Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
La storia romana in 117 romanzi
1. EDWARD BULWER LYTTON, Gli ultimi giorni di Pompei, Newton Compton 2005.
Amore, gelosia, odi, passioni cruente e riti magici e misterici all'ombra del Vesuvio che si prepara,
nel 79 d.C., a seppellire con la sua devastante forza distruttrice Pompei. Il lettore, mentre è guidato
alla scoperta dei riti del vivere di ogni giorno, partecipa al susseguirsi degli eventi che incalzano i
protagonisti della storia, emblemi stessi dell'impotenza dell'uomo di fronte alle forze della Natura.
2. LUCA CANALI, Gli ultimi giorni di Giulio Cesare, Newton Compton 2011
Roma, 44 a.C. Mancano pochi giorni al 15 marzo, il giorno delle Idi, carico di terribili presagi.
Gaio Giulio Cesare, l’invincibile condottiero e statista che ha assoggettato il mondo alla legge
romana, è un uomo di cinquantasei anni, stanco e malato. Mentre i complotti di palazzo incalzano,
orditi da nemici sempre più numerosi, il geniale dittatore decide di affidare a un diario i ricordi di
una vita straordinaria. Scorrono nelle sue pagine le grandi imprese che hanno dato vita all’Impero,
le conquiste in Gallia, la strategia politica, gli scontri con il Senato, le congiure di amici e nemici.
Ma anche la storia struggente dei suoi amori: Cornelia, la sua prima sposa, e Giulia, sua figlia. Da
un grande latinista, il diario intimo, immaginario ma denso di verità storiche, degli ultimi giorni di
Giulio Cesare. Fino al compimento dei presagi di morte e all’incontro con il destino.
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3. GIULIO CASTELLI, Gli ultimi fuochi dell’impero romano, Newton Compton 2009
È l'anno del Signore 458 e l'imperatore Maggioriano tenta di restaurare l'impero d'Occidente ormai
sull'orlo del collasso. Il giovane Ascanio, affascinato dal mito della gloria e delle armi, decide di
seguire suo zio, il ministro Pietro, nella spedizione che dovrà riconquistare gran parte della Gallia,
della Spagna e dell'Africa romana. Ma, una volta raggiunto il quartier generale di Maggiorano,
Ascanio scopre che qualcuno sta complottando contro di loro. In un susseguirsi di avventure,
tradimenti e scontri sanguinosi, attraverso gran parte dell'Europa e del Mediterraneo, Ascanio
diverrà sempre più consapevole della fine di un grande impero.
4. GIULIO CASTELLI, 476 a.D. L’ultimo imperatore, Newton Compton 2010
Per le strade di Roma si è appena conclusa la guerra civile tra il barbaro Ricimero, comandante
dell'esercito, e il legittimo "augusto" Antemio, trucidato a Trastevere. Flavio Ascanio, dopo avere
guidato invano l'ultima resistenza, ha vendicato il suo imperatore provocando la morte di Ricimero.
Ma ora, per salvare se stesso e ciò che rimane dell'impero d'Occidente, Ascanio dovrà affrontare
una battaglia senza quartiere, destreggiandosi tra intrighi, complotti e assedi. Sullo sfondo,
l'affresco del misterioso e torbido V secolo, che segnò la fine della civiltà antica, con i suoi
"augusti" imbelli e i barbari insediati in quelle che erano province romane. Rivivono così gli ultimi
imperatori d'Occidente, Giulio Nepote e Romolo Augustolo, i generali Oreste e Odoacre, il signore
dell'Oriente Zenone, i vescovi difensori delle città, i senatori di Roma chiusi nella miope difesa dei
propri privilegi, mentre il fanatismo religioso, la difficile coesistenza con i barbari e le guerre contro
i nuovi regni germanici minano inesorabilmente ciò che resta dell'impero. Seguendo Ascanio nel
suo peregrinare tra il decadente splendore delle città che vanno trasformandosi in fortezze, il lettore
viaggerà da Roma a Costantinopoli, dall'llliria alla Gallia, fino alla remota Britannia, dove Ascanio,
al fianco del "gran re" Ambrosio Aureliano, discendente da nobili romani, combatterà la sua ultima
battaglia contro gli invasori Sassoni, per difendere un mondo ormai destinato a scomparire.
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5. GIULIO CASTELLI, Imperator. L’ultimo eroe di Roma antica, Newton Compton 2010
C'è stato un tempo in cui i vessilli di Roma sfidavano il vento annunciando al mondo intero
l'avvento di un dominio immortale. Ora quel tempo è finito e i confini della città eterna sono stati
oltraggiati da torme di barbari a cavallo, uomini disposti a tutto pur di allargare i territori soggetti
alla loro giurisdizione. In un Impero ormai disgregato e corrotto, tra le immagini lascive di feste
decadenti e storie di ordinaria corruzione, si staglia la figura di Giulio Valerio Maggioriano, pronto
a consacrare la sua intera esistenza al riscatto di Roma. Imperator per acclamazione e quasi contro
la sua stessa volontà, Giulio Valerio Maggioriano dovrà lottare contro i sussulti di un'epoca
malvagia. Intorno a lui, amici, nemici o infidi cospiratori, ci sono alcuni tra i più grandi personaggi
del V secolo d.C.: l'ambigua Galla Placidia, il prode Ezio, il feroce Attila, l'astuto Genserico, il
potente papa Leone Magno, la seducente Licinia Eudoxia. Scelto da Roma e dal destino, Giulio
Valerio Maggioriano sarà chiamato a condurre una battaglia senza esclusione di colpi. Una lotta
all'ultimo sangue combattuta nel cuore dell'Impero.
6. GUIDO CERVO, Il centurione di Augusto, Piemme 2005
9 d.C. Sotto la guida del legato Quintilio Varo, l'esercito romano sta per andare incontro a una delle
sue sconfitte più devastanti. Nella foresta di Teutoburgo, in Germania, tre legioni marciano verso la
morte. Un massacro annunciato. Le vicende del centurione Calidio, pronto a lottare fino all'estremo
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pur di mettere in salvo almeno l'aquila, l'insegna simbolo della sua legione, si intrecciano a quelle
dei soldati, dei comandanti, degli uomini, donne e bambini al seguito delle colonne romane.
7. GUIDO CERVO, L'aquila sul Nilo, Piemme 2007
Roma, 61 d.C. Per trovare le leggendarie fonti del Nilo e scoprire il segreto del fiume e del suo
fertile limo, l'imperatore Nerone invia in Egitto una spedizione di militari e studiosi. Devono anche
perlustrare il territorio per tracciarne carte, raccogliere campioni di materie prime e piante. Una
missione apparentemente scientifica, in una terra selvaggia ma ben conosciuta e in buona misura
assoggettata all'impero. I centurioni Damazio e Terenzio, con il sapiente Filemone Attico,
coordinano le forze. Ma sin dall'inizio le cose si presentano ben più difficili. La situazione in terra
d'Africa non è così definita. Molti alleati di Roma tradiscono per allearsi ai potenti Axumiti, i fedeli
come il re di Meroe, sono alla mercé di forze imponderabili. Tutta la regione è in subbuglio, intrighi
e nuove alleanze si creano e si distruggono nello spazio di una notte. Inoltre il clima non aiuta e
presto i romani saranno decimati dalla malaria. E le tribù che incontrano sulla loro strada non
sempre sono ospitali, come quella degli antropofagi Abaranbu.
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8. GUIDO CERVO, Il legato romano, Piemme 2002
275 d.C., confine renano. La foschia della notte aleggia ancora sul villaggio addormentato quando i
soldati romani irrompono tra le capanne, rovesciando sugli abitanti una valanga di ferro e di fuoco.
Per Valerio e per l'Impero una nuova quanto inutile vittoria. Qualcosa di nuovo sta succedendo oltre
il Reno. Una coalizione di tribù di dimensioni mai viste si sta riunendo per invadere le Gallie. Il
destino di Roma sembra segnato. Alla valorosa XXII legione di Valerio Metronio spetta il compito
di tentare l'impossibile.
9. GUIDO CERVO, La legione invincibile, Piemme 2003
276 d.C. L'impero romano vive uno dei momenti più drammatici della sua storia. Dopo aver rotto il
confine renano, orde di barbari hanno occupato le Gallie e messo in ginocchio l'esercito imperiale. I
recenti successi della XXII legione del legato Valerio Metronio hanno portato una tregua, ma la
situazione che Valerio deve affrontare è disastrosa. Nel timore dell'inevitabile riscossa di Roma,
decine di migliaia di barbari si stanno ritirando verso il Reno per sfuggire all'avanzata dell'armata
guidata dall'imperatore Probo. In un clima di spasmodica attesa, Valerio e Idelnia, i barbari
Bodomar e Murel, la bella Docinia e tanti altri personaggi intrecciano i loro destini mentre si
prepara la resa dei conti definitiva.
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10. GUIDO CERVO, L'onore di Roma, Piemme 2004
280 d.C. Approfittando della deriva del potere di Roma, il governatore Bonoso decide di tradire
l'aquila e di costruire nelle Gallie un suo regno personale. È suo l'ordine di sterminare i Camavi,
tribù della Tungria che, per aver smascherato l'usurpatore Proculo, si è resa colpevole di eccessiva
fedeltà all'imperatore. Ed é sempre lui che, per conseguire i suoi fini, non esita ad avvalersi
dell'appoggio dei ribelli bagaudi e di diverse tribù barbare da sempre ostili al potere romano. Spetta
al legato imperiale Valerio Metronio reprimere la ribellione e salvare l'onore di Roma, in un
vorticoso giro di amicizie, alleanze e odi implacabili che coinvolge Romani e barbari, traditori e
traditi.
11. GUIDO CERVO, Le mura di Adrianopoli, Piemme 2008
Stremati dopo un lungo vagabondare e affamati, i Goti si sono schierati lungo le rive del Danubio.
Con la promessa di infoltire con i propri uomini le schiere dell'esercito romano, hanno ottenuto
dall'imperatore Valente di insediarsi in quelle terre di confine, costantemente sotto la minaccia dei
Persiani. Ma la pacifica convivenza si rivela ben presto una chimera. Le condizioni miserabili in cui
sono costretti a vivere gli "ospiti" barbari si traducono in aperta ostilità. Fino a quando, il 9 agosto
378, Goti e Romani giungono al confronto decisivo. Nell'assolata piana di Adrianopoli, capitale
della Tracia, i due eserciti si fronteggiano, disponendosi a una battaglia che i loro capi, consapevoli
della posta in gioco e riluttanti a dare il via alla strage, vorrebbero ancora evitare. Ma basta un
niente, uno squillo di trombe, un fraintendimento, per vanificare l'estremo tentativo di instaurare
una trattativa e innescare un incendio dilagante.
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12. GUIDO CERVO, Il segno di Attila, Piemme 2005
451 d.C.: al culmine di un'atroce guerra nelle Gallie, Unni e Romani, con i loro alleati Visigoti,
sono giunti alla resa dei conti. Decine di migliaia di uomini si fronteggiano nella fatale piana dei
Campi Catalaunici, in un confronto che segnerà per sempre la storia d'Europa. Due eserciti
immensi, due grandi condottieri, entrambi capaci di infiammare i loro uomini e spingerli alle più
grandi imprese. E se l'unno Balamber è disposto a sacrificare la sua vita per salvare quella di Attila,
il romano Sebastiano sì batterà fino all'estremo agli ordini di Flavio Ezio: due uomini coraggiosi,
accomunati dallo stesso senso dell'onore e divisi dalla guerra e dal bel volto di una donna intrepida
e misteriosa.
13. MASSIMILIANO COLOMBO, La legione degli immortali, Piemme 2010
55 a.C. Una flotta da guerra giunge in vista di una terra ignota, popolata da feroci guerrieri, capaci
di incutere timore persino ai soldati di Giulio Cesare. Di fronte al panico che coglie le truppe, un
uomo si lancia nelle acque gelide. È Lucio Petrosidio, aquilifero della Decima Legione. Come un
solo uomo, dietro la sua aquila, la legione degli immortali va all'assalto. Per Cesare e per Roma,
Lucio e i suoi compagni, Massimo, Quinto, Valerio, si batteranno senza tregua per conquistare la
Britannia, e per proteggere Gwynith, la schiava dai capelli rossi che ha conquistato il cuore
dell'aquilifero. Fino a un luogo chiamato Atuatuca, dov'è in agguato un destino di sangue... 35 a. C.
Dal ponte di una nave, un uomo osserva le coste della grande isola ormai prossima. Al suo fianco il
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gladio dei legionari, nella mente i ricordi di un'epopea di guerra e di morte, in cui aleggiano i
fantasmi dei compagni caduti. È per dar pace a quei fantasmi, e alla sua coscienza, che il vecchio
soldato sta tornando in Britannia. Perché da allora c'è una donna in attesa del suo uomo e c'è una
battaglia iniziata vent'anni prima che aspetta lui per concludersi definitivamente.
14. DANILA COMASTRI MONTANARI, Nemesi, Hobby & Work 2010
Anno 25 d.C.: in una sperduta regione del Caucaso, ai confini dell'Impero Romano, la Legio III
Gallica si rende colpevole del massacro di un centinaio di civili. Ventidue anni dopo, l'unica
superstite dell'eccidio, che ha assunto il nome di Nemesis (cioè "Vendetta"), compare nell'Urbe
decisa a regolare i conti con gli antichi stragisti. Per rintracciarli ha bisogno di un alleato e,
ravvisandolo in Publio Aurelio Stazio, ne prende in ostaggio l'amica Pomponia per indurlo a
collaborare. Drammaticamente diviso tra la fedeltà alle legioni e l'ansia per la sorte dell'amica,
Aurelio inizia la sua indagine nella III Gallica. Tutto a un tratto, però, i legionari cominciano a
morire di morte violenta e su ognuno di loro viene trovata una piccola tigre di legno. Nemesis nega
di essere l'assassina e Aurelio le crede: prende così avvio una seconda, pericolosissima inchiesta,
alla quale si affianca quella parallela del segretario Castore, che mal sopporta di essere tagliato fuori
dal gioco. E intanto l'assassino torna a colpire...
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15. DANILA COMASTRI MONTANARI, Scelera, Hobby & Work 2010
Tre nuovi misteri per il senatore-detective Publio Aurelio Stazio, sullo sfondo dei luoghi più
suggestivi dei Campi Flegrei. Un omicidio nell'esclusiva stazione termale di Baia, legato
all'ambiente della "dolce vita romana", con le sue feste, i suoi banchetti, il suo culto della bellezza e
i suoi piaceri segreti. Un delitto "sociale", perperrato nel sudatorium delle terme e intimamente
connesso al mondo dei lavoratori portuali di Pozzuoli, in lotta per affermare i propri diritti. Un caso
di pedofilia, con la scomparsa di due fanciulle di quattordici anni, diversissime tra loro e forse
vittime di un bruto: Lelia, la figlia del Prefetto della flotta imperiale di Miseno, e Faustina, una
povera reietta dei bassifondi.
