Musiche al confine Diffrazioni e dialoghi Misteri sublimati

ESZnews
64
giugno2014
Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale
Misteri sublimati
Animae per due contralti, due corni, due tromboni e
Luis de Pablo
violoncello è il titolo della novità di Luis de Pablo in
cartellone in prima esecuzione assoluta il 26 luglio alla
Collegiale de Briançon per il Festival Messiaen au Pays
de la Meije, committente del lavoro. Ne sarà interprete
l’Ensemble Solistes XXI diretto da Rachid Safir. In questi
termini il compositore presenta la partitura: «Ho scelto
tre testi vicini al mondo religioso, ancorché né liturgici
né sacri. Il primo (Arcanum), scritto nello spagnolo
cinquecentesco di Teresa del Gesù (Teresa de Cepeda,
Santa Teresa), è tratto da Las Moradas, una raccolta di
consigli alle proprie consorelle sulla vita interiore
soprannaturale per giungere all’unione mistica, sui rischi,
le estasi, i misteri e le vertigini di quell’esperienza.
Il secondo (Terror ), proposto nella traduzione inglese di
Joan Mascaró, è un frammento dal Canto XI del
Bhagavad Gita, nel quale Krishna si mostra non
umanizzato, ma nella sua autentica immagine divina al
guerriero Arjuna. Questa rivelazione è terrificante:
“Io sono il tempo onnipotente, distruttore di tutte le
cose”. Il terzo (Pax ), di un anonimo poeta egizio del
2000 a.C., nella traduzione spagnola di Joan Mascaró,
offre una visione consolatrice della morte. La durata
totale del pezzo è di 23 minuti. La musica non intende
“descrivere” bensì ricreare il clima che i testi
suggeriscono. Non viene tentata una vana (poiché
impossibile) traduzione, bensì una risposta sonora ai
misteri allusi in quei testi. Dove vi è musica, vi è sempre
sublimazione». Mauro Bonifacio ripropone, alla testa
dell’Ensemble Contemporaneo del Conservatorio di
Musica “G. Verdi” di Milano, Dibujos per flauto,
clarinetto, violino e violoncello, il 22 maggio per la
Stagione Concertistica del Conservatorio di Milano, in
Sala Puccini, e il 2 luglio a Sermoneta per gli Incontri
Internazionali di Musica Contemporanea del Festival
Pontino di Musica.
Diffrazioni e dialoghi
Aureliano Cattaneo
Sarà ospitata a Colonia, presso il Großes Sendesaal
des WDR, la prima esecuzione assoluta di Double per
ensemble. Ne sarà interprete, il 7 giugno, l’Ensemble
musikFabrik diretto da Susanna Mälkki. In questi termini
Aureliano Cattaneo presenta il nuovo lavoro: «L’idea del
doppio percorre il mio lavoro da ormai più di dieci anni,
assumendo diverse forme. Il labirinto di specchi della
mia opera La philosophie dans le labyrinthe s’intreccia
col progetto teatrale, non realizzato, sul Sosia di
Dostoesvkij; infine arriva questo Double, che è tale per
diversi motivi. Utilizzo qui due particolari strumenti a
doppia campana, una tromba e un corno, sviluppati dai
musicisti dell’ensemble musikFabrik. Questi strumenti
permettono l’uso simultaneo di diverse sordine,
duplicando lo strumento e creando così un intricato
gioco di piani sonori. C’è poi l’idea di riflessione del
suono e del suo percorrere uno spazio: una sola nota
ripetuta come un ostinato dal violino viene riverberata
dagli altri strumenti che segnano una linea di un
percorso. Utilizzo per queste “riverberazioni” anche due
flauti dolci e quattro flauti a coulisse per rimarcare
questo sdoppiamento/distorsione/dialogo tra strumenti
barocchi e moderni, e strumenti legati al mondo infantile
del gioco. Infine la forma di Double è quasi palindroma.
Il tornare indietro è però ancora una volta deformato,
ritagliato, trasfigurato. Il pizzicato sul Mi della corda
vuota del violino si presenta alla fine come un ostinato
grave del contrabbasso che spegne il percorso formale
di Double». Double sarà riproposto il 19 settembre
dall’Ensemble musikFabrik diretto da Stefan Asbury alla
National Philharmonic di Varsavia, nell’ambito del
Warsaw Autumn.
Novità cameristica al
Festival Messiaen intona
tre testi da altrettante civiltà
e tradizioni religiose
Prima per ensemble
nella sede prestigiosa
del WDR a Colonia
Musiche al confine
Stefano Gervasoni
Novità di Stefano Gervasoni all’Auditorium della Casa
della Musica di Trieste, dove Akiko Kozato e Adele
D’Aronzo hanno presentato il 31 maggio, nell’ambito
della rassegna “Risuonanze - Incontri di Nuove
Musiche”, Tre canzoni popolari per voce femminile e
pianoforte. Spiega l’Autore: «Frontiera linguistica,
frontiera stilistica, frontiera tra il vero e il falso: queste
sono le linee guida di questa prima serie di canzoni
popolari per voce e pianoforte, cui seguirà una seconda
serie. Popolari nella duplice accezione di “pop”, come
per il secondo brano, concepito a mo’ di canzone per un
musical (un falso apocrifo, tratto dalla mia opera LimbusLimbo), e “folclorico” come nel caso del primo e del terzo
brano, che rielaborano due veri e propri canti popolari
delle regioni italiane di confine. Il primo è di area lucana
e di tradizione arbëreshë (collocandosi quindi al confine
con la lingua dell’antico albanese), il terzo è di area
friulana e linguisticamente prossimo allo sloveno. Di
entrambi viene conservata, in diversa misura, la melodia
originale, affidata alla cantante, sostenuta da un
accompagnamento pianistico che la rielabora in
profondità, collocandola nel contesto cosiddetto “colto”
della musica contemporanea». Un’ulteriore prima
esecuzione assoluta è in cartellone il 5 luglio al Prieuré
de La Charité-sur-Loire per il Festival Format Raisins,
all’interno d’un concerto monografico dedicato al
compositore. Nel programma, affidato a solisti
dell’Ensemble L’Instant Donné, figurano Masques et
Berg, tre duetti per violino e viola; Phanes per flauto;
alcune trascrizioni per flauto, violino e viola dalle
Quindici invenzioni a due voci di Johann Sebastian
Bach; il nuovo lavoro, Romper del día per controtenore e
corno su testi di José Ángel Valente. Questi gli intenti
perseguiti da Gervasoni nella composizione più recente:
continua a pag. 2
Due novità per voce e
strumento indagano testi,
popolari e d’autore, sul
crinale fra civiltà e stati
d’animo
Novità per viola d’amore
amplificata nell’ambito di un
programma del collettivo
MOA Project
Bruno Maderna
È uscito per l’etichetta Neos e
sotto l’egida della Fundación
BBVA il quinto volume dei
“Complete Works for
Orchestra”. Il Cd comprende,
nell’interpretazione del pianista
Markus Bellheim e della hrSinfonieorchester/Frankfurt
Radio Symphony Orchestra
diretta da Arturo Tamayo il
Concerto per pianoforte e
orchestra del 1959. Il 4 luglio
Roberto Fabbriciani eseguirà
Cadenze (da Dimensioni III )
per flauto solo al Centro
Mexicano para la Música y las
Artes Sonoras di Morelia.
Vittorio Montalti
Il Festival Pontino di Musica
propone il 4 luglio al Castello
Caetani di Sermoneta Les toits
de Paris per flauto, clarinetto,
violino, viola, violoncello e
pianoforte, nell’interpretazione
dell’Ensemble Alternance.
L’11 luglio l’Ex Novo Ensemble
eseguirà presso le Sale
Apollinee del Teatro La Fenice,
all’interno della stagione
“Lo Spirito della Musica di
Venezia”, una novità per
violoncello, commissione
dell’ente lirico stesso. Franco
Venturini eseguirà il 30
settembre nella Sala delle
Capriate di Palazzo Steri a
Palermo, nell’ambito del
Festival PalerModerno 2014,
“Settimana di nuova musica”,
Don’t Shoot the Piano Players
per pianoforte solo.
2
Pasquale Corrado
Uno e molti strumenti
Sette gasse d’amante è il titolo del nuovo lavoro, per
viola d’amore amplificata, composto da Pasquale
Corrado su commissione del collettivo Moa Project,
gruppo di compositori italiani impegnato nel
rinnovamento del concetto di evento performativo.
La prima, affidata ad Annegret Mayer-Lindenberg, avrà
luogo il 2 luglio al Museo Casa Cavalier Pellanda di
Biasca (Svizzera) nel contesto del Festival
Spaziomusica e più in particolare
nell’ambito d’un concerto dedicato alla
viola d’amore (con elettronica) che
ripercorre il repertorio storico dello
strumento e propone la prima esecuzione
assoluta dei tre brani commissionati da
MOA Project. Il 4 luglio avrà luogo allo
Spazio Sirin di Milano la presentazione e
anteprima dell’intero ciclo di questi lavori,
“Mosaikòn - Sette architetture sonore per
viola d’amore e elettronica”, in occasione
della registrazione del Cd, prevista per il 5
e il 6 luglio. Progetto “itinerante”, andrà
inteso come un approfondimento del dialogo tra uno
specifico mondo di suoni strumentali e un contesto
performativo di volta in volta differente. Otto compositori
da tutta Europa realizzano un concerto fondato su pezzi
che procedono senza interruzione all’interno d’uno
sviluppo formale complessivo. Il progetto si concentra
sulla scelta dello spazio performativo come stimolo
ineludibile per la creazione musicale e per la sua
fruizione, poiché ogni spazio possiede il suo fascino e le
sue specifiche peculiarità acustiche. Tale relazione tra
musica e ambiente, tipica di ogni iniziativa MOA Project,
presenta una doppia valenza: talvolta i luoghi fisici
influenzano le composizioni, talvolta il pensiero d’uno
spazio irreale induce la germinazione d’un nuovo mondo
sonoro e la necessità di adattarlo al contesto
performativo. Perciò le composizioni posseggono, oltre a
una componente fissata sullo spartito, una componente
variabile affidata all’amplificazione e all’elettronica, al
fine d’ottenere un dialogo con spazi di volta in volta
diversi. La viola d’amore è uno strumento privilegiato per
questo tipo di ricerca, poiché è in grado di ampliare le
segue da pag. 1 (Gervasoni: Musiche al confine)
«Di questi sei componimenti poetici (Horizonte, El bosque,
Tamquam centrum circuli, Ni siquiera, Isla, Anónimo:
versión) di José Angel Valente, poeta spagnolo morto nel
2001, vorrei esprimere musicalmente tutta la particolare
forza dispiegata in un’estrema varietà di registri, così
caratteristica delle pagine di questa sua ultima e
incompiuta raccolta (Fragmentos de un libro futuro,
Barcelona, 2000). Dalla confessione intima
all’osservazione metafisica, dall’osservazione
contemplativa all’invettiva civile, dall’autobiografia
pressoché fisica del decadimento del proprio corpo alla
costruzione di un pensiero quasi filosofico, tutti questi
aspetti si tengono in un’unità fragile e resistente nello
stesso tempo: come la morte incipiente del poeta (le cui
premesse sono evocate in alcune poesie della raccolta) o
il romper del día che, grazie alle sfumature della lingua
castigliana, connota di un elemento di rottura il farsi e
rinnovarsi del giorno. Questa dimensione esplosiva, quasi
schizofrenica eppure unitaria e coerente, appartenente a
una persona e a una personalità poetica a tutto tondo, è
alla base dell’idea di concepire controtenore e corno come
un unicum: entrambi incarnazione della voce, o delle voci
che rompono la voce del poeta, si disfano in essa, la
fanno in tutta la sua complessità di pensieri, passioni,
emozioni, idee, sensazioni; tentando entrambi di sostituirsi
l’uno all’altro, reciprocamente, o di oltrepassare la propria
natura, dal puro suono alla parola e viceversa, dalla
fisicità animale o materiale al puro concetto e viceversa.
Ma sempre in unità, una “eterogenu(i)nità”». Terza novità
di questi mesi è Phanes II, versione per saxofono soprano
caratteristiche timbriche degli altri archi coevi, con una
cassa di risonanza più grande, sette corde principali
invece delle quattro ordinarie, cui si aggiungono sette
corde di risonanza e un’accordatura variabile in grado di
soddisfare ogni esigenza espressiva del compositore.
