Cheri Dubreuil, “ritrattista di navi”

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Cheri Dubreuil, “ritrattista di navi”
di Maurizio Solera
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La fitta nebbia che avvolgeva il pittore Cheri Dubreuil
si sta diradando. Numerose sue tele a soggetto marinaro
sono conservate a Genova in musei cittadini
e appaiono spesso anche nei cataloghi d’asta marinara.
E quasi come nell’incipit del capitolo
VIII de “I Promessi Sposi”, più di una
volta mi sono chiesto “Cheri Dubreuil!
Chi era costui?”, senza poter dare risposta. La mia richiesta di informazioni
su questo artista ai conservatori dei
musei non ha mai avuto soddisfazio-
ne: le risposte erano tutte di questo tenore: “di lui sappiamo ben poco...”
quasi intendessero scoraggiarmi e non
volessero repliche.
Perché questo “emerito sconosciuto”
non ha mai sollecitato una ricerca,
neanche da parte di chi per motivi di
lavoro ha dovuto compilare le schede delle sue opere? Le difficoltà sono
forse insormontabili?...
Ho fatto una specie di scommessa con
me stesso e ho cocciutamente frequentato i musei, gli archivi e le biblioteche di Genova (e di altre città),
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cercando notizie su questo pittore, che
ha profuso arte nelle sue marine e nelle scene storiche del Risorgimento, in
cui compare anche Genova.
La prima tappa della ricerca è stata
al “Centro di Documentazione per la
Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova”, dove ha sede l’Archivio Fotografico. Lì ho trovato10 negativi di altrettante opere firmate Dubreuil con
le indicazioni delle collocazioni delle opere: 2 presso il Museo del Risorgimento di Genova, 2 in una collezione privata, 6 presso il Museo Navale di Genova, tutte con titolo e datazione, e 5 fotografie di altrettante
litografie (di cui 1 a colori), firmate
e datate 1858 o 1859 e conservate al
Museo Navale di Genova.
Dal momento che sia le opere conservate al Museo del Risorgimento di
Genova (“Il Cagliari fermato dalle na“Débarquement des troupes françaises
à Gênes”, litografia. Collezione
Topografica del Comune di Genova.
Alle pagine precedenti
“Sbarco di Sua Maestà l’Imperatore
Napoleone III in Genova 12 maggio
1859”, litografia. Collezione
Topografica del Comune di Genova.
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vi nemiche” e “Restituzione del Cagliari”)1 sia quelle del Museo Navale
(“Sciabecco e tartana spagnoli e un piroscafo a ruota”, “Regia fregata sarda che esce dal porto di Genova”, “Vascello a due ponti che corre in fil di
ruota”, “Fregata sarda in una violenta tempesta, “Fregata e corazzata
francesi, “Fregata italiana alla fonda”) 2
sia quelle di alcune collezioni private genovesi, sono datate 1858, ho ipotizzato un soggiorno del nostro pittore a Genova.
Inaspettatamente fruttuosa è stata la
seconda tappa della ricerca presso
l’Archivio Storico del Comune di Genova: infatti nel censimento del 1856
(volume 27) risulta che Cheri Dubreuil, nato nel 1828, e “ammogliato”
con Marie Iacomme, nata a Parigi nel
1839, era residente “in Portoria, Piazza G. Alessi – casa Pallavicini in cima”, con il suocero Claudio Jacomme, e di fede cattolica, “artista pittore” di professione.
Ho cercato allora notizie sul suocero, e dallo stesso censimento, alla voce Jacomme Claude (volume 40) risulta anche che Claudio Iacomme (residente in Genova - Portoria Piazza
Galeazzo Alessi casa Pallavicini in cima) era nato nel 1816 a Parigi, era di
professione litografo, e ammogliato.
Nella stessa abitazione, dunque, vivevano i figli Paolo Alberto nato a Parigi nel 1842, Leonida nato a Parigi nel
1842, Giorgio nato a Parigi nel 1852,
e la figlia Maria nata a Parigi nel 1839,
“in Dubreuil”.
A questo punto ho tralasciato le ricerche su Dubreuil, per dedicarmi a Jacomme, alla sua professione e per tentare di capire perché fosse capitato a
Genova. Ma non esiste alcuna pubblicazione monografica sui litografi
e sulla loro attività a Genova nella seconda metà dell’Ottocento.
