Dalla fine del mondo antico alla fine del medioevo RELIGIONE 0-300: ORIGINI E AFFERMAZIONE DEL CRISTIANESIMO Sul ceppo della religione giudaica, rimasta particolarmente estranea al generico relativismo religioso dei romani, si presenta sulla scena il Cristianesimo, uno dei vari "nuovi culti", nel contesto della crisi spirituale dell'impero Il cristianesimo ha fin dall'inizio un rapporto problematico con il potere politico: nei primi secoli è stato fondamentalmente anti-imperiale (rifiuto di coprire cariche pubbliche, rifiuto di servire nell'esercito) Questa cronica situazione di ostilità non va confusa con episodiche "persecuzioni": repressioni non prettamente di carattere religioso: i cristiani sono colpiti in quanto sentiti a volte come corpo estraneo nello stato Diffusione del cristianesimo: dopo i primi secoli, la maggior parte della popolazione nella parte orientale dell'impero è cristiana. Invece in occidente la diffusione del cristianesimo è inizialmente limitata agli schiavi, alle classi umili, alle matrone Motivi della diffusione del cristianesimo: novità, apertura, universalismo del messaggio. Non va tuttavia dimenticato che gran parte dello slancio di cambiamento, di cui sembra portatore, viene poi canalizzato in direzione ultraterrena 300-500: LA SVOLTA COSTANTINIANA L'Impero pensa di allearsi con i cristiani, cercando sostegno in questa forza nuova che si sta diffondendo nella società: prima lo proclama culto ammesso (Costantino), poi lo impone come religione dello stato (Teodosio) Da allora la chiesa da avversaria del potere politico ne diviene alleata: si inaugura così una lunghissima storia, che dura in sostanza fino ad oggi, che ha visto praticamente sempre la chiesa non solo a sostegno, ma nel cuore stesso dei poteri costituiti Questa "svolta" significa comunque che il cristianesimo di fatto rinuncia a parte del suo ruolo profetico, e diventa sostenitrice dello status quo: i vescovi divengono funzionari dell'imperatore, e l'imperatore è il riconosciuto capo della chiesa. La chiesa riceva una serie di vantaggi, di poteri e di ricchezze che aumenteranno nei secoli, quanto meno fino alla fine del medioevo Forme di intolleranza e di "persecuzione" dei cristiani nei confronti dei non cristiani Il vescovo di Roma emerge lentamente, nella parte occidentale dell'ex-impero romano, sia per la carenza del potere imperiale che per la azione di supplenza nella difesa della città di Roma dai Longobardi. Trova così un suo spazio di autorità sia temporale che spirituale, che si allarga quando Roma progetterà e sponsorizzerà, attraverso generazioni di monaci, la conversione di regioni che non erano mai state soggette all'impero (e sulle quali l'imperatore d'Oriente non ha autorità alcuna) In Oriente, invece, la chiesa sarà assai più sottomessa all'imperatore (cesaropapismo): e nei secoli seguenti la frattura fra vescovo di Roma e imperatore d'oriente comporterà la spaccatura fra chiese occidentali ed orientali, che dura tuttora. 500-800: LA NASCENTE EUROPA BARBARICA Nel quinto secolo ormai la chiesa vede passare dalla propria parte la classe dirigente romana, che vede nel cristianesimo un baluardo di difesa dai barbari ed uno strumento per ammansirli Quando i barbari invadono l'impero, la chiesa ne cerca la conversione. Vi sono stati inizialmente contrasti fra romani-cristiani e barbari (che o sono pagani o sono stati convertiti al cristianesimo ariano quando ancora non erano entrati nell'impero) Però non appena i barbari si convertono, la chiesa li appoggia. I vescovi entrano a costituire una componente importantissima della classe dirigente romano-barbarica. La chiesa svolge una funzione fondamentale di mediazione fra la cultura romana ed i barbari La conversione dei barbari inizia con la conversione dei capi. La effettiva evangelizzazione non si completò che dopo il Mille, e lasciando molte tracce del substrato pagano Altre forze intellettuali della chiesa si riversarono nel monachesimo. Le proprietà monastiche, in particolare, divennero modelli di gestione agricolo-produttiva 800-1000: IL SACRO ROMANO IMPERO La chiesa diviene, assieme all'esercito, uno dei due pilastri dell'impero carolingio Sorge l'idea di un "impero cristiano" che, almeno in linea teorica, vede l'intera cristianità raccolta per principio sotto un solo sovrano, il quale condurrà i fedeli attraverso questo mondo alla città celeste. In questa visione è insito comunque un problema che infatti attraverserà tutto il medioevo: questo imperatore della società cristiana è una autorità che riceve il suo potere direttamente da Dio (esercitandolo avendo il papa come consulente per gli affari religiosi), ovvero riceve il suo potere dal papa, che risulterebbe allora la suprema autorità dell'impero cristiano? [L'idea di una "societas christiana" permea talmente il medioevo che la fine del medioevo coinciderà con la fine di questo doppio universalismo: dell'Imperatore e del papa] Nel periodo dell'anarchia feudale (soprattutto in Francia) la chiesa si inserisce per riaffermare la propria autorità sulla classe dei nobili-militari, promuovendo i movimenti delle "paci di Dio", delle "tregue di Dio" e delle "crociate" (soprattutto verso la Spagna araba). Nel rinato impero tedesco la chiesa in generale ed i vescovi in particolare (i vescovi-conti) vengono inglobati come pedine del sistema feudale (esercizio del potere politico su delega dall'alto, in una catena di rapporti di fedeltà personale) 1000-1300: UNA SOCIETA' CRISTIANA Dopo il 1000 sorge un movimento di riforma della chiesa: • alcuni monaci vogliono una chiesa potente, ma sottratta ai poteri feudali (cluniacensi) • eremiti e popolo delle nascenti città vogliono una chiesa povera e sottratta ai poteri feudali • l'imperatore vuole una chiesa meno corrotta, ma sottoposta alla propria autorità • il papato vuole sottrarsi al controllo imperiale ed esce vincente dal conflitto utilizzando sia la forza dei monaci che del popolo (Gregorio VII contro Enrico IV: "lotta per le investiture") Dalla "riforma gregoriana" esce una chiesa monarchica, con forte dominio sulla società, ed in grado di additare nuove mete: le crociate in Terrasanta Con Innocenzo III e Bonifacio VIII il papa afferma la propria autorità sul potere dell'imperatore, e reprime le forze che avevano appoggiato la riforma (gregoriana) in vista di una chiesa più povera e più autentica: • molte di queste forze vengono dichiarate eretiche (ad esempio i valdesi) • altre vengono incanalate nella ortodossia (francescani) • vengono combattute con le buone (la predicazione: domenicani) • vengono combattute con le cattive (ad es.. la crociata contro gli albigesi) • Il problema della riforma vera della chiesa continua comunque a covare sotto la cenere, fino alla riforma protestante • In ogni caso, la nascita della monarchie nazionali metterà in crisi il ruolo universale del papato 1300-1500: DUE SECOLI DI MANCATE RIFORME E DI TRAMONTO DELL'UNIVERSALISMO (inizia il programma del terzo anno)