale che determinano un rilevante consumo di risorse rispetto all'attività svolta. Occorre quindi aggiornare e rivedere i modelli organizzativi della continuità assistenziale avendo come riferimento le best practices che la letteratura di riferimento mette a disposizione, assicurando la massima garanzia dei livelli di sicurezza per il paziente. Per ulteriori approfondimenti e per lo stato di attuazione si veda la sezione ATTIVITA’. 9 3.2 Assistenza Territoriale A) STATO DELL’ARTE L’azienda opera mediante presidi a gestione diretta e strutture convenzionate. La tipologia di strutture e il tipo di assistenza erogata sono riassunte nelle seguenti tabelle. Per le strutture a gestione diretta: TIPO ASSISTENZA TIPO STRUTTUR A Attivit à clinic a Diagn ostica strume ntale e per immag ini Attività di laborat orio 28 6 4 Ambulatorio Laboratorio Attività consul torio familia re Assist enza psichia trica Assist Assist enza enza per AIDS tossico dipend enti Assist enza idroter male Assist enza agli anzian i Assisten za ai disabili fisici Assistenz Assistenz a ai a ai disabili malati psichici terminali Struttura residenziale 11 3 6 1 2 Struttura semiresiden ziale 14 1 3 3 1 18 5 Altro tipo di struttura 29 2 Gli istituti o centri di riabilitazione convenzionati ex art. 26, L. n. 833/1978 sono 3, per complessivi 138 posti letto residenziali e 24 posti letto semiresidenziali. POSTI LETTO FLUSSI MINISTERIALI RIA11 TOT ORD + SemiResidenziale DH Residenziale Villa Tirrena 19 12 7 Campiglia 20 20 - Santa Caterina 115 100 15 TOTALE 154 132 22 10 1 Relativamente alla medicina generale, l’Azienda opera mediante 263 medici di base, che assistono complessivamente una popolazione pari a 294.204 unità, e 39 pediatri, che assistono complessivamente una popolazione pari a 34.778 unità. Dichiarazione sulla coerenza dei dati esposti con i modelli ministeriali di rilevazione flussi: MODELLO STS 11 Anno 2013 I dati sul numero di strutture a gestione diretta e convenzionate, sulla tipologia e il tipo di assistenza erogata, sono coerenti con quelli complessivamente desumibili dai modelli STS 11. MODELLO RIA 11 Anno 2013 I dati sul numero di strutture a gestione diretta e convenzionate ex art. 26, L. n. 833/1978 sono coerenti con quelli complessivamente desumibili dai modelli RIA 11. MODELLO FLS 12 Anno 2013 I dati esposti relativi a medici di base e pediatri sono coerenti con quelli complessivamente desumibili dai quadri E e F del modello FLS 12. Accreditamento e Verifica requisiti di esercizio Il percorso di accreditamento della Azienda USL 6 di Livorno, nell’anno 2013 ha portato all’accreditamento (secondo la modalità della legislazione vigente denominata Verifica dei Requisti di Esercizio) dei seguenti edifici e per le seguenti attività: Tipologia di erogazione delle Posti Liste Zona Edificio prestazione Disciplina Attività letto autovalutaz. Igiene e medicina preventiva, A1, A2, B, Livorno CSS Capraia CSS Patologia clinica B1.1.d / B1.1 Patologia clinica (lab.di analisi chimico - cliniche e A1, A2, B, Livorno Distretto CSS microbiologia B1.1.d / B1_1 Pediatria, Neuropsichiatria Infantile Diabetologia, Psicologia, Livorno Distretto CSS Neurologia / / A1, A2, B Ostetricia e A1, A2, B, Livorno Distretto CSS Ginecologia / / B2_3 Patologia clinica (lab.di analisi chimico - cliniche e A1, A2, B, Livorno Distretto Poliambulatorio microbiologia B1.1.d / B1_1 Pediatria, Neuropsichiatria Livorno Distretto Poliambulatorio Infantile / / A1, A2, B Ostetricia e A1, A2, B, Livorno Distretto Poliambulatorio Ginecologia / / B2_3 A1, A2, D1, Livorno Villa Magnolia CSM Psichiatria D1_1.b 10 D1_3 Livorno CSS Stagno CSS Epidemiologia / / B A1, A2, B, Livorno Frediani CSM Psichiatria B2.1.b / B2_2 11 Livorno Edificio di Viale Alfieri CSS Livorno Edificio di Viale Alfieri CSS Livorno CSS Nord CSS Livorno CSS Nord CSS Livorno CSS Nord CSS Livorno CSS Sud CSS Livorno CSS Sud Livorno Villa Graziani CSS Residenza Psichiatrica Livorno Via Scali SERT Livorno Edificio di Viale Alfieri Livorno Basaglia UFSMIA Residenza Psichiatrica Livorno Blu Cammello Livorno Dermatologia Ostetricia e Ginecologia Patologia clinica (lab.di analisi chimico - cliniche e microbiologia Neuropsichiatria Infantile Ostetricia e Ginecologia Ginecologia Ostetricia Pediatria Psicologia Patologia clinica (lab.di analisi chimico - cliniche e microbiologia / A1, A2, Br / A1, A2, Br, B2_3 B1.1.d / B2.1.d / / / A1, A2, Br, B1_1 A1, A2, Br, B2_1 A1, A2, Br, B2_3 / / A1,A2, Br, Br, B2.3 B1.1.d / D1.1.b 10 / / Neuropsichiatria Infantile B2.1d / Psichiatria D1.1.b 20 CSM Psichiatria D1.1.b / Poggiali CSM Psichiatria B2.1.b Livorno Proviamoci Psichiatria D1.1.b Livorno Sonnino Psichiatria D1_1.b 5 Livorno Villa Porcelli Villa Porcelli Psichiatria Neuropsichiatria Infantile D1_1.b D1_1.d; D1_1.e / Livorno CSM Residenza Psichiatrica Residenza Psichiatrica Residenza Psichiatrica Livorno Edificio di Viale Alfieri Riabilitazione Territoriale Medicina fisica e riabilitazione Livorno Edificio di Viale Alfieri Riabilitazione Territoriale Medicina fisica e riabilitazione Livorno La Rotondina SERT Farmacologia e Tossicologia Clinica Livorno Edificio di Viale Alfieri SPDC Psichiatria 12 Psichiatria Farmacologia e Tossicologia Clinica A1, A2, Br, B1.1 A1, A2, D, D1_3 A1, A2, B, B2_4 / A1, A2, Br, B2_1 A1, A2, D1, D1_3 A1, A2, D, D1_2 A1, A2, B, B2_2 A1, A2, D1, D1_2 A1, A2, D1, D1_3 A1, A2, D1, D1_2 A1, A2, D1, D1_2 B1.9, B2.1.a / A1, A2, B, B1_9, B2_1 B1.9, B2.1.a / A1, A2, B, B1_9, B2_1 A1, A2, B, B2_4 C1_3.d 16 A1, A2, B, C1, C1.18 Livorno Edificio di Viale Alfieri Hospice Oncologia D1_1.a 12 A1, A2, D1 Livorno Edificio di Viale Alfieri H di Comunità Medicina Interna D1_1.d 21 Piombino CSS Venturina CSS Patologia Clinica B1.1.a / A1, A2, D1 A1, A2, B, B1.1 Piombino CSS Venturina CSS / / Piombino CSS Venturina CSS Epidemiologia Ginecologia e Ostetricia / / Piombino CSS Monteverdi Edificio di Via Forlanini (C/o Presidio Piombino Ospedaliero) CSS Patologia Clinica B1.1.a / CSM Psichiatria / / Piombino CSS Perticale CSS Patologia Clinica B1.1.a / Piombino CSS Perticale CSS / / Piombino CSS Perticale CSS Odontoiatria Ginecologia e Ostetricia / / Piombino CSS Patologia Clinica B1.1.a / 15 SERT Medicina Interna, Geriatria Farmacologia e Tossicologia Clinica D1.1.a, D1.1.d Piombino CSS Riotorto Edificio di Via Forlanini (C/o Presidio Ospedaliero) CSS Città Vecchia / / Piombino CSS Sassetta CSS Patologia Clinica B1.1.a / Piombino CSS Suvereto CSS Patologia Clinica B1.1.a / Piombino 13 Hospice A1, A2, B A1, A2, B, B2.3 A1, A2, B, B1.1 A1, A2, B, B2.2 A1, A2, B, B1.1 A1, A2, B A1, A2, B, B2.3 A1, A2, B, B1.1 A1, A2, D1 A1, A2, B, B2_4 A1, A2, B, B1.1 A1, A2, B, B1.1 B) OBIETTIVI DELL’ESERCIZIO RELATIVI ALLA STRUTTURA E ALL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI Il territorio dell’ASL 6 di Livorno comprende 27 Comuni con una popolazione che va dai 381 abitanti di Capraia ai circa 160.000 di Livorno (tabella 1), un’ampia variabilità che, insieme alla distanza tra i vari centri urbani, condiziona l’organizzazione dei servizi primari. A ciò si aggiunge il forte incremento stagionale correlato ai flussi turistici, che impatta fortemente sulla domanda di servizi. La popolazione complessiva è di 345.330 abitanti di cui 86.651 (il 25%) maggiore di 65 anni. La medicina generale e la pediatria di famiglia sono presenti in maniera capillare sul territorio: 259 Medici di Medicina Generale e 39 Pediatri di Famiglia, articolati in forme associative (tabella 3) non diffuse in maniera omogenea sul territorio e in ambulatori per la grande maggioranza privati. La Continuità Assistenziale conta 12 postazioni complessive. Si sono costituite 10 Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) della Medicina Generale comprendenti Medici a rapporto fiduciario (MMG) e Medici a rapporto orario (ex Guardia medica): 4 a Liovrno, 1 a Collesalvetti, 1 in Val di Fine, 1 in Val di Cecina e Castagneto C.cci, 1 in Val di Cornia Nord, 1 a Piombino ed 1 all’Elba. E’ in costituzione una AFT per la Capraia. ZONA DISTRETTO Livornese Livorno Capraia Collesalvetti popolazione Postazione competenza LIVORNO, CSS 160.545 Ospedale di Livorno CAPRAIA 381 COLLESALVETTI, CSS 15.952 176.878 Abitanti serviti/ postazione Kmq coperti/ Kmq postazione N°medici a N° medici a N° medici a rapporto rapporto orario rapporto orario diurni notturni fiduciario 160.545 381 104,7 19 104,7 19 4 4 119 15.952 107 107 1 1 13 Bassa Val di Cecina Castellina M.ma Rosignano M.mo Santa Luce Bibbona Casale M.mo Cecina Guardistallo Montescudaio Riparbella Castagneto C.cci Val di Cornia Campiglia M.ma Suvereto Piombino S.Vincenzo Sassetta Monteverdi Elba Campo nell'Elba Marciana Marciana Marina Portoferraio Porto Azzurro Capoliveri Rio Marina Rio Nell'Elba 14 2.046 32.463 1.686 ROSIGNANO, CSS 3.262 1.072 28.370 1.294 1.901 CECINA, CSS 1.645 Ospedale di Cecina 8.882 DONORATICO, CSS 45,72 120,81 36.195 66,72 65,56 14,32 42,58 23,79 19,91 37.544 58,83 8.882 142,28 12.780 2.980 34.370 6.914 568 749 83,2 15.760 92,17 34.370 130,35 6.914 33,14 28 1.317 98,35 VENTURINA, PIOMBINO S.VINCENZO MONTEVERDI 4.350 2.266 1.911 MARINA DI CAMPO 12.033 3.437 3.531 2.164 1.183 RIO MARINA 16000 16000 55,66 45,29 5,76 50,35 13,36 39,51 19,54 16,78 233,25 2 2 224,99 142,28 2 1 1 1 175,37 130,35 33,14 1 2 1 1 1 1 126,35 1 1 132,06 1 1 114,19 1 1 1 24 1 2 1 21 1 1 1 9 8 3 29 5 1 1 2 3 1 6 3 3 2 1 Sul territorio della ASL 6 i servizi territoriali sono attualmente erogati presso 34 sedi di diverso livello e complessità in relazione alle dimensioni del bacino di utenza. Nella Tabella n° 4 sono indicate le singole sedi distinte per tipologia : 1. Ambulatorio MMG: sede a gestione del MMG ed in cui vengono effettuati servizi di base da parte della ASL come ad es: prelievi ematici; 2. CSS di base: presidi a gestione ASL dove vengono erogate prestazioni come ad esempio MMG, prelievi, vaccinazioni, screening, attività amministrative, non continuative; 3. CSS complessi: presidi a gestione ASL, dove vengono svolte, oltre alle attività di base, anche attività specialistiche o specifiche (ad esempio Centro Salute Mentale, Riabilitazione, Salute Mentale Infanzia ed Adolescenza) e con apertura almeno per cinque giorni alla settimana La distribuzione dei presidi sul territorio ha visto nel corso degli anni una progressiva, ed ancora aggregazione in in multifunzionali per corso, strutture rispondere alle mutate esigenze di qualità degli stessi, nel rispetto della normativa regionale sui requisiti di esercizio e accreditamento (Figura a fianco). La presenza di un presidio ospedaliero in ogni zona distretto sanitaria porta l’opportunità di come dell’azienda conseguenza considerare questi presidi non solo come luoghi dedicati ad attività di natura ospedaliera, ma anche come luoghi dove sviluppare una stretta relazione con il territorio o collocare servizi di ambito territoriale. 15 3.3 Prevenzione A) STATO DELL'ARTE Le strutture a disposizione, e la loro distribuzione sul territorio, relativamente ai Servizi di Igiene e sanità pubblica, Igiene degli alimenti e della nutrizione, Prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro, Sanità pubblica veterinaria, nel 2012 è la seguente: Des Centro L3 Des Centro L4 A.F. PREVENZIONE ZONA BVC A.F. PREVENZIONE ZONA ELBA A.F. DIPARTIMENTO PREVENZIONE DI ZONA LI PREVENZIONE A.F. PREVENZIONE ZONA VDC STRUTTURE DIPARTIMENTALI PREVENZIONE Des Centro L5 U.F. IGIENE SANITA' PUBBL, MED. LEGALE SPORT BVC U.F. P.I.S.L.L. BVC U.F. VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE BVC U.F. P.I.S.L.L. ELBA U.F. SANITA' PUBBLICA, VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE EL PREVENZIONE,IGIENE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO U.F. IGIENE E SANITA' PUBBLICA LIVORNO U.F. MEDICINA LEGALE LIVORNO U.F. MEDICINA SPORTIVA LIVORNO U.F. VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE LIVORNO U.F. IGIENE SANITA' PUBBL, MED. LEGALE SPORT VDC U.F. P.I.S.L.L. GRANDI AZIENDE VDC U.F. P.I.S.L.L. VDC U.F. VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE VDC GRUPPO OPERATIVO TECNICO UNITA' FUNZIONALE VERIFICHE DIPARTIMENTALE Accreditamento e Verifica requisiti di esercizio Il percorso di accreditamento della Azienda USL 6 di Livorno, nell’anno 2013 ha portato all’accreditamento (secondo la modalità della legislazione vigente denominata Verifica dei Requisti di Esercizio) dei seguenti edifici e per le seguenti attività: Zona Edificio Cecina Edificio di Via Savonarola Edificio di Via Savonarola Edificio di Via Montanara (C/o PO Cecina) Elba Edificio Largo Torchiana (c/o Presidio Ospedaliero) Cecina Cecina 16 Tipologia di erogazione delle prestazione Posti Liste letto autovalutaz. Attività Prevenzione Disciplina Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro / / A1, A2, Br Prevenzione Epidemiologia / / A1, A2, Br Prevenzione Medicina dello sport B1.12.b / A1, A2, B, B1_12 Prevenzione Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro / / A1, A2, B Elba Edificio Largo Torchiana (c/o Presidio Ospedaliero) Prevenzione Epidemiologia / / A1, A2, B B) OBIETTIVI DELL’ESERCIZIO RELATIVI ALLA STRUTTURA E ALL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI Anche le attività di Prevenzione sono soggette a innovazione organizzativa così come previsto anche dalle progettualità di riforma del SSR. È stato necessario quindi proseguire nella semplificazione organizzativa, avviata nel corso del 2012 (Delibere del DG n. 222/239/244/667/2012), riducendo il numero delle strutture di gestione delle risorse, cioè le Unità funzionali, eliminando le Aree funzionali e i Settori; si dovranno invece prevedere livelli professionali di riferimento intermedi in funzione delle responsabilità di processo produttivo ed in riferimento al catalogo delle prestazioni. Il processo di innovazione organizzativa non può essere oggi solo guidato dalla necessità di