ESZnews 64 giugno2014 Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale Misteri sublimati Animae per due contralti, due corni, due tromboni e Luis de Pablo violoncello è il titolo della novità di Luis de Pablo in cartellone in prima esecuzione assoluta il 26 luglio alla Collegiale de Briançon per il Festival Messiaen au Pays de la Meije, committente del lavoro. Ne sarà interprete l’Ensemble Solistes XXI diretto da Rachid Safir. In questi termini il compositore presenta la partitura: «Ho scelto tre testi vicini al mondo religioso, ancorché né liturgici né sacri. Il primo (Arcanum), scritto nello spagnolo cinquecentesco di Teresa del Gesù (Teresa de Cepeda, Santa Teresa), è tratto da Las Moradas, una raccolta di consigli alle proprie consorelle sulla vita interiore soprannaturale per giungere all’unione mistica, sui rischi, le estasi, i misteri e le vertigini di quell’esperienza. Il secondo (Terror ), proposto nella traduzione inglese di Joan Mascaró, è un frammento dal Canto XI del Bhagavad Gita, nel quale Krishna si mostra non umanizzato, ma nella sua autentica immagine divina al guerriero Arjuna. Questa rivelazione è terrificante: “Io sono il tempo onnipotente, distruttore di tutte le cose”. Il terzo (Pax ), di un anonimo poeta egizio del 2000 a.C., nella traduzione spagnola di Joan Mascaró, offre una visione consolatrice della morte. La durata totale del pezzo è di 23 minuti. La musica non intende “descrivere” bensì ricreare il clima che i testi suggeriscono. Non viene tentata una vana (poiché impossibile) traduzione, bensì una risposta sonora ai misteri allusi in quei testi. Dove vi è musica, vi è sempre sublimazione». Mauro Bonifacio ripropone, alla testa dell’Ensemble Contemporaneo del Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano, Dibujos per flauto, clarinetto, violino e violoncello, il 22 maggio per la Stagione Concertistica del Conservatorio di Milano, in Sala Puccini, e il 2 luglio a Sermoneta per gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea del Festival Pontino di Musica. Diffrazioni e dialoghi Aureliano Cattaneo Sarà ospitata a Colonia, presso il Großes Sendesaal des WDR, la prima esecuzione assoluta di Double per ensemble. Ne sarà interprete, il 7 giugno, l’Ensemble musikFabrik diretto da Susanna Mälkki. In questi termini Aureliano Cattaneo presenta il nuovo lavoro: «L’idea del doppio percorre il mio lavoro da ormai più di dieci anni, assumendo diverse forme. Il labirinto di specchi della mia opera La philosophie dans le labyrinthe s’intreccia col progetto teatrale, non realizzato, sul Sosia di Dostoesvkij; infine arriva questo Double, che è tale per diversi motivi. Utilizzo qui due particolari strumenti a doppia campana, una tromba e un corno, sviluppati dai musicisti dell’ensemble musikFabrik. Questi strumenti permettono l’uso simultaneo di diverse sordine, duplicando lo strumento e creando così un intricato gioco di piani sonori. C’è poi l’idea di riflessione del suono e del suo percorrere uno spazio: una sola nota ripetuta come un ostinato dal violino viene riverberata dagli altri strumenti che segnano una linea di un percorso. Utilizzo per queste “riverberazioni” anche due flauti dolci e quattro flauti a coulisse per rimarcare questo sdoppiamento/distorsione/dialogo tra strumenti barocchi e moderni, e strumenti legati al mondo infantile del gioco. Infine la forma di Double è quasi palindroma. Il tornare indietro è però ancora una volta deformato, ritagliato, trasfigurato. Il pizzicato sul Mi della corda vuota del violino si presenta alla fine come un ostinato grave del contrabbasso che spegne il percorso formale di Double». Double sarà riproposto il 19 settembre dall’Ensemble musikFabrik diretto da Stefan Asbury alla National Philharmonic di Varsavia, nell’ambito del Warsaw Autumn. Novità cameristica al Festival Messiaen intona tre testi da altrettante civiltà e tradizioni religiose Prima per ensemble nella sede prestigiosa del WDR a Colonia Musiche al confine Stefano Gervasoni Novità di Stefano Gervasoni all’Auditorium della Casa della Musica di Trieste, dove Akiko Kozato e Adele D’Aronzo hanno presentato il 31 maggio, nell’ambito della rassegna “Risuonanze - Incontri di Nuove Musiche”, Tre canzoni popolari per voce femminile e pianoforte. Spiega l’Autore: «Frontiera linguistica, frontiera stilistica, frontiera tra il vero e il falso: queste sono le linee guida di questa prima serie di canzoni popolari per voce e pianoforte, cui seguirà una seconda serie. Popolari nella duplice accezione di “pop”, come per il secondo brano, concepito a mo’ di canzone per un musical (un falso apocrifo, tratto dalla mia opera LimbusLimbo), e “folclorico” come nel caso del primo e del terzo brano, che rielaborano due veri e propri canti popolari delle regioni italiane di confine. Il primo è di area lucana e di tradizione arbëreshë (collocandosi quindi al confine con la lingua dell’antico albanese), il terzo è di area friulana e linguisticamente prossimo allo sloveno. Di entrambi viene conservata, in diversa misura, la melodia originale, affidata alla cantante, sostenuta da un accompagnamento pianistico che la rielabora in profondità, collocandola nel contesto cosiddetto “colto” della musica contemporanea». Un’ulteriore prima esecuzione assoluta è in cartellone il 5 luglio al Prieuré de La Charité-sur-Loire per il Festival Format Raisins, all’interno d’un concerto monografico dedicato al compositore. Nel programma, affidato a solisti dell’Ensemble L’Instant Donné, figurano Masques et Berg, tre duetti per violino e viola; Phanes per flauto; alcune trascrizioni per flauto, violino e viola dalle Quindici invenzioni a due voci di Johann Sebastian Bach; il nuovo lavoro, Romper del día per controtenore e corno su testi di José Ángel Valente. Questi gli intenti perseguiti da Gervasoni nella composizione più recente: continua a pag. 2 Due novità per voce e strumento indagano testi, popolari e d’autore, sul crinale fra civiltà e stati d’animo Novità per viola d’amore amplificata nell’ambito di un programma del collettivo MOA Project Bruno Maderna È uscito per l’etichetta Neos e sotto l’egida della Fundación BBVA il quinto volume dei “Complete Works for Orchestra”. Il Cd comprende, nell’interpretazione del pianista Markus Bellheim e della hrSinfonieorchester/Frankfurt Radio Symphony Orchestra diretta da Arturo Tamayo il Concerto per pianoforte e orchestra del 1959. Il 4 luglio Roberto Fabbriciani eseguirà Cadenze (da Dimensioni III ) per flauto solo al Centro Mexicano para la Música y las Artes Sonoras di Morelia. Vittorio Montalti Il Festival Pontino di Musica propone il 4 luglio al Castello Caetani di Sermoneta Les toits de Paris per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte, nell’interpretazione dell’Ensemble Alternance. L’11 luglio l’Ex Novo Ensemble eseguirà presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, all’interno della stagione “Lo Spirito della Musica di Venezia”, una novità per violoncello, commissione dell’ente lirico stesso. Franco Venturini eseguirà il 30 settembre nella Sala delle Capriate di Palazzo Steri a Palermo, nell’ambito del Festival PalerModerno 2014, “Settimana di nuova musica”, Don’t Shoot the Piano Players per pianoforte solo. 2 Pasquale Corrado Uno e molti strumenti Sette gasse d’amante è il titolo del nuovo lavoro, per viola d’amore amplificata, composto da Pasquale Corrado su commissione del collettivo Moa Project, gruppo di compositori italiani impegnato nel rinnovamento del concetto di evento performativo. La prima, affidata ad Annegret Mayer-Lindenberg, avrà luogo il 2 luglio al Museo Casa Cavalier Pellanda di Biasca (Svizzera) nel contesto del Festival Spaziomusica e più in particolare nell’ambito d’un concerto dedicato alla viola d’amore (con elettronica) che ripercorre il repertorio storico dello strumento e propone la prima esecuzione assoluta dei tre brani commissionati da MOA Project. Il 4 luglio avrà luogo allo Spazio Sirin di Milano la presentazione e anteprima dell’intero ciclo di questi lavori, “Mosaikòn - Sette architetture sonore per viola d’amore e elettronica”, in occasione della registrazione del Cd, prevista per il 5 e il 6 luglio. Progetto “itinerante”, andrà inteso come un approfondimento del dialogo tra uno specifico mondo di suoni strumentali e un contesto performativo di volta in volta differente. Otto compositori da tutta Europa realizzano un concerto fondato su pezzi che procedono senza interruzione all’interno d’uno sviluppo formale complessivo. Il progetto si concentra sulla scelta dello spazio performativo come stimolo ineludibile per la creazione musicale e per la sua fruizione, poiché ogni spazio possiede il suo fascino e le sue specifiche peculiarità acustiche. Tale relazione tra musica e ambiente, tipica di ogni iniziativa MOA Project, presenta una doppia valenza: talvolta i luoghi fisici influenzano le composizioni, talvolta il pensiero d’uno spazio irreale induce la germinazione d’un nuovo mondo sonoro e la necessità di adattarlo al contesto performativo. Perciò le composizioni posseggono, oltre a una componente fissata sullo spartito, una componente variabile affidata all’amplificazione e all’elettronica, al fine d’ottenere un dialogo con spazi di volta in volta diversi. La viola d’amore è uno strumento privilegiato per questo tipo di ricerca, poiché è in grado di ampliare le segue da pag. 1 (Gervasoni: Musiche al confine) «Di questi sei componimenti poetici (Horizonte, El bosque, Tamquam centrum circuli, Ni siquiera, Isla, Anónimo: versión) di José Angel Valente, poeta spagnolo morto nel 2001, vorrei esprimere musicalmente tutta la particolare forza dispiegata in un’estrema varietà di registri, così caratteristica delle pagine di questa sua ultima e incompiuta raccolta (Fragmentos de un libro futuro, Barcelona, 2000). Dalla confessione intima all’osservazione metafisica, dall’osservazione contemplativa all’invettiva civile, dall’autobiografia pressoché fisica del decadimento del proprio corpo alla costruzione di un pensiero quasi filosofico, tutti questi aspetti si tengono in un’unità fragile e resistente nello stesso tempo: come la morte incipiente del poeta (le cui premesse sono evocate in alcune poesie della raccolta) o il romper del día che, grazie alle sfumature della lingua castigliana, connota di un elemento di rottura il farsi e rinnovarsi del giorno. Questa dimensione esplosiva, quasi schizofrenica eppure unitaria e coerente, appartenente a una persona e a una personalità poetica a tutto tondo, è alla base dell’idea di concepire controtenore e corno come un unicum: entrambi incarnazione della voce, o delle voci che rompono la voce del poeta, si disfano in essa, la fanno in tutta la sua complessità di pensieri, passioni, emozioni, idee, sensazioni; tentando entrambi di sostituirsi l’uno all’altro, reciprocamente, o di oltrepassare la propria natura, dal puro suono alla parola e viceversa, dalla fisicità animale o materiale al puro concetto e viceversa. Ma sempre in unità, una “eterogenu(i)nità”». Terza novità di questi mesi è Phanes II, versione per saxofono soprano caratteristiche timbriche degli altri archi coevi, con una cassa di risonanza più grande, sette corde principali invece delle quattro ordinarie, cui si aggiungono sette corde di risonanza e un’accordatura variabile in grado di soddisfare ogni esigenza espressiva del compositore. Si rivela così lo strumento perfetto per investigare le ombre degli spazi, ovvero le loro risonanze. In questi termini Pasquale Corrado presenta la propria composizione: «Un rapporto interessante lega l’uomo agli strumenti del suo agire. Ho sempre trovato affascinante il concetto