16. DANILA COMASTRI MONTANARI, Spes, ultima dea, Hobby & Work 2010
Protagonista del libro è, ancora una volta, Publio Aurelio Stazio, il senatore-detective della Roma
imperiale del I secolo dopo Cristo, attorniato come sempre da Castore (l'aiutante greco), Pomponia
(la matrona aristocratica) e Mummio (il "poliziotto" ufficiale). In "Spes", tuttavia, accanto al
rispetto delle regole del giallo "scientifico" e alla consueta ricostruzione storica, la scrittice opera
significative variazioni rispetto ai romanzi precedenti introducendo un'inedita dimensione spaziotemporale (con due piani che si alternano l'un l'altro a vent'anni di distanza) e sottolineando certe
inquietanti analogie tra la corruzione nella Roma antica e fenomeni dello stesso tipo nella società
italiana dell'ultima decade.
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17. DANILA COMASTRI MONTANARI, Tenebrae, Hobby & Work 2010
Pensate alle antiche domus romane, alle strade maleodoranti e ai vicoli labirintici di una città dove
le uniche fonti di illuminazione sono i funalia, torce di resina che gettano una luce stenta su uomini
e cose. Pensate all'ombra, alla penombra, all'oscurità che cala ogni giorno sull'Impero più grande e
potente della terra. Pensate all'ansia, alla tensione, al sottile senso di inquietudine che la notte porta
sempre con sé... E adesso pensate a un assassino (o forse più di uno) che nell'oscurità trova il suo
elemento naturale, muovendosi nel buio come un pesce nell'acqua. E ancora, pensate a quella sottile
linea d'ombra che talvolta, ma solo talvolta, separa la razionalità dalla follia omicida. E infine
pensate alla paura, al mistero, al delitto; alla presenza del male e alla necessità che qualcuno magari un detective in toga e laticlavio di nome Publio Aurelio Stazio - vi si opponga con tutte le
sue forze, in nome della verità e della giustizia, e senza rinunciare a un pizzico di sana ironia
epicurea...
18. DANILA COMASTRI MONTANARI, Cave canem, Hobby & Work 2005
Cave canem, "attenti al cane", è una scritta che si trova spesso all'ingresso delle domus romane. È
appunto in una casa come questa che Publio Aurelio si ferma sulla via del ritorno a Roma, dopo
aver trascorso la villeggiatura a Baia con l'amica Pomponia. La villa appartiene a Gneo Plauzio, un
plebeo che ha fatto fortuna allevando pesce pregiato, ed è costruita sul lago d'Averno, la porta del
regno degli Inferi. Non appena arrivato, il senatore-detective ha una brutta sorpresa: Plauzio Attico,
figlio di Gneo, è stato trovato cadavere la notte precedente. Ben presto avviene un nuovo delitto e
Aurelio apprende che sulla famiglia grava un'oscura maledizione...
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19. DANILA COMASTRI MONTANARI, Mors tua, Hobby & Work 2005
Siamo nell'anno 42 d.C., l'impero romano è al massimo del suo splendore e sul trono dei Cesari
siede Claudio con la giovane moglie Messalina. Publio Aurelio, ricco e gaudente senatore con il
"vizio" delle indagini criminali, si reca in visita dalla cortigiana Corinna e la trova morta, con un
pugnale piantato nel petto. Aiutato come sempre da Castore - il suo irresistibile segretario
alessandrino - Aurelio comincia a indagare sul delitto, sforzandosi di conoscere più a fondo i
principali sospetti. Ma prima di avere la possibilità di condurre in porto l'inchiesta, Publio Aurelio
viene accusato della morte del genero di Rufo e per protestare la sua innocenza dichiara che si
reciderà pubblicamente le vene durante un banchetto.
20. DANILA COMASTRI MONTANARI, In corpore sano, Hobby & Work 2010
Anno 43 d.C., a Roma, babelico crocevia di innumerevoli genti, etnie e culture. Publio Aurelio
Stazio, a cena con Pomponia e Servilio, sta amabilmente dissertando di libri, filosofìa e gastronomia
quando viene interrotto da una visita del tutto inaspettata. È Shula, la giovane servetta di
Mordechai, un commerciante israelita di Trastevere, che lo prega di recarsi immediatamente a casa
del suo padrone con un medico. Publio Aurelio si precipita sul posto e trova l'amico intento a
soccorrere la figlia Dinah riversa in una pozza di sangue. Purtroppo, tuttavia, ogni aiuto risulta
vano: la ragazza, già in stato agonico, muore pronunciando poche parole sconnesse. Gli
accertamenti clinici sul cadavere stabiliscono che il dissanguamento è stato provocato da un
procurato aborto; Eleazar, fidanzato della giovane, nega però risolutamente di essere il padre del
bambino e accusa Dinah di essersi venduta a un romano. Mordechai allora, ben sapendo che per le
leggi dell'Impero non è stato commesso alcun reato, chiede a Publio Aurelio, in nome della loro
antica amicizia, di trovare il vero responsabile e di riferirgliene il nome... Parte così una trascinante
inchiesta nei segreti più inconfessabili della Roma ebraica del I secolo d.C. sulle tracce di un
movente incredibile e di un assassino inafferrabile.
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21. DANILA COMASTRI MONTANARI, Parce sepultot, Hobby & Work 2005
Roma, autunno dell'anno 45 d.C. Invitato alle nozze di Lucilla e Ottavio, figli adottivi del retore
Arriano, il senatore Publio Aurelio Stazio ha la sgradita sorpresa di inciampare nell'ennesima "scena
del crimine". Stavolta la vittima è la stessa Lucilla, che Aurelio rinviene cadavere in una vasca di
fango cosmetico. A prima vista sembra che la ragazza sia stata stroncata da un malore. Tuttavia,
cosa significa quel dito di Lucilla puntato verso l'alto, come a indicare qualcosa, o qualcuno? E
quale segreti nasconde Camilla, la sorella gemella di Lucilla, perfettamente identica a quest'ultima?
E perché Arriano si affanna a nascondere ogni traccia del suo passato? Quando poi le morti
misteriose iniziano a moltiplicarsi...
22. DANILA COMASTRI MONTANARI, Morituri te salutant, Hobby & Work 2005
Roma, anno 45 d.C. Un drammatico evento funesta i ludi gladiatori. Nel corso di un
combattimento, l'asso dell'arena Chelidone si accascia al suolo, vittima di un decesso inspiegabile.
È lo stesso imperatore Claudio, vecchio amico di Publio Aurelio Stazio, a convocarlo al Palatino e
ad affidargli le indagini sulla morte del gladiatore. Ha così inizio un'inchiesta ad alto rischio,
durante la quale l'abilità investigativa di Publio Aurelio verrà messa a dura prova...
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23. DANILA COMASTRI MONTANARI, Saturnalia, Hobby & Work 2005
Roma, anno 46 d.C. Il senatore Publio Aurelio Stazio è appena tornato dalla Gallia, giusto in tempo
per celebrare il rito dei Saturnalia, l'equivalente latino dell'odierno carnevale. Nel corso dei
Saturnalia i padroni si trasformano in schiavi e gli schiavi in padroni. Ma cosa succede quando
qualcuno, approfittando del capovolgimento di ruoli, decide di attuare una feroce catena di omicidi,
apparentemente scollegati ma in realtà connessi da sottilissimi fili? A Publio Aurelio non rimarrà
altro da fare che calarsi per l'ennesima volta nei panni investigativi che da sempre lo accompagnano
e lanciarsi nell'inchiesta più pericolosa della sua carriera.
24. DANILA COMASTRI MONTANARI, Cui prodest?, Hobby & Work 2005
Roma, inverno dell'anno 46 d.C.. Un efferato assassino si accanisce sugli schiavi della domus di
Publio Aurelio. È un sicario crudele, intelligentissimo, senza pietà. I suoi obiettivi prediletti sono gli
omosessuali, ma, di tanto in tanto, non disdegna neppure vittime "normali". Chiamato a investigare,
gli unici indizi che Publio Aurelio riesce a raccogliere sulla scena del crimine sono un'orma
insanguinata e una pedina di latrunculi, gli antichi scacchi romani. Davvero poco per intuire un
movente, seguire una pista, identificare un colpevole. Publio Aurelio, però, non ha scelta: deve
giocare il tutto per tutto e smascherare l'assassino prima che torni a colpire per l'ennesima volta.
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25. DANILA COMASTRI MONTANARI, Gallia est, Hobby & Work 2010
Anno 46 d.C., nella Gallia Narbonese. Tutto inizia da un omicidio senza senso, senza movente,
commesso con ferocia inspiegabile. Il senatore Publio Aurelio Stazio, ricevuto l'incarico ufficioso
di investigare sul delitto, non tarda ad accorgersi che quel fatto di sangue, apparentemente
immotivato, costituisce il primo tassello di un mosaico criminale ben più complesso, sfuggente e
pericoloso. In cima alla lista dei possibili colpevoli si ritrovano così i notabili dei clan celtici,
fieramente contrari alla concessione della cittadinanza romana alle colonie della Gallia. Si tratta
dunque di una serie di reati a sfondo politico-indipendentista? Può darsi.
26. DANILA COMASTRI MONTANARI, Dura lex, Hobby & Work 2009
Roma, anno 47 d.C. Che cosa si nasconde dietro gli improvvisi decessi di tre neonati: fatalità,
incidente od omicidio? Quali inconfessabili segreti sono custoditi dalle altolocate famiglie delle
piccole vittime? Perché una giovane avvocatessa d'assalto si ostina a difendere una causa persa in
partenza? Tre piste narrative che forse racchiudono un unico mistero, un caso complesso e
sfuggente, troppo complesso e troppo sfuggente per gli inquirenti istituzionali, che difatti non ci
capiscono nulla. Unica speranza per venirne a capo è rivolgersi a Publio Aurelio Stazio, patrizio per
nascita, senatore per scelta e detective per passione. Messo di fronte a un'indagine che si annuncia
complicatissima, Publio Aurelio chiama a raccolta gli amici di sempre e si butta a capofitto
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nell'impresa. Ancora non sa, tuttavia, che la sua inchiesta lo condurrà addirittura in tribunale, negli
scomodi, scomodissimi panni di avvocato difensore, in un faccia a faccia senza esclusione di colpi
con i più agguerriti legali dell'Urbe... Quindicesimo romanzo della fortunata serie italiana di gialli
storici, "Dura Lex" è un incrocio in salsa "latina" tra il poliziesco classico e il legal thriller, con in
più una meticolosa ricostruzione della Roma imperiale, un intreccio mystery dalla forte vena
ironica.
27. DANILA COMASTRI MONTANARI, Ars moriendi, Hobby & Work 2010
Pompei, anno 47 d.C. Un assassino tanto folle quanto inafferrabile si aggira alle falde del Mons
Vesuvius trucidando selvaggiamente le prostitute della città. Tra le vittime della furia omicida c'è
anche Fortunata, avvenente cortigiana che fino a pochi anni prima era stata la prediletta
dell'imperatore Claudio. Turbato dall'efferata uccisione, il princeps invia sulla costa campana il
senatore-detective Publio Aurelio Stazio con l'incarico di individuare il colpevole e consegnarlo alla
giustizia romana. Arrivato nella città teatro del crimine, Publio Aurelio scopre con orrore che
Fortunata è solo l'ultima di una lunga serie di ragazze fatte letteralmente a pezzi da un truce
Squartatore ante litteram.
28. LINDSEY DAVIS, Le miniere dell’imperatore, Net 2002
Falco non è un uomo di alta estrazione e la sua vita è un po' sregolata, ma i suoi metodi di indagine
sono estrosi e brillanti. "Le miniere dell'imperatore" è l'atto di nascita di questo personaggio
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irresistibile; nel far luce su un traffico di lingotti, tra la lontana Britannia e una Roma corrotta, Falco
è aiutato dalla bella e intelligente Elena Giustina.
29. LINDSEY DAVIS, La mano di ferro, Tropea 2002
L'investigatore al servizio dell'imperatore Vespasiano è alle prese questa volta con una missione
segreta in territorio germanico. La sua copertura consiste nel recare un dono dell'imperatore (una
mano di ferro ricoperta d'oro) alla XIV Legione Gemina, che ha valorosamente resistito all'assedio
di tribù ribelli. In realtà Falco deve scoprire che fine ha fatto il comandante della legione, Munius
Lupercus, catturato dai ribelli e inviato, come omaggio, alla profetessa Veleda; e ancora redigere un
accurato rapporto sulle misteriose attività di quest'ultima e del capo batavo Civilis, assicurando
l'imperatore della fedeltà di questi.
30. LINDSEY DAVIS, L’oro di Poseidone, Tropea 2003
Dopo sei mesi passati nelle foreste della Germania Marco Didio Falco ritorna alla sua amata Roma
per scoprire che la sua casa alla Suburra è stata svaligiata e che lui si ritrova senza un sesterzo. La
situazione non è nuova per il nostro eroe. Questa volta il denaro gli serve per poter finalmente
sposare la sua aristocratica fidanzata, Elena Giustina. Anche i suoi servigi come investigatore
sembrano non interessare più molti e l'unico cliente disposto ad assoldarlo è proprio sua madre.
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Qualcuno infatti ha fatto il nome di Festus, il defunto fratello di Didio, in relazione a certi traffici e
sua madre vuole scoprire la verità.
31. LINDSEY DAVIS, Ultimo atto a Palmira, Tropea 2004
Vespasiano invia il fidato Marco Didio Falco nel lontano Oriente, ai confini dell'Impero, per una
difficile missione di spionaggio. A complicare le cose subentra l'inspiegabile scomparsa di Sofrona,
suonatrice d'organo che accompagna la danza con i serpenti di Talia, amica di vecchia data di Falco.
Dopo un violento scontro con il signore di Petra, Falco dovrà attraversare il deserto insieme a Elena
Giustina. Durante il viaggio verso Palmira i due si uniscono a una compagnia teatrale itinerante. Tra
scorpioni mortali, tribù ostili e misteriosi incidenti mai casuali, Falco si cimenterà persino nella
composizione di una commedia.
32. LINDSEY DAVIS, La venere di rame, Net 2005
Lavorare come investigatore per l'imperatore Vespasiano può sembrare un'occupazione interessante
e ben pagata. Ma se la prima spia di Palazzo prova una feroce antipatia per te, allora puoi finire a
dividere una cella con grossi ratti e ubriachi assortiti: come Marco Didio Falco all'inizio di questo
romanzo. Salvatosi dalla scomoda situazione, il protagonista decide di concentrarsi su un'attività più
sicura e forse più remunerativa, offrendo a clienti privati i suoi servigi e le sue molte qualità: una
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conoscenza enciclopedica dei peggiori vicoli e taverne dell'antica Roma, la capacità di trovare
informazioni dettagliate e compromettenti su chiunque, una buona dose di simpatia e faccia tosta.
33. LINDSEY DAVIS, Fuga o morte, Tropea 2005
L'investigatore Marco Didio Falco ha lottato con tutte le forze per dimostrare la colpevolezza di
Balbino Pio, il più losco faccendiere malavitoso dell'impero. Ma la legge dell'antica Roma concede
a ogni cittadino condannato a morte "il tempo di partire", ovvero l'opportunità di fuggire dalla città.
E così Balbino taglia la corda, mentre nell'Urbe si scatena una feroce lotta tra bande criminali che si
contendono il suo territorio. A Falco rimane un duro lavoro di routine: scovare i ladruncoli del
mercato e indagare sugli omicidi per le vie di Roma. A complicare le cose, Falco scopre che la
fidanzata Elena Giustina è incinta. Oltretutto corre voce che Balbino sia sulla via del ritorno...