riferirsi alle “classiche” discipline professionali, ma deve tendere ad orientare le scelte organizzative in base a parametri legati al raggiungimento di adeguati volumi di attività che portino ad una correlazione positiva tra prestazioni ed esiti. Le Unità operative professionali costituiscono il riferimento tecnico professionale per gli operatori che vi afferiscono per disciplina e garantiscono la qualità e l’omogeneità delle prestazioni; per quelle costituite da numerosi professionisti e che investono settori di competenza particolarmente ampi e complessi è indispensabile mantenere un livello di attivazione aziendale. Occorre stabilire criteri chiari ed omogenei (in termini di complessità, di numerosità dei professionisti che vi fanno riferimento, delle caratteristiche del territorio, ed altri) che determinino una sorta di “soglia” sotto la quale venga meno la necessità del mantenimento dell’Unità operativa professionale a livello aziendale. Per le unità operative che al contrario siano caratterizzate da ridotta complessità, si può ipotizzare la riduzione ad un’unica struttura per due o più Aziende, o anche per ogni Area vasta; in casi particolari, la valenza dell’Unità Operativa Professionale può addirittura raggiungere il livello regionale (es. Unità operativa Ingegneria mineraria, medicina dello sport). Occore, inoltre, costituire un unico momento di regia delle politiche per la salute e la prevenzione, partendo da una ricomposizione delle funzioni collocate nei diversi livelli e nei diversi ambiti organizzativi, in una logica di interazione e di sinergia con le altre politiche sociali. In questo senso l’Azienda intende perseguire le seguenti linee di intervento: - integrazione di tutte le politiche di settore, ricercando e promuovendo la partecipazione di tutti i soggetti interessati (istituzioni, forze sociali, terzo settore, ecc) in un’ottica di “governance” unitaria e di cooperazione operativa; - valutazione dei programmi in essere, verificando i risultati raggiunti e valorizzando gli interventi che hanno conseguito gli obiettivi previsti; - revisione dell’apparato legislativo ed amministrativo volto a superare e a dismettere attività prive di dimostrata efficacia, e a semplificare le procedure e le modalità operative; - responsabilizzazione e sviluppo delle competenze professionali, accompagnato da una riflessione sull’inserimento di nuove professionalità, in funzione della necessità di nuove competenze per nuovi rischi ma con una attenzione alla definizione dei livelli organizzativi di attivazione (Area vasta – aziende) al fine di evitare frammentazioni di competenze che farebbero innalzare indubbiamente i costi di produzione; - integrazione delle strutture e implementazione del sistema a rete della promozione e della prevenzione; - rilevanza degli obiettivi e dei risultati attraverso iniziative che coinvolgono utenti, istituzioni e forze sociali. 17 4 4.1 L’ATTIVITÀ DEL PERIODO Assistenza Ospedaliera Nel complesso il trend 2012 – 2013 è in linea con gli orientamenti aziendali di progressiva deospedalizzazione. 4.1.1.1.1 L’Attività chirurgica L’attività Chirurgica complessiva è in lieve diminuzione nel trend di lungo periodo, fenomeno legato in particolare a recupero in termini di appropriatezza: 4.1.1.1.2 18 Ortopedie 4.1.1.1.3 Chirurgie 4.1.1.1.4 Specialistiche Si mantiene stabile la Neurochirurgia, mentre incrementa l’Urologia. Sostanzialmente stabile anche la Ginecologia. 19 4.1.1.2 La Degenza Il numero di ricoveri è in diminuzione, ciò coerentemente con il recupero di appropriatezza legato ai DRG a rischio di in appropriatezza in regime di degenza ordinario che è migliorato sensibilmente: 20 Stessa considerazione per i DH, che hanno visto un calo sensibile dei DH con finalità diagnostica: Anche le giornate di degenza hanno visto una positiva razionalizzazione: 21 L’effetto è complessivamente stabile anche in termini di degenza media, pur se ancora la degenza media aziendale rimane superiore agli standard regionali, il dato 2013 si attesta su 6,22 contro i 6,15 del 2012, comunque in miglioramento rispetto al 2011 (6,38). Nel trend di breve periodo i tre presidi periferici sono in peggioramento, mentre migliora Livorno: 22 4.1.1.3 Gli accessi al Pronto Soccorso Fino al 2013 diminuiscono sensibilmente gli accessi al Pronto soccorso, ed al tempo stesso aumenta la capacità di filtro del PS; nei primi mesi del 2014 stiamo registrando una inversione di tendenza, che comporta il rischio di un potenziale inappropriato utilizzo del PS: La capacità di filtro del PS nel corso degli anni è costantemente in crescita, soprattutto dal 2012: 4.1.1.4 Fughe regionali ricoveri ordinari La contrazione di ricoveri ed in alcuni casi anche di interventi chirurgici non si è tradotta in aumenti di fughe. Questo conferma il recupero di appropriatezza ottenuto. 23 Anche da un punto di vista economico si conferma il trend positivo (da notare che l’incremento dal 2008 al 2009 è concomitante rispetto ad una revisione sostanziale delle tariffe e codifiche DRG). 24 4.1.1.5 Fughe extra regionali ricoveri L’attività di ricovero per nostri residenti erogata da presidi di altre Regioni ha subito una positiva riduzione nel corso dell’ultimo anno di cui è possibile valutare a pieno il trend, ovvero il 2012, e lo stesso trend si registra su dati ancora parziale del 2013: 25 B) Obiettivi di Attività dell’esercizio T e confronto con il livello programmato VALUTAZIONE SANITARIA 4.1.1.6 DH medici con finalità diagnostica (C14.2) 0,40 0,35 % Ricoveri fin. diagnostica anno 2007 % Ricoveri fin. diagnostica anno 2008 % Ricoveri fin. diagnostica anno 2009 0,30 % Ricoveri fin. diagnostica anno 2010 % Ricoveri fin. diagnostica anno 2011 % Ricoveri fin. diagnostica anno 2012 0,25 % Ricoveri fin. diagnostica anno 2013 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 CIVILE CECINA (LI) CIVILE ELBANO PORTOFERRAIO (LI) CIVILE PIOMBINO (LI) RIUNITI LIVORNO Come si vede dal grafico di lungo periodo tutti i presidi hanno migliorato sensibilmente l’indicatore salvo Piombino, che aveva già dal 2007 una buon livello di performance. Erogare una percentuale di prestazioni in Day Hospital medico solo per finalità diagnostiche, comportava l’utilizzo di un setting assistenziale non appropriato, con spreco di risorse dal punto di vista dei costi e mancati ricavi da un punto di vista dei ticket persi. 26 4.1.1.7 DRG medici dimessi da reparti chirurgici: ricoveri ordinari (C4.1.1) I DRG medici dimessi da reparti chirurgici indicano indirettamente la proporzione di attività di tipo chirurgico erogata dalle chirurgie: 0,80 INDICATORE C4.1.1 ANNO 2007 0,70 INDICATORE C4.1.1 ANNO 2008 INDICATORE C4.1.1 ANNO 2009 INDICATORE C4.1.1 ANNO 2010 0,60 INDICATORE C4.1.1 ANNO 2011 INDICATORE C4.1.1 ANNO 2012 INDICATORE C4.1.1 ANNO 2013 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 CIVILE CECINA (LI) CIVILE ELBANO PORTOFERRAIO (LI) CIVILE PIOMBINO (LI) RIUNITI LIVORNO Anche questo indicatore vede un trend positivo in tre presidi, mentre Portoferraio presentava già nel 2007 uno squilibrio evidente che ha addirittura accentuato nel corso del tempo. 27 4.1.1.8 Ricoveri con degenza maggiore di 30 giorni per residenza (C8a.1) A livello di presidio Livorno, Cecina peggiora, in miglioramento tutti gli altri: L’indicatore 2013 è comunque segnalato come in criticità perché l’obiettivo era stato abbassato sensibilmente. 4.1.1.9 Performance degenza media per acuti (C2.a) L’indicatore misura la distanza tra la degenza media dei singoli ricoveri e la degenza standard regionale. La performance è in miglioramento, anche se ancora l’azienda si colloca sopra lo standard, ma di poco: 28 Le altre Aziende della Toscana fanno registrare in media performance significativamente più elevate: 29 4.1.1.10 Frattura del femore con degenza tra l'ammissione e l'intervento <= 2 giorni (C5.2) E’ uno degli indicatori che presentano un netto miglioramento rispetto ad una situazione negativa del 2011: la Performance del 2013 non è completamente soddisfacente in quanto l’obiettivo è stato elevato significativamente: 1,00 INDICATORE C5.2 ANNO 2007 INDICATORE C5.2 ANNO 2008 INDICATORE C5.2 ANNO 2009 0,90 INDICATORE C5.2 ANNO 2010 INDICATORE C5.2 ANNO 2011 INDICATORE C5.2 ANNO 2012 0,80 INDICATORE C5.2 ANNO 2013 0,70 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 CIVILE CECINA (LI) CIVILE ELBANO PORTOFERRAIO (LI) CIVILE PIOMBINO (LI) RIUNITI LIVORNO In controtendenza Portoferraio, ma nel complesso manca pochissimo al pieno raggiungimento dell’obiettivo. Si evidenzia comunque un forte miglioramento rispetto al 2009-2010-2011 da parte del Presidio di Livorno. 30 4.1.1.11 Standard Chirurgici: Percentuale standard raggiunti per Day Surgery (c4.12) Il trend complessivo è positivo, pur con le criticità di Cecina e Piombino: 4.1.1.12 DRG ad alto rischio di non appropriatezza Si evidenzia un ulteriore netto miglioramento nel corso del 2013, una diminuzione dei DRG non appropriati di oltre il 11% (il 2012 rispetto al 2011 aveva visto un miglioramento del 40%): A livello di presidio migliora anche il PO di Portoferraio, che era segnalato come in criticità nei precedenti periodi. Il trend di lungo periodo è fortemente positivo, l’azienda ha quindi recuperato in termini di appropriatezza dei ricoveri praticamente in tutto il triennio considerato: 31 32 Governo liste di attesa Interventi Chirurgici L’Azienda USL 6 ha recepito integralmente quanto previsto dalla DGRT 638/09. La riorganizzazione in tema di percorso chirurgico ha, infatti, avuto inizio dal settembre 2009. Le principali azioni hanno riguardato. l’istituzione di una struttura di valenza aziendale finalizzata al governo dell’offerta sanitaria programmata cui è stata affidato il coordinamento delle centrali di preospedalizzazione l’istituzione delle Centrali uniche di preospedalizzazione di presidio. la unificazione delle liste di attesa per interventi chirurgici in regime istituzionale e libera professione Le Centrali, presenti in ogni PO aziendale, hanno assunto ruolo baricentrico nel percorso di preospedalizzazione del paziente. Esse provvedono alla presa in carico dei pazienti anche al fine della erogazione degli esami di preospedalizzazione, e gli pianificano il percorso. Inoltre, le centrali rappresentano l’unico gestore delle liste di attesa sia relativamente alla inserimento dei pazienti, sia allo scorrimento della lista. La gestione centralizzata delle liste di attesa è stata resa possibile anche grazie all’informatizzazione del percorso chirurgico, attraverso l’attivazione del gestionale CUPRI. Oggi il gestionale consente di gestire tutta la fase preintervento (dalla proposta alla implementazione delle liste operatorie) e prevede quali ulteriori sviluppi anche la gestione delle sedute operatorie, dei posti letto e del registro di sala operatoria. Tra l’altro, le Centrali di Preospedalizzazione hanno assunto anche la funzione di Centrali di Day Service, essendo le due funzioni afferenti ad uno stesso modello organizzativo legato alla gestione centralizzata ed alla programmazione spinta delle attività. Al momento attuale si sta implementando la realizzazione della lista di attesa unica aziendale che consentirà una attribuzione dinamica degli interventi ai diversi presidi ospedalieri sulla base, tra l’altro, del tempo di attesa aziendale. Infine, si sta centralizzando la programmazione della day surgery, per cui l’Ufficio di Programmazione Chirurgica aziendale, in collaborazione con le Centrali di Preospedalizzazione, stila a cadenza quindicinale le liste operatorie. I criteri utilizzati sono: N° interventi di DS che ciascuna UO eseguirà nel periodo da programmare Tipologia di interventi da effettuare Consistenza lista di attesa Sede reclutamento del paziente Le indicazioni relativi ai primi due criteri vengono fornite dai Direttori delle UU.OO chirurgiche. Nell’ambito del governo della offerta sanitaria chirurgica, l’Azienda ha rinnovato il contratto con la Casa di Cura Villa Tirrena, declinando la tipologia e numero di interventi da effettuare prevedendo anche l’eventuale rimodulazione delle prestazioni. Inoltre, nell’ambito della riabilitazione, ha attivato con la Casa di Cura un percorso di reclutamento dei pazienti governato da criteri di appropriatezza molto rigidi. HELDESK A sostegno dei diversi percorsi assistenziali, è stato attivato l’Help desk aziendale, che è' l'interfaccia per i cittadini (e gli operatori) che incontrano difficolta' nell'accesso ai servizi sanitari programmati di ricovero e ambulatoriale. L'help Desk ha una funzione di ascolto e di indirizzo per facilitare la fruizione dei percorsi assistenziali da parte dell'utenza. Rappresenta inoltre l'organo di ascolto della Direzione Aziendale. Attraverso l’analisi delle criticità rilevate, oltre a risolvere il problema dell’utente, propone organizzative dei percorsi. Il n° di casi trattati è stato di 208 del 2010, 357 nel 2011 e oltre 650 nel 2012. 