Relazione impianto elettrico - Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

RELAZIONE TECNICA
PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO DEFINITIVO
PROPRIETÀ’
: Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Piazzale Zancanaro,1 – 32032 FELTRE (BL)
OGGETTO
: Relazione tecnica impianto elettrico
INDIRIZZO
: Località PIAN FALCINA – EDIFICIO SERVIZI
COMUNE
: -SOSPIROLO (BL)
COMMITTENTE
:
Relazione tecnica illustrativa dei lavori svolti.
26 NOVEMBRE 2007
IL TECNICO
Ing. Gianni Menconi
1
1 GENERALITÀ’
1.1 DESTINAZIONE D’USO
Trattasi di un nuovo impianto elettrico realizzato a servizio dell’Edificio Servizi dell’Area per Attività
Sociali sita nel Comune di Sospirolo (BL) in Loc. Pian Falcina.
1.2 DESTINAZIONE D’USO
L’immobile oggetto dell’intervento è destinato ad ospitare un’attività ricreative.
1.3 CARATTERISTICHE DEL TERRENO E DELL’IMMOBILE
Il fabbricato è situato nel comune di Sospirolo (BL) all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti
Bellunesi ove sono presenti altri fabbricati di altezza uguale o maggiore.
2
2 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI
2.1 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME DI LEGGE
LEGGI
D.P.R. 547 del 15/4/55
D.P.R. 1497 del 29/5/63
L. 186 del 1/03/68
L. 791 del 18/10/77
D.P.R. 384 del 27/4/78
D.M. del 10/4/84
D.M. del 9/12/87
L. 13 del 9/01/89
L. 46 del 5/3/90
D.P.R. 447 del 6/12/91
D.L. 615 del 12/11/96
D.L. 626 del 26/11/96
Norme prevenzione infortuni sul lavoro
Regolamento ascensori e montacarichi
Produz. inst. di apparecc. , impianti elettrici ed elettronici
Garanzia di sicurezza del materiale elettrico
Disposizioni a favore dei mutilati ed invalidi in materia barr. arch.
Eliminazione dei radiodisturbi
Attuazioni direttive CEE ascensori elettrici
Superamento delle barriere architettoniche
Norme per la sicurezza degli impianti
Regolamento di attuazione della legge 46 del 5/3/90
Direttive compatibilità elettromagnetica
Marcatura CE
Disposizioni VV.FF in genere
Disposizioni TELECOM e Autorità Locali
NORME TECNICHE
DISEGNO
CEI 3-14
CEI 3-15
CEI 3-19
CEI 3-20
Segni grafici generali
Segni grafici per conduttori e dispositivi di connessione
Segni grafici per apparecchiature di comando e protezione
Segni grafici per strumenti di misura, lampade e disp. di segn.
QUADRI ELETTRICI
CEI 17-11
CEI 17-5
CEI 17-13
CEI 23-51
CEI 23-3
CEI 23-44
Interruttori di manovra e sezionatori
Interruttori automatici
Quadri elettrici
Quadri elettrici modulari
Interruttori automatici
Interruttori differenziali
CAVI ELETTRICI
CEI 20-21
CEI 20-22
Portata dei cavi
Cavi non propaganti l’incendio
NORME GENERALI
CEI 64-8 VI° ed.
CEI 64-8 VI° ed.
CEI 64-12
CEI 81-1
CEI 81-4
Impianti elettrici utilizzatori
Impianti elettrici in ambienti a maggior rischio in caso di incendio
Guida per la realizzazione degli impianti di terra
Protezione di strutture contro i fulmini
Protezione di strutture contro i fulmini
NORME PARTICOLARI
DPR 661/96
CEI 31-35 V2
Apparecchia alimentati a gas
Variante per centrali termiche a gas metano o GPL
2.2 ELABORATI GRAFICI
La relazione tecnica si completa con gli elaborati grafici delle planimetrie e degli schemi dei quadri
elettrici allegati.
3 DESCRIZIONE TECNICA DELLE OPERE DA REALIZZARE
3.1 QUADRI ELETTRICI
3.1.1 ORIGINE DELL’IMPIANTO
L’impianto elettrico ha origine dal gruppo elettrogeno da 75 KW, che è alloggiato adiacente all’Area
3
di servizio camper.
La linea di alimentazione è realizzata con cavo con sigla di designazione FG7OR 4x10 mmq
posata in tubazione interrata.
3.1.2 QUADRO [Q0] PIANO SEMINTERRATO
Adiacente al locale magazzino vicino alla porta d’ingresso al fabbricato verrà alloggiato il quadro del piano
seminterrato.