34. LINDSEY DAVIS, Notte a Corduba, Tropea 2006
A Roma Marco Didio Falco si trova coinvolto in una lotta di potere fra due importanti funzionari
imperiali: l'infido Anacrite, la prima spia, e l'ancor più infido Claudio Leta, il primo segretario.
Dopo un banchetto della ricca corporazione dei produttori di olio d'oliva della Betica, al quale Falco
è stato invitato da Leta, Anacrite è ferito gravemente e un suo agente viene ucciso. Falco sospetta
che dietro l'aggressione ci sia il tentativo di creare un cartello dell'olio d'oliva, organizzato da un
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potente senatore. Per risolvere il caso, deve immediatamente partire per la Betica. La fidanzata
Elena Giustina decide di accompagnarlo nonostante l'avanzato stato di gravidanza.
35. LINDSEY DAVIS, Tre mani nella fontana, Tropea 2007
Roma, 73 d.C. Reduce dalla sua ultima avventura in Betica, Marco Didio Falco, l'investigatore
privato più famoso dell'antica Roma, si gode finalmente i piaceri della vita familiare con Elena
Giustina e la figlioletta Giulia Giunilla. Una notte però, durante un'amabile chiacchierata con il suo
amico e socio Petronio Longo, assiste al ritrovamento dello strano oggetto che ostruisce una delle
fontane pubbliche della città. I due si accorgono con orrore di avere davanti agli occhi una mano in
decomposizione. II buonsenso suggerirebbe di non immischiarsi, ma l'istinto professionale li
costringe a farsi carico di questo nuovo caso. Al primo ritrovamento ne seguono altri, sempre più
raccapriccianti: un maniaco uccide le donne facendole a pezzi e se ne libera gettandole nelle
ramificazioni dell'acquedotto cittadino. Aiutato dall'amico Petronio, dal console Giulio Frontino e
dalla sagacia dell'amata Elena, Falco dà la caccia all'efferato assassino. Mentre le strade di Roma
sono in festa, i tre indagano su sparizioni misteriose, famiglie di malavitosi, tenute di campagna, ed
esplorano i segreti del complesso sistema di approvvigionamento idrico della Città Eterna. È una
lotta contro il tempo: bisogna evitare che, in occasione dei prossimi Giochi, l'assassino faccia altre
vittime. Le donne di Roma sono in pericolo, e fra queste anche una fanciulla che è molto cara a
Marco Didio Falco.
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36. LINDSEY DAVIS, In pasto ai leoni, Tropea 2008
Scomode sorprese per Marco Didio Falco, l'investigatore più audace e sregolato dell'antica Roma.
Quando Vespasiano lo nomina revisore contabile per il Grande censimento, Falco si illude di aver
finalmente trovato una via comoda e sicura per arricchirsi. Ma il compito di scoprire gli evasori
fiscali lo costringe a lavorare insieme all'infido Anacrite, il capo delle spie imperiali, e a indagare
gli affari sommersi dei ricchi lanisti, i fornitori di gladiatori e bestie feroci per le venationes e i
giochi dell'arena. La morte violenta di un popolare leone killer segna l'inizio di una nuova, rischiosa
avventura investigativa, poiché fra i lanisti sembra essere scoppiata una faida legata ai lucrosi
appalti di Vespasiano per la costruzione dell'Anfiteatro Flavio. E quando anche il più acclamato
gladiatore di Roma viene ucciso - non nell'arena, ma mentre dorme nel suo letto -, gli indizi
conducono Falco e l'inseparabile amante, la patrizia Elena Giustina, fino in Tripolitania, dove il
fratello di Elena risulta invischiato nei traffici africani che si nascondono dietro i delitti.
37. LINDSEY DAVIS, La forza dell’onore, Tropea 2009
Nei palazzi del potere della Roma antica, dove l'intrigo si cela dietro ogni sontuoso banchetto, dove
la cospirazione si annida fra le lusinghe dei propri alleati, un amore proibito sfida l'ordine vigente e
il corso della storia. Siamo nel I secolo d.C, Vespasiano è ancora un giovane nobile di basso rango,
inconsapevole delle glorie imperiali che lo attendono e deciso a elevare il proprio status, quando
rimane folgorato da Antonia Cenide. Nata schiava presso una potente famiglia e educata come
scrivana, grazie alla propria intelligenza Cenide ha colpito la madre dell'imperatore Claudio, che ne
ha fatto la sua più fida servitrice e l'ha resa libera. E sono proprio l'acume e la sensibilità dell'ex
schiava a intrigare Vespasiano, che riconosce in lei doti più eccitanti della mera bellezza. Invano
Cenide cerca di resistergli, spaventata dalla differenza di ceto: la complicità fra i due sfocia in
un'incontenibile e profonda passione, che supera le prove del tempo e della sorte, accompagnando
l'ascesa al potere dell'ambizioso giovane fra gli improvvisi viaggi nelle lontane province dell'impero
e le lunghe campagne militari. Ma la forza del sentimento non può nulla contro le rigide regole del
cursus honorum, il percorso di cariche e uffici pubblici che Vespasiano ha intrapreso per arrivare al
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Senato e che vieta il matrimonio con una schiava, anche se liberta. È per amore di Vespasiano che
Cenide non esita a mettersi da parte e a spingerlo fra le braccia di una nobile.
38. LINDSEY DAVIS, Una vergine di troppo, Tropea 2010
Ad aprire la nuova avventura investigativa di Marco Didio Falco, l'infallibile e scapestrato
informatore di Vespasiano, è una richiesta d'aiuto davvero insolita: Gaia Lelia, una bambina di soli
sei anni, si rivolge a lui terrorizzata perché qualcuno avrebbe intenzione di ucciderla. Gaia
appartiene a un'illustre famiglia romana e lei stessa è candidata a entrare a far parte dell'ambito
collegio delle vergini vestali. Nessuno crede alla storia della bambina, a cominciare da Falco, che,
reduce dalla sua ultima indagine in terra africana, è completamente assorbito da ben altri pensieri.
Per premiare i suoi servigi, l'imperatore lo ha infatti investito di una carica cerimoniale che lo eleva
alla tanto agognata classe media. Peccato che la carica in questione sia quella di Procuratore del
Sacro Pollame, responsabile delle oche sacre del Campidoglio. Falco sta ancora riflettendo sul
presunto carattere onorifico delle sue nuove mansioni bucoliche, quando gli eventi precipitano:
Gaia Lelia scompare misteriosamente e il suo caso è forse collegato a un enigmatico omicidio con
occultamento di cadavere che ha luogo nel bosco sacro dei fratelli arvali. In preda ai sensi di colpa,
l'investigatore è presto chiamato a gettare luce sulla vicenda, che questa volta gli svela i retroscena
degli impenetrabili ambienti sacerdotali. Ma ritrovare Gaia si rivelerà una delicata lotta contro il
tempo e una pericolosa partita con l'ignoto, che condurrà Falco a mettere a repentaglio la sua stessa
vita.
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39. LINDSEY DAVIS, Misteri imperiali, Il Saggiatore 2009
Marco Didio Falco, il recalcitrante investigatore di Vespasiano, ha appena sventato una congiura,
ma non può restare tranquillo a Roma: spetta a lui l'ingrato compito di tenere d'occhio i diversi
cospiratori, spediti in esilio lontano dalla capitale. Senza contare che tutti quelli che hanno avuto a
che fare con il complotto sembrano morire con troppa facilità. E nemmeno con la sua aristocratica
fidanzata Elena Giustina le cose procedono bene. Da lei non lo separano solo le differenze di ceto,
ma anche il fatto che il fratello di Elena è stato fatto "sparire" durante la sua ultima indagine.
Inanellando una sventura dopo l'altra, Falco potrà cavarsela solo con la sua consueta prontezza di
spirito.
40. CONN IGGULDEN, Le porte di Roma, Piemme 2007
Mentre a Roma, capitale di un dominio ormai tanto esteso da toccare tutte le sponde del
Mediterraneo, la sacra istituzione della Repubblica inizia a vacillare sotto i colpi di ambiziosi
uomini d'arme e politici spregiudicati, il giovane Gaio Giulio, insieme all'amico fraterno Marco
Bruto, viene affidato al feroce ex gladiatore Renio affinchè gli insegni la disciplina e lo trasformi in
un vero guerriero. L'addestramento è durissimo, fatto di prove massacranti, notti insonni, punizioni
spietate. Ma è grazie a esso che si forgerà il suo carattere. Ben presto per Gaio l'infanzia è solo un
remoto ricordo. Nel suo futuro c'è Roma. È là che lo aspettano le scelte e gli incontri in grado di
segnare il suo destino: quello con Mario, generale di innumerevoli campagne, uomo di grande
coraggio e lealtà; o quello con l'incantevole Cornelia, per amore della quale è disposto a correre
qualunque rischio. Mentre le ombre della guerra civile si allungano sulla città eterna, Gaio scopre
gli intrighi, le passioni e le rivalità che travolgeranno la sua vita, consegnandola all'immortalità.
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41. CONN IGGULDEN, Il soldato di Roma, Piemme 2008
I secolo a. C. Il forte di Mitilene è circondato dall'oscurità e da un silenzio irreale. Non sembra
esserci traccia dei ribelli che poche ore prima hanno scatenato una sanguinosa rivolta. Di colpo il
sibilo di cento frecce squarcia l'aria: la rappresaglia dei centurioni romani è iniziata. Sotto una
pioggia di dardi infuocati, un giovane ufficiale riesce a entrare nel forte. È il ventenne Giulio
Cesare. Da quel momento nulla potrà fermarlo. Quando torna a Roma vincitore, Cesare ritrova la
moglie Cornelia e l'amicizia con Marco Bruto. Ma anche nuovi nemici. In un clima di anarchia e
terrore, Cesare deve fronteggiare Spartaco che, alla guida di migliaia di schiavi, minaccia la
capitale...
42. CONN IGGULDEN, Cesare, padrone di Roma, Piemme 2009
Etruria, I sec. a.C. La pianura è avvolta dal silenzio. I due schieramenti sono l'uno di fronte all'altro,
immobili. Di colpo il suono del corno squarcia l'aria: è l'inizio dell'assalto. Con un ruggito, la
Decima legione comandata da Giulio Cesare si lancia contro l'esercito mercenario di Catilina. Ben
presto i ribelli si rendono conto di non poter fare nulla contro la forza e l'abilità dell'esercito
avversario e vengono sconfitti. Roma è fuori pericolo. Cesare ora ha un unico obiettivo: governare
la città.
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43. IGGULDEN CONN, La caduta dell’aquila, Piemme 2009
Per alcuni Cesare è il nome di un traditore della patria, per altri quello di un eroe. Un destino
stranamente ambiguo per un uomo che non è abituato a esitare. Che ha attraversato il Rubicone e ha
marciato verso Roma, suscitando l'ira di Pompeo e del Senato. Ora i suoi avversari non sono più
barbari da sottomettere nel nome della Repubblica, questa volta è contro la sua gente che dovrà
combattere. In campi di battaglia che, ancor prima del suo arrivo, già risuonano della sua fama, tra
la Grecia, l'Asia e l'Egitto, si ammanterà di nuove vittorie. Saranno anni intensi e dolorosi. Solo al
termine di lunghe peregrinazioni potrà tornare a Roma in trionfo, e qui gettare le basi di quello che
diverrà il più grande Impero di tutti i tempi. Ma quanto più in alto vola l'aquila, tanto più rovinosa è
la sua caduta, quando la storia ha deciso un epilogo che sembra non rendere giustizia.
44. BRUNO DALL’OLMO, Danubio rosso. L’alba dei barbari, Mondadori 2011
Anno 376 d.C. Il vecchio mondo sta morendo. I figli delle streghe e degli spiriti del male, hanno
lasciato le steppe dell'Asia centrale seminando morte e distruzione nel loro cammino verso ovest.
Costretti ad abbandonare le proprie case e ormai ridotti alla fame, i Goti ora premono sui confini
dell'Impero Romano. Vogliono passare il Danubio, chiedono cibo e terre da coltivare. La decisione
spetta a Valente, tormentato imperatore d'Oriente, vecchio e malato: accogliere le loro richieste
oppure affrontare il nemico in campo aperto? Per le trattative l'imperatore invia al confine il suo più
fidato consigliere, ponendolo sotto la scorta di Batraz, magister della sua guardia personale. A
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fronteggiare Fritigerno, il temuto capotribù dei Goti, si trovano così due barbari romanizzati,
diversissimi per temperamento e propositi: pagano fedelissimo all'imperatore, Batraz; potente
monaco del Cristianesimo in ascesa e profeta dell'imminente avvento dell'Anticristo, l'altro. Mentre
dalla sponda romana del Danubio osserva la lunga fila dei carri barbari pronti ad attraversare il
fiume, Batraz sa che niente rimarrà uguale a prima, ma allo stesso tempo sente che nel mondo
nuovo che si prepara non potrà più esserci posto per lui. Tra presagi nefasti e scontri sanguinari, fra
tradimenti meschini ed eroismi disperati, corpi e anime convergono ineluttabilmente verso lo
scontro conclusivo: Adrianopoli, "il giorno del sangue" che segna il tramonto dell'impero.
45. STEPHEN DANDO COLLINS, L’inviato, Piemme 2006
71 d.C. I giudei sono stati annientati. Gerusalemme e il Tempio sono stati rasi al suolo. I romani ora
sono gli incontrastati dominatori della regione, ma da qualche anno si è diffusa una leggenda che
minaccia la loro supremazia. Un giudeo di nome Gesù Nazareno sarebbe risorto dopo essere stato
crocifisso ai tempi di Ponzio Pilato. Si era spacciato per il Messia, il figlio di Dio fatto uomo, e
grazie all'illusione di questa nuova fede, molti ebrei avevano ritrovato la forza di lottare contro
l'oppressore. È per questo che a Roma si decide di inviare in Giudea un questore, Giulio Terenzio
Varro, con il compito di dimostrare che nessuno, e tanto meno un Nazareno, è mai tornato
dall'oltretomba. La realtà che lentamente si dipana di fronte a lui è molto più intricata di quanto
avesse potuto immaginare. Varro si troverà a indagare su avvenimenti che risalgono a quasi
quarant'anni prima, con la maggior parte dei testimoni morti e i pochi ancora in vita costretti a
nascondersi e a mentire. Ma gli ordini di Roma sono chiari: il rapporto che ci si aspetta da lui dovrà
demolire le affermazioni di questa setta di fanatici, non solo, se le prove e le testimonianze raccolte
dovessero rivelarsi diverse dalle aspettative Varro dovrà inquinarle, utilizzando ogni forma di
inganno e di menzogna. Ma qualcosa di straordinario accade, qualcosa che gli renderà molto
difficile l'obbedienza alle direttive ricevute.
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46. DAVID ANTHONY DURHAM, Annibale, Piemme 2008
Quando, nel 219 a.C., due emissari di Sagunto si presentarono ai senatori di Roma, per chiedere
aiuto al potente alleato di fronte alla minaccia punica, venne loro risposto di non preoccuparsi,
perché la potenza di Roma era tale da garantire la sicurezza dei suoi alleati. Sbagliavano, i senatori
di Roma. Sbagliavano perché alla guida dei Cartaginesi c'era il giovane Annibale Barca, figlio di
Amilcare. Sono passati due anni: il campo di battaglia di Canne, nell'Italia meridionale, è spazzato
dal vento, coperto da una distesa di cadaveri. Sono quasi tutti soldati romani. Annibale, di fronte al
suo trionfo, pensa che ormai è finita: Cartagine ha vinto. La sua straordinaria impresa, la conquista
dell'Italia e la distruzione di Roma, è arrivata all'ultimo atto.