33 le modifiche Nell’ultimo anno l’Help desk ha assunto anche la funzione di Centro aziendale di riferimento per i pazienti affetti da malattie rare, interfaccia del Centro Regionale di Ascolto Malattie Rare. 34 4.2 Assistenza Territoriale A) Confronto Dati di Attività degli Esercizi T e T-1 L’ASSISTENZA TERRITORIALE I servizi sanitari territoriali ed il loro sviluppo Le cure domiciliari, intermedie e la non autosufficienza Secondo la classificazione di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale Toscana n.262/2010 si possono distinguere 5 percorsi informativi ai quali vanno aggiunti quello dell’ ADI Demenze/Alzheimer e quello dell’ ospedale di comunità non previsti da tale delibera: Percorso UVM Percorso Assistenza Domiciliare; Percorso Assistenza Medico Medicina Generale di cui all’ allegato G ed H della Convenzione (Assistenza Domiciliare Programmata –Assistenza Domiciliare Integrata) e della Convenzione Regionale (Assistenza Domiciliare in residenze sanitarie) Percorso Cure Palliative Continuità Assistenziale Ospedale Territorio ADI Demenze/Alzheimer Ospedale di Comunità. Vengono riportati sinteticamente anche i dati della residenzialità e semiresidenzialità Ba Val di Val di Livornese Cecina Cornia Elba USL 6 Popolazione residente (2012) 174.137 81.091 58.987 32.020 346.235 Popolazione >65 anni (2012) 43.115 20.706 16.535 Segnalazioni Punti Insieme (fonte: flusso RFC 115) 5.269 2.432 2.759 735 431 360 6.004 2.863 3.119 Valutazioni UVM (fonte: flusso RFC 115) N° valutazioni 1.487 333 532 Assistenza domiciliare (fonte: GESTI) Assistenza Domiciliare Programmata MMG: casi 2154 613 570 Assistenza Domiciliare Programmata MMG: accessi 18.586 6.991 11.505 Prestazioni Particolare impegno fatte dai MMG 9.215 5.248 6.247 Assistenza domiciliare Infermieristica 1.145 829 1.336 Prelievi domiciliari 32.008 16.444 11.373 ADI casi 787 463 339 accessi MMG 1.519 2.723 2.656 casi semplici casi complessi accessi medici uf cure domiciliari Cure palliative Posti letto Ricoveri Tasso di occupazione ppll Provenienza da Ospedale per acuti Provenienza da Territorio Accssi MMG 35 7.681 88.037 862 186 1.048 11.322 1.712 13.034 237 2.589 348 3685 3.925 3.326 175 4.933 41.007 24.036 3485 64.758 177 3.043 1766 9.941 788 607 Ospedale di Comunità 21 481 83% 276 205 3.072 788 139 0 0 746 18 240 80% 169 71 2.283 15 244 78% 147 97 1.806 8 142 75% 99 43 1.181 62 1.107 80% 691 369 8.342 Decessi 42 49 Residenzialità e Semiresidenzialità Nuovi ingressi modulo base Temporaneo 24 27 Nuovi ingressi modulo base Definitivo 97 15 Nuovi ingressi mod. 3 (cognitivo) Temporaneo 6 6 Nuovi ingressi modulo 3 (cognitivo) Permanente 8 2 Nuovi ingressi mod. 4 (vegetativo) Permanente 4 2 Nuovi ingressi Centro Diurno 22 33 Nuovi ingressi Centro Diurno Alzheimer 24 29 Accessi in RSA dei MMG 6.426 1.958 59 29 179 3 23 0 0 3 4 9 1.880 7 3 0 2 0 4 0 463 61 138 12 12 9 63 62 10.727 Nel corso del 2013 l’evento più rilevante è stata la piena funzionalità per tutto l’anno dei quattro ospedali di comunità e l’ulteriore consolidamento del nuovo sistema gestionale dell’assistenza domiciliare, sanitaria e sociale, della residenzialità (RSA) e semiresidenzialità. Questo secondo evento, reso obbligatorio dal 1.1.2012 dalla Regione Toscana per adempiere agli obblighi informativi ministeriali ed evitare decuratazioni del FSN, ha comportato il passaggio da una logica di flusso mensile ad una di trasmissione delle informazioni ad evento, che in futuro saranno consultabili nel fascicolo sanitario elettronico. Tutti gli eventi, dalla segnalazione al punto insieme, alla valutazione, alla presa in carico, alla redazione del PAP, vengono registrate ed inviate in regione in tempo pressochè reale: nel 2013 sono state inserite anche le valutazioni di tutti i casi di ADI ed ADP con oltre 7.000 schede compilate. Nella tabella sono consultabili i dati di segnalazione e valutazione. Nella tabella sono messi a confronto i dati più significativi dell’attività territoriale relativa ad assistenza domiciliare, comprese le cure palliative nelle zone Bassa Val di Cecina, Val di Cornia ed Elba dell’Azienda, ospedale di comunità, residenzialità e semiresidenzialità, in quanto segmenti importanti del percorso assistenziale territoriale. Nella Zona Livornese da rilevare l’attività dell'ambulatorio Ferite Difficili attivato sulla base della delibera aziendale con percorso di 1° livello a gestione esclusivamente infermieristica e di 2° livello a gestione medico-infermieristica. AMBULATORIO FERITE DIFFICILI PRIME VISITE (2° LIVELLO) 340 MEDICAZIONI (1° LIVELLO) 4.182 Di seguito un approfondimento per le cure palliative della Zona Distretto Livornese, su cui insiste anche l’Hospice per malati terminali. Le Cure Palliative Nella zona di Livorno è proseguita nel 2013 l’attività dedicata alle Cure Palliative attraverso un’assistenza residenziale, ambulatoriale e domiciliare svolta dall’U.F. Cure Palliative direttamente ed attraverso una convenzione con l’Associazione Cure Palliative, con l’equipe multiprofessionale (medici, infermieri, fisioterapista, psicologa, musicoterapista). Attualmente l’U.F. di Cure Palliative di Livorno svolge l’attività in vari setting di cura: 1. Ambulatorio a Livorno; 2. Consulenze mediche nei Reparti Ospedalieri; 3. Consulenze mediche a domicilio; 4. Assistenza domiciliare (ADI 2° livello con presa in carico); 5. Ricovero in Hospice (n. 10 posti letto) Nel corso dell’anno 2013 l’U.f: Cure palliative per l'assistenza domiciliare ha ricevuto 549 segnalazioni,di questi, 126 sono state consulenze svolte dal Medico specialista Palliativista (A.D.I. di 1° livello), mentre 330 pazienti sono stati presi in carico come assistenza domiciliare di 2° livello. 36 Le patologie tumorali prevalenti sono state per i ricoverati in Hospice le neoplasie del polmone, a seguire del colon e poi della mammella. Assistenza residenziale Nell’anno 2013 sono stati segnalati 280 pazienti di cui i ricoveri effettuati in Hospice sono stati 256. Le giornate di degenza sono state 3502, l’occupazione dei posti letto è stata del 90%, la degenza media è stata di 13.6 giorni. Dei pazienti ricoverati 198 sono deceduti. Le patologie neoplastiche sono state 181 (le più frequenti etp polmone, etp colon, etp mammella ed encefalo) le non oncologiche sono state 17 (cirrosi, vasculopatia cerebrale) Assistenza Ambulatoriale Sono state effettuate 333 visite presso l’ambulatorio coordinato dal CORD di Livorno. Consulenze Sono state fornite dai medici dell’U.F. Cure Palliative 445 consulenze a pazienti ricoverati in vari reparti del presidio ospedaliero. Assistenza domiciliare Sono stati assistiti a domicilio 330 pazienti, di cui il 52% di sesso maschile ed il 48% di sesso femminile; il 77% aveva un‘età uguale o superiore ai 70 anni. Dei pazienti seguiti a domicilio il 63% è deceduto a casa, il 28% in Hospice, il 8% in ospedale. Le patologie oncologiche sono state 265 e le non oncologiche 22. Le neoplasie più frequenti sono state: etp polmone, etp mammella e etp colon. INDICATORI DI ACCESSIBILITA’ ALLA RETE DI CURE PALLIATIVE Numero pz in lista di attesa/pz in ambulatorio 0 Numero pz in lista di attesa/pz in assistenza domiciliare 0 Tempo medio di attesa domiciliare tra la segnalazione di un caso e l'inizio dell'assistenza 1.5 Tempo medio di attesa tra la segnalazione di un caso e la visita 1,5 INDICATORI DI APPROPRIATEZZA Percentuale di pz in carico al domicilio con Karnofsky PS< 50 85% L’attuale organizzazione dell’offerta residenziale attraverso le RSA è definita per moduli secondo quanto previsto dalla delibera GRT 402 /2004 che prevede quattro moduli con differenziati livelli di assistenza (moduli: 1 – base, 2- disabilità motoria, 3- disabilità cognitivo comportamentale, 4 - stati vegetativi). L’invecchiamento della popolazione e la differenziazione dei bisogni nell’ambito della non autosufficienza richiedono una rivalutazione dei livelli di offerta assistenziale declinata per intensità, sia nell’ambito dei servizi erogati, che nell’ambito della dotazione di personale, in particolare nei moduli base e nei moduli per la disabilità cognitivo comportamentale. La strategia regionale necessita di un aggiornamento per offrire risposte più appropriate che tengano conto sia dei livelli di assistenza adeguati che del rispetto della sostenibilità economica. La differenziazione dei moduli risponde alla necessità di fornire prestazioni sociali e sanitarie diversificate all’interno di un percorso terapeutico assistenziale per persone con problematiche generali di non autosufficienza (Modulo 1 Base) o con demenza (Modulo 3 Disturbo cognitivo – comportamentale). 37 Medicina Generale, Pediatria di Libera scelta e Specialistica ambulatoriale convenzionata Nella Tabella seguente sono riportati i dati relativi al numero dei Medici di medicina generale (MMG) attivi nell’Azienda Usl 6 nel 2013 e le scelte a loro attribuite Non vi sono state sostanziali variazioni rispetto al 2012. MMG TOTALI Assistiti TOTALI MMG in associazione semplice Assistiti in associazione semplice n° associazioni in rete medici in rete assistiti in rete n° gruppi medici in gruppo assistiti in gruppo associaizoni complesse medici in associazione complessa assistiti in associazione complessa TOTALE MMG IN FORME ASSOCIATIVE TOTALE ASSISTITI MMG IN FORME ASSOCIATIVE Zona Livornese % su azienda % su zona N° 132 50,19 157461 51,72 39 49,37 29,55 43081 48,75 27,36 0 0,00 0 0,00 0,00 0 0,00 0,00 14 42,42 67 54,47 50,76 86087 56,10 54,67 2 100,00 17 100,00 12,88 21332 100,00 13,55 123 52,56 93,18 150500 53,28 95,58 MMG con collaboratore di studio Assistiti di MMG con colalboratore di studio MMG con infermiere Assistiti di MMG con infermiere 38 50658 16 20139 43,18 43,80 37,21 35,75 28,79 32,17 12,12 12,79 Zona Bassa Val di Cecina % su azienda % su zona N° 61 23,19 69945 22,97 31 39,24 50,82 33687 38,12 48,16 1 50,00 5 33,33 8,20 6433 33,34 9,20 4 12,12 19 15,45 31,15 25104 16,36 35,89 0 0,00 0 0,00 0,00 0 0,00 0,00 55 23,50 90,16 65224 23,09 93,25 Zona Val di Cornia % su azienda % su zona N° 48 18,25 51686 16,98 4 5,06 8,33 5491 6,21 10,62 0 0,00 0 0,00 0,00 0 0,00 0,00 15 45,45 37 30,08 77,08 42263 27,54 81,77 0 0,00 0 0,00 0,00 0 0,00 0,00 41 17,52 85,42 47754 16,91 92,39 26 34452 19 25104 23 29047 8 11096 29,55 29,79 44,19 44,56 42,62 49,26 31,15 35,89 26,14 25,11 18,60 19,70 47,92 56,20 16,67 21,47 N° 22 25354 5 6116 1 10 12865 0 0 0 0 0 0 15 18981 Zona Elba TOTALE % su azienda % su zona N° 8,37 263 8,33 304446 6,33 22,73 79 6,92 24,12 88375 50,00 2 66,67 45,45 15 66,66 50,74 19298 0,00 33 0,00 0,00 123 0,00 0,00 153454 0,00 2 0,00 0,00 17 0,00 0,00 21332 6,41 68,18 234 6,72 74,86 282459 1 1500 0 0 1,14 1,30 0,00 0,00 4,55 5,92 0,00 0,00 88 115657 43 56339 L'Azienda nell'accordo aziendale 2013/2014 ha previsto l'estensione al 100% dell'indennità informatica ai medici: al 31.12.13 i medici con indennità informatica erano: 49 in Bassa Val di Cecina (80,03%), 18 all’Elba (81,81%), 106 a Livorno (80,30%) e 39 in Val di Cornia (81,25%). Le postazioni di c.a. dopo la riduzione della postazione sull'Elba non hanno subito ulteriori variazioni. I medici di medicina generale sono leggermente calati nel numero ma con la dichiarazione di zona carente del II semestre 2013 il numero tornerà pressoché stabile. Novità assoluta e rilevante, la costituzione delle dieci Aggregazioni Funzionali Territoriali nell’ASL in cui sono confluiti. Anche per la pediatria di famiglia la situazione è rimasta pressoché immutata rispetto al 2012. Zona Distretto IND. COLL. INFORMATICA STUDIO INFERM. NUMERO PED.ASSOC.1 PED.GRUPPO PED.GRUPPO Totale BAMBINI MESE LIVELLO 1° LIVELLO 2° LIVELLO complessivo 17 15679 11967 18180 Bassa Val di Cecina 9 7343 6375 8299 Val di Cornia 7 2735 5806 1939 Elba 4 1574 3041 3040 37 27331 35326 11761 Livornese Totale complessivo 18342 6782 7599 3219 63443 7343 29369 3388 13875 7659 18330 3219 114346 L'Agenzia Ospedale Territorio Ospedale e Territorio hanno l'obiettivo comune di rispondere alla domanda di salute e cura della persona attraverso un circuito assistenziale che accompagna l'evolversi dei bisogni, fornendo interventi diversificati e flessibili, con un'offerta componibile in base alle necessità in cui il coinvolgimento del paziente e dei familiari è centrale. Uno dei momenti critici è rappresentato dalla dimissione, in particolare per i pazienti che non necessitano di un'intensità di cure tale da giustificare il trattenimento in reparti di degenza, ma sono comunque difficilmente assistibili a domicilio per ragioni sociali o sociosanitarie e che richiedono pertanto un accompagnamento nel percorso: la dimissione è infatti un processo e non un evento isolato in cui devono essere attuate modalità operative orientate a coniugare dimissibilità clinica e sociale lavorando per piani individualizzati basati sui bisogni e costruiti su un processo di valutazione, garantiti indipendentemente dalle competenze e dai confini della singola organizzazione. Si supera il concetto di integrazione come principio e strumento per un lavoro condiviso evolvendo in quello di continuità assistenziale con una visione centrata sulla persona. A tale scopo con la determinazione 246 del 17 maggio 2011, l'Azienda USL 6 ha istituito, come da DGRT 38 1010/2008, le Agenzie per la Continuità assistenziale Ospedale Territorio (ACOT) come garanzia, nella dimissione protetta, del mantenimento della continuità assistenziale e della presa in carico del paziente con situazione clinico assistenziale a medio-alta complessità. L'ACOT, costituita da una equipe multiprofessionale e interdisciplinare, ha un ruolo di “facilitatore”, attraverso l'informazione, l'orientamento, la verifica, l'integrazione di professionalità e servizi, in quanto si interfaccia tra le realtà ospedaliere e territoriali, coniugandone le esigenze, è il punto in cui si concentrano le segnalazioni dei reparti e vengono valutati i bisogni in relazione alla potenzialità dell'offerta. I pazienti da segnalare all'ACOT sono identificati attraverso criteri oggettivi (scala di Brass) e segnalati nei primi giorni del ricovero per fornire il tempo utile per la valutazione e per l'attivazione dei percorsi limitando così il ricovero alle effettive necessità. L'ACOT è operante nella Zona Livornese, per l'Area Medica ( Medicine I° e II°, Pneumologia, Neurologia), dal giugno 2011 e nelle Zone Bassa Val di Cecina e Val di Cornia dal mese di luglio 2011. Nel 2013 c'è stato un ampliamento dell'attività dell'ACOT con estensione progressiva alle UU.OO. di Cardiologia, Nefrologia, Ortopedia e Malattie infettive nella Zona Livornese e attivazione del percorso nella Zona Elba. Complessivamente sono pervenute dai reparti 2.885 segnalazioni di cui il 52% dal Presidio Ospedaliero di Livorno, il 26% da Piombino, il 18% da Cecina e il 4% da Portoferraio. Portoferraio 