La Botanica nella scuola primaria e dell'infanzia Numerose sono le attività che possono essere condotte in classe, alcune delle quali particolarmente “efficaci”: manipolazioni e osservazioni dirette di piante o parti di esse e varie attività laboratoriali; costruzione di modelli con diversi materiali e realizzazione di disegni; visite in aree protette, orti botanici, musei, laboratori professionali, istituti di ricerca etc. ricostruzione di processi metabolici. manipolazioni e osservazioni dirette di piante o parti di esse e varie attività laboratoriali; “maneggiare” le piante consente di: - conoscere meglio la struttura delle piante e comprenderne il funzionamento; - acquisire dimestichezza con la terra e con le varie parti delle piante (radici, fusti, foglie) abbandonando le limitazioni e i preconcetti che talvolta si consolidano e permangono negli adulti; - Indirizzare verso il rispetto delle piante come esseri viventi. costruzione di modelli con diversi materiali e realizzazione di disegni Consente di focalizzare l’attenzione morfologici principali delle piante da fissandoli meglio nella mente sui caratteri rappresentare, visite in aree protette, orti botanici, musei, laboratori professionali, istituti di ricerca etc. E’ necessario: - che il docente si documenti prima sulle piante presenti nel sito o comunque su ciò che si andrà a vedere, nonché sull’abbigliamento che è opportuno che i bambini indossino; - che vengano predisposte prima delle attività, inerenti con le caratteristiche del sito da visitare, che dovranno coinvolgere gli alunni rendendo attivo il loro apprendimento. Attività laboratoriali (sia per l’infanzia che per la primaria). In un Orto botanico, un’area protetta o nel giardino della scuola: caccia al “tesoro” (alla ricerca di una o più specie ben precise o di singole parti di piante, in un determinato settore di un orto botanico o di un giardino o di un ambiente naturale, mediante una scheda con immagini dettagliate) “chi più ne ha più ne metta” (alla ricerca delle differenti specie spontanee che crescono in un sito, briofite o piante vascolari; si possono anche considerare singoli organi, ad es. foglie o fiori o frutti, o piante con caratteri dati, ad es. fiori bianchi o rossi) In classe (preferibilmente): “il puzzle botanico” (“ricomporre” una o più piante sulla base di schede descrittive mediante foglie fiori e frutti da scegliere tra tante tipologie); “simile con simile” (riunire nello stesso gruppo piante o parti di esse aventi caratteristiche morfologiche simili); “l’oggetto misterioso”: individuare, tramite l’osservazione di schede illustrate, la pianta alla quale appartiene un fiore o un frutto o una foglia. Un vasto scenario di ambiti e contenuti ai quali ci si può riferire per progettare percorsi didattici Morfologia vegetale (foglie, fiori, frutti, polline ecc...) Anatomia vegetale Fisiologia vegetale (Poaceae, Rosaceae, agrumi, funghi, briofite, conifere ecc…) Fitogeografia Botanica Ecologia vegetale (ad es. il bosco, la vegetazione mediterranea) Paleobotanica Etnobotanica (piante utili) Tassonomia Fitochimica Palinologia Botanica Sviluppa le capacità logiche Sviluppa il senso estetico Sviluppa lo spirito di osservazione Alcune priorità 1) Lavorare con piante vere o parti di esse; 2) Riferimento ad un contesto territoriale preciso e che il bambino conosce; 3) Ad ogni pianta il suo nome; 4) Precedenza alle specie della flora indigena. 1. Lavorare con piante vere o parti di esse 2. Riferimento ad un contesto territoriale preciso e che il bambino conosce Quali piante scegliere? • Del balcone o del giardino di casa • Del giardino della scuola • Della villa o del giardino pubblico del quartiere • Di specifici ambienti o siti che sono meta di gite con le famiglie o che potrebbero essere oggetto di escursione con la classe Conoscere e riconoscere E’ importante che il bambino abbia: • piena consapevolezza che quello che ha studiato riguarda un oggetto concreto, la realtà in cui vive, gioca ecc…; • la possibilità, una volta ultimato il percorso in classe, di rivedere fuori le piante studiate (che da quel momento in poi verranno guardate con una maggiore attenzione, ad esempio le loro fioriture non passeranno più inosservate). Ciò consente il consolidamento delle conoscenze acquisite. 3. Ad ogni pianta il suo nome Quercus leccioilex Papaver rhoeas papavero Ciclamen repandum ciclamino L’Ecosistema bosco e le piante? Si possono ad esempio prendere in considerazione i generi: I pini hanno le foglie aghiformi lunghe Gli abeti hanno le foglie aghiformi corte I cipressi hanno le foglie squamiformi Oppure si possono prendere in considerazione le specie di uno stesso genere: La Roverella (Quercus pubescens) ha i rami giovani e le pagine inferiori delle foglie coperte da peli bianchi La Rovere (Quercus petraea) ha i rami giovani e le foglie glabre 4. Dare la precedenza alle specie della flora indigena ed agli ambienti naturali • Nella scelta delle piante da far conoscere è preferibile orientarsi verso quelle spontanee e possibilmente quelle più significative degli ambienti naturali; • Nella scelta delle mete di eventuali gite scolastiche è preferibile orientarsi verso siti di interesse naturalistico; Presso la Riserva del Bosco della Ficuzza si possono osservare esempi di boschi naturali siciliani di querce caducifoglie e sempreverdi. 5. Le piante vanno rispettate in quanto esseri viventi e come tali a prescindere dalla loro “utilità” ! Alcuni testi utili: