STAGIONE TEATRALE 2016/17 Prosa Danza Moderno Operetta Contemporaneo Family *Comico (a cura di Accademia perduta teatro il Piccolo) PROSA (8 spettacoli /4 serate /Turni A B C D 24, 25, 26 Novembre 2016 h. 21, Domenica 27 h. 16 UMBERTO ORSINI Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello regia Roberto Valerio Compagnia Umberto Orsini 15, 16, 17 Novembre 2016 h. 21, Domenica 18 h. 16 ANGELA FINOCCHIARO Calendar Girls di Tim Firth regia di Cristina Pezzoli A.Gi.Di. - Enfi Teatro 12, 13, 14 Gennaio 2017 h. 21, Domenica 15 h. 16 ANNA FOGLIETTA La pazza della porta accanto di Claudio Fava regia Alessandro Gassmann Teatro Stabile di Catania – Teatro Stabile dell'Umbria 26, 27, 28 Gennaio 2017 h. 21, Domenica 29 h. 16 MASSIMO DAPPORTO – TULLIO SOLENGHI Quei due – Il sottoscala di Charles Dyer regia Roberto Valerio Angelo Tumminelli produzioni 9, 10, 11 Febbraio 2017 h.21, Domenica 12 h. 16 CLAUDIO CASADIO – GIOVANNI ANZALDO- FABIO BUSSOTTI Mar del Plata – Gli "angeli del rugby " che sfidarono il regime argentino di Claudio Fava regiaGiuseppe Marini Società per attori- Accademia Perduta/Romagna Teatri 23, 24, 25 Febbraio 2017 h.21, Domenica 26 h. 16 MARCO BOCCI Modigliani di Angelo Longoni regia Angelo Longoni Pragma 2, 3, 4 Marzo 2017 h.21, Domenica 5 h. 16 MICHELE RIONDINO Giulio Cesare di William Shackespeare Adattamento teatrale e regia Alex Rigola Teatro Stabile del Veneto 30, 31 Marzo e 1 Aprile 2017 h.21, Domenica 2 h. 16 SILVIO ORLANDO – ROBERTO CITRAN- VITTORIA BELVEDERE La Scuola di Domenico Starnone regia Daniele Lucchetti Cardellino 24, 25, 26 Novembre 2016 h. 21, Domenica 27 h. 16 Compagnia Umberto Orsini IMBERTO ORSINI ALVIA REALE TOTO' ONNIS FLAVIO BONACCI Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello e con Carlo De Ruggieri e Woody costumi Gianluca Sbicca scene di Maurizio Balò regia di Roberto Valerio La rassegna di Prosa 2016/17 del Teatro “Diego Fabbri” di Forlì partirà col capolavoro di Luigi Pirandello Il giuoco delle parti messo in scena dalla Compagnia del grande Umberto Orsini con la regia di Roberto Valerio. Leone Gala è un personaggio filosofo che ha raggiunto una stramba saggezza: ha capito il gioco della vita, ne ha preso consapevolezza e sta alla finestra a guardare vivere gli altri. Ma sua moglie è indignata di questa situazione e vuole farlo diventare attore di una vita che lui si limita ad osservare. Progetta allora, quando le si presenta una fortuita occasione – l’involontaria ma gravissima offesa fattale da un gentiluomo – di mettere a repentaglio la vita del marito, trascinandolo in un duello . 15, 16, 17 Dicembre 2016 h. 21, Domenica 218 h. 16 Agidi Enfi Teatro ANGELA FINOCCHIARO LAURA CURINO Calendar Girls di Tim Firth e con Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni e Titino Carrara scene di Rinaldo Rinaldi costumi di Nanà Cecchi musiche originali di Riccardo Tesi disegno luci Massimo Consoli regia di Cristina Pezzoli Calendar Girls sostiene AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma Calendar Girls è un testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall’omonimo film, di cui lo stesso Firth è autore e sceneggiatore. Nell’adattamento teatrale viene mantenuta l’impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Chris, interpretata da Hellen Mirren nella versione cinematografica e da Angela Finocchiaro in questa teatrale. La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni, membre del Women's Institute (nata nel 1915, oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito), che si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro. Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha l’idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l’aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. L’iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra ma anche in America, dove vengono ospitate in un famoso talk show. L'improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste. 12, 13, 14 Gennaio 2017 h. 21, Domenica 15 h. 16 Teatro Stabile di Catania - Teatro Stabile dell’Umbria ANNA FOGLIETTA La pazza della porta accanto di Claudio Fava e con Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi,Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio ideazione scenica di Alessandro Gassmann con la collaborazione di Alessandro Chiti musiche originali di Pivio e Alde De Scalzi regia di Alessandro Gassmann Un commovente testo di Claudio Fava per raccontare l’appassionante storia d’amore tra Alda Merini, donna complessa dal carattere malinconico, e un giovane, paziente anche lui dell’ospedale psichiatrico in cui la donna era ricoverata. A dare voce e volto alla “poetessa dei navigli” e ai suoi emozionanti versi, Anna Foglietta che, affiancata da un folto e affiatato gruppo di attori, si cala con intensità nei panni della giovane in profondo conflitto con un mondo che non la comprende e di cui non accetta le etichettature. Con la sapiente regia di Alessandro Gassmann, un lavoro che saprà emozionare il pubblico. "Dopo aver letto il testo di Claudio, “La pazza della porta accanto”, un ritratto giovanile, intimo e struggente della grande poetessa, ho avvertito immediatamente la necessità, direi l’urgenza, di metterlo in scena. Un testo che si sviluppa all’interno di un ospedale psichiatrico e che ripercorre la drammatica esperienza della Merini. Erano gli anni in cui la parola “depressione” non si conosceva e chi soffriva di questa malattia veniva definito pazzo. Erano anche gli anni in cui negli ospedali psichiatrici praticavano l’elettroshock e i bagni nell’acqua gelata. È in questa particolare dimensione alienante che la protagonista si trova a condividere le giornate con le altre ma- late alle quali offre spontaneamente i suoi versi, ma soprattutto è il luogo dove nasce un’appassionante storia d’amore fra lei e un giovane paziente”. (Alessandro Gassmann) 26, 27, 28 Gennaio 2017 h. 21, Domenica 29 h. 16 Angelo Tumminelli Produzioni MASSIMO DAPPORTO TULLIO SOLENGHI Quei due ( Il sottoscala ) di Charles Dyer adattamento di Massimo Dapporto scene di Massimo Bellando Randone costumi di Moris Verdiani regia di Roberto Valerio Massimo Dapporto e Tullio Solenghi, per la prima volta in scena insieme in una inedita coppia gay. Saranno rispettivamente Charlie e Harry, barbieri della periferia londinese che vivono assieme da una trentina d’anni, con tutte le dinamiche di due coniugi provati da una vita fatta di continui litigi, di futili battibecchi, di sofferenze inferte volontariamente: entrambi sapendo però di non poter più fare a meno l’uno dell’altro. Scoperto in abiti femminili in un locale pubblico, Charlie aspetta con ansia crescente la convocazione in tribunale, proprio il giorno in cui sta per conoscere la figlia ventenne, frutto di un “errore di gioventù”. Harry tenta di distrarlo in tutti i modi, rischiando così di venire ferocemente canzonato per la sua calvizie, nascosta da molti strati di fasce, un grottesco turbante permanente. Dopo una serie di piccoli/grandi colpi di scena, compreso un maldestro tentativo di suicidio da parte di Harry, sempre in bilico tra la farsa e la tragedia, arriva il fatidico giorno dell’udienza in tribunale. Lo sguardo fisso, il passo incerto, Charlie vi si avvia rifiutando la compagnia di Harry che potrebbe danneggiarlo. Poi comprende che la sua vicinanza gli è indispensabile e lo chiama, a gran voce, accanto a sé. E così i due si ritrovano senza più nulla della loro presunzione, in quel connubio di solidarietà e compassione che ancora li tiene saldamente ed amorevolmente uniti. Una commedia che invita a importanti riflessioni su temi sempre attuali, e soprattutto una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che per la prima volta giocano con due personaggi davvero insoliti. 