Consultando però un catalogo di
stampe storiche3 e il catalogo dell’Esposizione italiana in Firenze del
18614 sono venuto a conoscenza dell’attività a Genova dei litografi Luigi e Giuseppe Pellas5. Luigi Pellas che
aveva creato uno stabilimento in città (ubicato in via San Giuseppe, nell’ex convento di Santa Marta)6, volendo puntare sulla qualità della produzione, aveva chiamato a dirigere la
sua stamperia Claude Jacomme, già
operaio stampatore presso la presti-
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giosa litografia Lemercier di Parigi.
Quando giunse a Genova, Jacomme
era già affermato nella professione;
infatti aveva ottenuto un premio alla Esposizione di Parigi e, quando era
a capo di una propria litografia, era
stato insignito di medaglia di prima
classe alla Esposizione Universale del
18557. A questo punto la mia ricerca
assumeva una duplice valenza: le
notizie rinvenute sull’uno potevano
integrarsi con quelle dell’altro.
Si può ipotizzare che Cheri Dubreuil
insieme alla moglie sia giunto a Genova con la famiglia del suocero
Claude Jacomme, in occasione del suo
trasferimento da Parigi, sistemandosi nella stessa casa in Carignano, e che
abbia scelto Genova come città dove lavorare da pittore. Si può ipotizzare anche che Claude Jacomme abbia caldeggiato che il genero lo seguisse a Genova per “promuovere”
a Genova la sua attività pittorica ed
affermarne anche la sua opera litografica.
Nel periodo di residenza in Genova
Dubreuil ha dunque vissuto in un
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ambiente in cui si respirava una certa aria artistica: il suocero Jacomme
litografo era a contatto con artisti che
volevano avvalersi di lui per la impressione dei loro lavori (a Parigi aveva stampato opere di Calame e di Delacroix e le prime due tavole dell’ “Album pittoresco di Genova” della pittrice veneziana Leopoldina Zanetti,
che, esule per motivi politici, era arrivata a Genova dove in seguito sposerà il pittore Ulisse Borzino, insegnante alla Ligustica).8
Ma nel successivo censimento del 1871
né il nostro pittore né Claude Jacomme risultano più residenti in città.
Presso la Collezione Cartografica e
Topografica del Comune di Genova è
conservato un quadro dal titolo “Parziale veduta del porto di Genova” firmato e datato 1869. Quest’opera per
la cura del dettaglio e dei particolari
paesaggistici non sembra eseguita di
fantasia, ma dal vero.
Si può pensare che in tale data Dubreuil risiedesse ancora in città?9
Tra le altre questioni aperte non risulta
poi che l’artista abbia avuto contatti
con “la cultura ufficiale“ né con i pittori della Ligustica. Da una ricerca all’Archivio dell’Accademia Ligustica di
Belle Arti di Genova il nome Dubreuil
non compare né nell’elenco degli allievi dell’Accademia, né tra gli accademici di merito, né tra gli artisti che
parteciparono alle esposizioni della
Società Promotrice di Belle Arti nel
periodo compreso tra il 1850 e il 1871.
Se non ci sono stati, o se non sono documentati, rapporti con i pittori della Ligustica, sono forse esistiti (ma non
sono documentati) rapporti con la pittrice Leopoldina Zanetti, il cui padre
Alessandro Zanetti era amico di Claude Jacomme, e il cui marito Ulisse Borzino (pittore e direttore per ben ventitré anni delle scuole di pittura dell’Accademia Ligustica di Belle Arti)
aveva raggiunto una certa notorietà anche come litografo, utilizzando il
metodo Jacomme quando lavorava
presso lo stabilimento di Luigi Pel“Parziale veduta di Genova”.
Collezione Topografica del Comune
di Genova.
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las.10Sono poi documentati i rapporti
con i fratelli Pellas, che dalle opere pittoriche ricavavano litografie, con una
tecnica che nell’Ottocento era a disposizione dell’arte per la divulgazione, e il successo delle opere. E la Promotrice di Belle Arti aveva consuetudine di “tradurre” in incisioni quadri
di allievi della Ligustica da donare ai
soci promotori.
Risulta allora intensa la relazione tra
C. Dubreuil, i fratelli Pellas e Claude
Jacomme; le litografie della Stamperia
Pellas furono premiate all’Esposizione di Firenze del 186111, alcuni esemplari in foto sono conservati nell’Archivio Fotografico di Genova12.
Le ricerche presso la Bibliothèque
Nationale Mitterand e presso il Museo Nazionale della Marina di Parigi e all’annessa biblioteca del museo
hanno contribuito allo sviluppo di
“Cattura del Cagliari”. Comune
di Genova, Istituto Mazziniano.
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una biografia del pittore e alla migliore conoscenza della sua produzione artistica.
