A Maria Grazia e Alberto, veri ispiratori di questo libro Luigi Casa Monica Vincenzi Finalmente Beatrice Un viaggio nella Divina Commedia Prefazione di Alberto Bermolen e Maria Grazia Dal Porto Introduzione di Maria Pia Muttini e Italo Spinelli © Copyright Infinito edizioni, 2009 Prima edizione: settembre 2009 Infinito edizioni S.r.l. Castel Gandolfo (Roma) Posta elettronica: info@infinitoedizioni.it Sito Internet: http://www.infinitoedizioni.it ISBN 978-88-89602-60-7 Copertina: Enrico Pugni Immagine di copertina: Luigi Casa Impaginazione e grafica: Infinito edizioni Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. 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Gli angeli nell’Inferno e nel Purgatorio 9. Gli angeli nel Paradiso 10. Il Mandala nella Divina Commedia e la rappresentazione schematica della personalità secondo Jung 11. Psicosintesi e Divina Commedia con rappresentazione schematica degli elementi della psiche secondo Assagioli 12. Psicologia transpersonale e Divina Commedia 13. Osservazioni conclusive sulla Commedia 14. Il pensiero olistico 15. Simboli e archetipi 16. Biodramma, Biodisegno e Divina Commedia 17. Esempi pratici legati ai temi della Divina Commedia Bibliografia Prefazione di Maria Grazia Dal Porto e Alberto Bermolen1 Questo libro è un viaggio, attraverso labirinti e specchi, verso la parte profonda della Persona. Quanto tempo è occorso affinché la conoscenza di noi stessi raggiungesse di nuovo i livelli perduti che i nostri antenati avevano realizzato? Il nostro è stato un cammino faticoso, un ripercorrere sentieri dimenticati e ora, solo ora, siamo giunti in parte alle consapevolezze che Dante nel 1300 aveva già compreso con la propria mente. È ormai un dato di fatto che egli possedesse conoscenze profonde delle radici del nostro essere, conoscenze acquisite ed elaborate nell’appartenenza a uno o più gruppi iniziatici, e in particolare a una scuola di pensiero chiamata “I Fedeli d’Amore”, che nella sostanza preservava e trasmetteva, a coloro che erano in grado di capirle, conoscenze profonde riguardanti la cosiddetta “Scienza sacra”, quella cioè che tratta del linguaggio dei simboli. Attraverso questo linguaggio, Dante trova l’armonia tra Animus e Anima, due archetipi che rappresentano le nostre “essenze” Maschile e Femminile. In noi sono presenti entrambi, in misura variabile, indipendentemente dal nostro sesso fisiologico. Per secoli e millenni, dopo quella che ora chiamiamo “epoca primitiva”, le società umane hanno cercato con tutti i mezzi di “polarizzarle” a seconda del sesso degli individui e di far prevalere nelle società quella maschile, l’Animus. Dante già nel medioevo aveva capito che questa era una strada che non avrebbe portato lontano e scrisse la Commedia (ma quest’idea è già presente anche in sue opere precedenti), per divulgare in forma criptata questo concetto. La Commedia può essere quindi letta a vari livelli, sia come meravigliosa opera letteraria, sia come rivelazione di un’idea rivoluzionaria e allo stesso tempo antica. È giunto il momento, in questa nostra epoca di grandi cambiamenti e di Maria Grazia Dal Porto e Alberto Bermolen sono docenti del Dipartimento di Antropologia dell’Università Argentina “J.F.Kennedy” di Buenos Aires. Specializzati in Biodramma e Biodisegno, sono da tempo formatori anche in Italia di Tecniche Espressive. 1 7 Finalmente Beatrice sfide al limite della sopravvivenza per le nostre società, di recepire il messaggio di Beatrice, per ritrovare il Femminile vero dentro di noi e prendere coscienza della nostra comune origine, che travalica ogni confine fisico, politico, ideologico o religioso. 8 Introduzione di Maria Pia Muttini e Italo Spinelli1 Rivisitare la Divina Commedia come opportunità di superamento dei limiti che ci derivano da esperienze vissute come negative, è stata una profonda emozione che ci ha riscaldato il cuore e ci ha fatto scoprire che è possibile concepire un mondo “altro” dove la sofferenza può essere trasformata in opportunità di crescita. Perdonare noi stessi è il primo doveroso atto da compiere per cominciare a vivere pienamente e solo vivendo profondamente ci è possibile cogliere la scintilla di divino presente in ognuno di noi. Nella nostra professione di medici, quotidianamente incontriamo persone rimaste, loro malgrado, vittime di se stesse al punto da autopunirsi attraverso la malattia. Siamo consapevoli che il processo di guarigione può essere favorito liberandosi da inutili sensi di colpa e acquisendo la coscienza del bene compiuto (come succede a Dante quando arriva nel Paradiso Terrestre). Corpo, mente, psiche e spirito sono intimamente connessi e la malattia nasce nel profondo di noi stessi per poi raggiungere il corpo. Per questo riteniamo che la lettura di questo testo, anche per i non addetti ai lavori, possa essere un’opportunità per iniziare a conoscersi veramente. Tutti noi abbiamo la possibilità di uscire dalla “selva oscura” e raggiungere il nostro interiore universo di luce dove inizia la vera vita. Intraprendere il cammino nel profondo di noi stessi è l’unico modo per acquisire la consapevolezza della nostra unicità e preziosità di esseri umani. 1 Italo Spinelli è medico chirurgo oncologo. Il suo lavoro di anestesista e oncologo gli ha dato la possibilità di entrare in contatto con la profondità dell’animo umano. Da qui ha sviluppato la comprensione delle vere cause che conducono alla malattia e di come è necessario approcciarsi alla persona malata considerandola nella sua interezza. È stato il primo in Italia, nel 1980, ad associare, non solo per i medici curanti ma anche per i pazienti, la psicologia all’oncologia. Maria Pia Muttini nasce come oncologo medico e farmacologa clinica, specialità a cui si era affacciata con la convinzione di risolvere i problemi dei pazienti. L’esperienza quotidiana le ha fatto toccare i limiti della medicina organicistica: non esiste un essere umano uguale all’altro e per ognuno di noi esiste un modo personale di ammalarsi e anche di guarire. Per questo motivo si è avvicinata al pensiero olistico. 9 Finalmente Beatrice Ringraziamo con grande affetto Maria Grazia e Alberto che hanno allargato i nostri orizzonti e ci sostengono con stimoli sempre nuovi in questo cammino e Monica e Luigi con cui lo condividiamo. 10