9, 10, 11 Febbraio 2017 h.21, Domenica 12 h. 16 Società per Attori - Accademia Perduta/Romagna Teatri CLAUDIO CASADIO GIOVANNI ANZALDO FABIO BUSSOTTI Mar del Plata Gli “Angeli del Rugby” che sfidarono il regime argentino di Claudio Fava e con Andrea Paolotti, Tito Vittori, Edoardo Frullini, Fiorenzo Lo Presti, Giorgia Palmucci, Alessandro Patregnani, Guglielmo Poggi regia di Giuseppe Marini Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti sono, invece, i protagonisti principali assieme a un cast di altri 7 giovani attori di Mar del Plata – Gli “angeli del rugby” che sfidarono il regime argentino altro intenso testo di Claudio Fava per la regia di Giuseppe Marini. La storia propone un parallelo fra i vissuti delle comunità argentina e italiana, in anni in cui la violenza e il potere hanno schiacciato i diritti umani. Il racconto degli scomparsi trova eco nelle parole dei vivi: quelle delle madri di Plaza de Mayo, quelle delle vedove di Via D’Amelio che riannodano i fili invisibili che legano vite lontane fra loro, quelle dei giovani agenti di Borsellino che rinunciano alle ferie per far da scorta al loro giudice e quelle dei giovani rugbisti di Mar del Plata che rinunciano a trovare rifugio in Francia pur di giocarsi fino all’ultima partita il loro campionato . 23, 24, 25 Febbraio 2017 h.21, Domenica 26 h. 16 Pragma MARCO BOCCI ROMINA MONDELLO GIOVANNA DI RAUSO CLAUDIA POTENZA VERA DRAGONE Modigliani scritto e diretto da Angelo Longoni Raccontare la vita e l’opera di Amedeo Modigliani oggi, non significa solo rendere omaggio a uno dei pittori più famosi e amati al mondo ma anche rendere omaggio a un periodo storico. Dietro all’autore delle donne dal collo lungo c’è una vita vissuta in uno dei momenti più dinamici, movimentati, e stimolanti della storia del ‘900 europeo. Libertà - Bellezza - Verità – Amore: queste sono le parole chiave del movimento d’artisti provenienti da tutto il mondo e residenti nei quartieri parigini di Montmartre e Montparnasse. Raccontare Modigliani significa rappresentare anche una delle storie d’amore più famose e commuoventi che abbiano mai riguardato un artista. Come in Romeo e Giulietta, l’amore tra Amedeo e la sua Jeanne Hebuterne non può sopravvivere agli amanti. Grande finale tragico e romantico di un amore totalizzante, come, del resto, era totalizzante la vita di Parigi in quel magico inizio di secolo. Non si può raccontare Modigliani senza descrivere le donne che lui ha amato e dipinto, con la loro dolcezza, la loro impenetrabilità e sensualità. Ed è proprio il mondo femminile che è al centro di questo spettacolo che racconta la vita parigina del pittore attraverso quattro donne significative della sua vita. Quattro personaggi reali ma anche simbolici che scandiscono i diversi periodi della sua arte e della sua vita affettiva. L’amore e l’arte sono gli argomenti principali della narrazione, sempre collegati fra loro attraverso un continuo dialogo intrecciato che costituisce l’essenza del carattere e della psicologia di Amedeo. 2, 3, 4 Marzo 2017 h.21, Domenica 5 h. 16 Teatro Stabile del Veneto MICHELE RIONDINO Giulio Cesare di William Shakespeare traduzione di Sergio Perosa e con Maria Grazia Madruzzato, Stefano Scandaletti, Michele Maccagno, Silvia Costa, Margherita Mannino, Eleonora Panizzo, Pietro Quadrino, Riccardo Gamba, Raquel Gualtero, Beatrice Fedi, Andrea Fagarazzi spazio scenico a cura di Max Glaenzel spazio sonoro a cura di Nao Albet illuminazione di Carlos Marquerie costumi di Silvia Delagneau assistente alla regia Lorenzo Maragoni adattamento e regia Àlex Rigola L’opera comprime i tre anni che vanno dalla vittoria di Munda nel 45 a.C. al suicidio di Bruto nel 42 d.C. per farli durare meno di sei giorni. Questa compressione degli eventi fa sì che l’intera narrazione sia un unico, ininterrotto conflitto, sia a livello personale che politico. Un conflitto che attraversa anche la nuova versione del più celebre dramma storico shakespeariano, affidata dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale allo spagnolo Àlex Rigola, e che trova in Michele Riondino, apprezzato attore di cinema, teatro e televisione, l’interprete ideale per il ruolo del nobile Marco Antonio. Direttore della Biennale Teatro di Venezia, Rigola realizza la sua prima regia italiana tornando all’opera che lo fece scoprire a livello internazionale. Un testo epico, intenso ed appassionante, che ruota intorno all’esercizio del potere, in questa versione impersonato da una donna,Maria Grazia Mandruzzato, nel ruolo di Cesare. In lei si raccolgono le tante espressioni di “donne al comando” che al giorno d’oggi, nella politica come nell’economia, gestiscono le leve del potere con la stessa inflessibile determinazione dei loro omologhi uomini, se non di più. È la dimostrazione che, al di là delle questioni di genere, tutta l’umanità è per sua natura soggiogata dalla fascinazione che esercita il predominio dell’uno sull’altro. Del resto chi incarna il potere ha gioco facile nel condizionare un’umanità alienata, immobile, ferma sulle proprie posizioni, quasi rassegnata, riluttante a mettersi in gioco per cambiare lo stato delle cose. Vivere appesi ad un filo, in uno stato di precarietà, di contraddizione continua, di violenza pervasiva e latente: da questa condizione umana prende avvio la strada che Rigola ha scelto di percorrere per guidare il lavoro dei 12 attori in scena. 30, 31 Marzo e 1 Aprile 2017 h.21, Domenica 2 h. 16 Cardellino Srl SILVIO ORLANDO ROBERTO CITRAN VITTORIA BELVEDERE La scuola di Domenico Starnone e con Vittorio Ciorcalo, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini scene di Giancarlo Basili disegno luci di Pasquale Mari costumi di Maria Rita Barbera assistente alla regia Riccardo Sinibaldi regia di Daniele Luchetti Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. ‘Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico’ dice Silvio Orlando. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi. Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna. Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico. MODERNO (4 spettacoli/serata unica/Turno E) Mercoledì 25 gennaio 2017 ore 21 ANDREA SCANZI GIULIO CASALE Il sogno di un’Italia 1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo regia di Angelo Generali Promomusic Martedì 7 febbraio 2017 ore 21 MARCO FOSCHI PAOLO MAZZARELLI LINO MUSELLA Strategie fatali regia di Lino Musella e Paolo Mazzarelli Marche Teatro in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli e EmmeA Teatro Martedì 21 febbraio 2017 ore 21 FEDERICO BUFFA Le olimpiadi del 1936 di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica regia di Emilio Russo e Caterina Spadaro TieffeTeatro Domenica 26 marzo 2017 ore 21 SABINA GUZZANTI Come ne venimmo fuori Proiezioni dal futuro regia di Giorgio Gallione Secol Superbo e Sciocco Produzioni in collaborazione con Fondazione Sipario Toscana Onlus Mercoledì 25 gennaio 2017 h. 21 Promo Music ANDREA SCANZI GIULIO CASALE Il sogno di un’Italia 1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo di Andrea Scanzi e Giulio Casale voce narrante Andrea Scanzi – voce e chitarra: Giulio Casale arrangiamenti a cura di Giulio Casale e Lorenzo Corti – regia di Angelo Generali Martedì 7 febbraio 2017 h. 21 Marche Teatro in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli e EmmeA Teatro MARCO FOSCHI PAOLO MAZZARELLI LINO MUSELLA Strategie Fatali scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli e con Fabio Monti, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani Martedì 21 febbraio 2017 h. 21 TieffeTeatro FEDERICO BUFFA Le olimpiadi del 1936 di Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, Jvan Sica e con Alessandro Nidi (pianoforte), Nadio Marenco (fisarmonica), Cecilia Grignani (voce) regia di Emilio Russo e Caterina Spadaro Domenica 26 Marzo 2017 h. 21 Secol Superbo e Sciocco Produzioni in collaborazione con Fondazione Sipario Toscana Onlus SABINA GUZZANTI Come ne venimmo fuori - Proiezioni dal futuro di Sabina Guzzanti musiche di Paolo Silvestri regia di Giorgio Gallione Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? E’ quello che si chiedono Giulio Casale e Andrea Scanzi ne “Il sogno di un’Italia”. Dalla morte di Enrico Berlinguer all’ultima fuga di Marco Pantani. Dall’edonismo degli anni Ottanta al sangue del G8 di Genova. 1984-2004: due decenni che potevano cambiare l’Italia e non l’hanno cambiata. O forse l’hanno addirittura peggiorata. Restaurando e non rinnovando, come tanti piccoli gattopardi 2.0. Dopo il successo de “Le cattive strade”, Casale e Scanzi tornano in scena con uno spettacolo ancora più personale e attuale di Teatro Canzone, parzialmente ispirato al libro "Non è tempo per noi" di Scanzi. “Il sogno di un’Italia” è il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley). Sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli (“La speranza è una trappola”), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al Pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna, il Pirata di Cesenatico. E' uno spettacolo che racconta vent’anni d'Italia con spirito critico, conservando però il desiderio di una vera ripartenza. È il Teatro, inteso sia come ambiente fisico che come ultimo possibile luogo di indagine metafisica, il grande tema di Strategie fatali. Ecco quindi tre storie che si intrecciano fra loro, sette attori, sedici personaggi, riuniti in un’unica multiforme indagine che – nell’ambientazione comune di un Teatro – mette difronte alcuni dei grandi temi del contemporaneo (il terrore, il porno, i nuovi media) con alcuni temi eterni dell’essere umano (il maligno, l’illusione, il fantasma, ancora il Teatro). La Compagnia MusellaMazzarelli, con questo nuovo spettacolo, arricchisce ulteriormente il suo gioco teatrale, apre le porte – usando Shakespeare e Baudrillard come chiavi – ad una scrittura che chiama in causa un numero crescente di compagni di scena, ma tiene fede a quella sua caratteristica cifra stilistica che si muove sul confine sottile fra comico e tragico.Un confine in cui la vita e il teatro si toccano fra loro e – insieme – prendono aria, fuoco, luce. Lo spettacolo, partendo dalla narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e di guerra. Le storie dello sport sono storie di uomini. Sono storie che scorrono assieme al tempo dell’umanità, seguono i cambiamenti e i passaggi delle epoche, a volte li superano. È capitato a Berlino nel 1936, quando Hitler e Goebbels volevano trasformare le loro Olimpiadi, o quello che credevano che fossero le loro Olimpiadi, nell’apoteosi della razza ariana e del nuovo corso. E invece quelle Olimpiadi costruirono i simboli più luminosi dell’uguaglianza.Le Olimpiadi del 1936 è uno spettacolo che miscela differenti linguaggi teatrali per una narrazione civile emozionale, che non trascura gli accenti tragicomici. Lo spettacolo si svolge in un tempo immaginifico, un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo e non più un fine. E trasporta gli spettatori in un mondo fantastico, dove, perché non si perda la memoria e si scongiuri il pericolo di ripetersi, ogni anno si tiene un discorso celebrativo sulla fine del periodo storico, tristissimo e feroce, che altro non è che il nostro tempo presente: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su facebook e a guardare programmi demenziali, guidati da leader e ideologie che rendono uomini e donne incapaci di reagire a innumerevoli angherie. Nato da approfondite ricerche su cui l’autrice stava lavorando già da qualche anno, lo spettacolo affronta questioni complesse e importanti attraverso la comicità e la satira e anche l’interpretazione di una galleria di personaggi contemporanei che mettono il pubblico nella condizione di divertirsi, pur riflettendo. CONTEMPORANEO (10 spettacoli /serata unica/Turno H) Sabato 29 ottobre 2016 h. 21 all' Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari MYRIAM GOURFINK (FR) Almasty coreografia Myriam Gourfink musiche Kasper T. Toeplitz nell’ambito del Festival CRISALIDE XXIII Lunedì 31 ottobre 2016 h. 21 all' Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari LA VERONAL ( E ) Portland nell’ambito del Festival CRISALIDE XXIII Venerdì 7 aprile 2017 h. 21 all' Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari ROBERTA MOSCA Ci vorrebbe quel sole che scalda le ossa Cie Ioannis Mandafounis di e con Roberta Mosca Venerdì 7 aprile 2017 h. 22 all' Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari SIMONA BERTOZZI Anatomia workshop 8 aprile con Roberta Mosca + Canedicoda info e prenotazioni Masque Teatro 393 9707741 alla Fabbrica delle Candele Venerdì 21 aprile 2017 c/o Fabbrica delle Candele BILLY COWIE ore 21 -Under flat sky ore 22 - Art of movement con Simone and Zaneta Giovedì 4 maggio 2017 h. 21 e 22,30 c/o Palazzo Romagnoli DAVID ESPINOSA Mi gran obra di e con David Espinosa Venerdì 5 maggio 2017 h. 20 / 21/ 22 c/o Palazzo Romagnoli DAVID ESPINOSA Maan (Much ado about nothing) di e con David Espinosa Venerdì 12 e Sabato 13 maggio 2017 h. 21 all' Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari MASQUE TEATRO Locus solus di Raymond Russel con Lorenzo Bazzocchi , Eleonora Sedioli 13 maggio 2017 ore 22 Teatro Félix Guattari conversazione con Simone Azzoni e Lorenzo Bazzocchi Locus Solus di Raymond Roussel info e prenotazioni Masque Teatro 393 9707741 Venerdì 26 e Sabato 27 maggio 2017 h. 21 CITTA' DI EBLA + GUEST Patrimonio in collaborazione con IPERCORPO 2017 ATRIUM Architecture of Totalitarian Regimes con A.Costanzo Martini, N.Galli, A.Bedosti, S.Gribaudi Sabato 29 ottobre 2016 h. 21 c/o Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari in collaborazione con Festival CRI SALIDE XXIII MYRIAM GOURFINK (FR) Almasty Coreografia Myriam Gourfink Danza Deborah Lary Musiche Kasper T.Toeplitz Luci Kasper T.Toeplitz Costumi Laurence Alquier Coproduzione le Forum / Scène conventionnée de Blanc-Mesnil, avec le soutien du Conseil général de la Seine-SaintDenis. L’association LOLdanse est soutenue par le ministère de la Culture et de la Communication, Drac Île-deFrance, au titre de l’aide aux compagnies conventionnées. Avec le soutien du Centre National de la Danse (mise à disposition de studios). Per questo assolo Myriam Gourfink ha creato una partitura che sviluppa ed intreccia tre spazi. Nel primo, lo spazio “aereo”, domina la percezione della pressione atmosferica, e la danzatrice lavora nello spazio utilizzando come riferimento l’asse mediano del proprio corpo che collega il centro del perineo alla cima del cranio. Per accentuare