4% Piombino 26% Livorno 52% Cecina 18% N° segnalazioni ACOT 3000 2500 2000 2011 1500 2012 1000 2013 500 0 Livorno 39 Cecina Piombino Portoferraio totale Dove necessario, è stato attivato il percorso all'accesso al sistema delle Cure Intermedie (ADI, Ospedale di Comunità, Hospice…) o l’orientamento ai percorsi della non autosufficienza. Salute della donna I consultori I Consultori hanno intrapreso da alcuni anni secondo le indicazioni dei P.S.R. e delle specifiche D.G.R. adottate dalla Regione, un percorso di riqualificazione, da una parte per riprendere il ruolo e i compiti che erano stati loro assegnati dalla legge istitutiva del 1975, dall'altra per adattarsi alle nuove esigenze della popolazione. Infatti i Consultori si occupano di tutte le tematiche inerenti la tutela della salute della donna, dell'infanzia e dell'adolescenza, in un'ottica basata non solo sulla diagnosi, cura e presa in carico, ma anche principalmente sulla prevenzione e sulla lettura dei bisogni della comunità in cui operano, con la necessità di un continuo adattamento alle modifiche del contesto socio-culturale di riferimento che diversifica la domanda dell’utenza polarizzandola in nuove aree problematiche. L'evoluzione della famiglia e della società ha portato a un ampliamento dei compiti dei Consultori verso tematiche emergenti (giovani, stranieri, violenza, infertilità, conflittualità familiare) oltre ai percorsi “storici” come la nascita, l’IVG e la procreazione responsabile. La fisionomia dei Consultori si è quindi modificata nel tempo: ad essi si rivolgono sempre più persone con bisogni molto complessi ed è ancora più necessario, rispetto al passato, lavorare in un'ottica di “sanità di iniziativa”. Nell’Azienda USL 6 la costituzione sin dal 2000 delle Unità Funzionali consultoriali in tutte le Zone, con personale assegnato e gestito dalle stesse, ha favorito questo processo, riuscendo, pur con diversità dovute alle peculiarità di ciascun territorio e a situazioni “storiche”, a condividere una base comune per quanto riguarda l’organizzazione funzionale, la progettualità, le linee di indirizzo dell’attività, i percorsi formativi, l'attivazione dei percorsi assistenziali più rilevanti. Manca però ancora un coordinamento formalizzato e sussistono disomogeneità tra le varie Zone. Con l'impulso dato dalla DGRT 259/06 era stata creata una Rete di Consultori, diffusa su tutto il territorio, fortemente integrata con esso e con un’offerta diversificata in base alla tipologia di utenza, ma questa si sta modificando nel tempo con trasferimento delle sedi all'interno dei Presidi Ospedalieri, diminuzione della stabilità del personale e soprattutto difficoltà nel garantire il mantenimento e la gestione delle equipe multi professionali, elemento indispensabile per poter affrontare la complessità delle situazioni. La ASL 6 ha scelto di inserire nel documento di riorganizzazione delle attività territoriali (DGRT 1235/12) anche i Consultori, con la prospettiva di garantire gli specifici standard, in particolare la presenza di un’equipe completa, multiprofessionale, almeno in un consultorio principale per Zona, così come previsto dalla DGRT 259/06. Tale scelta è molto importante perché ribadisce la connotazione territoriale dei Consultori il cui sviluppo futuro non può non essere connesso a quello delle Cure Primarie e delle Case della Salute. L’attività dei Consultori è significativa a livello aziendale (ogni anno vengono attivati oltre 37.000 percorsi per più di 30.000 utenti) e ha sviluppato interessanti e innovative progettualità, riconosciute anche a livello regionale. Esperienze di progetti condivisi con i Comuni, le Associazioni, le Scuole, sono presenti in tutte le Zone e consentono uno stretto raccordo con la realtà territoriale. Nel 2013, escludendo le attività vaccinali, si sono rivolte ai Consultori dell’Azienda 33.208 utenti, di cui il 32% “nuovi”, continuando il trend positivo del triennio che nell’ultimo anno ha interessato in particolare le zone sud, per un totale di 37.922 percorsi attivati e 62.978 prestazioni, la maggior parte delle quali multiprofessionali. 40 n° utenti 40000 30000 20000 10000 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 La fascia d’età maggiormente rappresentata è quella tra 30 e 39 anni (26%), seguita da quelle 50-64 (24%) e 40-49 (23%). L’indice di accesso al Consultorio per le donne in età fertile è stato del 27%, con un impatto del 30% nella Bassa Val di Cecina. I percorsi maggiormente attivati sono stati quelli della prevenzione oncologica (45%), della ginecologia ambulatoriale (16%), della maternità (15%) e della procreazione responsabile (11%). Tutte le Zone nella programmazione della loro attività hanno dato priorità alle aree più specificamente consultoriali quali la procreazione responsabile, il percorso nascita, l’interruzione di gravidanza, così come è in via di sviluppo l’attività rivolta al sostegno alla genitorialità, alla tutela della famiglia e delle vittime di violenza. Il percorso nascita, in particolare, è il settore delle attività consultoriali che in questi anni è stato maggiormente potenziato con un’offerta che va dal periodo preconcezionale al post-partum, fino al primo anno di vita del bambino. Il numero di donne che sono state seguite durante la gravidanza nei consultori aziendali rappresenta attualmente il 53% delle gestanti (52% nel 2012) ed è oltre il 60% nella Zona Bassa Val di Cecina. I Corsi di Accompagnamento alla Nascita (CAN), svolti dall’equipe del Consultorio, in integrazione con il Punto Nascita ed i Pediatri di Libera Scelta, sono un momento centrale nell’ambito del percorso nascita in quanto aumentano la consapevolezza e la capacità di scelta delle donne attraverso la partecipazione attiva ed il confronto. I CAN nel 2013 hanno interessato complessivamente 1282 donne, il 44% delle gestanti residenti, con valori nettamente superiori alla media italiana, la frequenza è particolarmente elevata nella Zona Livornese dove è coinvolta più della metà delle gestanti. Il confronto con gli anni precedenti impone però una riflessione: si evidenzia infatti rispetto al 2012 una significativa flessione nella Zona Livornese (6%) e nella Zona Elba (8%), mentre la Zona Val di Cornia rimane stabile sul 28% e non riesce a ritornare ai livelli degli anni precedenti (39% nel 2011). Il 61% delle puerpere residenti ha avuto interventi di sostegno nel postpartum, ma la situazione è fortemente disomogenea tra le Zone: in particolare la percentuale è molto elevata nella Zona Livornese (73%) dove dal 2011 è stato attivato un percorso di continuità assistenziale con il Punto Nascita attraverso lo “Spazio Mamma” del Consultorio Est. Il sostegno per l’allattamento materno viene attuato nell’ambito di una progettualità condivisa con il Comitato Italiano Unicef, attraverso varie metodologie: consulenze individuali, consulenze telefoniche, offerta attiva, attivazione di gruppi, interventi di comunità, formazione di “peer counsellors”. 41 La popolazione giovanile (14-24 anni) rappresenta circa l’ 11% dell’utenza dei Consultori (giovani). L’indice di accesso per la popolazione giovanile residente è stato dell’11%. L’area tematica più rappresentata come richiesta di intervento è quella della contraccezione (1646 giovani), seguita dalle problematiche ginecologiche e affettivo-relazionali, con un’ampia variabilità tra Zona e Zona. 3540 giovani 14-24 anni si sono rivolti ai Consultori, la maggior parte dei quali (il 74%) accede al servizio attraverso i Consultori Giovani, uno spazio specifico dedicato a questa fascia d’utenza caratterizzato dalla facile accessibilità e dalla compresenza degli operatori dell’equipe, non garantita però in tutte le Zone. Ai Consultori Giovani accedono anche ragazzi di età inferiore a 14 anni e giovani tra 25 e 29 anni, inoltre viene svolta una consulenza ad adulti di riferimento per un totale di più di 3500 utenti. Dei giovani che vi afferiscono circa metà è di età inferiore ai 20 anni, risultato frutto del capillare e costante lavoro di informazione e sensibilizzazione svolto in questi anni, in particolare nelle scuole. La popolazione straniera rappresenta l’ 14% dell’utenza dei Consultori (4809 utenti) con un trend in continua crescita (3% in più rispetto al 2011). 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Rispecchiando le caratteristiche della popolazione immigrata, sono prevalenti le fasce d’età più giovani rispetto a quelle degli utenti italiani, con maggiore attivazione di percorsi legati alla sfera riproduttiva. Sono stati costituiti “Spazi migranti”, specifici per la popolazione straniera, con percorsi di accoglienza facilitati e progetti innovativi, come ad esempio il Gruppo delle mamme altrove, uno spazio pensato per dar voce a donne che voce non hanno, per ascoltare, ma anche per apprendere, attraverso i racconti, i vissuti, le angosce e le speranze modi diversi di essere madri e di allevare i figli. La presenza dei mediatori culturali è difforme tra le Zone mentre rappresenta un elemento fondamentale per garantire percorsi efficaci in questa fascia di popolazione. 42 B) Obiettivi di Attività dell’esercizio T e confronto con il livello programmato Riportiamo qui di seguito alcuni dei principali indicatori di performance con valenza anche territoriale. Ricoveri con degenza maggiore di 30 giorni per residenza (C8a.1) La performance è in miglioramento, soprattutto nel dipartimento oncologico: A livello di presidio Livorno, Cecina e Piombino registrano un trend in miglioramento, in peggioramento a Portoferraio: Dimissioni in ADI (Assistenza domiciliare) Si evidenzia un netto miglioramento già nel corso del 2011, a fronte di un risultato quasi nullo nel corso del 2010. Ora le schede codificate correttamente ad ottobre 2012 sono 753: 43 Governo Liste di attesa ambulatoriali Quello dei tempi di attesa rappresenta un problema di grande importanza e diffusione poiché, a fronte di un cronico eccesso di domanda, l'offerta di prestazioni sanitarie non può aumentare indefinitamente, sia in considerazione della limitatezza delle risorse disponibili, sia perché l’aumento eventuale dell’offerta genererebbe un incremento aspecifico della domanda di prestazioni. Le possibili soluzioni al problema sono da ricercare, quindi, nella appropriatezza ed efficienza della offerta assistenziale e nel governo dei percorsi sanitari. Prestazioni ambulatoriali La gestione della specialistica ambulatoriale e dei tempi di attesa vede due ambiti di competenza: quello aziendale e quello di AV. L’Azienda USL 6 si è sempre mossa in un’ottica di Area Vasta ricercando, per quanto possibile, l’omogeneità organizzativa dei percorsi ambulatoriali con le altre Aziende della AVNO. Le attività implementate, al fine del governo dei tempi di attesa, hanno riguardato, in linea con le direttive regionali (del GRT 81/2007, del GRT 578/2009, del GRT 143/2005, del GRT 867/2006, Del GRT 638/2009 ecc.), gli aspetti organizzativi del sistema: in special modo l’implementazione del sistema di gestione integrato della specialistica ambulatoriale (modalità prescrittive dei medici, utilizzo del CUP, percorsi organizzativi ad hoc per specifici quadri clinici, ricerca dell’appropriatezza). Nello specifico, le più importanti azioni messe in campo hanno riguardato: Incremento del numero e tipo di prestazioni inserite nelle agende CUP. Questo aspetto, già ad un ottimo livello in Azienda USL 6, ha visto un momento centrale nella “cuppizzazione” degli interventi di chirurgia ambulatoriale che ha portato oltre ad una maggiore trasparenza e semplificazione dei percorsi, anche ad una riduzione drastica dei tempi di attesa (es: cataratta da oltre 180 gg a meno di un mese) Implementazione dei percorsi H72 per alcune prestazioni di primo accesso, utilizzabili solo attraverso un contatto diretto tra il medico prescrittore e lo specialista erogatore della prestazione. Tale organizzazione ha riguardato molte prime visite e le principali prestazioni di diagnostica per immagini (call center radiologico) Avvio e implementazione del day service quale prototipo dei modelli di PDT già suggeriti dalla normativa sui tempi di attesa. L’Azienda USL 6 ha deliberato il proprio regolamento Day service e , a partire dal 2010, ha attivato sui presidi aziendali diversi PACC: Zona Livorno Scompenso Cardiaco Prevenzione Complicanze diabete Piede diabetico Diabete pediatrico Nodulo polmonare Emorragie gastrointestinali Malattie reumatologiche Zona V Cornia Prevenzione Complicanze diabete Zona BV Cecina Anemia Prevenzione e complicanze del diabete Pazienti Attesa Trapianto renale (valenza aziendale) Patologia della mammella (valenza aziendale) Contribuzione nell’ambito della AVNO allo sviluppo del progetto di gestione dei tempi di attesa orientato essenzialmente al conseguimento della appropriatezza prescrittiva (sia formale che clinica) attraverso l’introduzione di criteri di priorità per la gestione delle liste di attesa. Nella prima fase sono stati sviluppati dei criteri di priorità condivisi per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali indicate dalla DGRT 493/11 .A questo punto si dovrà passare alla 44 gestione delle priorità sulle agende di prenotazione che, in questa fase sono stati applicati all’ecocolor doppler vascolare. Modulazione dell’offerta dei privati accreditati e degli specialisti convenzionati sulla base dei tempi di attesa aziendali. Questo obiettivo è stato conseguito attraverso la messa a CUP di tutta l’offerta dei privati accreditati e, conseguentemente, della definizione nei contratti del numero e tipologia di prestazioni da erogare. L’apertura delle agende cadenzata ogni tre mesi ha consentito anche la modulazione dell’offerta sulla base delle esigenze estemporanee della Azienda Utilizzo appropriato macchine pesanti attraverso l’introduzione dei percorsi H72. Sulle macchine pesanti, TAC e RMN si è proceduto inoltre al potenziamento ed ammodernamento del parco tecnologico con l’acquisizione di tre nuove RM e 2TC. sviluppo della telemedicina con semplificazione dei percorsi e recupero di tempo/medico per incrementare l’offerta. Iniziative rilevanti hanno riguardato, inoltre, la modalità di accesso alle prestazioni attraverso la: 1. Attivazione del CUPTEL aziendale, numero verde dedicato per la prenotazione della maggior parte delle prestazioni ambulatoriali 2. Convenzione con le Farmacie Comunali che prevede, tra l’altro, l’attivazione nelle loro sedi del servizio di sportello CUP Tra i risultati positivi possiamo annoverare l’oculistica, mentre la mammografia al di fuori dello screening costituisce senz’altro il principale problema. 