L’interruttore generale dell’edificio dovrà essere realizzato con un interruttore magnetotermico differenziale Idn
0,3.
All’interno dello stesso verranno installati interruttori magnetotermici e magnetotermici differenziali
a protezione delle singole utenze o linee.
3.1.2 QUADRO [QPT] PIANO TERRA
Sul lato sinistro della porta di ingresso al piano verrà alloggiato il quadro del piano terra.
All’interno dello stesso verranno installati interruttori magnetotermici e magnetotermici differenziali
a protezione delle singole utenze o linee.
3.2 DISTRIBUZIONE PRINCIPALE
La distribuzione principale e quella secondaria saranno realizzate a mezzo di corde di tipo N07V-K passanti
dentro tubazione in pvc flessibile incassata sottotraccia.
Tutte le linee saranno siglate con il codice di linea relativo, in corrispondenza dei cambi di direzione, in uscita
dalla tubazione principale ed in uscita dai quadri.
Gli impianti saranno contenuti in tubazioni in PVC autoestinguente, disposte in quota lungo il perimetro dei vari
locali in modo da raggiungere i vari punti di alimentazione.
Il grado di protezione sarà comunque sempre garantito all’ingresso delle scatole di derivazione o delle
apparecchiature con l’impiego di idonei raccordi.
3.3 GENERALITA’ DELL’IMPIANTO
In derivazione dal quadro generale verranno alimentati i vari sottoquadri, le prese a spina , l’impianto luce e le
utenze fisse, come riportato nella tavola dei quadri elettrici. L’impianto di illuminazione interno sarà realizzato
con con punti luce a soffitto e/o a parete, all’esterno del fabbricato (portico e terrazza) con punti luce a terra.
Le derivazioni dei circuiti di illuminazione e prese a spina verranno realizzate all’interno di scatole di
derivazione.
In tutta l’area dovrà essere previsto un impianto di illuminazione di emergenza che sarà realizzato con
lampada autonoma dotate di dispositivo di autotest. Dovranno essere garantiti 5 lux nei percorsi d’esodo e 2
lux negli altri ambienti. Nei locali saranno installate soltanto prese di tipo civile ad alveoli protetti con sufficiente
grado di protezione.
Locali bagni
I locali servizi sono realizzati con tubazioni flessibili sotto-traccia, i punti luce sono a parete e/o a soffitto ed i
comandi e le prese sono di tipo civile. Tali locali dovranno rispettare la norma CEI 64-8 VI° ediz. sezione
speciale 701.
4 PRESCRIZIONI TECNICHE
4.1 PRESCRIZIONI SUI MATERIALI
Nella scelta dei materiali dovrà essere tenuto conto che:
•
•
•
tutti i materiali e gli apparecchi elettrici impiegati siano idonei all’ambiente in cui vengono installati
t utti i materiali e gli apparecchi impiegati devono avere il marchio CE laddove è previsto
Tutti i materiali dovranno avere un marchio di qualità riconosciuto in Italia
4.2 PRESCRIZIONI SUI QUADRI ELETTRICI
4
4.2.1 CARATTERISTICHE FUNZIONALI
I quadri elettrici avranno le seguenti caratteristiche funzionali:
• ogni componente deve essere in grado di sopportare indefinitamente la corrente e la tensione nominali
previste
• tutte le apparecchiature installate sul quadro ed i relativi circuiti devono resistere alle sollecitazioni
termiche e meccaniche
• esista selettività fra i vari interruttori contro le sovracorrenti, cortocircuiti e guasti di fase/terra in modo da
poter garantire la sola esclusione del circuito interessato
• impiego di materiali di ottima qualità
• sovradimensionamento delle carpenterie rispetto ai dispositivi di almeno un 30%
• impossibilità di accedere alle parti in tensione senza l’ausilio di un attrezzo
4.2.2 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
Quadro [Q0] PIANO SEMINTERRATO
• tensione di esercizio : 400V
• frequenza nominale : 50Hz
• grado di protezione : IP40
• montaggio
: da parete
• accessibilità
: anteriore
• cablaggi
: morsettiera
Quadro [QPT] PIANO TERRA
• tensione di esercizio : 400V
• frequenza nominale : 50Hz
• grado di protezione : IP40
• montaggio
: da parete
• accessibilità
: anteriore
• cablaggi
: morsettiera
Il dimensionamento del cablaggio elettrico sarà definito in base al valore assunto dalla corrente di
c.to c.to in corrispondenza del quadro e verificabile dalle tavole di progetto.