di “cassetta degli attrezzi”, come un mondo di senso entro cui l’uomo esprime se stesso e trova rassicurazione. In questo brano ho quindi immaginato la viola come un insieme di strumenti di un’immaginifica cassetta degli attrezzi, dilatando il concetto di strumento musicale. Le corde sono come sette cime che l’esecutore usa per creare dei nodi, come delle gasse d’amante appunto. Ho scelto questo nodo per la sua semplicità e versatilità. La gassa d’amante è infatti annoverata tra i più semplici eppur sicuri nodi marinari. La sua forza sta nella sua fermezza. Esso infatti non scorre, non tradisce: non si stringe e non si scioglie. La gassa d’amante è insomma un alleato leale e sicuro nel momento del bisogno. È in fin dei conti una semplice corda. Un segmento di tessuto: inutile per colui che non ne conosce l’utilizzo, ma una salvezza per le abili mani capaci di intrecciarlo. Il mio brano quindi è caratterizzato da una serie di altezze che lo strumentista intreccia, provocando una continua oscillazione del discorso musicale, ma restando calmo e tranquillo, come a sfidare la natura con fermezza esecutiva da cui traspare padronanza del gesto e familiarità con lo strumento (musicale)». Questa estate sarà possibile ascoltare musica di Corrado il 20 giugno a Parigi, nell’ambito del Festival Manifeste 2014, quando l’Ensemble Klangforum Wien diretto da Emilio Pomarico eseguirà Grain per ensemble. Il 29 agosto la Quincena Musical de San Sebastián ha invece in cartellone Pulse per sei strumenti, nell’interpretazione di L’Instant Donné. dell’originale per flauto, in programma il 2 agosto per Les Rencontres Musicales du Kreiz Breizh nell’interpretazione di Alexandre Souillart. Chiarisce l’Autore: «Phanes è il nome di una divinità greca della cosmogonia orfica – una divinità primigenia della procreazione e dell’origine della vita descritta come un ermafrodita con ali d’oro – a cui l’entomologo Johan Christian Fabricius si sarebbe ispirato per creare il genere “Vanessa” che raggruppa le farfalle della famiglia delle Nymphalidae. Fa appunto appello al mistero della vita delle farfalle – che tanti poeti, scrittori e artisti ha ispirato –, alla fragilità tenace del rumore impalpabile del loro battere le ali per levarsi nell’aria, questa corta composizione originariamente scritta per flauto e ora proposta in una nuova versione per saxofono soprano». Nel mese di giugno il Divertimento Ensemble porta in tournée Froward per ensemble: nella rassegna “Rondò in Monferrato” il 14 giugno, in prima esecuzione italiana, al Teatro Comunale di Moncalvo, e il 17 giugno all’Auditorium Santa Chiara di Casale Monferrato; infine il 18 giugno a Milano, all’Auditorium Gruppo 24 Ore, per la stagione “Rondò”. Guiderà la compagine il direttore selezionato dal X Corso di Direzione d’Orchestra promosso dall’ensemble. Il 5 luglio Luigi Gaggero e La Dolce Maniera proporranno all’UKHO Festival di Kiev, nell’ambito del concerto intitolato “Nuovi madrigali italiani”, Fuga ante mortem per soprano, contralto, baritono e tre voci parlanti. Infine, il 27 settembre l’Artwork Ensemble riprenderà allo Space Hangar 21 di Detmold, per la rassegna “Hörfest neue Musik”, Sviete Tihi, “Capriccio dopo la Fantasia” per due pianoforti e due percussionisti. Ivan Fedele All’origine di tempo spazio È nato in un contesto di dialogo fecondo tra scienze e arti il più recente progetto di Ivan Fedele, promosso dal SaMPL (Sound and Music Processing Lab) del Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, dal Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova e dall’Ateneo patavino, coinvolto nei Dipartimenti di Ingegneria dell’Informazione, Scienze Chimiche e Fisica e Astronomia. Intitolato “Finito illimitato”, il progetto ha proposto il 23 maggio all’Auditorium Pollini, a mo’ di “viaggio temporale cosmologico dello sviluppo dell’universo”, un concerto multimediale per pianoforti, percussioni, live electronics, motion capture, regia del suono multicanale e immagini video. L’intento che ha guidato i promotori è stato realizzare un’esperienza di teatralizzazione sonora e intermediale della narrazione scientifica afferente al mondo dell’astrofisica, con l’obiettivo di “generare” nuove forme di spettacolo di forte impatto sul pubblico. Ivan Fedele vi ha contribuito con una novità in prima esecuzione assoluta, Pulse and Light per due pianoforti e elettronica, affidata ai pianisti Aldo Orvieto e Maria Grazia Bellocchio, a Luca Richelli per il live electronics e Alvise Vidolin per la regia del suono. Spiega il compositore: «Tutti i miei lavori che vedono protagonista un duo di pianoforti con elettronica (Two Moons e Pulse and Light ) o con orchestra (De li duo soli et infiniti universi ) fanno riferimento alla dimensione dello spazio cosmico o dell’universo. Questo trittico si presenta come un progetto che si è sviluppato nel tempo in modo articolato e coerente seppur a ritroso. Infatti il più recente Pulse and Light prende spunto dall’origine Nicola Sani Quartetti È uscito per l’etichetta Stradivarius (STR 33919) un importante Cd monografico dedicato alla produzione recente e recentissima di Nicola Sani. Ne sono interpreti il Quartetto d’Archi di Torino, e l’Ensemble Algoritmo diretto da Marco Angius. Il programma, registrato dal vivo nel 2011 presso l’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma, si compone di due pezzi cospicui che coinvolgono il quartetto d’archi e di una terza composizione elettronica. Four Darks in Red (2010) per quartetto d’archi e soundtrack digitale e Black Area in Reds (2011) per quartetto d’archi, clarinetto, pianoforte e percussioni: un dittico asimmetrico, ispirato a due note tele di Rothko, le cui due ante si completano e integrano vicendevolmente. A mo’ d’intermezzo è impaginata la composizione elettronica Studio per le ali (2004), Command d’État del Ministero della Cultura francese che le note d’accompagnamento al Cd commentano in questi termini: «L’arco temporale in cui si svolge il discorso sonoro si può suddividere in una serie di segmenti diseguali in ognuno dei quali si verifica però lo stesso processo di metamorfosi, quello che va da uno stato di quiete a bassa entropia a uno stato caotico ad alto livello entropico: una sintassi estremamente precisa la cui suddivisione fraseologica è indicata dalla cesura più naturale che si possa associare al suono, il silenzio». L’Adria Harp Quartet (Cristiana Passerini, Cristina Centa, Angelica Ferrari e Nicola Vendramin) interpreterà la prima esecuzione assoluta di Seascapes VII per quattro arpe il 28 giugno a Kromeríz, nella Repubblica Ceca, per il Festival “Forfest”. Spiega Sani: «Seascapes VII dell’universo ed esattamente dalla terza fase in cui la luce comincia a viaggiare nel buio per pulsazione. Da qui il titolo. I sottotitoli delle varie parti in cui si articola la composizione fanno riferimento ai diversi momenti di questo evento cosmico e alla conseguenza straordinaria che un “nuovo spazio” e un “nuovo tempo” hanno comportato: l’inizio della Storia. Naturalmente si tratta di metafore d’invenzione senza alcun (vano) intento descrittivo. Processi “astratti” elaborati elettronicamente e applicati a un materiale che si sviluppa nel tempo dell’ascolto e nello spazio acustico secondo principi che non vogliono derogare alle necessità espressive e poetiche del soggetto». In questi mesi è possibile ascoltare musica di Ivan Fedele il 7 giugno al Grosser Saal der Musikakademie Basel, dove Franziska Fleischanderl, Kirill Zwegintsow e Julien Mégroz eseguono Erinni nella versione per dulcimer tenore, pianoforte e vibrafono; il 25 giugno José Ramón Encinar proporrà invece all’Auditorio Nacional di Madrid, alla testa dell’Orquesta de la Comunidad de Madrid (ORCAM) e con Christophe Desjardins alla viola, L’orizzonte di Elettra per viola, live electronics e orchestra da camera; Claudio Scimone e i Solisti Veneti eseguiranno il 24 luglio all’Odeo Cornaro di Padova, nell’ambito del “Veneto Festival”, Nohtar per orchestra d’archi; infine, Immagini da Escher per ensemble è in programma a Stoccolma il 14 settembre nell’interpretazione di Pierre-André Valade alla testa del Norrbotten NEO Ensemble. riverbera il progetto delle immagini sonore ispirate ai lavori fotografici dell’artista giapponese Hiroshi Sugimoto nell’immagine timbrica generata da un ensemble di arpe. Le diverse possibilità di articolazione e di produzione timbrica dell’arpa, strumento da sempre legato nell’immaginario poetico e visivo al rapporto con l’acqua e con l’aria, si associa alla gradazione dei grigi e del nero, definendo un’immagine spettrale e spaziale di profonda intensità cromatica. Le sonorità generate dalle quattro arpe definiscono altrettante aree materiche, dove la superficie dello strumento diviene luogo di azione performativa sulle corde e genera quattro diverse prospettive visive. Così le superfici timbriche dei suoni s’intersecano in una complessa serie di stratificazioni permeabili. Non descrizione figurativa, ma interiorizzazione di un processo visivo sedimentato nel tempo: il tempo del ricordo, dell’assenza, del mito e della ricerca tra i dettagli di un istante e della sua dilatazione percettiva, proiettato nella ruvida fluidità dell’acqua. L’organico inusuale cerca un equilibrio tra suoni sbilanciati che creano uno spettro in continua instabilità. Le 188 corde si trasformano in un doppio piano visivo risonante sull’orizzonte, una sorta di paradigma negativo nella trasposizione di una visione graffiata e trasparente». I binari del tempo per flauto e nastro magnetico sono in cartellone il 4 luglio al Centro Mexicano para la Música y las Artes Sonoras di Morelia, nell’interpretazione di Roberto Fabbriciani. Infine, il progetto “Scelsi Revisited” promosso da Klangforum Wien e dalla Fondazione Scelsi propone il 9 agosto, nell’ambito degli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, una ripresa di Gimme Scelsi per ensemble, affidato al Klangforum Wien diretto da Sylvain Cambreling. Si compie, grazie a un progetto del Conservatorio e dell’Università di Padova, un trittico ispirato allo spazio cosmico Valerio Sannicandro Il Norrbotten NEO Ensemble eseguirà il 14 settembre a Stoccolma, sotto la guida di Pierre-André Valade, Odi di levante per sei strumenti. Un Cd monografico Stradivarius e una novità per quattro arpe Martino Traversa È stato ripreso il 27 maggio al Teatro Luigi Rasi di Ravenna Bianco, ma non troppo per flauto basso e elettronica, interprete Laura Landi. Red per violino solo è in cartellone il 6 giugno al Baird Recital Hall della University of Buffalo, nell’interpretazione di Irvine Arditti. Alfonso Alberti esegue il 13 giugno alla Villa Romana di Firenze 6 Annotazioni per pianoforte. L’11 luglio l’Ex Novo Ensemble proporrà in prima esecuzione assoluta presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, all’interno della stagione “Lo Spirito della Musica di Venezia”, Di altri cieli per soprano, flauto, clarinetto, basso, pianoforte, violino e violoncello, su un frammento di Friedrich Hölderlin. 