la sensazione di questo spazio gassoso e sviluppare una danza in aria, la partitura suggerisce degli appoggi su superfici ridotte, o ancora, costringe l’asse mediano del corpo a evitare l’asse della gravità. Nel secondo spazio, definito “del luogo”, l’ambiente circostante diventa il referente, ossia un dispositivo di costrizioni spaziali che rivela alla danzatrice i suoi limiti e le sue resistenze, affinché essa possa nominarli e assumerli. In questa fase, la partitura implica l’utilizzo di “sistemi di contegno di una o più parti del corpo in una direzione precisa o in un punto” dai quali hanno origine movimenti di torsione, rotazione, inversione e capovolgimento. Nel terzo spazio, definito “terrestre”, la danza cede alla forza di attrazione centrale della Terra. La partitura offre tempi d’integrazione cellulare, di risonanza; tempi di raccoglimento e di aumento delle vibrazioni provocate dal dinamismo stesso della danza. Questa fase della partitura implica, da parte della danzatrice, un lavoro sul viaggio dell’apparato percettivo e del pensiero all’interno del proprio corpo, al fine di veicolare l’energia sull’asse mediano; per prendere tempo e sentire tutte le reazioni. La fase finale di ascolto favorisce l’apparire di forme, entità, consistenze. Lunedì 31 ottobre 2016 h. 21 c/o Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari in collaborazione con Festival CRI SALIDE XXIII LA VERONAL(E) Portland ideazione e regia Marcos Morau coreografia Marcos Morau e Lali Ayguadé danza: Lali Ayguadé consulenza drammaturgica Roberto Fratini e Paolo Gisbert – El Conde de Torrefiel space & light design Xesca Salvà musiche Ludwig van Beethoven fotografia Edu Pérez costumi Ludmila Vitsheva produttore esecutivo: Juan Manuel Gil Galindo Portland è una coreografia che pur traendo spunto da Maryland, secondo capitolo della sezione americana del più ampio Decalogo geografico elaborato da La Veronal, si separa da esso, rivelando un nuovo metodo di lavoro e di ricerca. "Sappiamo che ogni persona nasconde in se stessa un oceano. Un vasto, oscuro, caotico oceano. E sappiamo anche che raggiunto un certo limite, la volontà di capire gli altri ci rende esausti, per cui decidiamo di allontanarci lentamente da loro; decidiamo di vivere contemplandoli, come se alla fine, un giorno ed improvvisamente, ci fossimo resi conto della nostra incapacità di cogliere un intero oceano con uno sguardo. Decidiamo così di ficcare i nostri occhi dentro le piccole barche che vi passano attraverso, facendo coincidere questo movimento con la nostra stessa panoramica. Assistere ad una discussione; essere testimoni di un incidente; entrare dentro un edificio storico; avere come vicino una celebrità; presenziare ad un funerale; visitare un paese esotico; parlare incessantemente degli altri. Camminare lungo la strada principale, essere testimoni e contemplare, impazientemente, i fatti categorici e assoluti che accadono intorno a noi, mentre senza rendercene conto, passiamo inosservati rispetto a noi stessi Venerdì 7 aprile 2017 h. 21 c/o Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari Cie Ioannis Mandafounis ROBERTA MOSCA Ci vorrebbe quel sole che scalda le ossa di Roberta Mosca e Canedicoda Possiamo dirvi che Ci vorrebbe quel sole che scalda le ossa è una costola, un frammento e un germoglio di Musica per un giorno, un appuntamento performativo della durata di 24 ore che si svolgerà una sola volta l’anno per un ciclo complessivo di 24 anni. Musica per un giorno è una riflessione sul tempo ed un pretesto per abitarlo come spazio e con Ci vorrebbe quel sole che scalda le ossa vogliamo praticare altre scale e misure, dando vita a possibilità che su un arco di tempo di 24 ore non sarebbero sperimentabili. Ci vorrebbe quel sole che scalda le ossa non sarà né un concerto né una performance di danza; vorrebbe essere piuttosto un’occasione esplorativa e profonda, alla scoperta di una serie di percezioni, stati, limiti ed emozioni generati dalla condivisione di un luogo per un tempo determinato. Movimento, suono, spazio e idee vengono proposti come un tutt’uno nella prospettiva di invitare il pubblico a vivere un’esperienza immersiva, sottile e distesa. Venerdì 7 aprile 2017 h. 22 c/o Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari SIMONA BERTOZZI FRANCESCO GIOMI ENRICO PITOZZI Anatomia coreografia e danza Simona Bertozzi musiche e live electron ics Francesco Giomi visione teorico-compositiva Enrico Pitozzi progetto luci e set spazio Antonio Rinaldi voce Mirella Mastronardi organizzazione Beatrice Capitani promozione Elena de Pascale ufficio stampa Michele Pascarella produzione Nexus 2016 in collaborazione con Tempo Reale con il contributo di Mibact e Regione Emilia Romagna residenze creative Teatro Rasi Ravenna, Centro Mousikè Bologna Anatomia nasce dall’incontro tra due corpi: uno biologico, l’altro sonoro. È il diagramma delle loro linee di forza, traiettorie e dislocazioni, fenditure nello spazio e forme in cui si dispiega il tempo: rapporti tra velocità e lentezza, questo il modo d’essere dell’anatomia. Anatomia è allora ciò che resta di questo incontro che avviene al limite dell’udibile, sul margine degli occhi, là dove si dispiegano tensioni in un continuo rapporto tattile tra la materia organica e quella sonora. Tagliare, incidere, dissezionare acusticamente il corpo e il suo spazio per far scaturire un’immagine: tale è la potenza, l’urto di questo incontro. Ciò che resta è una scena-paesaggio, una costellazione. Per coglierne il bagliore irradiante, per sentirne la vibrazione, non basta semplicemente ascoltare o guardare, servono un occhio e un orecchio impossibile. Enrico Pitozzi 8 aprile 2017 Fabbrica delle candele Workshop con Roberta Mosca info e prenotazioni Masque teatro 393.970774 Venerdì 21 aprile 2017 h. 21 c/o Fabbrica delle candele BILLI COWIE Under flat sky con Simone and Zaneta Il nuovo progetto realizzato da Billy Cowie per il Museo d’arte Kochi in Giappone arriva a Forlì e immerge lo spettatore in un sogno fatto di atmosfere poetiche di grande eleganza e fascino, grazie alle opere grafiche dell’artista tedesca Silke Mansholt, ormai figura di riferimento per la creazione del paesaggio visivo del video-maker scozzese. Lirico e struggente, l’immaginario elaborato da Cowie rinuncia questa volta alla classica visione in 3D per affidarsi alla danza minimalista di due performer in dialogo con le animazioni dello sfondo che sembrano inglobarle e rigenerarle, come l’onda di un oceano portatore di vita. Venerdì 21 aprile 2017 h. 22 c/o Fabbrica delle candele BILLI COWIE Art of movement con Simone and Zaneta Billy Cowie, geniale e raffinato autore di indimenticabili coreografie in 3D, g si misura ora con una nuova sfida che unisce ai danzatori in video due danzatori reali mimetizzati abilmente nella realtà virtuale, indistinguibile dalla dimensione live. Art of movement è un esauriente insieme di brevi frammenti didattici che esplorano una delle 122 tecniche coreografiche inventate e catalogate da Cowie. Le due danzatrici, costrette a muoversi in uno spazio di un mezzo metro quadro, sono immerse nel mondo visivo dell’artista tedesca Silke Mansholt che ha messo a disposizione alcuni suoi disegni e ne ha realizzati altri appositamente per la performance. Ogni sessione è introdotta da un lettore, Kazuko Hohki, che delicatamente e con humor sottrae peso alla bellezza e alla seriosità delle danzatrici. I corpi dei danzatori