In particolare per i conduttori isolati sarà stata verificata la seguente condizione:
2
2
Icc s ≤ KS
dove:
• Icc corrente di corto circuito
• s tempo di intervento
• K coefficiente in funzione dell’isolante
• S sezione del conduttore
La corrente di c.to c.to si è presunta pari a 6kA.
La sezione minima risulta 1.5 mmq.
4.3 INTERRUTTORI E SEZIONATORI
Gli interruttori e i sezionatori saranno di tipo modulare per il montaggio su barra din. Il loro potere di
interruzione sarà tale da essere coordinato con le protezioni. Nella scelta dovrà essere tenuto
conto delle curve caratteristiche al fine di determinare l’energia passante e comunque non
potranno essere impiegati dispositivi con potere di interruzione inferiore a 4.5 kA.
Le portate di tutti i dispositivi risultano dagli schemi allegati.
4.4 ELEMENTI DI IMPIANTO
5
4.4.1 CANALIZZAZIONI
Le tubazioni avranno caratteristiche diverse a secondo del tipo d’impianto da realizzare, in ogni
caso rispetteranno le norme vigenti.
I cavi contenuti non supereranno in alcun modo il 70% della sezione interna. Tutte le uscite avranno raccordi
idonei per il mantenimento del grado di protezione.
4.4.2 SCATOLE DI DERIVAZIONE
Sia che svolgano la funzione di derivazione che di rompitratta le dimensioni delle cassette saranno
tali da contenere tutti i conduttori in arrivo o in partenza oltre che le morsettiere, e verranno
riempite per il 50%. Tutti i conduttori in arrivo o in partenza dovranno essere facilmente
riconoscibili.
4.4.3 GIUNZIONI
Saranno realizzate con morsetti di sezione adeguata, autoestinguenti e con serrafilo a vite.
4.4.4 CONDUTTORI
Solo i conduttori principali sono realizzati con cavi FG7OR mentre le utenze finali sono
principalmente realizzate in corda N07V-K La sezione minima adottata è:
•
2.5 mmq , per i circuiti luce
•
2.5 mmq, per le prese
• per le altre sezioni vedere gli schemi di progetto allegato
4.5
IMPIANTO DI TERRA
L’impianto di terra dovrà essere realizzato collegandosi all’impianto di terra generale del Parco la
cui linea verrà consegnata all’esterno del fabbricato assieme alla linea di alimentazione.
6
5 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO E RELAZIONE DI CALCOLO
5.1 PREMESSA
Nel presente allegato si riportano i principali criteri di progetto utilizzati per il dimensionamento e la
scelta dei componenti che verranno impiegati.
5.2 CRITERI DI PROGETTO
5.2.1 CLASSIFICAZIONE DEL SISTEMA ELETTRICO IN RELAZIONE AL COLLEGAMENTO DI
TERRA ED ALLO STATO DEL NEUTRO
L’alimentazione sarà fornita da parte da contatore ENEL in bassa tensione e l’impianto sarà
provvisto di proprio impianto di terra. Il sistema è classificabile di tipo TT.
5.2.2 LINEE DI DISTRIBUZIONE
L’impianto elettrico presenterà uno sviluppo radiale, con circuiti distinti in funzione dell’uso.
La massima caduta di tensione ammissibile sarà:
• circuiti principali inferiori a 2%
• circuiti secondari inferiore al 4%
∆V%= 1.727 x I ( R1cos +Xlxsen) x 100
U
relativo ai circuiti trifase
∆V%= 2 x I x( R1cosΦ +XlxsenΦ) x 100
E
relativo ai circuiti monofase
Icc=
U/1.727_____
2
√ (Rr+Ri) + ( Xr+Xl)
Icc=
E_____
2
√(Rr+Ri) + ( Xr+Xl)
2
2
per circuiti trifase
per circuiti monofase
dove :
• U è la tensione concatenata
• E è la tensione stellata
• Rr è la resistenza equivalente della rete a monte
• Xr è l’induttanza equivalente della rete a monte
• Rl è la resistenza specifica del cavo
• Xl è l’induttanza specifica del cavo
Per quanto riguarda la portata massima dei conduttori, questa è stata ricavata dalle tabelle UNEL e dalle
norme CEI relative.
