SAN BEDA IL VENERABILE DOTTORE DELLA CHIESA Scrive Angelo Montonati : “San Beda il Venerabile era un temperamento enciclopedico, si può dire che possedette tutte le scienze coltivate ai suoi tempi”. E’ vero, quello che dice questo valente agiografo, tanto che nel 1899, dopo ben 1250 anni, papa Leone XIII (Pecci), proclamava questo Santo inglese, Dottore della Chiesa. Nacque San Beda, intorno all’anno 674, in pieno VII secolo, in Inghilterra, nel territorio della Northumbria, da una famiglia di cristiani. Rimasto orfano di entrambi i genitori, venne affidato dai parenti ai monaci benedettini dell’Abbazia di Jarrow, fondata in quegli anni da San Benedetto Biscop. Si può dire che visse tutta la sua vita in detto luogo : “In questo monastero ho passato tutta la mia vita, consacrandomi interamente alla meditazione delle Scritture, e tra l’osservanza della disciplina regolare e la cura quotidiana di cantare l’Ufficio in Chiesa, ebbi carissimo lo studio , l’insegnare e lo scrivere”. Queste sue affermazioni sintetizzano tutta la sua esistenza di monaco, studioso e uomo di fede. A circa vent’anni di età, divenne diacono e, intorno ai trenta, venne ordinato sacerdote. Rafforzò la sua vasta cultura, amante com’era dello studio, consultando la grande quantità di manoscritti che l’Abbazia possedeva : gli abati, difatti, li avevano portati da Roma. Il monaco Beda faceva di tutto, persino l’amanuense trascrivendo, l’intera Bibbia della Vulgata latina di S. Girolamo. Nei suoi cinquanta anni di vita monastica, produsse opere di Storia, Morale,Esegetica, Mistica, Grammatica, che divennero presto testi d’insegnamento e procurarono al Nostro Santo stima, riconoscimento, amicizia e conoscenza. Compilò e stese la “Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum”, primo esempio di storia nazionale che gli meritò il titolo di “Padre della Storia d’Inghilterra”. Si nota in questa opera il forte senso ed il grande attaccamento che San Beda sentiva per la Chiesa di Roma. Tanti nobili, persino re, spinti dalla lettura dei suoi scritti, si calarono in pellegrinaggio verso la Sede di Pietro, per farsi battezzare. Frutti maturati dalla ricca evangelizzazione che avevano portato nel passato i missionari inviati dalla Sede Apostolica. Rifacendosi a quanto aveva stabilito il monaco Dionigi il Piccolo, San Beda introdusse definitivamente il computo dell’era cristiana a partire dalla “Incarnatione Domine”. I suoi numerosi scritti gli procurarono una grande autorità nel Medioevo. La sua dottrina influì su molte scuole, soprattutto su quella di York, animata dal monaco Alcuino. Si richiamò molto alle opere poderose che aveva lasciato scritte, meno di un secolo prima, lo spagnolo Sant’Isidoro vescovo di Siviglia ( del quale era emulo). Quando morì, tutta l’Europa ne registrò la perdita con dolore, tanta era la fama di cui godeva. San Beda morì il 25 Maggio 735 : aveva circa sessanta anni. Venne subito onorato come Santo. Cento anni dopo, al Concilio di Aquisgrana dell’ 836 , fu salutato “VENERABILIS ET MODERNIS DOCTOR ADMIRABILIS”. Con il primo titolo il Nostro Santo passò alla Storia : San Beda il Venerabile. Le sue reliquie si trovano a Durham. Nel 1541, nel corso della “riforma” scatenata dal lussurioso e folle Enrico VIII, re d’Inghilterra, la sua tomba veniva profanata, ma se ne conservano ancora alcuni resti. Per volere di papa Leone XIII (Pecci) è sorto il “ Pontificio Collegio Beda”. Si realizza così il desiderio di Pio IX (Mastai Ferretti), di dare cioè il meritato riconoscimento al monaco inglese, una delle più illustri figure del Medioevo. Gianni Mangano