Evoluzione e religioni

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Evoluzione e religioni A cura di Saverio Forestiero
Nel corso dei tempi il rapporto tra scienza e religione si è rivelato di norma conflittuale, assumendo talvolta, come nel caso del processo a Galilei,
anche un carattere frontale e ad alta intensità. Secoli dopo, con la discesa
in campo della biologia il conflitto si è acuito arrivando a coinvolgere anche questioni esistenziali ed eticamente sensibili come la natura dell’uomo, il libero arbitrio, la presenza e la giustificazione del dolore e del male
nel mondo.
La visione evoluzionistica della realtà vivente è materialista e naturalistica; non ha bisogno delle nozioni di creazione, di creatore e di peccato
originale per rendere conto dell’origine ed evoluzione dell’uomo, dei fenomeni dell’adattamento e della crudeltà diffusa in natura nei rapporti tra le
specie. Infine, la teoria dell’evoluzione introduce il caso, spauracchio dei
teologi, come co-fattore di cambiamento.
Questo libro si chiede se tra la teoria scientifica dell’evoluzione biologica
e il nucleo teologico delle religioni vi sia o meno un’intrinseca, sostanziale incompatibilità. Rispondono un indologo e studiosi delle tre religioni
abramitiche che, estranei a propositi apologetici, riflettono in profondità
su una questione complessa, chiarendone punti oscuri, e mettendone in
risalto criticità. Pur trattando di una questione all’apparenza astratta, i
saggi lasciano trasparire l’intricata venatura sociale e politica che percorre
in concreto il rapporto tra evoluzione e religioni.
Evoluzione
e religioni
Un rapporto complesso
A cura di Saverio Forestiero
Saverio Forestiero, biologo, già ricercatore di Zoologia all’Università di
Roma Tor Vergata, è stato professore aggregato di Evoluzione biologica e
di Storia della teoria dell’evoluzione. Si occupa di aposematismo e di mimetismo nei Lepidotteri, di questioni di biologia teorica, dei rapporti tra
ecologia ed evoluzione, di storia dell’evoluzionismo. Co-curatore di Selezione e selezionismi (FrancoAngeli, 2008) è stato tra gli organizzatori del
convegno internazionale Biological evolution: facts and theories (Roma,
Università Gregoriana, 2009).
ISBN
978-88-430-0762-6
9 78884 3 007626
€ 18,00
Carocci editore
biblioteca di testi e studi / 1010
filosofia
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Evoluzione e religioni
Un rapporto complesso
A cura di Saverio Forestiero
Carocci editore
1a edizione, aprile 2015
© copyright 2015 by
Carocci editore S.p.A., Roma
Realizzazione editoriale: Studio Agostini, Roma
Finito di stampare nell’aprile 2015
da Grafiche VD srl, Città di Castello (PG)
isbn 978-88-430-7626-0
Riproduzione vietata ai sensi di legge
(art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633)
Senza regolare autorizzazione,
è vietato riprodurre questo volume
anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno
o didattico.
Indice
Introduzione
di Saverio Forestiero
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1.
Capire l’evoluzione
di Saverio Forestiero
17
2.
Ebraismo e teoria dell’evoluzione
di Gianfranco Di Segni
37
3.
Modelli teologici della teologia cattolica che hanno resistito alle
teorie evoluzioniste
di Carlo Molari
4.
Il Creatore, il caso e la necessità. La teologia di fronte a Darwin
nel xxi secolo
di Fulvio Ferrario
5.
Scienza sacra e teoria dell’evoluzione
di Yahya Pallavicini
69
91
109
6.
Nascita, natura, specie e casta: i diversi significati del termine sanscrito jāti129
di Gian Giuseppe Filippi
Indice degli argomenti
153
Indice dei nomi
171
Introduzione
di Saverio Forestiero
L’evoluzione biologica come fenomeno di cambiamento dei viventi è un caso
specifico di trasformazione della materia, una realtà che sul piano filosofico
trova corrispondenza nell’idea di una natura in continuo movimento.
Storicamente, la concezione di un universo dinamico non è stata però
un’acquisizione ovvia, tutt’altro. Pensare la possibilità e poi riconoscere e dimostrare l’esistenza del cambiamento richiese l’abbandono di una visione statica per una visione dinamica dell’universo e lo sviluppo delle scienze della natura. E tutto ciò è stato frutto della cultura e della storia dell’Occidente.