La sezione minima dei conduttori è:
• circuiti luce
1.5 mmq
• circuiti per prese 2.5 mmq
• altri
vedere schema quadri elettrici
5.3 PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI
Verrà affidata a dispositivi automatici magnetotermici, con caratteristica di intervento del tipo a limitazione di
energia passante, con potere di interruzione 6kA in modo da verificare:
A) protezione contro il sovraccarico
1. Ib ≤ In ≤ Iz
2. If ≤ 1.45xIz
7
Dove :
• Ib è la corrente di impiego del circuito
• In è la corrente nominale del dispositivo di protezione
• Iz è la portata in regime permanente del conduttore (relativa anche alla condizione di posa ed al numero di
circuiti nello stesso canale o tubazione)
• If è la corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo
convenzionale in condizioni definite
B ) protezione contro il corto circuito
3
√t = KxS/I
dove:
• t è la durata in secondi del corto circuito
• I è la corrente effettiva di corto circuito espressa in ampere ( valore efficace)
2
• S è la sezione del cavo espressa in mm
• K è il coefficiente del materiale, pari a 143 per i conduttori in EPR e 115 per i conduttori in PVC
Tutte le linee in esame soddisfano a livello progettuale le condizioni di tipo 1 e 2. Utilizzando
dispositivi a limitazione di energia passante, in base all’art. 435.1 della norma CEI 64-8, risulta
soddisfatta anche la condizione 3.
5.4 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Verrà effettuata integrando l’impianto di terra con un dispositivo differenziale, posto a monte
dell’impianto in modo tale da verificare la relazione:
Rt<=50/Id
dove:
Rt è la somma delle resistenze di dispersione e dei conduttori di protezione delle masse, espressa
in ohm.
Id è il valore della corrente nominale di intervento del differenziale, espressa in
ampere.
5.5 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
Le parti attive dei dispositivi elettrici saranno racchiuse all’interno di involucri o custodie in grado di garantire
un grado di protezione IP XXB, ovvero che il dito di prova non possa penetrare fino alle parti in tensione.
L’isolamento delle parti attive potrà essere rimosso solo mediante distruzione e garantirà una adeguata
resistenza ad agenti meccanici, chimici elettrici ed atmosferici.
5.6 COEFFICIENTE DI UTILIZZAZIONE
Il coefficiente di utilizzazione, definito come il rapporto tra l’effettiva corrente massima assorbita e la portata
nominale dell’interruttore, ha i seguenti valori:
• impianto luce
Ku=0.5
• impianto prese servizio
Ku=0.6
• alimentazione apparecchi
Ku=0.8
I calcoli dei cavi sono stati eseguiti con il coefficiente pari ad 0,8( condizione peggiorativa)
5.7 COEFFICIENTE DI CONTEMPORANEITA’
Il coefficiente di contemporaneità, definito come il rapporto fra la potenza massima prelevata
contemporaneamente dalle linee di alimentazione rispetto alla potenza massima erogabile, ha rispetto ai vari
utilizzatori le seguenti condizioni:
• impianto luce
Kc=0.8
• impianto prese servizio
Kc=0.3
• alimentazione apparecchi
Kc=1
Il dimensionamento delle linee è stato assumendo i coefficienti di contemporaneità e utilizzo pari a 0,7, in
previsione di uno sviluppo di questa azienda.
8
6 VERIFICHE
6.1 VERIFICHE INIZIALI
Per ottemperare a quanto richiesto dalla norma CEI 64-8 par 6, al fine di accertare l’esecuzione a
perfetta regola dell’arte degli impianti, dovranno essere effettuate, in presenza del progettista che
avrà il solo compito di assistere, le verifiche. Dette verifiche, sarà facoltà del progettista di
effettuarle al termine dei lavori con le prove strumentali.
Tali verifiche verranno divise in due categorie.
Prima categoria: esami a vista
Dette prove devono necessariamente precedere le verifiche strumentali, e saranno realizzate
nell’ordine
• controllo delle protezioni nei confronti dei contatti diretti ed indiretti;
• controllo delle protezioni delle condutture contro le sovracorrenti e loro coordinamento con la
scelta dei dispositivi di protezione;
• controllo relativo alla scelta dei componenti in funzione dell’ambiente. Controllo dei gradi di
protezione;
• controllo della posa delle condutture effettuata a campione. Verifica dei pressacavi e delle
connessioni all’interno delle scatole;
• controllo della siglature dei circuiti, di una loro rapida identificazione sia sul quadro sia
nell’impianto;
• controllo per l’identificazione del conduttore di neutro e di terra.
Seconda categoria : prove strumentali
•
•
•
prova di continuità dei conduttori di protezione, EQS principali e supplementari;
misura della resistenza di isolamento dell’impianto.
Prova di intervento dei dispositivi differenziali
Montepulciano lì, 26/11/2007
IL TECNICO
Ing. Gianni Menconi
9