Si rivela così lo strumento perfetto per investigare le
ombre degli spazi, ovvero le loro risonanze. In questi
termini Pasquale Corrado presenta la propria
composizione: «Un rapporto interessante lega
l’uomo agli strumenti del suo agire. Ho sempre
trovato affascinante il concetto di “cassetta
degli attrezzi”, come un mondo di senso entro
cui l’uomo esprime se stesso e trova
rassicurazione. In questo brano ho quindi
immaginato la viola come un insieme di
strumenti di un’immaginifica cassetta degli
attrezzi, dilatando il concetto di strumento
musicale. Le corde sono come sette cime che
l’esecutore usa per creare dei nodi, come delle
gasse d’amante appunto. Ho scelto questo
nodo per la sua semplicità e versatilità. La
gassa d’amante è infatti annoverata tra i più semplici
eppur sicuri nodi marinari. La sua forza sta nella sua
fermezza. Esso infatti non scorre, non tradisce: non si
stringe e non si scioglie. La gassa d’amante è insomma
un alleato leale e sicuro nel momento del bisogno.
È in fin dei conti una semplice corda. Un segmento di
tessuto: inutile per colui che non ne conosce l’utilizzo,
ma una salvezza per le abili mani capaci di intrecciarlo.
Il mio brano quindi è caratterizzato da una serie di
altezze che lo strumentista intreccia, provocando una
continua oscillazione del discorso musicale, ma restando
calmo e tranquillo, come a sfidare la natura con
fermezza esecutiva da cui traspare padronanza del
gesto e familiarità con lo strumento (musicale)». Questa
estate sarà possibile ascoltare musica di Corrado il 20
giugno a Parigi, nell’ambito del Festival Manifeste 2014,
quando l’Ensemble Klangforum Wien diretto da Emilio
Pomarico eseguirà Grain per ensemble. Il 29 agosto la
Quincena Musical de San Sebastián ha invece in
cartellone Pulse per sei strumenti, nell’interpretazione di
L’Instant Donné.
dell’originale per flauto, in programma il 2 agosto per Les
Rencontres Musicales du Kreiz Breizh nell’interpretazione
di Alexandre Souillart. Chiarisce l’Autore: «Phanes è il
nome di una divinità greca della cosmogonia orfica – una
divinità primigenia della procreazione e dell’origine della
vita descritta come un ermafrodita con ali d’oro – a cui
l’entomologo Johan Christian Fabricius si sarebbe ispirato
per creare il genere “Vanessa” che raggruppa le farfalle
della famiglia delle Nymphalidae. Fa appunto appello al
mistero della vita delle farfalle – che tanti poeti, scrittori e
artisti ha ispirato –, alla fragilità tenace del rumore
impalpabile del loro battere le ali per levarsi nell’aria,
questa corta composizione originariamente scritta per
flauto e ora proposta in una nuova versione per saxofono
soprano». Nel mese di giugno il Divertimento Ensemble
porta in tournée Froward per ensemble: nella rassegna
“Rondò in Monferrato” il 14 giugno, in prima esecuzione
italiana, al Teatro Comunale di Moncalvo, e il 17 giugno
all’Auditorium Santa Chiara di Casale Monferrato; infine il
18 giugno a Milano, all’Auditorium Gruppo 24 Ore, per la
stagione “Rondò”. Guiderà la compagine il direttore
selezionato dal X Corso di Direzione d’Orchestra
promosso dall’ensemble. Il 5 luglio Luigi Gaggero e La
Dolce Maniera proporranno all’UKHO Festival di Kiev,
nell’ambito del concerto intitolato “Nuovi madrigali italiani”,
Fuga ante mortem per soprano, contralto, baritono e tre
voci parlanti. Infine, il 27 settembre l’Artwork Ensemble
riprenderà allo Space Hangar 21 di Detmold, per la
rassegna “Hörfest neue Musik”, Sviete Tihi, “Capriccio
dopo la Fantasia” per due pianoforti e due percussionisti.
Ivan Fedele
All’origine di tempo spazio
È
nato in un contesto di dialogo fecondo tra scienze e
arti il più recente progetto di Ivan Fedele, promosso dal
SaMPL (Sound and Music Processing Lab) del
Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, dal Centro
d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova e
dall’Ateneo patavino, coinvolto nei Dipartimenti di
Ingegneria dell’Informazione, Scienze Chimiche e Fisica
e Astronomia. Intitolato “Finito illimitato”, il progetto ha
proposto il 23 maggio all’Auditorium Pollini, a mo’ di
“viaggio temporale cosmologico dello sviluppo
dell’universo”, un concerto multimediale per pianoforti,
percussioni, live electronics, motion capture, regia del
suono multicanale e immagini video. L’intento che ha
guidato i promotori è stato realizzare un’esperienza di
teatralizzazione sonora e intermediale della narrazione
scientifica afferente al mondo dell’astrofisica, con
l’obiettivo di “generare” nuove forme di spettacolo di forte
impatto sul pubblico. Ivan Fedele vi ha contribuito con
una novità in prima esecuzione assoluta, Pulse and Light
per due pianoforti e elettronica, affidata ai pianisti Aldo
Orvieto e Maria Grazia Bellocchio, a Luca Richelli per il
live electronics e Alvise Vidolin per la regia del suono.
Spiega il compositore: «Tutti i miei lavori che vedono
protagonista un duo di pianoforti con elettronica (Two
Moons e Pulse and Light ) o con orchestra (De li duo soli
et infiniti universi ) fanno riferimento alla dimensione
dello spazio cosmico o dell’universo. Questo trittico si
presenta come un progetto che si è sviluppato nel tempo
in modo articolato e coerente seppur a ritroso. Infatti il
più recente Pulse and Light prende spunto dall’origine
Nicola Sani
Quartetti
È
uscito per l’etichetta Stradivarius (STR 33919) un
importante Cd monografico dedicato alla produzione
recente e recentissima di Nicola Sani. Ne sono interpreti
il Quartetto d’Archi di Torino, e l’Ensemble Algoritmo
diretto da Marco Angius. Il programma, registrato dal
vivo nel 2011 presso l’Aula Magna
dell’Università “La Sapienza” di Roma, si
compone di due pezzi cospicui che
coinvolgono il quartetto d’archi e di una terza
composizione elettronica. Four Darks in Red
(2010) per quartetto d’archi e soundtrack
digitale e Black Area in Reds (2011) per
quartetto d’archi, clarinetto, pianoforte e
percussioni: un dittico asimmetrico, ispirato
a due note tele di Rothko, le cui due ante si
completano e integrano vicendevolmente.
A mo’ d’intermezzo è impaginata
la composizione elettronica
Studio per le ali (2004),
Command d’État del Ministero
della Cultura francese che le
note d’accompagnamento al Cd
commentano in questi termini:
«L’arco temporale in cui si
svolge il discorso sonoro si può
suddividere in una serie di
segmenti diseguali in ognuno dei
quali si verifica però lo stesso
processo di metamorfosi, quello che va da uno stato di
quiete a bassa entropia a uno stato caotico ad alto livello
entropico: una sintassi estremamente precisa la cui
suddivisione fraseologica è indicata dalla cesura più
naturale che si possa associare al suono, il silenzio».
L’Adria Harp Quartet (Cristiana Passerini, Cristina Centa,
Angelica Ferrari e Nicola Vendramin) interpreterà la
prima esecuzione assoluta di Seascapes VII per quattro
arpe il 28 giugno a Kromeríz, nella Repubblica Ceca,
per il Festival “Forfest”. Spiega Sani: «Seascapes VII
dell’universo ed esattamente dalla terza fase in cui la
luce comincia a viaggiare nel buio per pulsazione. Da qui
il titolo. I sottotitoli delle varie parti in cui si articola la
composizione fanno riferimento ai diversi momenti di
questo evento cosmico e alla conseguenza straordinaria
che un “nuovo spazio” e un “nuovo tempo” hanno
comportato: l’inizio della Storia. Naturalmente si tratta di
metafore d’invenzione senza alcun (vano) intento
descrittivo. Processi “astratti” elaborati elettronicamente
e applicati a un materiale che si sviluppa nel tempo
dell’ascolto e nello spazio acustico secondo principi che
non vogliono derogare alle necessità espressive e
poetiche del soggetto». In questi mesi è possibile
ascoltare musica di Ivan Fedele il 7 giugno al Grosser
Saal der Musikakademie Basel, dove Franziska
Fleischanderl, Kirill Zwegintsow e Julien Mégroz
eseguono Erinni nella versione per dulcimer tenore,
pianoforte e vibrafono; il 25 giugno José Ramón Encinar
proporrà invece all’Auditorio Nacional di Madrid, alla
testa dell’Orquesta de la Comunidad de Madrid
(ORCAM) e con Christophe Desjardins alla viola,
L’orizzonte di Elettra per viola, live electronics e
orchestra da camera; Claudio Scimone e i Solisti Veneti
eseguiranno il 24 luglio all’Odeo Cornaro di Padova,
nell’ambito del “Veneto Festival”, Nohtar per orchestra
d’archi; infine, Immagini da Escher per ensemble
è in programma a Stoccolma il 14 settembre
nell’interpretazione di Pierre-André Valade alla testa del
Norrbotten NEO Ensemble.
riverbera il progetto delle immagini sonore ispirate ai
lavori fotografici dell’artista giapponese Hiroshi Sugimoto
nell’immagine timbrica generata da un ensemble di arpe.
Le diverse possibilità di articolazione e di produzione
timbrica dell’arpa, strumento da sempre legato
nell’immaginario poetico e visivo al rapporto
con l’acqua e con l’aria, si associa alla
gradazione dei grigi e del nero, definendo
un’immagine spettrale e spaziale di profonda
intensità cromatica. Le sonorità generate
dalle quattro arpe definiscono altrettante
aree materiche, dove la superficie dello
strumento diviene luogo di azione
performativa sulle corde e genera quattro
diverse prospettive visive. Così le superfici
timbriche dei suoni s’intersecano in una
complessa serie di stratificazioni permeabili.
Non descrizione figurativa, ma
interiorizzazione di un processo visivo
sedimentato nel tempo: il tempo del ricordo,
dell’assenza, del mito e della ricerca tra i dettagli di un
istante e della sua dilatazione percettiva, proiettato nella
ruvida fluidità dell’acqua. L’organico inusuale cerca un
equilibrio tra suoni sbilanciati che creano uno spettro in
continua instabilità. Le 188 corde si trasformano in un
doppio piano visivo risonante sull’orizzonte, una sorta di
paradigma negativo nella trasposizione di una visione
graffiata e trasparente». I binari del tempo per flauto e
nastro magnetico sono in cartellone il 4 luglio al Centro
Mexicano para la Música y las Artes Sonoras di Morelia,
nell’interpretazione di Roberto Fabbriciani. Infine, il
progetto “Scelsi Revisited” promosso da Klangforum
Wien e dalla Fondazione Scelsi propone il 9 agosto,
nell’ambito degli Internationale Ferienkurse für Neue
Musik di Darmstadt, una ripresa di Gimme Scelsi per
ensemble, affidato al Klangforum Wien diretto da Sylvain
Cambreling.
Si compie, grazie a un
progetto del Conservatorio e
dell’Università di Padova, un
trittico ispirato allo spazio
cosmico
Valerio Sannicandro
Il Norrbotten NEO Ensemble
eseguirà il 14 settembre a
Stoccolma, sotto la guida di
Pierre-André Valade, Odi di
levante per sei strumenti.
Un Cd monografico
Stradivarius e una novità
per quattro arpe
Martino Traversa
È stato ripreso il 27 maggio al
Teatro Luigi Rasi di Ravenna
Bianco, ma non troppo per
flauto basso e elettronica,
interprete Laura Landi. Red per
violino solo è in cartellone il 6
giugno al Baird Recital Hall
della University of Buffalo,
nell’interpretazione di Irvine
Arditti. Alfonso Alberti esegue il
13 giugno alla Villa Romana di
Firenze 6 Annotazioni per
pianoforte. L’11 luglio l’Ex Novo
Ensemble proporrà in prima
esecuzione assoluta presso le
Sale Apollinee del Teatro La
Fenice, all’interno della
stagione “Lo Spirito della
Musica di Venezia”, Di altri cieli
per soprano, flauto, clarinetto,
basso, pianoforte, violino e
violoncello, su un frammento di
Friedrich Hölderlin.
3
Nuovo lavoro teatrale per il
Conservatorio “Benedetto
Marcello” di Venezia
Christophe Bertrand
Sanh per clarinetto basso,
violoncello e pianoforte è in
cartellone il 4 agosto agli
Internationale Ferienkurse für
Neue Musik di Darmstadt,
interprete il Trio Catch; Mana
per orchestra il 21 agosto al
Suntory Hall di Tokyo, con la
Tokyo Symphony Orchestra
diretta da Alexander Liebreich.
Aldo Clementi
Il Quatuor Bozzini Quartet
esegue il 7 giugno alla Cité
Francophone di Alberta, in
Canada, Momento per
quartetto d’archi.
Trascrizione dai rari canoni sul
basso delle “Variazioni Goldberg”
e una lunga serie di riprese
Malika Kishino
Lebensfunke per grancassa e
live electronics è in programma
il 13 giugno al Konzertsaal della
Hochschule für Musik C.M.
von Weber di Dresda,
nell’interpretazione d’uno
studente dell’istituzione;
Halo per due clarinetti il
13 settembre a Colonia,
nell’ambito della Kölner
Musiknacht, affidato al duo
Beate Zelinsky e David
Smeyers.