3 Nuovo lavoro teatrale per il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia Christophe Bertrand Sanh per clarinetto basso, violoncello e pianoforte è in cartellone il 4 agosto agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, interprete il Trio Catch; Mana per orchestra il 21 agosto al Suntory Hall di Tokyo, con la Tokyo Symphony Orchestra diretta da Alexander Liebreich. Aldo Clementi Il Quatuor Bozzini Quartet esegue il 7 giugno alla Cité Francophone di Alberta, in Canada, Momento per quartetto d’archi. Trascrizione dai rari canoni sul basso delle “Variazioni Goldberg” e una lunga serie di riprese Malika Kishino Lebensfunke per grancassa e live electronics è in programma il 13 giugno al Konzertsaal della Hochschule für Musik C.M. von Weber di Dresda, nell’interpretazione d’uno studente dell’istituzione; Halo per due clarinetti il 13 settembre a Colonia, nell’ambito della Kölner Musiknacht, affidato al duo Beate Zelinsky e David Smeyers. Andrea Manzoli L’Auditorium dell’Accademia Musicale Pescarese, ospita il 1° giugno, per “I Concerti dell’Accademia”, la ripresa di Murmures per violoncello e della Petite Suite pour Tonio Cavilla per due violini nell’interpretazione del violoncellista Fernando Caida Greco e dei violinisti Matteo e Maddalena Pippa. 4 Luca Mosca Eros cinese classico È imminente la prima rappresentazione assoluta, già annunciata nello scorso numero di ESZ News, di Il gioco del vento e della luna, opera cinese in un atto su libretto di Pilar García, in programma il 10 giugno nella Sala dei Concerti del Conservatorio “B. Marcello” di Venezia, con repliche l’11 e 12 giugno. Regia, scene e costumi sono di Francesco Bellotto; l’Ensemble del Conservatorio “B. Marcello” sarà diretto da Giovanni Mancuso. Spiega Mosca: «Il gioco del vento e della luna è un’opera in un atto della durata di 70 minuti circa scritta per il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, il cui libretto è liberamente ispirato agli episodi iniziali del classico della letteratura cinese Il tappeto da preghiera di carne. La partitura è scritta per dodici cantanti solisti, coro femminile di otto voci e un organico di dieci strumenti: due ottavini, due flauti, chitarra, vibrafono, arpa, tastiera elettronica, pianoforte verticale preparato, pianoforte a coda». Questa la vicenda del nuovo lavoro: Il Chierico della Prima Veglia, gentiluomo ricco e raffinato, particolarmente versato nei giochi erotici, decide di prender moglie, ma nessuna delle donne che conosce è in grado di soddisfare le sue aspettative. Decide quindi di dare a due paraninfe – Mamma Liu e Mamma Ma – l’incarico di trovare per lui la donna ideale, che egli non individua però neanche fra le numerose belle ragazze portate al suo cospetto. Le due mezzane giocano allora un’ultima carta: una donna eccezionale, di straordinaria virtù e bellezza, ci sarebbe, Nobile Profumo, ma suo Alessandro Solbiati Le voci di Bach Una prima e molte riprese nell’estate di Alessandro Solbiati. Il 30 agosto il Festival Internazionale del Val di Noto “Magie Barocche” presenterà la versione per orchestra d’archi di Canon duplex über besagte Fundamental-Noten à 5 da Johann Sebastian Bach. La commissione nasce dal progetto ideato dal musicologo Antonio Marcellino, dell’Università di Catania, attorno ai Verschiedene Canones über die ersteren acht Fundamental Noten vorheriger Arie aus den GoldbergVariationen (BWV1087), una serie di canoni sopra il basso del tema delle Variazioni Goldberg, ritrovati soltanto nel 1975, dei quali è stata richiesta l’orchestrazione a 14 compositori. A Solbiati è toccato, a sorte, il dodicesimo canone, a 5 voci. Una commissione risolta, «approfittando della circolarità dei canoni, che sono tutti canoni infiniti, costruendo un’accumulazione progressiva che rivela via via le voci bachiane, del tutto salvaguardate nelle altezze, ma arricchite timbricamente e rallentate per poter “navigare” in esse». Nel mese di giugno l’etichetta svizzera Doron Music inciderà l’orchestrazione per orchestra da camera di Alter Refrain di Fritz Kreisler col violinista Mario Hossen e la Chamber Orchestra Les Orpheistes. Il 13 aprile il Kings Place di Londra ha ospitato la ripresa di As if to Land per flauto solo, interprete Sara Minelli, con replica il 21 giugno, sempre a Londra, all’Arch 1 Members Club. Il 31 maggio gli strumentisti del Conservatorio di Latina hanno eseguito, presso l’istituzione stessa, Pour Ph.B. per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte e Verso per violino, pianoforte e quattro strumenti. Il 29 maggio Gaia Paci e Danilo Comitini hanno interpretato al Teatro padre, il taoista Porta di Ferro, non consente che sia vista prima che venga portata all’altare. Dapprima il Chierico rimane perplesso, e solo dopo che le due paraninfe lo rassicurano sull’eccellenza di Nobile Profumo si dichiara pronto a correre un tale rischio. La cerimonia ha luogo e quando il Chierico solleva il velo nuziale della sposa dopo il sì, ne rimane incantato. Tutto sembra filare per il verso giusto, ma la prima notte di nozze si rivela tutt’altro che lieta, poiché Nobile Profumo, del tutto ignara delle pratiche erotiche, è sconvolta dall’eccitamento del suo sposo e lo respinge inorridita. A nulla servono i curiosi consigli della madre, Lucchetto di Ferro, accorsa a far rinsavire la sposa. Il Chierico però non si perde d’animo e intraprende un efficace e paziente indottrinamento erotico della sposa, la quale cede quando egli le mostra i fantastici libri d’arte amorosa illustrati dagli antichi maestri, per aprirsi infine pienamente alle gioie dell’amore. Non è mai sazia di guardare le fantasiose illustrazioni né di metterle in atto, per cui chiede al Chierico di procurarsi ancora nuovi libri. Uscito per andare a cercarli, egli viene fermato per strada e arruolato come ufficiale dell’esercito di frontiera; il suo servo dà la ferale notizia a Nobile Profumo, che rimane esterrefatta, affranta dal duro colpo. Eppure la recente scoperta della propria sensualità metterà le ali alla fantasia della ragazza e il lutto dei sensi non durerà poi tanto... Titano di San Marino Sonetto per violino e pianoforte. Il 1° giugno Les Six Voix Solistes e la pianista Ancuza Aprodu propongono, sotto la direzione di Alain Goudard, Durissimo silenzio per sei voci femminili e pianoforte a Le Bourget-du-Lac, per Les Voix du Prieuré. Il 5 luglio Luigi Gaggero e La Dolce Maniera eseguiranno all’UKHO Festival di Kiev, nell’ambito del concerto intitolato “Nuovi madrigali italiani”, E tu seguivi, piccolo madrigale per cinque voci. Il 19 luglio Alfonso Alberti registrerà a Milano Fête per pianoforte solo, per un Dvd dedicato alla letteratura pianistica italiana degli anni più recenti. Ad agosto l’International Music Academy Orpheus ospiterà la ripresa di Verso per violino, pianoforte e quattro strumenti nell’interpretazione di Mario Hossen, Emanuela Piemonti e degli strumentisti della Chamber Orchestra Les Orpheistes. L’11 e 12 agosto sempre Emanuela Piemonti, in duo con Benoît Cambreling, inciderà a Lione, per l’etichetta francese Artalinna, Specchi per timpani e pianoforte. L’11 settembre Trittico per fisarmonica verrà eseguito a Barcellona (Messina), mentre il 30 settembre Emanuela Piemonti interpreterà Fête e Interludi per pianoforte solo all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Sempre nel mese di settembre la radio israeliana trasmetterà un programma dedicato ad Alessandro Solbiati e curato dal compositore e musicologo Amir Aranya. Lo speciale includerà un’ampia intervista al compositore e la trasmissione di una nutrita serie di lavori: As if to Land per flauto solo, Canto per Ania per violoncello e ensemble, Mi lirica sombra per clarinetto basso e sette strumenti, Sinfonia da camera per quindici strumenti, e Sinfonia seconda per orchestra. Maurilio Cacciatore Materiali cangianti Spetta al clarinettista Dominique Clément e all’Ensemble Aleph tenere a battesimo Solo in eco per clarinetto basso concertante, viola, violoncello, contrabbasso e percussioni, in prima esecuzione assoluta il 13 aprile all’Abbaye de Fontevraud per il 7th International Forum for Young Composers, con riprese il 31 maggio al Théâtre Dunois di Parigi e l’8 luglio a Cluny, nell’ambito del Festival d’Aujourd’hui à Demain. Così presenta l’Autore questa novità: «Solo in eco è una suite di quattro pezzi che hanno come protagonista principale il clarinetto basso, del quale cerca di mettere in risalto le possibilità tecniche ed espressive. È un brano dalla lunga gestazione, che ha trovato una forma definitiva dopo anni in cui era rimasto a uno stadio di bozza. È la prima volta che mi succede di lavorare su un pezzo per un periodo così lungo; alcune abitudini tipiche di un certo periodo diventano quasi un tratto autobiografico, altri aspetti invece necessitano di essere rivisti in considerazione dell’accrescersi dell’esperienza e del controllo delle risorse espressive. Hommage à Donatoni, il primo dei quattro, è un pezzo altamente virtuosistico, in cui alcune tecniche di sviluppo del materiale, tipiche del dedicatario, si coniugano con una sonorità personale. La marimba si propone come antagonista al solista, opponendosi al flusso che egli genera e arricchendolo. Chanson de Pierrot prende il nome dalla posizione del contrabbassista, che suona sempre nel registro sovracuto dello strumento con una posizione che ricorda alcune caricature della celebre maschera; in un futuro prossimo mi prometto di sviluppare questa idea con un pezzo apposito. Il ruolo dell’antagonista passa così al più grave degli strumenti ad arco, poi alla viola e al violoncello in Une autre larme. Basato sulla tecnica di disincronizzazione delle due mani del clarinettista già usata in altri pezzi, creo un materiale cangiante in cui l’alto grado di virtuosismo percepito si coniuga con l’economia della scrittura. Solo in solo chiude il lavoro acuendo il concetto di eco così come era stato interpretato nei pezzi precedenti. Se prima l’eco proveniva da altre sorgenti, adesso è generato e quindi gestito dallo stesso solista: qui l’economia dei mezzi presuppone un notevole sforzo da parte del solista. Una sovrapposizione “a blocchi” dei momenti topici dei primi brani crea una specie di eco nella forma che chiude il brano e dà senso compiuto alla sequenza delle parti». La Sala Bossi del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna ha ospitato il 6 maggio, nell’ambito della rassegna Suona Francese, la prima esecuzione della versione rivista di III Anfibio per due soprani e flauto basso nell’interpretazione dei soprano Elisa Bonazzi e Angela Troilo e della flautista Annamaria Morini. Spiega Cacciatore: «La serie dei miei Anfibi si compone di brani strumentali per cantanti o di brani vocali per strumentisti. Alla periferia delle competenze, al limite della fisiologia del linguaggio, trovo uno spazio compositivo da esplorare in cui la parola coincide con l’articolazione, il gioco strumentale con l’idea di filtraggio. In questo brano, basato su un testo di Lorenzo Allegrini dedicato all’isola di Lesbo, due soprani sono uniti a un flauto basso. Il secondo soprano canta sovente in un flauto traverso divenendo punto di congiunzione tra vocalità e strumentalità della musica. Il flauto basso alterna questi due ruoli aggiungendo colori ed espressività al risultato finale. Nel processo di revisione, la seconda parte di questo brano tripartito è stata riscritta ex novo». Avrà luogo il 5 luglio allo Hall des Chars di Strasburgo la prima esecuzione assoluta di Lost in feedback per un percussionista, un artista-performer e live electronics. Ne saranno interpreti due solisti dell’Ensemble Hanatsu Miroir: Olivier Maurel, percussioni, e Yon Costes, performer, con Anne Marie Bacquet alla scenografia. Nelle parole dell’Autore, «questo pezzo è cruciale nella svolta compositiva che sto prendendo in quest’ultimo periodo per quanto riguarda le sonorità, lo sviluppo del materiale, l’estensione dei mezzi espressivi adattati a quelli del teatro e della visual performance. L’organico strumentale si compone di due set di percussioni, il secondo dei quali è subordinato al primo: un timpano si mette in vibrazione tramite alcuni materiali provenienti dal primo setup per mezzo di un particolare modello di altoparlante a