Nel “Dictionnaire des peintres français de la mer e de la marine” (sine data) sub voce Dubreuil Francois Marguerite Cheri, si legge che il pittore è
nato il 6 febbraio 1828 a Vic en Bigorre
(Alti Pirenei), figlio del barone Pierre Luis Margherite. Nel 1848 come
aspirante ausiliario sulla fregata Modagor fu a Rochefort, nel 1854 secondo maestro di timoneria volontaria e poi ufficiale di marina13
Scarne invece le notizie rilevate sul
Benezit dell’ultima edizione14, sul
Thieme-Beker15, sul “The dictinonary
of sea painters of Europa and America” di E.H.H. Archibald, Antique
collectors club del 1980 alla voce
“Dubreuil Cherì”.
Nella stessa biblioteca del Museo della Marina di Parigi è conservata una
capace cartella con foto in bianco e
nero di suoi quadri a soggetto ma-
rino conservati presso i musei francesi e presso collezioni private. La documentazione fotografica è completata dalle numerose fotocopie di cataloghi di case d’asta francesi, che attestano la presenza piuttosto frequente di questo artista nelle vendite pubbliche, specialmente a Parigi
(Hotel des Ventes Drouot), Bordeaux, Toulon, Brest.
Il Museo Nazionale della Marina di
Parigi possiede 4 grandi quadri ad olio:
solitamente nei depositi del museo,
due di questi, il “Bombardamento di
San Juan d’Uloa a Vera Cruz” e “Il
bombardamento di Tangeri” sono attualmente all’Expo “Navires à la mer”
del Museo della Marina di Toulon e
gli altri due sono in prestito, ma non
esposti al pubblico, presso la Prefettura marittima di Toulon.
Nelle opere presenti nei musei di Genova, il nostro pittore non appare solamente ‘definitore’ di paesaggi marini, ma anche di scene storiche dal com-
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plesso impianto narrativo, che dimostrano un’ abilità compositiva non comune, sorretta da una indubbia perizia pittorica.
Non è ancora dato sapere se o quando avesse interrotto la sua carriera di
uomo di mare o l’avesse affiancata alla sua attività di pittore. Ma agli anni
vissuti a Genova risale una produzione artistica abbastanza intensa e
per i suoi quadri Dubreuil ha utilizzato la sua conoscenza di cose di mare (attrezzatura velica, varietà di alberatura, tipologia delle imbarcazioni: pinchi, sciabecchi, polacche, brigantini, golette, navi da guerra della
marina sarda) e i suoi quadri sono documentazione ad ampio raggio della
marina dell’Ottocento.
Il nostro pittore ha dipinto a Genova
negli stessi anni in cui anche altri pittori di marine hanno “prodotto”: mi riferisco a Domenico Gavarrone (attivo
negli anni 1843-74) e ad Angelo Arpe
(attivo negli anni 1857-1896).16
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Gavarrone ed Arpe, considerati veri e
propri “ritrattisti” di navi, negli anni che precedevano la fotografia, ricevevano dagli armatori genovesi l’incarico di eseguire con precisione i ritratti delle loro navi, per creare l’unico possibile “album-memoria di famiglia”. I “ritratti” erano appesi negli scagni, uffici, degli stessi armatori, segno e gloria della loro potenza
economica. Caratteristica di queste
opere era senza dubbio la precisione,
ma anche una certa fissità: il mare era
solo una striscia azzurra, la nave dominava la composizione, vista da un
fianco; esistono però reperti artisticamente migliori: alcuni propongono velieri che costeggiano il litorale ligure, e i più felici hanno ad esempio
lo sfondo del promontorio di Portofino o il porto di Genova con la Lanterna. Alcune opere di Gavarrone sono ex voto degli armatori al santuario
di N. Signora del Boschetto di Camogli, e altre sono conservate al mu-
seo Galata e altre al navale di Pegli.
Le frequenti aste marinare a Genova, con i lotti battuti che raggiungono rapidamente strabilianti quotazioni, attestano che questa città di mare
ha sempre particolare interesse ai
quadri di Dubreuil, di Arpe, di Gavarrone.
E in due tele di Dubreuil, datate 1858,
di collezione privata, si può notare
la particolare tecnica della sintassi narrativa: l’artista ama la rappresentazione precisa dell’imbarcazione, e la
colloca in una scena geografica più
complessa, come in quasi tutte le sue
opere. Nelle due tele qui riprodotte sono ritratte numerose navi collocate in
un ben definito ambiente (Genova vista dal mare con il porto e la Lanterna in una, e la baia di santa Cruz di
Tenerife con l’immancabile Picco nel“Il vapore Cagliari rientra a Genova”.