47. FRANCO FORTE, Roma in fiamme. Nerone, principe di splendore e perdizione, Mondadori 2011
È da poco spuntata l’alba, quando la levatrice accoglie dal grembo di Agrippina il piccolo Nerone.
Nonostante sia un freddo giorno di gennaio, il cielo è terso e il sole illumina il neonato mentre si
trova ancora nell’abbraccio della levatrice. Non c’è alcun dubbio, l’auspicio è quanto mai
favorevole: Lucio Domizio Enobardo — Nerone, come vuole la madre — è un predestinato.
Erediterà la forza e lo splendore del sole e guarderà gli uomini dall’alto senza calcare la terra con i
talloni, così come accade agli imperatori. La profezia però non è conclusa: Nerone regnerà, ma al
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suo destino luminoso si accompagnerà un’ombra lunga di delitti e di sventura. Questo contrasto di
buio e di luce, di splendore e miseria sarà il tratto distintivo del suo carattere e della sua vita, perché
nessun personaggio è stato più misterioso, affascinante, temuto e odiato di Nerone. E nessun
personaggio è stato più controverso. Raggiunto il potere per merito della madre Agrippina, che
uccise il marito Claudio per fare posto al figlio, Nerone nei primi anni del suo impero dà vita alle
speranze che lo vogliono diverso dalla madre e lo vedono prepararsi a diventare, sotto la guida del
filosofo Seneca, un saggio imperatore. Ma il suo destino vuole altrimenti e, concluso il celebre
quinquennium Neronis, tutto precipita e in breve le ombre del suo carattere sembrano emergere con
violenza, fino al grande incendio di Roma, di cui si vocifera sia il mandante, e sulle ceneri del quale
costruisce la Domus Aurea — la più ricca, strabiliante e azzardata dimora imperiale di tutti i tempi.
Franco Forte reinterpreta la storiografia classica alla luce degli studi più recenti, che vedono in
Nerone, anziché un pazzo sanguinario, un innovatore di costumi e una sorta di precursore della
politica-spettacolo, restituendoci con uno sguardo nuovo, e con la vividezza dei migliori romanzi
storici, la figura dell’imperatore che si credeva il dio Apollo e incantava le folle con la sua arte di
citaredo e cantante. E, sullo sfondo, dipinge fin nei dettagli più minuti una Roma imperiale animata
da pulsioni, passioni, intrighi, che contraddistinguono il periodo dal 54 al 68 d.C. come la crescita
più contraddittoria, ma anche più spettacolare, nella storia dell’Urbe.
48. FRANCO FORTE. Carthago. Annibale contro Scipione l’Africano, Mondadori 2009
Nel 218 a.C. Cartagine non è più la potenza che ha regnato incontrastata per cinquecento anni sul
Mediterraneo: la disfatta patita nella Prima guerra punica ha fatto di Roma la nuova signora dei
mari e delle terre conosciute fino a Oriente. L'orgoglio dei cartaginesi, però, reclama vendetta. Il
giovane Annibale, cresciuto nell'odio per i romani, decide di sfidare apertamente l'Urbe e attacca la
città di Sagunto, violando la tregua. Dopo avere approntato un esercito formidabile, che si avvale
del supporto degli elefanti, parte per una marcia impossibile che lo porterà a varcare i Pirenei e le
Alpi, per scendere nella Gallia Cisalpina e affrontare Roma sul suo territorio. Il piano di Annibale
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appare folle e senza speranza. Solo un uomo fra i romani sa di trovarsi di fronte al più temibile
avversario che la Repubblica abbia mai conosciuto: è Publio Cornelio Scipione, figlio del console
Scipione, affascinato dall'abilità e dall'intelligenza dimostrate da Annibale. Quando gli eserciti di
Cartagine e di Roma si affrontano nella battaglia del Ticino, il giovane condottiero romano capisce
che per poterlo sconfiggere occorre studiare tutto di lui e della sua tattica di guerra. Inizia così un
confronto a distanza destinato a durare quindici anni, fino alla resa dei conti a Zama, sulle coste
dell'Africa, quando Annibale e Scipione si sfidano in campo aperto, decisi a dimostrare il loro
valore in uno scontro che segnerà il destino dei loro popoli.
49. ANDREA FREDIANI, Dictator. L’ombra di Cesare, Newton Compton 2010
Gaio Giulio Cesare è poco più che un bambino quando, nell'88 a. C., incontra per la prima volta
Tito Labieno. I due si salvano la vita a vicenda, suggellando così un'amicizia destinata a durare nel
tempo. Anche quando la carriera militare del grande condottiero prende avvio, dapprima in Spagna
poi in Gallia, Labieno è al suo fianco, come principale comandante subalterno. Insieme, i due
firmano strategie e compiono gesta straordinarie, agiscono in totale sintonia e sono, di fatto,
invincibili. Ma mentre la Gallia, anno dopo anno, finisce sotto il tallone di Roma, nell'Urbe cresce
la fazione anticesariana, che opera per separare i due indissolubili amici. Anche nello stesso esercito
di Cesare c'è chi agisce per screditare Labieno e prenderne il posto; perfino il figlio di quest'ultimo,
l'instabile Quinto, fa pressione sul padre perché acquisisca gloria per sé e non più solo per Cesare. E
quando il futuro dittatore si dimostra pronto a tutto per difendere quelli che ritiene i propri diritti,
Labieno è costretto a decidere da quale parte stare.
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50. ANDREA FREDIANI, Dictator. Il nemico di Cesare, Newton Compton 2010
Giulio Cesare, dopo anni di lotte e di vittorie, ha conquistato la Gallia. A Roma, tuttavia, gli
avversari del grande condottiero temendo il suo crescente potere vogliono metterlo sotto processo.
Persino il suo principale collaboratore e amico, Tito Labieno, lo ha abbandonato. Ma proprio
quando sembra che l'unica scelta possibile sia rinunciare alle proprie ambizioni, Cesare sorprende
tutti: varca il Rubicone con la sola XIII legione e muove verso Roma. Alea iacta est: ai nemici di
Cesare non resta che fuggire dall'Italia e lasciargli il possesso della penisola. La guerra civile è solo
agli inizi, così come la faida tra la guardia del corpo di Cesare, il germano Ortwin, e Quinto
Labieno, il figlio di Tito. Cesare si fa nominare dittatore e si trasferisce oltre l'Adriatico, per
affrontare Pompeo e il suo imponente esercito. Mentre Ortwin e Quinto si scontrano sul campo di
battaglia, combattendo anche per l'amore della principessa Veleda, Cesare e Pompeo studiano le
strategie per vincere la guerra. Finché a Parsalo, grazie a un astuto espediente, Cesare ottiene la
vittoria decisiva e diventa così il padrone pressoché assoluto del mondo romano. Ma la guerra civile
continua a imperversare, e i destini di Tito e Quinto Labieno, Ortwin e Veleda sono ancora ben
lontani dall'essere compiuti.
51. ANDREA FREDIANI, Dictator. Il trionfo di Cesare, Newton Compton 2010
Nonostante la grande vittoria di Farsalo e la morte di Pompeo, per Cesare la guerra civile non è
finita. I suoi oppositori si sono asserragliati in Africa, e da lì preparano la riscossa. Così, dopo aver
spazzato via la minaccia del re del Ponto, Farnace, e sedato la rivolta dei soldati, esasperati dai
continui rinvii del loro congedo, il dittatore non ha altra scelta che andare ad affrontare i suoi
nemici. La campagna africana si rivela durissima, anche perché Cesare è costretto a fare i conti con
il suo stesso declino: la resistenza degli avversari, infatti, mette a nudo i limiti del suo comando,
ormai logorato da anni di guerra e di lotte. Ancora una volta, tuttavia, grazie alla sua buona stella e
soprattutto al concreto aiuto di chi lo sostiene, dal fedele germano Ortwin ai suoi luogotenenti più
segreti, il dittatore riesce a vincere la guerra, eliminare gran parte degli oppositori e tornare a Roma
da trionfatore. Eppure, qualche nemico ancora sopravvive. Ed è in Spagna che avviene la resa dei
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conti tra il dittatore e chi ancora rifiuta di accettare il suo potere. Nell'ultima, drammatica battaglia
combattuta da Cesare nella sua lunga carriera militare, giunge a conclusione la saga di Cesare e Tito
Labieno, e si compiono i destini di Pompeo il Giovane, di Quinto Labieno, figlio di Tito, e dei
germani Ortwin e Veleda.
52. ANDREA FREDIANI, Jerusalem, Newton Compton 2008
Gerusalemme, 70 d.C. Un giovane membro della famiglia di Gesù mette in salvo dalle devastazioni
dei romani di Tito le memorie scritte da Giacomo, fratello di Cristo. Oltre mille anni dopo, il
manoscritto ricompare a Magonza nelle mani della comunità ebraica, che intende usarlo come prova
dell'assoluta innocenza dei giudei nella morte di Gesù. E ora, nel 1099, mentre la città è assediata
dai crociati, il prezioso documento è di nuovo a Gerusalemme, dove lo cercano i capi cristiani per
impedire che il suo messaggio provochi una scissione all'interno della Chiesa. Otto destini sono
intrecciati con le sorti del memoriale di Giacomo: quelli di due sorelle ebree sopravvissute al
pogrom crociato in Germania, di una prostituta semipagana e di un monaco cluniacense scampati al
disastroso epilogo della crociata di Pietro l'Eremita, di un emiro arabo e di tre reduci della battaglia
di Manzikert: un normanno, un bizantino e un turco. Tra inseguimenti e assalti, segreti e
confessioni, gli otto personaggi lottano e combattono per la Città Santa, ma anche per riscattare le
ombre del proprio passato, proteggere se stessi e coloro che amano dalle terribili privazioni
dell'assedio e dalle ambizioni dei capi della spedizione crociata, mantenere dignità e umanità a
dispetto dello spietato fanatismo e dell'intolleranza che li circonda.
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53. ANDREA FREDIANI, Un eroe per l’impero romano, Newton Compton 2011
È il 101 d.C, l'anno in cui Roma, all'apice della sua potenza ed espansione, intraprende forse la sua
più grande e meno conosciuta guerra: la campagna per la conquista della Dacia, l'odierna Romania.
Il carismatico imperatore Traiano guida l'impresa, ossessionato dall'idea di emulare le gesta di
Alessandro Magno. Ma se i romani possono mettere in campo la disciplina, la strategia e la
collaudata forza delle legioni, i daci, condotti dal re Decebalo, hanno fama leggendaria di essere
uomini dal sovrumano coraggio, guerrieri pronti a tutto. E a contrastare la minaccia dell'invasore
appaiono anche alcune misteriose creature, assetate di sangue romano. All'ombra delle operazioni
dirette da Traiano si intrecciano i destini di due fratelli romani: Tiberio Claudio Massimo, valoroso
cavaliere, soldato ambizioso e determinato, e Marco, indolente e refrattario alle responsabilità.
Tiberio passerà alla storia come colui che catturò il temibile Decebalo: la colonna traiana e la sua
stele ritrovata nel secolo scorso lo raffigurano mentre tenta di impedire al sovrano nemico di
suicidarsi. Marco invece è un frumentarius, una spia, un infiltrato nelle file daciche, eppure per la
vittoria finale anche le sue mosse sotterranee risulteranno decisive.
54. ANDREA FREDIANI, L’ultima battaglia dell’impero romano, Newton Compton 2011
È difficile stabilire chi diede il colpo di grazia all'impero romano. Di sicuro, i vandali e il loro re
Genserico sono tra i più accreditati. Soffiarono ai romani l'Africa e le isole, con la pirateria resero
instabili le comunicazioni nel bacino mediterraneo, furono tra i primi barbari a violare l'Urbe e, con
i loro raid, vessarono per decenni le città costiere dell'Italia. Nel 468 d.C., otto anni prima della sua
fine ufficiale, l'impero compì un ultimo sforzo per debellare la minaccia vandalica. Ravenna e
Costantinopoli, da tempo capitali, di fatto, di due imperi divisi e spesso in contrasto tra loro,
collaborarono per allestire la più imponente spedizione anfibia della storia di Roma e portare la
guerra in Africa. Ma l'intera flotta imperiale finì dissolta in un devastante rogo al largo di Capo
Bon. La disfatta spazzò via ogni speranza di salvare la parte occidentale, già assediata da altri
popoli e minata anche dalle rivendicazioni dei soldati, ormai in gran parte barbari anch'essi.
Attraverso un ricco apparato iconografico, impreziosito da disegni e tavole inedite di Giorgio
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
Albertini, questo volume rivela la profonda evoluzione delle forze armate romane, che, nell'ultimo
secolo dell'impero, si discostano notevolmente dalle classiche figure di centurioni, legionari e
tribuni fissate nell'immaginario collettivo da film e documentari.
55. ERNEST K. GANN, Gli eroi di Masada, Sperling Paperback 1990
73 d. C.: asserragliati nella fortezza di Masada, mille ebrei scelgono il sacrificio supremo pur di non
arrendersi ai romani. Tra Eleazar, il fiero e orgoglioso capo ribelle, e l'indomito Flavio Silva,
inviato dall'imperatore in Palestina per stroncare la rivolta, si ingaggia una strenua lotta da cui
nessuno uscirà vincitore, ma che, nella sua drammatica conclusione, vede triionfare la libertà quale
valore irrinunciabile per ogni uomo. Un superbo affresco storico, un romanzo intriso di passione e
tragedia.
56. ROBERTO GENOVESI, La legione occulta dell’impero romano, Newton Compton 2010
Per la storia non sono mai esistiti ma l'Impero Romano ha nei loro confronti un inestimabile debito
di riconoscenza. Il loro intervento ha permesso di realizzare strategie impensabili, di vincere
battaglie impossibili. Non sono addestrati a combattere, ma a leggere e interpretare i segni degli dèi,
spianando la strada alle daghe romane, o a intervenire quando la forza delle armi lascia il posto al
potere del trascendente. Indossano armature bianche come la neve e tuniche nere come la notte.
Veggenti, auguri, negromanti, aruspici raccolti da bambini nelle arene, nei mercati degli schiavi e
nei villaggi in fiamme. Le storie che corrono sulla bocca degli ubriachi nelle bettole di confine
raccontano che siano guidati da un generale padrone di un misterioso linguaggio dei gesti. Si
muovono sui campi di battaglia come spettri, inarrestabili e letali. Giulio Cesare ne ha fatto un
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manipolo di eroi, Ottaviano Augusto li ha resi leggenda. Vigiles in tenebris è il loro motto e il nero
destriero di Plutone il loro simbolo. Sono i soldati della Legio Occulta.