vibrazione, cioè capace di trasformare la superficie sulla quale è fissato in cassa di risonanza. Protagonista del setup “attivo” è il vibrafono elettrico di Olivier Maurel, strumento arricchito rispetto al vibrafono standard da alcuni captori posizionati sotto le lame; questa modifica artigianale permette una gestione dell’elettronica diversa nonché la destinazione di trattamenti diversi del segnale sonoro a suoni precisi. L’uso dei rasoi elettrici m’interessa da alcuni pezzi a questa parte: in questo lavoro essi trovano un ampio uso su molti strumenti a percussione. Sia adoperandoli sulle pelli sia sulle piastre riesco a passare dall’idea di “nota” a quella di “banda”, in cui l’orizzontalità delle linee non si riferisce più alla sequenza di certe altezze ma alla scelta di quali porzioni dello spettro sollevare. Tensione sperimentale a tutto campo in ben cinque novità per organici diversi Yon Costes, artista e performer, dipingerà dal vivo su una superficie equipaggiata con un microfono a contatto. Le percussioni “parassite” diffonderanno l’elaborazione dei materiali in cui la performance pittorica è direttamente connessa alla generazione di un materiale sonoro gestito dal computer. Alcuni altoparlanti sono destinati alla diffusione di materiali elettronici la cui sonorità reinterpreta in modo personale il genere techno e porta il brano all’interno di una tradizione della musica elettronica che m’interessa esplorare. Il risultato finale è un lavoro in cui il trattamento non convenzionale delle percussioni ci congiunge con una maniera personale di gestire il palco e trasformare risorse non musicali in sorgenti sonore. La scenografia e le luci sono di Anne Marie Bacquet». All’interno del medesimo concerto monografico verrà allestito nuovamente Corpo d’aria per flauto basso e live electronics, affidato ad Ayako Okubo, altra solista dell’Ensemble Hanatsu Miroir, e alla scenografia di Anne Marie Bacquet. L’Oratorio dei Disciplinati a Moneglia (Genova) sarà invece la cornice, il 26 luglio, della prima esecuzione assoluta di Orologio che pendi, che pungi per flauto e violino, affidato, sotto gli auspici dell’Associazione Musicale “Felice Romani”, al duo Annamaria Morini e Michele Foresi. In questi termini Cacciatore racconta l’iter di questa esperienza creativa: «Subito dopo la scrittura di Tamonontamo, decisi di volermi concentrare più sul concetto di texture e di superficie che non su strategie compositive che prevedano una gestione compìta di armonie e, quindi, la gestione di un doppio tempo tra quello dell’orizzontalità e quello della condotta armonica. Al tempo stesso iniziava il mio interesse per la pulsazione che avrebbe poi portato a scrivere altri brani come Corpo d’aria o una parte dei Radio racconti appena accennati. La ripetizione di eventi come semplificazione cognitiva permette di focalizzare l’attenzione sull’orizzontalità dei materiali, sul loro dispiegarsi nel tempo e di aumentare la complessità “locale” dei materiali degli strumentisti senza compromettere l’intellegibilità degli avvenimenti. In un certo senso, una pulsazione regolare può dispensare a mio avviso dall’uso di tempi armonici. Questo duo è stato un piccolo laboratorio di idee grazie al quale ho avuto la possibilità di comprendere meglio i miei interessi, peraltro ancora attuali. Il lavoro mi è stato chiesto da Annamaria Morini nell’anno in cui il suo duo con Enzo Porta compiva il 25° anniversario. Sfortunatamente, le condizioni di salute di Enzo Porta non consentirono nel 2012 la creazione del brano, a cui, insieme con Annamaria Morini, resta dedicato». Chiude la serie delle prime di questi mesi xD Fragments per tre gruppi strumentali e live electronics: produzione del Kammerorchester Basel e dell’Elektronisches Studio Basel, è in cartellone il 20 settembre alla Gran Sala del Casinò di Basilea, nell’interpretazione del Basel Kammerorchester, con l’Autore al liveelectronics. Spiega Cacciatore: «xD Fragments è un brano per dodici strumentisti e live-electronics. Il titolo sottintende un numero imprecisato di dimensioni, intesi come piani sonori, in cui materiali eterogenei si troveranno in congiunzione o in opposizione, articolando la forma. Il totale degli strumentisti è diviso in tre quartetti. Le tre formazioni, disposte alla maniera di tre altoparlanti frontali (sinistro, centrale e destro) creano di per sé molteplici dinamiche: l’interazione tra gli strumenti dello stesso gruppo, il balance stereo delle sorgenti e il “tutti” della massa. Una serie di altoparlanti disposti vicino agli esecutori raddoppiano l’ensemble, creando una dialettica tra l’ensemble sulla scena e quello ricreato da me al computer per mezzo di modelli fisici. La spazializzazione di altri materiali dell’elettronica è un primo tentativo in direzione d’una tecnica personale di gestione dello spazio che tenta di coniugare l’ambisonics con la wave field synthesis in un campo d’azione esclusivamente frontale (non ci saranno, cioè, altoparlanti attorno al pubblico). L’integrazione dello spazio all’interno del processo compositivo è possibile grazie alla potenza dei computer di oggi e sostituisce quella in cui la posizione dei suoni è una scelta del compositore su base intuitiva. Anche in questo pezzo, l’uso dei rasoi, degli ebow e di altri oggetti elettrici ed elettromagnetici mi permette di scolpire un suono personale che non dipende dai concetti classici di orizzontalità e verticalità della musica». Corpo d’aria per flauto basso e live electronics è stato eseguito anche il 27 marzo alla Gare du Nord di Basilea e verrà ripreso il 29 giugno alla Hochschule für Musik Hanns Eisler di Berlino nell’interpretazione della Maruta Staravoitava, dell’Autore al live electronics e di Volker Böhm alla regia del suono. Concertino per clarinetto e live electronics in otto micromovimenti è stato invece riproposto il 1° aprile al Teatro Elfo Puccini di Milano da Mirco Ghirardini per la rassegna di Sentieri Selvaggi. Si segnala infine che Maurilio Cacciatore sarà in residenza presso il centro ZKM/IMA di Karlsruhe per la produzione di So Loud, nuovo lavoro per saxofono basso e live electronics. 5 Novità cameristiche esibiscono una cifra espressiva complementare alla tensione della produzione più recente Bruno Zanolini La rassegna “Risuonanze Incontri di Nuove Musiche” ospita il 1° giugno al Teatro Garzoni di Tricesimo (Udine) la prima esecuzione assoluta di “…a Laura sparsi” per arpa, nell’interpretazione di Marta Marinelli. Maurizio Ferrari La rassegna “Risuonanze Incontri di Nuove Musiche” propone il 1° giugno al Teatro Garzoni di Tricesimo (Udine) le prime esecuzioni assolute di Sonata per arpa, nell’interpretazione di Marta Marinelli, e di Sonata per trombone e contrabbasso, affidata a Sergio Bernetti e Laura Soranzio. Giorgio Gaslini Il 9 luglio Iseo Jazz dedica a Giorgio Gaslini una manifestazione articolata che prevede, al Castello Oldofredi, l’esecuzione di Seven Epiphanies for Piano, di Nella foresta degli alberi sonanti e della Sonata per pianoforte nell’interpretazione di Giulia Molteni, la consegna al maestro del Premio Iseo, la proiezione dei rari filmati Schumann Reflections e La stagione incantata, nonché un incontro con lo stesso compositore. 6 Giorgio Colombo Taccani Musica serena Ha avuto luogo nei mesi appena trascorsi la prima esecuzione assoluta di Erma per chitarra, interpretata l’8 marzo da Andrea Monarda al Teatro Kismet OperA di Bari. In questi termini ne parla Colombo Taccani: «Risonanza, contemplazione del suono, gestualità ampia ed evocativa. Queste le parole chiave per accostarsi a Erma, pagina singolarmente complementare rispetto alla tensione e all’aggressività di molti miei lavori recenti. Maglie compositive relativamente ampie consentono di dare spazio e libertà a quanto incontrato esplorando direttamente lo strumento. In un clima che raramente si spinge oltre dinamiche assai contenute, diteggiature inconsuete mirano al massimo mantenimento delle risonanze, aggiungendosi a loro il frequente impiego di suoni ottenuti pizzicando le corde fra mano sinistra e capotasto. La trasparenza che caratterizza la maggior parte delle scelte armoniche è componente decisiva per definire l’atmosfera di sospesa meditazione attribuita a Erma, scritta su invito di Andrea Monarda e a lui dedicata con riconoscenza». Tre lavori vedono invece la loro prima esecuzione nell’ambito dell’edizione 2014 di “Risuonanze Incontri di Nuove Musiche”. Ha aperto la rassegna Kypris per voce sola su tre epigrammi di Asclepiade, presentato da Akiko Kozato il 31 maggio presso l’Auditorium della Casa della Musica di Trieste. Spiega il compositore: «I pezzi scritti in precedenza per Akiko Kozato sono sempre stati caratterizzati da scelte testuali particolarmente aggressive e minacciose; fossero avvoltoi o Medea, si andava a creare anche qualche comprensibile sospetto sulla qualità della nostra vita familiare. Mantenendo la mia costante predilezione per il repertorio classico, ho cercato ora di bilanciare questa situazione, prendendo le mosse da tre epigrammi di carattere amoroso di Asclepiade di Samo, poeta greco del III secolo a.C. Se si escludono alcune increspature del secondo numero, il carattere complessivo si muove nell’ambito di una quieta cantabilità, con un uso costante e chiaro di elementi di facile identificazione. Tre pagine serene e lievi, in attesa di nuove intemperanze...». Il 2 giugno al “Carso in Corso” di Monfalcone sarà invece Antonietta Loffredo a presentare in prima esecuzione assoluta Call Me Later per toy piano. Così Colombo Taccani parla di questo lavoro: «Ho accettato con grande curiosità l’invito di Paolo Longo, uno degli organizzatori della rassegna “Risuonanze”, a realizzare una breve pagina dedicata al pianoforte giocattolo, strumento che non poteva certo mancare nel mio catalogo già ricco di presenze bizzarre. Una citazione immaginaria cerca di farsi largo attraverso presenze aggressive e martellanti, alle quali il timbro festosamente sguaiato del pianoforte giocattolo conferisce un colore particolarmente straniato. La brevità del percorso non consente di risolvere in alcun modo il conflitto, lasciato dubitosamente aperto nelle ultime battute». Ultimo lavoro presentato nell’ambito di questa rassegna sarà Soggetto sottinteso per flauto, oboe e pianoforte, eseguito da Tommaso Bisiak, Paola Fundarò e Reana De Luca il 2 giugno presso la Villa De Rubeis Florit di Tarcento. Così l’Autore: «Il titolo, per cominciare. Non si tratta solo di un cappello più o meno spiritoso messo sul lavoro, bensì di una precisa indicazione strutturale e operativa, volta a sottolineare, secondo procedimenti a me consueti, la costante e totale derivazione da uno spunto di partenza di ogni aspetto della partitura, sia a livello di architettura generale, sia per quanto riguardi ogni più piccola scelta locale. Nulla di strutturalmente oppressivo o meccanico, dal momento che a ogni passo esistono consistenti margini di libertà decisionale, quanto piuttosto una sorta di DNA generatore capace di rendere coerenti fra loro tutti gli aspetti della pagina, privilegiando esclusivamente l’aspetto percettivo rispetto a manipolazioni sotterranee e prive di riscontro all’ascolto. Lasciando volutamente sottinteso lo spunto di partenza, mai citato letteralmente né apportatore di ammiccamenti stilistici (e non rivelato nemmeno in queste righe), è piuttosto il caso di sottolineare la presenza di situazioni e atteggiamenti di chiara personalità, a cominciare dalle mobili e decise frasi dell’oboe che aprono il lavoro e che ritornano nel corso dello svolgimento a segnalarne i vari snodi, passando a momenti di immobilità quasi totale colorata dalle