45 4.3 Prevenzione LA PREVENZIONE COLLETTIVA Gli screening oncologici Struttura: Centro Aziendale Screening Fonte del dato: ESTAV – Report da Programma informatizzato aziendale per la gestione dei programmi – Popolazione target Residenti da ISTAT al 01/01/2013 Dati di estensione e adesione ai programmi Tabella 1 A. USL 6 22.312 16.162 92,9% 76,6% SCREENING MAMMELLA (50-69 aa) LIVORNO B.V. CECINA V.D. CORNIA 12.258 4.256 3.684 8.730 3.333 2.863 100,3% 78,6% 87,5% 75,0% 80,8% 85,5% ELBA 2.114 1.236 98,2% 62,1% A. USL 6 48.723 24.353 102,1% 51,7% SCREENING COLON RETTO (50-70 aa) LIVORNO B.V. CECINA V.D. CORNIA 24.321 11.396 8.496 12.034 5.332 4.584 102,0% 103,5% 100,7% 51,1% 47,6% 56,8% ELBA 4.510 2.403 101,1% 55,5% A. USL 6 32.736 15.540 101,4% 53,5% SCREENING COLLO UTERO (25-64 aa) LIVORNO B.V. CECINA V.D. CORNIA 17.162 7.252 5.337 7.393 3.908 2.843 104,5% 97,0% 98,7% 50,3% 56,1% 61,4% ELBA 2.985 1.396 100,2% 50,4 Dati 2013 Popolazione invitata Popolazione rispondente T. estensione corretto O.N.S. T. adesione corretto Popolazione invitata Popolazione rispondente T. estensione corretto O.N.S. T. adesione corretto Popolazione invitata Popolazione rispondente T. estensione corretto O.N.S. T. adesione corretto Tabella 2 Confronto 2013 vs 2012 Az. USL 6 Az. USL 6 Az. USL 6 Az. USL 6 46 Inviti esportati 2013 Inviti esportati 2012 Rispondenti 2013 Rispondenti 2012 MAMMELLA CERVICE UTERINA COLON-RETTO 22.312 23.043 32.736 33.243 48.723 48.506 MAMMELLA 16.162 16.093 CERVICE UTERINA 15.540 14.592 COLON-RETTO 24.353 23.632 Commento dei dati: Estensione degli screening: per quanto riguarda lo screening della mammella, nel 2013 si evidenzia una certa flessione del'estensione rispetto al 2012 (92,9% vs 97,5%) dovuta a difficoltà nella capacità di erogazione dell'esame mammografico in BVC e VDC. Per gli altri due screening i valori risultano anche per quest’anno ben superiori al previsto 100% (102,1% e 101,4%) Adesione agli screening: nel 2013 per lo screening mammagrafico si osserva un buon incremento dell'adesione rispetto al 2012 (76,6% vs 74,3%), solo in parte sostenuto dalla diminuzione dell’estensione. La performance si attesta ancora una volta al di sopra della media regionale. Per quanto riguarda lo screening del colon retto si osserva per quest’anno un aumento di più di un punto percentuale di adesione rispetto al 2012 (51,7% vs 50,5%). Decisamente consistente (oltre il 5%) l'aumento dell'adesione allo screening della cervice uterina (53,5% vs 48,2%). Tabella 3 MAMMELLA CERVICE UTERINA COLON RETTO Tasso di Adesione ASL 6 Livorno Anno 2013 Anno 2012 76,6% 74,3 53,5% 48,2 51,7% 50,5 Media regione toscana (Anno 2012) 72,6% 56,0% 51,5% Infine, relativamente all’andamento dell’indice di performance generale degli screening oncologici della USL 6 per quanto riguarda l’estensione e l’adesione (Indicatore B5, elaborato dal MeS), riportiamo di seguito l’osservazione degli ultimi quattro anni in cui risulta evidente un consolidato miglioramento nel tempo. I dati MeS, aggiornati al 2013, non risultano ancora disponibili. Anno Performance 2012 3,88 2011 3,79 2010 3,56 2009 3,49 Indice di performance USL 6 (B5 - MeS): andamento 2009-2012 4 3,88 3,9 3,79 3,8 3,7 3,6 3,56 3,49 3,5 3,4 3,3 3,2 2009 47 2010 2011 2012 La Sicurezza Le U.F. di PISLL Aziendali hanno continuato a monitorare il fenomeno degli infortuni sul lavoro affinando ulteriormente il progetto, iniziato nell’anno precedente, e finalizzato a rendere omogenee in tutto il Dipartimento le modalità di svolgimento delle inchieste infortuni attraverso l’individuazione delle più importanti fasi che ne caratterizzano le attività. Un impulso a tale modalità di comportamento è stata fornita dal protocollo d’intesa firmato, nel dicembre 2011, dai Direttori delle Aziende Usl Regionali presso la Procura Generale di Firenze. Inoltre sono stati fondamentali gli incontri con l’Autorità Giudiziaria, nell’ambito dell’Osservatorio Procura di Livorno - Azienda Usl, per la discussione delle inchieste di infortuni sul lavoro con particolari criticità per quanto riguarda gli aspetti sia tecnici che di procedura penale. Inoltre sono state condotte, sviluppate e concluse, in tempi rapidi, le istruttorie per il riconoscimento dei benefici previsti dal Fondo di Solidarietà Regionale per i familiari delle vittime di infortuni sul lavoro e, nel contempo, sono state attivate le procedure di segnalazione degli eventi più gravi agli Enti del Ministero del lavoro interessati al fenomeno infortunistico. Tali risultati sono stati possibili grazie alla collaborazione fornita da tutti gli Enti in funzione di un obiettivo condiviso e finalizzato a dimostrare la vicinanza delle istituzioni ai lavoratori cittadini. Anche nel 2013 si è confermata, nelle quattro Zone aziendali, la tendenza degli ultimi anni verso una lieve, ma costante, riduzione degli eventi infortunistici sul lavoro in linea con i dati sia regionali che nazionali (v. tab 2): Tab. 2 ZONA LIVORNO BASSA V. DI CECINA VAL DI CORNIA ELBA TOTALE 2008 3582 1087 1627 451 6747 2009 3139 936 1328 541 5944 2010 2971 933 1423 550 5877 2011 2820 892 1177 452 5341 2012 2343 754 1168 398 4663 2013 2599 693 887 410 4589 L’analisi degli infortuni sul lavoro permette di rilevare 521 infortuni in itinere e 266 infortuni stradali, mentre la distribuzione degli eventi per comparto produttivo conferma una prevalenza oltre che nel settore agricolo e delle costruzioni anche nelle attività di servizi. Le cause degli eventi avversi sui luoghi di lavoro sembrerebbero sempre più imputabili ai cosiddetti comportamenti inadeguati da parte dei lavoratori che talvolta sono generati sia da una insufficiente organizzazione del lavoro sia da una mancata o incompleta valutazione dei rischi . Le carenze riscontrate appaiono, talvolta, imputabili e favorite dalla necessità di effettuare il lavoro in tempi sempre più ristretti. Le criticità rilevate, e già in precedenza segnalate, sono imputabili alla organizzazione del sistema sicurezza nell’ambito sia dell’impresa in genere che del cantiere edile in particolare : in entrambe le realtà persistono alcune carenze nel coordinamento delle varie fasi di lavoro e, soprattutto , nella comunicazione tra i vari livelli di responsabilità che possono determinare una insufficiente applicazione dei sistemi di salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. 48 8000 7000 6000 5000 LIVORNO BASSA VAL DI CECINA 4000 VAL DI CORNIA 3000 ELBA TOTALE 2000 1000 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Nel corso del 2013 si sono verificati 5 infortuni sul lavoro mortali di cui 2 nel settore delle costruzioni,2 in itinere e 1 stradale (v. grafico). MORTALI PER ANNO GLI INFORTUNI MORTALI NEGLI ULTIMI 14 ANNI LIVORNO GLI INFORTUNI MORTALI NEGLI ULTIMI 14 ANNI BASSA VAL DI CECINA GLI INFORTUNI MORTALI NEGLI ULTIMI 14 ANNI VAL DI CORNIA GLI INFORTUNI MORTALI NEGLI ULTIMI 14 ANNI ELBA GLI INFORTUNI MORTALI NEGLI ULTIMI 14 ANNI Az.USL 6 In occasione di lavoro GLI INFORTUNI MORTALI NEGLI ULTIMI 14 ANNI IN ITINERE 2013 2012 3 2011 2 1 2010 1999 8 7 6 5 4 3 12 1 0 2000 2001 2002 5 2 2003 1 2009 2004 2008 2005 2007 2006 Le informazioni emerse dalle indagini effettuate (236 inchieste per infortunio sul lavoro) verranno utilizzate, a fini preventivi, nel contesto del Piano mirato di Prevenzione nelle Piccole e Medie Imprese che rappresentano, esse stesse, l’ anello debole del sistema produttivo, per ciò che riguarda sia l’adeguamento alle disposizioni in materia di salute e sicurezza sia la elevata frequenza degli infortuni sul lavoro. Inoltre, pur persistendo il particolare momento di recessione economico finanziaria, che purtroppo non ha favorito, in questo settore, lo sviluppo di una cultura della salute e sicurezza si è continuato, comunque, a promuovere l’attivazione, da parte delle microimprese, di un modello organizzativo di gestione della prevenzione (messa in sicurezza degli impianti, misure di igiene del lavoro, formazione del personale, valorizzazione del ruolo del RLS e degli altri soggetti della prevenzione. 49 4.4 4.4.1 Processi trasversali La Performance aziendale 2013 Per il 2013 la performance complessiva mostra un ulteriore significativo miglioramento sebbene il bersaglio mostri ancora i principali punti di debolezza del 2012. il trend di lungo periodo è comunque positivo; infatti, già nel 2010-2011-2012 rispetto al 2009 l’azienda aveva migliorato le performance complessive. Nell’ambito dell’area ospedaliera l’Azienda raggiunge nel complesso buoni risultati, dimostrando un utilizzo appropriato dei setting assistenziali, come emerge dagli indicatori di appropriatezza in area medica e chirurgica: l’Azienda migliora la percentuale di standard raggiunti relativamente agli interventi da effettuare in regime di day surgery, che passa da 77 del 2012 a 77,83% del 2013 (era 74 nel 2011 ) e amplia significativamente la percentuale di standard raggiunti per i LEA medici, che aumenta da 89% del 2012 al 90% del 2013 (era 77 nel 2011), con un miglioramento del 16% circa nel biennio. Positivo il bilancio su tutti gli indicatori di appropriatezza chirurgica e medica, Positivo anche il bilancio sulla qualità di processo, cresce la percentuale di fratture di femore operate entro 2 giorni, da 66% del 2012 a 69,75% (nel 2011 era il 52%), mentre i risultati relativi al Piano Nazionale Esiti di Agenas (PNE, dati 2012) mostrano margini di miglioramento. Nonostante gli sforzi e le azioni messe in campo dall’Azienda, che certamente hanno segnato anno dopo anno tappe importanti nel percorso di miglioramento intrapreso, i dati mostrano il bisogno di rafforzare ulteriormente la fiducia e il rapporto con i cittadini. Se consideriamo come proxy della soddisfazione i dati sugli abbandoni da Pronto Soccorso e sui pazienti che si dimettono volontariamente durante un ricovero ospedaliero, pur migliorando molto rispetto agli anni precedenti, risultano tuttavia tra i più elevati a livello regionale, attestandosi rispettivamente al 3,64% (erano a 5,6% nel 2011 e 4,3% nel 2012), e a 1,26% (nel 2011 arrivavano a 2,15% e 1,70% nel 2012). Sul fronte della valutazione interna, la percentuale di assenza dei dipendenti (9%, indicatore E2) ed il tasso di infortuni del personale (6%, indicatore E3) continuano ad essere tra le più elevate in Toscana e registrano un trend in crescita rispetto al 2012; tale incremento è parzialmente giustificato dalla necessità di riduzione delle ferie accantonate nel corso degli anni dal personale. che, diminuendo il denominatore dell’indicatore di assenza, comporta a parità di altre condizioni un incremento dell’indicatore stesso Sul versante territoriale il quadro è variegato, l’Azienda presenta un basso tasso di ospedalizzazione evitabile per le patologie croniche scompenso, diabete e BPCO. Si confermano positivi la percentuale di ricoveri superiori ai 30 giorni (C8a.1), in ulteriore calo rispetto al 2011 e 2012, passa da 1 del 2011 a 0,7% del 2012 al 0,58% del 2013. Peggiora il tasso di accesso per residenti al Pronto soccorso, passando dal 312/1000 del 2012 al 325/1000 del 2013. Stazionario il numero di corsi AFA attivati in particolare per la alta disabilità, dati che confermano i risultati non completamente soddisfacenti della sanità di iniziativa. Positivo, ma in peggioramento il tasso di 50 risonanze magnetiche muscolo scheletriche per gli oltre 65 anni, prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza, 21,68 nel 2013 contro 18,76 del 2012. L’area della farmaceutica mostra un trend positivo in molti tra gli indicatori monitorati: la spesa farmaceutica territoriale ad esempio si riduce rispetto al 2011 e 2012 e risulta in linea con la media regionale, passando da 217 a 198 euro pro capite rispettivamente dui 2011 e 2012 a 195,71 Del 2013. A livello complessivo è tra i più positivi della Toscana il Costo sanitario Pro-capite, attestandosi ad un livello di 1664, in fascia verde nel confronto con le altre aziende della Toscana: Ed in ulteriore significativo miglioramento nel trend di lungo periodo: Costo sanitario procapite ASL 6 Livorno 2009 1723,86 2010 1719,01 2011 1695,26 2012 1690,28 2013 1664 T rend Costo sanitario procapite ASL 6 Livorno 1.730 1.720 1.710 1.700 1.690 1.680 1.670 1.660 1.650 1.640 1.630 2009 2010 2011 2012 Costo sanitario procapite ASL 6 Livorno 51 2013 Complessivamente abbiamo la seguente rappresentazione sintetica del bersaglio 2013: 52 4.4.2 La semplificazione delle procedure amministrative Nel corso dell’anno 2013 il sistema di acquisizione di autocertificazioni e dichiarazioni sostitutive può dirsi ormai di uso routinario da parte delle strutture aziendali. Analogamente tutte le strutture, laddove rilascino certificazioni, provvedono ad inserire l’apposita clausola, prevista dalla normativa vigente, per segnalare il divieto di produrre la certificazione ad altre pubbliche amministrazioni. Protocollo informatico, flussi documentali ed archivi: Il sistema di protocollo informatico di cui al D.P.R. 445/2000 è in uso presso tutte le Strutture Aziendali raggruppate in un Area Organizzativa Omogenea unica. Sono stati aboliti i protocolli di settore. Il