57. ROBERT GRAVES, Io, Claudio, Corbaccio 2010
Mi accingo a scrivere della mia vita; a partire dalla mia prima fanciullezza via via anno per anno
fino a quella svolta fatale in cui, circa otto anni fa, mi trovai subitamente impegolato in una crisi che
chiamerò 'aurea' e dalla quale non ho mai potuto districarmi." Zio di Caligola, marito dell'infedele
Messalina, padre adottivo e vittima di Nerone, l'imperatore Claudio inizia il racconto della sua vita,
scritto proprio di suo pugno, e non affidato, com'era costume a quei tempi, a un oscuro segretario o
a un annalista adulatore. Immaginaria autobiografia del grande imperatore, "Io, Claudio" rievoca i
fasti, i costumi e la potenza della Roma imperiale, ma anche gli episodi grotteschi e le tragiche
avventure di colui che, tra i dodici Cesari, ebbe la vita più movimentata. Primo "generalissimo"
dell'impero, seguiremo Claudio nell'instaurazione della dominazione permanente della Britannia,
nei palazzi dei deserti libici, per le strade di Roma, negli accampamenti dei Balcani, addirittura ad
Antiochia in una casa infestata dagli spiriti.
58. ROBERT GRAVES, Belisario,Tea 1997
Durante il suo lungo regno, che sarebbe durato dal 527 al 565, in un'epoca travagliata e violenta,
l'imperatore Giustiniano si trovò a lottare su molti fronti. Fronteggiò anzitutto le masse turbolente di
Costantinopoli che minacciavano la stabilità del suo trono, perseguitò i monofisti, combatté i pagani
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ed entrò nelle controversie religiose, ma dovette anche nascondere le scandalose imprese amatorie
di sua moglie Teodora. Intanto, sui confini dell'Impero, premevano i Persiani, mentre nei territori
occidentali i nemici da battere erano i Vandali, i Goti e i Visigoti. A difendere le sorti dell'Impero,
Giustiniano chiamò Belisario, un uomo tenace e leale che con le sue memorabili imprese militari
scrisse una pagina di gloria dell'Impero.
59. GISBERT HAEFS, Ilmercante di Cartagine, Tropea 2006
230 a.C., da dieci anni la prima guerra punica si è conclusa con una pace che ha reso deboli i
cartaginesi. Il senato romano osserva diffidente come lo stratega Amilcare Barca e il figlio Annibale
espandono l'area di influenza cartaginese in Nordafrica e in Spagna. In questa situazione di tensione
fra le due potenze, viene rinvenuto il cadavere di un mercante romano, all'interno della proprietà
dello stratega. La vicenda attira l'attenzione di Roma, che manda un delegato per indagare
sull'accaduto. Perché tanto rumore per un mercante? Altre morti misteriose seguono quella del
mercante e sullo sfondo si configura un complotto tutto cartaginese ai danni dell'illustre stirpe dei
Barcidi, gli unici in grado di sconfiggere Roma.
60. GISBERT HAEFS, Il centurione di Cesare, Tropea 2009
Su Roma incombe il tramonto dell'età Repubblicana. L'aristocrazia senatoria si allontana sempre più
dal popolo e la brama di potere anima sanguinose lotte fra le fazioni rivali. Ma la maggiore
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minaccia per il Senato proviene dalla Gallia, dove Giulio Cesare accumula successi e bottini.
Cicerone, lo scaltro manipolatore che muove i fili del gioco politico a Roma, costringe l'ex
centurione Quinto Aurelio, ora proprietario di una locanda, a proporsi a Cesare come cuoco e a
spiarlo per conto del Senato. E così l'ex soldato, a cui hanno tranciato il tendine d'Achille in
battaglia e che credeva di aver deposto per sempre la propria spada, si ritrova al seguito del
condottiero romano alla vigilia della rivolta di Vercingetorige. La sua lealtà conquista la fiducia di
Cesare, che ne fa uno dei suoi più fidi consiglieri. Da questa posizione privilegiata, Aurelio vive,
ora da incredulo testimone, ora da diretto protagonista, la grande epopea del genio militare che ha
lasciato un'impronta indelebile nella Storia: le vittoriose campagne in Gallia, in Egitto e in Asia
Minore, l'ascesa trionfale a Roma, il folgorante incontro con Cleopatra, l'amaro epilogo all'ombra
della congiura. Ma nemmeno i furori del campo di battaglia e i veleni dell'agone politico riescono a
spegnere la bruciante passione di Aurelio per Calipso, malinconica etera greca dal passato
misterioso, "irraggiungibile come le stelle", che il centurione ritrova di avventura in avventura in
ogni palazzo del potere.
61. GISBERT HAEFS, Roma. La prima morte di Marco Aurelio., Tropea 2004
Roma, 165 d.C.: Gaio Pacuvio, comandante delle guardie imperiali, indaga sul misterioso assassinio
di un ricco mercante di pesce, avvenuta a Trans Tiberim. La bella e giovane Corinna, ex schiava che
si guadagna da vivere come attrice in una compagnia di mimi girovaghi, viene interrogata insieme
ad altri testimoni. Intraprendente e spregiudicata, prenderà parte attiva alle indagini, che vedono
coinvolti gli scrittori Luciano di Samostata e Apuleio. Pacuvio sospetta che sia in atto una congiura
volta a uccidere l'imperatore Marco Aurelio, capeggiata dal capo dei servizi segreti imperiali. Le
ricerche per sventarne le trame porteranno Pacuvio e Corinna a intrufolarsi nelle ville dei nobili, a
fuggire per sotterranei e cloache, a rischiare la vita.
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62. GISBERT HAEFS, Annibal., Il Saggiatore 2006
Dopo aver navigato ai limiti del mondo conosciuto, giunto al termine della sua vita, l'anziano
mercante elleno Antigonos rievoca la gloria e il declino di Cartagine e dei suoi straordinari
strateghi: Amilcare Barca, ma soprattutto suo figlio Annibale. In un racconto polifonico, in cui si
alternano imprese militari e scene di vita quotidiana, prendono forma le gesta dell'unico condottiero
che seppe infliggere all'esercito romano una serie di sconfitte memorabili.
63. ROBERT HARRIS, Pompei, 79 d.C., Mondadori 2005
Pompei, 79 d.C. Mancano solo due giorni all'immensa eruzione del Vesuvio. È un'afosa settimana
di fine agosto. Lungo la costa i ricchi oziano nelle ville di lusso. Attorno a loro, invisibili, si
muovono gli schiavi costretti a subire l'ingiustizia della propria condizione. La flotta navale
staziona pacifica nel porto di Miseno. In questo clima di calma apparente, solo un uomo è
preoccupato: l'ingegnere Marco Attilio, da poco responsabile dell'Aqua Augusta, l'imponente
acquedotto che rifornisce nove città del golfo. Giunto in tutta fretta da Roma dopo che il suo
predecessore è scomparso misteriosamente, Attilio si rende conto che le sorgenti, per la prima volta
da tempo immemorabile, si stanno esaurendo e si mescolano con lo zolfo.
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64. ROBERT HARRIS, Imperium, Mondadori 2006
Tra i grandi personaggi dell'antica Roma, nessuno è stato più geniale, astuto e controverso di Marco
Tullio Cicerone. Eppure ben pochi avrebbero scommesso sul suo futuro quando, all'età di ventisette
anni, scelse di lanciarsi nell'infido e violento mondo della politica, deciso a raggiungere con ogni
mezzo l'imperium, il sommo potere statale. Cicerone era un avvocato promettente, oltre che un
affascinante oratore. Non discendeva da una delle grandi famiglie aristocratiche, non poteva
presentare il conto dei favori politici elargiti dai suoi antenati, non disponeva delle enormi ricchezze
di Crasso. A raccontare la sua straordinaria vicenda è il fedele Tirone, il segretario particolare
sempre al suo fianco nei momenti più radiosi e in quelli più difficili, testimone dei suoi incontri
privati e latore dei suoi messaggi segreti. Robert Harris ci consegna un ritratto di Cicerone ben
diverso dal personaggio solenne che noi conosciamo. "Imperium" è un romanzo, il primo di una
trilogia che svela i retroscena di una realtà fatta di intrighi e di corruzione, singolarmente affine a
quella attuale.
65. ROBERT HARRIS, Conspirata, Mondadori 2006
Roma, 63 a.C. Mancano appena due giorni all'investitura di Marco Tullio Cicerone a console di
Roma, quando nelle acque del Tevere viene ritrovato il corpo di un ragazzino orrendamente
mutilato. Tutto lascia credere che si sia trattato di un sacrificio umano. Ma davvero dietro l'orrendo
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delitto ci sono i Galli, come sospetta qualcuno, oppure il responsabile è da cercare dentro le stanze
del potere romano? Una cosa è certa: questo omicidio è un cattivo presagio alla vigilia del consolato
e sembra gettare una maledizione sulla Repubblica. Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere,
Cicerone è chiamato a difendere un vecchio senatore accusato di alto tradimento, commesso più di
trent'anni prima: una prova di lealtà verso la vecchia aristocrazia che potrebbe attirargli molti
nemici. L'accusa è chiaramente pretestuosa, e nasconde le reali intenzioni di Giulio Cesare, l'eterno
rivale di Cicerone, dal quale lo dividono visione etica e politica. Ma in una città che sta per
conquistare un immenso impero sono in molti a contendersi il potere. Personaggi del calibro di
Pompeo, Crasso, Catone, Catilina sono pronti a tutto per difendere i rispettivi interessi e ottenere
privilegi. Alleanze e tradimenti, crudeltà e sotterfugi sono all'ordine del giorno, e la grave crisi
economica rende ancora più incombente il rischio di una guerra civile.
66. DOUGLAS JACKSON, Morte all’imperatore, Newton Compton 2010
Il nome di Caligola è passato alla storia come sinonimo di decadenza, crudeltà e follia, II suo
impero è contraddistinto dall'eccesso, da progetti dì edifici spropositati, da cospirazioni, assassini,
attentati e scandali sessuali. Ma anche dalle più imponenti battaglie di gladiatori mai allestite a
Roma e nel mondo, con scontri tra uomini e animali mandati a morire a centinaia. Proprio all'ombra
degli spettacoli al Colosseo vivono Rufus, un giovane schiavo con uno straordinario talento per
addestrare le belve da circo, e il suo amico Cupido, uno dei più grandi gladiatori di tutti i tempi. Gli
occhi di Caligola si posano su Rufus, e il ragazzo viene condotto a corte per occuparsi dell'elefante
dell'imperatore. Qui, mentre il megalomane Caligola si proclama un dio in terra ed è angosciato dal
pericolo dì complotti, Rufus e Cupido si ritroveranno loro malgrado al centro dì una spietata
cospirazione per eliminare l'imperatore.
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67. BEN KANE, L’aquila d’oriente, Piemme 2010
53 a.C. Margiana Orientale. Dopo la sconfitta cruenta e umiliante dell'esercito di Crasso a Carre,
diecimila legionari superstiti vengono catturati dai Parti e per evitare la morte accettano di
combattere per i loro carcerieri. Sono la "legione dimenticata". Tra quei legionari ci sono anche
Remolo, Brenno e Tarquinio. Uniti dall'amicizia e dal desiderio di riconquistare la libertà, i tre
guerrieri combattono per difendersi dalle tribù che minacciano quei territori, e, allo stesso tempo,
sventano le trame di alcuni ufficiali Parti che vogliono la loro morte. Nel frattempo in Occidente,
mentre è in viaggio verso la Gallia per incontrare Bruto, suo fidanzato e braccio destro di Cesare,
anche Fabiola, la sorella gemella di Romolo, combatte per la sua sopravvivenza. La ribellione dei
Galli è dura e sanguinosa e mette in pericolo non solo l'ascesa di Cesare al potere, ma anche la sua
vita e quella di tutti coloro che lo sostengono. Mentre i legionari fuggono dalla Margiana e Fabiola
segue Bruto nella campagna contro Pompeo, ecco che il destino programma un loro
ricongiungimento. Il loro obiettivo è raggiungere Roma, ma nonostante i loro sforzi, la meta è forse
ancora lontana.
68. BEN KANE, La legione dimenticata, Piemme 2011
53 a.C. Autunno. La legione avanza lungo la pianura, gli elmi luccicanti sotto il sole. I soldati
hanno affrontato molte prove nel lungo viaggio che li ha portati dalla Gallia all'Asia centrale, al
confine estremo del mondo conosciuto. Sono giunti da lontano, ognuno seguendo il proprio destino,
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ma uniti sotto un'unica insegna: l'aquila di Roma. Tra loro, tre uomini la cui amicizia è cresciuta sul
campo di battaglia, tra il fango, il sangue e la rabbia di chi non sa se ci sarà un domani. Tarquinio,
l'aruspice guerriero. Nato in Etruria, nemico di Roma, la sua sorte è scritta in una profezia: tenere
alto l'onore del suo popolo e raggiungere luoghi in cui nessun etrusco è mai stato. Brenne, il
barbaro. I Romani hanno sterminato il suo villaggio e la sua famiglia e ora lo osannano nell'arena,
dove è diventato il più valoroso dei combattenti. E infine il giovane Remolo, schiavo dalla nascita
insieme alla sorella gemella. Venduti entrambi a tredici anni, Remolo alla scuola gladiatoria, dove
conoscerà Brenne, e Fabiola a un lupanare, dove catturerà lo sguardo di uno dei personaggi più
potenti della città. Un gladiatore, un aruspice e un barbaro, dunque. Insieme si arruoleranno
nell'esercito di Crasso che affronterà i Parti a Carre e costituiranno la Legione dimenticata, per poi
iniziare la lunga marcia verso casa e verso la libertà.
69. ARTHUR KOESTLER, I gladiatori, Net 2002
Nel 73 avanti Cristo il trace Spartaco guida la rivolta di un gruppo di gladiatori contro Roma. In
poco tempo il manipolo di sediziosi si trasforma in un esercito che marcia verso la Città Eterna. Per
Arthur Koestler, uscito dal partito comunista in disaccordo con i metodi staliniani, Spartaco diviene
l'emblema del capo rivoluzionario che non abdica all'egualitarismo per vestire i panni del despota e
diventa il protagonista di questo romanzo che racconta il sogno di libertà di tutti gli uomini.
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70. ROSS LECKIE, Hannibal. Il conquistatore, Newton Compton 2011
Dall'Africa settentrionale al cuore della penisola italica, una lunga serie di imprese ha costellato
l'avventurosa vita del generale cartaginese che attraversò l'Europa, superò le Alpi e marciò verso
Roma con un imponente esercito in un inverno di leggendarie privazioni. Ma oltre che uno stratega,
Annibale fu anche un uomo: studiò i filosofi greci e amò l'ispanica Similce, che morì per mano dei
soldati romani. Anche il figlio, frutto della loro unione, non sopravvisse agli stenti della lunga
guerra. Provato da infiniti lutti, Annibale perse tutti gli affetti più cari: fedeli amici morirono in
battaglia, e suo fratello Asdrubale venne ucciso, la sua testa scagliata nell'accampamento
cartaginese. Ora il valoroso comandante, ormai sconfitto e alla mercé dei romani, ripercorre la
lunga storia della sua vita e della sua carriera militare. È ormai un vecchio, tradito e abbandonato da
tutti. Ma anche se la sua sorte è segnata, Annibale non si piegherà mai alla superiore forza del
destino e dei nemici, fino all'estremo gesto di sfida.
71. V.M. MANFREDI, L’impero dei draghi, Mondadori 2005
Anatolia, anno 260 d.C. L'assedio dei Persiani ha stremato la resistenza della città romana di
Edessa. L'imperatore Publio Licinio Valeriano guida personalmente la delegazione che esce dalle
mura per trattare la pace con il suo avversario, Shapur di Persia. Ma nessuna trattativa verrà
intavolata, nessuna pace sancita. L'incontro è una trappola e con Valeriano finiscono nelle mani del
nemico il capo della sua guardia personale, Marco Metello Aquila, legato della Seconda Legione
Augusta, eroe dell'impero, leggenda vivente, per tutti i soldati romani soltanto il comandante
Aquila, e dieci dei suoi uomini più valorosi e fidati. Il loro destino è segnato, la vergogna della
cattura incisa per sempre in un bassorilievo sulle rupi di Nasq-i-Rustam: marciranno ai lavori
forzati, come i più miserabili dei malfattori, in una miniera da cui nessuno è mai riuscito a evadere.
Il primo a morire di stenti è Valeriano, gli altri, colpevoli di avergli voluto tributare onoranze degne
dell'imperatore di Roma, vengono sepolti nelle viscere del terzo livello, un inferno che non concede
scampo...
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
72. V.M. MANFREDI, Idi di marzo, Mondadori 2008
Roma, inizi di marzo del 44 a.C. Gaio Giulio Cesare, il pontefice massimo, il dittatore perpetuo,
l'invincibile capo militare che ha assoggettato il mondo alla legge romana, è un uomo di
cinquantasei anni, solo in apparenza nel pieno della sua prestanza fisica e psichica. In realtà è stanco
e malato, una belva fiaccata e rinchiusa nella gabbia dei propri incubi spaventosi. La missione di cui
si sente investito - chiudere la sanguinosa stagione delle guerre fratricide, riconciliare le fazioni,
salvare il mondo e la civiltà di Roma - vacilla paurosamente sotto i colpi dei complotti di palazzo,
orditi da chi vede in lui il tiranno efferato, colpevole, dopo lo strappo del Rubicone, di aver messo
per sempre fine alla libertà della repubblica. Cesare è come paralizzato, incapace di reggere sulle
spalle il peso di un potere immenso e cerca rifugio nella preparazione dell'ennesima campagna
bellica, quella contro i Parti. Ma la logica politica della congiura definitiva incalza implacabile e
neppure il sacrificio eroico di Publio Sestio, il più fedele legionario di Cesare, compagno di mille
battaglie, che si lancia lungo le strade che portano a Roma in una spasmodica corsa contro il tempo
per tentare di salvargli la vita, né la cura devota e amorevole della moglie Calpurnia, le attenzioni
dell'amante Servilia e del medico Antistio riusciranno a disinnescarla. I presagi si compiranno, le
Idi di marzo deflagreranno e il mondo non sarà più lo stesso.
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73. V.M. MANFREDI, L'ultima legione, Mondadori 2003
Anno Domini 476. Nella pianura fra Pavia e Piacenza, una coltre di nebbia ricopre il paesaggio. Ad
un tratto un'orda di cavalieri barbari emerge dalla foschia e si abbatte sul campo della Legio Nova
Invicta, leggendario baluardo della romanità a difesa di Romolo Augustolo, un ragazzo di tredici
anni, l'ultimo imperatore romano d'Occidente. Ma non tutti muoiono nel massacro. Dal campo
risorge un gruppo di legionari che paiono immortali. A loro si aggiunge Livia Prisca, formidabile
guerriera. La loro disperata missione è liberare Romolo Augustolo insieme a Meridius Ambrosinus,
il suo enigmatico precettore, anche a costo della vita.
74. MAURO MARCIALIS, Spartaco il gladiatore. La rivolta degli schiavi, Mondadori 2010
Nella scuola gladiatoria di Lentulo Batiato a Capua gli schiavi stanno preparando la rivolta:
Spartaco ne è l'ideatore e altri duecento sono con lui. Il vigore e l'eleganza del fisico, la dolcezza
dello sguardo e la forza incrollabile dei suoi ideali lo rendono immediatamente un simbolo. Il suo
nome diventa l'urlo della ribellione, l'emblema del riscatto dalla schiavitù, l'ideale di libertà che
nutre i sogni di decine di migliaia di schiavi e popola gli incubi dei pretori e dei consoli romani.
Mentre il nome di Spartaco e la leggenda delle sue gesta si diffondono per le strade di Roma,
sussurrati con timore o scritti a grandi lettere sui muri, attorno alla figura del gladiatore ribelle si
intrecciano i destini di Deck, Claudia e Floro, così lontani e diversi eppure tanto vicini. Decio,
valoroso legionario romano poi condannato ingiustamente come traditore e reso schiavo, si trova al
fianco di Spartaco fin dall'inizio, tra i gladiatori di Capua, scegliendo di restare con lui battaglia
dopo battaglia, sebbene già conosca le conseguenze del folle progetto di opporsi alla potenza di
Roma. Claudia, giovane e bellissima nobile costretta a sposare un uomo arrogante e senza scrupoli,
trova il coraggio di ascoltare l'amore che prova per lo schiavo della sua domus, Lucio, e si batte per
affrancare alcune serve bambine.
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
75. JUAN CARLOS MARTÌN LEROY, Gli ultimi giorni di Cartagine, Newton Compton 2009
Due secoli prima della nascita di Cristo, nel cuore del Mediterraneo infuria una guerra spietata.
Roma e Cartagine si fronteggiano in una lotta senza quartiere, con la consapevolezza che per gli
sconfitti non potrà esserci un destino diverso dal completo annientamento. Mentre gli eserciti si
scontrano con ferocia, un delitto minaccia di sovvertire gli esili equilibri che regolano il conflitto.
Viriato, eroe della Lusitania, è vittima di un complotto tramato da un pugno di traditori. Tito Vibio
Scirpus, soldato cartaginese passato al nemico, rievoca i momenti che precedono la morte del
guerriero spagnolo e consegna ai posteri la cronaca degli avvenimenti. Ecco, allora, che sulla linea
dell'orizzonte si distinguono gli stendardi delle navi puniche, guidate da Annibale, e della flotta
romana, al seguito di Scipione l'Africano. I destini della battaglia sono ancora incerti mentre, nella
testimonianza di Scirpus, le congiure e i tradimenti che hanno costellato gli eventi bellici si
trasformano in un racconto sincero e appassionato.
76. COLEEN MCCOLLOUGH, I Giorni del Potere, BUR 1992
A Roma, durante gli ultimi anni della Repubblica, in un clima politico incerto e oscuro, tra lotte
sociali e guerre civili, alleanze e complotti si intrecciano vicende di uomini e donne memorabili.
Emergono le grandiose figure di due brillanti generali: Mario e Silla. Diversi per censo e personalità
sono accomunati da una divorante ambizione: conquistare il potere assoluto in una città in massima
espansione, simbolo di potere e dissolutezza, virtù morali e dilagante corruzione. Un libro
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entusiasmante che cattura il lettore e illumina con rigorosa veridicità un periodo decisivo della
storia romana e del mondo.
77. COLEEN MCCOLLOUGH, I Giorni dela gloria, BUR 1996
In questo secondo romanzo, che fa parte di un trittico sull'antica Roma, i grandi protagonisti sono i
condottieri Caio Mario e Lucio Cornelio Silla, il primo anziano e in declino come generale e come
uomo politico, il secondo nel pieno vigore della maturità, affascinante, spietato, dissoluto e assetato
di gloria e di potere. Grandi battaglie in terra d'Asia, grandi confronti in Senato fino ad arrivare alla
terribile guerra civile. Nello scenario: spie e traditori, matrone incorruttibili e adultere, assassini e
straordinari esempi di integrità.
78. COLEEN MCCOLLOUGH, I favoriti della fortuna, BUR 1996
Il terzo "tempo" della saga romana. Silla governa come un tiranno spargendo sangue e terrore. Gli si
contrapporrà Cneo Pompeo, giovane ancora ma dalla ferrea personalità. Più di quest'ultimo, però si
fa luce Cesare, protagonista di imprese gloriose. L'autrice ripercorre le vicende di questi
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
protagonisti della storia romana fondendo rigore documentario e fantasia romanzesca. A questa
trama si intrecciano episodi di invidia e gelosia, di sofferenze e di aspre rivalità.
79. COLEEN MCCOLLOUGH, Cesare, (BUR 1999)
Cesare, la guerra gallica, un crescendo di trionfi, l'ostilità della vecchia Roma senatoria e l'amore
del popolo. La ribellione, il passaggio del Rubicone, la guerra civile, Pompeo, Catone Uticense,
Cicerone... Le gesta, le passioni, le emozioni di un eroe geniale, affascinante, titanico. Uno dei
pochi uomini che hanno cambiato realmente il corso della Storia.
80. COLEEN MCCOLLOUGH, Le donne di Cesare, BUR 1998
La potente e vendicativa Servilia, la capricciosa Pompea, l'ingenua Calpurnia, e ancora Aurelia e
Giulia: la storia di Cesare e delle sue donne.
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
81. COLEEN MCCOLLOUGH, Le idi di Marzo, BUR 2004
Il romanzo racconta il culmine della parabola di Giulio Cesare dopo la vittoria a Farsalo contro
Pompeo, l'amore per Cleopatra e la nascita del figlio Cesarione, i malumori dei circoli aristocratici
che sfociano nella congiura di Bruto e Cassio, fino all'assassinio di Cesare e all'ascesa di Ottaviano,
erede designato e futuro imperatore. In un turbinio di intrighi, battaglie e tormentate storie d'amore,
Colleen McCullough ci mette davanti agli occhi uomini e donne d'eccezione - Cesare e il suo genio
politico, Cleopatra regina innamorata, l'avido e brutale Marco Antonio, il giovane Ottaviano, feroce,
vendicativo, destinato a fondare e guidare l'Impero - e racconta un'epoca capitale nella storia
dell'umanità.
82. COLEEN MCCOLLOUGH, Cleopatra, BUR 2008
Quando Giulio Cesare muore, le sorti di Roma vengono capovolte: l’erede designato a succedergli
alla guida dell’Impero non è il valoroso Marco Antonio, come tutti si aspettavano, ma il giovane
Ottaviano, condottiero scaltro e affascinante. L’ultima arma rimasta a Marco Antonio per
risollevare il suo onore è la conquista del ricco regno dei Parti. Per riuscire in questa ardua impresa
può contare sull’aiuto di una sola persona: Cleopatra. La regina d’Egitto è favolosamente ricca. E
ambiziosa. Ha avuto un figlio da Cesare e vuole vederlo sul trono di Roma. Tra lei e Marco Antonio
nasce un’intesa strategica, che è però destinata a crescere irrefrenabile e a trasformarsi in amore. Un
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
amore leggendario e travolgente, che rischia di distruggere in un solo colpo il potere, la ricchezza e
la vita dei suoi protagonisti
83. DAVIDE MOSCA, Congiura, Mursia 2008
84. DAVIDE MOSCA, Silla. Il figlio della fortuna, Mursia 2003
85. DAVIDE MOSCA, Silla. Imperator, Mursia 2006
È il 105 a.C. e sulla Via Sacra, a Roma, Lucio Cornelio Silla, ultimo discendente di una delle più
antiche famiglie romane, assiste al trionfo del console Gaio Mario, vittorioso nella guerra africana
contro Giugurta. Intanto, incombono nuove terribili minacce su Roma: i barbari, l'insurrezione degli
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italici, Mitridate in Asia. Ancora una volta Mario e Silla si ritrovano a combattere insieme, ma la
loro amicizia è ormai appesa a un filo sottile. Il loro antagonismo cresce sino allo scontro definitivo,
mentre Silla viene acclamato dalle legioni come comandante supremo: Imperator.
86. BEN PASTOR, Il ladro d'acqua, Frassinelli 2007
Nel 304 d.C., Elio Sparziano, ufficiale e storico, riceve da Diocleziano un importante incarico. C'è
un mistero irrisolto infatti che richiede le sue note abilità di investigatore. L'Imperatore vuole
scoprire la verità sulla tomba del favorito di Adriano, il leggendario Antinoo, affogato nel Nilo, il
cui sepolcro perduto celerebbe la prova di una cospirazione ai danni dell'Impero. Le indagini
spingono Sparziano a tornare in Egitto sulle tracce di un enigma coperto dalla polvere di due secoli
e di un non meglio identificato Ladro d'acqua. Sulle rive del fiume sacro ritrova vecchie conoscenze
e anche un lontano amore, la dolce Anubina, cui lo lega assai più di un piacevole ricordo... Tuttavia,
ben presto si rende conto che la sua è una missione ad alto rischio: attentati, omicidi, agguati ed
esplicite minacce turbano la sua visita al paese della Sfinge, quando non intervengono le calamità
naturali. Ma una volta a Roma, il razionale e coraggioso storico riesce a individuare la pista giusta
tra i rovi che infestano ciò che rimane della favolosa villa Tiburtina, una labile traccia che alla fine
lo condurrà a una scoperta incredibile, sconvolgente, tale da sovvertire il futuro e cambiare il
destino di Roma per sempre.
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87. BEN PASTOR, La Voce del fuoco, Frassinelli 2008
Anno 304 d.C. Si chiama Agnus, ma per i cristiani è la "Voce del fuoco". Vagabonda nelle province
dell'Impero romano e compie prodigi sovrannaturali: risana ciechi, resuscita morti. Eppure, quando
l'imprenditore Marco Lupo muore per la seconda volta pochi giorni dopo la sua "resurrezione",
l'inviato imperiale Elio Sparziano comincia a sospettare che dietro quei miracoli possa nascondersi
qualcosa di assai più terreno, e sinistro. Soldato e investigatore al servizio di Diocleziano, Elio si
getta sulle tracce di Agnus. Da Treviri a Milano, fino al Danubio infestato dai barbari, la sua
inchiesta lo costringe ad affrontare mille pericoli, mentre gli omicidi si moltiplicano e ai vertici la
lotta intestina per il potere si fa feroce. Passo dopo passo, tra insidie letali e ambigue seduzioni
femminili, Elio si avvicina sempre più al cuore dell'enigma, finché, nell'ultimo atto dell'indagine,
eccolo a tu per tu non solo col vero volto dell'assassino, ma col cuore rovente di una fiamma che
potrebbe incenerire tutto ciò che ha di più caro: il suo mondo, i suoi valori, la sua stessa vita.
88. BEN PASTOR, Le Vergini di Pietra, Sperling & Kupfer 2010
Torna l'impavido Elio Sparziano, soldato, storico e agente speciale per conto di Roma. Siamo nel
IV secolo dopo Cristo, l'Impero si estende a Oriente fino al Mar Nero. Proprio in quelle terre è
ambientata stavolta la missione solitaria del giovane ufficiale. Oltre la frontiera, nelle selvagge
regioni dell'Armenia, qualcuno minaccia la stabilità dei confini: è Ter Vishap, il Signore dei Draghi.
Di lui si raccontano storie incredibili, che intrecciano verità e leggenda: un mostruoso gigante
semiumano splendente di luce propria, che domina gli elementi, soggioga le popolazioni, commette
eccessi ed efferatezze indicibili. Sotto la sua guida migliaia di fedelissimi che lo venerano come un
dio seminano il terrore nella regione. Ma nei campi militari si bisbiglia che altri non sia che il
generale romano Curzio, scomparso in battaglia e dichiarato morto. Chi si cela dietro la maschera?
E perché? È mai possibile un simile tradimento? L'indagine si tinge subito di rosso: poco prima
dello sbarco di Elio il persiano Sanazar, che doveva fare da collegamento tra lui e il ribelle, muore
sotto il crollo di una tribuna assieme a decine di altre persone. Per scoprire la verità l'inviato dovrà
valicare le terribili Vergini di Pietra, i picchi che vegliano sul passo, per inoltrarsi in una landa
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favolosa. Un viaggio attraverso l'oscurità dell'anima, della Natura, che dopo ogni sorta di pericoli
condurrà Elio, inerme, al cospetto del vero mostro...
89. MASSIMO PIETROSELLI, L’aquila di sabbia. Il regno dell’imperatore filosofo, Mondadori 2010
L'Impero che Marco Aurelio ha ereditato è giunto alla sua massima espansione e mantenere la pace
che ha regnato sotto Antonino Pio è ormai impossibile: dopo la guerra contro i Parti, ora sono i
Germani a minacciare Roma premendo da nord. Nel 167 d.C., l'Imperatore filosofo dà inizio alle
guerre marcomanniche sotto auspici infausti e ben presto il suo progetto di stabilizzare i confini
settentrionali si scontra con il leggendario furor teutonicus. Ma non è solo la spaventosa forza di
quelle popolazioni a sfibrare le legioni romane. I barbari, come invasati, si sentono invincibili
grazie al misterioso culto celebrato dalle Bestie - feroci soldati sarmati dall'incredibile vigore,
protetti da uno strano amuleto. Marco Aurelio sa che solo un uomo può venire a capo dell'enigma
delle Bestie: Tito Ulpio Geminus, speculator della guardia imperiale. Ma non sa che questo è due
volte vero. Perché Geminus è un romano di origine sarmata, dunque adatto ad addentrarsi in
territorio nemico, ma anche perché al centro dell'enigma delle Bestie c'è Melissa, la donna egizia da
Geminus amata e poi persa. Seguendo l'indagine del protagonista, Massimo Pietroselli ci conduce
attraverso i vasti territori dell'impero romano, dal raffinato e torrido Egitto fino alle gelide regioni di
là del Danubio, per raccontarci con uno stile preciso e veloce le difficili battaglie dell'esercito e
quelle, altrettanto aspre e incerte, di un uomo contro il suo destino.
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90. EMMA POMILIO, Il ribelle. L‘avventura della fondazione, Mondadori 2009
Anno 753 a.C. Un nobile ufficiale etrusco, Larth, per difendere il suo onore commette un orribile
crimine ed è costretto a fuggire. Giunto al guado sul Tevere si imbatte nella banda di briganti di
Romolo e Remo. Ne entra a far parte trovando così una nuova identità e una nuova patria per cui
combattere. Da ricco abituato al lusso si ritrova a vivere tra gente rozza e violenta, a partecipare a
lotte e razzie mettendo a frutto la sua esperienza di soldato e il suo coraggio. Entrato rapidamente
nelle grazie di Romolo, quando si scoprirà che quest'ultimo è di stirpe reale, sarà proprio il nobile
etrusco che con un formidabile drappello di cavalleria lo aiuterà a sconfiggere i suoi rivali e a
conquistare il diritto a essere re e a impadronirsi della terra su cui sorgerà Roma.
91. EMMA POMILIO, Dominus, Mondadori 2005
Roma 90 a.C., Marco e Ardach sono rispettivamente figlio legittimo (nonché unico erede) e figlio
illegittimo (avuto con Tana, concubina galla) del ricco e potente Caio Cedicio. I due ragazzi sono
coetanei e crescono insieme condividendo tutto, tranne la madre. Il loro è a tutti gli effetti un
legame fraterno, nonostante Ardach cominci poco alla volta a stare stretto nei panni servili e Marco
tenti invano di ottenerne dal padre l'affrancamento. Le legge romana è inflessibile e tra i due ragazzi
c'è un abisso.
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92. EMMA POMILIO, La notte di Roma. Mondadori 2008
Lucio Cornelio è un giovane patrizio romano, amante delle corse di cavalli e provetto auriga. Si è
sempre tenuto lontano dagli intrighi di palazzo, ma rischia di rimanere invischiato nella congiura
ordita contro Augusto dai dissoluti amici di Giulia, nipote dell'imperatore. In realtà, i nemici di
Lucio vogliono coinvolgerlo solo perché mirano al suo ingente patrimonio. Lucio è costretto a
scappare e ripara in Germania dal suo amico Arminio, principe dei Cherusci. Arminio era stato
educato a Roma e aveva combattuto spesso, al fianco dei romani, contro altre tribù germaniche.
Solo che Lucio non poteva capitare nel momento più sbagliato. Perché Arminio sta preparando una
colossale sollevazione contro i romani, quella che porterà alla più sanguinosa sconfitta mai subita
dalle truppe imperiali: la battaglia di Teutoburgo.
93. GORDON RUSSELL, Il grande gladiatore, Piemme 2004
Il fato aveva per lui programmi diversi da quelli che si era scelto. Conosceva le erbe, le pozioni, i
rimedi della natura. Aveva amato una giovane sacerdotessa germanica e studiato da medico. Suo
fratello, Antonio Primo, impetuoso generale al comando della legione Galbiana, aveva sgominato
una tribù di barbari ribelli in Pannonia, ma a lui le armi facevano orrore. Ora, però, negli anni
insanguinati della guerra civile, la sua libertà è stata venduta a un lanista di Tolosa, come quella di
centinaia di giovani da trasformare in schiavi. O in gladiatori. Il suo bracciale è diventato una
catena. Una prigione la sua casa. Non ha più niente di ciò che aveva, ma la sorte di suo fratello e
perfino quella di Roma sono nelle sue mani.
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94. GORDON RUSSELL, La congiura di Pompei, Piemme 2008
Pompei, 63 d. C. Il celebre gladiatore Pirrus, eroe delle arene, viene assassinato. Ma la notizia non
fa in tempo a scuotere gli animi che, un'ora appena dopo l'omicidio, un violentissimo terremoto rade
al suolo la città. Troppi sono gli interessi di Roma sul territorio per permettere che Pompei si
trasformi in un cumulo di macerie. Per questo, su decisione del Senato, la città viene ricostruita con
grandi sforzi. Le vie si riempiono di botteghe, ville maestose sorgono, abbellite da straordinari
affreschi, il clima mite favorisce i vigneti e le villeggiature. E in pochi anni Pompei diviene ancor
più di prima centro di ricchezze, di lusso sfrenato, e di corruzione. Ma c'è chi si oppone alla deriva
dei costumi: una fratria, un gruppo di uomini legati alle antiche tradizioni e fieri oppositori della
decadenza portata dai romani. Tra loro, il pittore Glauco, chiamato a dipingere gli affreschi che lo
renderanno immortale, l'edile Scauro e Trittio Vetullio, che presiede a una famosa palestra atletica e
gladiatoria. Quando alcuni membri della fratria vengono prima condannati all'arena e poi
assassinati, come Pirrus sedici anni prima, Glauco e Scauro decidono di lottare per smascherare i
colpevoli.
95. GORDON RUSSELL, I giorni del Colosseo, Piemme 2008
Valerio un tempo era un medico, capace con la sua scienza di ridare la vita. Ma qualcuno ha scelto
per lui un destino diverso. Costretto a fare della violenza la sua unica compagna, ha combattuto a
lungo come gladiatore. Ora, con i ceppi che gli serrano le caviglie e lo scudiscio che si abbatte sulla
sua schiena, sa che non potrà rinunciare ancora per molto alla libertà. E mentre nella capitale suo
fratello Antonio Primo sovrintende ai lavori per la costruzione del Colosseo, il grandioso anfiteatro
voluto dall'Imperatore Vespasiano, riesce finalmente a fuggire. Ora che è diventato un bandito, per
salvarsi non ha altra scelta che nascondersi lontano, nelle terre d'Oriente, dove la sua fama di
combattente invitto lo precede. Perché ancora una volta, nelle stanze del potere, c'è chi brama la sua
fine. Ma il giorno della resa dei conti non è così remoto.
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96. GORDON RUSSELL, La notte del gladiatore, Piemme 2009
Credeva di essersi lasciato alle spalle per sempre i giorni dell'arena, della folla urlante, dei gladiatori
costretti a combattere come animali da spettacolo. Credeva di aver saldato il conto con il fato. Ma
quando il suo mondo di pace viene distrutto e i suoi amici uccisi, comprende che alla violenza non
si sfugge. Se un destino di sangue è ciò che gli dei vogliono per lui, sangue sarà, decide Valerio. E
da quel giorno, gettata la bisaccia di medico, la spada diventa la sua compagna. Ma non è solo la
voce della vendetta a guidarlo. È anche il richiamo di un simbolo, un oggetto che dona invincibiità a
chi lo possiede: l'aquila della legione Augusta, scomparsa nella foresta di Teutoburgo nelle ore della
disfatta e mai più ritrovata.
97. CLAUDIA SALVATORI, Il mago e l’imperatrice. Il volto nascosto di Messalina, Mondadori 2010
Valeria Messalina ha solo otto anni quando conosce il suo futuro attraverso la profezia della Sibilla
Cumana: "Gloria al tuo nome nei secoli. Augusta e padrona di ogni cosa. Un abisso è davanti a te, e
dall'abisso tu raggiungi il Cielo". L'oracolo ha scritto per lei un destino eccezionale, il destino di
un'imperatrice, ma la bambina ne è sconvolta, torturata da un'unica domanda: come potrà meritare
una tale gloria e compiere imprese degne degli antichi eroi? Con le parole della Sibilla nella mente
e nel cuore, Messalina cresce diventando una donna saggia, dotata di una profonda vita spirituale e
in grado, allo stesso tempo, di districarsi fra le insidie della politica e del potere. E soltanto grazie
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alle sue grandi capacità infatti che Claudio, suo marito, sale al trono dopo la morte di Caligola:
parte della profezia si avvera, Messalina è imperatrice. La via per raggiungere il Cielo, invece, si
aprirà inaspettata grazie all'incontro con Aion - uno schiavo britanno, un ballerino e un attore al cui
passo celeste il tempo sembra fermarsi -, che le schiuderà le porte della Verità e dell'amore, e grazie
alle parole di Simone di Samaria (il Simon Mago della Divina Commedia), cui Messalina si affiderà
nel tentativo di trovare una nuova fede e costruire una Roma più giusta verso gli umili e i diseredati.
Ma il progetto dell'Augusta imperatrice non sembra essere lo stesso dell'Urbe e del suo imperatore non ancora, almeno.
98. STEVEN SAYLOR, Lo schiavo di Roma, Nord 2008
Nel 72 a.C. Roma è alle corde, ripetutamente sconfitta da un esercito che non proviene dalle
barbare lande del Nord né dalle terre nemiche dell'Asia, bensì dalla stessa penisola. È l'esercito di
Spartaco, che, coi suoi schiavi ribelli, sta mettendo a ferro e fuoco la Campania e il sud dell'Italia. E
proprio a due schiavi in fuga da una villa nei pressi di Pozzuoli viene attribuito l'omicidio di Lucio
Licinio, cugino del potente Marco Licinio Crasso. Il cadavere, sfigurato, è stato rinvenuto
nell'atrium; accanto al corpo c'è soltanto un lembo di mantello intriso di sangue e sei lettere incise
nel pavimento di marmo: SPARTA. Crasso, che sta per mettersi alla testa di otto legioni per
soffocare la rivolta, decide di seguire un'antica, crudelissima usanza romana; di lì a tre giorni,
punirà la morte del congiunto con la vita di tutti gli altri schiavi della casa: novantanove persone,
novantanove innocenti. Solo Gordiano il Cercatore, chiamato da un misterioso cliente a far luce
sull'omicidio, può fermare quell'insensata carneficina e scoprire la verità. Ma l'indagine si rivelerà
più insidiosa del previsto e metterà in pericolo tutto ciò che Gordiano più ama, nonché la sua stessa
vita.
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99. STEVEN SAYLOR, Sangue su Roma, Nord 2007
Nella calda primavera dell'anno 80 a.C., il giovane e inesperto oratore Marco Tullio Cicerone si sta
preparando a difendere Sesto Roscio Amerino, un ricco proprietario terriero accusato di aver ucciso
il padre. L'esito del processo sembra già scritto e per Sesto ci sono poche speranze: tutti infatti
sanno che suo padre aveva minacciato di diseredarlo in favore del fratellastro. Ma Cicerone sospetta
che, sotto quella semplice spiegazione, si celi qualcosa di molto più complesso e chiede aiuto
all'amico Gordiano, un uomo dotato di acume e intelligenza straordinari. L'indagine porta Gordiano
nei meandri di una Roma torbida e affascinante, in cui gli inganni e i complotti costruiscono una
ragnatela di misteri sempre più complessa, dalla quale emergerà una verità insospettabile, che
rischierà di travolgere l'intera vita politica dell'Urbe, esponendo altresì l'abile investigatore a un
pericolo mortale.
100. STEVEN SAYLOR, L’enigma di Catilina, Nord 2009
63 a.C. Gordiano, soprannominato "il Cercatore" per le sue straordinarie capacità logiche e
deduttive, si è ritirato in una bella tenuta in Etruria, lasciandosi alle spalle le ansie, i pericoli e la
confusione della vita di Roma, soprattutto in un periodo in cui le istituzioni repubblicane vivono
momenti di grande incertezza. Guidata e sostenuta da Catilina, personaggio affascinante e
controverso, la plebe infatti chiede a gran voce riforme politiche e sociali. Ma Cicerone, console in
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carica e strenuo oppositore a ogni cambiamento radicale, è convinto che Catilina si stia preparando
a eliminare i suoi oppositori in Senato pur di raggiungere il potere; così si rivolge proprio a
Gordiano, chiedendogli di ospitare il giovane senatore, in modo da sorvegliarne i movimenti.
Tuttavia la situazione precipita: Catilina perde le elezioni e si appresta a scatenare una guerra civile,
mentre nelle vicinanze della proprietà di Gordiano vengono ritrovati alcuni cadaveri decapitati,
quasi ci fosse un legame con la frase enigmatica pronunciata da Catilina in Senato: "Vedo due
corpi: uno fragile e deperito, ma con una grande testa; l'altro forte e vigoroso, ma privo di testa..."
Strappato alla tranquillità del suo rifugio, solo Gordiano potrà fermare quella catena di morte e far
luce su un complotto che affonda le radici all'interno della stessa Repubblica, coinvolgendo
personaggi insospettabili.
101. STEVEN SAYLOR, Delitto sul Palatino, Nord 2010
Roma, 56 a.C. In una fredda sera di gennaio, un uomo bussa alla porta di Gordiano il Cercatore. È
Dione di Alessandria, l'erudito che, trent'anni prima, gli aveva trasmesso la passione per la filosofia
greca. Diventato ambasciatore, Dione è giunto a Roma per chiedere al senato d'impedire che il
faraone Tolomeo XII torni sul trono d'Egitto; tuttavia, nel giro di pochi giorni, gli altri membri della
delegazione sono morti, probabilmente avvelenati, e Dione è rimasto solo e terrorizzato. Gordiano
Io accoglie a braccia aperte ma, prima che la notte sia finita, pure Dione viene ucciso. Un assassinio
politico? Una vendetta ordita dal faraone? Sconvolto, Gordiano accetta senza esitazioni l'incarico
d'indagare su quel delitto, benché sappia che quella ricerca lo condurrà nei circoli più esclusivi della
Città Eterna, tra le donne e gli uomini più ricchi e corrotti, quindi intoccabili. Però, mentre le prove
si dissolvono come neve al sole, mentre gli indiziati si moltiplicano, mentre la verità si annebbia,
Gordiano scoprirà che il mistero intorno alla morte di Dione non riguarda un segreto di Stato, bensì
un segreto del cuore.