risonanze del pianoforte. Attraversando panorami di varia natura (fra i quali si staglia la ruvida irruzione di un episodio nel quale i due fiati si muovono omoritmicamente sulle grevi pulsazioni regolari del pianoforte), il lavoro si chiude in un clima lontano e pacificato. Elevato, si indica per le ultime battute, nelle quali tutto si raccoglie e si spegne sugli ultimi suoni del soggetto sottinteso». Il 30 luglio, all’interno della rassegna “I Concerti del Chiostro”, Francesca Bonaita presenterà in prima esecuzione assoluta al Conservatorio di Milano Alastor per violino solo. Così il compositore descrive il nuovo lavoro: «Alastor (il titolo deriva dal termine utilizzato da Eschilo nelle sue tragedie per indicare il demone vendicatore) nei cinque minuti di durata complessiva mantiene caratteri di costante tensione, compressa e latente in figure esili e sfuggenti, o esplicitata in gesti estremamente violenti. Principio unificatore elementare, pur in presenza di numerose digressioni, sono i suoni ribattuti, ora concretizzati in rapide e oscillanti frammentazioni, come all’inizio e alla fine del lavoro, ora bloccati su affannosi ritorni irregolari d’un solo suono nel registro grave. Alcune brevi parentesi più distese, proiettate a volte in registri acutissimi, non riescono a scalfire il colore instabilmente aggressivo di Alastor. Importante aggiungere che il brano è stato scritto su richiesta dalla giovane violinista Francesca Bonaita come pezzo da concorso e da tale spunto deriva la volontà di valorizzare diverse situazioni esecutive nonché la presenza quasi costante di gestualità di pronta evidenza e ruvida assertività». Altri lavori di Colombo Taccani vengono ripresi in questi mesi: Piazzaforte per violino solo è stato riproposto a Milano il 24 marzo presso il Teatro Elfo Puccini e il 24 aprile al Teatro Spazio89, sempre ad opera di Piercarlo Sacco. Il 5 maggio Norio Sato e Joseph Mirandilla hanno eseguito A Perfect Beat Of per due chitarre al Sichuan Conservatory of Music in Cina, mentre tre lavori pianistici sono stati presentati il 17 maggio alla Villa Scheibler di Milano nell’ambito della rassegna PianoCity 2014: Adele D’Aronzo vi ha ripreso In controluce, Carlo Boccadoro Di mare e Due studi. Infine, Roberto Fabbriciani proporrà Restless White per flauto solo il 4 luglio al Centro Mexicano para la Música y las Artes Sonoras di Morelia. È disponibile on line il nuovo catalogo generale 2014 delle Edizioni Suvini Zerboni. Tutte le opere da noi pubblicate sono consultabili all’indirizzo www.esz.it. Un potente, completo e efficace motore di ricerca permetterà di consultare il nostro catalogo e di fare ricerche per strumento, organici, titolo, autore. Inoltre si potrà accedere a utili informazioni come le biografie degli autori, notizie sulle composizioni, prime esecuzioni, novità editoriali. Federico Gardella Vertigine del confine Architetture del canto e del silenzio è intitolata la novità per ensemble di Federico Gardella in cartellone per il Festival Pontino di Musica il 3 luglio a Sermoneta, nell’interpretazione dell’Ensemble Alternance. Spiega l’Autore: «La musica, come arte del tempo, è una metafora della vita: ci ricorda che non è possibile tornare indietro, che ogni istante è unico. Come accade nella vita, anche nella musica, però, è possibile rendere presente ciò che è già accaduto: questa possibilità è la memoria. E così la forma di una composizione riflette questa possibilità attraverso l’organizzazione delle proprie strutture, in una continua dialettica tra l’invenzione del nuovo e la predisposizione al ricordo. La prospettiva di Architetture del canto e del silenzio è, però, diversa: mi sono chiesto cosa sarebbe la musica se, invece che una narrazione, la sua struttura venisse pensata in analogia con l’osservazione di uno spazio architettonico; si tratta di immaginare uno spazio sonoro in cui tutto è già presente dal principio, in cui il concetto di sviluppo dei materiali musicali viene sostituito dall’idea di una forma “sincronica”, luogo del silenzio come possibilità del canto, appunto. La struttura si articola, qui, in “stanze” che sono luoghi della forma, ma anche spazi di risonanza in cui costruire un’idea di canto sul bordo del silenzio». Architetture del canto e del silenzio sarà ripreso il 29 luglio a Santiago de Compostela, nell’ambito del Festival son[UT]opías, affidato al Vertixe Sonora Ensemble. Il 25 luglio avrà luogo negli Stati Uniti, più precisamente al Mannes College of Music di New York, all’interno dell’International Keyboard Institute & Festival (IKIF), la prima esecuzione assoluta di Invenzioni del margine per pianoforte. Ne sarà interprete Daniela Terranova Massimiliano Ferrati. Così Gardella presenta la ratio del nuovo pezzo: «Strumento dagli spazi sconfinati, ma dai margini invalicabili: l’esplorazione dei confini del pianoforte è un esercizio di contrari. Esiste, in un certo senso, una vertigine del margine, un’attrazione del bordo che polarizza la musica ai propri estremi: in quel punto, quando il meccanismo diventa invisibile, il pianoforte “canta”. E così, in queste Invenzioni del margine, ho cercato di immaginare una musica capace di abitare quelle regioni dello strumento, periferie del suono dove ogni gesto si estremizza, in cui “inventare” il margine significhi definirne lo spazio interno come luogo di ogni possibile inizio». Nel mese di settembre Federico Gardella parteciperà al Takefu International Music Festival con due lavori. Il 13 settembre Ryoko Aoki e Mario Caroli riprenderanno Voice of wind per voce femminile (utai) e flauto basso. Il giorno successivo, 14 settembre, avrà invece luogo la prima d’una novità per quattro voci appositamente scritta per The Hilliard Ensemble (cfr. il prossimo numero di ESZ News). Diverse le riprese di lavori di Gardella in questi mesi: Im Freien zu singen per sei voci femminili e pianoforte è in programma il 1° giugno a Le Bourget-du-Lac (Francia) per il Festival Les Voix de Prieuré; ne saranno interpreti Les Six Voix Solistes e la pianista Ancuza Aprodu sotto la direzione di Alain Goudard. Marco Fusi eseguirà il 17 luglio all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona Cinque notturni da braccio per viola d’amore. Infine Annamaria Morini riprenderà il 26 luglio all’Oratorio dei Disciplinati di Moneglia (Genova), per l’Associazione Musicale “Felice Romani”, Cinque cori notturni sotto la costa per flauto contralto. La materia dei sogni Dopo la prima esecuzione avvenuta lo scorso 5 maggio al Teatro Franco Parenti di Milano, il 5 luglio il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli riprende Lying Down on the Horizon per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello, pianoforte e due danzatori nell’ambito del Festival “Time of Music” di Viitasaari, in Finlandia, con la coreografia di Ariella Vidach e i danzatori Chiara Ameglio e Stefano Roveda. Un’ulteriore ripresa è prevista nel mese di ottobre al Budapest Music Center. Il pezzo è proposto all’interno dello spettacolo Synchronos, prodotto dal Divertimento Ensemble in collaborazione con la compagnia di danza AiEP di Ariella Vidach e realizzato, con il supporto della Ernst von Siemens Music Foundation, tra le attività del Network Ulysses. La composizione di Terranova mira a realizzare una convergenza tra musica e danza, nel segno di un’idea comune suggerita dalla poesia di Sylvia Plath. Nell’intenzione dell’Autrice, «i corpi dei ballerini sembrano dare forma a un rito, muovendosi nel groviglio di una texture inizialmente secca, arida, “legnosa”, che a poco a poco acquista risonanza e profondità». Un nuovo lavoro per violino e violoncello sarà eseguito l’11 luglio al Javier Torres Maldonado Figuralmusik I per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte, viene proposto in prima esecuzione messicana il 15 giugno al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico dall’Ensemble Cepromusic diretto da Ludwig Carrasco. Il 4 luglio Roberto Fabbriciani eseguirà il Primer libro del canto alado per un flautista al Centro Mexicano para la Música y las Artes Sonoras di Morelia. Javier Torres Maldonado e il coreografo Jaciel Neri hanno ricevuto il prestigioso Premio Ibermusicas/Iberescena per la realizzazione di Rostros Teatro La Fenice di Venezia da Carlo Lazzari e Carlo Teodoro in un concerto dell’Ex Novo Ensemble dedicato a Luigi Nono nell’ambito del Festival “Lo spirito della musica di Venezia”. Doppia prima, infine, per una commissione del Festival della Valle d’Itria in collaborazione con il Tallinn Chamber Festival, inserito nel progetto “Emerging Classical Talent in the UE” promosso dallo European Culture Programme. Asleep Landscape, per soprano, saxofono contralto e orchestra d’archi sarà proposto il 18 luglio a Tallinn all’interno dell’XI “Tallinn Chamber Festival”, e successivamente il 22 luglio a Martina Franca, per il XL Festival della Valle d’Itria. Interpreti dell’opera saranno il soprano australiano Amy Corkery, il saxofonista estone Virgo Veldi e l’orchestra d’archi svedese Camerata Nordica. Così Daniela Terranova descrive il nuovo pezzo: «Avvolta da una texture sonora continua e liquida, fitta di multifonici e armonici, come in una visione notturna, la voce ripete ossessivamente i versi conclusivi del IV atto della Tempesta di Shakespeare: “We are such stuff as dreams are made on; and our little life is rounded with a sleep”». de humo per ensemble di 15 strumentisti e danzatori, da rappresentarsi nel 2014. Il conferimento al compositore, per la quarta volta, d’una Commande d’État (2013) del Ministero francese della Cultura si concretizzerà nella composizione del secondo Quartetto per archi, che verrà proposto dall’Ensemble Sillages durante l’anno in corso. Torres Maldonado ha infine ricevuto dal Festival Internacional Cervantino la commissione di un nuovo lavoro di teatro musicale, la cui prima esecuzione assoluta è programmata per il mese di ottobre 2014. Due novità, in cartellone a Sermoneta e a New York, mettono a tema l’immaginazione d’uno spazio sonoro Sándor Veress Threnos (in memoriam Bela Bartók) per orchestra è in cartellone il 25 settembre al Symphony Hall Osaka, nell’interpretazione della Japan Century Symphony Orchestra diretta da Heinz Holliger. La ripresa d’un recentissimo lavoro tra musica e danza e due novità costellano diversi festival estivi 7 S’inaugura con un lavoro coreutico-musicale la collaborazione con un nuovo Autore Marco Momi L’ensemble Accroche Note presenta il 19 giugno la prima esecuzione assoluta di Almost Requiem per soprano e ensemble all’Église de SaintMerri di Parigi, nell’ambito del Festival ManiFeste dell’Ircam. Reloading Vanishing per flauto solo sarà ripreso il 26 luglio da Annamaria Morini all’Oratorio dei Disciplinati di Moneglia (Genova) per l’Associazione Musicale “Felice Romani”. Luca Antignani Nome - non nome per pianoforte e sei voci soliste su poesie di Mario Luzi è in cartellone il 1° giugno per Les Voix du Prieuré a Le Bourgetdu-Lac, interpreti Ancuza Aprodu e l’Ensemble Six Voix Solistes diretto da Alain Goudard. Luigi Gaggero proporrà invece il 5 luglio, alla testa della Dolce Maniera, Barche amorrate per cinque voci all’UKHO Festival di Kiev, nell’ambito del concerto “Nuovi madrigali italiani”. La residenza presso il Festival “Armonie della sera” è l’occasione per una nutrita serie di esecuzioni Carmine Emanuele Cella Luigi Gaggero interpreterà il 5 luglio, alla testa di La Dolce Maniera, Ali oscillano in fioco cielo, madrigale a cinque voci su testo di Salvatore Quasimodo, in cartellone all’UKHO Festival di Kiev nell’ambito del concerto intitolato “Nuovi madrigali italiani” 8 Maurizio Azzan Naturale