Come sempre nella scienza, è stato innanzitutto necessario liberarsi
dall’inganno dei sensi e sono trascorsi secoli prima che una visione evoluzionistica del mondo nascesse e si affermasse sul piano scientifico.
Nel caso della biologia questa visione dinamica e naturalista (effetto di un
naturalismo metodologico), entrando in conflitto con la tradizione fissista e
creazionista, ha via via suscitato avversione, reazioni di rifiuto, dilemmi morali, l’opposizione dei credenti, lo scandalo della cristianità. Quando con la rivoluzione darwiniana l’uomo è stato detronizzato e ricondotto, pur con tutte
le sue specificità, all’interno della natura da cui esso proviene, la ripugnanza e
le proteste furono violente e la teoria dell’evoluzione divenne il bersaglio di
attacchi non sempre provocati da sottili questioni teologiche, né sempre motivati da sottili questioni teologiche1. D’altra parte, la teoria darwiniana dell’e1. Sulla storia dell’idea di evoluzione, un riferimento canonico è P. J. Bowler, Evolution:
The History of an Idea, University of California Press, Berkeley-Los Angeles 1989. Accanto
all’imponente lavoro di E. Mayr, Storia del pensiero biologico, Bollati Boringhieri, Torino 1990,
in particolare la seconda parte, pp. 247-579 (ed. orig. The Growth of Biological Thought, The
Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge [ma] 1982), in italiano sono disponibili
parecchie introduzioni tra cui: F. J. Ayala, L’evoluzione. Lo sguardo della biologia, Jaca Book,
Milano 2009; B. Continenza, Evoluzionismo, in A. Fasolo (a cura di), Dizionario di Biologia,
utet, Torino 2003, pp. 380-5, nonché le voci enciclopediche sull’evoluzione e la selezione naturale nei volumi di aggiornamento della Grande Enciclopedia Italiana della Treccani (v Appendice, 1994; vi Appendice, 2000). Sul conflitto tra visione dinamica del vivente e tradizione biblica, oltre al godibilissimo J. C. Greene, La morte di Adamo, Feltrinelli, Milano 1971, segnaliamo
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saverio forestiero
voluzione, destinata ben presto a trasfigurarsi da teoria scientifica a ideologia,
è stata piegata nella storia recente dell’Occidente alle ideologie politiche e sociali di regimi totalitari di destra quanto di sinistra, e non pochi hanno addossato al suo fondatore la responsabilità di tutti i mali della società2.
Come è risaputo, la teoria dell’evoluzione e l’evoluzionismo (con significato esteso fino alla visione del mondo improntata alla teoria scientifica dell’evoluzione) hanno intercettato o sollevato un’enorme, eterogenea quantità di
problematiche extrascientifiche: culturali, sociali, politiche, economiche, con
netta preminenza delle questioni religiose. Innumerevoli sono i libri e gli opuscoli pubblicati in molti paesi e nelle più diverse lingue su temi generali come
il rapporto tra scienza e fede, o su quello più circoscritto di creazione ed evoluzione, ovvero, più di recente, sul rapporto tra disegno intelligente e teoria
dell’evoluzione. Nella maggior parte delle opere l’indagine si è focalizzata soprattutto sui rapporti tra cristianesimo e teoria darwiniana; motivatamente,
se si considera che la teoria dell’evoluzione si è originata sul suolo europeo,
all’interno di società di tradizione cristiana3.
Questo libro, nato a seguito di una giornata di studi intitolata Evoluzione e
religioni, tenutasi il 3 giugno 2010, alla Biblioteca Casanatense di Roma, organizzata da Antonio Clericuzio e da chi scrive, e che ha visto coinvolti come
relatori la maggior parte degli autori, va oltre quell’occasione, proponendosi di
rendere disponibile a un più vasto pubblico di lettori la trattazione di due diP. Omodeo, Creazionismo ed evoluzionismo, Laterza, Roma-Bari 1984, nonché D. J. Futuyma,
Processo alla scienza. In difesa dell’evoluzione, Feltrinelli, Milano 1983, e, specificamente per il
creazionismo nordamericano, l’opera magistrale di Ronald L. Numbers, Darwinism Comes to
America, Harvard University Press, Cambridge (ma) 1998. Sui molti contributi sulle reazioni
del magistero cattolico alla teoria darwiniana nel tardo Ottocento, oltre al saggio di Molari ospitato in questo volume (infra, pp. 69-89) e alla sua bibliografia, cfr. M. Artigas, Th. F. Glick, R.
