Biologia Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2011 – he McGraw-Hill Companies srl Capitolo 47 Spunti di riflessione Figura 47.2 Gli apparati circolatori aperti si sono evoluti prima di quelli chiusi. Tuttavia, questo non significa che gli apparati aperti siano in qualche modo inferiori a quelli chiusi. Sarebbe meglio considerare un apparato circolatorio aperto come un sistema sviluppatosi per rispondere alle necessità di quegli animali che lo possiedono. Gli artropodi sono ordine di animali con un notevole successo evolutivo, con il più elevato numero di specie e che ha colonizzato, virtualmente, tutte le nicchie ecologiche sulla Terra. Chiaramente, il tipo di apparato circolatorio non ha impedito loro di raggiungere questo grande successo. Figura 47.4 Mantenere il sangue ossigenato completamente separato da quello non ossigenato, consente al sangue arterioso di uccelli e mammiferi di distribuire la massima quantità di ossigeno ai tessuti. Questo significa che questi tessuti possono raggiungere un metabolismo elevato e possono essere più attivi in ogni circostanza. Figura 47.6 Ogni molecola di emoglobina è costituita da quattro subunità ognuna delle quali è provvista, nella regione centrale, di un atomo di ferro. Ogni atomo di ferro lega una molecola di ossigeno (O2); quindi un totale di otto atomi di ossigeno possono legarsi ad una molecola di emoglobina. Figura 47.11 I liquidi corporei, sia extracellulari che intracellulari, contengono elevate quantità di ioni dotati di carica elettrica che possono trasmettere elettricità. La debole corrente elettrica generata dal battito delle cellule del muscolo cardiaco è trasmessa attraverso i liquidi corporei circostanti dal movimento degli ioni in questi liquidi. Questa corrente è registrata dagli elettrodi applicati sulla superficie del corpo e amplificata dal registratore. Figura 47.14 Quando l’animale è attivo, le arteriole presenti nei muscoli della sua zampa si dilatano trasportando maggiore flusso di sangue e, conseguentemente, nutrienti e ossigeno ai muscoli attivi. Figura 47.17 Le valvole si aprono verso il cuore. Quando la testa è sollevata, le valvole sono aperte e il sangue fluisce dalla testa al ventricolo destro per gravità. Tuttavia, quando la giraffa abbassa la testa per bere, la forza di gravità non solo impedisce il ritorno del sangue venoso al cuore, ma il sangue può accumularsi nella testa dell’animale determinando un aumento della pressione nel cranio e nel cervello. Le valvole presente nel collo funzionano come quelle presenti nelle zampe degli altri animali, favorendo il movimento del sangue in direzione opposta alla forza di gravità, cioè verso il cuore. Figura 47.20 I barocettori sono meccanocettori. Come tutti i meccanocettori (per es., le strutture estensibili o deformabili come la vescica urinaria e lo stomaco) i loro canali ionici si aprono in seguito a deformazioni meccaniche o all’allungamento della membrana plasmatica. Quindi possono essere definiti come canali ionici meccanico dipendenti. Test di autovalutazione 1. b 2. a 3. c 4. b 5. a 6. d 7. c 8. d 9. c 10. d Quesiti teorici 1. I tre componenti principali di un apparato circolatorio sono (1) il sangue o l’emolinfa, il liquido corporeo interno in cui sono disciolti i soluti; (2) i vasi sanguigni, un sistema di tubi cavi all’interno del corpo in cui fluisce il sangue; e (3) uno o più cuori, strutture muscolari che pompano il sangue attraverso i vasi sanguigni. 2. L’apparato circolatorio chiuso – In un apparato circolatorio chiuso il sangue e il liquido interstiziale fluiscono all’interno di tubi chiamati vasi sanguigni, grazie alla spinta fornita da una pompa chiamata cuore. Tutti i nutrienti e l’ossigeno necessari ai tessuti sono trasportati dai vasi sanguigni. I vantaggi di un apparato circolatorio chiuso sono che diverse parti del corpo possono ricevere il flusso di sangue in proporzione alla specifica richiesta metabolica di quella parte del corpo in un dato momento. Grazie alla sua Biologia Robert J. Brooker, Eric P. Widmaier, Linda E. Graham, Peter D. Stiling Copyright © 2011 – he McGraw-Hill Companies srl efficienza l’apparato circolatorio chiuso ha permesso agli animali di raggiungere grandi dimensioni. L’apparato circolatorio aperto – In un apparato circolatorio aperto gli organi sono immersi nell’emolinfa che fluisce fuori e dentro dal cuore (cuori) e dalla cavità del corpo invece che, come avviene per il sangue, essere distribuita alle cellule. Come nel sistema circolatorio chiuso è presente una pompa e dei vasi sanguigni, ma queste strutture sono meno sviluppate e meno complesse rispetto a quelle del sistema circolatorio chiuso. Questo è il motivo per cui, almeno in parte, gli organismi come i molluschi e gli artropodi sono in genere di piccole dimensioni, ma esistono delle eccezioni. 3. Il ciclo cardiaco può essere suddiviso in due fasi. La prima fase è la diastole, durante la quale il sangue proveniente dagli atri si raccoglie nei ventricoli passando attraverso le valvole AV che sono aperte. Questa è seguita dalla sistole, durante la quale i ventricoli si contraggono espellendo il sangue attraverso le valvole semilunari. Le valvole devono essere unidirezionali, infatti se si aprissero in entrambe le direzioni ad ogni contrazione ventricolare il sangue fluirebbe dai ventricoli negli atri. Questo ridurrebbe il flusso sanguigno nelle arterie e, di conseguenza, la gittata cardiaca e la pressione sanguigna fino a raggiungere livelli pericolosi. Quesiti sperimentali 1. Furchgott notò che l’acetilcolina aveva differenti effetti sull’aorta di coniglio a seconda della procedura utilizzata per isolare e preparare il tessuto. Quando l’acetilcolina veniva applicata a preparazioni di aorta a forma di strisce distese la muscolatura liscia si contraeva, mentre se veniva applicata a preparazione di aorta a forma di anelli circolari la muscolatura si rilassava. Furchgott ipotizzò che la differenza fosse dovuta all’assenza dello strato di tessuto endoteliale nelle strisce distese di aorta. 2. Furchgott ipotizzò che l’acetilcolina stimolava le cellule endoteliali a secernere una sostanza vasodilatatrice che provocava il rilassamento dello strato muscolare. Lo scienziato eseguì diversi esperimenti per provare la validità di questa ipotesi. Egli confrontò l’effetto dell’acetilcolina su preparazioni di aorta a forma di anelli circolari in cui lo strato endoteliale era integro o veniva rimosso sperimentalmente. I risultati dimostrarono che l’acetilcolina determinava il rilassamento della muscolatura, quando lo strato endoteliale era presente, e la contrazione quando lo strato endoteliale veniva rimoso. In un secondo esperimento, una striscia di aorta priva dello strato endoteliale veniva messa a contatto con una striscia di aorta provvista di strato endoteliale integro. Quando questo “sandwich” veniva esposto all’acetilcolina entrambi gli strati muscolari si rilassavano. 3. Furchgott concluse che la presenza dell’acetilcolina induceva, nello strato endoteliale, la produzione di una sostanza vasodilatatrice. Questa sostanza diffondeva dalla striscia intatta di muscolatura a quella in cui era stato rimosso l’endotelio e ne provocava il rilassamento.