sistema permette, oltre alla registrazione di protocollo anche la dematerializzazione del documento cartaceo tramite scanner e la sua assegnazione in formato elettronico al soggetto destinatario; anche la corrispondenza interna può essere assoggettata a registrazione di protocollo ed inviata al destinatario di posta elettronica. La corrispondenza in arrivo viene smistata dai punti di protocollo generale che sono gli unici competenti a registrarla mentre la posta in partenza verso l’esterno può essere protocollata direttamente dagli utenti aziendali abilitati. Dal 2009 si è provveduto al passaggio dell’applicativo in uso in modalità WEB con possibilità di gestione della FD sulla corrispondenza in transito. Sempre dal 2009 è stata anche attivata la casella aziendale di posta elettronica certificata (PEC) con seguente indirizzo “[email protected]”. Il numero delle caselle di posta elettronica certificata presenti sul sito è stato implementato ed oggi sono presenti numerosi indirizzi PEC, attivati dalle strutture che gestiscono flussi di corrispondenza da/verso altri enti pubblici. Oltre all’indirizzo istituzionale seguenti indirizzi: [email protected], sono attualmente attivi in azienda i indirizzo PEC struttura interessata [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] a.it [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] AMM.VO DIP.TECN FORMAZIONE PREVENZIONE PREVENZIONE PREVENZIONE PREVENZIONE SERVIZI H/T 53 SERVIZI H/T SPP PREVENZIONE PREVENZIONE PREVENZIONE PREVENZIONE GEF CUN URP AALL DIP PREV DIP TECN GRU indirizzo PEC [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] struttura interessata ZONA CE ZONA ELBA ZONA LI ZONA VDC L’Azienda, dal 2010, ha provveduto ad accreditarsi presso l’Indice delle Pubbliche Amministrazioni col seguente codice iPA: asl6_li Per quanto concerne la produzione e gestione degli atti aziendali (Determinazioni del Direttore Generale e Decreti Dirigenziali) le azioni effettuate sono state: ° passaggio completo all’uso di un applicativo web per la gestione delle determinazioni del Direttore Generale; ° passaggio completo al medesimo applicativo anche del processo di creazione e gestione dei Decreti Dirigenziali (con creazione di ulteriori utenti ormai in numero superiore al centinaio); ° pubblicazione sul sito esterno (Albo Pretorio Digitale) degli atti aziendali adottati dalla Direzione Generale e dai Dirigenti aziendali. L’Azienda presidia in modo continuativo la corretta conservazione degli archivi cartacei attivando le procedure di scarto del materiale documentale per il quale siano decorsi i termini di conservazione minimi previsti dal vigente Massimario di Selezione. L'Azienda ha proseguito sulla strada dell’implementazione della collaborazione con Enti locali, terzo settore, farmacie pubbliche e grande distribuzione finalizzati all'attivazione di punti esterni per prenotazioni CUP, attivazione Carta Sanitarie e ritiro referti; a tale scopo, con la Determinazione n° 94/2013 a firma del Direttore Generale, è stata approvato un testo di Convenzione aperta ad adesione per l'attivazione di punti CUP decentrati. ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA Nel corso del 2013 l’Azienda ha provveduto alla nomina dei Responsabili Anticorruzione e Trasparenza. L’attività del Responsabile Prevenzione della Corruzione è stata relazionata come previsto dalla normativa e la relativa relazione è visionabile sul sito web aziendale. Nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno si è avviato il lavoro di stesura dei Piani Anticorruzione e Trasparenza per le scadenze di legge. CERTIFICAZIONE ISO 9001:2008 DEL DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO Nel terzo trimestre del 2013 ha preso avvio il lavoro finalizzato alla certificazione ISO 9001:2008 del dipartimento amministrativo. Questa attività, si colloca all’interno di un più ampio disegno di analisi, revisione e semplificazione delle procedure amministrative, di analisi dei processi e dei tempi procedimentali, nonché di crescita di una cultura aziendale fondata sull’etica, sull’analisi e prevenzione dei rischi corruttivi e sulla piena attuazione del principio della trasparenza. 54 5 5.1 LA GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELL’AZIENDA Sintesi del Bilancio e Relazione sul grado di raggiungimento degli obiettivi Economico-Finanziari Il Bilancio di Esercizio 2013 si è chiuso con un utile di 6.376,25 euro. Trattandosi di un risultato positivo di gestione, di sostanziale pareggio, sembra quindi opportuno andare ad analizzare i fatti gestionali che hanno condotto a tale risultato. Si ritiene quindi utile fornire ulteriori dati che integrano quelli già riportati dal conto economico, dallo stato patrimoniale e dalla nota integrativa mettendo in evidenza, soprattutto, quella che è la gestione caratteristica dell’Azienda, ossia la gestione sanitaria, facendo al tempo stesso attenzione a delineare i principali scostamenti sia rispetto ai dati del preventivo, sia rispetto al consuntivo 2012, ed anche evidenziando alcuni aspetti della gestione dei servizi socio-assistenziali, delegata dai Comuni. Si riporta, pertanto, nel prospetto seguente il conto economico 2013 della sola gestione sanitaria (non comprensivo, quindi, della gestione sociale svolta su delega dei Comuni): 55 56 57 Il prospetto sopra riportato mette in evidenza l’incidenza sia in valore assoluto che in percentuale dei vari fattori produttivi, rispettivamente, sul totale del valore della produzione e dei costi della produzione. Relativamente alla gestione sociale, è necessario rilevare come questa si presenti in pareggio, così come risulta del seguente prospetto nel quale i dati del conto economico 2013, relativo alla gestione in oggetto, sono stati disaggregati per le tre Zone Socio-Sanitarie nelle quali è attiva per l’anno 2013 stesso la delega da parte dei Comuni: 58 59 Rispetto all'esercizio precedente, tutte le Zone Distretto hanno registrato per l'esercizio 2013 ricavi maggiori dei costi. Si riportano di seguito i relativi valori: Zona Bassa Val di Cecina Zona Val di Cornia 41.497 Zona Elba 347.626 109.891 Per ottenere quindi il perfetto pareggio della gestione sociale, così come previsto dalla casistica per l’applicazione dei principi contabili regionali, in modo che il risultato complessivo dell’esercizio coincida con il risultato della gestione tipica dell’Azienda Usl 6 di Livorno, che è soltanto quella sanitaria, si è proceduto rilevando un minor ricavo, andando corrispondentemente ad iscrivere un debito nei confronti dei comuni per un importo pari all’eccedenza dei ricavi sui costi. Al fine di impostare l’analisi degli scostamenti fra l’esercizio 2013 e l’esercizio 2012 e quindi comprendere meglio le variazioni intervenute fra i vari aggregati di ricavo e di costo, riportiamo di seguito il Conto Economico della Gestione Sanitaria secondo lo schema ministeriale, evidenziando gli scostamenti sia in valore assoluto sia in valore percentuale, procedendo poi ad una disamina più puntuale delle singole voci anche in relazione ai macro obiettivi prefissati ad inizio esercizio: 60 61 Passando a commentare le singole poste del Valore della Produzione si evidenzia come i contributi in conto esercizio si siano ridotti dell’2,8% rispetto al 2012 per un importo piuttosto consistente di circa 16,3 mln di Euro, rappresentati per la maggior parte dai contributi FSR provenienti dalla Regione Toscana (circa 16,1 mln di euro); l'importo residuo, pari a circa 0,2 mln di euro, è rappresentato dal decremento dei contributi da privati. Questo ci conferma quanto era già stato evidenziato al termine dell'esercizio precedente, ovvero che in realtà già nel 2012 c'era stata una diminuzione di risorse trasferite per oltre 10 mln di euro rispetto al 2011, anno di erogazione del contributo in conto capitale da parte della Regione per un importo pari a circa 17,9 mln di euro, a titolo di riallineamento Fonti-Impieghi. Per quanto riguarda la voce relativa alla “Rettifica contributi c/esercizio per destinazione ad investimenti”, essa accoglie circa 2.250.000 Euro, corrispondenti al 20% degli investimenti effettuati con contributi in conto esercizio del 2012 ed al 40% degli investimenti effettuati con contributi in conto esercizio del 2013, in osservazione della casistica applicativa del Decreto 118/2011 per la contabilità degli Enti del SSN ed alle relative modifiche apportate al decreto stesso con legge 228/2012 (legge di stabilità per l’anno 2013); nel corso dell'esercizio 2013 la cifra è sensibilmente aumentata, sia perchè la percentuale di rettifica è doppia rispetto a quella dell'esercizio precedente, sia perchè gli investimenti non finanziati direttamente da contributi in conto capitale sono stati più consistenti rispetto al 2012. Per quanto riguarda la voce relativa all’"Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti”, pari a circa 2,3 mln, derivanti dal diverso trattamento contabile dei finanziamenti destinati a progetti specifici, è anch'essa incrementata rispetto al 2012 di una percentuale pari al 61,8%; questo ci dimostra che l'azienda ha provveduto ad effettuare una gestione più accurata dei finanziamenti da progetti, "stimolando" l'utilizzo delle risorse già messe a disposizione dell'azienda stessa negli esercizi precedenti. Si rileva invece un leggero decremento per quanto riguarda i “Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria” di circa 260.000 euro (-1,1% rispetto all'esercizio 2012), legato a movimenti contrapposti fra le varie poste, ma sostanzialmente dovuto ad una riduzione dei proventi veri e propri derivanti da servizi resi a pubblici e privati, compensata da un leggero incremento della mobilità attiva sia regionale che extraregionale. 62 Aumenta, invece, la posta relativa ai “Concorsi, recuperi e rimborsi” per circa 3,2 mln di Euro in ragione, essenzialmente, dell'incremento del PAY BACK, che da euro 3.044.392 del 2012 è passato ad euro 6.766.303 del 2013. Si ricorda che il meccanismo di ripiano del pay back nasce per venire incontro all'esigenza di una maggiore flessibilità del mercato farmaceutico, consentendo da un lato l'erogazione di risorse economiche alle Regioni a sostegno della spesa farmaceutica di ciascuna, e dall'altro l'opportunità per le aziende farmaceutiche di effettuare le scelte sui prezzi dei loro farmaci, sulla base delle proprie strategie di intervento sul mercato. E' stato previsto con norma della Finanziaria 2007 e permette alle aziende farmaceutiche di chiedere all'AIFA la sospensione della riduzione dei prezzi del 5%, a fronte del contestuale versamento in contanti (pay back) del relativo valore su appositi conti correnti individuati dalle Regioni. Mostra un sensibile decremento di circa 770.000 euro (-7,5% rispetto al 2012) la “Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie”, in conseguenza della riduzione effettiva del numero di prestazioni effettuate dagli utenti e dell'incremento delle persone esenti dal pagamento del ticket. La riduzione di tale posta di bilancio è conseguenza di una congiuntura economica sfavorevole, che ha portato la cittadinanza stessa a ridurre il numero di prestazioni richieste ed effettuate. All’interno del Valore della Produzione si rileva inoltre l’incremento della voce “Quota contributi in c/capitale imputata nell'esercizio” con un aumento di circa 1,7 mln di Euro: la ragione di tale incremento, che trova speculare spiegazione nell’aumento degli ammortamenti degli immobili come si vedrà più avanti, è in buona parte determinata dal passaggio dalle Immobilizzazioni in corso ai Fabbricati di tre interventi corposi (1° e 2° lotto del P.O. di Livorno, vari interventi relativi al P.O. di Portoferraio, tra cui l'elisuperficie, il Distretto dell'Isola di Capraia) per un totale complessivo di circa 49 mln di euro, in buona parte coperti da finanziamenti in conto capitale da parte dello Stato e della Regione Toscana, e quindi sterilizzabili. In sostanza il Valore della Produzione dell’esercizio 2013 vede un decremento complessivo del 2,1%. Necessariamente più articolato è il ragionamento in merito ai Costi della Produzione. Da un primo esame dello scostamento complessivo rispetto all’esercizio 2012 si verifica come i costi della produzione si siano ulteriormente ridotti dello 1,6%, ciò a dimostrazione del raggiungimento dei principali obiettivi prefissati dall’Azienda. In particolare il contenimento dei costi ha riguardato l'acquisto di servizi sia sanitari che non, in particolare la farmaceutica convenzionata, ma anche la specialistica ambulatoriale e l'assistenza riabilitativa. Si ritiene utile, tuttavia, andare ad esaminare nel dettaglio le singole poste che hanno reso possibile il raggiungimento del sostanziale pareggio di bilancio pur in presenza di una effettiva riduzione delle risorse a disposizione. Per quanto riguarda gli Acquisti di beni si è rilevato nel complesso un sensibile aumento rispetto all’esercizio 2012 per circa 1 mln di euro pari al 1,3% complessivo: in particolare l' incremento ha riguardato i costi per farmaci (+2,4 mln), annullando quasi del tutto il decremento verificatosi nell'esercizio precedente; tale incremento è stato parzialmente compensato da una riduzione dei consumi relativamente ai Materiali diagnostici per circa 290.000 euro, ai Presidi chirurgici per circa 330.000 euro ed al Materiale protesico per circa 550.000 euro. L'incremento del costo dei farmaci è dovuto in parte alla riduzione dei consumi relativi alla farmaceutica convenzionata, in parte all'aumento del consumo di farmaci biologici ad alto costo, soprattutto dei farmaci tumorali. Il dato relativo all' acquisto di beni va necessariamente letto congiuntamente alla variazione delle rimanenze che hanno fatto registrare a fine esercizio, fra magazzini e reparti, una diminuzione delle scorte pari a circa 0,7 mln di euro. Per quanto riguarda l'aggregato degli Acquisti di servizi sanitari, la riduzione complessiva rispetto all'esercizio 2012 è di circa 8 mln di euro (-3,2%); particolare apporto positivo alla riduzione di questi costi è derivato dall’andamento dell’assistenza Farmaceutica in convenzione (da privato e da soggetti pubblici), che ha fatto registrare una diminuzione rispetto al 2012 di circa 1,8 mln di Euro (-3,5%), ciò in relazione sia ad una migliore appropriatezza prescrittiva dei MMG e degli specialisti sia per il ricorso maggiore ai farmaci generici. 