Ilaria Palomba HOMO HOMINI VIRUS Romanzo; pp. 275 Disponibile manoscritto in italiano L'autenticità non risiede nella gloria ma nel rischio che si è disposti a correre per la propria verità Homo homini virus è il ritratto esasperato di un contesto sociale che rovina, in cui ognuno è per l'altro un virus. Ma è anche una storia di passioni ossessive, tradimenti profondi, ferite e complicità. È la storia di due giovani che cercano di farsi strada nel mondo del giornalismo e dell'arte, ma vengono schiacciati dal loro stesso bisogno di approvazione. Angelo è un trentenne amante del rock, sbarcato a Roma dalla Puglia con il sogno di diventare un giornalista e scrivere su riviste musicali. Il suo professore, uomo meschino, direttore di una testata giornalistica, lo considera un buono a nulla, lo umilia fino a sedurre l’ambiziosa Luisa, ragazza di Angelo e a sua volta studentessa del corso in giornalismo. Il professor Paolini non si fa scrupoli a sfruttare i suoi allievi e a spingere Angelo verso il mondo della body art, per poterne poi usare gli articoli. Si tratta di un mondo che Angelo inizialmente disprezza ma che imparerà ad amare dopo l'incontro con Iris, selvaggia performer che usa il proprio sangue come inchiostro, come colore vivo da lasciare sulla pelle. Angelo e Iris sono due vittime e ogni vittima, se portata al limite della sopportazione, si trasforma in carnefice. Angelo sarà chiamato a mettere in discussione la sua intera esistenza per Iris, il cui desiderio di emergere si rivela essere espressione di antiche ferite d'infanzia. Iris, a sua volta affascinata da Tamara, attricetta smaliziata e assai furba, si troverà irretita in un turbine di rapporti nei quali è incapace di distinguere l’affetto disinteressato dal calcolo opportunista. Fondamentale nella vicenda di tutti questi personaggi è il concetto di tradimento: quando l'arte è spettacolarizzata e strumentalizzata dai media, siamo in un mondo infernale in cui non esistono amici e in cui ognuno è virus per l'altro. La sfida si conclude con un epilogo tragico che, nella sua aporeticità, ristabilisce per un attimo le posizioni e si configura come il punto di non ritorno dell'intera vicenda. Iris e Angelo sono parte di un gioco supremo, dove il male, servendosi delle loro singolarità, si mostra al mondo. E questo male, ovviamente, non è la body art ma il modello americano di game, dove tutti giocano contro tutti. Ilaria Palomba nasce a Bari nel 1987 e comincia a scrivere molto presto. Laureata in Filosofia e vincitrice di una borsa di studio per il CeaQ presso la Sorbonne ha modo di approfondire l'interesse per il postmoderno seguendo i seminari di Michel Maffesoli e facendo ricerca sulle forme d'arte che pongono il corpo al centro dell'indagine. Nel 2011 pubblica la Per maggiori informazioni: [email protected] raccolta di poesie I buchi neri divorano le stelle (Arduino Sacco Editore) e nel 2012 il romanzo Fatti male (Gaffi Editore), subito tradotto in tedesco per Aufbau-Verlag. Nello stesso anno partecipa al workshop di body performance art Chi sei tu di Franko B e crea con insieme ad altri il gruppo artistico-letterario I Cardiopatici. Nel 2013 esce la raccolta di racconti erotici Violentati (Editore ErosCultura). Attualmente vive a Roma. Per maggiori informazioni: [email protected]