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102. SIMON SCARROW. Sotto l’aquila di Roma, Newton Compton 2009
È il 42 d.C., e il centurione Macrone, eroe di mille battaglie, è distaccato con la Seconda legione nel
cuore della Germania. Il suo secondo, Catone, è un giovane rampollo, un novizio rispetto al suo
superiore, e dovrà dimostrare tutto il proprio valore per non perdere la stima dei soldati. L'occasione
giusta è una violenta schermaglia con una delle tribù locali, poco prima che la legione si disponga
ad affrontare il nemico barbaro più temuto: i Britanni. Ora Macrone e Catone si troveranno
coinvolti loro malgrado in una oscura cospirazione che minaccia di rovesciare l'imperatore Claudio.
103. SIMON SCARROW. Il gladiatore, Newton Compton 2010
Durante il viaggio di ritorno a Roma dopo una campagna contro i Parti, la nave su cui viaggiano i
centurioni Macrone e Catone viene quasi affondata da una terribile onda anomala. Insieme a pochi
altri, i due riescono a salvarsi approdando a Creta, dove trovano la città di Matala completamente
distrutta e semideserta. Un forte terremoto ha infatti colpito l'isola, uccidendo migliaia di persone.
Nel caos conseguente a questa calamità molti degli schiavi cominciano a ribellarsi e alcuni banditi
locali, nemici giurati dell'impero, approfittano della confusione generale per istigare i cretesi a
rovesciare l'amministrazione romana. A capo della rivolta c'è il valoroso e impavido gladiatore
Aiace. Le milizie della provincia sono state decimate dal terremoto, e il governatore si appella
quindi a Macrone e Catone chiedendo il loro prezioso aiuto per sedare i disordini prima che
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l'impero romano venga spazzato via dall'isola. Riusciranno i centurioni a contrastare la forza e la
determinazione del gladiatore?
104. SIMON SCARROW. La spada di Roma, Newton Compton 2011
È il gelido inverno del 44 d.C. e la città di Camulodunum, l'odierna Colchester, è caduta in mano
all'esercito romano. Ma la conquista della Britannia è ancora lontana: i barbari popolano quelle
regioni vaste e impervie e il clangore dei loro oscuri riti si leva spaventoso nella foresta. Mentre il
generale Plauzio, a capo della Seconda Legione, attende impaziente l'arrivo della primavera per
proseguire l'avanzata, scoppia una tempesta. La moglie e i bambini di Plauzio, sorpresi in mare, si
salvano dal naufragio ma vengono presi in ostaggio da una tribù del posto. Due coraggiosi
volontari, il centurione Macrone e il suo secondo Catone, si avventurano nelle sconosciute regioni
dove i barbari nascondono i prigionieri, tra indicibili pericoli e contando solo sulle proprie forze.
Ma dovranno arrivare prima che l'orrore si compia: prima che i Druidi sacrifichino i tre spauriti
ostaggi ai loro sanguinari dei.
105. SIMON SCARROW. Roma alla conquista del mondo, Newton Compton 2010
La conquista della Britannia, una terra sconosciuta persa nella nebbia, procede a rilento. Il
centurione Macrone e il suo braccio destro Catone, ex schiavo ed ex raffinato uomo di corte,
guidano gli uomini della Seconda Legione lungo sentieri impervi e strade fangose, contro un
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nemico inafferrabile, che attacca e si ritrae senza sosta. I Britanni sono guerrieri formidabili, che
ignorano la paura ma conoscono bene le pratiche guerriere, e sono guidati da stregoni che
padroneggiano con abilità le arti oscure. Inoltre, la poderosa macchina bellica romana è intralciata
dalle meschine ambizioni di politicanti e arrivisti, che pensano alla carriera più che al successo della
campagna. Claudio, l'imperatore debole, zoppo e balbuziente, ritarda l'avanzata per poter guidare di
persona l'ultimo assalto. Ma ogni giorno di esitazione permette a Carataco, il valoroso capo nemico,
di radunare altri uomini per il suo esercito, che diventa sempre più organizzato e temibile. Quando
poi Catone e Macrone scoprono che di nascosto un traditore rifornisce di armi ed equipaggiamenti i
Britanni, capiscono che la battaglia che li aspetta non può essere combattuta solo con il gladio del
legionario. La setta dei Liberatores trama per abbattere Claudio e riportare l'impero alla repubblica.
Roma è un sogno grandissimo e fragile, e sono innumerevoli gli uomini che ne bramano la caduta.
E come sempre, solo la spada dei suoi valorosi soldati può salvare l'impero.
106. SIMON SCARROW. Il centurione. Se vuoi la pace prepara la guerra, Newton Compton 2010
Dopo secoli di vittorie e di dominio incontrastato una minaccia incombe sul potere di Roma. I Parti,
acerrimi nemici, vogliono conquistare il regno neutrale di Palmira e da lì muovere verso le province
orientali del grande impero. Per raggiungere il loro scopo danno vita a una rivolta contro l'ordine
costituito e i legittimi regnanti. Il prefetto Macrone e l'eroico centurione Catone, coscienti del
pericolo incombente, organizzano la resistenza e si preparano a respingere i cospiratori. Ha inizio
uno scontro violento e terribile: chi prevarrà estenderà la propria forza sul mondo e i vinti saranno
spazzati via dalla storia. Il clamore delle spade, degli scudi e delle lance risuona su tutto il
Mediterraneo. L'odore del sangue infesta i campi di battaglia.
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107. MANDA SCOTT, Il sogno della regina, Tea 2006
I romani governano la Britannia con il pugno di ferro. In particolare, un giovane comandante si
distingue per la brutalità con cui piega chiunque tenti di ribellarsi. Si fa chiamare Julius Valerius,
ma il suo vero nome è Bán ed è il fratello di Boudica, rapito in tenera età dai romani e trasformato
in un fedele suddito dell'impero. Convinto che la sorella sia morta in battaglia e afflitto dai fantasmi
del passato, in realtà Bán è un uomo ferito nell'animo e in balia di un destino inesorabile... Nel
frattempo, Boudica, ignara della sorte del fratello, controlla le terre dell'Ovest e organizza la
resistenza del suo popolo. Le sorti della Britannia sono nelle mani dell'imperatore Claudio e
soprattutto di sua moglie Agrippina.
108. MANDA SCOTT, L’esilio della regina, Tea 2007
57 d.C. da oltre quattordici anni, gran parte della Britannia è sotto l'occupazione romana e le tribù
delle zone chiave del sud e dell'est sono costrette a pagare alti tributi all'imperatore. Senza l'amato
Caradoc, la cui sorte è avvolta nel mistero, Breaca è rimasta sola e, ancora una volta, il destino si
dispiega feroce davanti ai suoi occhi. Un'orribile visione le mostra il suo popolo stremato dalla fame
e sfruttato e la convince a riprendere la lotta... Intanto, in Hibernia, un uomo consuma il suo esilio.
All'apparenza è un umile fabbro, in realtà è Julius Valerius, già decurione della cavalleria romana, e
prima ancora Ban, fratello di Beaca. Il suo animo è lacerato dall'incapacità di scegliere tra quelle
due vite, ma l'arrivo di un vecchio saggio lo convincerà a riprendere le armi per la difesa della sua
terra
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
109. MANDA SCOTT, La guerra della regina, Tea 2009
60 d.C. Sono passati ormai vent'anni da quando Roma ha inviato le sue legioni in Britannia e, se le
tribù orientali sono ormai assoggettate, a ovest rimane ancora un focolaio di resistenza. La speranza
delle tribù britanne è stata a lungo riposta in Breaca, regina degli eceni; ma la guerriera conosciuta
come Boudica è ormai una donna fragile, spezzata nel corpo e nell'animo. Sfuggita alla condanna a
morte per crocifissione, Breaca non ha potuto impedire lo stupro della giovane figlia a opera dei
legionari romani e, lacerata dal senso di colpa, è incapace di riprendere la lotta contro l'invasore. Le
legioni romane marciano implacabili verso Mona, l'isola degli dèi, intenzionate ad annientare anche
l'ultimo baluardo della civiltà celtica...
110. HARRY SIDEBOTTOM, Il guerriero di Roma. Fuoco a oriente, Newton Compton 2009
Dopo un'egemonia durata secoli, nell'anno 255 l'Impero romano subisce una battuta d'arresto: lungo
il suo trionfale cammino la sua autorità è minacciata ai confini orientali, dove una forza antagonista,
l'impero dei Sassanidi, si sta imponendo, distruggendo e conquistando territori e popolazioni
limitrofe. Anche l'isolata e sperduta città di Arete rischia di subire la stessa sorte capitata ad altre
città. Un uomo, simbolo del potere di Roma, è inviato sul posto per resistere agli eserciti invasori.
Da solo, il guerriero più abile dell'Impero romano è chiamato a organizzare la resistenza e a
confrontarsi con il nemico più duro e violento che abbia mai incontrato.
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
111. HARRY SIDEBOTTOM, Il guerriero di Roma. Il re dei re, Newton Compton 2010
Nell'anno 256 d.C. il fanatismo religioso divampa come un incendio in tutto l'Impero romano. In
ogni provincia i cristiani occupano posizioni di potere e sfruttano la loro influenza per minare la
stabilità di Roma. Nel frattempo, alle frontiere orientali, i Sassanidi continuano ad avanzare. Il loro
terribile esercito sembra imbattibile e vittoria dopo vittoria diventa sempre più minaccioso.
L'Impero romano è sotto attacco, dentro e fuori i confini, e può contare solo sulla forza e sulla
fedeltà dei suoi uomini migliori. Per questo il generale Balista, dopo l'eroica ma sfortunata difesa
della città di Arete, torna a corte. Il leggendario guerriero scoprirà sulla sua pelle che il nemico è in
agguato ovunque, oscuro e inafferrabile. Tra intrighi di palazzo e aspre lotte di potere, molte
persone vogliono la sua morte: il coraggio e la lealtà del più grande eroe di Roma saranno messi alla
prova ancora una volta.
112. HENRYK SIENKIEWICZ, Quo vadis ? Mondadori 2001
Nella Roma decadente e crudele dell'epoca di Nerone, centro del mondo e del crogiuolo di tutte le
razze e religioni dell'antichità, il giovane patrizio Vinicio si innamora della timida Licia, figlia di un
re svevo, allevata a Roma e educata alla religione cristiana. Una passione drammatica e tormentata
su cui la storia rovescia tutta la folle ferocia della prima grande persecuzione contro i fedeli del
nuovo culto.
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
113. LIDIA STORONI MAZZOLANI, Galla Placidia, Rizzoli 2002
L´appassionante Biografia di una donna che visse in prima persona il culmine della crisi
dell´Impero Romano. Figlia dell´imperatore Teodosio Galla Placidia (388-450 d.C.) vide l´impero
invaso fu catturata dai Visigoti tentò una conciliazione tra il mondo germanico e quello romano
sposò il barbaro Ataulfo e pose l´autorità dello Stato al servizio della Chiesa accelerando l´avvento
del Medioevo...
114. GORE VIDAL, Giuliano, Fazi 2009
Il romanzo racconta la vita privata e politica di Giuliano, l'imperatore romano del quarto secolo,
nipote di Costantino, che durante i brevi anni del suo regno tentò di soffocare la diffusione del
cristianesimo e di restaurare il culto degli dèi, passando per questo motivo alla storia con
l'appellativo di "Apostata". Il racconto di Vidal comincia diciassette anni dopo la morte di Giuliano
e prende le mosse dalla corrispondenza tra due potenti e influenti uomini politici del tempo. Senza
scrupoli, portati a privilegiare gli intrighi della politica e del potere, non esitano a farcire le loro
lettere di osservazioni malevole.
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
115. JOHN E. WILLIAMS, Augustus, Castelvecchi 2010
Il pugnale di Bruto grondava ancora di sangue quando, appena diciottenne, il giovane Ottaviano,
nipote di Giulio Cesare, venne informato dell'assassinio del condottiero. Gli ideali che avevano fatto
grande il periodo repubblicano, in quel momento, erano ridotti a maschere grottesche, mentre sullo
stesso Senato romano regnavano indisturbati la corruzione e il caos. Proiettato in una spietata lotta
per il potere, Ottaviano dovrà ricorrere alla forza delle spade e alle seduzioni della politica per
trasformare in realtà il proprio destino: quello di essere, al culmine di sanguinose battaglie,
proclamato "Augusto" e salutato come il padre dell'Impero. Raccontate dalla viva voce degli uomini
e delle donne più vicini all'Imperatore, le gesta di Augusto, le guerre che lo videro opporsi
trionfalmente alle forze di Marco Antonio e di Cleopatra, figure leggendarie come Marco Tullio
Cicerone compongono un affresco di insuperata forza narrativa.
116. RUSSEL WITHFIELD, La gladiatrice, Aliberti 2010
Unica sopravissuta a un naufragio sulle coste dell'Asia Minore, la spartana Lysandra finisce nelle
mani di Lucio Balbo, il proprietario di un ludus nei pressi di Alicarnasso, nel cuore dell'Impero
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
Romano d'Oriente, dove vengono addestrate giovani gladiatrici. La fiera Lysandra, discendetnte da
un antico ordine di sacerdotesse guerriere, non accetta il suo nuovo status di schiava. Costretta a
combattere nell'arena per riottenere la libertà, grazie alla sua straordinaria abilità nell'arte
gladiatoria, conquista l'adorazione delle folle, esibendosi con il nome di battaglia di Achillia, e si
guadagna il rispetto del lanista, il proprietario della scuola. Dotata di un carisma da leader, grazie
all'eccezionale destrezza con le armi, la gladiatrice sconfigge una dopo l'altra le avversarie più
temibili, fino alla sua nemica giurata, Sorina, a capo del clan barbarico del ludus. Dell'ultimo
spettacolare combattimento, organizzato in onore dell'emissario imperiale in visita alla città,
Lysandra affronterà la sua prova più difficile: una sfida all'ultimo sangue. Le avvincenti descrizioni
dei combattimenti e l'appassionante ricostruzione della vita all'interno del campo, tra la durezza
dell'addestramento, le umiliazioni subite dalle schiave, lo spirito di squadra che unisce tra loro le
lottatrici, non senza qualche incursione nell'amore saffico, fanno di questo romanzo un affascinante
affresco storico che rivela aspetti inediti dell'antica roma al tempo di Domiziano
117. MARGUERITE YOURCENAR, Memorie di Adriano, Einaudi 2005
Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno
per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, eredità che gli proviene dai Greci, lo sprona a
pensare e servire sino alla fine. "Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo" afferma,
personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra
la felicità e il metodo, fra l'intelligenza e la volontà.
Lavoro di ricerca effettuato dalla classe VH del Liceo G.M.Dettori (a.s. 2010-11) Cagliari
Buona lettura!!!