diventano tele viventi su cui si proietta un mondo raffinato e fantastico che si muove con loro e con le loro ombre. Giovedì 4 maggio 2017 h. 21 e 22,30 c/o Palazzo Romagnoli DAVID ESPINOSA Mi gran obra di e con David Espinosa Mi gran obra è quello che avrei voluto fare con budget illimitato, il più grande teatro del mondo, 300 attori su palco, una orchestra militare, una rock band, animali, automobili e elicotteri. In Mi gran obra abbiamo pensato a tutto in grande scala, sviluppando ogni idea come se fosse effettivamente realizzabile, a prescindere dal costo e usando tutti i materiali possibili. Tutto ciò con un piccolo retroscena: ogni cosa è in scala 1:87. Questo è stato: pensare in grande, realizzare in piccolo, usando l’approccio e la tecnica di un architetto. David Espinoza Venerdì 5 maggio 2017 h. 20/21/22 c/o Palazzo Romagnoli DAVID ESPINOSA Maan (Much ado about nothing ) di e con David Espinosa È possibile rappresentare in un solo spettacolo Amleto, Macbeth, Othello, Re Lear, Romeo e Giulietta, Antonio e Cleopatra, La tempesta, Enrico V, Riccardo III, Come vi piace, e Sogno in una notte di mezza estate? Davide Espinoza e le sue miniature hanno provato nel modo più arbitrario, innovativo, artificioso e denso a restituirci questa collezione shaekspeariana. Nel micro-mondo dei personaggi di Espinoza, dove tutto avviene su un tavolo e viene agito dall’artista stesso, le figure e gli oggetti sono carichi di avventura, romanticismo, desiderio, guerra, tragedia e potere. Un gioco molto ironico fatto di ombre e luci con molti riferimenti al cinema, a mondo del fumetto, all’arte e alla storia del teatro. Venerdì 12 e sabato 13 maggio 2017 h. 21 c/o Ex Filanda Maiani -Teatro Felix Guattari MASQUE TEATRO Locus Solus liberamente tratto dal libro di Raymond Roussel ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi con Lorenzo Bazzocchi, Eleonora Sedioli, Giacomo Piermatti produzione Masque teatro coproduzione Mood Indigo Pubblicato nel 1914, Locus solus è il romanzo più noto di Raymond Roussel. Masque, ispirandosi al grande affresco creato dalla fervida immaginazione dello scrittore e poeta francese, uno degli autori più amati da Breton e dai surrealisti, intende proseguire l’indagine, avviata con “Marmo”, sul concetto di consistenza della realtà. In “Marmo”, presentato al teatro Diego Fabbri nella stagione 2015/16, Masque affrontava la questione della ambivalente natura della materia, corpuscolare ed ondulatoria al tempo stesso, conducendo una sfrontata analogia con gli spazi letterari di Emil Cioran e Maurice Blanchot. Ora, con la messa in scena di “Locus solus”, la compagnia forlivese vuole affondare la sua ricerca sull’aspetto più problematico di questo viaggio affascinante, soffermandosi sull’interpretazione meccanicistica dei fenomeni, in particolare quelli relativi al moto. Dei moti che abbiamo occasione di osservare intorno a noi, quali il sasso lanciato nello stagno o l’astro nel cielo, l’intuizione ci dice che la velocità dell’oggetto o del corpo celeste è necessariamente legata all’azione di una forza. D’altro canto, la rivoluzione galileiana ci ha insegnato a diffidare dell’intuizione, mettendo in rilievo che per la risoluzione di tali problemi non sempre ci si può basare sull’osservazione immediata, ma occorre andare più a fondo, rivoltare il tutto come un calzino e ripartire daccapo. Sta proprio in questo assunto il principio che pervade tutta l’opera di Roussel e in particolare il meccanismo con cui si viene condotti alla scoperta dell’effettiva ragione dei fatti: dapprima si viene messi di fronte ad accadimenti apparentemente tra loro scollegati e poi, solo in seconda battuta, si viene portati diritto alla comprensione del perchè delle cose: dalla “ballerina” all’acqua Micans, dal Federale alla resurrectine. Una straripante capacità inventiva ed un rigoroso, quanto stocastico, procedimento creativo - una sorta di gioco degli scacchi che Roussel stesso andrà a definire nel suo “Comment j’ai écrit certains de mes livres” - convergono a generare una potente macchina immaginifica che se nulla lascia al caso, tutto prende dal caos. 13 maggio 2017 ore 22 Teatro Félix Guattari conversazione con Simone Azzoni e Lorenzo Bazzocchi Locus Solus di Raymond Roussel Venerdì 26 e Sabato 27 maggio 2017 h.21 in collaborazione con Ipercorpo 2017 ATRIUM Architecture of Totalitarian Regimes CITTA' DI EBLA + GUEST Patrimonio con Andrea Costanzo Martini, Nicola Galli, Alessandro Bedosti, Silvia Gribaudi Città di Ebla invita un gruppo di danzatori internazionali a dialogare con alcuni spazi monumentali della Città di Forlì, in particolare legati al cosiddetto “patrimonio scomodo” facenti parte della rotta culturale di Atrium. È un percorso che intreccia retorica magniloquenza della pietra a silenzio del corpo, verticalità e pesantezza della pietra a fragilità del corpo, massiccia presenza a rapida sparizione del gesto. Spazi e coreografie come dialettico confronto fra azioni dell’umano, incrocio di opposte finalità. Spazi e corpi come primo e supremo orizzonte del “farsi politica". DANZA (5 spettacoli /serata unica /Turno G) Martedì 15 novembre 2016 h. 21 ROY ASSAF DANCE An evening with Roy Assaf ( Six years later / The hill ) coreografie di Roy Assaf Dittico di danza contemporanea Mercoledì 11 gennaio 2017 h. 21 BALLETTO DI MOSCA – LA CLASSIQUE La Bella Addormentata Balletto classico in tre atti di Pëtr Il'ic Cajkovskij coreografie di Marius Petipa direzione di Elik Melikov Mauro Giannelli Eventi Martedì 28 febbraio 2017 h. 21 SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET PA/ETHOS coreografie di Sang Jijia – compositore Dickson Dee live video artists Luca Brinchi e Roberta Zanardo / Santasangre Spettacolo di danza contemporanea e visual art Martedì 28 marzo 2017 h. 21 LOS VIVANCOS I sette fratelli del flamenco Aeternum direzione artistica di Daniel Finzi Pasca e Julie Hamelin Extreme flamenco pop- fusion Giovedì 13 aprile 2017 h. 21 RBR DANCE COMPANY The man – The passion of the Christ coreografie di Cristina Ledri e Cristiano Fagioli Danza contemporanea Martedì 15 novembre 2016 h. 21 in collaborazione con Ambasciata di Israele spettacolo realizzato in collaborazione con European Dance Alliance/Valentina Marini Management ROY ASSAF DANCE An evening with Roy Assaf (Six Years Later / The Hill) coreografie di Roy Assaf danzatori Roy Assaf, Madison Hoke, Igal Furman, Shlomi Biton costumi di Eri Nakamura scelte musicali e costumi Roy Assaf musiche originali di Deefly, Shlomi Biton e altre musiche di Ludwig Van Beethoven, George Frideric Handel, Marmalade, The Israeli Army Band, Yoram Taharlev e Bee Gees disegno luci di Dani Fishof Roy Assaf col dittico An evening è diventato uno dei più quotati coreografi a livello mondiale. Questa sua potente performance ha portato la sua Compagnia a calcare i più importanti palcoscenici . Six Years Later :Un duetto intimo e appassionato che ci parla del passato e del presente, strettamente legati tra loro come un'inevitabile storia d'amore. The Hill trae spunto da una canzone ebraica, “Givat Hatahmoshetche”, che parla della "Ammunition Hill", campo di battaglia della Guerra dei Sei Giorni.Durante le celebrazioni della battaglia sono meccanici, un circolo festoso di cameratismo eseguito con una coordinazione perfetta e inquietante. La sua nuova creazione The Hill ha vinto il primo premio al 27º Concorso Internazionale per coreografi “Ballett Gesellschaft” di