Pace e guerra nei rapporti internazionali dall’antichità ad oggi Seminario di perfezionamento 2004 Il mondo antico 5 marzo 2004 Giovanna DAVERIO ROCCHI, Pace generale e ordine internazionale nella Grecia antica La storia greca dell’età classica appare inevitabilmente scandita dal ciclo di guerra e pace. Le premesse e i rapporti tra il momento della conflittualità e quello della deposizione delle armi appaiono profondamente diversi passando dal V al IV secolo a.C. ed è possibile individuare un momento di cesura nella Pace del Re siglata nel 387/86. La lezione si concentrerà sulle conseguenze nei rapporti internazionali determinati da questo accordo, ma è indispensabile un accenno alla situazione che precede. V secolo a.C. : la pace come rappacificazione. La pace si configura come cessazione delle ostilità, di applicazione limitata alle parti che la sottoscrivono, di durata limitata nel tempo. L’accordo prevede l’alleanza militare e impegni accessori in merito al reciproco aiuto armato quando occorre. La pace non appare categoria delle relazioni internazionali. L’interpretazione nella storiografia contemporanea in seguito alla pubblicazione del saggio di B. Keil induce a qualche riflessione sulla pace come provvisoria ed eccezionale interruzione dello stato di guerra, normale e “naturale nel rapporto tra gli stati. IV secolo a.C.: la koinè eirene o pace generale. Pace e/o ordine internazionale? Nel 387/86 a.C. la cosiddetta Pace del Re segnala un nuovo indirizzo nella interpretazione e e nella attuazione delle relazioni internazionali. E’ possibile individuare due principali livelli di novità: ♦ sul piano giuridico: il trattato di pace, l’applicazione vincolante ed estensiva nello spazio e nel tempo; il riconoscimento della autonomia (libertà e indipendenza) delle poleis ♦ sul piano politico: l’azzeramento del concetto di “grande potenza”; la dilatazione dello spazio internazionale con l’inclusione della Persia; il ruolo di Sparta nell’esecuzione militare della pace. Le conseguenze nelle relazioni internazionali: la bipartizione del mondo in due sfere d’influenza e l’applicazione della pace come realizzazione di un nuovo ordine internazionale. Pace ed egemonia: i rinnovi dei trattati di pace generale e la ricerca (o l’imposizione) di differenti equilibri nei rapporti tra le poleis. Considerazioni conclusive: il divario tra il significato della koinè eirene come concetto di pace stabile e duratura tra soggetti internazionali liberi e uguali e il suo ruolo nella storia del tempo. L’interpretazione della pace nella riflessione teorica del IV sec. Bibliografia di riferimento B. Keil, “Eirene”. Eine philologisch-antiquarische Untersuchung, Leipzig 1916. V. Martin, La vie internationale dans la Grèce des cités (VI-IV siècles av.J.-C.), Paris 1940. G. Zampaglione, L’idea della pace nel mondo antico Torino 1967. V. Ilari, Guerra e diritto nel mondo greco-ellenistico fino al terzo secolo, Milano 1980. Y. Garlan, Guerra e società nel mondo antico, Bologna 1985. M. Sordi (a cura di), La pace nel mondo antico, “Contributi dell’Istituto di Storia Antica”, 11, Milano 1985. F. Kolb, Friedensgedanke und Friedensregelungen in Vergangenheit und Gegenwrt, Kiel 1986 (in particolare pp. 9-29 sul mondo antico) M. Jehne, Koinè Eirene. Untersuchungen zu den Befriedungs- und Stabilisierungsbemühungen in der girechischen Poliswelt des 4. Jahrhunderts v. Chr., Stuttgart 1994. D. Gondicas-J. Boeldieu- Trevet, Guerres et sociétés dans les mondes grecs de 490 à 322 av.J.