Andrea Manzoli
L’Auditorium dell’Accademia
Musicale Pescarese, ospita
il 1° giugno, per “I Concerti
dell’Accademia”, la ripresa di
Murmures per violoncello e
della Petite Suite pour Tonio
Cavilla per due violini
nell’interpretazione del
violoncellista Fernando Caida
Greco e dei violinisti Matteo e
Maddalena Pippa.
4
Luca Mosca
Eros cinese classico
È imminente la prima rappresentazione assoluta, già
annunciata nello scorso numero di ESZ News, di Il gioco
del vento e della luna, opera cinese in un atto su libretto
di Pilar García, in programma il 10 giugno nella Sala dei
Concerti del Conservatorio “B. Marcello” di Venezia, con
repliche l’11 e 12 giugno. Regia, scene e
costumi sono di Francesco Bellotto;
l’Ensemble del Conservatorio “B. Marcello”
sarà diretto da Giovanni Mancuso. Spiega
Mosca: «Il gioco del vento e della luna è
un’opera in un atto della durata di 70 minuti
circa scritta per il Conservatorio “Benedetto
Marcello” di Venezia, il cui libretto è
liberamente ispirato agli episodi iniziali del
classico della letteratura cinese Il tappeto da
preghiera di carne. La partitura è scritta per
dodici cantanti solisti, coro femminile di otto
voci e un organico di dieci strumenti: due
ottavini, due flauti, chitarra, vibrafono, arpa,
tastiera elettronica, pianoforte verticale
preparato, pianoforte a coda». Questa la
vicenda del nuovo lavoro: Il Chierico della
Prima Veglia, gentiluomo ricco e raffinato,
particolarmente versato nei giochi erotici, decide di
prender moglie, ma nessuna delle donne che conosce è
in grado di soddisfare le sue aspettative. Decide quindi
di dare a due paraninfe – Mamma Liu e Mamma Ma –
l’incarico di trovare per lui la donna ideale, che egli non
individua però neanche fra le numerose belle ragazze
portate al suo cospetto. Le due mezzane giocano allora
un’ultima carta: una donna eccezionale, di straordinaria
virtù e bellezza, ci sarebbe, Nobile Profumo, ma suo
Alessandro Solbiati
Le voci di Bach
Una prima e molte riprese nell’estate di Alessandro
Solbiati. Il 30 agosto il Festival Internazionale del Val di
Noto “Magie Barocche” presenterà la versione per
orchestra d’archi di Canon duplex über
besagte Fundamental-Noten à 5 da
Johann Sebastian Bach. La
commissione nasce dal progetto ideato
dal musicologo Antonio Marcellino,
dell’Università di Catania, attorno ai
Verschiedene Canones über die
ersteren acht Fundamental Noten
vorheriger Arie aus den GoldbergVariationen (BWV1087), una serie di
canoni sopra il basso del tema delle
Variazioni Goldberg, ritrovati soltanto
nel 1975, dei quali è stata richiesta
l’orchestrazione a 14 compositori. A
Solbiati è toccato, a sorte, il dodicesimo
canone, a 5 voci. Una commissione
risolta, «approfittando della circolarità dei canoni, che
sono tutti canoni infiniti, costruendo un’accumulazione
progressiva che rivela via via le voci bachiane, del tutto
salvaguardate nelle altezze, ma arricchite timbricamente
e rallentate per poter “navigare” in esse». Nel mese di
giugno l’etichetta svizzera Doron Music inciderà
l’orchestrazione per orchestra da camera di Alter Refrain
di Fritz Kreisler col violinista Mario Hossen e la Chamber
Orchestra Les Orpheistes. Il 13 aprile il Kings Place di
Londra ha ospitato la ripresa di As if to Land per flauto
solo, interprete Sara Minelli, con replica il 21 giugno,
sempre a Londra, all’Arch 1 Members Club. Il 31
maggio gli strumentisti del Conservatorio di Latina
hanno eseguito, presso l’istituzione stessa, Pour Ph.B.
per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte e Verso
per violino, pianoforte e quattro strumenti. Il 29 maggio
Gaia Paci e Danilo Comitini hanno interpretato al Teatro
padre, il taoista Porta di Ferro, non consente che sia
vista prima che venga portata all’altare. Dapprima il
Chierico rimane perplesso, e solo dopo che le due
paraninfe lo rassicurano sull’eccellenza di Nobile
Profumo si dichiara pronto a correre un tale rischio. La
cerimonia ha luogo e quando il Chierico
solleva il velo nuziale della sposa dopo il
sì, ne rimane incantato. Tutto sembra
filare per il verso giusto, ma la prima
notte di nozze si rivela tutt’altro che lieta,
poiché Nobile Profumo, del tutto ignara
delle pratiche erotiche, è sconvolta
dall’eccitamento del suo sposo e lo
respinge inorridita. A nulla servono i
curiosi consigli della madre, Lucchetto di
Ferro, accorsa a far rinsavire la sposa.
Il Chierico però non si perde d’animo e
intraprende un efficace e paziente
indottrinamento erotico della sposa, la
quale cede quando egli le mostra i
fantastici libri d’arte amorosa illustrati
dagli antichi maestri, per aprirsi infine
pienamente alle gioie dell’amore. Non è mai sazia di
guardare le fantasiose illustrazioni né di metterle in atto,
per cui chiede al Chierico di procurarsi ancora nuovi libri.
Uscito per andare a cercarli, egli viene fermato per
strada e arruolato come ufficiale dell’esercito di frontiera;
il suo servo dà la ferale notizia a Nobile Profumo, che
rimane esterrefatta, affranta dal duro colpo. Eppure la
recente scoperta della propria sensualità metterà le ali
alla fantasia della ragazza e il lutto dei sensi non durerà
poi tanto...
Titano di San Marino Sonetto per violino e pianoforte.
Il 1° giugno Les Six Voix Solistes e la pianista Ancuza
Aprodu propongono, sotto la direzione di Alain Goudard,
Durissimo silenzio per sei voci femminili e
pianoforte a Le Bourget-du-Lac, per Les Voix
du Prieuré. Il 5 luglio Luigi Gaggero e La
Dolce Maniera eseguiranno all’UKHO
Festival di Kiev, nell’ambito del concerto
intitolato “Nuovi madrigali italiani”, E tu
seguivi, piccolo madrigale per cinque voci.
Il 19 luglio Alfonso Alberti registrerà a Milano
Fête per pianoforte solo, per un Dvd dedicato
alla letteratura pianistica italiana degli anni
più recenti. Ad agosto l’International Music
Academy Orpheus ospiterà la ripresa di
Verso per violino, pianoforte e quattro
strumenti nell’interpretazione di Mario
Hossen, Emanuela Piemonti e degli
strumentisti della Chamber Orchestra Les
Orpheistes. L’11 e 12 agosto sempre Emanuela
Piemonti, in duo con Benoît Cambreling, inciderà a
Lione, per l’etichetta francese Artalinna, Specchi per
timpani e pianoforte. L’11 settembre Trittico per
fisarmonica verrà eseguito a Barcellona (Messina),
mentre il 30 settembre Emanuela Piemonti interpreterà
Fête e Interludi per pianoforte solo all’Istituto Italiano di
Cultura di Parigi. Sempre nel mese di settembre la radio
israeliana trasmetterà un programma dedicato ad
Alessandro Solbiati e curato dal compositore e
musicologo Amir Aranya. Lo speciale includerà un’ampia
intervista al compositore e la trasmissione di una nutrita
serie di lavori: As if to Land per flauto solo, Canto per
Ania per violoncello e ensemble, Mi lirica sombra per
clarinetto basso e sette strumenti, Sinfonia da camera
per quindici strumenti, e Sinfonia seconda per orchestra.
Maurilio Cacciatore
Materiali cangianti
Spetta al clarinettista Dominique Clément e all’Ensemble Aleph tenere
a battesimo Solo in eco per clarinetto basso concertante, viola,
violoncello, contrabbasso e percussioni, in prima esecuzione assoluta il
13 aprile all’Abbaye de Fontevraud per il 7th International Forum for
Young Composers, con riprese il 31 maggio al Théâtre Dunois di Parigi
e l’8 luglio a Cluny, nell’ambito del Festival d’Aujourd’hui à Demain. Così
presenta l’Autore questa novità: «Solo in eco è una suite di quattro pezzi
che hanno come protagonista principale il clarinetto basso, del quale
cerca di mettere in risalto le possibilità tecniche ed espressive. È un
brano dalla lunga gestazione, che ha trovato una forma definitiva dopo
anni in cui era rimasto a uno stadio di bozza. È la prima volta che mi
succede di lavorare su un pezzo per un periodo così
lungo; alcune abitudini tipiche di un certo periodo
diventano quasi un tratto autobiografico, altri aspetti
invece necessitano di essere rivisti in considerazione
dell’accrescersi dell’esperienza e del controllo delle
risorse espressive. Hommage à Donatoni, il primo dei
quattro, è un pezzo altamente virtuosistico, in cui alcune
tecniche di sviluppo del materiale, tipiche del dedicatario,
si coniugano con una sonorità personale. La marimba si
propone come antagonista al solista, opponendosi al
flusso che egli genera e arricchendolo. Chanson de
Pierrot prende il nome dalla posizione del contrabbassista,
che suona sempre nel registro sovracuto dello strumento
con una posizione che ricorda alcune caricature della
celebre maschera; in un futuro prossimo mi prometto di
sviluppare questa idea con un pezzo apposito. Il ruolo
dell’antagonista passa così al più grave degli strumenti ad arco, poi alla
viola e al violoncello in Une autre larme. Basato sulla tecnica di
disincronizzazione delle due mani del clarinettista già usata in altri pezzi,
creo un materiale cangiante in cui l’alto grado di virtuosismo percepito si
coniuga con l’economia della scrittura. Solo in solo chiude il lavoro
acuendo il concetto di eco così come era stato interpretato nei pezzi
precedenti. Se prima l’eco proveniva da altre sorgenti, adesso è
generato e quindi gestito dallo stesso solista: qui l’economia dei
mezzi presuppone un notevole sforzo da parte del solista. Una
sovrapposizione “a blocchi” dei momenti topici dei primi brani crea una
specie di eco nella forma che chiude il brano e dà senso compiuto alla
sequenza delle parti». La Sala Bossi del Conservatorio “G.B. Martini” di
Bologna ha ospitato il 6 maggio, nell’ambito della rassegna Suona
Francese, la prima esecuzione della versione rivista di III Anfibio per due
soprani e flauto basso nell’interpretazione dei soprano Elisa Bonazzi e
Angela Troilo e della flautista Annamaria Morini. Spiega Cacciatore:
«La serie dei miei Anfibi si compone di brani strumentali per cantanti o di
brani vocali per strumentisti. Alla periferia delle competenze, al limite
della fisiologia del linguaggio, trovo uno spazio compositivo da esplorare
in cui la parola coincide con l’articolazione, il gioco strumentale con l’idea
di filtraggio. In questo brano, basato su un testo di Lorenzo Allegrini
dedicato all’isola di Lesbo, due soprani sono uniti a un flauto basso.
Il secondo soprano canta sovente in un flauto traverso divenendo punto
di congiunzione tra vocalità e strumentalità della musica. Il flauto basso
alterna questi due ruoli aggiungendo colori ed espressività al risultato
finale. Nel processo di revisione, la seconda parte di questo brano
tripartito è stata riscritta ex novo». Avrà luogo il 5 luglio allo Hall des
Chars di Strasburgo la prima esecuzione assoluta di Lost in feedback
per un percussionista, un artista-performer e live electronics. Ne saranno
interpreti due solisti dell’Ensemble Hanatsu Miroir: Olivier Maurel,
percussioni, e Yon Costes, performer, con Anne Marie Bacquet alla
scenografia. Nelle parole dell’Autore, «questo pezzo è cruciale nella
svolta compositiva che sto prendendo in quest’ultimo periodo per quanto
riguarda le sonorità, lo sviluppo del materiale, l’estensione dei mezzi
espressivi adattati a quelli del teatro e della visual performance.
L’organico strumentale si compone di due set di percussioni, il secondo
dei quali è subordinato al primo: un timpano si mette in vibrazione
tramite alcuni materiali provenienti dal primo setup per mezzo di un
particolare modello di altoparlante a vibrazione, cioè capace di
trasformare la superficie sulla quale è fissato in cassa di risonanza.
Protagonista del setup “attivo” è il vibrafono elettrico di Olivier Maurel,
strumento arricchito rispetto al vibrafono standard da alcuni captori
posizionati sotto le lame; questa modifica artigianale permette una
gestione dell’elettronica diversa nonché la destinazione di trattamenti
diversi del segnale sonoro a suoni precisi. L’uso dei rasoi elettrici
m’interessa da alcuni pezzi a questa parte: in questo lavoro essi trovano
un ampio uso su molti strumenti a percussione. Sia adoperandoli sulle
pelli sia sulle piastre riesco a passare dall’idea di “nota” a quella di
“banda”, in cui l’orizzontalità delle linee non si riferisce più alla sequenza
di certe altezze ma alla scelta di quali porzioni dello spettro sollevare.
Tensione sperimentale a
tutto campo in ben cinque
novità per organici diversi
Yon Costes, artista e performer, dipingerà dal vivo su una superficie
equipaggiata con un microfono a contatto. Le percussioni “parassite”
diffonderanno l’elaborazione dei materiali in cui la performance pittorica
è direttamente connessa alla generazione di un materiale sonoro gestito
dal computer. Alcuni altoparlanti sono destinati alla diffusione di materiali
elettronici la cui sonorità reinterpreta in modo personale il genere techno
e porta il brano all’interno di una tradizione della musica elettronica che
m’interessa esplorare. Il risultato finale è un lavoro in cui il trattamento
non convenzionale delle percussioni ci congiunge con una maniera
personale di gestire il palco e trasformare risorse non musicali in
sorgenti sonore. La scenografia e le luci sono di Anne Marie Bacquet».
All’interno del medesimo concerto monografico verrà allestito
nuovamente Corpo d’aria per flauto basso e live electronics,
affidato ad Ayako Okubo, altra solista dell’Ensemble Hanatsu
Miroir, e alla scenografia di Anne Marie Bacquet. L’Oratorio
dei Disciplinati a Moneglia (Genova) sarà invece la cornice, il
26 luglio, della prima esecuzione assoluta di Orologio che
pendi, che pungi per flauto e violino, affidato, sotto gli auspici
dell’Associazione Musicale “Felice Romani”, al duo
Annamaria Morini e Michele Foresi. In questi termini
Cacciatore racconta l’iter di questa esperienza creativa:
«Subito dopo la scrittura di Tamonontamo, decisi di volermi
concentrare più sul concetto di texture e di superficie che non
su strategie compositive che prevedano una gestione
compìta di armonie e, quindi, la gestione di un doppio tempo
tra quello dell’orizzontalità e quello della condotta armonica.
Al tempo stesso iniziava il mio interesse per la pulsazione
che avrebbe poi portato a scrivere altri brani come Corpo d’aria o una
parte dei Radio racconti appena accennati. La ripetizione di eventi come
semplificazione cognitiva permette di focalizzare l’attenzione
sull’orizzontalità dei materiali, sul loro dispiegarsi nel tempo e di
aumentare la complessità “locale” dei materiali degli strumentisti senza
compromettere l’intellegibilità degli avvenimenti. In un certo senso, una
pulsazione regolare può dispensare a mio avviso dall’uso di tempi
armonici. Questo duo è stato un piccolo laboratorio di idee grazie al
quale ho avuto la possibilità di comprendere meglio i miei interessi,
peraltro ancora attuali. Il lavoro mi è stato chiesto da Annamaria Morini
nell’anno in cui il suo duo con Enzo Porta compiva il 25° anniversario.
Sfortunatamente, le condizioni di salute di Enzo Porta non consentirono
nel 2012 la creazione del brano, a cui, insieme con Annamaria Morini,
resta dedicato». Chiude la serie delle prime di questi mesi xD Fragments
per tre gruppi strumentali e live electronics: produzione del
Kammerorchester Basel e dell’Elektronisches Studio Basel, è in
cartellone il 20 settembre alla Gran Sala del Casinò di Basilea,
nell’interpretazione del Basel Kammerorchester, con l’Autore al liveelectronics. Spiega Cacciatore: «xD Fragments è un brano per dodici
strumentisti e live-electronics. Il titolo sottintende un numero imprecisato
di dimensioni, intesi come piani sonori, in cui materiali eterogenei si
troveranno in congiunzione o in opposizione, articolando la forma.
Il totale degli strumentisti è diviso in tre quartetti. Le tre formazioni,
disposte alla maniera di tre altoparlanti frontali (sinistro, centrale e
destro) creano di per sé molteplici dinamiche: l’interazione tra gli
strumenti dello stesso gruppo, il balance stereo delle sorgenti e il “tutti”
della massa. Una serie di altoparlanti disposti vicino agli esecutori
raddoppiano l’ensemble, creando una dialettica tra l’ensemble sulla
scena e quello ricreato da me al computer per mezzo di modelli fisici.
La spazializzazione di altri materiali dell’elettronica è un primo tentativo
in direzione d’una tecnica personale di gestione dello spazio che tenta di
coniugare l’ambisonics con la wave field synthesis in un campo d’azione
esclusivamente frontale (non ci saranno, cioè, altoparlanti attorno al
pubblico). L’integrazione dello spazio all’interno del processo
compositivo è possibile grazie alla potenza dei computer di oggi e
sostituisce quella in cui la posizione dei suoni è una scelta del
compositore su base intuitiva. Anche in questo pezzo, l’uso dei rasoi,
degli ebow e di altri oggetti elettrici ed elettromagnetici mi permette di
scolpire un suono personale che non dipende dai concetti classici di
orizzontalità e verticalità della musica». Corpo d’aria per flauto basso e
live electronics è stato eseguito anche il 27 marzo alla Gare du Nord di
Basilea e verrà ripreso il 29 giugno alla Hochschule für Musik Hanns
Eisler di Berlino nell’interpretazione della Maruta Staravoitava,
dell’Autore al live electronics e di Volker Böhm alla regia del suono.
Concertino per clarinetto e live electronics in otto micromovimenti è stato
invece riproposto il 1° aprile al Teatro Elfo Puccini di Milano da Mirco
Ghirardini per la rassegna di Sentieri Selvaggi. Si segnala infine che
Maurilio Cacciatore sarà in residenza presso il centro ZKM/IMA di
Karlsruhe per la produzione di So Loud, nuovo lavoro per saxofono
basso e live electronics.
5
Novità cameristiche esibiscono
una cifra espressiva
complementare alla tensione
della produzione più recente
Bruno Zanolini
La rassegna “Risuonanze Incontri di Nuove Musiche”
ospita il 1° giugno al Teatro
Garzoni di Tricesimo (Udine)
la prima esecuzione assoluta di
“…a Laura sparsi” per arpa,
nell’interpretazione di Marta
Marinelli.
Maurizio Ferrari
La rassegna “Risuonanze Incontri di Nuove Musiche”
propone il 1° giugno al Teatro
Garzoni di Tricesimo (Udine) le
prime esecuzioni assolute di
Sonata per arpa,
nell’interpretazione di Marta
Marinelli, e di Sonata per
trombone e contrabbasso,
affidata a Sergio Bernetti e
Laura Soranzio.
Giorgio Gaslini
Il 9 luglio Iseo Jazz dedica a
Giorgio Gaslini una
manifestazione articolata che
prevede, al Castello Oldofredi,
l’esecuzione di Seven
Epiphanies for Piano, di Nella
foresta degli alberi sonanti e
della Sonata per pianoforte
nell’interpretazione di Giulia
Molteni, la consegna al maestro
del Premio Iseo, la proiezione
dei rari filmati Schumann
Reflections e La stagione
incantata, nonché un incontro
con lo stesso compositore.
6
Giorgio Colombo Taccani
Musica serena
Ha avuto luogo nei mesi appena trascorsi la prima
esecuzione assoluta di Erma per chitarra, interpretata l’8
marzo da Andrea Monarda al Teatro Kismet OperA di Bari.
In questi termini ne parla Colombo Taccani: «Risonanza,
contemplazione del suono, gestualità ampia ed evocativa.
Queste le parole chiave per accostarsi a Erma, pagina
singolarmente complementare rispetto alla tensione e
all’aggressività di molti miei lavori recenti. Maglie
compositive relativamente ampie consentono di dare
spazio e libertà a quanto incontrato esplorando
direttamente lo strumento. In un clima che raramente si
spinge oltre dinamiche assai contenute, diteggiature
inconsuete mirano al massimo mantenimento delle
risonanze, aggiungendosi a loro il frequente impiego di
suoni ottenuti pizzicando le corde fra mano sinistra e
capotasto. La trasparenza che caratterizza la maggior
parte delle scelte armoniche è componente decisiva per
definire l’atmosfera di sospesa meditazione attribuita a
Erma, scritta su invito di Andrea Monarda e a lui dedicata
con riconoscenza». Tre lavori vedono invece la loro prima
esecuzione nell’ambito dell’edizione 2014 di “Risuonanze Incontri di Nuove Musiche”. Ha aperto la rassegna Kypris
per voce sola su tre epigrammi di Asclepiade, presentato
da Akiko Kozato il 31 maggio presso l’Auditorium della
Casa della Musica di Trieste. Spiega il compositore:
«I pezzi scritti in precedenza per Akiko Kozato sono
sempre stati caratterizzati da scelte testuali
particolarmente aggressive e minacciose; fossero avvoltoi
o Medea, si andava a creare anche qualche comprensibile
sospetto sulla qualità della nostra vita familiare.
Mantenendo la mia costante predilezione per il repertorio
classico, ho cercato ora di bilanciare questa situazione,
prendendo le mosse da tre epigrammi di carattere
amoroso di Asclepiade di Samo, poeta greco del III secolo
a.C. Se si escludono alcune increspature del secondo
numero, il carattere complessivo si muove nell’ambito di
una quieta cantabilità, con un uso costante e chiaro di
elementi di facile identificazione. Tre pagine serene e lievi,
in attesa di nuove intemperanze...». Il 2 giugno al “Carso
in Corso” di Monfalcone sarà invece Antonietta Loffredo a
presentare in prima esecuzione assoluta Call Me Later per
toy piano. Così Colombo Taccani parla di questo lavoro:
«Ho accettato con grande curiosità l’invito di Paolo Longo,
uno degli organizzatori della rassegna “Risuonanze”, a
realizzare una breve pagina dedicata al pianoforte
giocattolo, strumento che non poteva certo mancare nel
mio catalogo già ricco di presenze bizzarre. Una citazione
immaginaria cerca di farsi largo attraverso presenze
aggressive e martellanti, alle quali il timbro festosamente
sguaiato del pianoforte giocattolo conferisce un colore
particolarmente straniato. La brevità del percorso non
consente di risolvere in alcun modo il conflitto, lasciato
dubitosamente aperto nelle ultime battute». Ultimo lavoro
presentato nell’ambito di questa rassegna sarà Soggetto
sottinteso per flauto, oboe e pianoforte, eseguito da
Tommaso Bisiak, Paola Fundarò e Reana De Luca il 2
giugno presso la Villa De Rubeis Florit di Tarcento. Così
l’Autore: «Il titolo, per cominciare. Non si tratta solo di un
cappello più o meno spiritoso messo sul lavoro, bensì di
una precisa indicazione strutturale e operativa, volta a
sottolineare, secondo procedimenti a me consueti, la
costante e totale derivazione da uno spunto di partenza di
ogni aspetto della partitura, sia a livello di architettura
generale, sia per quanto riguardi ogni più piccola scelta
locale. Nulla di strutturalmente oppressivo o meccanico,
dal momento che a ogni passo esistono consistenti
margini di libertà decisionale, quanto piuttosto una sorta di
DNA generatore capace di rendere coerenti fra loro tutti gli
aspetti della pagina, privilegiando esclusivamente l’aspetto
percettivo rispetto a manipolazioni sotterranee e prive di
riscontro all’ascolto. Lasciando volutamente sottinteso lo
spunto di partenza, mai citato letteralmente né apportatore
di ammiccamenti stilistici (e non rivelato nemmeno in
queste righe), è piuttosto il caso di sottolineare la
presenza di situazioni e atteggiamenti di chiara
personalità, a cominciare dalle mobili e decise frasi
dell’oboe che aprono il lavoro e che ritornano nel corso
dello svolgimento a segnalarne i vari snodi, passando a
momenti di immobilità quasi totale colorata dalle risonanze
del pianoforte. Attraversando panorami di varia natura (fra
i quali si staglia la ruvida irruzione di un episodio nel quale
i due fiati si muovono omoritmicamente sulle grevi
pulsazioni regolari del pianoforte), il lavoro si chiude in un
clima lontano e pacificato. Elevato, si indica per le ultime
battute, nelle quali tutto si raccoglie e si spegne sugli ultimi
suoni del soggetto sottinteso». Il 30 luglio, all’interno della
rassegna “I Concerti del Chiostro”, Francesca Bonaita
presenterà in prima esecuzione assoluta al Conservatorio
di Milano Alastor per violino solo. Così il compositore
descrive il nuovo lavoro: «Alastor (il titolo deriva dal
termine utilizzato da Eschilo nelle sue tragedie per
indicare il demone vendicatore) nei cinque minuti di durata
complessiva mantiene caratteri di costante tensione,
compressa e latente in figure esili e sfuggenti, o esplicitata
in gesti estremamente violenti. Principio unificatore
elementare, pur in presenza di numerose digressioni,
sono i suoni ribattuti, ora concretizzati in rapide e oscillanti
frammentazioni, come all’inizio e alla fine del lavoro, ora
bloccati su affannosi ritorni irregolari d’un solo suono nel
registro grave. Alcune brevi parentesi più distese,
proiettate a volte in registri acutissimi, non riescono a
scalfire il colore instabilmente aggressivo di Alastor.