Hannover (Germania). Mercoledì 11gennaio 2017 h. 21 distribuzione Eventi di Danza BALLETTO DI MOSCA -LA CLASSIQUE La bella addormentata Balletto classico in tre atti di Pëtr Il'ic Cajkovskij coreografie di Marius Petipa scenografie di Evgeny Gurenko costumi e direzione artistica e generale di Elik Melikov La bella addormentata è il capolavoro coreografico di Marius Petipa sulle celebri note di Cajkovskij presentato dalla prestigiosa compagnia Balletto di Mosca La Classique diretta da Elik Melikov e riconosciuta dal Dipartimento della Cultura della Città di Mosca. Alla corte di Re Floristano viene indetta una festa per il battesimo della Principessa Aurora: vengono invitati cavalieri, dame e le fate buone del regno, che portano con loro doni per la principessa.Tra gli invitati però manca la strega Carabosse, non presente nella lista; per vendicarsi, nonostante le suppliche della corte, la maga getta una maledizione alla piccola: al sedicesimo anno di età, la principessa morirà pungendosi con un fuso. La fata dei Lillà però, non avendo ancora fatto il suo regalo, decide di modificare la maledizione: questa non morirà infatti alla puntura, ma sprofonderà solamente in un lunghissimo ed eterno sonno, che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solamente grazie al bacio di un giovane principe. Martedì 28 febbraio 2017 h. 21 Fabbrica Europa per le arti contemporanee Firenze Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi Roma Marche Teatro Danza – Progetto Danza alle Muse SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET Pa/Ethos Spettacolo di danza contemporanea e visual art coreografie di Sang Jijia compositore Dickson Dee live video artists Luca Brinchi e Roberta Zanardo / Santasangre disegno luci di Marco Policastro,costumi di Giuseppina Maurizi assistenti alla coreografia Yanan Yu, Adriana De Santis In collaborazione con Bejing Dance Festival, Bejing, Cina Guandong Dance Festival, Guandzou, Cina Lian He Liang Dian Cultural Media (Bejing) Company Pa|Ethos si compone di due termini, Pathos e Ethos, che rappresentano concetti fondamentali della Retorica di Aristotele. Il coreografo Sang Jijia ha voluto utilizzarli per esprimere due diversi approcci al tema del discorso: Ethos sottolinea la precisione, Pathos evoca la passione e il sentimento.Lo spettacolo si avvale in particolare della presenza del noto compositore Dickson Dee e della collaborazione di Luca Brinchi e Roberta Zanardo / Santasangre, per la scenografia virtuale. Martedì 28 marzo 2017 h.21 Live Arts LOS VIVANCOS I sette fratelli del flamenco Aeternum Extreme flamenco fusion con Elias Vivancos (violoncello), Judah Vivancos (violoncello a 5 corde), Josua Vivancos (percussioni), Cristo Vivancos (saxofono), Israel Vivancos (flauto traverso), Aarón Vivancos (violino), Josué Vivancos (tastiere) consulenza artistica Daniele Finzi Pasca produzione musicale Fernando Velázquez registrazione orchestrale Orchestra Sinfonica di Budapest disegno luci Los Vivancos disegno e realizzazione costumi Rafael Solís disegno grafico Pako López e La Soberbia Diseño y Comunicación fotografia Alfonso Barona e Jesús Vallinas creazione, coreografia, composizione, direzione e produzione Los Vivancos Questo nuovo lavoro è l’ennesimo blockbuster dei fratelli Vivancos, uno spettacolo che esplora i limiti del sovrannaturale, una storia sul bene e il male che fonde il flamenco con il balletto, le arti marziali, il claqué e la magia. E che unisce arte e virtuosismo con grandi effetti visivi e scenici. Coreografato e diretto da Los Vivancos,in questo spettacolo, i 7 fratelli catalani, danzano con incredibile precisione e tecnica, irresistibile spontaneità, bravissimi e sensuali, travolgono gli spettatori con la loro esuberanza, il tutto con una naturalezza che è segno di una preparazione coltivata fin dall’infanzia. Aeternum ha debuttato al Teatro Nuevo Alcalá di Madrid nell’aprile del 2012 e da allora ha effettuato tournée in tutto il mondo conoscendo un ininterrotto successo. Giovedì 13 aprile 2017 h. 21 RBR DANCE COMPANY The man – The passion of the Christ Danza contemporanea coreografie di Cristina Ledri e Cristiano Fagioli con la collaborazione dalla compagnia danzatori Cristina Ledri, Alessandra Odoardi, Ylenia Mendolicchio, Elena Borile, Chiara Pagano, Leonardo Cusinato, Daniel Ruzza, Jonathan Castillo, Marco Mantovani, Matteo Zamperin voce narrante Paolo Valerio costumi Cristina Ledri musiche John Debney, Steve Jablonsky, Craig Armstrong, Diego Todesco, Henrik Takkenberg, Peter Gabriel Duemila anni fa un uomo ha sfidato il mondo e il suo messaggio era “Amore. Forza. Perdono”. Oggi la storia più antica e conosciuta del mondo rivive nella grande danza contemporanea di The Man, la passione messa in danza nel duplice significato della Passione di Cristo, esempio d’infinito amore verso i suoi figli, e della passione, continua e tenace, che serve per narrarla sulla scena attraverso la danza e le sue mille suggestioni: ancestrali, culturali, emozionali. Attraversando i momenti salienti della storia più antica del mondo quale esempio di dedizione, redenzione e assoluta speranza. Tutto questo è The Man – The Passion of the Christ, ispirato al celebre film di Mel Gibson e incentrato sul bisogno, oggi più che mai urgente, di riflettere sul male fuori e dentro di noi, attraverso una narrazione coreutica composta da quadri e soluzioni registiche significative, che offrono spunti di riflessione e aprono ad orizzonti di significato “altri” rispetto a quelli della semplice quotidianità e “terrenità” della vita umana. OPERETTA (3 spettacoli Turno F) in collaborazione con Centro Diego Fabbri Domenica 22 gennaio 2017 ore 16 COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE Al Cavallino Bianco di Ralph Benatzky e Robert Stohlz Domenica 19 febbraio 2017 ore 16 In Scena/COMPAGNIA CORRADO ABBATI La Principessa Sissi (musical) adattamento e regia di Corrado Abbati Domenica 19 marzo 2017 ore 16 COMPAGNIA TEATRO MUSICA NOVECENTO ORCHESTRA CANTIERI D’ARTE La Duchessa del Bal Tabarin di Leon Bard direttore d’orchestra Maestro Stefano Giaroli Domenica 22 gennaio 2017 h. 16 L'operetta trae ispirazione dall'omonima commedia diOskar Blumenthal e Gustav Kadelburg, scritta nel 1896durante il soggiorno in una locanda in Austria. scena è ambientata a San Wolfango, nel Salzkammergut. La bella vedova Gioseffa, COMPAGNIA ITALIANA La innamorata dell'avvocato Bellati, è proprietaria dell'hotel “Al Cavallino bianco” e continua a licenziare camerieri perché innamorati di lei. Leopoldo, anch'esso cameriere DI OPERETTE e anch'esso innamorato di lei deve attendere tempi migliori per poter confessare il suo amore alla bella Gioseffa. Arriva nell'hotel il buffo e ricco industriale Pesamenole accompagnato dalla figlia Ottilia che per faccende di lavoro è in causa con un suo concorrente proprio difeso dall'avvocato Bellati. Leopoldo affitta a Pesamenole la camera occupata normalmente dall'avvocato; si inizia a creare un certo scompiglio, musiche di Ralph Benatzky e Robert Stolz attenuato dall'innamoramento di Bellati per Ottilia che prontamente lo ricambia anche libretto di Hans Müller-Einigen, Erik grazie all'aiuto del buon Leopoldo. Ecco giungere nell'hotel anche il professor Charell e Robert Gilbert Hinzelmann con sua figlia Claretta e Sigismondo, figlio del concorrente di Pesamenole. con Victor Carlo Vitale e Silvia Santoro Sigismondo e Claretta, conosciutisi durante il viaggio, si