versus artificiale Un nuovo Autore entra a far parte del catalogo ESZ. Maurizio Azzan, classe 1987, ha studiato composizione presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino e l’omonimo Conservatorio di Milano sotto la guida di Alessandro Solbiati, laureandosi col massimo dei voti, la lode e menzione. Ha frequentato corsi e masterclasses, tra gli altri con Stefano Gervasoni, e si sta attualmente perfezionando con Salvatore Sciarrino. Ha inoltre conseguito, presso l’Università degli Studi di Torino, la laurea triennale in Lettere antiche e quella magistrale in Filologia e Letterature dell’Antichità, sempre con lode. Segnalatosi in vari concorsi nazionali e internazionali, ha vinto il Premio Nazionale delle Arti e la 3a edizione degli Incontri Internazionali “Franco Donatoni” promossa dal Divertimento Ensemble di Milano. Nel 2012 è stato selezionato per partecipare all’European Composers’ Professional Development Programme e recentemente è stato selezionato per prendere parte a Prototype 2013-14, progetto della Fondation Royaumont dedicato alla danza e alla musica contemporanee. È tra i finalisti del Concorso “Multimedia” promosso dalla Fondazione Culturale San Fedele di Milano. Suoi lavori sono stati eseguiti in Italia e all’estero fra gli altri da Laura Catrani, Maria Grazia Bellocchio, Enzo Porta, Paolo Beltramini, il Trio Magritte, Divertimento Ensemble, Nieuw Ensemble, Ensemble L’Arsenale, Ex Novo Ensemble nel corso di festival e rassegne concertistiche (Festival Internazionale MITO SettembreMusica, Festival Pontino, Festival Cinque Giornate di Milano, Suona Francese). I suoi prossimi progetti includono un lavoro per ensemble, elettronica e video in collaborazione con altri due compositori e due videasti, che sarà proposto in ottobre dai solisti dall’Ensemble Intercontemporain al Festival di Milano Musica. Di Maurizio Azzan ha appena avuto luogo, il 5 maggio al Teatro Franco Parenti di Milano, nell’ambito della rassegna Rondò, la prima esecuzione assoluta di Umano(dis)umano per danzatori, ensemble e elettronica. Ne è stato interprete il Divertimento Ensemble sotto la direzione di Sandro Gorli, con la coreografia di Ariella Vidach e i danzatori Chiara Ameglio e Stefano Roveda. I medesimi artisti porteranno in tournée questo nuovo lavoro il 5 luglio alla Viitasaari Areena di Viitasaari (Finlandia) per il Festival “Time of Music 2014”, e nel mese di ottobre al Michele dall’Ongaro Budapest Music Center. Spiega l’Autore: «Umano(dis)umano fa parte di un progetto più ampio dedicato alla danza e incentrato sul rapporto uomosuono. Dopo aver sviluppato in vari lavori un interesse sempre più marcato per il suono connesso al movimento, ho cominciato gradualmente a intravedere in essi una sorta di entità duplice data dall’unione di una componente naturale (l’esecutore) e di una artificiale da essa dipendente (lo strumento). Questa sorta di organismo semi-artificiale, se osservato nella sua concreta fisicità, può rivelare il proprio essere finestra su una dimensione acustica di insospettabile profondità, caratterizzata da intersezioni, similarità e opposizioni spesso rimaste in potenza in una concezione dell’evento sonoro più strettamente tradizionale che, a ben vedere, ha forse poco a che fare con la complessità dell’evento cui ci troviamo esposti quando ascoltiamo musica. Allo stesso tempo però, se questa natura ibrida dell’uomo-strumento già oltrepassa di un grado la dimensione archetipa dello strumento-uomo (che produce suono col proprio corpo senza mediazioni esterne di alcun tipo), necessariamente si configura per complementarietà un terzo spazio di esistenza ad esse opposto, quello totalmente artificiale (e per questo “disumano”) dell’ambito tecnologico-elettronico, ambito che silenziosamente popola il nostro quotidiano infiltrandosi incontrollato e incontrollabile nello spazio acustico che ci circonda. Umano(dis)umano mette a nudo gli archetipi di ciò che acusticamente sta fuori e dentro di noi: dall’artificialità fredda, disumanizzata e crudele della tecnologia di cui non sappiamo più fare a meno e che controlla la nostra esistenza, alla dimensione ibrida di un suono strumentale plastico e materico allo stesso tempo, sospeso com’è fra l’essere umano che lo fa esistere e l’alterità inanimata dello strumento, fino al respiro stesso che gli dà vita. Nel mezzo, varie zone d’ombra si susseguono e confondono, andando a indagare quelle incerte situazioni di confine in cui le definizioni cadono facendo emergere momenti di inversione dei ruoli e delle reciproche funzioni: dagli strumenti che si fingono sintetici e un’elettronica che cerca una propria dimensione vocale, fino al ritrovamento della fisicità e dell’espressività archetipa del respiro». Estate marchigiana Michele dall’Ongaro sarà compositore in residenza al Festival cameristico “Armonie della sera”, manifestazione che si prefigge di far ascoltare la grande musica nei luoghi più suggestivi delle Marche. Nel corso della rassegna sarà possibile ascoltare, il 4 agosto Darstellung per saxofono alto, interprete Federico Mondelci (Ancona, Chiesa di Santa Maria di Portonovo), il 6 agosto la Carnascialata dei Pulcinelli con il soprano Patrizia Biccir accompagnato da Marco Sollini al pianoforte (Belforte del Chienti, Chiesa di Sant’Eustachio), il 10 agosto il Quartetto n. 6 per archi eseguito dal Quartetto di Cremona (Ascoli Piceno, Piacoteca Civica), il 15 agosto Bach Haus, intermezzo in un atto su libretto di Vincenzo De Vivo, affidato ai Solisti Marchigiani diretti da Federico Amendola; infine, nella stessa data, Traccia per flauto solo nell’interpretazione di Dante Milozzi e Fermo- Immagine, piccola Suite per pianoforte a quattro mani, nell’interpretazione del duo Marco Sollini e Salvatore Barbatano. Il 14 agosto è in programma un incontro con l’Autore. Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ospita il 20 giugno la ripresa di Attimo per coro femminile e orchestra su una lirica di Wisława Szymborska. L’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino saranno diretti da Juraj ValČuha. Verrà invece proposto il 13 giugno allo Studio 2 dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, nell’ambito della rassegna Contemporanea “In My Life”, Ton sur ton per due pianoforti, eseguito da Giuseppe Burgarella e Francesco Carlo Leone. Infine, il Festival Mito Settembre Musica proporrà il 9 settembre nella sala Giacomo Puccini del Piccolo Regio di Torino Festschrift per 14 strumenti, nell’interpretazione dell’Antidogma Chamber Orchestra diretta da Guido Maria Guida. Camillo Togni Affermazione e occasioni È uscito per l’etichetta Naxos (Naxos 8.572991) il secondo volume della serie “Complete Piano Music”, l’ambizioso progetto di registrazione integrale della produzione pianistica di Camillo Togni affidata a Aldo Orvieto. Organizzato secondo un ordine sistematico del catalogo del compositore per la tastiera, questo secondo Cd include, nell’ordine d’impaginazione, i Capricci Quarto (Ottave), Quinto (Omaggio a Bellini) e Sesto (Aforisma sul nome di Sylvano Bussotti) (rispettivamente del 1969, 1987 e 1991), i Sei Preludi op. 21 (1944), la Prima partita corale op. 29 (1949) e la Serenata n. 1 op. 10 (1940). Offre pertanto già da sé uno spaccato del pianismo di Togni dalle prime prove compositive di ampio respiro (1940: Togni compie diciott’anni) all’ultima opera pianistica (si giunge infatti al 1991, a due anni dalla morte): tre lavori dunque, tutti cospicui ma assai diversi, provenienti dalla stagione giovanile degli anni, sono affiancati ad altrettanti, tutti aforistici, che costellano i decenni successivi, a grande distanza l’uno dall’altro. Il titolo più antico, la monumentale Serenata n. 1 op. 10 (quasi 27’), rappresenta, come racconta Carlo Ciceri nelle note illustrative del Cd, il punto di svolta di Togni verso la maturità espressiva, dialogo capitale con l’eredità storica schönberghiana, con cui il compositore in erba reagisce al bisogno di sottoporre «a una critica affatto interiore tutto ciò che in precedenza entusiasticamente accoglievo. Il tormentoso soggettivismo […] mi portò all’adozione di un linguaggio integralmente dodecafonico». Dei prediletti Sei preludi op. 21, composti quattro anni più tardi all’insegna d’una dialettica Schönberg-Chopin, Togni si confessava ad Alfredo Casella, già nell’aprile 1944, «abbastanza Caterina Di Cecca Gesti sonori Nuova Autrice del catalogo ESZ, Caterina Di Cecca ha conseguito con il massimo dei voti e la lode il diploma accademico di primo e secondo livello in Composizione sotto la guida di Luciano Pelosi presso il Conservatorio di Santa Cecilia, dove si era anche diplomata in Pianoforte. Contestualmente ha conseguito la laurea triennale e quella magistrale in Filosofia, sempre con lode. Dal 2012 studia con Alessandro Solbiati, di cui ha frequentato il corso di perfezionamento a Sermoneta nel 2013: in tale occasione ha ricevuto una commissione per il Festival Pontino 2014. Finalista del “Salvatore Martirano Award” 2013, è stata selezionata da Fabio Nieder per una commissione con residenza presso la Fondazione Spinola Banna per l’Arte nel 2015. Sue partiture sono state eseguite in Italia e all’estero da musicisti come Maria Grazia Bellocchio, Laura Catrani e Antonio Politano. Suoi lavori sono programmati dal Divertimento Ensemble, dall’Ensemble Alternance di Parigi, dall’Ensemble Tema di Karlsruhe e dall’Ensemble Mosaik di Berlino, e da solisti quali Ruggero Laganà e Corrado Rojac. Tra il 2008 e il 2010 si è dedicata alla composizione di colonne sonore, firmando la musica originale di vari cortometraggi, alcuni dei quali finalisti e vincitori di concorsi (American Dream e Il fascino discreto della parola). Tre le prime esecuzioni assolute in programma in questi mesi. Il 9 aprile la Stagione Rondò 2014 ha proposto al Tempio Valdese di Milano AaNEen per flauto, oboe, clarinetto, percussioni, pianoforte, violino e violoncello, commissione del Divertimento Ensemble che ha eseguito il nuovo lavoro sotto la direzione di Sandro Gorli. Spiega l’Autrice: «“Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della soddisfatto», dichiarandoli «una prima serie di sei preludi». Altrettanto palese è il compiacimento dell’Autore a proposito della Prima partita corale op. 29, che nell’anno della composizione, il 1948, presentava in questi termini al maestro Arturo Benedetti Michelangeli: «trascrizione per pf. di 4 corali di Bach per organo che, così uniti, formano una Partita o Suite – a me sembra – di un certo effetto pianistico». In effetti Togni aveva studiato a fondo la lezione del Busoni trascrittore, che mette qui al servizio dello sfruttamento di tutte le potenzialità espressive del pianoforte, contribuendo col gusto proprio per un supplemento di cantabilità e chiarezza nel disegno (si apprezzi ad esempio la smagliante trascrizione del Preludio corale BWV 714 “Vater unser in Himmelreich” ). I tre ultimi Capricci della maturità (nn. 4-6) propongono nell’ordine uno studio virtuosistico composto per il recital “Cinquanta Autori” di Antonio Ballista; l’elaborazione d’uno spunto belliniano commissionato da Giuseppina La Face Bianconi per il XIV Congresso Internazionale di Musicologia; infine un miniaturistico omaggio al 60° compleanno di Sylvano Bussotti, composto tra il 12 e il 14 settembre 1991 sulla base delle note La-Si bemolle, dedotte dalla vocale tonica del nome e dall’iniziale del cognome del più giovane collega. Sono già in preparazione i volumi 3° e 4° della serie che proporranno, il terzo, la Sonatina op. 26, le Tre fantasie scherzose, le Serenate nn. 5-7, la Lyrische Suite per pianoforte a quattro mani e l’Omaggio a Bach