Importante aggiungere che il brano è stato scritto su
richiesta dalla giovane violinista Francesca Bonaita come
pezzo da concorso e da tale spunto deriva la volontà di
valorizzare diverse situazioni esecutive nonché la
presenza quasi costante di gestualità di pronta evidenza e
ruvida assertività». Altri lavori di Colombo Taccani
vengono ripresi in questi mesi: Piazzaforte per violino solo
è stato riproposto a Milano il 24 marzo presso il Teatro
Elfo Puccini e il 24 aprile al Teatro Spazio89, sempre ad
opera di Piercarlo Sacco. Il 5 maggio Norio Sato e Joseph
Mirandilla hanno eseguito A Perfect Beat Of per due
chitarre al Sichuan Conservatory of Music in Cina, mentre
tre lavori pianistici sono stati presentati il 17 maggio alla
Villa Scheibler di Milano nell’ambito della rassegna
PianoCity 2014: Adele D’Aronzo vi ha ripreso In
controluce, Carlo Boccadoro Di mare e Due studi. Infine,
Roberto Fabbriciani proporrà Restless White per flauto
solo il 4 luglio al Centro Mexicano para la Música y las
Artes Sonoras di Morelia.
È disponibile on line il nuovo catalogo generale 2014 delle Edizioni Suvini Zerboni.
Tutte le opere da noi pubblicate sono consultabili all’indirizzo www.esz.it.
Un potente, completo e efficace motore di ricerca permetterà di consultare il nostro catalogo
e di fare ricerche per strumento, organici, titolo, autore.
Inoltre si potrà accedere a utili informazioni come le biografie degli autori,
notizie sulle composizioni, prime esecuzioni, novità editoriali.
Federico Gardella
Vertigine del confine
Architetture del canto e del silenzio è intitolata la novità
per ensemble di Federico Gardella in cartellone per il
Festival Pontino di Musica il 3 luglio a Sermoneta,
nell’interpretazione dell’Ensemble Alternance. Spiega
l’Autore: «La musica, come arte del tempo, è una
metafora della vita: ci ricorda che non è possibile tornare
indietro, che ogni istante è unico. Come accade nella
vita, anche nella musica, però, è possibile rendere
presente ciò che è già accaduto: questa possibilità è la
memoria. E così la forma di una composizione riflette
questa possibilità attraverso l’organizzazione delle
proprie strutture, in una continua dialettica tra
l’invenzione del nuovo e la predisposizione al ricordo. La
prospettiva di Architetture del canto e del silenzio è, però,
diversa: mi sono chiesto cosa sarebbe la musica se,
invece che una narrazione, la sua struttura venisse
pensata in analogia con l’osservazione di uno spazio
architettonico; si tratta di immaginare uno spazio sonoro
in cui tutto è già presente dal principio, in cui il concetto
di sviluppo dei materiali musicali viene sostituito dall’idea
di una forma “sincronica”, luogo del silenzio come
possibilità del canto, appunto. La struttura si articola, qui,
in “stanze” che sono luoghi della forma, ma anche spazi
di risonanza in cui costruire un’idea di canto sul bordo del
silenzio». Architetture del canto e del silenzio sarà
ripreso il 29 luglio a Santiago de Compostela,
nell’ambito del Festival son[UT]opías, affidato al Vertixe
Sonora Ensemble. Il 25 luglio avrà luogo negli Stati
Uniti, più precisamente al Mannes College of Music di
New York, all’interno dell’International Keyboard Institute
& Festival (IKIF), la prima esecuzione assoluta di
Invenzioni del margine per pianoforte. Ne sarà interprete
Daniela Terranova
Massimiliano Ferrati. Così Gardella presenta la ratio del
nuovo pezzo: «Strumento dagli spazi sconfinati, ma dai
margini invalicabili: l’esplorazione dei confini del
pianoforte è un esercizio di contrari. Esiste, in un certo
senso, una vertigine del margine, un’attrazione del bordo
che polarizza la musica ai propri estremi: in quel punto,
quando il meccanismo diventa invisibile, il pianoforte
“canta”. E così, in queste Invenzioni del margine, ho
cercato di immaginare una musica capace di abitare
quelle regioni dello strumento, periferie del suono dove
ogni gesto si estremizza, in cui “inventare” il margine
significhi definirne lo spazio interno come luogo di ogni
possibile inizio». Nel mese di settembre Federico
Gardella parteciperà al Takefu International Music
Festival con due lavori. Il 13 settembre Ryoko Aoki e
Mario Caroli riprenderanno Voice of wind per voce
femminile (utai) e flauto basso. Il giorno successivo, 14
settembre, avrà invece luogo la prima d’una novità per
quattro voci appositamente scritta per The Hilliard
Ensemble (cfr. il prossimo numero di ESZ News).
Diverse le riprese di lavori di Gardella in questi mesi:
Im Freien zu singen per sei voci femminili e pianoforte è
in programma il 1° giugno a Le Bourget-du-Lac (Francia)
per il Festival Les Voix de Prieuré; ne saranno interpreti
Les Six Voix Solistes e la pianista Ancuza Aprodu sotto
la direzione di Alain Goudard. Marco Fusi eseguirà il 17
luglio all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona Cinque
notturni da braccio per viola d’amore. Infine Annamaria
Morini riprenderà il 26 luglio all’Oratorio dei Disciplinati di
Moneglia (Genova), per l’Associazione Musicale “Felice
Romani”, Cinque cori notturni sotto la costa per flauto
contralto.
La materia dei sogni
Dopo la prima esecuzione avvenuta lo scorso 5
maggio al Teatro Franco Parenti di Milano, il 5 luglio il
Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli riprende
Lying Down on the Horizon per flauto, clarinetto, violino,
viola, violoncello, pianoforte e due danzatori nell’ambito
del Festival “Time of Music” di Viitasaari, in Finlandia, con
la coreografia di Ariella Vidach e i danzatori Chiara
Ameglio e Stefano Roveda. Un’ulteriore ripresa è
prevista nel mese di ottobre al Budapest Music Center.
Il pezzo è proposto all’interno dello spettacolo
Synchronos, prodotto dal Divertimento Ensemble in
collaborazione con la compagnia di danza AiEP di Ariella
Vidach e realizzato, con il supporto della Ernst von
Siemens Music Foundation, tra le attività del Network
Ulysses. La composizione di Terranova mira a realizzare
una convergenza tra musica e danza, nel segno di
un’idea comune suggerita dalla poesia di Sylvia Plath.
Nell’intenzione dell’Autrice, «i corpi dei ballerini
sembrano dare forma a un rito, muovendosi nel groviglio
di una texture inizialmente secca, arida, “legnosa”, che a
poco a poco acquista risonanza e profondità». Un nuovo
lavoro per violino e violoncello sarà eseguito l’11 luglio al
Javier Torres Maldonado
Figuralmusik I per flauto, clarinetto, violino, violoncello e
pianoforte, viene proposto in prima esecuzione
messicana il 15 giugno al Palacio de Bellas Artes di Città
del Messico dall’Ensemble Cepromusic diretto da Ludwig
Carrasco. Il 4 luglio Roberto Fabbriciani eseguirà il
Primer libro del canto alado per un flautista al Centro
Mexicano para la Música y las Artes Sonoras di Morelia.
Javier Torres Maldonado e il coreografo Jaciel Neri
hanno ricevuto il prestigioso Premio
Ibermusicas/Iberescena per la realizzazione di Rostros
Teatro La Fenice di Venezia da Carlo Lazzari e Carlo
Teodoro in un concerto dell’Ex Novo Ensemble dedicato
a Luigi Nono nell’ambito del Festival “Lo spirito della
musica di Venezia”. Doppia prima, infine, per una
commissione del Festival della Valle d’Itria in
collaborazione con il Tallinn Chamber Festival, inserito
nel progetto “Emerging Classical Talent in the UE”
promosso dallo European Culture Programme. Asleep
Landscape, per soprano, saxofono contralto e orchestra
d’archi sarà proposto il 18 luglio a Tallinn all’interno
dell’XI “Tallinn Chamber Festival”, e successivamente il
22 luglio a Martina Franca, per il XL Festival della Valle
d’Itria. Interpreti dell’opera saranno il soprano australiano
Amy Corkery, il saxofonista estone Virgo Veldi e
l’orchestra d’archi svedese Camerata Nordica. Così
Daniela Terranova descrive il nuovo pezzo: «Avvolta da
una texture sonora continua e liquida, fitta di multifonici e
armonici, come in una visione notturna, la voce ripete
ossessivamente i versi conclusivi del IV atto della
Tempesta di Shakespeare: “We are such stuff as dreams
are made on; and our little life is rounded with a sleep”».
de humo per ensemble di 15 strumentisti e danzatori, da
rappresentarsi nel 2014. Il conferimento al compositore,
per la quarta volta, d’una Commande d’État (2013) del
Ministero francese della Cultura si concretizzerà nella
composizione del secondo Quartetto per archi, che verrà
proposto dall’Ensemble Sillages durante l’anno in corso.
Torres Maldonado ha infine ricevuto dal Festival
Internacional Cervantino la commissione di un nuovo
lavoro di teatro musicale, la cui prima esecuzione
assoluta è programmata per il mese di ottobre 2014.
Due novità, in cartellone a
Sermoneta e a New York,
mettono a tema l’immaginazione
d’uno spazio sonoro
Sándor Veress
Threnos (in memoriam Bela
Bartók) per orchestra è in
cartellone il 25 settembre al
Symphony Hall Osaka,
nell’interpretazione della
Japan Century Symphony
Orchestra diretta da Heinz
Holliger.
La ripresa d’un recentissimo
lavoro tra musica e danza e
due novità costellano diversi
festival estivi
7
S’inaugura con un lavoro
coreutico-musicale
la collaborazione
con un nuovo Autore
Marco Momi
L’ensemble Accroche Note
presenta il 19 giugno la prima
esecuzione assoluta di Almost
Requiem per soprano e
ensemble all’Église de SaintMerri di Parigi, nell’ambito del
Festival ManiFeste dell’Ircam.
Reloading Vanishing per flauto
solo sarà ripreso il 26 luglio da
Annamaria Morini all’Oratorio
dei Disciplinati di Moneglia
(Genova) per l’Associazione
Musicale “Felice Romani”.
Luca Antignani
Nome - non nome per
pianoforte e sei voci soliste su
poesie di Mario Luzi è in
cartellone il 1° giugno per Les
Voix du Prieuré a Le Bourgetdu-Lac, interpreti Ancuza
Aprodu e l’Ensemble Six Voix
Solistes diretto da Alain
Goudard. Luigi Gaggero
proporrà invece il 5 luglio, alla
testa della Dolce Maniera,
Barche amorrate per cinque
voci all’UKHO Festival di Kiev,
nell’ambito del concerto “Nuovi
madrigali italiani”.
La residenza presso il Festival
“Armonie della sera” è
l’occasione per una nutrita
serie di esecuzioni
Carmine Emanuele Cella
Luigi Gaggero interpreterà il 5
luglio, alla testa di La Dolce
Maniera, Ali oscillano in fioco
cielo, madrigale a cinque voci
su testo di Salvatore
Quasimodo, in cartellone
all’UKHO Festival di Kiev
nell’ambito del concerto
intitolato “Nuovi madrigali
italiani”
8
Maurizio Azzan
Naturale versus artificiale
Un nuovo Autore entra a far parte del catalogo ESZ.