A. Martínez, Negotiating Darwin: The Vatican Confronts Evolution 1877-1902, The Johns Hopkins University Press, Baltimore (md) 2006.
2. Cfr. a questo proposito A. La Vergata, Colpa di Darwin, utet, Torino 2009 e il riferimento a Harun Yahya nel saggio di Pallavicini contenuto in questo libro (infra, p. 120).
3. Un’ottima introduzione lampo all’evoluzione e al creazionismo è F. J. Ayala (ed.), Science, Evolution and Creationism, The National Academies Press, New York 2008 (il file pdf
della brochure è ottenibile gratuitamente all’indirizzo: http://www.evcforum.net/DataDropsite/NAS_EvolutionBook.pdf ). Per un’esposizione in forma dialogica dei problemi posti dalla teoria dell’evoluzione al cristianesimo cfr. M. Ruse, Evolution and Religion: A Dialogue,
Rowman & Littlefield Publishers Inc., Lanham (md) 2008. Per un ampio sguardo sulla teoria
dell’evoluzione da un triplice punto di vista (scientifico, filosofico e della teologia del cristianesimo) si rimanda agli atti del simposio tenutosi nel 2009 all’Università Gregoriana di Roma per
i 150 anni dalla pubblicazione di L’origine delle specie: G. Auletta, M. Leclerc, R. A. Martínez,
Biological Evolution: Facts and Theories, Gregorian & Biblical Press, Rome 2011. Per altri riferimenti sulla compatibilità o meno tra creazione ed evoluzione si consultino gli apparati bibliografici nelle note dei vari contributi del presente volume.
introduzione
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verse questioni: la comprensibilità della teoria dell’evoluzione e la valutazione
della sua compatibilità con alcune grandi religioni: l’ebraismo, il cristianesimo
cattolico, il cristianesimo valdese, l’islamismo, l’induismo.
Non sembra necessario giustificare l’interrogazione alle tre religioni sorelle, ma forse una parola va spesa per l’induismo. Ci è sembrato opportuno
includerlo nella nostra trattazione per due ordini di motivi: innanzitutto per
la sua diversa concezione del tempo e della natura, per la sua antropologia e
la sua idea di divinità tutte così lontane dai monoteismi abramitici a noi più
familiari, e secondariamente per la semplice ma stringente considerazione che
l’induismo rappresenta in ogni caso una multiforme e antica tradizione religiosa che conta quasi un miliardo di seguaci4.
Al centro del libro c’è una domanda: esiste un’intrinseca incompatibilità tra la
teoria dell’evoluzione e le religioni? I vari studiosi hanno dato risposte talora
anche sorprendenti, ma secondo noi sempre capaci di coinvolgere i lettori e di
stimolarne la riflessione. Risposte che ci auguriamo aiuteranno il pubblico italiano a ripensare se non in modo nuovo, certamente in maniera più informata
e meditata, molti aspetti dell’argomento in esame.
Naturalmente, stante la domanda del libro, i contributi non prendono direttamente in considerazione la ricezione sociale dell’evoluzionismo nei vasti
strati della popolazione, anche se in alcuni casi, come nel saggio di Molari sulla
teologia cattolica, non mancano precisi riferimenti a quest’aspetto del rapporto tra teoria dell’evoluzione e fede religiosa teologicamente intesa.
Uno sguardo storico coglie la tensione tra scienza e religione come una
costante della modernità, una tensione che ha assunto toni anche di forte contrasto e intensità differenti secondo tempi e circostanze. Guardando al futuro,
siamo fiduciosi che, dove saranno compiuti gli sforzi individuali necessari a
comprendere il discorso scientifico e quello religioso, si otterranno effetti doppiamente virtuosi con l’innalzamento qualitativo del dibattito culturale e la
produzione di un clima di tolleranza in cui discutere e vivere i differenti punti
di vista e le differenti esperienze.
Il libro è suddiviso in sei capitoli. Nel corso del primo, chi scrive esamina il termine, il concetto, e alcuni aspetti rilevanti del fenomeno e della teoria dell’evoluzione, allo scopo di esporre e chiarire una serie di ambiguità e dissipare qualcuno dei principali malintesi che, sin dai tempi di Darwin, pervadono molta letteratura non strettamente specialistica sulla bioevoluzione. L’idea
che anima il saggio è che nozioni strategiche per la teoria evoluzionistica, come quella di selezione naturale, all’apparenza immediatamente intuibili, siano
4. Wikipedia, voce Religioni maggiori, consultazione del 24 novembre 2014.
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