per due pianoforti (lavori composti tra il 1943 e il ’67); il quarto le Serenate nn. 2-4 e la Suite (una produzione che si concentra nei quattro cruciali anni giovanili della guerra: 1940-43). Esce in Cd il secondo volume dell’integrale pianistica, con i primi importanti lavori e pagine d’occasione della maturità Tre novità strumentali per una nuova Autrice del catalogo ESZ vita è composta di ombra e di luce”. Così si esprime Anna Karenina nel celebre romanzo omonimo. Tale assunto è il punto di partenza del percorso compositivo di AaNEen. Il titolo, termine olandese che indica lo “stare insieme”, ha in sé tre lettere che compaiono ognuna due volte. Musicalmente ciò si traduce nella presenza di tre personaggi, riconoscibili rispettivamente per altezza, timbro e gesto, che acquisiscono caratteri diversi a seconda della loro interrelazione, pur mantenendo la propria identità. A seconda del ruolo che assumono nel corso dell’arcata formale del pezzo, i tre elementi si arricchiscono, si modificano o si corrompono rivelando il dualismo insito nella natura di ciascuno di essi». Ruggero Laganà ha presentato il 22 maggio all’Istituto Italiano di Cultura, nell’ambito della 3a stagione del “Ciclo Scarlatti”, Ansia de estatua per clavicembalo. Nelle parole di Caterina Di Cecca, «la suggestione del pezzo deriva da una delle Canciones para terminar di Federico Garcia Lorca, Ansia de estatua. Rumore, aroma, dolore e battaglia sono i quattro sostantivi datori di senso e forma attorno al quale si costruisce la poesia. Musicalmente ciò si traduce in quattro situazioni ben identificabili, che seguono il percorso suddetto con vari riferimenti gestuali, articolativi, timbrici e di registro». Verrà invece proposto il 4 luglio al Castello Caetani di Sermoneta Lo strappo nel cielo di carta per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, violoncello, commissione del Festival Pontino 2014, nell’interpretazione dell’Ensemble Alternance. Si segnala infine l’avvenuta esecuzione, il 17 aprile al Museo di Roma in Trastevere, di Mistral per fisarmonica da concerto, nell’ambito della manifestazione “All in! - Chiamata alle arti”, interprete Samuele Telari. Luigi Dallapiccola Il Prigioniero, un prologo e un atto da La torture par l’espérance di Villiers de l’Isle Adam e La légende d’Ulenspiegel et Lamme Goedzak di Charles de Coster è in cartellone al Gran Teatre del Liceu di Barcellona il 22, 25, 27 giugno e il 1° e 4 luglio con la regia di Lluís Pasqual. Ne saranno interpreti Ievgueni Nikitin (Il Prigioniero), JeanneMichèle Charbonnet (La Madre), Robert Brubaker (Il Grande Inquisitore) e Albert Casals e Toni Marsol (Due Sacerdoti). L’orchestra sinfonica e il coro dell’ente lirico saranno diretti da Josep Pons. 9 Un concerto monografico e la commissione d’una pagina sinfonica sanciscono la stima della città francese per il compositore Doppia drammaturgia in una pagina per orchestra da camera ispirata al libro dei “Salmi” Musica dal vivo dialoga con Arp, Licini e Joyce al Museo d’Arte di Lugano Novità per tromba in cartellone in Corea del Sud 10 Carlos Roqué Alsina Le notti di Aix Aix-en-Provence dedica a Carlos Roqué Alsina il 25 agosto, nell’ambito dell’Académie Internationale des Nuits Pianistiques, un concerto monografico che proporrà una selezione della produzione pianistica e cameristica del compositore attraverso lavori che abbracciano un quarto di secolo. Verranno eseguiti in particolare Hierarchies (2012) per contrabbasso e elettronica, Klavierstück n. 7 (2010) per pianoforte solo, Une main (2009) per soprano, contrabbasso e pianoforte, e Suite (1988) per pianoforte e elettronica. Ne saranno interpreti il soprano Cécile Roqué Alsina, Yann Dubost al contrabbasso, Asiya Ahmetjanova e l’Autore stesso al pianoforte. Il compositore sta Andrea Mannucci attualmente attendendo al suo 2ème Concerto per pianoforte e orchestra, commissione della città di Aix-en-Provence e pezzo obbligatorio per la finale del concorso internazionale “Les Nuits Pianistiques” in programma nel novembre 2015. Infine, è fresco d’uscita un Cd monografico interamente dedicato alla produzione cameristica di Carlos Roqué Alsina: intitolato Musique de chambre e prodotto dall’etichetta MusicaAvanti (MUS2014/2/1), include Unity (1973) per clarinetto e violoncello, Bel canto (2009) per arpa e vibrafono, Belgirate (2006) per violino solo, i citati Hierarchies e Klavierstück n. 7, nonché Tan Tango (2001) per violino, violoncello e bandonéon. Architettura della parola C laudio Scimone, alla testa dei Solisti Veneti, presenta il 17 giugno nella Chiesa di Santa Caterina a Padova, nell’ambito della 44a edizione di Veneto Festival, la prima esecuzione assoluta di Preghiera per orchestra da camera. Spiega Mannucci: «Preghiera, scritta su commissione dei Solisti Veneti, è dedicata al M° Claudio Scimone. La composizione si lega e s’ispira a tre Salmi tratti dalla Bibbia, ognuno dei quali rappresenta un inno di vario genere: lode, supplica e meditazione. I testi dei tre Salmi, celati e nascosti, vengono utilizzati per rappresentare una doppia drammaturgia, musicale e scenica, attraverso l’architettura della parola che genera suoni, campi armonici, agglomerati ritmici e timbrici. Dal testo germina anche una sorta di forma divisa in tre tempi, senza soluzione di continuità: una prima parte Francesco Hoch Arti sorelle I l Museo d’Arte di Lugano propone per tre venerdì di primavera (9 e 23 maggio e 6 giugno) l’iniziativa “Tra arte, poesia e musica”: un percorso di visita alla mostra di Jean Arp e Osvaldo Licini durante il quale la cantante Patrizia Nalbach e l’oboista Sabina Nardi interpreteranno musiche di Francesco Hoch. La manifestazione intende proporsi come una «visita guidata molto speciale che coniuga arte, musica e poesia in un’esperienza creativa, alternando l’osservazione delle opere a musica dal vivo e letture di poesie. Un’occasione nuova e diversa non solo per approfondire l’arte e la poetica di Arp e Licini, ma anche Eric Maestri elaborata su successioni ritmiche e dinamiche contrastanti a cui segue un movimento lento e meditativo; la terza parte si staglia invece su una sorta di danza con trio e ripresa. La composizione si chiude con un momento salmodico in cui gli strumenti a fiato riecheggiano antiche melodie ebraiche, mentre il finale, breve e dirompente, trova la sua soluzione letteraria e musicale ispirandosi ad alcuni specifici versi poetici». Il 6 luglio il Festival di Yèvre le Chatel ospiterà una ripresa di Homunculus, melologo per voce narrante e quintetto di fiati su testo di Marco Ongaro. Ne saranno interpreti Maurizia Dalla Volta, flauto, Vincent Friberg, oboe, Christophe Bonifacino, clarinetto, Christophe Vellard, corno, Ronald Grun, fagotto, e Marie-Elisabeth Cornet, voce recitante. per scoprirne i legami con l’ambiente culturale del primo Novecento». Verranno eseguiti in particolare Omaggio a James Joyce e alla sua “Veglia di Finnegan” da Spremute di senso, melologo per voce recitante su testo di Roberto Bernasconi, e “Con Figura” da Elemento per oboe solo. L’Ensemble Vox Altera diretto da Massimiliano Pascucci riprenderà invece il 1° giugno, presso la Chiesa di San Giovanni di Mendrisio, Imago, sette autoritratti femminili per sei voci femminili e quartetto d’archi su testo di Francesco Hoch e Maria Rosaria Valentini. L’emozione del metallo Ha luogo il 25 giugno in Corea del Sud, nel contesto del Daegu International Festival of Contemporary Music, la prima esecuzione assoluta di Notte per tromba sola di Eric Maestri. Ne sarà interprete Stephen Altoft. Spiega l’Autore: «Notte è un brano per tromba sola o più. Ho cercato di sintetizzare il suono della tromba che amo e di conservare un tipo di ascolto che facesse dell’emozione globale del brano il centro da cui scaturisce il tutto. Così mi sono trovato ad accostare le note intorno a un tema che è svelato e smembrato chiedendo di continuo all’interprete il suono denso e metallico del corpo della tromba». Sto cadendo, ricado in me, scompaio…, madrigale a cinque voci su testo di Patrizia Valduga, verrà ripreso il 5 luglio all’UKHO Festival di Kiev da Luigi Gaggero alla testa del gruppo vocale La Dolce Maniera. Saverio Mercadante A grand’orchestra Ben due nuovi Cd, entrambi editi dall’etichetta Naxos, testimoniano il livello dell’interesse per la musica sinfonica di Saverio Mercadante, grande operista romantico sensibile più di altri colleghi italiani al fascino della musica strumentale. Al repertorio concertante è interamente dedicato l’album Flutes Concertos Nos. 1, 2 and 4 (Naxos 8.572731), interpretato da Patrick Gallois nella duplice veste di solista e direttore della Sinfonia Finlandia Jyväskylä. La registrazione, effettuata nel dicembre 2011, si basa sulle edizioni critiche dei tre lavori curate da Mariateresa Dellaborra e pubblicate dalle ESZ. Scrive la studiosa nelle note d’accompagnamento del Cd: «Nell’arco di circa sei anni (1814-1820) Mercadante compose una serie cospicua di composizioni strumentali che privilegiano il flauto e che rappresentano senza dubbio una felice eccezione nell’ambito della musica italiana del primo ventennio del XIX secolo che prediligeva in modo pressoché esclusivo il melodramma. In particolare gli dedica sei concerti per flauto solo e uno per due flauti; alcuni concertoni per strumenti a fiato e diverse altre pagine cameristiche che annoverano almeno tre Quartetti per flauto, clarinetto, corno e fagotto op. 50 (1813); quindici Quartetti per flauto, violino, viola e violoncello (1813-1818); un Trio per flauto, violino e chitarra (1816). […] Il Primo Concerto per flauto op. 49 reca sul frontespizio sia la data di composizione – 1813 – sia il destinatario – Pasquale Buongiorno – definito “celebre dilettante”, già ricordato come compagno di studi di Mercadante, dal 1820 professore di flauto presso il Conservatorio di “San Pietro a Majella” e dal 1827 orchestrale presso il Teatro San Carlo, autore a sua volta di diversi brani per flauto. In questo primo numero d’opus il diciottenne compositore dispiega un organico orchestrale estremamente ricco che richiede un cospicuo numero di fiati e pretende dal solista un impegno esecutivo costante e intenso nei tre movimenti. […] Il Secondo Concerto per flauto op. 57 in Mi minore reca 1814 come data di composizione. Il brano, che porta la specifica indicazione “a grand’orchestra”, fu ripetutamente riutilizzato dall’autore e destinato almeno ad altri tre organici diversi. […] Contenuto in un quaderno di esercizi e di composizioni datato 1816, il Quarto Concerto per flauto in Sol maggiore senza numero d’opera, testimonia ulteriormente l’interesse di Mercadante per il flauto solista. Ormai entrato nel corso Luigi Manfrin Canone incerto Backwards… Eluding Bach è il titolo della novità di Luigi Manfrin per orchestra d’archi in cartellone il 30 agosto nell’ambito del Festival Internazionale del Val di Noto “Magie Barocche”. Così l’Autore racconta il recente lavoro: «La composizione prende avvio simultaneamente da due idee principali: 1) a livello generativo, da una Gestalt melodica di base elaborata a partire da un motivo discendente di un canone di J.S. Bach; 2) a livello di organizzazione morfologica, dalla progettazione di un congegno musicale in grado di formare ed esibire delle superfici sonore capaci, a loro volta, di richiamare elementi e materiali dello stesso canone bachiano. In questo modo il riferimento a Bach è ambiguo e ambivalente, essendo il canone all’origine della composizione; il suo funzionamento consente tuttavia, al contempo, la creazione autonoma di immagini o superfici sonore che riflettono il canone come se esso non fosse il presupposto