Maurizio Azzan, classe 1987, ha studiato composizione
presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino e l’omonimo
Conservatorio di Milano sotto la guida di Alessandro
Solbiati, laureandosi col massimo dei voti, la lode e
menzione. Ha frequentato corsi e masterclasses, tra gli
altri con Stefano Gervasoni, e si sta attualmente
perfezionando con Salvatore Sciarrino. Ha inoltre
conseguito, presso l’Università degli Studi di Torino, la
laurea triennale in Lettere antiche e quella magistrale in
Filologia e Letterature dell’Antichità, sempre
con lode. Segnalatosi in vari concorsi
nazionali e internazionali, ha vinto il Premio
Nazionale delle Arti e la 3a edizione degli
Incontri Internazionali “Franco Donatoni”
promossa dal Divertimento Ensemble di
Milano. Nel 2012 è stato selezionato per
partecipare all’European Composers’
Professional Development Programme e
recentemente è stato selezionato per
prendere parte a Prototype 2013-14,
progetto della Fondation Royaumont
dedicato alla danza e alla musica
contemporanee. È tra i finalisti del Concorso
“Multimedia” promosso dalla Fondazione Culturale San
Fedele di Milano. Suoi lavori sono stati eseguiti in Italia
e all’estero fra gli altri da Laura Catrani, Maria Grazia
Bellocchio, Enzo Porta, Paolo Beltramini, il Trio
Magritte, Divertimento Ensemble, Nieuw Ensemble,
Ensemble L’Arsenale, Ex Novo Ensemble nel corso di
festival e rassegne concertistiche (Festival
Internazionale MITO SettembreMusica, Festival
Pontino, Festival Cinque Giornate di Milano, Suona
Francese). I suoi prossimi progetti includono un lavoro
per ensemble, elettronica e video in collaborazione con
altri due compositori e due videasti, che sarà proposto
in ottobre dai solisti dall’Ensemble Intercontemporain al
Festival di Milano Musica. Di Maurizio Azzan ha appena
avuto luogo, il 5 maggio al Teatro Franco Parenti di
Milano, nell’ambito della rassegna Rondò, la prima
esecuzione assoluta di Umano(dis)umano per
danzatori, ensemble e elettronica. Ne è stato interprete
il Divertimento Ensemble sotto la direzione di Sandro
Gorli, con la coreografia di Ariella Vidach e i danzatori
Chiara Ameglio e Stefano Roveda. I medesimi artisti
porteranno in tournée questo nuovo lavoro il 5 luglio
alla Viitasaari Areena di Viitasaari (Finlandia) per il
Festival “Time of Music 2014”, e nel mese di ottobre al
Michele dall’Ongaro
Budapest Music Center. Spiega l’Autore:
«Umano(dis)umano fa parte di un progetto più ampio
dedicato alla danza e incentrato sul rapporto uomosuono. Dopo aver sviluppato in vari lavori un interesse
sempre più marcato per il suono connesso al
movimento, ho cominciato gradualmente a intravedere
in essi una sorta di entità duplice data dall’unione di una
componente naturale (l’esecutore) e di una artificiale da
essa dipendente (lo strumento). Questa sorta di
organismo semi-artificiale, se osservato nella sua
concreta fisicità, può rivelare il proprio
essere finestra su una dimensione acustica
di insospettabile profondità, caratterizzata da
intersezioni, similarità e opposizioni spesso
rimaste in potenza in una concezione
dell’evento sonoro più strettamente
tradizionale che, a ben vedere, ha forse
poco a che fare con la complessità
dell’evento cui ci troviamo esposti quando
ascoltiamo musica. Allo stesso tempo però,
se questa natura ibrida dell’uomo-strumento
già oltrepassa di un grado la dimensione
archetipa dello strumento-uomo (che
produce suono col proprio corpo senza mediazioni
esterne di alcun tipo), necessariamente si configura per
complementarietà un terzo spazio di esistenza ad esse
opposto, quello totalmente artificiale (e per questo
“disumano”) dell’ambito tecnologico-elettronico, ambito
che silenziosamente popola il nostro quotidiano
infiltrandosi incontrollato e incontrollabile nello spazio
acustico che ci circonda. Umano(dis)umano mette a
nudo gli archetipi di ciò che acusticamente sta fuori e
dentro di noi: dall’artificialità fredda, disumanizzata e
crudele della tecnologia di cui non sappiamo più fare a
meno e che controlla la nostra esistenza, alla
dimensione ibrida di un suono strumentale plastico e
materico allo stesso tempo, sospeso com’è fra l’essere
umano che lo fa esistere e l’alterità inanimata dello
strumento, fino al respiro stesso che gli dà vita. Nel
mezzo, varie zone d’ombra si susseguono e
confondono, andando a indagare quelle incerte
situazioni di confine in cui le definizioni cadono facendo
emergere momenti di inversione dei ruoli e delle
reciproche funzioni: dagli strumenti che si fingono
sintetici e un’elettronica che cerca una propria
dimensione vocale, fino al ritrovamento della fisicità e
dell’espressività archetipa del respiro».
Estate marchigiana
Michele dall’Ongaro sarà compositore in residenza al
Festival cameristico “Armonie della sera”,
manifestazione che si prefigge di far
ascoltare la grande musica nei luoghi più
suggestivi delle Marche. Nel corso della
rassegna sarà possibile ascoltare, il 4
agosto Darstellung per saxofono alto,
interprete Federico Mondelci (Ancona,
Chiesa di Santa Maria di Portonovo), il 6
agosto la Carnascialata dei Pulcinelli con
il soprano Patrizia Biccir accompagnato da
Marco Sollini al pianoforte (Belforte del
Chienti, Chiesa di Sant’Eustachio), il 10
agosto il Quartetto n. 6 per archi eseguito
dal Quartetto di Cremona (Ascoli Piceno,
Piacoteca Civica), il 15 agosto Bach
Haus, intermezzo in un atto su libretto di Vincenzo De
Vivo, affidato ai Solisti Marchigiani diretti da Federico
Amendola; infine, nella stessa data, Traccia per flauto
solo nell’interpretazione di Dante Milozzi e Fermo-
Immagine, piccola Suite per pianoforte a quattro mani,
nell’interpretazione del duo Marco Sollini e
Salvatore Barbatano. Il 14 agosto è in
programma un incontro con l’Autore. Il Teatro del
Maggio Musicale Fiorentino ospita il 20 giugno
la ripresa di Attimo per coro femminile e
orchestra su una lirica di Wisława Szymborska.
L’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale
Fiorentino saranno diretti da Juraj ValČuha. Verrà
invece proposto il 13 giugno allo Studio 2
dell’Auditorium Parco della Musica di Roma,
nell’ambito della rassegna Contemporanea “In
My Life”, Ton sur ton per due pianoforti, eseguito
da Giuseppe Burgarella e Francesco Carlo
Leone. Infine, il Festival Mito Settembre Musica
proporrà il 9 settembre nella sala Giacomo
Puccini del Piccolo Regio di Torino Festschrift per 14
strumenti, nell’interpretazione dell’Antidogma Chamber
Orchestra diretta da Guido Maria Guida.
Camillo Togni
Affermazione e occasioni
È uscito per l’etichetta Naxos (Naxos 8.572991) il
secondo volume della serie “Complete Piano Music”,
l’ambizioso progetto di registrazione integrale della
produzione pianistica di Camillo Togni affidata a Aldo
Orvieto. Organizzato secondo un ordine sistematico
del catalogo del compositore per la tastiera, questo
secondo Cd include, nell’ordine d’impaginazione, i
Capricci Quarto (Ottave), Quinto (Omaggio a Bellini) e
Sesto (Aforisma sul nome di Sylvano Bussotti)
(rispettivamente del 1969, 1987 e 1991), i Sei Preludi
op. 21 (1944), la Prima partita corale op. 29 (1949) e la
Serenata n. 1 op. 10 (1940). Offre pertanto già da sé
uno spaccato del pianismo di Togni dalle prime prove
compositive di ampio respiro (1940: Togni compie
diciott’anni) all’ultima opera pianistica (si giunge infatti al
1991, a due anni dalla morte): tre lavori dunque, tutti
cospicui ma assai diversi, provenienti dalla stagione
giovanile degli anni, sono affiancati ad altrettanti, tutti
aforistici, che costellano i decenni successivi, a grande
distanza l’uno dall’altro. Il titolo più antico, la
monumentale Serenata n. 1 op. 10 (quasi 27’),
rappresenta, come racconta Carlo Ciceri nelle note
illustrative del Cd, il punto di svolta di Togni verso la
maturità espressiva, dialogo capitale con l’eredità
storica schönberghiana, con cui il compositore in erba
reagisce al bisogno di sottoporre «a una critica affatto
interiore tutto ciò che in precedenza entusiasticamente
accoglievo. Il tormentoso soggettivismo […] mi portò
all’adozione di un linguaggio integralmente
dodecafonico». Dei prediletti Sei preludi op. 21,
composti quattro anni più tardi all’insegna d’una
dialettica Schönberg-Chopin, Togni si confessava ad
Alfredo Casella, già nell’aprile 1944, «abbastanza
Caterina Di Cecca
Gesti sonori
Nuova Autrice del catalogo ESZ, Caterina Di Cecca ha
conseguito con il massimo dei voti e la lode il diploma
accademico di primo e secondo livello in Composizione
sotto la guida di Luciano Pelosi presso il Conservatorio
di Santa Cecilia, dove si era anche diplomata in
Pianoforte. Contestualmente ha
conseguito la laurea triennale e quella
magistrale in Filosofia, sempre con lode.
Dal 2012 studia con Alessandro Solbiati,
di cui ha frequentato il corso di
perfezionamento a Sermoneta nel 2013:
in tale occasione ha ricevuto una
commissione per il Festival Pontino
2014. Finalista del “Salvatore Martirano
Award” 2013, è stata selezionata da
Fabio Nieder per una commissione con
residenza presso la Fondazione Spinola
Banna per l’Arte nel 2015. Sue partiture
sono state eseguite in Italia e all’estero da musicisti
come Maria Grazia Bellocchio, Laura Catrani e Antonio
Politano. Suoi lavori sono programmati dal Divertimento
Ensemble, dall’Ensemble Alternance di Parigi,
dall’Ensemble Tema di Karlsruhe e dall’Ensemble
Mosaik di Berlino, e da solisti quali Ruggero Laganà e
Corrado Rojac. Tra il 2008 e il 2010 si è dedicata alla
composizione di colonne sonore, firmando la musica
originale di vari cortometraggi, alcuni dei quali finalisti e
vincitori di concorsi (American Dream e Il fascino
discreto della parola). Tre le prime esecuzioni assolute
in programma in questi mesi. Il 9 aprile la Stagione
Rondò 2014 ha proposto al Tempio Valdese di Milano
AaNEen per flauto, oboe, clarinetto, percussioni,
pianoforte, violino e violoncello, commissione del
Divertimento Ensemble che ha eseguito il nuovo lavoro
sotto la direzione di Sandro Gorli. Spiega l’Autrice:
«“Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della
soddisfatto», dichiarandoli «una prima serie di sei
preludi». Altrettanto palese è il compiacimento
dell’Autore a proposito della Prima partita corale op. 29,
che nell’anno della composizione, il 1948, presentava in
questi termini al maestro Arturo Benedetti Michelangeli:
«trascrizione per pf. di 4 corali di Bach per organo che,
così uniti, formano una Partita o Suite – a me sembra –
di un certo effetto pianistico». In effetti Togni aveva
studiato a fondo la lezione del Busoni trascrittore, che
mette qui al servizio dello sfruttamento di tutte le
potenzialità espressive del pianoforte, contribuendo col
gusto proprio per un supplemento di cantabilità e
chiarezza nel disegno (si apprezzi ad esempio la
smagliante trascrizione del Preludio corale BWV 714
“Vater unser in Himmelreich” ). I tre ultimi Capricci della
maturità (nn. 4-6) propongono nell’ordine uno studio
virtuosistico composto per il recital “Cinquanta Autori” di
Antonio Ballista; l’elaborazione d’uno spunto belliniano
commissionato da Giuseppina La Face Bianconi per il
XIV Congresso Internazionale di Musicologia; infine un
miniaturistico omaggio al 60° compleanno di Sylvano
Bussotti, composto tra il 12 e il 14 settembre 1991 sulla
base delle note La-Si bemolle, dedotte dalla vocale
tonica del nome e dall’iniziale del cognome del più
giovane collega. Sono già in preparazione i volumi 3° e
4° della serie che proporranno, il terzo, la Sonatina op.
26, le Tre fantasie scherzose, le Serenate nn. 5-7, la
Lyrische Suite per pianoforte a quattro mani e
l’Omaggio a Bach per due pianoforti (lavori composti tra
il 1943 e il ’67); il quarto le Serenate nn. 2-4 e la Suite
(una produzione che si concentra nei quattro cruciali
anni giovanili della guerra: 1940-43).
Esce in Cd il secondo volume
dell’integrale pianistica, con i
primi importanti lavori e pagine
d’occasione della maturità
Tre novità strumentali per una
nuova Autrice del catalogo ESZ
vita è composta di ombra e di luce”. Così si esprime
Anna Karenina nel celebre romanzo omonimo. Tale
assunto è il punto di partenza del percorso compositivo
di AaNEen. Il titolo, termine olandese che indica lo
“stare insieme”, ha in sé tre lettere che compaiono
ognuna due volte. Musicalmente ciò si traduce
nella presenza di tre personaggi, riconoscibili
rispettivamente per altezza, timbro e gesto,
che acquisiscono caratteri diversi a seconda
della loro interrelazione, pur mantenendo la
propria identità. A seconda del ruolo che
assumono nel corso dell’arcata formale del
pezzo, i tre elementi si arricchiscono, si
modificano o si corrompono rivelando il
dualismo insito nella natura di ciascuno di
essi». Ruggero Laganà ha presentato il 22
maggio all’Istituto Italiano di Cultura,
nell’ambito della 3a stagione del “Ciclo
Scarlatti”, Ansia de estatua per clavicembalo. Nelle
parole di Caterina Di Cecca, «la suggestione del pezzo
deriva da una delle Canciones para terminar di Federico
Garcia Lorca, Ansia de estatua. Rumore, aroma, dolore
e battaglia sono i quattro sostantivi datori di senso e
forma attorno al quale si costruisce la poesia.