innamorano l'uno dell'altra ma l'avvocato Bellati mette in testa a Pesamenole che Sigismondo sarebbe il marito perfetto per sua figlia Ottilia in modo da fondere la sua azienda con quella del suo rivale in causa e riesce a far impegnare la ragazza con l'obiettivo di chiedere in un secondo momento la sua mano. E' l'arrivo dell'arciduca, data la stagione della caccia, che complica ancora di più le cose in un primo momento ma che poi fa in modo che Gioseffa si accorga dell'amore di Leopoldo ricambiandolo, che l'avvocato Bellati si metta con la bella Ottilie, e che Sigismondo si fidanzi con la dolce Claretta. C.I.O. Al Cavallino Bianco Domenica 19 febbraio 2017 h. 16 InScena COMPAGNIA CORRADO ABBATI La principessa Sissi musical di Corrado Abbati musiche di Alessandro Nidi La vicenda di Elisabetta detta ‘Sissi’ che a soli sedici anni va in sposa all’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, ha tutti i caratteri della favola a lieto fine, pur essendo un fatto storico documentato. Sissi è diventata uno dei personaggi ancora oggi più famosi ed amati; attorno alla sua figura è nata una leggenda romantica che si è concretizzata in un grande seguito popolare rinverdito anche dalle tante serie televisive e dai celebri film interpretati da Romy Schneider. Il fascino di Sissi arriva ora in teatro in un nuovo spettacolo teatrale dove l’ambientazione, lo sfarzo, gli amori e gli intrighi della vicenda, diventano sede ideale per un moderno spettacolo con grandi quadri d’insieme, balli di corte e atmosfere da "capodanno a Vienna" si srotolano davanti a noi come una pellicola ricca di musica, di danza, di buonumore, che va ben oltre il sapore edulcorato della fiaba. Ne esce infatti una grande e fastosa rappresentazione della società imperiale grazie anche alla nuova messa in scena che è frutto di un notevole sforzo produttivo. D’altra parte lo sfarzo dei costumi, l’eleganza delle scene e la cura dei particolari è sempre stata una nota distintiva della Compagnia diretta da Corrado Abbati. Domenica 19 Marzo 2017 h . 16 Fantasia in RE TEATRO MUSICA NOVECENTO ORCHESTRA CANTIERI D’ARTE La Duchessa del Bal Tabarin di Carlo Lombardo con Silvia Felisetti, Alessandro Brachetti, Fulvio Massa, Susie Georgiadis, Antonio Colamorea, Elena Rapita, Francesco Mei, Marco Falsetti e Corpo di Ballo Novecento direttore d’Orchestra M° Stefano Giaroli coreografie Salvatore Loritto regia Alessandro Brachetti La Duchessa del Bal Tabarin di Leon Bard (pseudonimo di Carlo Lombardo), portata in scena dalla compagnia Teatro Musica Novecento con l’Orchestra Cantieri d’Arte diretta dal vivo dal Maestro Stefano Giaroli. Carlo Lombardo, il padre dell’operetta italiana, non firmò come in altri casi questo titolo col suo vero nome, ma con lo pseudonimo di Leon Bard. Dietro questo escamotage, si dice, vi sia una controversia nientemeno con Franz Léhar: la leggenda vuole infatti che Lombardo mise in quest’operetta musiche sottratte con malizia al collega ungherese. Non ci è dato sapere se questo misfatto sia realmente avvenuto, a noi basta sapere che l’eleganza delle musiche e l’abbondanza di trascinanti valzer fanno di questa la più viennese tra le operette italiane. FAMILY (4 spettacoli Turno I) Domenica 11 dicembre 2016 ore 16 ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI Jack e il fagiolo magico di Marcello Chiarenza con Maurizio Casali e Mariolina Coppola regia di Claudio Casadio Lunedì 26 dicembre 2016 h. 16 e 18 Martedì 27 dicembre 2016 h. 19,30 e 21 CA’ LUOGO D’ARTE Un canto di Natale (dall’opera di C.Dickens testo di Marina Allegri) regia di Maurizio Bercini PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA Venerdì 6 gennaio 2017 ore 16 THE CHINESE ACROBATIC CIRCUS OF HENAN World Tour circo acrobatico cinese PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA Domenica 5 febbraio 2017 ore 16 COLLETTIVO 320CHILI J.A.N.D. (Just Another Normal Day) Un assolo per due corpi di circo contemporaneo Domenica 11 dicembre 2016 h. 16 ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI Jack e il fagiolo magico uno spettacolo di Marcello Chiarenza con Mariolina Coppola e Maurizio Casali musiche originali di Carlo Cialdo Capelli regia di Claudio Casadio Quanto valgono due fagioli? Questa è il problema. Il povero Jack conosce poche cose della vita: sa di essere piccolo, sa che la mamma gli vuol bene, che il suo papà non c’è più, che la mucca fa il latte e che la fame, il freddo e la povertà non fanno paura fin tanto che la mucca fa il latte. Un giorno però il giovane Jack si ritrova in pericolo e deve compiere una grande scelta: seguire i saggi ma modesti consigli della mamma o credere al proprio istinto, incontrare gravi pericoli, sperare nella buona sorte per uscire dai guai e trovare la felicità? L’antica fiaba popolare inglese di Jack e il fagiolo magico racconta di un’enorme e miracolosa pianta di fagioli, di un temibile gigante che si nutre di mucche grasse, di enormi montoni ma soprattutto di bambini!! E poi di arpe miracolose, di uova d’oro ma soprattutto del coraggio di un bambino e dell’astuzia con cui sa affrontare i pericoli e sconfiggere le avversità. Lo spettacolo è agito da due attori, che impersonano i ruoli del narratore, del protagonista e dei vari personaggi della vicenda ed è ambientato in una vecchia soffitta in cui, di volta in volta, vengono ritrovati oggetti-chiave, elementi che richiamano alla memoria l’antica fiaba narrata. Affiancati dagli oggetti magici di Marcello Chiarenza (l’enorme scarpone del gigante, il grande paiolo della moglie dell’orco, gli strumenti per la mungitura…) gli attori, diretti da Claudio Casadio, coinvolgono i bambini – a cui spesso si rivolgono direttamente, sfondando la quarta parete - fino a farli entrare completamente nella vicenda di Jack, con le sue emozioni, le sue speranze, le sue scoperte ma soprattutto con i suoi tremendi spaventi! Lunedì 26 dicembre 2016 – Ore 16 e ore 18 Martedì 27 dicembre 2016 – Ore 19.30 e ore 21 CA’ LUOGO D’ARTE con la collaborazione del Teatro delle Briciole e Centre Dramatique Nationale d’Alsace de Strasbourg (Francia) Un canto di Natale dall’opera di Charles Dickens testo di Marina Allegri traduzione in francese di Gabriella Greci con Giulio Canestrelli/Alberto Branca, Pier Giorgio Gallicani, Francesca Grisenti musiche eseguite dal vivo da Maurizio Aliffi e Simone Mauri scene ideate e costruite nei Laboratori di “Cà Luogo d’Arte” da Maurizio Bercini, Ilaria Commisso, Donatello Galloni costumi di Stefania Coretti regia di Maurizio Bercini Un canto di Natale è innanzitutto uno spettacolo di musica: infatti, in una piccola scena adagiata sulla cartina di Londra tre musicisti accompagnano il racconto, uno dei più conosciuti di Charles Dickens, “Il Canto di Natale”. Dickens, che col suo sguardo preciso, tagliente, decisamente “moderno” sull’infanzia e sulla costellazione di adulti che la circonda, non fa sconti a nessuno: il cattivo è decisamente cattivo, il povero davvero povero ed il freddo taglia e uccide. Ma se si considera con sguardo attento il vero centro della storia, ossia un bambino malato che morirà se le ombre del futuro non muteranno, si capisce il cambiamento non è impossibile ed è nelle nostre mani, nelle mani degli adulti che decidono, scelgono, prendono posizioni. Gli adulti possono essere visitati dagli spiriti del passato, del presente e soprattutto del futuro, possono e devono considerare la loro storia ed avere preveggenza