63 Si riporta di seguito un grafico che mostra il trend registrato nel quadriennio 2010-2013 dei costi in questione: ASSISTENZA FARMACEUTICA IN CONVENZIONE 70000000 62.005.098 60000000 56.680.393 50.604.546 50000000 48.797.589 40000000 30000000 20000000 10000000 0 Consuntivo 2010 Consuntivo 2011 Consuntivo 2012 Consuntivo 2013 Procedendo nell’esame dell’aggregato degli Acquisti di servizi sanitari, è necessario rilevare come si sia registrato rispetto all’esercizio 2012 un sostanziale miglioramento dei costi per mobilità passiva in compensazione. Si rileva infatti un decremento della mobilità passiva infraregionale pari a circa 1,4 mln di euro, essenzialmente concentrato sulla riduzione dei ricoveri presso gli ospedali pubblici, di quelli presso le strutture private, e delle prestazioni di riabilitazione; in netta riduzione anche la mobilità passiva extraregionale per circa 1,7 mln di euro, sempre in relazione ai ricoveri. Anche per quanto riguarda le altre prestazioni sanitarie non in compensazione, sia da soggetti pubblici che da soggetti privati, si rileva un decremento complessivo di circa 1,1 mln di euro, imputabile essenzialmente alla riduzione dei costi per prestazioni medico-specialistiche e di diagnostica strumentale per immagini da soggetti accreditati, in conseguenza della revisione delle convenzioni con questi ultimi appunto; un certo decremento si registra sui costi per l'assistenza semiresidenziale e per i trasporti sanitari d'urgenza, compensato più che totalmente dall'aumento dei costi relativi all'assistenza residenziale. Rispetto al 2012, nell’ambito dei servizi sanitari, non si rilevano altre variazioni di particolare importanza cui sia necessario dedicare particolare attenzione. Appare di una certa rilevanza anche il decremento registratosi nell’ambito degli Acquisti di Servizi non Sanitari, tutto riconducibile ai servizi da privati, pari a circa 3 mln di Euro (-8,4%): le ragioni di tale decremento vanno ritrovate per buona parte nella riduzione dei costi per i servizi di pulizia (-1,36 mln), dovuti alla rideterminazione degli spazi e delle metrature oggetto del servizio stesso; nonchè alla riduzione di tutte le utenze relative ai consumi di gas metano (-0,8 mln), di acqua ( 0,18 mln circa) e di elettricità (-0,19 mln circa). Sostanzialmente invariati rimangono, invece, gli Acquisti di servizi non sanitari da pubblico. L’incremento dei costi di Manutenzione e Riparazione di circa 1,1 mln rispetto all’esercizio 2012 (+11%) è connesso sia all’aumento dei costi di manutenzione degli immobili per la partenza del nuovo contratto di Global Service (+0,9 mln circa) sia all'aumento dei costi di manutenzione dei beni mobili e macchinari telematici (+0,6 mln circa), compensati parzialmente da una riduzione dei costi per la manutenzione delle attrezzature sanitarie (-0,4 mln). Rimane sostanzialmente invariato, invece, l'aggregato relativo al Godimento di beni di Terzi, che nell'esercizio precedente aveva subito una consistente riduzione. 64 Anche al termine dell'esercizio 2013 si registrano riduzioni relativamente ai costi del personale dipendente pari a circa 1,6 mln di Euro, con una ulteriore riduzione delle unità presenti in azienda; la contrazione si è comunque ridotta rispetto agli esercizi precedenti, al fine di evitare che la stessa provochi delle inefficienze all'interno dell'organizzazione. La riduzione dei costi del personale dipendente continua comunque, come per l’esercizio 2012, a permettere il rispetto dei limiti per il contimento della spesa previsto dalla Legge 191/2009 art. 2 comma 71, nonchè dalla legge Regionale 66/2011. Relativamente agli Oneri diversi di Gestione si registra una riduzione di circa 0,3 mln di euro, dovuta alla riduzione degli indennizzi derivanti dalla Gestione diretta dei sinistri Sanitari. Complessivamente rispetto al 2012 la voce degli Ammortamenti si incrementa di circa 0,77 mln di euro per movimenti fra loro contrapposti. Da una parte, infatti, sono aumentati gli ammortamenti relativi ai Fabbricati (+1,3 mln di euro circa) per il passaggio avvenuto dalle immobilizzazioni in corso di tre interventi consistenti: 1° e 2° lotto del P.O. di Livorno, diversi interventi relativi al P.O. di Portoferraio, Distretto dell'Isola di Capraia. Dimuiscono invece di circa 0,5 mln di euro gli ammortamenti delle altre immobilizzazioni materiali, ciò in ragione della dinamica dei piani di ammortamento delle immobilizzazioni esistenti. La svalutazione delle immobilizzazioni e dei creditì vede un incremento rispetto all’esercizio 2012 di circa 0,57 mln di Euro, in ragione dell’applicazione di quote crescenti di svalutazione di crediti verso privati che risultano essere in aumento rispetto agli esercizi precedenti. Si rileva infatti come la fase congiunturale di crisi economica influisca anche sulla capacità di riscossione dei crediti stessi. Relativamente alla Variazione delle rimanenze si registra una variazione positiva pari a 1,8 mln di Euro, quindi minori costi rispetto all'esercizio precedente. L’incremento rilevato dall’aggregato degli Accantonamenti per 2,9 mln di euro è connesso in parte ad un accantonamento più consistente effettuato al Fondo rischi per circa 0,95 mln di euro, per il quale si rimanda alla nota integrativa ed al Report sul Fondo RIschi ed Oneri, ed in parte, per circa 1 mln di euro, al diverso trattamento dei contributi erogati dalla Regione Toscana e da altri soggeti pubblici e privati per progetti finalizzati. La casistica applicativa del Decreto 118/2011 prevede infatti già dallo scorso esercizio che, anzichè procedere al risconto passivo dei ricavi non utilizzati nell’esercizio, così come fatto in precedenza sulla base dei principi contabili regionali, si accantonino gli importi da utilizzare negli esercizi successivi ad appositi fondi. C'è poi un incremento di circa 0,9 mln di euro sulla voce "Altri accantonamenti", dovuto: per circa 336.000 Euro agli importi indicati dalla Regione Toscana ed assegnati all’interno del FSR, mentre altri 350.000 Euro sono stati accantonati ai fini della costituzione del Fondo Appropriatezza di cui all'art. 14 AIR 2012; per circa 322.000 euro per somme da corrispondere al personale dipendente, ed i relativi oneri, per la realizzazione di appositi progetti incentivanti aggiuntivi “extra fondi contrattuali” che sono ancora in corso di realizzazione alla fine dell’esercizio e per i quali non vi è ancora stata l’esatta determinazione dei compensi, essendo effettuata in base al raggiungimento degli obiettivi. Al termine dell'esercizio 2013 sono stati effettuati accantonamenti a questo fondo anche in relazione all'eventuale riconoscimento dell'indennità di esclusività > di 15 anni per la dirigenza medica e sanitaria non medica, che ha già maturato il requisito nel triennio 2011-2013. I Proventi ed Oneri Finanziari vedono un incremento rispetto al 2012 per circa 0,1 mln di euro connesso sostanzialmente al fatto che non è stata effettuata la capitalizzazione degli interessi passivi dovuti per i mutui in essere, in quanto legata alle immobilizzazioni in corso che sono passate a fabbricati al termine dell'esercizio 2013. In merito ai Proventi ed oneri straordinari abbiamo un incremento delle sopravvenienze attive per circa 2,1 mln di euro, quasi interamente connesso alla mobilità extraregionale, mentre non si registrano sopravvenienze passive sempre in relazione alla mobilità stessa; le sopravvenienze passive iscritte in bilancio per 2,2 mln di euro sono sostanzialmente riferite all'acquisto di beni e servizi e quindi dovute all'arrivo di fatture di competenza dell'esercizio chiuso nel corso dell'esercizio successivo: anche in questo caso, comunque, abbiamo una riduzione rispetto al 2012 di circa 1,2 mln di euro (-34,7%), ad indicare una migliore contabilizzazione da parte delle strutture, in fase di chiusura dell'esercizio, di quelle che sono le fatture da ricevere. 65 Per conlcudere l’analisi degli scostamenti fra gli esercizi 2013 e 2012 rimangono da commentare le Imposte sul reddito dell’Esercizio: si rileva in merito a questo aggregato una riduzione di circa 90.000 euro connessa all’IRAP dovuta sulle retribuzioni del personale dipendente. Sempre facendo riferimento alla sola gestione sanitaria ci sembra utile riportare di seguito, una riclassificazione del Conto Economico stesso, che pone in evidenza alcune poste particolarmente significative, comparando i loro valori con quelli dell’esercizio precedente : 66 67 La riclassificazione del Conto Economico riportata nella tabella soprastante espone gli ammortamenti e le sterilizzazioni relative agli stessi al di fuori della gestione caratteristica, in quanto tiene conto del fatto che tali poste sono sì legate alla dinamica degli investimenti, sui quali l’Azienda ha potere decisionale, ma costituiscono comunque leve gestionali non direttamente legate alla gestione caratteristica, in quanto strettamente dipendenti dalle fonti di finanziamento degli investimenti stessi. Nella riclassificazione elaborata per l’anno 2013 si possono rilevare, rispetto all’esercizio precedente, un decremento dei costi caratteristici pari all' 1,57% congiuntamente ad un decremento dei ricavi tipici pari al 2,25%. Per quanto riguarda i ricavi caratteristici diminuisce la quota del F.S.R. indistinto per un valore pari al 3,12% (circa 17,2 Milioni di Euro) che rappresenta il 91,05% dei ricavi contro un valore del 91,82% dell’esercizio 2012. Relativamente al decremento delle risorse regionali si rimanda a quanto già esposto nella parte relativa all'analisi della voce "Contributi in conto esercizio". Passando all’esame dei costi caratteristici è necessario rilevare che l’Azienda è effettivamente riuscita, attraverso azioni a più livelli, a diminuire i propri costi di gestione e di erogazione dei servizi, permettendo quindi di raggiungere il sostanziale risultato di pareggio di Bilancio. I dati riportati, infatti, vedono anche per l’esercizio 2013 la presenza di un Margine Operativo Lordo ampiamente positivo, pari a circa 10,5 mln di Euro, che dimostra quindi una buona gestione complessiva; la riduzione di tale indice rispetto allo scorso anno di circa il 41% è dovuta essenzialmente alle minori risorse entrate nei ricavi tipici. Analisi degli investimenti e situazione finanziaria Gli investimenti realizzati nel corso del 2013 possono essere riassunti dalla seguente tabella: CODICE MOD. SP AAA070 AAA300 AAA320 AAA350 AAA380 AAA410 AAA440 AAA470 AAA510 AAA540 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI E MATERIALI Diritti di brevetto e diritti di utilizzazione delle opere d'ingegno Terreni indisponibili Fabbricati non strumentali (disponibili) Fabbricati strumentali (indisponibili) Impianti e macchinari Attrezzature sanitarie e scientifiche Mobili e arredi Automezzi Altre immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni materiali in corso e acconti TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Acquisizion ie Manutenzioni costruzioni incrementati in ve economia 122.213 3.649 2.474.091 334.418 1.178.769 101.064 1.260.286 2.578.711 5.575.461 2.477.740 TOTALI 122.213 0 3.649 2.474.091 334.418 1.178.769 101.064 0 1.260.286 2.578.711 8.053.201 Gli investimenti realizzati, pari complessivamente a circa 8 mln di Euro, mostrano una contrazione rispetto al 2012, esercizio nel quale si erano effettuati investimenti per 17,5 milioni di Euro. La contrazione degli investimenti è a dimostrazione anche del generale intervento di razionalizzazione delle risorse e di politiche di corretto finanziamento degli investimenti stessi messe in atto già da tempo. Il finanziamento degli investimenti è avvenuto in parte attraverso contributi in conto capitale da parte della Regione Toscana, fra cui quelli derivanti dalla DGRT 1134/2011 per il Piano Investimenti 2011-2013, in parte con il ricorso all’autofinanziamento; quest'ultimo è stato maggiore rispetto all'esercizio precedente, pertanto occorre monitorare attentamente tale situazione, sia perché porta a difficoltà nella gestione della liquidità aziendale sia perché, considerate le modifiche introdotte dal decreto legislativo 118/2011 in materia di contabilità, l’importo degli investimenti effettuati con l’autofinanziamento va a gravare in maniera più diretta sul conto economico dell’esercizio. Per l’esercizio 2013 sono stati finanziati investimenti con fondi aziendali per circa 4,5 mln di Euro. 68 Da rilevare come difficoltà nella gestione della cassa derivino anche dalla tempistica di erogazione dei contributi da parte della Regione Toscana, tempistica, infatti, che prevede che l’erogazione materiale del contributo in conto capitale avvenga solamente dietro rendicontazione dell’investimento e quindi, quasi sempre, ad investimento realizzato e pagato. Si riportano di seguito alcuni indici di equilibrio patrimoniale del quadriennio 2010 – 2013 che continuano ad essere sensibilmente al di sotto dell’unità, e pertanto mostrano una situazione con elementi di criticità con un trend 2013 che mostra comunque dei miglioramenti rispetto al 2012: Indici di solidità strutturale Indice di copertura globale Consolidato/Attivo fisso) Indice delle immobilizzazioni Indice di auto copertura (MP/Attivo fisso) Indice di capitalizzazione (Mezzi propri/Mezzi di terzi) 2010 2011 2012 2013 0,523 0,559 0,527 0,66 0,396 0,411 0,357 0,473 0,325 