il “mitico” Prof. Rodolfo Amprino

Baldi - Amprino 24.qxp
05/02/2008
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Cultura
Ricordo di un Maestro:
il “mitico” Prof. Rodolfo Amprino
...l’esame di Anatomia come scuola di vita
Lucia Baldi*
N
ell’agosto scorso si è uno dei maggiori esperti della biologia
spento all’età di 95 anni dell’osso che studiò con tecniche innoil professor Rodolfo Am- vative, come la microradiografia, che
prino. Chi come me ha consente di analizzare simultaneamenavuto l’onore di essere te struttura e distribuzione dei minerastata sua allieva, non li; fu uno dei pionieri della biologia spepuò dimenticare quanta ansia e preoc- rimentale sullo sviluppo degli arti.
cupazione destava il suo nome
e l’esame di Anatomia che si
doveva sostenere con lui.
Sono passati da allora trentacinque anni, i ricordi rimangono immutati ed intensi anche
nelle emozioni che ravvivano,
nonostante gli anni trascorsi,
ma con la saggezza della
maturità, accanto alla nostalgia dei ricordi che tale perdita
evoca, non si può ignorare che
con il professor Amprino se ne
va uno dei più importanti
scienziati che l’Italia ed in particolare l’Università di Bari
abbiano avuto, traendone vanto e importanza a livello internazionale.
Nato a Torino nel gennaio del Prof.ri Angelo Bairati e Rodolfo Amprino.
Congresso della Società di Anatomia, 1966.
1912, fu allievo di Giuseppe
Levi alla facoltà di Medicina di Torino. Studiò i neuroni ed il loro invecchiamenEbbe colleghi famosi come Salvator to, si dedicò al tessuto osseo divenendo
Luria, Rita Levi Montalcini, Renato uno dei maggiori esperti dell’osteogenesi, servendosi della cristallografia a ragDulbecco, tutti premi Nobel.
Militò nella Resistenza, soggiornò all’e- gi x, una tecnica innovativa.
stero: negli Stati Uniti, in Francia pres- Le sue ricerche sono state pubblicate
so l’Università di Strasburg nel “Lab. sulle più importanti riviste scientifiche
d’Embryologie esperimentale” diretto internazionali.
da E. Wolff ed in Svezia al Karolinska Fu uomo schivo, riservato, di poche
Istitutet di Stoccolma, dove collaborò parole; dedicava al suo lavoro di
docente gran parte della giornata.
con A. Engström.
Nel novembre del 1954, successe al Puntuale alle lezioni, famosi erano i
prof. A. Bairati nella cattedra di Ana- suoi disegni alla lavagna; riproducevatomia Umana Normale all’Università di no con scrupolosa accuratezza le strutture cellulari ed anatomiche,colorate in
Bari proseguendo le sue ricerche.
Studiò i neuroni e il loro invecchiamen- modo diverso per esaltarne i particolato, si dedicò al tessuto osseo divenendo ri. Ricordo ancora quella lavagna deso-
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Notiziario febbraio 2008
latamente vuota quando, durante le
occupazioni studentesche del 1972,
quei disegni vennero sacrificati in
omaggio alla goliardica e dispettosa
rivalsa del potere conquistato.
Le sue lezioni, belle per chiarezza ed
oratoria, riempivano l’attenzione dell’uditorio,il cui silenzio era totale e tale doveva essere anche
per evitare le “lezioni” di biasimo, che temevamo co-me scolaretti d’altri tempi. Talvolta il
timore di rivolgergli una domanda da lui ritenuta non pertinente era tale da scoraggiare
lo studente per paura dei suoi
ironici rimproveri.
Avevo sempre l’impressione
che oltre alle nozioni di
Anatomia volesse trasmettere
quel rigore e quella serietà che
dovevano far parte della vita
professionale di un medico; in
questo fu vero maestro di vita.
Dava molto e pretendeva anche
molto; superare l’esame di
Anatomia con il professor Amprino era superare uno scoglio
importante, dopo il quale potevamo
cominciare a sentirci medici, a credere
che potevamo farcela davvero.
Ringrazio il prof. Glauco Ambrosi per
aver condiviso con me il ricordo del
professor Amprino e avermi dato delucidazioni sulle sue ricerche.
Saremmo lieti se tanti altri suoi “discepoli” volessero offrirci i loro ricordi, per
ricostruire uno dei periodi più prolifici ed
autorevoli della Facoltà di Medicina
Barese, a testimonianza di un passato
non obsoleto, ma ancor vivo nei frutti
che ha prodotto sino ai nostri giorni.
Grazie ancora, Professor Amprino !!!
*Medico di Medicina Generale.