Musicalmente ciò si traduce in quattro situazioni ben
identificabili, che seguono il percorso suddetto con vari
riferimenti gestuali, articolativi, timbrici e di registro».
Verrà invece proposto il 4 luglio al Castello Caetani di
Sermoneta Lo strappo nel cielo di carta per flauto,
clarinetto, pianoforte, violino, violoncello, commissione
del Festival Pontino 2014, nell’interpretazione
dell’Ensemble Alternance. Si segnala infine l’avvenuta
esecuzione, il 17 aprile al Museo di Roma in Trastevere,
di Mistral per fisarmonica da concerto, nell’ambito della
manifestazione “All in! - Chiamata alle arti”, interprete
Samuele Telari.
Luigi Dallapiccola
Il Prigioniero, un prologo e un
atto da La torture par
l’espérance di Villiers de l’Isle
Adam e La légende
d’Ulenspiegel et Lamme
Goedzak di Charles de Coster
è in cartellone al Gran Teatre
del Liceu di Barcellona il 22, 25,
27 giugno e il 1° e 4 luglio con
la regia di Lluís Pasqual. Ne
saranno interpreti Ievgueni
Nikitin (Il Prigioniero), JeanneMichèle Charbonnet (La
Madre), Robert Brubaker (Il
Grande Inquisitore) e Albert
Casals e Toni Marsol (Due
Sacerdoti). L’orchestra
sinfonica e il coro dell’ente lirico
saranno diretti da Josep Pons.
9
Un concerto monografico e la
commissione d’una pagina
sinfonica sanciscono la stima
della città francese per il
compositore
Doppia drammaturgia in una
pagina per orchestra da camera
ispirata al libro dei “Salmi”
Musica dal vivo dialoga con
Arp, Licini e Joyce al Museo
d’Arte di Lugano
Novità per tromba in
cartellone in Corea del Sud
10
Carlos Roqué Alsina
Le notti di Aix
Aix-en-Provence dedica a Carlos Roqué Alsina
il 25 agosto, nell’ambito dell’Académie
Internationale des Nuits Pianistiques, un
concerto monografico che proporrà una
selezione della produzione pianistica e
cameristica del compositore attraverso lavori
che abbracciano un quarto di secolo.
Verranno eseguiti in particolare Hierarchies
(2012) per contrabbasso e elettronica,
Klavierstück n. 7 (2010) per pianoforte solo,
Une main (2009) per soprano, contrabbasso
e pianoforte, e Suite (1988) per pianoforte e elettronica.
Ne saranno interpreti il soprano Cécile Roqué Alsina,
Yann Dubost al contrabbasso, Asiya Ahmetjanova e
l’Autore stesso al pianoforte. Il compositore sta
Andrea Mannucci
attualmente attendendo al suo 2ème Concerto per
pianoforte e orchestra, commissione della
città di Aix-en-Provence e pezzo obbligatorio
per la finale del concorso internazionale “Les
Nuits Pianistiques” in programma nel
novembre 2015. Infine, è fresco d’uscita un
Cd monografico interamente dedicato alla
produzione cameristica di Carlos Roqué
Alsina: intitolato Musique de chambre e
prodotto dall’etichetta MusicaAvanti
(MUS2014/2/1), include Unity (1973) per
clarinetto e violoncello, Bel canto (2009) per arpa e
vibrafono, Belgirate (2006) per violino solo, i citati
Hierarchies e Klavierstück n. 7, nonché Tan Tango
(2001) per violino, violoncello e bandonéon.
Architettura della parola
C
laudio Scimone, alla testa dei Solisti Veneti,
presenta il 17 giugno nella Chiesa di Santa Caterina
a Padova, nell’ambito della 44a edizione di Veneto
Festival, la prima esecuzione assoluta di Preghiera per
orchestra da camera. Spiega Mannucci: «Preghiera,
scritta su commissione dei Solisti Veneti, è dedicata al
M° Claudio Scimone. La composizione si lega e s’ispira
a tre Salmi tratti dalla Bibbia, ognuno dei quali
rappresenta un inno di vario genere: lode, supplica e
meditazione. I testi dei tre Salmi, celati e nascosti,
vengono utilizzati per rappresentare una doppia
drammaturgia, musicale e scenica, attraverso
l’architettura della parola che genera suoni, campi
armonici, agglomerati ritmici e timbrici. Dal testo
germina anche una sorta di forma divisa in tre tempi,
senza soluzione di continuità: una prima parte
Francesco Hoch
Arti sorelle
I
l Museo d’Arte di Lugano propone per tre venerdì di
primavera (9 e 23 maggio e 6 giugno) l’iniziativa “Tra
arte, poesia e musica”: un percorso di visita alla mostra
di Jean Arp e Osvaldo Licini durante il quale la cantante
Patrizia Nalbach e l’oboista Sabina Nardi
interpreteranno musiche di Francesco Hoch. La
manifestazione intende proporsi come una «visita
guidata molto speciale che coniuga arte, musica e
poesia in un’esperienza creativa, alternando
l’osservazione delle opere a musica dal vivo e letture di
poesie. Un’occasione nuova e diversa non solo per
approfondire l’arte e la poetica di Arp e Licini, ma anche
Eric Maestri
elaborata su successioni ritmiche e dinamiche
contrastanti a cui segue un movimento lento e
meditativo; la terza parte si staglia invece su una sorta
di danza con trio e ripresa. La composizione si chiude
con un momento salmodico in cui gli strumenti a fiato
riecheggiano antiche melodie ebraiche, mentre il finale,
breve e dirompente, trova la sua soluzione letteraria e
musicale ispirandosi ad alcuni specifici versi poetici».
Il 6 luglio il Festival di Yèvre le Chatel ospiterà una
ripresa di Homunculus, melologo per voce narrante e
quintetto di fiati su testo di Marco Ongaro. Ne saranno
interpreti Maurizia Dalla Volta, flauto, Vincent Friberg,
oboe, Christophe Bonifacino, clarinetto, Christophe
Vellard, corno, Ronald Grun, fagotto, e Marie-Elisabeth
Cornet, voce recitante.
per scoprirne i legami con l’ambiente culturale del primo
Novecento». Verranno eseguiti in particolare Omaggio
a James Joyce e alla sua “Veglia di Finnegan” da
Spremute di senso, melologo per voce recitante su
testo di Roberto Bernasconi, e “Con Figura” da
Elemento per oboe solo. L’Ensemble Vox Altera diretto
da Massimiliano Pascucci riprenderà invece il 1°
giugno, presso la Chiesa di San Giovanni di Mendrisio,
Imago, sette autoritratti femminili per sei voci femminili
e quartetto d’archi su testo di Francesco Hoch e Maria
Rosaria Valentini.
L’emozione del metallo
Ha luogo il 25 giugno in Corea del Sud,
nel contesto del Daegu International
Festival of Contemporary Music, la prima
esecuzione assoluta di Notte per tromba
sola di Eric Maestri. Ne sarà interprete
Stephen Altoft. Spiega l’Autore: «Notte è un
brano per tromba sola o più. Ho cercato di
sintetizzare il suono della tromba che amo e
di conservare un tipo di ascolto che facesse
dell’emozione globale del brano il centro da
cui scaturisce il tutto. Così mi sono trovato ad
accostare le note intorno a un tema che è
svelato e smembrato chiedendo di continuo
all’interprete il suono denso e metallico del corpo
della tromba». Sto cadendo, ricado in me,
scompaio…, madrigale a cinque voci su testo di
Patrizia Valduga, verrà ripreso il 5 luglio
all’UKHO Festival di Kiev da Luigi Gaggero alla
testa del gruppo vocale La Dolce Maniera.
Saverio Mercadante
A grand’orchestra
Ben due nuovi Cd, entrambi editi dall’etichetta Naxos,
testimoniano il livello dell’interesse per la musica
sinfonica di Saverio Mercadante, grande operista
romantico sensibile più di altri colleghi italiani al fascino
della musica strumentale. Al repertorio concertante è
interamente dedicato l’album Flutes
Concertos Nos. 1, 2 and 4 (Naxos
8.572731), interpretato da Patrick Gallois
nella duplice veste di solista e direttore
della Sinfonia Finlandia Jyväskylä. La
registrazione, effettuata nel dicembre
2011, si basa sulle edizioni critiche dei tre
lavori curate da Mariateresa Dellaborra e
pubblicate dalle ESZ. Scrive la studiosa
nelle note d’accompagnamento del Cd: «Nell’arco
di circa sei anni (1814-1820) Mercadante compose
una serie cospicua di composizioni strumentali che
privilegiano il flauto e che rappresentano senza
dubbio una felice eccezione nell’ambito della
musica italiana del primo ventennio del XIX secolo
che prediligeva in modo pressoché esclusivo il
melodramma. In particolare gli dedica sei concerti per
flauto solo e uno per due flauti; alcuni concertoni per
strumenti a fiato e diverse altre pagine cameristiche che
annoverano almeno tre Quartetti per flauto, clarinetto,
corno e fagotto op. 50 (1813); quindici Quartetti per
flauto, violino, viola e violoncello (1813-1818); un Trio
per flauto, violino e chitarra (1816). […] Il Primo
Concerto per flauto op. 49 reca sul frontespizio sia la
data di composizione – 1813 – sia il destinatario –
Pasquale Buongiorno – definito “celebre dilettante”, già
ricordato come compagno di studi di Mercadante, dal
1820 professore di flauto presso il Conservatorio di
“San Pietro a Majella” e dal 1827 orchestrale presso il
Teatro San Carlo, autore a sua volta di diversi brani per
flauto. In questo primo numero d’opus il diciottenne
compositore dispiega un organico orchestrale
estremamente ricco che richiede un cospicuo numero
di fiati e pretende dal solista un impegno esecutivo
costante e intenso nei tre movimenti. […] Il Secondo
Concerto per flauto op. 57 in Mi minore reca 1814 come
data di composizione. Il brano, che porta la specifica
indicazione “a grand’orchestra”, fu ripetutamente
riutilizzato dall’autore e destinato almeno ad altri tre
organici diversi. […] Contenuto in un quaderno di
esercizi e di composizioni datato 1816, il Quarto
Concerto per flauto in Sol maggiore senza numero
d’opera, testimonia ulteriormente l’interesse di
Mercadante per il flauto solista. Ormai entrato nel corso
Luigi Manfrin
Canone incerto
Backwards… Eluding Bach è il titolo della
novità di Luigi Manfrin per orchestra d’archi in
cartellone il 30 agosto nell’ambito del Festival
Internazionale del Val di Noto “Magie
Barocche”. Così l’Autore racconta il recente
lavoro: «La composizione prende avvio
simultaneamente da due idee principali: 1) a
livello generativo, da una Gestalt melodica di
base elaborata a partire da un motivo
discendente di un canone di J.S. Bach; 2) a
livello di organizzazione morfologica, dalla
progettazione di un congegno musicale in
grado di formare ed esibire delle superfici sonore
capaci, a loro volta, di richiamare elementi e materiali
dello stesso canone bachiano. In questo modo il
riferimento a Bach è ambiguo e ambivalente, essendo il
canone all’origine della composizione; il suo
funzionamento consente tuttavia, al contempo, la
creazione autonoma di immagini o superfici sonore che
riflettono il canone come se esso non fosse il
presupposto bensì il prodotto della composizione
superiore e divenuto allievo di Zingarelli, il compositore
dà una nuova prova della sua abilità, ideando un
concerto in cui ribadisce i tratti più caratteristici della
sua inventiva: consueta felice vena melodica, chiarezza
di struttura e virtuosismi destinati al solista. Oltre
all’abituale quartetto d’archi, l’orchestra si avvale
dell’impiego di un flauto, di due oboi, di due
clarinetti, di due corni che tuttavia non sono
utilizzati con continuità». Sempre per Naxos esce
un’antologia di pagine orchestrali diverse (Naxos
8.573035) al cui interno figurano il Secondo
Concerto per clarinetto in Si bemolle maggiore
op. 101 e Garibaldi - Sinfonia dedicata
all’Italia, entrambi pubblicati dalle ESZ e
curati rispettivamente da Giovanni Carli
Ballola e da Mario Carbotta e
Mariateresa Dellaborra. Il Cd è
interpretato dal clarinettista Giammarco
Casani e dall’Orchestra Sinfonica di
Roma diretta da Francesco La Vecchia.
