LE SOSTANZE INCENDIARIE Le sostanze incendiarie generano una reazione fortemente esotermica e, per alcune di esse, la reazione può avvenire anche in assenza di ossigeno (metalli incendiari). Per i lanciafiamme ne sono state utilizzate due tipi: oli minerali combustibili; benzine gelatinizzate. Oli combustibili. Utilizzati già durante la 1^ Guerra Mondiale con i lanciafiamme portatili, sono derivati dal trattamento chimico di sostanze naturali (petroli). Il composto principale è benzina miscelata con nafta, petrolio e oli lubrificanti. Per produrre incendi sono più adatte miscele a bassa percentuale di benzine in modo da avere una combustione più lenta. Se si vogliono avere fiamme improvvise e violente con istantaneo aumento di temperatura, si usano miscele più ricche di benzine. Benzine gelatinizzate. Sono benzine rese viscose con l’aggiunta di sostanze gelatinizzanti. Durante la Prima Guerra Mondiale si aggiungeva caucciù, il quale, agli albori della Seconda Guerra Mondiale, fu sostituito con saponi metallici (alluminio e sodio) ed infine con sapone ottenuto da acidi grassi in massima parte estratti dalla noce di cocco. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN LANCIAFIAMME Il lanciafiamme ha lo scopo di proiettare sull’obiettivo un getto di combustibile infiammato. Può essere caricato con oli minerali combustibili o con benzina gelatinizzata. Avendo gittata limitata è stato utilizzato in combattimenti alle brevi distanze. Il lanciafiamme, oltre ad avere un puro scopo bellico, ebbe anche un impatto psicologico devastante sulle truppe. I soldati infatti erano terrorizzati alla sola idea di trovarsi davanti un flammiere armato. Richiedono, in chi li impiega, notevoli doti di presenza fisica, coraggio, fermezza, decisione ed alto livello di addestramento. I lanciafiamme sono di quattro tipi: PORTATILI; SU MEZZI CORAZZATI; DA POSIZIONE; CARRELLATI. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN LANCIAFIAMME D’ASSALTO ITALIANO Il lanciafiamme ha fatto parte della dotazione delle truppe italiane speciali d’assalto. E’ molto simile per forma ad un grosso fucile. E’ caricato con oli minerali combustibili (benzina miscelata con nafta, petrolio e oli lubrificanti). L’accensione della miscela incendiaria avviene elettricamente (a magnete ad alta tensione ad indotto). La pressione per la fuoriuscita della miscela incendiaria è fornita da azoto contenuto in un serbatoio incorporato nel lanciafiamme. Peso: kg. 9 circa. Gittata media: 8/10 metri circa. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN LANCIAFIAMME ITALIANO Modello 41 (Accensione elettrica) Il lanciafiamme ha fatto parte della dotazione delle truppe italiane speciali d’assalto. E’ costituito da: due serbatoi contenenti oli minerali combustibili (benzina miscelata con nafta, petrolio e oli lubrificanti, 9 litri circa); una bombola di gas inerte dotata di manometro per fornire pressione al liquido incendiario; una lancia di emissione snodata che termina con una cartoccia per l’alloggiamento delle candele di accensione tipo “avio” e di un bengalotto (dispositivo di accensione secondario); un sistema di accensione (elettrico) primario magnete ad alta tensione ad indotto rotante. a L’emissione può avvenire in un unico getto o ad intermittenza (8 – 10) getti. Peso: vuoto Kg. 14 – pieno Kg. 23 circa. Gittata media: 18/20 metri circa. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN LANCIAFIAMME ITALIANO Modello 41 modificato (Accensione con bengalotti) Il lanciafiamme ha fatto parte della dotazione delle truppe italiane speciali d’assalto. E’ stato realizzato modificando il modello 41 nelle seguenti parti: il sistema di accensione bengalotto e non elettrico; è esclusivamente a è stato predisposto per il caricamento con benzina gelatinizzata che garantisce un getto incendiario con maggiore stabilità e precisione di tiro. Il getto infatti è più sottile ed allungato; è stato aumentato il diametro dell’ugello della lancia e dei tubi di efflusso della miscela incendiaria. Peso: vuoto Kg. 12 – pieno Kg. 20. Gittata media: 35/40 metri circa. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN LANCIAFIAMME AMERICANO Modello A 2 - 2 Il lanciafiamme ha fatto parte della dotazione delle truppe americane speciali d’assalto. E’ costituito da: due serbatoi cilindrici in metallo per il contenimento del liquido incendiario (19 litri di oli combustibili o benzine gelatinizzate); una bombola-serbatoio contenente azoto compressa per fornire pressione al incendiario; una lancia di pistola. Quella accensione e comando della incendiario; o aria liquido emissione con due impugnature a anteriore serve per il dispositivo di quella posteriore ha la leva di valvola per l’emissione del liquido un dispositivo di accensione costituito da un cilindro di plastica forato al centro. Contiene 5 cariche incendive, innescate da un artifizio meccanico a forma di fiammifero con la testa ricoperta di fosforo rosso. Peso: vuoto Kg. 20 – pieno Kg. 31-33. Gittata media: con oli combustibili 23 metri, con benzine gelatinizzate 41 metri. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN LANCIAFIAMME ITALIANO CARRELLATO Il lanciafiamme ha fatto parte della dotazione delle truppe italiane ed è stato impiegato sia per attività offensive che difensive. Il complesso è costituito da arma, bombole, lancia ed accessori, ed è montato su di un carrello a ruote gommate idoneo al traino. Il sistema di accensione è elettrico. Il principio di funzionamento è simile ai tipi spalleggiati e se ne conoscono solo esemplari sperimentali mai entrati in servizio. Peso: Kg. 250. Capacità dei serbatoi: 100 litri. Gittata media: 80 metri circa. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN ATTREZZATURA CAMPALE PER LA PREPARAZIONE DELLE BENZINE GELATINIZZATE Il sistema è costituito da: fusto per la miscelazione delle benzine; tubo in gomma con erogatore e rubinetto; pompa con tubo in gomma; spatola in legno. Preparazione. Si versa lentamente il gelatinizzante (polvere granulosa di colore bruno chiaro) nel fusto contenente la benzina. Si mescola con la spatola in legno fino al compimento del ciclo di gelatinizzazione. Si fissa il coperchio e si tiene la miscela a riposo per almeno tre ore. Per il caricamento dei serbatoi dei lanciafiamme si pompa aria all’interno del fusto. L’aria immessa determina la fuoriuscita della benzina gelatinizzata che, attraverso il tubo con erogatore, è immessa nei serbatoi dei lanciafiamme. SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NBC Museo Storico CBRN