bensì il prodotto della composizione superiore e divenuto allievo di Zingarelli, il compositore dà una nuova prova della sua abilità, ideando un concerto in cui ribadisce i tratti più caratteristici della sua inventiva: consueta felice vena melodica, chiarezza di struttura e virtuosismi destinati al solista. Oltre all’abituale quartetto d’archi, l’orchestra si avvale dell’impiego di un flauto, di due oboi, di due clarinetti, di due corni che tuttavia non sono utilizzati con continuità». Sempre per Naxos esce un’antologia di pagine orchestrali diverse (Naxos 8.573035) al cui interno figurano il Secondo Concerto per clarinetto in Si bemolle maggiore op. 101 e Garibaldi - Sinfonia dedicata all’Italia, entrambi pubblicati dalle ESZ e curati rispettivamente da Giovanni Carli Ballola e da Mario Carbotta e Mariateresa Dellaborra. Il Cd è interpretato dal clarinettista Giammarco Casani e dall’Orchestra Sinfonica di Roma diretta da Francesco La Vecchia. Nelle note Tommaso Manera giudica «delizioso» il Concerto per clarinetto, «in due soli movimenti, di stampo chiaramente settecentesco, quasi haydniano, nella concisione, nella chiarezza armonica e nella plasticità delle frasi. La scrittura della parte del solista mostra grande sicurezza nello sfruttamento delle risorse tecniche dello strumento: passaggi di agilità, repentini cambi di registro, di dinamica e di articolazione richiamano il concerto per clarinetto scritto da Mozart». Contestualizzano invece in questi termini la sinfonia Garibaldi i revisori della partitura: «Quando nel marzo 1861 Saverio Mercadante mise la parola fine alla sua sinfonia Garibaldi iniziata il mese precedente, il clima politico era infuocato e la composizione apparve come l’ennesima riprova del coinvolgimento attivo del compositore alle vicende risorgimentali. Definita “stupenda, nobilissima e piena di effetti, infiorata di dettagli ed impasti strumentali” sorprendenti, rapì sino all’entusiasmo il pubblico del tempo. In effetti l’invenzione tematica vi è trascinante e la struttura denota la padronanza dell’orchestrazione nonché l’originale fantasia dell’autore. Si compone di un unico movimento al cui interno si riconoscono diverse sezioni. […] Il motivo dominante è senza dubbio quello dell’Inno dei cacciatori delle Alpi variamente manipolato e riproposto nel corso del pezzo, interrotto periodicamente da una delle più famose melodie popolari milanesi, La bella Gigogin». stessa. Pertanto, il canone bachiano è insieme generante e generato; ciò, tuttavia, non deve far pensare a un’operazione musicale di chiara trasparenza: al contrario, mancano completamente le citazioni, e le rievocazioni bachiane sono invece parte d’un fitto tessuto sonoro costituito da deformazioni e dissoluzioni che procedono indipendentemente; di conseguenza, le immagini sonore che di volta in volta si formano proiettandosi in primo piano, irraggiano e insieme velano i riferimenti bachiani. Potrei dunque paragonare la mia composizione a una sorta di memoria schermo, costituita da proiezioni/rievocazioni bachiane che risuonano attraverso dei circoli virtuali attualizzati da processi inventivi anziché rimemorativi, il che equivale a dire che la memoria è in primis ideatrice e solo secondariamente riproduttrice». Il 6 giugno lo Spazio Sirin di Milano ospita una ripresa diThe Valley of Unrest per soprano, viola e pianoforte, nell’interpretazione di Sakiko Abe, Yoko Morimyo e Mihoko Miyagawa. Due novità discografiche ripropongono al pubblico moderno quattro Concerti e una Sinfonia su edizioni critiche ESZ Goffredo Petrassi L’Ensemble Contemporaneo del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano diretto da Mauro Bonifacio esegue la Serenata per cinque strumenti e il Grand septuor avec clarinette concertante per sette strumenti il 22 maggio per la Stagione Concertistica del Conservatorio di Milano nella Sala Puccini dell’istituzione, e il 2 luglio al Castello Caetani di Sermoneta per il Festival Pontino di Musica. Riccardo Panfili La versione per cinque percussionisti di F For Fake è stata proposta il 22 maggio al Conservatorio di Cagliari da Ivan Mancinelli e dagli allievi della classe di percussione dell’istituzione. Una novità per clarinetto e pianoforte, The Yellow Book, sarà presentata da Selene Framarin e Alfonso Alberti il 26 giugno all’Auditorium Monteverdi di Mantova per il Festival Eterotopie. Un canone di Bach è il problematico punto di partenza d’una novità per orchestra d’archi al Festival Magie Barocche Ernest Bloch L’opera Macbeth è in cartellone allo Harris Theater di Chicago il 13, 17, 19, 21 settembre. Ne saranno interpreti Nmon Ford, Macbeth e Suzan Hanson, Lady Macbeth. Dirigerà l’orchestra dell’ente Francesco Milito; regia e production design sono affidati ad Andreas Mitisek. 11 Prime esecuzioni Prime esecuzioni as Prime esecuzioni assoluteassolute GIUGNO Bruno Zanolini “…A LAURA SPARSI” per arpa Tricesimo (Udine), Risuonanze - Incontri di Nuove Musiche, Teatro L. Garzoni, 1 giugno Marta Marinelli, arpa Luca Mosca IL GIOCO DEL VENTO E DELLA LUNA Opera cinese in un atto Libretto di Pilar García Venezia, Conservatorio “B. Marcello”, 10, 11, 12 giugno Ensemble del Conservatorio “B. Marcello” di Venezia dir.: Giovanni Mancuso Regia: Francesco Bellotto Maurizio Ferrari SONATA per arpa Tricesimo (Udine), Risuonanze - Incontri di Nuove Musiche, Teatro L. Garzoni, 1 giugno Marta Marinelli, arpa Andrea Mannucci PREGHIERA per orchestra da camera Padova, Veneto Festival, Chiesa di Santa Caterina, 17 giugno I Solisti Veneti dir.: Claudio Scimone Maurizio Ferrari SONATA per trombone e contrabbasso Tricesimo (Udine), Risuonanze - Incontri di Nuove Musiche, Teatro L. Garzoni, 1 giugno Sergio Bernetti, trombone Laura Soranzio, contrabbasso Marco Momi ALMOST REQUIEM per voce di soprano e ensemble Paris, Ircam, Festival ManiFeste, Église de Saint-Merri, 19 giugno Accroche Note Giorgio Colombo Taccani CALL ME LATER per toy piano Monfalcone, Risuonanze - Incontri di Nuove Musiche, Il Carso in Corso, 2 giugno Antonietta Loffredo, toy piano Giorgio Colombo Taccani SOGGETTO SOTTINTESO per flauto, oboe e pianoforte Tarcento (Udine), Risuonanze - Incontri di Nuove Musiche, Villa De Rubeis Florit, 2 giugno Tommaso Bisiak, flauto Paola Fundarò, oboe Reana De Luca, pianoforte Aureliano Cattaneo DOUBLE per ensemble Köln, Grosses Sendesaal des WDR, 7 giugno Ensemble musikFabrik dir.: Susanna Mälkki Eric Maestri NOTTE per tromba sola Daegu (South Korea), Daegu International Festival of Contemporary Music, 25 giugno Stephen Altoft, tromba Riccardo Panfili THE YELLOW BOOK per clarinetto e pianoforte Mantova, Eterotopie, Auditorium Monteverdi, 26 giugno Selene Framarin, clarinetto Alfonso Alberti, pianoforte Nicola Sani SEASCAPES VII per quattro arpe Kromeríz, (Repubblica Ceca), Festival “Forfest”, 28 giugno Adria Harp Quartet: Cristiana Passerini Cristina Centa Angelica Ferrari Nicola Vendramin LUGLIO Pasquale Corrado SETTE GASSE D’AMANTE per viola d’amore amplificata Biasca (Svizzera), Casa Cavalier Pellanda, 2 luglio Annegret Mayer-Lindenberg, viola Federico Gardella ARCHITETTURE DEL CANTO E DEL SILENZIO per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte Sermoneta, Castello Caetani, Festival Pontino di Musica, Incontri Internazionali di Musica Contemporanea, 3 luglio Ensemble Alternance Caterina Di Cecca LO STRAPPO NEL CIELO DI CARTA per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte Sermoneta, Castello Caetani, Festival Pontino di Musica, Incontri Internazionali di Musica Contemporanea, 4 luglio Ensemble Alternance Stefano Gervasoni ROMPER DEL DÍA per controtenore e corno su testi di José Ángel Valente La Charité-sur-Loire, Festival Format Raisins, Le Prieuré de La Charité-surLoire, 5 luglio Solisti dell’Ensemble L’Instant Donné Maurilio Cacciatore LOST IN FEEDBACK per un percussionista, un artistaperformer e live electronics Strasbourg, Hall des Chars, 5 luglio Ensemble Hanatsu Miroir: Olivier Maurel, percussioni Yon Costes, performer Anne Marie Bacquet, scenografia Prime esecuzioni Prime esecuzioni as Prime esecuzioni assoluteassolute Martino Traversa DI ALTRI CIELI per soprano, flauto, clarinetto, basso, pianoforte, violino e violoncello su un frammento di Friedrich Hölderlin Venezia, Festival “Lo spirito della musica di Venezia”, Sale Apollinee del Teatro La Fenice, 11 luglio Sonia Visentin, voce Ex Novo Ensemble Stefano Gervasoni NOVITÀ per voce femminile e flauto Venezia, Festival “Lo spirito della musica di Venezia”, Sale Apollinee del Teatro La Fenice, 11 luglio Ex Novo Ensemble: Sonia Visentin, voce Daniele Ruggieri, flauto Vittorio Montalti NOVITÀ per violoncello solo Venezia, Festival “Lo spirito della musica di Venezia”, Sale Apollinee del Teatro La Fenice, 11 luglio Solista dell’Ex Novo Ensemble: Carlo Teodoro, violoncello Daniela Terranova NOVITÀ per violino e violoncello Venezia, Festival “Lo spirito della musica di Venezia”, Sale Apollinee del Teatro La Fenice, 11 luglio Solisti dell’Ex Novo Ensemble: Carlo Lazzari, violino Carlo Teodoro, violoncello Daniela Terranova ASLEEP LANDSCAPE per soprano, saxofono contralto e orchestra d’archi Tallinn (Estonia), Tallinn Chamber Festival, 18 luglio Amy Corkery, soprano Virgo Veldi, saxofono Camerata Nordica ESZ Federico Gardella INVENZIONI DEL MARGINE per pianoforte New York, Mannes College of Music, IKIF - The International Keyboard Institute & Festival, 25 luglio Massimiliano Ferrati, pianoforte Luis de Pablo ANIMAE per due contralti, due corni, due tromboni e violoncello Briançon, Festival Messiaen au Pays de la Meije, Collegiale de Briançon, 26 luglio Ensemble Solistes XXI dir.: Rachid Safir Maurilio Cacciatore OROLOGIO CHE PENDI, CHE PUNGI per flauto e violino Moneglia (Genova), Associazione Musicale Felice Romani, Oratorio dei Disciplinati, 26 luglio Annamaria Morini, flauto Michele Foresi, violino Giorgio Colombo Taccani ALASTOR per violino solo Milano, Conservatorio “G. Verdi”, I Concerti del Chiostro, 30 luglio Francesca Bonaita, violino AGOSTO Stefano Gervasoni PHANES II Versione per saxofono soprano Les Rencontres Musicales du Kreiz Breizh, 2 agosto Alexandre Souillart, saxofono news EDIZIONI SUVINI ZERBONI Michele dall’Ongaro FERMO - IMMAGINE Piccola Suite per pianoforte a quattro mani Ponzano di Fermo, Festival Armonie della Sera, Chiesa di San Marco, 15 agosto Marco Sollini e Salvatore Barbatano, pianoforte Luigi Manfrin BACKWARDS… ELUDING BACH per orchestra d’archi Noto, Festival internazionale del Val di Noto “Magie Barocche”, 30 agosto dir.: Augusto Vismara Johann Sebastian Bach/Alessandro Solbiati CANON DUPLEX über besagte Fundamental-Noten à 5 Versione per orchestra d’archi di Alessandro Solbiati Noto, Festival internazionale del Val di Noto “Magie Barocche”, 30 agosto dir.: Augusto Vismara SETTEMBRE Federico Gardella NOVITÀ per quattro voci Takefu (Giappone), Takefu International Music Festival, 14 settembre The Hilliard Ensemble Maurilio Cacciatore xD FRAGMENTS per tre gruppi strumentali e live electronics Basilea, Gran Sala del Casinò, 20 settembre Basel Kammerorchester Maurilio Cacciatore, live electronics Il calendario completo delle esecuzioni, costantemente aggiornato, può essere consultato all’indirizzo internet: www.esz.it Editore: Sugarmusic S.p.A. Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano Tel. 02 - 770701 - E-mail: [email protected] - www.esz.it Direttore responsabile: Maria Novella Viganò - Responsabile del Settore Classica: Alessandro Savasta Redazione: Raffaele Mellace - Coordinamento di redazione: Gabriele Bonomo - Progetto e realizzazione grafica: Paolo Lungo - Traduzioni: Mike Webb Aut. del Tribunale di Milano n. 718 del 25-10-1991