Comune di Genova, Istituto
Mazziniano.
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l’altra). Sui vessilli si leggono nomi di
donna e il nome dell’armatore “V.
Giannello”. Ciò fa supporre che Dubreuil, come Gavarrone ed Arpe, sia
stato “ritrattista” di navi, anche se non
sistematicamente o con regolarità, e
abbia eseguito su commissione da parte di Giannello i ritratti alle navi della sua flotta. Gio Bono Ferrari, nel suo
interessante studio sui bastimenti di
Genova e della riviera di ponente, inserisce nell’elenco degli armatori anche V. Gianello, parla della sua attività e dei suoi viaggi in Uruguay17.
I Dizionari o i repertori più recenti di
pittori hanno un vuoto di notizie su
Dubreuil dopo il 1869, e ipotizzano
la sua morte “intorno al 1880”.18
Insomma, di certo sappiamo che soggiornò a Genova tra il ‘56 e il ‘69, che
dipinse ed ebbe rapporti artistici coi
litografi che ruotavano intorno al
suocero Jacomme e che ne avevano
adottato il metodo.
Perché dunque nessuno lo ha mai stu-
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diato? Che “difficoltà” implica questo personaggio?
Sicuramente le difficoltà sono di tipo
documentario, le stesse che lasciano
ancora aperte molte questioni: infatti non era italiano, non ci sono tracce
della sua partecipazione alla cultura ufficiale, non ha lasciato testimonianze
dirette della sua presenza nei documenti pubblici, e non sappiamo ancora
né dove studiò pittura, né dove visse
parte della vita, né per chi lavorò, né
quando, né dove morì.
Sarebbe poi interessante indagare
sull’ambiente patriottico che a Genova aveva contagiato anche artisti
e poeti: infatti non si sa se i quadri
di Dubreuil conservati al Museo del
Risorgimento di Genova che hanno
per soggetto il sequestro e la riconsegna del Cagliari19 (episodi del 1858
che avevano scosso e coinvolto l’opinione pubblica cittadina20) furono
eseguiti su commissione o per passione politica personale o sulla scia
della suggestione collettiva.
Dubreuil poi ha affrontato con la tecnica litografica anche un altro momento del Risorgimento, lo sbarco di
Napoleone III in Genova avvenuto il
12 maggio 1859, che aveva suscitato
entusiasmo nei genovesi pronti alla
guerra contro l’Austria.21 Lo stesso
soggetto della litografia di Dubreuil fu
realizzato anche da Leopoldina Zanetti, la cui fede risorgimentale è conclamata, e che visse in un clima di fervore patriottico col marito, amico di
Mazzini e di Mameli22.
Anche Dubreuil era “patriota”? Intendeva celebrare quei momenti di storia contemporanea, quasi cronista del
suo tempo?
O era pittore su commissione?
Questo e altri interrogativi ancora senza risposta possono lasciare spazio ad
ulteriori sviluppi...
“Veduta di Genova”. Collezione
privata.
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Note
1
Museo del Risorgimento, Istituto Mazziniano, Genova, Catalogo a cura di Leo Morabito, 1987, n. inv 750 C. Dubreuil, “Cattura del Cagliari”, olio su cartone, 1858,
64x88…; n.inv 751, C. Dubreuil, “Restituzione del Cagliari”, olio su cartone,
62x88,5; ... n. inv 765 e 766 due tavole ad
olio della pittrice Leopoldina Zanetti
“Sbarco delle truppe francesi a Genova nel
1859,lo stesso soggetto della litografia di C.
Dubreuil conservata al Casrtello Sforzesco
di Milano).
Museo del Risorgimento, catalogo compilato
da Achille Neri, Milano, 1915:a pag 593 n.inv
593 e 594 sono inventariati “Il Cagliari, vapore
della Società Ribattino & C sul quale salpò la
spedizione di Sapri nel 1857 fermato nel Golfo di Napoli dalle cannoniere napoletane” (senza il nome del pittore), il secondo quadro “ Lo
stesso, restituito, entra a Genova” (senza nome del pittore); al n inv 756 “Restituzione del
Cagliari vapore sardo Cap A. Sizia arrivato a
Genova il 22 giugno 1858”, litografia C. Dubreuil- lit. L. Pellas in Genova.
2
Guida al Museo Navale di Genova Pegli,
pubblicazione del Comune di Genova curata da Laura Secchi, (sine data), pag 32 “sala
Io (sacerdotessa di Giunone) parete ovest in
alto 3 quadri del pittore francese C. Dubreuil”. Nella successiva pubblicazione della stessa Secchi, Museo Navale di Villa Doria, Genova, non viene citata nessuna opera
di Dubreuil.
