14 dicembre 2013 ore 17.00
Auditorium Lattuada, c.so di Porta Vigentina 15/a - Milano
ingresso libero
Bruno Bettinelli
Omaggio al maestro dei maestri
nel centenario della nascita (1913 - 2004)
Ci sono pochi compositori che, come Bruno Bettinelli, possono vantare una carriera creativa di oltre
sessant’anni. La longevità biografica, infatti, non sempre si accompagna a una costante attività
compositiva, basti pensare a un Sibelius. Come compositore Bettinelli ha attraversato tre quarti del
Novecento, e la sua musica, pur conservando sempre tratti di una non comune originalità e di riconoscibilità,
è stata suggestionata dalle principali correnti musicali europee che hanno accompagnato la sua lunga
esistenza. Con una importante precisazione: Bettinelli può essere considerato un esponente della modernità
musicale, ma non di una posizione avanguardistica, in cui non si è mai riconosciuto. La consapevolezza
moderna di Bettinelli consiste nell’avere metabolizzato le inquietudini e la libertà del fare artistico del
Novecento ma, a differenza di un compositore d’avanguardia, Bettinelli né ha mai avuto atteggiamenti di
negazione della tradizione, né ha fatto mai proclami messianici di qualsiasi sorta.
La sua musica è sempre un qui e ora, è sempre una profonda e articolata riflessione su un presente nella
forma di una consapevole e rispettosa memoria di un passato non rimovibile. In questo risiede forse il
profondo umanesimo di Bettinelli, che troviamo anche irraggiato nella sua proverbiale esperienza e
testimonianza didattica. La musica di Bettinelli, dicevamo, rivela sempre una riconoscibilissima personalità,
che con una non comune abilità artigianale e coerenza ha fatto proprie diverse esperienze linguistiche in
quella chiave prevalentemente contrappuntistica che è la sua principale cifra stilistica.
I suoi primi lavori rivelano un debito con la Generazione dell’Ottanta (forse maggiormente con Malipiero) e
con l’imperante neoclassicismo degli anni Trenta-Quaranta. Successivamente, tra la fine degli anni
Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, il Maestro fece propria l’esperienza atonale definendosi praticante di
una libera dodecafonia. Echi avanguardistici, seppur ben temperati, si trovano nelle opere degli anni
Settanta, per giungere infine, a partire dagli anni Ottanta, a una definitiva e mirabile sintesi linguistica ed
espressiva.
Parlavamo anche di un profondo umanenesimo di Bettinelli: in senso generale esso si manifesta in una
grande (seppure responsabile) affermazione di un principio di libertà artistica aliena da qualsiasi forma di
dogmatismo e adesione a sistemi. In senso più intimamente musicale esso trovò, come naturale corollario,
sempre terra fertile nella sua profonda conoscenza e nella sua rispettosa dedizione alla voce umana, nella
forma di una copiosa produzione per voce solista accompagnata da una parte e di musica corale dall’altra,
ambito, quest’ultimo, in cui ci arrischiamo a riconoscere nel Maestro uno dei più grandi autori del Novecento.
Peccato che la musica di Bettinelli non occupi ancora nella storiografia europea quella collocazione di
riguardo che giustamente meriterebbe. Siamo probabilmente di fronte a un malinteso e a un pregiudizio che
potrebbero essere rimossi soltanto con una profonda riflessione su questioni e concetti nevralgici del
Novecento riguardanti la nozione di modernità, avanguardia e tradizione.
I tempi sono sufficientemente maturi per non chiudersi in una facile e distorta lettura della produzione del
Novecento italiano, specie quella del Secondo dopoguerra.
Paolo Coggiola
docente teoria dell'armonia e dell'analisi; composizione - MI Civica Scuola di Musica
Programma
Due liriche lunari per voce e pianoforte (1949)
Finita è la notte - Era dolce la luna di settembre
Elisa Pittau, voce; Silvia Magagni, pianoforte
Mutazioni su tre temi noti, per chitarra (1994)
Alessandro Guerra, chitarra
Studio da concerto, per clarinetto (1971)
Stefano Merighi, clarinetto
Divertimento a due, per due chitarre (1982)
Eni Lulja, chitarra; Griselda Gatti chitarra
Dialogo, per flauto e pianoforte (1983)
Giulia Giovannelli, flauto; Stefano Maffioletti, pianoforte
Sonatina, per pianoforte (1939)
allegretto con semplicità - nenia - burletta
Pietro Calabretta, pianoforte
Aforismi, per due flauti e pianoforte (1989)
Dario Cottica, flauto; Lorenzo Cavanna, flauto; Stefano Carenini, pianoforte
La terra, per voce, clarinetto e pianoforte (1968)
Elisa Pittau, voce; Lorenzo Baldasso, clarinetto; Silvia Magagni, pianoforte
Partecipano le classi di
musica da camera di Silva Costanzo
canto lirico di Roberto Coviello
pianoforte di Maria Teresa Levati
clarinetto di Maurizio Longoni
chitarra di Agostina Mari
chitarra di Guido Muneratto
flauto di Emilio Vapi
Si ringrazia la prof.ssa Silvia Bianchera Bettinelli per la gentile collaborazione
Al termine del concerto l’Associazione Culturale MALALA (BG) offrirà un piccolo rinfresco espressamente
dedicato al ricordo di Bruno Bettinelli
Informazioni: Milano Civica Scuola di Musica - Fondazione Milano®
Villa Simonetta - via Stilicone 36 - 20154 - Milano - Tel. 02.97.15.24 - uff. st. 339.85.30.339
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