Nelle note Tommaso Manera giudica
«delizioso» il Concerto per clarinetto, «in due soli
movimenti, di stampo chiaramente settecentesco, quasi
haydniano, nella concisione, nella chiarezza armonica e
nella plasticità delle frasi. La scrittura della parte del
solista mostra grande sicurezza nello sfruttamento delle
risorse tecniche dello strumento: passaggi di agilità,
repentini cambi di registro, di dinamica e di
articolazione richiamano il concerto per clarinetto scritto
da Mozart». Contestualizzano invece in questi termini la
sinfonia Garibaldi i revisori della partitura: «Quando nel
marzo 1861 Saverio Mercadante mise la parola fine alla
sua sinfonia Garibaldi iniziata il mese precedente, il
clima politico era infuocato e la composizione apparve
come l’ennesima riprova del coinvolgimento attivo del
compositore alle vicende risorgimentali. Definita
“stupenda, nobilissima e piena di effetti, infiorata di
dettagli ed impasti strumentali” sorprendenti, rapì sino
all’entusiasmo il pubblico del tempo. In effetti
l’invenzione tematica vi è trascinante e la struttura
denota la padronanza dell’orchestrazione nonché
l’originale fantasia dell’autore. Si compone di un unico
movimento al cui interno si riconoscono diverse sezioni.
[…] Il motivo dominante è senza dubbio quello dell’Inno
dei cacciatori delle Alpi variamente manipolato e
riproposto nel corso del pezzo, interrotto
periodicamente da una delle più famose melodie
popolari milanesi, La bella Gigogin».
stessa. Pertanto, il canone bachiano è insieme
generante e generato; ciò, tuttavia, non deve
far pensare a un’operazione musicale di chiara
trasparenza: al contrario, mancano
completamente le citazioni, e le rievocazioni
bachiane sono invece parte d’un fitto tessuto
sonoro costituito da deformazioni e dissoluzioni
che procedono indipendentemente; di
conseguenza, le immagini sonore che di volta
in volta si formano proiettandosi in primo piano,
irraggiano e insieme velano i riferimenti
bachiani. Potrei dunque paragonare la mia
composizione a una sorta di memoria schermo,
costituita da proiezioni/rievocazioni bachiane che
risuonano attraverso dei circoli virtuali attualizzati da
processi inventivi anziché rimemorativi, il che equivale
a dire che la memoria è in primis ideatrice e solo
secondariamente riproduttrice». Il 6 giugno lo Spazio
Sirin di Milano ospita una ripresa diThe Valley of Unrest
per soprano, viola e pianoforte, nell’interpretazione di
Sakiko Abe, Yoko Morimyo e Mihoko Miyagawa.
Due novità discografiche
ripropongono al pubblico
moderno quattro Concerti e una
Sinfonia su edizioni critiche ESZ
Goffredo Petrassi
L’Ensemble Contemporaneo
del Conservatorio di Musica
“Giuseppe Verdi” di Milano
diretto da Mauro Bonifacio
esegue la Serenata per cinque
strumenti e il Grand septuor
avec clarinette concertante per
sette strumenti il 22 maggio per
la Stagione Concertistica del
Conservatorio di Milano nella
Sala Puccini dell’istituzione, e il
2 luglio al Castello Caetani di
Sermoneta per il Festival
Pontino di Musica.
Riccardo Panfili
La versione per cinque
percussionisti di F For Fake è
stata proposta il 22 maggio al
Conservatorio di Cagliari da
Ivan Mancinelli e dagli allievi
della classe di percussione
dell’istituzione. Una novità per
clarinetto e pianoforte, The
Yellow Book, sarà presentata
da Selene Framarin e Alfonso
Alberti il 26 giugno
all’Auditorium Monteverdi di
Mantova per il Festival
Eterotopie.
Un canone di Bach è il
problematico punto di partenza
d’una novità per orchestra d’archi
al Festival Magie Barocche
Ernest Bloch
L’opera Macbeth è in cartellone
allo Harris Theater di Chicago il
13, 17, 19, 21 settembre. Ne
saranno interpreti Nmon Ford,
Macbeth e Suzan Hanson,
Lady Macbeth. Dirigerà
l’orchestra dell’ente Francesco
Milito; regia e production design
sono affidati ad Andreas
Mitisek.
11
Prime
esecuzioni
Prime
esecuzioni
as
Prime esecuzioni
assoluteassolute
GIUGNO
Bruno Zanolini
“…A LAURA SPARSI”
per arpa
Tricesimo (Udine), Risuonanze - Incontri
di Nuove Musiche, Teatro L. Garzoni,
1 giugno
Marta Marinelli, arpa
Luca Mosca
IL GIOCO DEL VENTO E DELLA LUNA
Opera cinese in un atto
Libretto di Pilar García
Venezia, Conservatorio “B. Marcello”,
10, 11, 12 giugno
Ensemble del Conservatorio “B.
Marcello” di Venezia
dir.: Giovanni Mancuso
Regia: Francesco Bellotto
Maurizio Ferrari
SONATA
per arpa
Tricesimo (Udine), Risuonanze - Incontri
di Nuove Musiche, Teatro L. Garzoni,
1 giugno
Marta Marinelli, arpa
Andrea Mannucci
PREGHIERA
per orchestra da camera
Padova, Veneto Festival, Chiesa di
Santa Caterina, 17 giugno
I Solisti Veneti
dir.: Claudio Scimone
Maurizio Ferrari
SONATA
per trombone e contrabbasso
Tricesimo (Udine), Risuonanze - Incontri
di Nuove Musiche, Teatro L. Garzoni,
1 giugno
Sergio Bernetti, trombone
Laura Soranzio, contrabbasso
Marco Momi
ALMOST REQUIEM
per voce di soprano e ensemble
Paris, Ircam, Festival ManiFeste, Église
de Saint-Merri, 19 giugno
Accroche Note
Giorgio Colombo Taccani
CALL ME LATER
per toy piano
Monfalcone, Risuonanze - Incontri di
Nuove Musiche, Il Carso in Corso,
2 giugno
Antonietta Loffredo, toy piano
Giorgio Colombo Taccani
SOGGETTO SOTTINTESO
per flauto, oboe e pianoforte
Tarcento (Udine), Risuonanze - Incontri
di Nuove Musiche, Villa De Rubeis Florit,
2 giugno
Tommaso Bisiak, flauto
Paola Fundarò, oboe
Reana De Luca, pianoforte
Aureliano Cattaneo
DOUBLE
per ensemble
Köln, Grosses Sendesaal des WDR,
7 giugno
Ensemble musikFabrik
dir.: Susanna Mälkki
Eric Maestri
NOTTE
per tromba sola
Daegu (South Korea), Daegu
International Festival of Contemporary
Music, 25 giugno
Stephen Altoft, tromba
Riccardo Panfili
THE YELLOW BOOK
per clarinetto e pianoforte
Mantova, Eterotopie, Auditorium
Monteverdi, 26 giugno
Selene Framarin, clarinetto
Alfonso Alberti, pianoforte
Nicola Sani
SEASCAPES VII
per quattro arpe
Kromeríz, (Repubblica Ceca), Festival
“Forfest”, 28 giugno
Adria Harp Quartet:
Cristiana Passerini
Cristina Centa
Angelica Ferrari
Nicola Vendramin
LUGLIO
Pasquale Corrado
SETTE GASSE D’AMANTE
per viola d’amore amplificata
Biasca (Svizzera), Casa Cavalier
Pellanda, 2 luglio
Annegret Mayer-Lindenberg, viola
Federico Gardella
ARCHITETTURE DEL CANTO E DEL
SILENZIO
per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte
Sermoneta, Castello Caetani, Festival
Pontino di Musica, Incontri Internazionali
di Musica Contemporanea, 3 luglio
Ensemble Alternance
Caterina Di Cecca
LO STRAPPO NEL CIELO DI CARTA
per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte
Sermoneta, Castello Caetani, Festival
Pontino di Musica, Incontri Internazionali
di Musica Contemporanea, 4 luglio
Ensemble Alternance
Stefano Gervasoni
ROMPER DEL DÍA
per controtenore e corno su testi di
José Ángel Valente
La Charité-sur-Loire, Festival Format
Raisins, Le Prieuré de La Charité-surLoire, 5 luglio
Solisti dell’Ensemble L’Instant Donné
Maurilio Cacciatore
LOST IN FEEDBACK
per un percussionista, un artistaperformer e live electronics
Strasbourg, Hall des Chars, 5 luglio
Ensemble Hanatsu Miroir:
Olivier Maurel, percussioni
Yon Costes, performer
Anne Marie Bacquet, scenografia
Prime
esecuzioni
Prime
esecuzioni
as
Prime esecuzioni
assoluteassolute
Martino Traversa
DI ALTRI CIELI
per soprano, flauto, clarinetto,
basso, pianoforte, violino e
violoncello su un frammento di
Friedrich Hölderlin
Venezia, Festival “Lo spirito della
musica di Venezia”, Sale Apollinee del
Teatro La Fenice, 11 luglio
Sonia Visentin, voce
Ex Novo Ensemble
Stefano Gervasoni
NOVITÀ
per voce femminile e flauto
Venezia, Festival “Lo spirito della
musica di Venezia”, Sale Apollinee del
Teatro La Fenice, 11 luglio
Ex Novo Ensemble:
Sonia Visentin, voce
Daniele Ruggieri, flauto
Vittorio Montalti
NOVITÀ
per violoncello solo
Venezia, Festival “Lo spirito della
musica di Venezia”, Sale Apollinee del
Teatro La Fenice, 11 luglio
Solista dell’Ex Novo Ensemble:
Carlo Teodoro, violoncello
Daniela Terranova
NOVITÀ
per violino e violoncello
Venezia, Festival “Lo spirito della
musica di Venezia”, Sale Apollinee del
Teatro La Fenice, 11 luglio
Solisti dell’Ex Novo Ensemble:
Carlo Lazzari, violino
Carlo Teodoro, violoncello
Daniela Terranova
ASLEEP LANDSCAPE
per soprano, saxofono contralto e
orchestra d’archi
Tallinn (Estonia), Tallinn Chamber
Festival, 18 luglio
Amy Corkery, soprano
Virgo Veldi, saxofono
Camerata Nordica
ESZ
Federico Gardella
INVENZIONI DEL MARGINE
per pianoforte
New York, Mannes College of Music, IKIF
- The International Keyboard Institute &
Festival, 25 luglio
Massimiliano Ferrati, pianoforte
Luis de Pablo
ANIMAE
per due contralti, due corni, due
tromboni e violoncello
Briançon, Festival Messiaen au Pays de
la Meije, Collegiale de Briançon, 26 luglio
Ensemble Solistes XXI
dir.: Rachid Safir
Maurilio Cacciatore
OROLOGIO CHE PENDI, CHE PUNGI
per flauto e violino
Moneglia (Genova), Associazione
Musicale Felice Romani, Oratorio dei
Disciplinati, 26 luglio
Annamaria Morini, flauto
Michele Foresi, violino
Giorgio Colombo Taccani
ALASTOR
per violino solo
Milano, Conservatorio “G. Verdi”,
I Concerti del Chiostro, 30 luglio
Francesca Bonaita, violino
AGOSTO
Stefano Gervasoni
PHANES II
Versione per saxofono soprano
Les Rencontres Musicales du Kreiz
Breizh, 2 agosto
Alexandre Souillart, saxofono
news EDIZIONI SUVINI ZERBONI
Michele dall’Ongaro
FERMO - IMMAGINE
Piccola Suite per pianoforte a
quattro mani
Ponzano di Fermo, Festival Armonie
della Sera, Chiesa di San Marco,
15 agosto
Marco Sollini e Salvatore Barbatano,
pianoforte
Luigi Manfrin
BACKWARDS… ELUDING BACH
per orchestra d’archi
Noto, Festival internazionale del Val di
Noto “Magie Barocche”, 30 agosto
dir.: Augusto Vismara
Johann Sebastian Bach/Alessandro
Solbiati
CANON DUPLEX
über besagte Fundamental-Noten à 5
Versione per orchestra d’archi di
Alessandro Solbiati
Noto, Festival internazionale del Val di
Noto “Magie Barocche”, 30 agosto
dir.: Augusto Vismara
SETTEMBRE
Federico Gardella
NOVITÀ
per quattro voci
Takefu (Giappone), Takefu International
Music Festival, 14 settembre
The Hilliard Ensemble
Maurilio Cacciatore
xD FRAGMENTS
per tre gruppi strumentali e live
electronics
Basilea, Gran Sala del Casinò,
20 settembre
Basel Kammerorchester
Maurilio Cacciatore, live electronics
Il calendario completo delle esecuzioni, costantemente
aggiornato, può essere consultato all’indirizzo internet:
www.esz.it
Editore: Sugarmusic S.p.A. Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano Tel. 02 - 770701 - E-mail: [email protected] - www.esz.it
Direttore responsabile: Maria Novella Viganò - Responsabile del Settore Classica: Alessandro Savasta
Redazione: Raffaele Mellace - Coordinamento di redazione: Gabriele Bonomo - Progetto e realizzazione grafica: Paolo Lungo - Traduzioni: Mike Webb
Aut. del Tribunale di Milano n. 718 del 25-10-1991