3
Paolo Arrigoni- Achille Bertarelli, Le
stampe storiche conservate nella raccolta del
Castello Sforzesco. Catalogo descrittivo,
Milano 1932.
4
Esposizione italiana tenuta in Firenze nel
1861, Firenze 1865, vol III, pag 250.
5
Luigi Servolini, Dizionario illustrato degli
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incisori italiani moderni e contemporanei,
Milano,1955. pag 626, s.v. Pellas Giuseppe;
A.M. Comanducci, Dizionario illustrato
dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1973, IV, pag
2393 s.v. Pellas Giuseppe; Beringheli Germano, Dizionario degli artisti liguri, Genova, 1991, s.v. Pellas Giuseppe e Pellas Luigi.
6
E.M. Chiazza, Guida commerciale descrittiva di Genova, Genova 1874-1875, sub voce “Litografi” pag 567
7
Rivista di Firenze, I , Firenze, 1857, vol 1,
pagg 226, 470, 474-75. Jacomme fornisce notizie di sé in una lettera rivolta al direttore
della Gazzetta di Genova pubblicata sul giornale dell’11 agosto 1858.
8
Le prime due litografie dell’album pittoresco di Genova, realizzate da Iacomme, sono conservate nelle Collezioni cartografica
e topografica del Comune di Genova. “Torre della Lanterna”, e “Palazzo San Giorgio”
9
Collezioni Cartografica e Topografica del
Comune di Genova, n.inv. 1449, esposizioni : Museo della Villetta Di Negro dal 1934
al 1942; Darsena nel marzo del 1950.
10
Vitaliano Rocchiero, Scuole, gruppi, pittori dell’Ottocento Ligure, Genova 1981,
pag 75-76.
11
vedi nota 3; n. 4320 del catalogo “Restituzione del Cagliari vapore arrivato a Genova
il 22 giugno 1858” C. Dubreuil fece, 1858.
Genova, Lit. Pellas; n. 4336 “Debarquement
des troupes Françaises à Gênes” C. Dubreuil
dis(egnò),Genova 1859, lit(grafo) Pellas.
12
Centro di Documentazione per la Storia,
l’Arte e l’Immagine di Genova, Archivio fotografico. Litografie di Cheri Dubreuil, tra
cui: “Escadre moeuvrant sous voile et vapeur” litografia a colori, N.I.M.N.2295;
«Sbarco di Sua Maestà l’imperatore Napoleone III in Genova 12 maggio 1859”, litografia, N.I.M.N.1012; “Restituzione del
Cagliari” N.I.M.N.377; “La nave a vapore
e vele Conte di Cavour”litografia di Pellas
diretta da Jacomme, N.I.M.N.11731.
13
Ringrazio Madame Theis Annick capo del
Servizio della Biblioteca di Vic en Bigorre,
per avermi messo in contatto con gli Archives Departementales des Hautes Pyrenée de
Tarbes dai quali ho ricevuto il microfilm dell’atto di nascita del pittore.
14
E. Benezit, Dictionnaire des peintres..., Paris, 1911 e succ.
15
Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der
bildenden den Künstler, Leipzig, 1907 e succ.
16
P. Campodonico, I velieri di Domenico Gavarrone, Tormena Genova, 2000.
17
G. Bono Ferrari, L’epoca eroica della vela. Capitani e bastimenti di Genova e della
riviera di ponente nel sec. XIX, 1941. pag. 41.
18
SAUR, Enciclopedia Universale degli artisti K.G. Saur, München- Leipzig, 1999.
19
Vedi nota 1
20
Carlo Pisacane, intenzionato a sollevare
le popolazioni del sud contro i Borboni,
aveva preparato a Genova la spedizione per
Sapri per la quale aveva ottenuto il Cagliari,
vapore postale della società Rubattino con
cui raggiungere il Sud, ma il piroscafo fu fermato a Capri e catturato dalle fregate borboniche; il governo sardo ne pretese la restituzione e Cavour si prodigò perché ritornasse a Genova.
21
Archivio fotografico del Comune di Genova, foto della litografia conservata in originale al Museo Navale di Genova. N. I.
M.N.1012.
22
Museo del Risorgimento di Genova, “ Sbarco delle truppe francesi a Genova nel 1859”,
olii su tavola, 1859, N. Inv 765-766.
“Baia di Santa Cruz di Tenerife”.
Collezione privata.
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