-C., Paris 1999. F. Rébuffat, Guerre et société dans le mond grec (490-322 av. J.-C.), Liège 2000. Bibliografia di approfondimento (letture consigliate) T.T.B. Ryder, Koinè eirene. General peace and local indipendence in ancient Greece, London 1965. A. Momigliano, La koinè eirene dal 396 al 338 a.C., in Terzo Contributo alla storia degli studi classici, I, Roma 1966, pp. 393-419. A. Momigliano, Per la storia della pubblicistica sulla koine eirene nel IV sec. a.C., ibid., pp. 457487. M. Sordi, Introduzione: dalla koinè eirene alla pax romana, in La pace nel mondo antico (citato sopra), pp. 3-16 L. Canfora, Una riflessione sulla koinè eirene e la prolusione di Arnaldo Momigliano, “Quaderni di Storia”, 16, 32 (1990), pp. 31-45. G. Daverio Rocchi, Le poleis megalai e mikrai come tema letterario, motivo politico e rapporto giuridico, “Acme” 44 (1991), pp. 53-71. K.-J. Hölkeskamp, La guerra e la pace, in S. Settis (a cura di), I Greci, 2.II, Torino 1997, pp.481539. L. Santi Amantini, Voci di pace nella storiografia di Senofonte, “RSA”, 30 (2000), pp. 9-26. G. Daverio Rocchi, Introduzione a Senofonte, Elleniche, Milano 2002, pp. 5-105 (in particolare pp. 23-65) 12 marzo 2004 Daniele FORABOSCHI, Militarismo romano ed aspirazione alla PAX A. La guerra era un'antica festa crudele: quasi mai passò un anno senza guerra. Spesso si combattevano più guerre in un anno. B. I filosofi e la guerra. C. Machiavelli, Momigliano e Finley sulla guerra antica. D. Cause della guerra: 1. contraddizione tra spazio territoriale e popolosità crescente (carryng capacity). Le paludi, le saline e i limiti della produzione. 2. Il militarismo come fenomeno di massa. 3. La pace imperiale come prosecuzione dell' imperialismo e, quindi, difesa contro i barbari. "Parcere subiectis et debellare superbos" (Virgilio, Eneide, 6, 853): questa è la pace romana. E. Il bipolarismo con i Parti suscita una serie continua di guerre durante le quali moriranno anche degli imperatori romani (Valeriano, Giuliano...). Roma voleva essere un unico centro imperiale. Per questo obiettivo ingaggia una serie di guerre preventive che rappresentano un modello per alcuni neo-conservatori USA contemporanei. Ma quando i Bizantini riusciranno a sconfiggere i Persiani non sarà un successo: verrà meno l' argine persiano contro i nomadi orientali che dilagheranno in Occidente (Turcomanni...). F. La guerra subisce trasformazioni radicali nel corso dei secoli: in epoca arcaica era diritto dei ricchi, quindi diviene dovere dei proletari, che però vengono stipendiati. G. Fondamentali sono le trasformazioni tattiche: superiorità della legione rispetto alla falange greca; superiorità dell' accampamento romano rispetto a quello greco (Polibio). La pedagogia militare era un elemento centrale della cultura romana: i consoli-generali cambiavano ogni anno. Non vi fu - a lungo - una casta militare e quasi tutti i comandanti furono invincibili. H. Una battaglia: ZAMA. Bibliografia di riferimento o A. Momigliano, Pace e libertà nel mondo antico. Lezioni a Cambridge, a cura di Riccardo Di Donato, Firenze, la Nuova Italia 1996 o Y. Garlan, Guerra e società nel mondo antico, Bologna Il Mulino 1985. o E. Gabba, Esercito e società nella tarda repubblica romana, Firenze, La Nuova Italia 1973 o E. Gabba, Per la storia dell’esercito romano in età imperiale, Bologna, Patron 1974 o G. Brizzi, Il guerriero, l’oplita, il legionario: gli eserciti nel mondo classico, Bologna, Il Mulino 2002 o D. Foraboschi, Guerra, rivolta, egemonia. Aspetti dell’imperialismo romano, Cuem. Milano 1998