sul futuro, possono e devono cercare di mutare le ombre di questa storia per darle un lieto fine. Nello spettacolo il Natale non è considerato come l’unico giorno dell’anno in cui si possono compattare affetti e rivivere legami, ma come “ogni giorno” che al risveglio può essere considerato una festa, magari senza regali, perché in fondo è Natale ogni volta che vuoi. Venerdì 6 gennaio 2017 h. 16 Live Arts THE CINESE ACROBATIC CIRCUS OF HENAN World Tour Circo acrobatico cinese Arriva per la prima volta in Italia lo straordinario Chinese Acrobatic Circus of Henan, un ensemble composto da acrobati, giocolieri, contorsionisti e ginnasti provenienti da una delle maggiori istituzioni acrobatiche cinesi. I quindici formidabili performer, sfidano le leggi di gravità con una successione di numeri mozzafiato di contorsione, acrobazia, flessibilità e controllo che superano i limiti del possibile, dando vita ad un'esuberante opera d'intrattenimento capace di emozionare e divertire adulti e bambini! Domenica 5 Febbraio 2017 h. 16 Sosta Palmizi con il sostegno del Comune di Arezzo COLLETTIVO 320CHILI J.A.N.D (Just Another Normal Day) Assolo per due corpi di circo contemporaneo con Francesco Sgrò e Pino Basile musiche di Pino Basile collaborazione alla scrittura scenica Giorgio Rossi e Flavio d’Andrea Nello spettacolo di Teatro-Circo "Just Another Normal Day" il Collettivo 320Chili mette in scena un mondo interiore‚ dove tutto è verosimile ma mai completamente reale. Un piccolo mondo segreto che non necessariamente risponde alle leggi fisiche e comportamentali normali‚ gli oggetti appaiono e scompaiono dalla scena‚ sono manipolati e trasformati‚ assumono una vita propria‚ ma non solo. In scena due corpi‚ perché in questo mondo al contrario di quello reale‚ non si è soli e un musicista divide lo spazio con l’acrobata ed il rapporto che si genera è quello fra due artisti che si relazionano in scena scavalcando le proprie arti senza inibizioni. Una terza persona lavorerà in scena nell’ombra‚ e sarà il “grande burattinaio” che farà muovere e vivere gli attrezzi scenici creando fisicamente le alterazioni dello spazio e del tempo in questo nuovo “mondo”. Non si intende mettere in scena una storia‚ né comunicare un messaggio preciso, ma stimolare la parte onirica del pubblico per portarlo a costruire una storia che non si basi su degli accadimenti ma su una drammaturgia emotiva e quindi differente per ognuno. FUORI ABBONAMENTO 2016/17 Martedì 20 dicembre 2016 h. 21 THE HARLEM SPIRIT OF GOSPEL CHOIR featuring Anthony Morgan Spettacolo di Natale Un classico di Natale, l’HARLEM SPIRIT OF GOSPEL CHOIR, per trascorrere con la famiglia e gli amici una bella serata a teatro, cullati ed abbracciati dai ritmi magici e coinvolgenti del gospel. Con il talento internazionale di Harlem, Mr. Anthony Morgan ed il suo coro, per “diffondere la buona novella in tutto il mondo attraverso la gioia della musica”. Sul palco le migliori voci che il panorama gospel statunitense, culla di questo genere musicale, offre, con un repertorio misto di brani che spaziano dal classico alla rivisitazione di brani moderni, con forza, intensità e con una miscela di suoni versatili che sapranno conquistare il pubblico. Ritmi travolgenti e allegria per un gruppo che si è esibito davvero in tutto il mondo: dall’Australia all’Argentina, dal Brasile al Canada, dal Giappone all’Africa, fino in Europa, dall’Inghilterra alla Francia, dai Paesi dell’est alla Germania ed ora in Italia, per un tour nazionale. Grandi collaborazioni in atto con artisti di fama internazionale: Steve Wonder, Diana Ross, Cindy Lauper, Aretha Franklin, oltre alla partecipazione come background vocale al disco di Ray Charles “So Help me God”. Sabato 21 gennaio 2017 h. 21 NICCOLO' FABI IN CONCERTO Dopo il partecipato tour estivo, suggestivo ed emozionante, l'apprezzato cantautore romano torna a far risuonare il suo nuovo bellissimo disco, Una Somma di Piccole Cose, nei teatri italiani. Venerdì 17 marzo 2017 h. 21 È sulle navi che bisogna cercarli, i picchettini. Sulle navi in porto. E bisogna sapere dove cercarli, perché non sono in vista. Il loro lavoro non ha nulla a che fare con l’aria aperta e il salmastro, l’azzurro e lo iodio. Ha a che fare, piuttosto, con il Ravenna Teatro – Ravenna Festival sottosuolo, la claustrofobia, la miniera. Picchettino è una parola che si trova su pochi vocabolari; secondo l’INAIL si tratta TEATRO DELLE ALBE della qualifica professionale classificata con il numero 709. Così inizia il libro di Rudi Ghedini, dedicato alla tragedia della Mecnavi. Era il venerdì 13 marzo 1987, l’evento fu scatenato da un incendio nella stiva n.2, le esalazioni della combustione causarono la morte per asfissia di 13 operai. L’imbarcazione, appartenente al compartimento marittimo di Trieste, era una nave cisterna di fabbricazione norvegese adibita al trasporto di gas GPL. Da alcuni giorni era stata tirata in secco in un bacino di carenaggio del porto di Ravenna. Gli di Luigi Dadina, Laura Gambi e Tahar Lamri eventi agghiaccianti dell’Elisabetta Montanari si condensano nello spazio dei con Tahar Lamri e Luigi Dadina (narrazione), doppifondi della nave, dove i picchettini lavorano usando palette, spazzole e Francesco Giampaoli e Diego Pasini (basso e raschietti, stracci. Nel soprastante cantiere, un carpentiere usa la fiamma ossidrica. Per fare in fretta, nessuno di loro è stato informato delle operazioni che avvengono percussioni), Lanfranco Moder Vicari (rap) in contemporanea. Tra i morti un cassintegrato, tre giovani al primo giorno di musiche di Francesco Giampaoli lavoro, un uomo al suo ultimo giorno di lavoro. testi rap di Lanfranco Moder Vicari Tahar Lamri e Luigi Dadina, nati rispettivamente il 24 e 25 dicembre del 1958, il scene e costumi di Pietro Fenati e Elvira primo ad Algeri, il secondo a Ravenna, hanno deciso di tenere, assieme a tre Mascanzoni musicisti, una “Conferenza sul Marzo” per raccontare di fabbrica, porti, lavoro, regia di Luigi Dadina incidenti, cormorani, nebbia, semafori, morti che continuano a parlarci. spettacolo realizzato in collaborazione con Un Conferenza in musica, musiche, rumori. Il canto rap ha un ruolo centrale nella CGIL e UIL tessitura drammaturgica, arrivando inaspettatamente a divenire anche canto funebre. Le sonorità partono dal blues, i due bassi producono musiche dense, bituminose. Un breve canto Gnawa aggiunge una dimensione rituale, accompagnandoci dove la musica diviene anche cura della memoria. in occasione dell’anniversario dell’eccidio della Mecnavi Il volo La ballata dei picchettini *COMICO a cura di Accademia Perduta -Teatro Il Piccolo in collaborazione con Cooperativa casa del Lavoratore, Giovani a Teatro Mercoledì 14 dicembre 2016 ore 21 PAOLO CEVOLI Perché non parli di Paolo cevoli regia di Daniele Sala Lunedì 23 gennaio 2017 ore 21 Ginevra Media Production in collaborazione con Theatre des Bouffes Parisien GIANLUCA RAMAZZOTTI / ANTONIO CORNACCHIONE Ieri è un altro giorno! di S. Meyniac e J. Francois Cros regia di Eric Civanyan Lunedì 20 febbraio 2017 ore 21 ANGELO PINTUS Ormai sono una milf di Angelo Pintus Venerdì 24 marzo 2017 ore 21 PAOLO MIGONE Gli uomini vengono da Marte Le donne da Venere dal libro di John Gray di Paul Dewandre COMICO 4 spett /1 serata h. 21 COMICO PLUS 6 spett / comico + 2 Stag Teatro Fabbri Rinnovi abbonamenti c/o biglietteria il Piccolo da sabato 12 a sabato 19 novembre 2016 - tel. 0543 64300