0,353 0,266 0,35 (MP+Passivo L' indice di copertura delle immobilizzazioni da informazioni per valutare se gli investimenti fissi sono coperti con finanziamenti a lungo e medio termine oppure con scoperture bancarie a breve termine. L'indice di autocopertura segnala se il capitale proprio copre le immobilizzazioni, riuscendole a finanziare interamente. L'indice di capitalizzazione rappresenta il grado di copertura che il capitale proprio garantisce ai mezzi forniti da terzi finanziatori ed esprime quindi il rischio dell’investimento di questi ultimi nell’impresa. Sugli indici sopra esposti ha influito in maniera consistente gli effetti dell’applicazione della Circolare Ministero Salute-MEF del 25 Marzo 2013 relativa al recupero degli ammortamenti degli anni 2001-2011 in applicazione delle nuove aliquote previste dal Decreto 118/2011 più volte citato. Questo infatti ha comportato una diminuzione del Patrimonio Netto di circa 18,5 mln di Euro influendo in maniera negativa sugli indici di copertura. Come già detto in sede di commento delle attività di investimento, la situazione finanziaria aziendale continua ad evidenziare elementi di criticità congiunturale, criticità per le quali l’Azienda si è attivata e si sta attivando con misure idonee a ricondurre la situazione finanziaria entro parametri accettabili. La liquidità netta, calcolata sottraendo dalle disponibilità liquide totali i debiti a breve verso banche (in pratica i debiti verso l’istituto cassiere e i debiti per mutui da rimborsare nell’anno) rimane decisamente negativa con un valore di 29 mln di Euro, registrando comunque un miglioramento nei confronti dell’esercizio 2012 che riportava un valore di 33 mln di euro. In leggero miglioramento rispetto all’esercizio 2012, invece, gli indici strutturali di solvibilità aziendale: il quoziente di disponibilità (o di liquidità secondaria), che esprime la capacità dell’azienda di far fronte agli impegni assunti a breve termine in relazione ai mezzi liquidi, o facilmente liquidabili, a sua disposizione, ed è dato dal rapporto fra Attivo Circolante e Passivo Corrente, vede per l’esercizio 2013 un valore di 0,695 (contro 0,597 del 2012), Non considerando, invece, fra l’attivo circolante il valore delle scorte (che per un’azienda sanitaria difficilmente rappresentano un fattore di liquidità) si ottiene un indice (quoziente di liquidità secca) pari a 0,674 che, seppur migliore del 2012 (pari a 0,574), peggiora l’indice stesso. Da evidenziare anche un miglioramento del Capitale Circolante Netto (differenza fra attivo e passivo circolante) che, pur rimanendo fortemente negativo, passa da circa -135 mln del 2012 a -97 mln del 2013. Come già detto l’Azienda ha messo in atto una serie di azioni di monitoraggio e controllo, di corretto finanziamento degli investimenti, di miglioramento della capacità di incasso dei crediti, che dovranno 69 portare, anche se in tempi medio lunghi, ad un miglioramento generale della solidità e solvibilità. 5.2 Confronto Ce Preventivo/Consuntivo e Relazione Sugli Scostamenti Facendo riferimento alla sola gestione sanitaria, è utile effettuare un’analisi degli scostamenti fra la chiusura del Bilancio d’Esercizio 2013 ed il preventivo dello stesso anno: 70 Andare ad analizzare gli scostamenti mostrati nella tabella soprastante induce alla ripetizione di alcune considerazioni già fatte in merito ai commenti sul risultato dell’esercizio 2013 ed al confronto con l’esercizio 2012. Il Valore della Produzione cresce rispetto a quanto previsto nel preventivo del 3,3% per un importo di 19,7 mln Euro e ciò in ragione di una serie di movimenti contrapposti che si analizzano di seguito. Aumentano di circa 19 mln i contributi in conto esercizio soprattutto in relazione ai maggiori finanziamenti di quote FSR indistinte dalla Regione Toscana, rispetto quanto indicato come assegnazione inziale in sede di indicazioni da parte della Regione per il Bilancio preventivo. Aumenta anche l'utilizzo dei fondi per quote inutilizzate contributi degli esercizi precedenti, confermando, come già detto, una gestione più accurata dei finanziamenti ottenuti negli esercizi precedenti. Il minor valore di circa 3 milioni di euro fatta registrare dai “Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria” rispetto alla previsione 2013 è dovuta per la maggior parte alla diminuzione delle compensazioni attive per mobilità rispetto ai valori preventivati sia in ambito regionale (con applicazione dei tetti a valori 2010) che extraregionale. L'incremento della voce “Concorsi, recuperi e rimborsi” per un importo di circa 4,2 mln, è connesso in gran parte alla assegnazione, non prevedibile, dei rimborsi dalle Aziende Farmaceutiche del cosiddetto Pay Back, in particolare con riferimento alla quota dell’1,83% recuparata dalla Regione Toscana ed assegnata alle aziende Sanitarie. Notevolmente sensibile la riduzione dell’importo effettivo della voce “compartecipazioni alla spesa per prestazioni sanitarie” di circa 3,5 mln di euro (-27,1%), dovuta ad una previsione di mantenimento dell'attività che in realtà è andata diminuendo, anche in conseguenza della congiuntura economica sfavorevole, che ha comportato una riduzione effettiva dell'utenza utilizzatrice dei servizi. 71 I maggiori costi capitalizzati per circa 3,6 mln di euro derivano in gran parte dalla sterilizzazione dei contributi in conto capitale che hanno finanziato le immobilizzazioni in corso passate a fabbricati, fra cui il 1° e 2° lotto del P.O. di Livorno. L’esame dei costi della produzione fa notare come complessivamente questi crescano del 3,7 % rispetto al preventivato, allineandosi in un certo modo alla crescita del valore della produzione. Fra le principali variazioni degne di essere dettagliate possiamo annotare: un incremento nell'acquisto di beni (+14,3%), quasi totalmente attribuibile al consumo di beni sanitari, soprattutto prodotti farmaceutici e materiali diagnostici; come già detto precedentemente, l'aumento del consumo di farmaci è correlato all'incremento dell'utilizzo di farmaci ad alto costo, soprattutto tumorali. un incremento dei costi per acquisti di servizi sanitari (+1,8%) che crescono rispetto a quanto preventivato di circa 4,2 Mln di Euro, soprattutto in relazione ai servizi sanitari da privato (quelli da pubblico complessivamente si riducono).L’incremento, come già riportato, è sostanzialmente legato soprattutto alla Farmaceutica per circa 1 mln di euro, alla distribuzione di Farmaci File F per circa 2 mln di euro. All’interno di tale aggregato da rilevare la variazione di +1,8 mln di euro relativa ai contributi ed assegni sanitari legata soprattutto agli indennizzi di cui alla legge 210/92 ed ai contributi per gli affetti da SLA che trovano, tuttavia, pari finanziamento da parte della Regione Toscana. Incremento rispetto al preventivo di 1,2 mln di euro circa dei costi per servizi non sanitari sempre da privato, legato a diverse voci di costo fra cui principalmente le utenze relative al consumo di energia elettrica (+0,6 mln di euro), e gli aumenti connessi al servizio di lavanolo per circa 0,7 mln. I costi del personale, sebbene con scostamenti diversi all’interno dei vari ruoli, si mostrano abbastanza in linea con il preventivo stesso; La variazione positiva degli oneri diversi di gestione di circa 0,4 mln è in gran parte giustificata dall’incremento dei costi derivanti dalla Gestione Diretta dei Sinistri, costi che hanno trovato tuttavia pari controparte nei contributi assegnati dalla Regione Toscana. Relativamente agli ammortamenti, sulla variazione negativa di 1,4 mln ha inciso una minore realizzazione di investimenti rispetto a quanto preventivabile, e pertanto una minore incidenza degli ammortamenti stessi. Sempre all’interno dei costi della produzione, uno degli elementi di maggiore variazione rispetto al preventivo è rappresentato dagli accantonamenti (+ 5,2 milioni di Euro rispetto al preventivo). La variazione è dovuta in parte agli accantonamenti per rischi derivanti da contenzioso e agli accantonamenti per interessi moratori di difficile determinazione a priori, ammontanti complessivamente a circa 1,5 milioni di euro, e in misura consistente dall'importo relativo alle quote inutilizzate di finanziamenti finalizzati, pari a circa 2,5 mln di euro, che in base al decreto 118/2011, vanno accantonate a fondo, mentre in precedenza erano rilevate come risconti passivi. Altri 0,69 mln di euro sono relativi all’accantonamento comunicato dalla Regione Toscana per il rinnovo delle CCUUNN, non previsto in sede di preventivo. C'è poi uno scostamento di circa 1,1 sulla voce "Altri accantonamenti", dovuto per circa 336.000 Euro agli importi indicati dalla Regione Toscana ed assegnati all’interno del FSR, mentre altri 350.000 Euro sono stati accantonati ai fini della costituzione del Fondo Appropriatezza di cui all'art. 14 AIR 2012; per circa 480.000 per somme da corrispondere al personale dipendente, ed i relativi oneri, per la realizzazione di appositi progetti incentivanti aggiuntivi “extra fondi contrattuali” che sono ancora in corso di realizzazione alla fine dell’esercizio e per i quali non vi è ancora stata l’esatta determinazione dei compensi, essendo effettuata in base al raggiungimento degli obiettivi. Al termine dell'esercizio 2013 sono stati effettuati accantonamenti a questo fondo anche in relazione all'eventuale riconoscimento dell'indennità di esclusività > di 15 anni per la dirigenza medica e sanitaria non medica, che ha già maturato il requisito nel triennio 2011-2013. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, il risultato del consuntivo 2013 è leggermente inferiore rispetto al bilancio di previsione, per una riduzione degli interessi passivi. La gestione straordinaria, non essendo ovviamente ipotizzabile a preventivo, ha influito invece negativamente sul risultato di esercizio per circa 0,9 mln di Euro. Estremamente in sintesi, facendo l’analisi dei fattori che hanno permesso il rispetto del pareggio preventivato, si può affermare che le variabili che hanno inciso in maniera preponderante (sia negativa che positiva) sul risultato d’esercizio possano essere ricondotte alle seguenti: incremento rispetto a quanto ipotizzato a preventivo delle risorse a disposizione; miglioramento della mobilità passiva sia regionale che extraregionale rispetto ai livelli anno 2010 posti a preventivo; 72 decremento dei costi relativi all'acquisto di servizi sanitari e non sanitari; consistente decremento dei costi per l’assistenza farmaceutica in convenzione ottenuto grazie ad azioni regionali ed aziendali, tale da migliorare anche il livello inizialmente ipotizzato; azioni positive sull’organizzazione dei servizi tali da far rispettare il budget dei costi del personale dipendente ; 5.3 Relazione Sui Costi Per Livelli Essenziali Di Assistenza E Relazione Sugli Scostamenti I costi per livelli essenziali di assistenza nel trend 2012-2013 riflettono la tendenza alla deospedalizzazione in atto in tutto il sistema sanitario regionale e nazionale: MACROVOCI LIVELLI DI ASSISTENZA 19999) Totale Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro 2012 2013 29.848 4,7% 27.995 4,5% 348.143 55,4% 350.582 56,7% 250.788 39,9% 239.275 38,7% 29999) Totale Assistenza distrettuale 39999) Totale Assistenza ospedaliera 49999) TOTALE 628.780 100,0% 617.852 100,0% Per maggior dettaglio si allegano alla presente relazione i modelli LA degli esercizi 2013 e 2012. 73 5.4 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio Non si sono verificati fatti degni di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio. 5.5 Proposta di copertura perdita/destinazione dell’utile A) Analisi delle cause L’esercizio 2013 si è chiuso con un utile di 6.376 Euro a fronte di una chiusura dell’esercizio 2012 sempre in utile di 34.792 Euro. L'utile rilevato nell'anno 2013 verrà destinato al ripiano delle perdite di esercizi precedenti ai sensi dell'art. 30 del D. Lgs. 118/2011 e s.m.i.. Da rilevare inoltre la riduzione delle perdite pregresse non ripianate che ammontano a circa 6,8 mln di Euro, cui si aggiungono 18,5 mln di euro legati all’effetto netto derivante recupero degli ammortamenti ex Dlgs 118/2011; la riduzione è dovuta al fatto che i contributi per ripiano perdite che la Regione Toscana ha erogato, ai sensi del D.L. 35/2013, nel corso dell'esercizio 2013 con i Decreti Dirigenziali n. 3103/2013 e n. 4663/2013, per un importo complessivo pari ad euro 35.609.000, sono stati iscritti inizialmente nel Patrimonio Netto alla voce "Contributi per ripiano perdite" e, al momento dell'incasso, avvenuto nel corso del 2013, portati a diretta diminuzione delle perdite anteriori al 2012, in osservanza a quanto disposto dall'art.29, comma 1, lettera d) del D.Lgs. 118/2011. Sempre in base alla medesima disposizione, i contributi per ripiano perdite già presenti al termine dell'esercizio 2012, sono stati riclassificati, in quanto integralmente incassati negli esercizi precedenti. B) Provvedimenti adottati per coprire la perdita L’esercizio ha chiuso con un risultato positivo, pertanto non sono da rilevare provvedimenti necessari alla copertura della perdita. C) Provvedimenti adottati per ricondurre in equilibrio la gestione L’Azienda ha già da tempo posto in essere una serie di azioni concretizzatesi in appositi Piani di Rientro che hanno visto ridursi notevolmente i costi di gestione a fronte di una crescente scarsità di risorse a livello nazionale e regionale. Del resto il risultato positivo degli esercizi 2012 e 2013 dimostrano come si sia operato con buoni risultati sul fronte della razionalizzazione dei costi e sul raggiungimento di un equilibrio gestionale. L’attività di contenimento dei costi e di razionalizzazione sta proseguendo anche per l’esercizio 2014 in linea con quelli che sono gli obiettivi aziendali e regionali. Il Direttore Generale Eugenio Porfido 74